For Roma Fleming edizione dicembre 2012

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For magazine Scultura, Design & Teatro UN CONFRONTO INEDITO Il Museo Pietro Canonica ospiterà fino al 16 gennaio 2013 la mostra di scultura Gabriels and the Italian Cute Nymphet, un originale confronto tra lo scultore italiano Gabriels, ovvero Paolo Gabrielli, e alcune opere di Pietro Canonica. L’iniziativa è promossa da Roma Capitale, Assessorato alle Politiche Culturali e Centro Storico – Sovraintendenza ai Beni Culturali con la collaborazione del Centro Italiano Studi e Indagini (Cisi) e l’organizzazione di Marco Ancora. La mostra è la prima personale di un artista neopop italiano in una sede istituzionale romana. Paolo Gabrielli ha già esposto in varie gallerie americane (Tulsa, Los Angeles, Santa Monica, New York). L’esposizione avvicina le opere di Gabriels e quelle di Canonica in una sorta di montaggio critico, al cui centro è il nesso tra la Ninfa moderna dell’artista romano e La raffica di Canonica: i due scultori dialogano attraverso l’accostamento di immagini legate alla Ninfa. Paolo Gabrielli alias Gabriels

Ninfa Moderna

DOPO IL VINO UN BEL TAPPO! Un bicchiere di vino rosso al giorno fa bene al cuore e allo spirito, ma una volta finita la bottiglia è consigliabile conservarne il tappo di sughero, perché potrebbe essere riutilizzato artisticamente. Infatti, anche come oggetto di design, il sughero è molto utile. Per chi ha il pollice verde i tappi possono diventare dei piccoli vasetti per piantine grasse, scavandone l’interno e mettendovi un po’ di terriccio. Magari da attaccare poi, mediante calamita, sul frigorifero, creando un mini giardino verticale. Con i tappi si possono creare corone decorative e ghirlande, se incollati uno sull’altro, un modo in più per ornare la casa in periodi di festività come il Natale, usando i tappi di sughero anche per imballare un pacco regalo, così da proteggerlo da urti violenti. Le sfumature di colore sono motivo di ulteriore ispirazione: il rosso violaceo che il vino lascia può diventare un ottimo pretesto per creare figure romantiche e passionali. Paolo Brasioli IL RITORNO DI PAOLO VILLAGGIO Dopo aver ricevuto il prestigiosissimo Premio Gogol, Paolo Villaggio è tornato recentemente in scena al Teatro dei Satiri con lo spettacolo teatrale La Corazzata Potemkin è una cagata pazzesca, da lui scritto e diretto. Si tratta di un one man show che prende il titolo da una delle frasi più celebri pronunciate dal ragionier Fantozzi, il personaggio che lo ha reso famoso. La scena è vuota, solo un grande fondale bianco sul quale vengono proiettate immagini. Una carrellata di ricordi e nostalgie: l’infanzia, la timidezza, l’insuccesso con le ragazze, la guerra, l’euforia della rinascita, il successo, gli amici. E poi le lettere, le foto e le interviste a colleghi del calibro di Federico Fellini, Vittorio Gassman, Ugo Tognazzi, Fabrizio De Andrè. L’attore genovese racconta come costruirsi una vita felice, e una infelice, nonostante il successo. Aneddoti paradossali e grotteschi in cui finzione e realtà si fondono alla perfezione.

Paolo Villaggio in Il secondo tragico Fantozzi.

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