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For magazine Oliviero ha scoperto tante artiste divenute poi famose: Ornella Muti, Simona Ventura, Anna Falchi, Alessia Marcuzzi sono state lanciate dalle sue fotografie.

Sordi e Mike Bongiorno, di tante bellissime donne come la Loren e la Pampanini. Questo libro è la storia della vita e del nostro Paese». C’è un elemento che accomuna tutti i volti ritratti nel libro? «No, nel senso che li ho scelti semplicemente a mia discrezione tra tutti quelli che ho fotografato. Sono 150 immagini frutto di una mia selezione personale. Ne mancano tanti altri perché lo spazio del libro non permetteva di parlarne. Alcuni invece sono da scoprire e voglio farli conoscere di più. Questo libro è fatto per il pubblico e solo ad esso si rivolge». Alcune foto sono accompagnate da brevi racconti: ci può svelare l’aneddoto più simpatico? «Probabilmente quello che racconto su Alberto Sordi, con il quale ho girato un film, e che era solito invitarmi a cena con lui e portarsi sempre dietro il direttore di produzione al solo scopo di far pagare a lui il conto. Sordi era un uomo straordinario, era avaro per convenienza, perché poi in privato era molto generoso e faceva tanta beneficenza». Per la prima volta ha deciso di inserire scatti di uomini. C’è un motivo specifico? «Perché volevo parlare di tutti quei personaggi importanti, uomini e donne dello spettacolo. Faccio un esempio: Giulio Andreotti è menzionato nel libro come di Mick Jagger poiché, pur non essendo un cantante o un attore, è un divo, è un personaggio importantissimo nella storia della politica italiana».

È difficile trovare un personaggio dello spettacolo, del cinema, della politica o della cultura che non abbia posato, o manifestato il desiderio di farlo, per Bruno Oliviero e la sua macchina fotografica. Uscirà a breve Dive & Divi. Virtù e Vizi, il suo sesto libro fotografico (edito da Luigi Reverdito e distribuito da Feltrinelli), in cui una carrellata di immagini immortala le star, italiane e straniere, catturandone le giuste espressioni e gli sguardi che rivelano più di mille parole. Come ci spiega egli stesso in questa intervista. Come nasce l’idea di questo nuovo libro fotografico? «Nasce dalla voglia di voler parlare per la prima volta di moltissimi dei grandi personaggi che ho incontrato e fotografato nella mia carriera, per raccontare quel che ho vissuto e cosa penso di loro. Ci sono foto bellissime di attori e attrici, di comici come Ezio Greggio e Alvaro Vitali, di artisti illustri scomparsi come Nino Manfredi, Alberto

Qual è la prima emozione che vuole catturare quando immortala un personaggio famoso? «Io cerco sempre di catturare lo sguardo, perché negli occhi c’è la vita, è da lì che si capisce quello che la persona vuole comunicare prima ancora che usi le parole. Ho sempre cercato di cogliere le emozioni che gli occhi trasmettono». Come è nata la sua passione per la fotografia? E quando ha capito che sarebbe diventata la sua professione? «Da piccolo giocavo a pallone nelle squadre juniores della Roma ed ero un bravo calciatore. Odiavo fotografare ed essere fotografato. Poi un giorno, in vacanza in Sardegna, presi una macchina fotografica e mi soffermai più di un’ora per immortalare l’attimo in cui gli schizzi delle onde del mare si infrangevano contro uno scoglio. È stato in quel momento che ho capito di voler fare il fotografo. Sentivo di esserci portato per una mia vocazione».

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