LUGLIO-AGOSTO 2012

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INTERVISTA JOSEFA IDEM [ ORO, ARGENTO E BRONZO: LA LONGEVITÀ SPORTIVA DELLA IDEM ]

È COSTELLATA DI DECINE DI MEDAGLIE DI OGNI TIPO.

lo noi, nei pressi dell’abisso, ma non ho ancora capito cosa potrà creare questa ondata. Lei ha acquisito la cittadinanza italiana nel ’92. Come ci si sente ad avere due patrie diverse? All’inizio per me è stato difficile, perché la gente con cui si ha a che fare vorrebbe sentire delle dichiarazioni d’amore, che uno si schieri. E io non vedevo il motivo di dire: «sì, sono più tedesca», «sì, sono più italiana». Finché non ho capito che questo ragionamento è assolutamente superato, che ciò che gli altri vedono - a volte con un po’ di diffidenza, a volte con poca fantasia - diventa in realtà una grande ricchezza. Avere più origini fa capire che ciò che noi crediamo la verità assoluta è comunque una visione parziale di una fetta del mondo. Quindi la vivo come un arricchimento.

LE MEDAGLIE DI SEFI 1984 - bronzo Olimpiadi Los Angeles 1989 - 2 bronzi Mondiali Plovdid 1990 - oro e bronzo Mondiali Poznan 1991 - oro e bronzo Mondiali Parigi 1994 - bronzo Mondiali Città del Messico 1996 - bronzo Olimpiadi Atlanta 1997 - 3 argenti Mondiali Halifax 1997 - 3 ori e un bronzo Europei Plovdiv 1998 - oro, argento e bronzo Mondiali Szeged 1999 - 3 argenti Mondiali Milano 1999 - 3 ori Europei Zagabria 2000 - oro Olimpiadi Sydney 2000 - oro e argento Europei Poznan 2001 - 2 ori Mondiali Poznan 2001 - oro e argento Europei Milano 2002 - 2 bronzi Mondiali Siviglia 2004 - argento Olimpiadi Atene 2006 - bronzo Europei Racice 2006 - argento Mondiali Szeged 2008 - bronzo Europei Milano 2008 - argento Olimpiadi Pechino 2009 - bronzo Mondiali Dartmouth cui si sommano 5 ori e 2 bronzi in Coppa del Mondo

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LUGLIO/AGOSTO 2012

Vorrei che i miei figli diventassero campioni della loro vita, al di là del fatto che facciano uno sport o qualsiasi altra cosa. Purché trovino la loro strada e siano felici I più longevi Il record di donna italiana che ha partecipato a un’Olimpiade in età più avanzata è già di Josefa Idem, con i suoi 43 anni e 331 giorni di Pechino. Record che fa il pari con quello di più anziana vincitrice di medaglia olimpica, con l’argento guadagnato in quella occasione sui 500 metri singolo. Il record di partecipazione per gli uomini azzurri appartiene, invece, al cavaliere Fausto Puccini che nel 1996, ad Atlanta (Usa), concorse alla gara di dressage a 63 anni e 265 giorni di età. Quello di più “vecchio” medagliato italiano di sempre è nelle mani di Guido Balzarini, che vinse l’oro nella spada a squadre ai Giochi di Parigi del 1924, poco prima del mezzo secolo di età. Aveva 49 anni e 267 giorni.

Lo sport è ancora un valore di fronte a tutti questi scandali, dal calcio-scommesse al doping nel ciclismo? Il mondo è pieno di persone disoneste, ma soprattutto di persone oneste. Non si può generalizzare. Ciò che conta sempre sono le persone che vanno avanti con onestà. E nello sport sono tantissime, nonostante alcuni cattivi esempi. Però noi parliamo del calcio o del ciclismo come sport, ma bisognerebbe sempre parlarne come di grandi business; sono sport solo in un secondo momento. E in tutti i business vediamo cosa succede. Ci sono i broker che se ne infischiano di tantissime persone e continuano a speculare fino a creare una crisi mondiale della finanza... Lo sport in sé, invece, è tuttora portatore di moltissimi valori. I giovani sono da indirizzare verso lo sport anche se oggi, per arrivare ai grandi livelli, sembrano indispensabili “certi aiuti”? Dipende sempre dagli ambienti: quelli sani trasmettono i messaggi giusti. Purtroppo il doping è espressione del nostro tempo. Un po’ come le centrali nucleari: le costruiamo perché ci forniscono l’energia che ci permette di vivere, ma sappiamo che ci possono uccidere. Optiamo per queste anche se esistono altre forme più pulite, che però sono più a lungo periodo, più costose. Bisogna avere la forza per crederci, la volontà per vedere i risultati: è un’opera di educazione. E dipende dagli ambienti. Se ai ragazzini di 10 o 12 anni si racconta che senza sali minerali e senza altre sostanze non si va avanti, è chiaro che vengono indirizzati molto presto in una certa direzione. Ci vogliono i consigli giusti e tutto è possibile. Però, purtroppo, l’uomo è spesso stupido. Le Olimpiadi sono comunque un valore, non solo una vetrina... Ho cercato di andare all’ottava Olimpiade, perché penso che abbia un grandissimo valore. Perché tutto ciò che le Olimpiadi possono esprimere in negativo, lo esprimono molto più ampiamente in positivo: ci sono tantissimi campioni, danno un sogno ai ragazzi, un obiettivo da raggiungere, da perseguire. È questo che mette le persone in condizione di diventare campioni nella propria vita, non necessariamente nello sport. Spera che i suoi figli facciano i canoisti? Mi sono proposta di rispondere a questa domanda dicendo sempre: «No, non suonano il violino». Cosa c’entra ciò che faccio io con quello che faranno i ragazzi? Non vorrei che si facessero condizionare dall’esempio ingombrante della madre, che ha fatto sport con grande successo, e così non vedere ciò che hanno di bello in loro, le loro passioni personali. Vorrei che i miei figli diventassero i campioni della loro vita, al di là del fatto che facciano uno sport, suonino il violino o diventino medici, purché trovino una propria strada su cui lavorare ed essere felici.


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