LUGLIO AGOSTO 2016

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che derivano dal riciclo. Ma quanto è difficile - per il normale cittadino - raccogliere e separare correttamente tutti i materiali? La professoressa Serranti non nasconde le difficoltà: «Una corretta e continua informazione è fondamentale, perché basta un minimo errore per vanificare il tutto, ed è complicato riuscire a discernere correttamente tutti i materiali». La docente ci tiene anche a sottolineare i danni che sbagliati smaltimenti dei rifiuti possono provocare all’ambiente, e la lentezza con la quale la raccolta differenziata prende piede nel nostro Paese. Secondo il Decreto Ronchi, ogni Comune entro il 2003 doveva arrivare almeno al 50% di differenziata; percentuale alzata al 65% entro il 2012.

I dati ufficiali (aggiornati al 2013) mostrano, però, che siamo ancora poco sopra il 42%. Le tecnologie di analisi d’immagine iperspettrale possono rendere più veloce, efficace e redditizia la raccolta differenziata, e dare così una spinta verso l’economia circolare, quel circuito che mette al bando la politica dell’usa e getta, ponendo al centro la sostenibilità dell’ambiente, in cui non ci sono prodotti di scarto e in cui le materie vengono costantemente riutilizzate. Ma nel nostro Paese l’economia circolare può diventare realtà o è destinata a rimanere un’utopia? «Il ruolo dell’università e della ricerca è fondamentale per dare terreno fertile a questo percorso - afferma la professoressa Serranti -. Io sono una forte sostenitrice del riciclo al 100%, lavoro tutti i giorni per sviluppare questa sensibilità e sono a favore della totale eliminazione degli inceneritori». Intanto in Olanda, a Delft, è stato avviato un impianto che, anche con i sistemi del team italiano, ricicla gli scarti edili per farne nuovo cemento. Ma ci sono in Italia le basi per realizzare progetti così ambiziosi, o l’unica strada è quella di accedere a fondi

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SUL FRONTE UE A DICEMBRE LA COMMISSIONE EUROPEA HA PRESENTATO UN PACCHETTO DI MISURE PER ELIMINARE LE DISCARICHE, RIDURRE L’INCENERIMENTO E RENDERE OBBLIGATORIA LA RACCOLTA DIFFERENZIATA DELL’ORGANICO

esteri? La professoressa Serranti risponde con un velo di rammarico: «In Italia purtroppo gli investimenti nella ricerca sono zero, ed è difficile trovare anche dialogo tra università e aziende, perché quest’ultime sono molto diffidenti nei nostri confronti. È per questo che noi troppo spesso ci ritroviamo ad esportare all’estero le cose che facciamo».

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Una tonnellata URBAN di smartphone MINING usati fornisce 250 gr d’oro. Da una tonnellata in miniera se ne estraggono solo 0,85 gr RECUPERI

La tecnologia diventa una miniera urbana Apparecchiature elettriche ed elettroniche in disuso possono dare vita ad un business del riciclo per estrarre oro, argento e rame, preservando così l’ambiente e le sue montagne. In una tonnellata di smartphone, ad esempio, vi sono 250 grammi d’oro mentre, da una tonnellata di roccia grezza della miniera peruviana di Yanacocha, se ne estraggono solo 0,85 grammi. Per non parlare del rame: in una tonnellata di grezzo in miniera se ne ricavano 9,5 grammi mentre, in una tonnellata di telefonini ne vengono fuori quasi 120 grammi. E l’argento è ancora più prolifico: una tonnellata di roccia grezza ne contiene 400 grammi, mentre un cellulare di ultima generazione 2,7 grammi. Recuperando l’oro dai computer venduti in un anno nel mondo, si eviterebbe - infine - di consumare circa 15 milioni di tonnellate di roccia.

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