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Settimanale di critica e attualità sportiva

Fondato nel 1927

Speciale Ritiro

Appunti di Viaggio

Una Viola sempre pronta a cambiare pelle

A moena per alimentare i sogni

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L’editoriale

L'Esclusiva

Dj Carletto: “Mario Gomez mi ha... inebetito” a pagina 10

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cudetto, termine da anni nascosto, tumulato, congelato, vietato ai maggiori e ai minori. Scudetto, l’ultima volta che

era stato pronunciato era stato il lontano 1998, con Trapattoni campione d’inverno, l’ultima volta che era stato davvero sfiorato era stato il 1982, nella stagione di “Meglio secondi che ladri”.

Secoli calcistici, tanto che le ultime generazioni viola il sogno scudetto lo hanno avuto solo... in estate, quando le prospettive assomigliano maledettamente ai miracoli. Oggi francamente dob-

biamo dire che qualcosa è cambiato, anzi che molto è cambiato. Perché a sognare non sono più solo i tifosi irriducibilmente ottimisti, dopo una vita sono addirittura i dirigenti a vedere alzarsi

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Il Brivido Sportivo - Mercoledì 24 Luglio 2013 DIRETTORE RESPONSABILE Michela Lanza direttore@brividosportivo.it REDAZIONE redazione@brividosportivo.it CONSULENTE EDITORIALE Alessandro Rialti

appunti di viaggio

di Mario tenerani

ontano i campioni non le formule. Ma se non riesci a far muovere sul campo come vorresti quel patrimonio tecnico di cui disponi, il gioco si sgonfia e diventi normale. La Fiorentina da questo punto di vista sembra stare benone: ha un allenatore molto tattico, pignolo e una squadra costruita a immagine e somiglianza della qua-

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CHIUSO IN REDAZIONE MARTEDI 23 LUGLIO ORE 12,00

Una Fiorentina sempre pronta a cambiare pelle

lità. L’intento di Montella è quello di dotare i propri uomini del maggior numero possibile di nozioni, così in partita è più semplice esprimersi. Il tecnico viola, già nella scorsa stagione, aveva dimostrato di saper cambiar pelle alla Fiorentina in più frangenti durante la stessa gara. Quest’anno lo farà ancora di più. Il ragionamento nasce anche dalla consapevolezza di avere una rosa ampia, con

alternative in ogni settore, e dall’elevata cifra tecnica. Più pedine, più soluzioni praticabili, questa l’idea di Montella. E allora non c’è da stupirsi se nei giorni di pre-ritiro, a Montecatini, Vincenzo abbia sondato la strada del 4-3-3 - per altro usata dal 17 febbraio quando i viola seppellirono di gol l’Inter - e una volta arrivato a Moena abbia battuto, invece, il sentiero del 3-5-2 tornando alle antiche abitudini che avevano connotato la manovra viola prima della sfida coi nerazzurri. Il calcio viaggia ad una velocità supersonica, un tecnico ha la necessità di mutare spesso atteggiamento perché gli avversari ti studiano. Non è un caso che in questi giorni, qui a Moena, alcuni protagonisti viola abbiano sottolineato le criticità della stagione in arrivo. “Dovremo lavorare tanto - ha detto Pizarro - perché ormai ci conoscono tutti...”. Ecco perché Montella vuole una Fiorentina in grado di cambiare più abiti nella stessa serata. Per stupire e non farsi sorprendere. Il 3-5-2 viene riproposto per l’esigenza di far stare assieme due giocatori che sembrano nati per intendersi tra loro, Pepito e Mario. Rossi è una splendida seconda punta moderna, così intelligente da recitare

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pure da ‘falso nueve’ in un calcio catalano. Ma Pepito non è un esterno da tridente offensivo. Gomez è un centravanti come pochi ce ne sono al mondo. Conosce il gol come la sua anima: basta ammirarlo in allenamento, ha una percentuale impressionante di tiri nello specchio della porta. Siccome Rossi-Gomez rappresentano un tandem incredibile per tecnica, tattica e numero di reti, la Fiorentina deve produrre un’azione di gioco

totalmente in funzione loro. E c’è di più: con la quantità di esterni bravi presenti nel gruppo, Montella col 3-5-2 può esaltarsi, avendo i cambi necessari per un ruolo molto usurante. Senza dimenticare il 3-5-1-1 quando Rossi dovesse mancare. Un passo dietro Gomez si può sistemare Ljajic - come abbiamo visto nelle esercitazioni tattiche in Trentino - oppure - se sarà viola - un trequartista come Ilicic. Il 4-3-3 può rappresentare

uno schema da adottare a partita in corso per sparigliare una partita magari complicatasi cammin facendo. Non si può nemmeno dimenticare il modulo 3-4-1-2, molto offensivo, sempre col duo Rossi-Gomez e uno tra Ljajic, Ilicic, Mati Fernandez o Aquilani ad innescare l’attacco devastante della Fiorentina. Sarà uno spettacolo assistere al camaleonte viola, creato per generare entusiasmo.

Campagna abbonamenti da marcia trionfale.

Vicino il muro delle 20.000 tessere sottoscritte L’entusiasmo che si sta respirando in questi giorni intorno alla Fiorentina è contagioso. La ‘Mario Gomez mania’ sta lasciando pian piano il posto ad una passione generale che sta esplodendo a Firenze ed a Moena. Nella località trentina, dove i viola stanno lavorando in ritiro, si registra il tutto esaurito per allenamenti e partite amichevole. A Firenze l’entusiasmo non è da meno. Chi è rimasto in città ha affollato il ‘Franchi’ durante la presentazione di Gomez e nei ritrovi abituali dei tifosi non si parla altro che della nuova creatura di Montella che sta nascendo in montagna. Ed in molti hanno già partecipato alla corsa all’abbonamento. L’ultimo report ufficiale parla di 19.000 tessere sottoscritte e risulta quindi evidente che l’obiettivo che si era posto la società sarà facilmente raggiunto. Il muro dei 20.000 abbonati è destinato a crollare nel giro di poco e siccome l’appetito vien mangiando, fra i dirigenti comincia a serpeggiare un nuovo step da raggiungere: quota 25.000 abbonati. La meta è particolarmente ambiziosa, ma tutto sommato non è impossibile da raggiungere. Ancora c’è qualcuno che non è tornato dalle ferie e qualche indeciso da strappare al divano si trova sempre. La Fiorentina conta di farlo nelle prossime settimane, quando qualche altro colpo in entrata potrebbe essere centrato. Intanto da ieri 24 luglio al 14 di agosto ci sarà la possibilità di abbonarsi pagando il costo intero della tessera. Non è da escludere, però, che la società decida di prolungare di qualche settimana la campagna abbonamenti, sfruttando magari i buoni risultati della squadra (che tutti speriamo) nel preliminare di Europa League e nella prima giornata di campionato. A.L.

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Migliaia e migliaia i tifosi al seguito

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A Moena per alimentare i sogni.

OENA - Sono passati i primi dieci giorni in Val di Fassa e il clima è assolutamente favorevole alla Fiorentina. L’entusiasmo che accompagna la squadra a Moena è alle stelle ed erano anni che non accadeva. I tifosi viola hanno preso d'assalto la località trentina per seguire i propri beniamini da vicino, per ammirarli, osannarli, respirarli. Per toccarli, avvicinarli, esortarli a battere se stessi per cercare di fare meglio della passata stagione e per chiedere loro di dare a tutti la possibilità di sognare. Nessuna Fiorentina dell’epoca Della Valle aveva regalato così tanta gioia. Nessun grande giocatore del recente passato aveva entusiasmato come

i big di oggi, neanche Mutu e Toni, o Gilardino e Jovetic. Nessuno come Gomez e Rossi. Nessuno come Borja Valero e Ljajic. Nessuno come Cuadrado e tutti gli altri, perché nessuno deve essere escluso: tutti hanno acquisito e si sono conquistati il potere di ‘immortale’, e questo grazie ad un condottiero schivo ma abile e capace che risponde al nome di Vincenzo Montella. Ma soprattutto al patron Andrea Della Valle che ha voluto dare nuova linfa alla Fiorentina, scommettere e investire ancora su di lei come mai prima d’ora. E non è un caso se al suo arrivo a Moena, martedì mattina, ha ricevuto così tanti attestati di stima dai tifosi che gli hanno chiesto lo Scudetto e ai quali ha risposto: “Siamo da Champions, poi dopo un

mese di campionato vedremo dove potremo arrivare...”. Non passa giorno che un gruppo nutrito di tifosi, che ci sia sole o pioggia, si assiepi sotto le finestre dell’Hotel Dolomiti, dove alloggia la squadra a Moena, e aspetti col naso all’insù che qualche tuta viola si affacci per un sorriso,

un saluto. Non passa istante della giornata che, al campo o per le strade ricche e affollate del delizioso paese della Val di Fassa, non ci si imbatta in gruppi di supporter sempre di color viola vestiti, che vagano alla ricerca di foto o autografi. E niente li ferma. Neanche le condizioni meteo che, spesso

in questi primi giorni in Trentino, non hanno sorriso ai tifosi viola, come testimoniano le immagini di un pubblico ‘inchiodato’ al campo ‘Cesare Benatti’ nel giorno della prima amichevole contro il Trentino Team, giocata sotto un acquazzone violento che non ha, però, scalfito la voglia di

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Fiorentina in nessun cuore gigliato. Gli oltre 3.000 presenti sugli spalti non hanno mollato ed hanno continuato ad applaudire e acclamare Gomez & Co., sbucciandosi le mani per la tripletta di Pepito Rossi e le quattro fantastiche reti di Ljajic. E ancora ieri tutti presenti e felici hanno seguito la seconda amichevole dei viola in Val di Fassa contro la Cremonese. Ma l’immagine top che rimarrà negli occhi di tutti, probabilmente anche del sindaco di Moena, Riccardo Franceschetti, e tutte le autorità locali, sarà quella della piazza del paese stracolma di gente la sera della presentazione della squadra. Anche un anno fa c’erano molti tifosi, ma quest’anno l’emozione è stata superiore, così come le bandiere, i cori, i sorrisi. Entusiasmo, questo, che contagia la squadra. Non c’è uomo della comitiva gigliata che non sia assolutamente e positivamente colpito da

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della Fiorentina in Val di Fassa

PERCHÉ SOGNARE… È LECITO tanto amore (Mario Gomez su tutti). Amore che la Fiorentina cercherà di trasformare in energia da mettere sul campo... e non dietro a serate discutibili a cercar pernici in malghe imboscate. Insomma anche Moena inteso come paese, quest’anno, ha accolto la Fiorentina con più gioia ed ha potuto toccare con mano la serietà e la professionalità di un gruppo che, anche nei momenti di festeggiamento (come per il compleanno di Joaquin) non ha dato vita a polemiche o leggende dagli effetti ‘devastanti’, ma a pranzi caratterizzati dalla compostezza di chi sa che sgarrare, con Montella, significa auto-punirsi. Tutto è diverso, dunque, in Val di Fassa. È diverso l’approccio. È diversa la squadra. È diverso l’entusiasmo. Ma soprattutto sono diversi gli obiettivi: un anno fa, era quello di far innamorare di nuovo i tifosi della Fiorentina. Quest’anno, invece, quello di puntare al podio della prossima serie A. E scusate se è poco...

speciale ritiro

Le parole dei protagonisti dal ritiro di Moena tina. Lo inserirò in squadra subito. Per quanto riguarda Ljajic, deve crescere ancora. Lui ha bisogno della Fiorentina per trovare la continuità e per terminare il suo percorso di crescita. Io gli consiglio di restare, poi deciderà lui».

Vincenzo Montella: «Il mio contratto è in viaggio - ha detto sorridendo - io invece sono qua. Ringrazio tutti per la stima, ma so come vanno le cose e ora come ora penso soprattutto a conservare il posto di lavoro». Archiviato così l’argomento rinnovo (tirato poi in ballo dal presidente esecutivo Mario Cognigni) il tecnico ha spiegato obiettivi, modulo e parlato di alcuni singoli: «L’obiettivo è quello di confermare quanto di buono fatto l’anno scorso e centrare l’Europa attraverso il bel gioco. Il modulo? Voglio provare sia il 4-3-3 che il 3-52: deciderò in base alle caratteristiche dell’avversario e alla partita che andremo ad affrontare». Su Gomez: «Quando mi chiesero quale attaccante avrei voluto, quasi per scherzo dissi ‘Mario Gomez’. Ed è arrivato Mario Gomez. Che dire su di lui: è un giocatore di livello internazionale, di altissimo profilo. Anche umanamente è un ragazzo eccezionale, schivo, ma già calato nella realtà che ha scelto. Guardiola gli ha consigliato Firenze? Fa piacere, significa che ha guardato qualche partita della Fioren-

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storia: «Mio nonno ha ‘rubato’ una Coppa dei Campioni alla Fiorentina nel 1957 e sarebbe meraviglioso poterla restituire al popolo viola. Prima, però, bisogna qualificarci alla prossima Champions. Il mio idolo? Non ne ho mai avuto uno, ma ho sempre preso come esempio mio padre: non è possibile avere un idolo e un esempio migliore di un padre...». M. L.

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la sono cavata bene. È chiaro che uno vorrebbe giocare tutte le partite, ma è umanamente impossibile. E Marcos l’ho visto bene, già pronto. Può far rifiatare me e dare una grande mano alla squadra. Per quanto riguarda gli obiettivi, vogliamo trascinare i tifosi e costruire qualcosa di importante. Per lo scudetto, sinceramente, siamo ancora lontani, ma prima di smettere spero di vincere almeno un trofeo. Non sarebbe male...». E a proposito di smettere o continuare… e il rinnovo? «In Fiorentina tutti hanno fiducia in me, l’hanno dimostrato. Ora spero che il rinnovo arrivi prima possibile». Marcos Alonso: «Ho ricevuto diverse offerte ma la fiducia che ha dimostrato di avere la Fiorentina in me e il metodo di gioco di Montella, nel quale le fasce hanno un ruolo rilevante, mi hanno fatto scegliere la maglia viola. Sono molto felice di essere qui, dove è possibile apprezzare tanti grandi giocatori così come nel Real Madrid. Sono tutti molto importanti e per me è una gioia far parte di questa squadra. Chi mi ha impressionato?

Rossi, Gomez, Pasqual - che ha un sinistro meraviglioso -, Ambrosini - uno che ha giocato per tanti anni a grandissimi livelli -, sono tutti giocatori dai quali poter imparare. Anche se credo sia Pasqual l’uomo all’interno della squadra dal quale potrò apprendere di più. Insomma, per me è una fortuna essere qui anche se… sono qui per giocare, non per fare il sostituto di nessuno. Il mio obiettivo è lavorare con tranquillità e duramente per dimostrare all’allenatore di essere in grado di giocare tutte le domeniche e per aiutare la squadra a raggiungere il suo traguardo che è quello di fare meglio dello scorso anno e poi...». E poi una pillola di

Dura la vita?!?

David Pizarro: «Ci sono rimasto male (chiaro il riferimento a quanto successo alla fine dello scorso campionato, ndd) come del resto tutti i fiorentini. Ci tenevo tantissimo a giocare la Champions League quest’anno e invece c’hanno fatto lo scherzetto. La mia è stata una reazione di protesta non nei confronti della Fiorentina o di Firenze, ma di un sistema che volevo contestare violentemente, perché giocare la Champions è totalmente diverso che giocare l’Europa League. Anche a Roma mi è capitato spesso, poi parlando con la gente a Firenze ho sentito dire che è una cosa normale… ma normale un par di ciuffi… Gli ultimi sei minuti di Siena-Milan? No, la partita che

mi ha fatto più male è stata Fiorentina-Roma. Per quanto riguarda le dichiarazioni del mio procuratore, mi prendo io la responsabilità di tutto perché è uno che lavora con me, ma io non volevo né cambiare squadra, né guadagnare più soldi, il mister questo lo sapeva già. Se fosse stato così, andavo in Qatar. Mai avuto contatti con altre società, ero in vacanza, avevo da pensare al battesimo di mia figlia... lavoro con Pradè da tanti anni, se mi offrissero un rinnovo ne parlerei. Sono rimasto non perché la squadra si è rinforzata, ma perché ho ancora un anno di contratto con la Fiorentina ed è anche una questione di riconoscenza nei confronti di Firenze. Il futuro? Dobbiamo diventare una cosa sola in campo e fuori dal campo, come società. E poi dobbiamo essere più presenti nei luoghi dove è necessario esserlo. È vero che ci sono altre squadre che hanno molti più tifosi di noi, ma questo per noi non deve essere penalizzante, se poi il campo dice un’altra cosa. Il nostro obiettivo? Anche lo scorso anno dissi che avremmo dato fastidio. Quest’anno, con la squadra rinforzata, ce la giocheremo per i primi posti. Noi come centrocampo non abbiamo niente da invidiare a nessuna squadra italiana. Verratti? Lo accoglierei bene, fanno piacere questi nomi, perché significa che la Fiorentina vuol restare in alto su ogni fronte. Ben vengano giocatori come lui». Manuel Pasqual: «Questa è la Fiorentina più forte nella quale abbia mai giocato. L’arrivo di Alonso? La concorrenza c’è sempre stata e se sono ancora qui significa che me

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In casa viola si continua a lavorare sul mercato: la priorità è sfoltire la rosa

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ILICIC SÌ, Verratti forse

di Francesca Bandinelli

n ultimo assalto, quello al prolungamento di contratto di Adem Ljajic per rasentare la perfezione. La missione della Fiorentina, adesso, oltre a quella di sfoltire la rosa cedendo in via definitiva quei giocatori che non rientrano più nel progetto - da Mattia Cassani a Juan Manuel Vargas, da Ruben Olivera a El Hamdaoui - e sistemare in giro i baby da far rientrare con un bagaglio d’esperienza in più al termine della stagione (hanno già trovato... nuova dimora Piccini, Acosty, Bittante, Panatti, Ashong, Rozzio, Seculin e Cenciarelli), non perde di vista gli altri movimenti di mercato. BUONE NOTIZIE. Detto che David Pizarro ha spiegato pubblicamente i motivi dei suoi mal di pancia, per altro

legittimi per quanto dalle modalità completamente sui generis, in entrata si lavora sull’ingaggio di Josip Ilicic, lo ‘Jo-Jo di Slovenia’ come lo avevano soprannominato i tifosi ai tempi dell’Interblok Lubiana e del Maribor. Con il Palermo c’è un accordo di massima, ma fino ad ora non c’è stato mai il tempo (e forse anche l’occasione) di poter riflettere a testa sgombra su tutti gli aspetti di una trattativa che troppo complicata comunque non è mai stata. I viola, prima, vorrebbero vendere, o se non altro liberarsi di qualche ingaggio importante che in questo momento pesa come un macigno (il monte ingaggi è di otto milioni sopra il tetto prefissato). È vero che il centrocampista serbo non ha mosso obiezioni circa l’ingaggio da percepire, intorno ai settecentomila euro, né per quanto

riguarda la durata del contratto, tre anni più uno. Lui ha sposato il progetto viola prima ancora di diventare ufficialmente un giocatore della Fiorentina già da tempo, quando ancora il suo era solo un sogno e da convincere c’era il suo stesso patron Maurizio Zamparini. Il passaggio, alla fine, ci sarà, ma servirà pazienza come ha ribadito, dal ritiro del Palermo, pure Giorgio Perinetti («Stiamo definendo»). I siciliani stanno provando a strappare il massimo prezzo possibile (10 milioni), la Fiorentina dal canto suo cerca di tenere basse le pretese (9 milioni), nel più classico tiro alla fune. Josip, che intanto freme di impazienza per raggiungere la squadra, aspetta solo la telefonata giusta, quella per raggiungere intanto Firenze. Se la fumata bianca per Ljajic arriverà in queste ore, immediatamente dopo, Ilicic potrebbe già essere a Moena per l’amichevole di sabato prossimo. IL RINNOVO. Sul fatto che, alla fine, la fumata bianca per il rinnovo del contratto tra Adem Ljajic e la Fiorentina ci sarà non ci sono dubbi. Lo ha ribadito anche il presidente esecutivo Mario Cognigni. Pur spiegando che, a dire il vero, questa non rappresenta una priorità. Il motivo? Semplice: il ragazzo ha ancora un altro anno di contratto con la Fiorentina e poi, a detta di tutti, Montella in primis, perché sarebbe particolarmente entusiasta del progetto. Vuole restare, dicono tutti,

e nemmeno il suo agente, il... ‘fantasma’ Ramadani pare possa essere in grado di fargli cambiare idea. C’è da lavorare sul fronte della clausola rescissoria - anche perché il Milan, al termine della prossima stagione tornerà a battere cassa e nessuno intende rimetterci un euro -, ma le sensazioni di questa lunga vigilia sono positive. La valanga di gol che Adem è poi tornato a segnare in questo pre campionato, esattamente come lo scorso, stanno diventando più di una garanzia. Gomez, Rossi, Joaquin, Cuadrado, Ljajic e, quando arriverà, Ilicic rappresentano una garanzia per tutti. In particolare per la città. PORTA SOCCHIUSA. Porta socchiusa, pronta ad aprirsi magari in un futuro prossimo nemmeno troppo lontano, invece per Marco Verratti. La Fiorentina ci aveva provato la scorsa estate a farsi sotto con il Pescara. Costretta a farsi da parte dopo l’inserimento nella trattativa del PSG, ha continuato a seguire la parabola del giovane talentino nostrano. Difficilissimo che i francesi decidano di privarsene in prestito, anche se con un diritto di riscatto (garantito) fissato. Eventualmente l’operazione potrebbe decollare in futuro, anche a gennaio, se Blanc dovesse dimostrare, al contrario di queste sue prime indicazioni, di non fidarsi del giovane italiano. La Fiorentina aspetta. In questo momento la priorità è cedere le eccedenze.

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L'Esclusiva

di ALESSANDRO LATINI

na passione grande per la musica e una altrettanto prorompente per la Fiorentina. Tra un disco da mettere ed un tormentone estivo che lo vede protagonista, trova il tempo per informarsi sulle ultime vicende di mercato della squadra viola. Stiamo parlando del notissimo Dj di RTL 102.5, Carlo ‘Carletto’ Nicoletti, che ormai i tifosi viola hanno cominciato a conoscere per essere davvero uno di loro. Passionale ma misurato, con una spiccata conoscenza tecnico-tattico che lo rende praticamente un esperto di qualunque cosa si parli. Con lui il Brivido Sportivo ha realizzato un’interessante intervista esclusiva. Ci tolga subito una curiosità. Riesce a descriverci in poche parole la faccia che ha fatto quando la Fiorentina ha comprato Mario Gomez? «A metà tra un deficiente ed un rimbambito. Ero proprio inebetito, ho sgranato gli occhi e in un momento di lucidità ho pensato fosse una delle tante bischerate che scrivono i giornalisti (ride, ndr). A questo punto non vedo l’ora inizi il campionato, per me questo mese è pallosissimo da trascorrere. D’accordo che ci sono le amichevoli, ma io voglio respirare il clima del campionato e dell’Eu-

a Un’oasi campana dio du a e passi dallo st

Il noto Dj tifoso viola parla in esclusiva al Brivido Sportivo

Dj Carletto: “Sta nascendo una Fiorentina da Champions. Gomez mi ha… inebetito”

ropa League. Oltretutto, poi, sono anche curioso di vedere come farà giocare la squadra Montella, perché ha un sacco di giocatori soprattutto in attacco. Io da tifoso sono contento, ma non vorrei essere nei suoi panni e dover mandare qualcuno in panchina la domenica. In ogni caso sono felicissimo, basti pensare che lo scorso anno di questi tempi a Moena c’era aria di contestazione e adesso invece c’è un entusiasmo incredibile». Fra i tanti giocatori in attacco ci sarà anche Josip Ilicic «Ilicic mi piace tanto, l’ho preso al fantacalcio fin da quando è arrivato in Italia. Lo presi insieme a Bacinovic, ma quest’ultimo poi si è un po’ perso. Ilicic ha avuto un po’ di calo, ma lo scorso anno è tornato su altissimi livelli nonostante la retrocessione del Palermo. Lui si è distinto ed ha fatto delle cose micidiali. Dipende in che zona di campo gioca, deve essere bravo Montella a trovargli la collocazione giusta. Mi ricorda un po’ Vargas, che all’inizio stentò da terzino e poi Prandelli gli trovò il posto giusto in campo». Jovetic, invece, ha salutato dopo cinque stagione a Firenze. Che messaggio gli mandiamo? «Gli facciamo un grosso in bocca al lupo. Sinceramente, però, non sono mai stato un suo amante, ne-

anche quando ha segnato la doppietta al Liverpool. Non mi ha mai fatto impazzire, mi è sembrato sempre un po’ lezioso e molliccio. Molti lo paragonano a Baggio, ma il Divin Codino era uno spettacolo, non scherziamo! Secondo me con la sua cessione ci abbiamo guadagnato a livello tecnico ed economico, perché al suo posto giocherà Gomez e credo che alla fine rimarrà Ljajic, che secondo me è anche più forte di Jovetic». Capitolo portiere. Giusto puntare su Neto o andare a prendere un altro estremo difensore sul mercato? «Io devo premettere che sono molto amico di Emiliano Viviano e avrei preferito che fosse rimasto lui perché è un grandissimo tifoso della Fiorentina. Nonostante qualche alto e basso dello scorso campionato secondo me poteva rimanere, bastava un po’ di pazienza in più. Detto questo non spenderei dei soldi per un altro portiere perché Neto è forte e bisogna dargli fiducia. Lo scorso anno è stato rimesso in panchina al primo errore e lui va recuperato facendolo giocare. Sento dire in giro che trattiamo Sorrentino, ma io lo lascerei dov’è ed i soldi li risparmierei per andare a prendere Verratti. Poi di portieri giovani ne abbiamo tanti come Lezzerini, bisogna dare tempo e fiducia a quelli che già abbiamo che sono bravi». Qual è il suo pensiero sulla coppia delle meraviglie che sta facendo sognare Firenze, ovvero Pradè e Macia? «Io dico che Macia è estremamente competente, l’ho potuto constatare personalmente. È un archivio umano e lui lavora con passione. Nel calcio ci sono tante persone improvvisate e poi c’è gente che lavora genuinamente, con passione ed entusiasmo. Basta vedere come ha costruito la squadra lo scorso anno. In pochi conoscevamo Borja Valero e Gonzalo Rodriguez, ad esempio, e quest’anno vale lo stesso discorso per gente come Alonso e Iakovenko. Macia non prende un giocatore per fare un favore al procuratore di turno. Pradè ha dimostrato di essere bravo ed è cresciuto alla Roma nel momento forse peggiore della sua storia, quando aveva un sacco di debiti ed ha realizzato

dei risultati sportivi incredibili. Sono contento che, lo scorso anno, non sia venuto Oriali. Devo dire che anche da questo punto di vista ci è andata bene, tutti i mali non vengono per nuocere. Io spero che adesso non si sentano Dio in terra, ma che continuino a lavorare in sintonia anche con Montella. Se andranno avanti così ci leveremo davvero delle belle soddisfazioni». Eccoci alla domanda delle domande. Questa Fiorentina è da Scudetto? «Secondo me ancora no, per una serie di motivi. Questo lo dico anche un po’ per scaramanzia e poi perché secondo me dovrebbero realizzarsi una serie di coincidenze che mi sembrano impossibili. Vedo probabile un ingresso in Champions League e secondo me noi possiamo prendere il posto del Napoli, ovvero lottare per il secondo posto. Il Milan è nettamente inferiore a noi, come lo è l’Inter. Il Napoli ha perso tantissimo senza Cavani e noi ci siamo solo migliorati. E

Fuorigioco di Duccio Magnelli

poi c’è da dire che non credo allo Scudetto anche per un motivo di natura politica. Non siamo ancora così potenti da essere tutelati: ci sono troppi interessi e certe squadre devono arrivare davanti rispetto ad altre. Non voglio rientrare nelle polemiche dello scorso anno, ma il Milan è stato scandaloso. Si vedeva lontano un miglio che dovevano essere loro ad andare in Champions League e non noi. Ecco, se riuscissimo a sovvertire tutte queste cose qui ci si potrebbe fare. Ma a questo punto non diciamo altro...». In conclusione, cosa ci racconta del suo ‘Ventilatore’? «Dico subito che so bene che non è una grande canzone ed anche prima di farlo sapevo che non avrei cambiato il corso della musica italiana. Non è stata una mia idea, io ho contribuito solo un po’ a migliorarlo. Mi ha chiamato una casa discografica romana ed io mi sono prestato, l’unica cosa che ho preteso è che gli incas-

si fossero devoluti tutti in beneficenza. Spero in futuro di poter fare anche una canzone che possa essere la colonna sonora della cavalcata della Fiorentina, anche se sono già molto orgoglioso del ‘Fiorentina Style’. Quello è un progetto mio e mi ha dato una soddisfazione immensa. Eravamo partiti da un’idea semplice e poi ha preso piede anche fra i giocatori e fra i dirigenti. Abbiamo accettato il rischio di essere infamati dai tifosi, ma in realtà è piaciuto molto a tutti fin da subito. Il ‘Ventilatore’ è un tipo di progetto diverso, senza alcuna pretesa artistica. Chi lo ha criticato non ha capito niente di quello che volevamo fare, perché è un ballo per bambini e per far divertire magari anche gli adulti. Io spero che abbia successo e che si possa davvero raccogliere una bella cifra che a settembre sarà devoluta interamente in beneficenza. Nel mio piccolo sono anche orgoglioso di essere entrato per la prima volta in classifica su I-Tunes».

UN ADDIO SENZA LACRIME

uando il ginocchio di Stevan Jovetic si sbriciolò nell’agosto del 2010, andarono in frantumi anche le poche certezze dei tifosi viola. Il montenegrino era il giocatore a cui tutti, società compresa, avevano affidato i propri sogni di gloria. Jovetic fu rivisto in campo un anno dopo − sia pure zoppicante, e non solo nella corsa − e tutti tirarono un grosso sospiro di sollievo. Da quel giorno sono passati due anni e Jo-Jo, la perla più splendente di un non luminosissimo passato, adesso se n’è andato per davvero. Questa volta per non tornare. Ha lasciato Firenze da insalutato ospite, affidando il suo addio a qualche frase scontata. Tra l’altro sembra che abbia detto che va via per vincere qualcosa proprio nell’anno in cui, per un curioso scherzo del destino, i Della Valle hanno messo su uno squadrone da favola… Comunque sia, nessuno è andato a Peretola a salutarlo. Anzi, qualcuno, incontrandolo, avrebbe potuto anche girarsi dall’altra parte per non rischiare di essere accusato di collusione con il nemico (leggi Juventus). Per fortuna il rischio della permanenza a Firenze è stato scongiurato (a Moena avrebbero dovuto sistemarlo in qualche rifugio alpino lontano dal paese, facendolo allenare a notte fonda o all’alba). Scongiurato anche il rischio di vederlo in bianconero (le vendite della FIAT vanno a rilento e Tevez è il massimo a cui ambire!). Insomma, adesso la questione è definitivamente chiusa. Però alla fine fa un certo effetto veder partire un giocatore così importante nella quasi totale indifferenza. Chi ricorda i tumulti per Baggio, le lacrime per Bati, i singhiozzi per Rui Costa e Toldo (con questi ultimi due che se ne andarono per provare a evitare un fallimento annunciato) non può non sentire un brivido correre lungo la schiena. Sì perché Jovetic è stato importante per la Fiorentina. Chi lo nega dimentica troppo in fretta, per esempio, l’incoronazione successiva ai due gol contro il Liverpool nella Champions 2009. Il punto è che adesso Jo-Jo non era più fondamentale per la Fiorentina come giocatore (lo è stato, invece, come fonte di proficua e benvenuta plusvalenza). E qui sta la ritrovata grandezza della società viola. A Moena si sta preparando un nuovo e, sperano tutti, radioso futuro. Senza Jovetic. Un segnale importante per tutti i cuori viola.

Il Brivido Sportivo - Mercoledì 24 Luglio 2013

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a palla la comincia a riruzzolare, le ferie le son finite e noi e si riscende ‘n campo, co’ i’ nonno ‘n testa. Per ora e si patisce poho, e go’ e si fanno a serque con questi poeracci che

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Un s’è comprao che attaccanti: e si vo vincere a labbrae ‘n ferie ‘nvece e ci son ancora, però e c’è di già chi gli ha cominciao a bubare. Nella prima amichevole i’ centravantone e un n’ha fatto go’! E n’ha fatti quattro Nutellicce e tre Pepito e lui, ancora anchilosao pe’ tutto qui’ tempo passao nascosto dreo a i’Biancone, nulla! O stae carmi ragazzi, e go’ e li dee fa’ co’ gobbi miha co’ dilettanti trentini, possibile che vu siae sempre a frigna’ pe’ quarche cosa?

I’numero di quelli co’ piedi boni e gli è cresciuo ancora di più, noi alla palla e gni si fa le carezze, o che ci potrà vole’ male? Un c’è che arcobaleni ni’ nostro cielo che ve lo volee mettere ‘n capo? Un s’è comprao che attaccanti. O che sarà un segnale anche questo? E si vo vincere a labbrae, non co’ i’ bilancino di’ farmacista, pensando sempre di piglianne uno di meno, ma co’ i’ petto ‘n

fori pe’ fanne sempre uno di più! Un n’è la strada più facile, la un n’è ma’ stata, ma a noi un ce ne rimane artre. O si vince con dodici punti di vantaggio come a’ tempi di Fuffo e Giulio, o troano i’ verso di metticelo sotto la coda. Quindi dagnene senza pietà, e che un si rizzino. I’ probrema pe’ Vincenzino e sarà ruzzolalli tutti que’ galletti marzoli che gli hanno dao, mantendoli ‘n tiro, convinti e

Il pungiglione

Pungere chi parla ancora di portieri quando la società promuove Neto

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pro il giornale e leggo che... cominciava così Celentano e noi gli andiamo dietro per riportare l’ennesima notizia di possibile arrivo di un nuovo portiere viola. Oggi ritorna di moda Julio Cesar, visto che col Napoli è andata buca. Non conta l’ovvia considerazione che l’ulteriore aggiunta di un salario “over 3” ad un monte già abbondantemente sforato rende l’ipotesi completamente priva di senso pratico. Riempie il foglio e si scrive. In passato c’è stato addirittura chi ha presentato l’ipotesi Amelia, appena saputo che stava per rescindere il contratto col Milan, o chi ha sponsorizzato Storari, senza pensare che è più anziano di Munùa e Lupatelli, che è della Juve, che un ‘Buffon’ non è mai stato e che guadagna, per grazia bianconera ricevuta, un botto. Un giorno sì ed un giorno no, sponsorizzato dall’intervista in parallelo di qualche ex-portiere con pruriti di difesa della categoria nazionale (chissà perché in una squadra al 90% internazionale, solo il portiere è importante che sia italiano), ritorna a galla il nome di Agazzi. Un portiere ventinovenne, con larga carriera in B e C1 che da due anni gioca in serie A e che, se tra i portieri italiani ha buona collocazione, è soprattutto per la penuria della categoria. Ieri era di moda Sorrentino, trentaquat-

con la voglia di da’ beccate. Perché tutti ‘nsieme e un li potrà fa’ gioha’ di certo. L’uniho verso gli è mantene’ l’entusiasmo che c’è e l’uniho verso pe’ mantenello gli è vincere, e pare un circolo vizioso, ma gli è così. Nati e obbrigati a vincere! Che be’ programma, e mi ci vo’ le damigiane ‘n fila, quest’anno! ‘Ntanto tutti e nodi e si sciorgano, Nutellic e ci ha la penna ‘n mano, i’ Pekke e dice che gli è tutta corpa di’ procuratore, che lui e gli era sortanto arrabbiao con Galliani

(‘nvece noi e gni si vo’ bene!), I’centravantone gli è arrivao, a i’ mi nipote e gli hanno dao l’investitura (però e seguitano su giornali a rompe’ l’anima con un portiere novo a i’ giorno e delle vorte due!), a Moena e son arrivai tutti, anche e’ ritardatari, e si seguita a alimenta’ sogni co’ arrivi novi, arcuni a’ limiti della fantasia. ‘Nsomma chi buba perché Gomez e un n’ha fatto go’ a trentini e gli andrebbe rinchiuso e buttaa via la chiave. Proibito bubare, tutti dreo a i’ nonno a bercia’ Forza Violaaaaaaaaaaaaaaaaaa!

trenne anche lui e certo non onusto di gloria nel retrocesso Palermo e passi quando, ogni tanto, si indica qualche prospetto giovane tipo Mihaylov e Sommer che, però, non si vede cosa abbiano di più di ciò che si ha in casa. Già, perché, nel frattempo, DS, allenatore e presidente esecutivo, hanno invece detto, a chiare note, che andremo (ed io dico, finalmente) avanti con la soluzione interna: Neto. Montella, nel dire che pensa di affidargli la maglia di titolare ha anche detto, chiaramente, che il suo dubbio riguarda non le dote tecniche, delle quali è sicuro, ma la reazione al clima di sfiducia che ha d’intorno, alle bordate che gli arriveranno alla prima incertezza. Chi l’ha creato questo clima di sfiducia? Due errori nelle pochissime chances che gli sono state concesse dopo due anni di inattività, o piuttosto questo atteggiamento dei media del quale questo continuo presentare alternative non è che un aspetto, che è realmente incomprensibile? Se vogliamo che un giovane, che è patrimonio viola, possa dare il meglio, che è tanto, come dicono gli stessi suoi tecnici, bisogna sostenerlo e non dimostrare, da quando è arrivato che non ci crediamo e che vogliamo altro. Partano le api e pungano, tutti quelli che se lo meritano che son tanti.

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Il libro ripercorre la fantastica stagione 2012/2013 della Fiorentina appena conclusa con la splendida cavalcata della squadra culminata all’ultima giornata con la conquista dell’Europa League. Partendo dal ritiro di Moena ,dall’incontro di Andrea Della Valle con i tifosi,passando alla nomina di Prade’ e Montella e alla sontuosa campagna acquisti, il libro , durante il suo svolgimento, affianca a tutto cio’ e a molto altro, una lunga serie di interviste ai campioni viola ed una particolare a Daniele Pradè , Direttore Sportivo della Fiorentina. Ma , se questo non bastasse, a rendere questo libro un ‘occasione imperdibile , un ulteriore elemento contribuisce a renderlo unico e particolare, ossia l’intreccio dello sport con l’Arte e con i suoi Maestri. Grazie ad una collaborazione della Fiorentina con la Galleria d’Arte Poggiali e Forconi di Firenze, il libro contiene una serie di bellissime foto realizzate dal noto fotografo Massimo Sestini nelle quali alcuni giocatori viola sono ritratti insieme ad opere d’arte di famosi artisti contemporanei.

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Il Brivido Sportivo - Mercoledì 24 Luglio 2013

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Nuove iscrizioni a settembre. La prima di serie A l’8 febbraio al Mandela Forum

GINNASTICA

PERTE A I N O I Z I ISCR 2013 E R B M E TT DAL 2 SE

RECORD DI PREISCRIZIONI PER IL CGF

Maria Consiglia grieCo

rchiviati gli ultimi impegni agonistici, per il Centro Ginnastica Firenze è già tempo di concentrarsi sul prossimo anno sportivo. Record di preiscrizioni, quest’estate, con più di cento ginnasti e ginnaste che – già utenti della società – hanno voluto assicurarsi un posto per frequentare la Scuola di Ginnastica, riconosciuta dal CONI, anche per l’a.s. 2013/2014. I nuovi iscritti, invece, saranno accolti presso la segreteria di Sorgane dal prossimo 2 settembre, per la formazione dei primi corsi, che partiranno poi dal giorno 30 dello stesso mese. Tuttavia, l’attività della palestra è tutt’altro che ferma: proseguono infatti gli allenamenti del settore agonistico maschile e femminile, compresa la preparazione estiva dei gruppi di preagonistica, che proprio durante il periodo non scolastico intensificano l’attività di formazione delle nuove leve.

Tutto questo anche grazie a proficue collaborazioni, come con la neonata Accademia federale di Montevarchi (AR), per quanto riguarda la sezione femminile, oppure allenamenti collegiali di una settimana o più, come nel caso di alcuni ginnasti della sezione maschile, reduci da sette giorni di

lavoro a Porto S. Giorgio, nelle Marche. Prosegue anche l’attività serale del Centro, con i corsi di ginnastica artistica per adulti; intanto arriva l’ufficialità della scelta di Firenze – e dell’organizzazione dello staff del CGF – come sede della prova d’apertura del prossimo cam-

Alcune ginnaste della sezione femminile

Alcuni ginnasti della sezione GpT maschile

pionato nazionale di serie A1/ A2 di artistica maschile e femminile. Non c’è quattro senza cinque, e allora dopo le edizioni dal 2010 al 2013, sarà ancora una volta il Nelson Mandela Forum ad ospitare una tappa del campionato italiano, precisamente il prossimo 8 febbraio 2014. Da tenere d’occhio, dun-

Uno dei podi femminili del 2013

Alcune ginnaste della sezione GpT femminile

Alcuni ginnasti e un allenatore della sezione maschile

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Il Brivido Sportivo - Mercoledì 24 Luglio 2013

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END SEASON C5 2013: EL TORITO CAMPIONE! di Michele Ceccarelli

MIDLAND

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incere è difficile, confermarsi lo è ancor di più… L’Atletico Passera, campione in carica del torneo, non è infatti riuscito a bissare il titolo al termine della finale che ha visto il passaggio di consegne nelle mani di El Torito F.C.. Nata vincente la squadra di Niccolò Donati, che, alla prima partecipazione ad un torneo, è riuscita ad alzare il trofeo più importante dimostrando, oltre a buone capacità realizzative, discrete trame di gioco che hanno mandato in ‘tilt’ gli avversari. Non a caso è infatti arrivato il trionfo sull’Atletico Passera, sconfitto per 4-1 nella finalissima al termine di una sfida contratta e che entrambe le squadre hanno iniziato sulla difensiva. Per circa metà gara le emozioni sono state pressoché assenti, in virtù di un gioco remissivo e poco incalzante su entrambi i fronti. Tuttavia un guizzo di Biagiotti ha sbloccato la situazione a metà gara, la firma di Capitan Donati e la doppietta di Barlondi poi hanno fatto il resto. A nulla è quindi valsa la rete di Simone Federico, servita solo a rendere meno amaro il boccone dei campioni uscenti che quest’anno si portano a casa il trofeo della seconda piazza. Più scoppiettante e bello da ve-

dere per il pubblico è stato invece l’altro match, valido per la terza piazza fra Poderosa ed Ac Fiorucci. Passata in vantaggio dopo pochi minuti, la squadra di Matteini e compagni è stata però subito raggiunta sul pareggio. Due reti che hanno subito messo in chiaro l’andamento del match: una gara al cardiopalma fra due squadre che hanno dimostrato tenacia con sorpassi e controsorpassi fino al doppio vantaggio Fiorucci che ha poi spianato la strada ai ‘seguaci del nonno’. Vittorioso al triplice fischio per 8-6, nelle file del Fiorucci c’è da segnalare la prestazione di Niccolò Dini, autore di ben

5 reti per che gli hanno consentito di raggiungere la vetta della classifica cannonieri accanto ad Enrico Barlondi (El Torito), entrambi autori di 12 reti in 6 gare; il premio è tuttavia andato al n. 10 del Torito che però, al momento della premiazione, ha dimostrato fair play nell’alzare il riconoscimento assieme all’avversario. A concludere la lista dei premiati c’è la miglior difesa, anch’essa finita nelle casse di El Torito che ha trovato in Simone

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Bartalini la saracinesca più sicura della competizione. I ringraziamenti vanno poi a tutte le altre squadre che,

seppur nel breve arco di questo torneo, hanno regalato momenti di divertimento e buon calcio. ac fiorucci

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Il Brivido Sportivo - Mercoledì 24 Luglio 2013

Tre titoli per il Calcio Toscana

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i sono svolte martedì 9 e mercoledì 10 luglio le Finali Provinciali Unisports di C5 e C7 che, giunte alla terza edizione, hanno visto la partecipazione delle squadre vincitrici delle categorie Top, Golden e Silver League per i Campionati 2012/2013 di Calcio Toscana, Csen e Midland. Tre i titoli conquistati dal Calcio Toscana che eguaglia così la prestazione della passata edizione. Nel femminile il successo è arrivato grazie alle ragazze della Pol. San Quirico che hanno trionfato nella Silver League C5, mentre il maschile ha portato a casa due titoli nella manifestazione più prestigiosa (la Top League) per merito di FC Devastanti (C5) ed Atletico Bukkake (C7). Nelle altre sei categorie le nostre formazioni hanno conquistato cinque secondi posti ed un terzo posto, con lo Csen che ancora una volta ha portato a casa il maggior numero di ti-

FIOR

toli (ben 5), seguito dal Calcio Toscana (3 titoli), mentre la Midland si è imposta nella Golden League C5 maschile. La serata più positiva per la nostra società è stata quella di martedì 9 luglio, visto che sono arrivati ben due titoli! Il primo è giunto dalla Silver League di C5 femminile grazie alla Pol. San Quirico che ha sconfitto nella gara d’esordio le ragazze dell’A.C. To (Midland), le quali successivamente sono state sconfitte anche dalla formazione Csen della Lady Mattagnanese. Nella sfida decisiva le nostre ragazze si sono imposte per 3-1 vincendo così con pieno merito la Manifestazione. Nella Top League C5 maschile il FC Devastanti ha dimostrato di non aver perso la fame di successi dopo tutti i titoli conquistati in questa stagione: nella gara d’esordio i campioni dello Csen (I Hani Bagnani) sono stati travolti dalla formazione

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di Riccardo Poli (6-1). Nel successivo incontro la netta affermazione de I Hani Bagnati (50) sui Back In Black (Midland) faceva supporre un match agevole nell’ultimo turno per i campioni del Calcio Toscana, invece il FC Devastanti si è trovato in svantaggio per 1-0 fino a pochi minuti dalla fine e solo l’uno-due finale dei ragazzi di Riccardo Poli ha permesso loro di aggiudicarsi incontro (2-1) e primo posto. Il terzo titolo per il Calcio Toscana è arrivato sempre su un impianto ‘ospite’: mercoledì 10 luglio, sul campo di Viale Malta, l’Atletico Bukkake si è imposto nella Top League C7. Per l’Atletico Bukkake il successo nella gara d’esordio (ai calci di rigori) contro la formazione Midland del Campone UTD ha permesso

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alla nostra compagine di riposare al turno successivo nel quale la Pol. San Quirico (Csen) si è imposta nettamente (50) sul Campone UTD.

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in equilibrio, la nostra formazione ha lanciato l’accelerata finale e si è imposta per 7-2, portandosi a casa l’ambìto titolo.

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Segue dalla prima che vanno anche oltre il valore specifico linguistico. Iniziando da quelle pronunciate dal presidente esecutivo Mario Cognigni, uno che il freno lo tiene perennemente tirato, uno che guarda tutto in controluce, uno dal bicchiere sempre mezzo vuoto, che davanti alle domande della stampa ha fatto sapere a tutti che: «Se guardiamo l’organico messo a disposizione di Montella (che abbiamo legato a noi per tanti anni) non possiamo che dire che... è lecito sognare». Lecito, ovvero logico considerando il mercato portato a termine, lecito ovvero onesto ammettere che nonostante le grandi restino grandi oramai le distanze si sono ridotte. E di tanto, aggiungiamo noi, al punto di considerare i sogni delle autentiche prospettive. E dopo il presidente esecutivo ecco le parole, arrivate a distanza di 48 ore, di Andrea Della Valle che ha letteralmente messo il sigillo: «Scudetto? Diciamo che la Champions può essere alla nostra portata, abbiamo una squadra da Champions, vediamo come si mettono le cose nella prima parte del campionato e poi valuteremo meglio». Lecito sognare insomma, Champions alla portata, questo il segnale arrivato da Moena, il segno di una Fiorentina ancor più convinta di se stessa. Ma non ci sono solo il mercato, le prime convinzioni del campo, le parole di Della Valle e Cognigni: c’è poi anche un altro segno fondamentale della crescita esponenziale della Fiorentina. Tutti ci ricordiamo di quanto funzionò il periodo P ra n d e l l i - C o rv i n o. Continuità e generosità di impegno, anni da protagonisti assoluti: ecco, con la conferma di Montella, con il suo contratto allungato fino al 2017, i fratelli Tod’s dimostrano che intendono davvero provare l’ultimo salto. E sfruttando anche le qualità di Pradè e Macia vogliono e possono superare le parole e i sogni. Lassù, dove Firenze non vola dal 1969. Alessandro Rialti

sabato 27 - Domenica 28 Luglio 2013

Festa dell’Unicorno

Stagione Viola

EMPOLI di ANDREA GIANNATTASIO

iciotto anni all’Empoli. Non un calciatore, non un direttore sportivo né un presidente. Ma un addetto stampa innamorato della maglia azzurra e del proprio lavoro. È questa l’affascinante storia di Gianni Assirelli, ex responsabile delle comunicazioni dell’Empoli che, dopo quasi vent’anni all’interno della società toscana, ha deciso di imbarcarsi in una nuova avventura, quella della Lega di Serie B al fianco del presidente Abodi, salutando i tanti amici con cui ha vissuto infinite esperienze sul campo del Castellani. E la sua storia Assirelli l’ha voluta raccontare in esclusiva al Brivido Sportivo. Assirelli, dopo diciotto anni di Empoli qual è il primo pensiero che le viene in men-

a Vinci (Fi) la capitale Fantasy Italiana A Vinci (Firenze) oltre cento spettacoli in due giorni per far battere ancora più forte il cuore fantasy d’Italia. 27 e 28 Luglio 2013, torna a Vinci la nona edizione della festa medioevale Fantasy Toscana, che per prima ha saputo unire il mondo dei giochi di ruolo, del Fantasy e del cosplay, con quello degli spettacoli di rievocazione storica, in un mix ricco, originale e coinvolgente. A fine Luglio il suggestivo borgo medioevale di Vinci è pronto nuovamente a trasformarsi in una città incantata e ad accogliere per il nono anno questa manifestazione, sempre più grande e apprezzata dal pubblico.

Sabato 27 Luglio

• Intrattenimenti e giochi da pirati • Alle ore 21e15 apertura del Vicolo della Paura

Dalle 15.00 alle 24.00

Rocca Incantata • Duelli di spade a cura della Compagnia della Spada di Aulla • Musiche del gruppo Futhark • Accademia di magia per piccoli maghi • Contest delle creature fantastiche • GRV dimostrativi • Incontro con gli autori di Sine Requie, Matteo Cortini e Leonardo Moretti • Tornei d’arme a cura dell’Ass. Game of Thrones • Concerto dei Midnight

La cIttaDELLa DEI caVaLIERI • Accampamento medievale, duelli e stage di combattimento medievale a cura della Compagnia del Cinghiale Brado • Camelot Accademia per cavalieri e dame • Spettacoli di falconeria a cura di Fabio Bonciolini • Degustazione e didattica sull’Alimentazione storica e fantastica a cura dell’Ass. Cult. • Historia aedita

La coRtE DEI SoGnI • Suoni e Musiche degli Arcan Bold • Danze alla luna di Timami BellyDance • Intrattenimento e giocoleria della Compagnia Circo Sonambulos • Danze e Balli rinascimentali dell’associazione Il Lauro • Racconti e giocoleria dei I Giullari dell’Allegra Brigata • Tornei d’armi, arena dei duelli e tiro con l’arco a cura dell’associazione Lune di Raptek • Tornei di magic • Disfida di Arti magiche

BaIa DEI PIRatI • Giochi a cura dell’Ass. Nobiltà e Contado di Pistoia

FUMEttI E FoLLIE • Giochi a cura della Contrada Santa Maria al Pozzolo • Intrattenimento e giocoleria della Compagnia delle Arti Distratte • Incontro con gli autori di Dragonero, Luca Enoch e Stefano Vietti • Gara Cosplay Fantasy • Parata elfica a cura di Jury Squarcia • Spettacoli col fuoco e non a cura di Vassago • Concerto La famosa squadra G • Special Guest Cristina D’Avena

Domenica 28 Luglio Dalle 10.00 alle 24.00

Rocca Incantata • Duelli di spade a cura della Compagnia della Spada di Aulla • Musiche del gruppo Futhark • Accademia di magia per piccoli maghi • GRV dimostrativi • Incontro con gli autori di Sine Requie, Matteo Cortini e Leonardo Moretti • Tornei d’arme a cura dell’Ass. Game of Thrones • Premiazione contest Body Painting • Concerto dei Morning Star • Premiazioni contest delle creature fantastiche e Disfida di Arti Magiche

La cIttaDELLa DEI caVaLIERI • Accampamento medievale, duelli e stage di combattimento medievale • a cura della Compagnia del Cinghiale Brado • Spettacoli di falconeria a cura di Fabio Bonciolini • Melodie e Musiche di Anastasia Giusti

• Degustazione e didattica sull’Alimentazione storica e fantastica a cura dell’Ass. Cult. Historia aedita • Camelot Accademia per cavalieri e dame • Dante alle porte dell’Inferno a cura della Compagnia teatrale I Soliti Ignoti.. Da Vinci • Spettacoli col fuoco e non a cura di Vassago

La coRtE DEI SoGnI • Suoni e Musiche degli Arcan Bold • Danze alla luna di Timami BellyDance • Intrattenimento e giocoleria della Compagnia Circo Sonambulos • Tornei d’armi, arena dei duelli e tiro con l’arco a cura dell’associazione Lune di Raptek • Tornei di magic • Matrimoni elfico a cura della Compagnia teatrale Marvesio • Danze e Balli rinascimentali dell’associazione Il Lauro • Racconti e giocoleria dei I Giullari dell’Allegra Brigata

BaIa DEI PIRatI • Giochi a cura dell’Ass. Nobiltà e Contado di Pistoia • Intrattenimenti e giochi da pirati a cura dell’Ass. Nox • Caccia al tesoro • Alle ore 21e15 apertura del Vicolo della Paura • Parata degli sbandieratori della Contrada Santa Maria al Pozzolo • Sfilata delle creature fantastiche

FUMEttI E FoLLIE • Giochi a cura della Contrada Santa Maria al Pozzolo • Intrattenimento e giocoleria della Compagnia delle Arti Distratte • Incontro con gli autori di Dylan Dog ,Fabio Celoni e Brendon, Lola Aitaghi Gara Cosplay Parata elfica a cura di Jury Squarcia Concerto Cartoon Cover Band Spettacoli col fuoco

Per maggiori informazioni: www.festaunicorno.com - info@festaunicorno.com Pagina facebook: festaunicornofan - tel. Gianluca 329.31.55.843 - alessio 340.72.15.121 Dopo 18 anni di Empoli, Gianni Assirelli e l’Empoli hanno interrotto la loro collaborazione, ma…

ASSIRELLI: “A Empoli mi sono goduto la Coppa Uefa. Il mio non è un addio” te al termine della sua esperienza? «Posso dire senza dubbio che ho vissuto anni bellissimi ed indimenticabili nel club del presidente Corsi. Mi sono tolto grandi soddisfazioni perché sono arrivato a Empoli quando la squadra era 5ª in Serie C1 e sono riuscito a vederla partecipare alla Coppa Uefa. In più, negli anni di C, con l’Empoli ho visto conquistare una Coppa Italia ed un campionato nella stessa stagione. Possono sembrare traguardi di poco conto, ma per una città di provincia come Empoli non lo sono affatto». Andiamo nello specifico: ci sa dire il ricordo più bello? «Sono due in particolare: il primo è quello del giugno 1996 quando contro il Como

a Modena ci fu lo spareggio per la promozione in Serie B e lo vincemmo. Il secondo, ovviamente, è quello legato alla conquista della Coppa Uefa, un traguardo storico per una società come l’Empoli che nessuno avrebbe mai immaginato». Quello più brutto, invece? «Purtroppo quello è più recente ed è relativo ai playout di due stagioni fa contro il Vicenza, quando in casa, a pochi minuti dalla fine, stavamo perdendo e mi vedevo già condannato alla retrocessione in Lega Pro. Anche se poi non andò così (l’Empoli riuscì a trovare il decisivo gol vittoria con Maccarone al 49’ del secondo tempo n.d.r.): devo dire che tra il 20’ ed il 50’ del secondo tem-

po contro i veneti, ho vissuto veramente una mezz’ora drammatica». Quali sono le amicizie più grandi che ha stretto in questi anni con giocatori e allenatori? «Io parto sempre dal presupposto che quando si lavora non si deve mai essere amici di persone che prima o poi ti troverai costretto a veder esonerato o ceduto. Fortunatamente, però, io ho avuto sempre un ottimo rapporto con tutti gli allenatori che ci sono stati, a tal punto che molti di loro mi chiamano spesso per chiedermi consigli sulle loro scelte professionali o su come rapportarsi con la stampa. Questa loro fiducia mi fa capire che il rapporto e la fiducia

con queste persone non sono mai venute meno». C’è un giocatore simbolo che l’ha più impressionata in questi 18 anni ad Empoli? «Diciotto anni sono tanti e i calciatori che si sono succeduti sono molti. Se devo dire due nomi però ci tengo a menzionare Di Natale e Maccarone, perché sono due ragazzi che a Empoli hanno dato tanto sia sotto il profilo professionale, sia sotto quello umano». Che rapporto è stato quello con il presidente Corsi? «Conosco Fabrizio fin da quando sono nato e gli sarò sempre grato perché diciotto anni fa mi volle lui nella sua società. In questi anni mi ha fatto crescere e diventare un protagonista e l’amicizia e la

stima che mi legano a lui resteranno sempre». Le va di spiegarci i motivi del suo addio? «Dopo tanti anni all’Empoli sentivo il bisogno di provare qualcosa di nuovo: avrei potuto continuare con la massima professionalità, ma non avevo più l’entusiasmo che mi aveva contraddistinto in passato. La Serie B adesso mi ha dato la possibilità di rimettermi in gioco e di trovare nuova ‘linfa’ e voglio sfruttare questa opportunità al meglio. Se poi un giorno ritroverò l’entusiasmo - e se l’Empoli mi vorrà - non è detto che non possa tornare». Quindi lascia una porta aperta per l’Empoli... «Se ritroverò la passione di un tempo, perché no!».