La memoria del corpo

Page 46

44 Aprì il portabagagli dell'automobile poggiando per un momento il sacco per terra e poi caricò il sacco nel portabagagli. «Guardi qui.» Gloria fece notare a Mantini che mentre il sacco era per terra c’era qualcosa che si muoveva al suo interno. L'auto poi partì e andò via. Gloria spiegò: «Sono certa che è il rapitore. Conosce bene l'edificio, non è la prima volta che si reca lì. Conosce la posizione delle telecamere di sicurezza e utilizza il passamontagna per non farsi riconoscere non solo dalle telecamere ma anche dagli altri condomini che potrebbero identificarlo. Per entrare nel parcheggio sotterraneo serve un pass magnetico. In teoria dovrebbero averlo solo i condomini, ma quest’uomo è entrato. L'uomo si è procurato il pass, dunque conosce il posto.» Mantini dovette concordare: «Oppure vive nel condominio. In ogni caso quest’uomo è il rapitore. Agente Falzini, cerchi di trovare l'auto che è stata utilizzata, anche se credo che sia una pista che non ci porterà da nessuna parte. Provi a visionare anche i filmati delle altre telecamere di sicurezza nei pressi del condominio, potrebbe trovare qualcos'altro di utile. Grazie agente, ottimo lavoro.» «Grazie a lei, commissario. Le lascio la chiavetta USB con la copia del video. L'originale è già depositato tra le prove relative al caso.» Il commissario telefonò a Bartolomei per metterlo al corrente delle novità delle indagini, poi andò a casa a prepararsi qualcosa da mangiare. Il pomeriggio si recò in ufficio, ma non arrivò alcuna novità. Più passava il tempo e peggio si mettevano le cose per la povera Marina. Sergio andò a prendere John a scuola e lo accompagnò al parco giochi. Quando poteva, cercava di approfittare delle belle giornate: voleva godersi la vista del bambino sugli scivoli e sulle altalene, ma anche in quei momenti di gioia non riusciva a distogliere il pensiero dal caso della bambina rapita. Guardava John e si chiedeva come avrebbe reagito se qualcuno gli avesse rapito il nipotino. Avrebbe provato un'angoscia terribile, forse insopportabile. Doveva andare a trovare la povera Beatrice, farle sapere che le erano vicini. Doveva mostrarle il video del rapitore nel sotterraneo, forse lei avrebbe potuto riconoscerlo. Alle otto di sera Sergio andò a cena da sua madre portando con sé il nipotino, di cui la madre era entusiasta. Sandra Casilli era molto anziana e il figlio le aveva trovato qualche anno prima una badante per tenerle compagnia e per sbrigare le faccende domestiche. Era una signora rumena sulla sessantina, Sorina Culianu, laureata in lingue, ma a causa dei bassi stipendi rumeni aveva preferito trasferirsi in Italia. Aveva tre figli e sei nipoti, e i soldi che mandava a casa erano necessari per mantenere la sua famiglia. Il bambino abbracciò la nonna, poi Sorina prese un libretto in


Issuu converts static files into: digital portfolios, online yearbooks, online catalogs, digital photo albums and more. Sign up and create your flipbook.