la nuova ferrari

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di Demetrio Moreni

La Rossa del futuro Ha debuttato al Salone di Ginevra la tanto attesa hypercar ibrida del Cavallino, con un nome inequivocabile: LaFerrari, erede della Enzo ed espressione massima dello stile di Maranello. Basse emissioni e velocità di punta che tocca i 330 km/h

La nuova Ferrari è un concentrato di tecnologia e alte prestazioni, che ha già suscitato un interesse tale da raggiungere il doppio delle richieste per i 499 esemplari che verranno effettivamente prodotti e venduti a un milione di euro l’uno, tasse escluse. In Italia ne resteranno 25 modelli, su 40 richieste pervenute.

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«Abbiamo voluto chiamare questa vettura LaFerrari perché è l’espressione massima delle eccellenze della nostra azienda: l’innovazione tecnologica, le prestazioni, lo stile avveniristico, le emozioni di guida che sa trasmettere. È una vettura straordinaria, destinata ai nostri collezionisti, che ha in sé le soluzioni tecniche che in futuro saranno applicate ai modelli della gamma e costituisce il termine di confronto per tutto il settore. LaFerrari rappresenta le migliori capacità progettuali e realizzative di tutta la nostra azienda, incluse quelle acquisite in Formula 1, un patrimonio di conoscenza unico al mondo». Con queste parole piene di soddisfazione e orgoglio Luca Cordero di Montezemolo, presidente della Farrari, ha presentato l’ultimo gioiello di Maranello, mostrato agli occhi del mondo durante il recente Salone di Ginevra. Nei lunghi mesi di attesa erano circolati vari nomi e sigle come F70 o F150, ma il riserbo massimo ha avvolto fino alla fine il lancio del nuovo modello, di cui solo alla presentazione ufficiale è stato svelato il design, la silhouette, le caratteristiche tecniche e, ovviamente, il nome: si chiama LaFerrari, scritto tutto attaccato proprio per sottolineare passione, tecnologia ed esclusività come elementi distintivi del Cavallino Rampante. E, sempre in virtù di una produzione d’élite, si sa già che verrà realizzata in 499 esemplari per i quali sono già state ricevute più del doppio delle richieste. L’auto è stata pensata come la seguace di una dinastia di supercar iniziata nel 1984 con la GTO, e che a ogni generazione (F40, F50 ed Enzo) ha saputo spingere sempre più


For magazine L’auto è dotata di un propulsore termico V12 di 6262 cm3, da 800 Cv e 9250 giri al minuto massimi, con un rapporto di compressione di 13.5:1 e una potenza specifica di 128 Cv/l. A questo è accoppiato un motore elettrico da 120 Kw, per una potenza totale di 963 Cv. Ne risulta una coppia totale di oltre 900 Nm.

I principali elementi del sistema ibrido de LaFerrari sono due motori elettrici – uno per erogare potenza alle ruote e l’altro per i sistemi ausiliari – sviluppati in collaborazione con Magneti Marelli, e un pacco batterie alloggiato nel pianale, le cui celle sono assemblate dalla Scuderia Ferrari, dove viene realizzato il KERS della F138.

avanti l’efficienza delle prestazioni e la perfezione dell’estetica. Come rivelato dallo stesso Montezemolo la nuova Rossa è considerata l’erede della Enzo, un bolide sportivo ed esclusivo che già reca in sé gli onori del primato: infatti, è la prima ibrida nella storia della Ferrari, grazie all’innovativa tecnologia HY-KERS. Si tratta di una soluzione che prevede un perfetto equilibrio tra massimizzazione della performance e riduzione dei consumi. Infatti, le prestazioni sono formidabili: in accelerazione da 0 a 100 km/h in meno di 3 secondi e da 0 a 200 km/h in meno di 7 secondi, tempo sul giro a Fiorano inferiore all’1’20’’, ovvero 5 secondi più veloce della Enzo e oltre 3 secondi più della F12 berlinetta, capace di raggiungere i 330 km/h. In termini di performance LaFerrari rappresenta l'antagonista della McLaren P1, l’unica altra vera supercar. Insomma, numeri significativi, ottenuti anche in virtù dell’estrema leggerezza (per la quale

sono stati utilizzati quattro diversi tipi di fibra di carbonio, lavorati con processi innovativi) che ne fanno la vettura stradale più scattante della storia della Casa di Maranello. Tuttavia, le emissioni sono bassissime: solo 330 gr/km di Co2. Un risultato notevole ottenuto grazie alla combinazione di un motore V12 da 6,3 litri e di un piccolo propulsore elettrico. Oltre a permettere di abbattere le emissioni il sistema porta LaFerrari là dove nessuna Rossa era mai arrivata: agli 800 Cv del V12, infatti, se ne aggiungono altri 163 provenienti dall’unità elettrica, per un totale di 963 Cv e 900 Nm di coppia. Il motore elettrico per la trazione è montato dietro al cambio F1 doppia frizione per ottimizzare la distribuzione dei pesi, mentre la ricarica delle batterie avviene sia in frenata sia durante le fasi in cui il propulsore termico produce coppia in eccesso. L’efficienza del design esterno è stato il primo obiettivo da raggiungere in

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Particolarità nel layout degli interni: il sedile è fisso ed è conformato sulla figura del guidatore, che può regolare la pedaliera e il volante per la miglior posizione di guida, studiata seguendo le indicazioni fornite dai piloti della Rossa Fernando Alonso e Felipe Massa, che hanno partecipato attivamente a tutto il processo di sviluppo.

Il team di design guidato da Flavio Manzoni ha realizzato le linee de LaFerrari lavorando di comune accordo con gli ingegneri, così da enfatizzare il rapporto tra forma e funzione. Il risultato è una vettura dallo stile avveniristico, che tuttavia mantiene il legame con la tradizione del marchio. Elemento notevole è il profilo, con muso fendente e cofano anteriore molto basso che fa risaltare i parafanghi muscolosi, una chiara citazione delle Ferrari Sport Prototipo di fine anni ’60.

fase di impostazione del progetto. Lo scopo di partenza era ottenere una distribuzione dei pesi ottimale (59% sul posteriore) e un passo contenuto pur in presenza degli ingombri dei moduli elettrici. Tutte le masse sono state collocate tra i due assi e il più possibile vicino al pianale in modo da abbassare il baricentro (che è sceso di 35 millimetri rispetto alla Enzo) per garantire dinamicità e maneggevolezza. Molto futuristico il telaio che utilizza gli stessi quattro tipi diversi di compositi impiegati in Formula 1, seguendo identiche metodologie di progettazione, ed essendo realizzato nelle stesse aree produttive. Ciò ha permesso di ottimizzare l’archietettura, integrando le diverse funzioni (ad esempio i sedili e il vano batterie) per ottenere la migliore rigidità torsionale (+27%) e flessionale (+22%) possibile e contenere allo stesso tempo i pesi. Un contributo rilevante è venuto anche dal layout degli interni, altro progetto d’avanguardia: il

sedile è fisso ed è conformato sulla figura del guidatore che può invece regolare la pedaliera e il volante per la miglior posizione di guida, fortemente ispirata a quella di una Formula 1. Infatti è stata studiata seguendo le indicazioni fornite dai piloti Fernando Alonso e Felipe Massa, che hanno partecipato attivamente a tutto il processo di sviluppo. Dal punto di vista aerodinamico a Maranello dichiarano di aver raggiunto il livello di efficienza aerodinamica più elevato di sempre per una vettura stradale: LaFerrari cambia configurazione grazie agli elementi attivi a seconda delle esigenze, in base ai numerosi parametri che vengono monitorati in tempo reale. Le appendici sia anteriori che posteriori, i profili dei diffusori, la portella del fondo e lo spoiler si muovono autonomamente alla ricerca del miglior compromesso tra maggior portanza e minor resistenza, a seconda delle condizioni di marcia.

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