ZR Magazine #41

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Due settimane con la Opel Insigna OPC

“Poste Italiane S.p.A. – Spedizione in abbonamento postale – D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n.46) art. 1, comma 1, Aut. n. C/RM/003/2010”

Un’auto raffinata ed elegante che strizza l’occhio alle prestazioni. Le prestazioni? Decisamente una piacevole sorpresa.

TORO NERO Focus CIP. E’ il turno di passare sotto la lente di ZR il Campionato Italiano Prototipi Seguendo la Freccia Rossa. Anche quest’anno ZR è al seguito della Mille Miglia Vis a vis con Barbara Petrivelli anima con Domenico Porfiri della Fast Lane Promotion

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V° ANNO GIU.11

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ZZR

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ABBONATI A SOLI ABBONATI A SOLI €15


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15 PER TUTTO L’ANNO 15 PER TUTTO L’ANNO info: press@gruppoperoni.it tel. 06 45441335 info: press@gruppoperoni.it - tel. 06 45441335



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giulio rizzo

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’eldorado. Non c’è crisi che tenga (almeno apparentemente) per il Campionato Italiano Autostoriche. Nel panorama nazionale nessuno come lui ha affrontato la crisi degli ultimi anni con numeri sempre in aumento e un ricambio generazionale di protagonisti e vetture. Nell’ultima prova disputata al Mugello per 82 gli equipaggi iscritti, meglio ancora degli 80 che si iscrissero alla prima di Monza del 2010. A favore del Campionato il target di piloti a cui si rivolge, spesso proprietari della vettura e affermati liberi professionisti con qualche anno sulle spalle, e animati da una sana passione. Negli ultimi anni poi anche qualche giovane a portare nuova concorrenza. In pista sono tornate, o continuano a scendere anche modelli di tutto rispetto come Ferrari GTO, Jaguar E, Porsche 935, Lancia Beta Montecarlo ufficiale oltre alle conosciute Mustang, Lotus, De Tomaso, TVR. Di questo vero e proprio boom va dato merito anche all’organizzatore che per conto della Csai gestisce da sempre il Campionato. Sua infatti l’intuizione di rivedere la suddivisione delle gare con lo scorporo delle vetture di 1° Raggruppamento per una gara sprint, come del resto succede anche all’estero. Il risultato è stato il ritorno in pista delle vetture più datate e nuova linfa

per gli altri. Altre iniziative come il trofeo Yokohama per chi corre con le omonime coperture distribuite dal rivenditore ufficiale Nori e il Trofeo Giulietta dimostrano la vitalità del campionato. Non è tuttavia tutto oro quel che luccica e così qualche “scivolone” incomprensibile c’è anche qui. Il più vistoso è quello che considera ai fini del campionato tutti i risultati tranne uno, concedendo dunque un solo scarto. Considerando poi che perché una prova sia valida, il concorrente deve prendere bandiera, i malumori dei piloti impegnati sono più che legittimi. Ottimo anche il risultato della prima del Giunti, il trofeo per le biposto corsa storiche che ad Imola ha visto quasi venti vetture iscritte. Per tutti però c’è una data da tenere ben a mente, quella dell’8-9 ottobre quando a Imola ci sarà il primo Luigi Musso Revival e Historic Car Show. In fin dei conti non si capisce come mai anche l’Italia, terra dei motori, non abbia il suo Goodwood.

editore e redazione: Gruppo Peroni Race S.r.l. via Cardinal de Luca, 1 - 00196 Roma tel. 0645441335 fax 0645441336 (press@gruppoperoni.it)

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WTCC coming Home

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Inseguendo la Freccia Rossa

Come per ogni importante evento internazionale che fa tappa in Italia anche quest’anno vediamo la prova del mondiale Turismo di Monza.

Anche quest’anno ZR è al seguito della Mille Miglia. Fra glamour, competizione, passione e storia vediamo come è andata l’edizione 2011.

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Focus Cip

Completiamo la nostra analisi di inizio stagione con il mondo Prototipi. Tante conferme e qualche interessante debutto.

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500 Miglia di Imola

Sotto un vero e proprio diluvio la seconda prova Endurance Champions Cup incorona la F430 GT3 della Balck Bull alla loro prima affermazione.

ZR Protagonisti

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ZR Tecnica

Questione di angoli. Per la nostra rubrica di tecnica analizziamo i vari angoli che riguardano le geometrie delle ruote.

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Race Report

Per il personaggio del mese abbiamo scelto la figura in rosa della Fast Lane Promotion: Barbara Petrivelli. Scopriamo cosa ha da dirci.

Non mancano di certo le cronache di gara di tutti i principali campionati nazionali.

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Insigna OPC

Fra tecnologia e cavalli saliamo a bordo della nuova Insigna OPC. Un’auto davvero ben fatta con alcuni accorgimenti davvero interessanti.

ZR Storie

Quarta parte sul mito della 24 Ore di Le Mans e quando il trionfo si mescola con la tragedia.

direttore editoriale: Sergio Peroni direttore responsabile: Giulio Rizzo collaboratori: Matteo Lupi, Andrea Fiaschetti, Dario Lucchese, Pietro Rizzo, Alessio Morgese, Matteo Bobbi, Matteo Pasquali, Gino Allegritti, Riccardo Imperio, Massimo Costa art director: Laura Del Valle (zr.redazione@gmail.com) foto: Foto Morale, Fastclick, Actualfoto, Fotoforchini, Sportformula, Foto Signori, Elle Emme, Foto Cavalleri, FotoSpeedy, Giovanni Beretta, Photo 4 concessionaria per la pubblicità: Gruppo Peroni Race S.r.l. via Cardinal de Luca, 1 - 00196 Roma tel. 0645441335 - fax 0645441336 pubblicità classificata: press@gruppoperoni.it stampa: Editrice Grafica Ripoli - Tivoli (Rm) tel. 0774381700 (graficaripoli@libero.it) Autorizz. Trib. Roma 235/2006 dell’ 08/06/2006 Questo periodico è associato all’Unione Stampa Periodica Italiana.

www.zrmag.com SOMMARIO


Evento: 1000 Miglia 2011 LocalitĂ : Umbria Giorno: 13 maggio 2011 Fotografo: Gino Allegritti (Fastclick.it) Macchina Fotografica: Canon EOS 1D MkIII Lunghezza focale: 200 mm Tempo: 1/640 iso 500



Nasce Mente Sportiva

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n Italia non esisteva pressoché nulla dal genere, ma da lunedì 4 aprile e dopo un mese di “rodaggio” tecnico è ufficialmente disponibile online una nuova testata giornalistica dedicata a chi vive la quotidianità attraverso i valori dello sport. Presente sul web a www. mentalitasportiva.it, la community è anche raggiungibile sui maggiori social network e social media come Facebook e Twitter. “Mentalità Sportiva”, che dà il nome al dominio Internet dell'inedito servizio di social news, è un concetto non del tutto codificato che coinvolge la vita di ciascuno e, in sintesi, è un “modo di essere”. Non bisogna farsi ingannare dal significato letterale, che limita la sfera di riferimento al solo ambito sportivo: lo sport ha un valore sociale e culturale elevato, evoca spesso situazioni dell'esistenza quotidiana e contribuisce

costantemente alla crescita personale di ciascuno. Il social news e tutti i servizi correlati desiderano infatti raccogliere una community di persone interessate, rafforzando l’idea che vivere con coerenza questo insieme di principi rende l’individuo naturalmente vincente. “The Winning Lifestyle” è la mentalità, sportiva, che migliora con semplicità e immediatezza ogni ambito della vita: personale, professionale e familiare. Oltre a test e sondaggi riservati al pubblico generico, ma anche ad offerte esclusive per gli utenti e alle rubriche tenute da giornalisti professionisti su temi e fatti di attualità, alle pagine interattive di mentalitasportiva.it sarà possibile “partecipare” concretamente registrandosi e instaurando un contatto diretto con professionisti, media, aziende e con tutti coloro che operano nello sport.

CLIO CUP. Niente

Austria per cinque

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n inizio un po’ turbolento per alcuni piloti impegnati nella Clio Cup Italia. In occasione delle prime due prove, e nuovamente al Mugello per la terza prova, qualche contatto sopra le righe ha acceso troppo gli animi di alcuni piloti che invece di cercare

di confrontarsi e calmare gli animi nelle occasioni fornite dallo stesso promotore del Campionato, hanno perseguito in un atteggiamento non in linea con le aspettative del Campionato dentro e fuori la pista. Al fine di salvaguardare l’immagine del campionato e tutti i concorrenti che vi partecipano nel pieno rispetto sia dei propri avversari che delle regole sportive, la Fastlane Promotions non accetterà le iscrizioni dei seguenti conduttori: Dickinson, Rinaldi, L. Gioia, Ciato, Pipolo.

ARRIVA il Club N.T.P.

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on le frodi web sempre più diffuse, la NTP ha appena presentato il proprio Club fatto dei rivenditori ufficiali di Zona che possono garantire il prodotto trattato ed evitare così che il cliente finale acquisti il materiale sbagliato, o peggio ancora contraffatto e perda la fiducia nel costruttore. Per rendere più appetibili i prodotti Eibach, Bilstein o K&N acquistati direttamente dai rivenditori ufficiali e quindi desistere dalla tentazione dell’acquisto online ed evitare le possibili problematiche il Club offre garanzia raddoppiata fino a 10 anni, buono d’acquisto, assistenza diretta con il ns. Ufficio tecnico, assistenza legale se si hanno problemi con il codice stradale, gadgets, sconti su eventi speciali come

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corsi da drifting, trackday etc. e numerosi promozioni speciali. Spesso e volentieri infatti il cercare a tutti i costi il prezzo più basso, andare al risparmio, sentirsi più furbi del rivenditore di fiducia porta a fare acquisti in internet che poi non portano altro che problemi su problemi che non si sa risolvere, perché l’officina che ti ha fatto il montaggio non è specializzata o il lavoro non a regola d’arte, la garanzia è solo fittizia e via dicendo. Il risparmio sul prezzo poi si paga di più nella manodopera, tante officine la fanno pagare più cara se l’acquisto è stato effettuato on-line. Con questa nuova idea, N.T.P. vuole essere tra i primi del settore a fornire un ulteriore vantaggio e servizio a 360° ai propri clienti e a quegli clienti finali.


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FOTO: ELLE EMME

Trofeo Giunti

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metà maggio sul circuito Enzo e Dino Ferrari di Imla prima 2011 per il Trofeo Ignazio Giunti, la serie promossa e organizzata dal Gruppo Peroni Race per le biposto corsa storiche. Ottima la risposta da parte degli appassionati con quasi venti Sport iscritte. Fin dalle qualifiche era però chiaro che la lotta per la vittoria finale era una questione a due fra la Lola T292 di Liguori e la Osella PA9 Carma di Valle, con il primo autore della pole davanti di quasi due secondi al rivale. Ad aprire la gara era però una leggera pioggia con l’asfalto umi-

do che rendeva davvero difficile il controllo delle vetture anche in accelerazione. A soffrire più di tutti era Valle che allo start era infilato da Magini (Alfa Romeo Bogani), e impiegava quattro tornate per riportarsi alel spalle del battistrada che riusciva ad infilare un giro dopo. Un testacoda alla settima tornata però spianava la strada a Liguori che così dopo la pole si assicurava anche la prima vittoria. Completa il podio d’assoluta Ferrari (Alfa Romeo Lucchini) abile nel finale a passare Mangini poi quarto davanti a Carnevalett e Giribaldi.

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Secondo appuntamento per il CFS

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nche il Challenge Formule Storiche ha, con i debiti paragoni, il suo Sebastian Vettel: Pierre Tonetti, portacolori della Scuderia AB Motorsport, con la pole position, i giri veloci e le due vittorie ottenute al Mugello, dove si è svolta la seconda prova. Con questi risultati, Tonetti ha preso il largo in classifica generale, approfittando anche del problema tecnico di cui è stato vittima Tazio Taraschi che ha impedito al pilota abruzzese, campione in carica, di fare il pieno di punti nella classe A e rimanere primo nell’assoluta. Unico in grado di porre un freno durante la gara allo strapotere di Tonetti, è stato Manfredo Rossi di Montelera, che in gara uno ha chiuso molto vicino al vincitore, stac-

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cato infatti di soli 1,4 secondi. In gara due invece, Tonetti, è partito subito fortissimo, prendendo un ampio margine di sicurezza, garantendosi anche da possibili errori, chiudendo trionfalmente con oltre 12 secondi di vantaggio sempre su Rossi di Montelera. Sul terzo gradino del podio, per quanto riguarda il Challenge nazionale, il bresciano Ferrari, cresciuto di molto in gara due, con tempi di tutto rispetto e sempre migliori, che gli hanno permesso di precedere lo svizzero residente ad Hong Kong Amez Droz, impegnato nel Trofeo Fia Lurani, che in gara uno l’aveva preceduto sul podio. La gara nazionale è stata anche l’ultima prova in Italia, dopo quella di Monza, valevole per il trofeo continentale e ha richiamato sul

FOTO: SIGNORI

circuito, “più bello in assoluto”, a giudizio di tutti, piloti italiani e stranieri, 30 piloti di cui 19 iscritti al Challenge. Testimonianza questa, che fa ben sperare per il futuro del Challenge Formule Storiche, che potrebbe stabilizzarsi su almeno 22 piloti presenti e garantire una griglia di partenza tra le più affollate. Alle spalle dei quattro piloti ricordati, una straordinaria Sbardolini, con una macchina al massimo dell’efficienza, che in entrambe le gare ha occupato una posizione di grande prestigio, dopo dei bellissimi duelli: in gara uno con il campione in carica del Trofeo Lurani, ed attuale leader in solitario, Delane, ed in gara due con il giovane Goeckmann. In entrambe le prove, con la grinta che la caratterizza, è riu-

scita a precedere di qualche decimo di secondo i suoi avversari. Tra i piloti partecipanti al Challenge Formule Storiche, vanno segnalata anche la prova di Delea, risalito dalla 13^ posizione di gara uno alla ottava di gara due e di Haschke, che risolti i problemi al cambio è entrato nei primi dieci in gara due. Tra i debuttanti al centro della classifica troviamo il “signore in giacca”, lo svizzero Baldanza, con una bellissima Brabham BT6. Della pattuglia dei piloti romani, unico ad avere qualche soddisfazione è stato Francesco Liberatore, ottimo vincitore di classe in gara uno e nono assoluto, costretto invece al ritiro in gara due per un problema tecnico. Chi sperava molto, visto il sesto tempo delle prove, era Zadotti, con la sua bellissima Tecno F3. La rottura del motore in gara uno, toglieva di fatto un protagonista per le posizioni alle spalle del podio. Stesso finale per Pizzicannella, la cui Bianchini si è dimostrata troppo fragile. Anche il gentleman Ripamonti, settimo in prova, non ha potuto esprimersi al meglio: in gara uno è stato bloccato da un indurimento della scatola guida, mentre nella seconda manche è stato tradito dalla leva del cambio. Chi non ha potuto esprimere il suo potenziale, è stato lo svizzero Philipp Buhofer, con la Lola Mk V, secondo in griglia di partenza e per lungo tempo in seconda pozione in gara uno, fino al guasto meccanico irreparabile che lo ha costretto al ritiro. Tra le vetture di F3, va segnalato il doppio successo di Buratti in classe G, con la Chevron ex Tim Schenken, che conferma i due successi di Monza portandosi anche al terzo posto nella classifica generale del Challenge Formule Storiche. Tra i piloti presenti vanno segnalati anche il ritorno di Rosina e Lottini e la conferma di Di Egidio.


CALENDARIO

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27 MAR. MONZA 17 APR. ADRIA 29 MAG. MUGELLO 12 GIU. RED BULL RING (A) 24 LUG. MISANO 25 SET. VARANO 09 OTT. IMOLA 23 OTT. VALLELUNGA


Trasferta d’oltralpe per la

Porsche D ue spettacolari gare della Targa Tricolore Porsche hanno inaugurato il circuito del Red Bull Ring. Circa 100 i piloti al via del terzo appuntamento della serie che si sono sfidati sui difficili saliscendi del mitico circuito austriaco. Nella GT Open Cup è Maurizio Fratti (Autorlando) a mettere il primo sigillo sulla pista austriaca. Fratti si è imposto sullo sfortunato Luigi Lucchini (Bms Scuderia Italia), costretto a rientrare ai box a 5 giri al termine per il danneggiamento di un pneumatico in frenata. L’assenza dei suoi diretti Fausto Broggian e Paolo Ruberti permette al pilota bresciano di allungare in classifica di 19 punti. Terza posizione assoluta e vittoria di classe GT3 r11 per Francesco Maggi (Krypton Motorsport), che finalmente si riscatta delle sfortune nelle due gare iniziali. Alle spalle di Maggi si sono classificati Pierluigi Alessandri (Antonelli Motorsport), e Federico De Nora (Bonaldi Motorsport). Quest’ultimo ha tagliato il traguardo in prima posizione, ma è stato successivamente penalizzato di 30” per aver anticipato il rientro dalla sosta obbligatoria. Alessandri si consola con la confermata leadership della classifica, anche se può recriminare su un errore iniziale che lo ha costretto a rimontare dalle retrovie. Nella classe GT3 r09 se-

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condo successo consecutivo per Paolo Gnerro-Angelo Lancelotti (ZRS Motorsport). La coppia veneta ha impresso un ottimo ritmo di gara che gli ha permesso di concludere nella settima posizione assoluta. Seconda piazza per Fabrizio Bignotti-Sisinio Cantonati (Autorlando), sempre più leader del campionato. Il podio è completato da Piero Gandolfi e Massimo Argonauta (Wheels Racing). Altro successo per Giuseppe Ghezzi e Stefano Sala (Autorlando) nella GT3 r07 davanti a Maurizio Fondi (Pistoia Corse). Nella GT4 debutto con pole e vittoria per “Capitan Fracasso” e Alberto Caneva (ZRS Motorsport). Vittoria mai messa in discussione dagli avversari Alessandro Scotti-Loris Ruggi (Autosport Ruggi) e Alberto Nicolucci-Sebastiano Caldarella (Bonaldi Motorsport), che hanno concluso nell’ordine. Lotta anche nella Cayman Cup, dove la coppia “Boga” e “Gioga” (C.P. Firenze), si sono imposti per la terza volta consecutiva rafforzando la leadership di campionato. Alle spalle della coppia romana ha concluso Nicola Benucci (Ebimotors) e Massimo Tempestini-Simone Staccioli (Nos Racing). Andrea Amici (Petri Corse) si aggiudica il successo della terza prova della GT3 Cup, dopo un weekend dominato sin dalle prove libere e ufficiali. Il pilota

romano in gara ha trovato un ostico Giorgio Venica (ZRS Motorsport), che preso il comando nelle fasi della partenza ha tenuto testa al gruppo fino al 5° giro, quando alla curva Castrol è purtroppo entrato in contatto con il

doppiato Macori che gli causava un fuori pista. Ottimo Stefano Pezzucchi (Kripton Motorsport), a mantenere un buon passo gara che gli ha permesso di regolare il veloce Angelo Rogari (AB Racing). Con la terza posizione assoluta e secondo fra i piloti iscritti al campionato, Rogari si riprende la testa della classifica. Vittoria di Fabrizio Bignotti (Autorlando) nella GT3 r09, davanti al “sempre verde” Federico Borrett (Borrett Motorsport) e Alessandro Lovato (Bonaldi Motorsport) che in Austria hanno mostrato i muscoli. Altra vittoria nella GT3 Cup 07, la terza, per “Gioga” (C.P. Firenze,. Anche per il leader della classifica non è stata affatto una passeggiata per riuscire ad avere la meglio su Stefano Sala (Autorlando), partito benissimo allo start ha preso la testa fra i piloti di classe, fino a subire il sorpasso il 6° giro, e Loris Ruggi (Autosport Ruggi), costretto al ritiro nel finale di gara lasciando la terza piazza a Maurizio Fondi (Pistoia Corse).


CITS italiano

Campionato

Turismo di Serie

2011

ORGANIZZAZIONE:

17 APR. ADRIA 15 MAG. IMOLA 12 GIU. RED BULL RING 03 LUG. MAGIONE 24 LUG. MISANO 25 SET. VARANO 23 OTT. VALLELUNGA www.gruppoperoni.it info: tel. 06.45441335 / fax. 06.45441336


WTCC coming home

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l terzo appuntamento stagionale del Wtcc è andato in scena domenica 15 maggio all’autodromo Nazionale di Monza, in un fine settimana da sogno per tutti gli appassionati di automobilismo grazie al contorno di World Series Renault, Auto Gp, Trofeo Maserati ed European Production Series. C’era grandissima attesa per questo appuntamento visto i ridottissimi distacchi in classifica, con i due piloti Chevrolet Robert Huff e Alain Menu separati da un solo punto, con al terzo posto l’ idolo di casa, Gabriele Tarquini, capace con una Seat Leon di essere a ridosso dei due leader grazie alla clamorosa vittoria in gara 2

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a Zolder. Il fine settimana monzese ha premiato Robert Huff, capace con la sua Cruize di vincere due gare tiratissime che hanno esaltato il pubblico presente sulle tribune in una giornata in cui il sole è stato sempre presente contrariamente alle negative previsioni meteo. Huff in entrambe le gare ha preceduto il campione del mondo in carica Yvan Muller che, grazie a questi due piazzamenti, balza al secondo posto della classifica, staccato però di ben trentasei punti dal britannico che, fino ad ora, è stato capace di vincere quattro delle sei gare disputate, oltre ad avere conquistato le tre pole position in palio. Il francese in entrambe le gare

Come ogni anno in occasione dei principali eventi continentali e mondiali che fanno tappa sui circuiti nostrani anche Zona Rossa è presente. Ecco un breve resoconto del weekend monzese del WTCC.

ha seguito come un’ombra il leader del mondiale attaccandolo ripetutamente soprattutto in gara 2, ma in entrambe le circostanze si è dovuto arrendere al più giovane compagno di squadra. Per Alain Menu invece il fine settimana è stato da dimenticare: eliminato in gara 1 per un contatto all’ultimo giro con Muller mentre lottava per la vittoria insieme agli altri due piloti Chevrolet, in gara 2 è stato fantastico, rimontando fino al quinto posto dopo essere partito dall’ultima fila. Questo risultato permette allo svizzero di restare comunque al terzo posto in campionato, a completare il tris Chevrolet, che in questi primi tre appuntamen-


ti è sembrata avere una marcia in più rispetto a tutte le altre vetture presenti in questo combattutissimo campionato mondiale. Nella gara brianzola brilla anche il portoghese Tiago Monteiro che, in gara 1, approfitta dell’uscita di Menu per centrare il secondo podio stagionale con la sua Seat Leon mentre, in gara 2, raccoglie un bel quarto posto che lo fa risalire nella classifica generale, primo pilota non Chevrolet in classifica. Per l’attesissimo Tarquini invece il fine settimana è stato nerissimo: fermo in gara 1 per un contatto con la Bmw di Poulsen, il campione del mondo 2009 nella seconda prova non è riuscito ad andare oltre un decimo posto che vale davvero poco per le ambizioni del pilota abruzzese. Weekend abbastanza anonimo per la Volvo C30 dello svedese Robert Dahl-

gren, che non è riuscito a fare meglio di un tredicesimo e un quindicesimo posto senza mai riuscire ad avvicinarsi alla zona punti. Nello Yokohama Driver’s Trophy, riservato ai piloti privati, il danese Kristian Poulsen incrementa il suo vantaggio in campionato centrando un secondo posto di trofeo in gara 1 e un clamoroso terzo posto assoluto e primo dei privati in gara 2. Ad inseguirlo un trio di piloti agguerritissimi tutti a pari punti: l’ungherese Norbert Michelisz, quarto e settimo assoluto nonché primo e terzo dei privati sulla sua BMW, il cinese della Chevrolet Darryl O’Young, e l’ex pilota della GP 2 Javier Villa, due volte ottavo assoluto con la BMW del Proteam Racing. Nel Jay ten trophy, classifica riservata ai piloti esordienti, il giovanissimo spagnolo Pepe Oriola allunga leggermente sul veloce

danese Michael Nykjaer, che comunque mostra di avere le carte in regola per rendere la vita dura al pilota della Seat. Già decisamente staccato il russo Aleksei Dudukalo, che occupa il terzo posto al volante della Seat Leon pur essendo l’ unico pilota a tornare a casa da Monza con due ritiri. Alla luce di quanto visto in questi primi tre appuntamenti, appare veramente difficile pensare a un campionato che veda laurearsi campione un pilota che non sia uno dei tre al volante della Cruze 1600 turbo, vettura fin qui parsa decisamente superiore alla concorrenza. In casa Seat sono però prossimi a pensionare il vecchio e glorioso motore diesel in favore del nuovo 1600 turbo, soluzione che dovrebbe permettere ai due piloti Tarquini e Monteiro di tornare a lottare ad armi pari con i piloti ufficiali Chevrolet. Al momento Robert Huff sembra favorito, sia per il cospicuo vantaggio in classifica acquisito, che per le prestazioni fino ad ora mostrate. Anche se comunque Muller e Menu sono sempre vicinissimi e faranno sicuramente di tutto per non regalare niente al compagno di squadra. Il prossimo appuntamento è previsto il 5 giugno a Budapest, su una pista con caratteristiche esattamente opposte rispetto a Monza, per cui non ci sarebbe da sorprendersi se arrivassero risultati tali da riaprire questo campionato che storicamente si è sempre contraddistinto per gare altamente spettacolari e campionati conclusi al fotofinish. ZR NEWS

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a cura di tkart

3 ROKKER dagli USA

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l successo che la categoria Mini ROK sta riscuotendo negli Stati Uniti ha dato i primi responsi ufficiali. Così, al termine di uno dei più importanti campionati a stelle e strisce, il Florida Winter Tour, sono arrivati i nomi dei due piloti qualificati per

la ROK International Final 2011: Logan Sargent e Devlin De Francesco, nella foto. Ma non è finita qui, perché dall’altra importante serie d’oltre oceano, il Pro Tour SKUSA, arriverà Colton Herta, in attesa che anche i Rokker dello SKUSA Regional si sfidino

Lucile Cypriano:

per stabilire i nomi degli altri piloti statunitensi che vedremo a Lonato, dal 14 al 16 Ottobre, per la finalissima mondiale.

SWS: la finale di un

quando il talento è successo annunciato ppuntamento al’RKC nella presenti, in rappresentanza di 10 femmina zona parigina per la finale in- nazioni. Nella gara endurance, cor-

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ucile Cypriano, 15 anni, francese. È con il suo nome che si è concluso il percorso voluto dalla CIK-FIA, e in particolare dalla “Women & Motorsport Commission”, per valorizzare il ruolo delle donne nel mondo dei motori e selezionare una giovane rappresentante del “gentil sesso”, tra quelle nate tra il 1996 e il 1998, per partecipare al prossimo CIK-FIA Karting Academy Trophy. Lucile ha vinto la concorrenza di altre 8 pilota, frutto di una prima selezione, che si sono trovate a Ginevra per una due giorni che ha messo alla prova le loro capacità fisiche e mentali, e ha offerto la possibilità di prendere parte a diverse attività pensate per migliorare movimenti, agilità, riflessi, la reazione del corpo allo stress così come la conoscenza della storia del karting e dei regolamenti. La vincitrice è stata sele-

zionata all’unanimità dalla giuria presieduta dalla vice campionessa mondiale di rally Michèle Mouton, e comprendente anche Yvan Muller, campione europeo di kart nel 1986 e due volte mondiale nel FIA World Touring Car Championship e l’ex campionessa europea di kart Cathy Muller. Ovviamente soddisfatta la Cypriano, che ha ringraziato i vertici della CIK-FIA per l’opportunità datale e ha detto di non vedere l’ora di iniziare l’avventura del FIA Karting Academy Trophy, che prenderà il via il 10 luglio sul Circuito Internazionale d’Abruzzo a Ortona (CH).

La televisione punta sul campionato csai

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ontinua il buon riscontro televisivo del Campionato Italiano CSAI Karting. Anche alla seconda prova di Jesolo sono state garantite oltre 2 ore di diretta dal canale Nuvolari, mentre nei giorni successivi repliche integrali delle gare sono andate in onda su Sportitalia 2. Rai Sport Uno ha invece trasmesso un servizio speciale di

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ZR KART

45 minuti nell´ambito della trasmissione di ACI Sport “Solo Velocità”, con gli highligths della prima prova di campionato disputata a Sarno e un´ampia sintesi dell´appuntamento di Jesolo. In attesa della prossima prova in programma il 3 luglio al Circuito Internazionale di Viterbo. Tutte le informazioni nei siti internet www. csai.aci.it e www.acisportitalia.it

ternazionale della SWS: Sodi Winter Series, il campionato ideato dalla Sodi Kart per dare modo a tutti gli appassionati che corrono con i kart elettrici a noleggio di competere con avversari di tutto il mondo, partendo a farlo proprio dalle gare più vicine e frequentate. Già, perché per partecipare alla SWS non c’è bisogno di trasferte chilometriche e organizzazioni da professionisti, basta vedere i kartodromi più vicini che aderiscono all’iniziativa e correre lì le gare “sprint” o “endurance” organizzate. Per i migliori del ranking (cui prendono parte piloti di tutta Europa, ognuno impegnato nei kartodromi a lui più vicini), poi, si aprono le porte della finale. Quella del 2011 è stata la seconda edizione dell’evento, e i numeri dei partecipanti, il divertimento di tutti e la perfetta organizzazione, hanno confermato la SWS come uno degli appuntamenti più interessanti recentemente apparsi sulla scena kartistica, come testimoniano i 6.000 contatti in quattro giorni del blog della finale SWS. 120 i piloti

sa con i kart SODI RX7 da 390cc, dopo la vittoria in Gara 1 dei belgi del Pro Photos Sport.com, il CER karting team ha vinto Gara 2, assicurandosi anche la vittoria in classifica generale, in cui ha chiuso al terzo posto il Batelco team, con piloti di esperienza provenienti da Dubai. Per la gara sprint, invece, i kart erano i Sodi RX 250s. La prima gara è andata al belga Cavy Daniel, davanti ai francesi Bozec e Guiho. Bozec ha poi vinto Gara 2 sul finlandese Helen e il belga Caprasse. Caprasse è stato il primo della terza gara, in cui ha preceduto ancora Helen e Azzopardi. Sommando i punti e tenendo conto dei coefficienti di difficoltà di ciascuna gara, la vittoria finale è andata a Bozec, davanti a Caprasse e Helen. Per tutti, dopo la gara, la festa è proseguita a Disneyland Paris, con una cena al famoso Plante Hollywood e, il giorno successivo, l’ingresso libero al Disney Village. Con la mente già rivolta al ritorno a Parigi per la finale del 2012. Per tutte le informazioni e le foto della finale: www.sodiwinterseries.com.


MA LO SAPEVI? TKart non e’ piu’ solo un Magazine

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BEHIND THE CRONICLES Vettel and Schumacher steal the spotlight at the spectacular Race of Champions in DĂźsseldorf

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Due scale e moltissime versioni:

la 458 Italia di BBR

Torniamo, dopo più di un anno, a parlare di BBR. La ditta di Saronno è infatti una delle più attive sul mercato degli “speciali” e sforna una quantità di modelli impressionante e in tempi strettissimi rispetto alla presentazione della vettura riprodotta. a cura di gino allegritti. foto: bbr

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a gamma di vetture più completa e ghiotta di BBR è senza dubbio (come tradizione) quella delle Ferrari. Nel catalogo della casa, infatti, è presente la quasi totalità della produzione recente della marca del cavallino rampante, rarità che fanno la gioia degli appassionati, quali, ad esempio, la P450 o la 458 Italia Safety car, e gran parte della produzione storica sempre con un occhio di riguardo per le vetture rare e prestigiose. Questo mese ci vogliamo soffermare in particolare sulle 458 Italia che viene proposta da BBR sia in scala 1/18 che in scala 1/43 in molteplici versioni e colori. In entrambe i casi la linea è riprodotta in modo impeccabile rispettando fedelmente feeling e proporzioni della vettura ed il livello di dettaglio è altissimo. BBR, infatti, sta proponendo oramai da tempo accanto ai consueti modelli 1/43 in resina una serie di minia-

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ZR MODELLISMO

ture 1/18 (serie “P18”) in resina, non apribili ma con una quantità e qualità di dettagli assoluta che ne fa il punto di riferimento su questa scala. Ed è stata proprio la 458 Challenge di questa serie ad attirare la nostra attenzione: la qualità della riproduzione appare evidente analizzando i piccoli dettagli. I ganci ferma-cofano, la cura maniacale con cui sono stati riportati i dischi freno, le pinze i cerchi con i relativi dadi, la qualità dei fari, la fedelissima riproduzione de-

gli interni (cinture, attacchi e fibbie sono semplicemente perfetti), i ganci traino sono in grado di dare al modello quel “plus” in più che rende l’insieme indistinguibile dall’originale 18 volte più grande. Anche il modellino della 458 challenge Launch Version in scala 1/43 è arricchito da una quantità enorme di fotoincisioni ed è assemblato con precisione senza nessun tipo di imperfezione. La livrea con inserti a scacchi neri/ rossi dona, inoltre, ulteriore dinamicità all’insieme. C’è

da ricordare che lo sforzo della casa di Saronno nel’ambito delle 458 Italia stradali ha prodotto un risultato da record.. nella sola scala 1/43 sono oltre venti le variante prodotte della versione stradale. Sono previste nei prossimi mesi le versioni GT2 e GT3 senza contare che la Challenge verrà proposta anche in alcune livree racing. A conclusione di questo breve articolo vi ricordiamo che nella lista dei “work in progress” della BBR vanno senza dubbio menzionate la Ferrari Sa Aperta (disponibile a brevissimo), la F150 Italia e con disponibilità nei prossimi mesi le attesissime Alfa Romeo 4C e Paganui Huayra.


DI NARDI

UNA VOLTA ESISTEVANO I PILOTI CHE ANDAVANO FORTE SOTTO L’ACQUA...

ZR NEWS

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a cura di: dario lucchese. foto: photo

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Focus Cip

Forse uno dei campionati più in salute del 2011. Vediamo dopo la prima gara quali le indicazioni dal mondo delle Sport nazionali

N

orma, Wolf, Ligier, Promec, Lucchini ed Osella (che fa il suo rientro in forma ufficiale). Il campionato italiano Prototipi è partito da Imola con uno schieramento estremamente vario. Nonostante “l’asse geografico” della serie tricolore si sia spostato tutto sulla classe CN2, sul circuito del Santerno sono stati tanti i motivi di interesse. La novità più importante, come si diceva,

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ZR CAMPIONATI

è quella del ritorno della Osella. Una sfida che il costruttore piemontese ha voluto riprendere, dopo qualche anno di assenza in cui il marchio della Casa di Volpiano-Atella è stato rappresentato da alcuni team “satellite”. Il debutto della PA21 Evo con Fabio Francia alla guida, ha fornito sicuramente un motivo di attenzione in più. Pole e giro veloce per il pilota milanese, che nel 2007 aveva

conquistato il titolo. Niente male, se si considera che la biposto versione 2011 (si è lavorato molto sulla distribuzione dei pesi e l’impianto frenante) ha fatto il suo esordio solamente il venerdì del weekend di gara. A dispetto di un programma che ha preso il via con notevole ritardo, i risultati sono arrivati subito e solamente un contatto alla partenza ha poi definitivamente tolto al figlio di Giorgio la


possibilità di lottare fino all’arrivo per le posizioni di testa. Poi c’è l’arrivo della Norma M20FC tutta in carbonio portata in pista da Davide Uboldi, il quale ha optato per il passaggio alla motorizzazione 2 litri. Per il comasco discorso simile: subito un contatto al pronti-via (proprio con Francia, che gli è finito addosso alla staccata della prima variante), ma la consapevolezza di avere a disposizione una vettura innovativa e veloce. Pochi giri a Nogaro, a due passi dalla factory d’origine, quindi il debutto vero e proprio a Imola ed il sesto tempo in qualifica sotto la pioggia. Ma anche una “pole virtuale”, visto che Uboldi, dopo la bandiera a scacchi, era riuscito a fare segnare il migliore responso cronometrico. Le premesse fanno comunque pensare che la strada per il lombardo nel corso della stagione non potrà che essere tutta in discesa. Nuovi ingressi, dunque, ma anche una conferma: quella delle Wolf che continuano, per il momento, ad essere vincenti. Sul circuito del Santerno a portare in alto la vettura dallo storico nome in auge negli anni ’70 in F.1, è stato Marco Visconti (BF Motorsport). Subito dietro la bisposto “laboratorio” di Ivan Bellarosa, che nei primi appuntamenti proverà differenti soluzioni con l’obiettivo di estenderle “di serie” sulle altre GB08 spinte dal propulsore Honda e destinate ai clienti sportivi. Nessun tipo di “upgrade” è stato invece introdotto sulle Ligier JS51, che da parte loro possono comunque contare su un eccellente livello di affidabilità, rag-

ad un altro pilota esperto come Joe Castellano. Un altro aspetto importante della serie tricolore sembra essere rappresentato in ogni caso dal ricambio generazionale. Tanti “gentleman”, ma anche tantissimi giovani, in questa nuova edizione del CIP. Lo stesso Falci ha solo 21 anni e viene dalle monoposto (quarto nel 2009 in F.Azzurra e lo scorso anno al debutto in F.3). Classe 1987, Marika Diana è tornata al “top”: a Imola ha ottenuto il terzo tempo in qualifica, rimanendo poi penalizzata da un contatto in partenza e chiudendo ottava al traguardo. Jacopo Faccioni, 23 anni, dopo l’esperimento Picchio della passata stagione è passato alla Osella, cancellando d’un tratto parte della sfortuna che non gli aveva dato tregua fino a pochi mesi fa. Lo stesso Francia, sebbene non possa più essere considerato uno alle prime armi (oltre al titolo ottenuto nei Prototipi quattro anni or sono, può vantare anche la vittoria nel campionato italiano Superproduzione 2001 ed il secondo posto del 2002), alla fine ha “solamente” 29 anni. Assente Franco Ghiotto (il veneto ha deciso di prendersi una pausa per seguire il figlio Luca, al suo esordio e protagonista nella F.ACI-CSAI Abarth) e la WRC, il “mostro sacro” della categoria rimane Davide Uboldi. Vuoi per acquisiti meriti di anzianità, essendo alla sua quinta stagione consecutiva al via della categoria, quanto per il titolo conquistato nel 2009… con il campionato 2010 anc o r a

giunto grazie all’esperienza maturata nell’arco di tre stagioni. A dimostrazione di ciò, il terzo posto ottenuto sempre a Imola da Marco Falci. Grande fermento, pertanto, anche dal punto di vista tecnico, in una categoria che non sembra mai tramontare e che ha immediatamente evidenziato uno schieramento di 25 unità. In calo, tuttavia, il numero delle CN4. A dominare nella classe “regina” (almeno dal punto di vista delle motorizzazioni di maggiore cilindrata) nel primo weekend del campionato è stata la Lucchini-Alfa Romeo di Marco Jacoboni, che ha però concluso sesto assoluto. Sul fronte opposto c’è quindi la Promec che è stata affidata

in stand-by dopo le note “diatribe” con Bellarosa. Proprio il bresciano rimane un altro riferimento del campionato. Di sicuro anche quest’anno non mancherà pertanto lo spettacolo, con un calendario di nove doppi round ed il ritorno di Pergusa a inizio luglio.

Il Ritorno

Fabio Francia ritorna e punta nuovamente al titolo. L’ultima stagione completa del pilota milanese nel Tricolore Prototipi risale al 2007, quando portò per la prima volta al successo assoluto in campionato una Osella CN2. Dopo avere preso parte sporadicamente ad alcune gare nel corso degli anni successivi (svolgendo prevalentemente dei test e conquistando il successo nel Rally di Monza “Master’s Show” 2010 con una Mitsubishi Lancer Evo IX di Gruppo N), adesso Francia ha un’infinita sete di vittorie… «Sinceramente puntiamo a rivincere il campionato, soprattutto dopo la prestazione di Imola, pur non avendo avuto in quella occasione molta parecchia fortuna. Anche se non eravamo stati in grado di provare in precedenza la vettura, i risultati sono arrivati. Il livello della categoria è molto buono e c’è un bel confronto in generale. Ancora è presto per esprimersi, ma da quello che ho potuto vedere Uboldi, Bellarosa e Visconti saranno da temere in particolare modo». Tra i candidati al gradino più alto del podio, noi aggiungiamo anche il suo nome. Un titolo SuperP (nel 2001 con l’Alfa Romeo 147) ed un altro sfumato nel 2002 a due curve dal traguardo dell’ultima gara di Vallelunga, oltre ad una presedente affermazione nella classe N4 del CIVT con una “146”, e quello conquistato nell’Italiano Prototipi, costituiscono per lui un eccezionale biglietto da visita.

ZR CAMPIONATI

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a cura di: giulio rizzo. foto: actualfoto

Sotto il diluvio

E

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’ sicuramente la pioggia

dizioni di asfalto asciutto, la

Bull che, come gli altri due

la protagonista della

pioggia ha influenzato pesan-

equipaggi finiti sul podio, non

prima 500 Miglia di Imola,

temente due terzi di gara fini-

ha mai commesso errori nella

seconda prova dell’Enduran-

ta con lo scadere temporale

prima fase di gara quando la

ce Champions Cup 2011. Dopo

delle sei ore massime. Ad avere

pioggia era più incessante e

le qualifiche disputate in con-

la meglio è il trio della Black

negli ultimi novanta minuti ha

ZR CAMPIONATI


emergono Black Bull e Oregon girato costantemente su rit-

(Porsche 997 RSR – Stadler

Alan Simoni (Renault Megane

mi da qualifica. Alle loro spal-

Motorsport). Sesta posizio-

V6 – Oregon Team), anche loro

le il trio Matteo Milani, Stefa-

ne assoluta ma vittoria della

molto costanti e abili a capita-

no Crotti e Alberto Rodio su

Silver Cup, il Raggruppamen-

lizzare la massimo lo zero in

Porsche 997 Cup (GDL Racing)

to riservato alle vetture tu-

classifica dei rivali Cremone-

e Yurg Aeberharb, Karl Renz

rismo, per Michele Bartyan e

si/Belicchi.

ZR CAMPIONATI

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Qualifiche Condizioni meteo perfette per la sessione di qualifica con asfalto asciutto e sole alto. Come spesso avviene i primi minuti sono ancora sfruttati da team e piloti per le ultime regolazioni e per controllare le condizioni della pista. In testa così si avvicendano il duo Cioci/Perazzini (F430 Gt2 LME) e Renz/Aeberharb. Lo strappo avviene proprio a metà sessione quando Venturi, sulla F430 GT3 che divide con Invernizzi e Maino fa segnare prima la pole, per poi migliorarla in due circostanze fermando il cronometro a 1’46.713.

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ZR PROTAGONISTI

Alle loro spalle a migliorare sono gli equipaggi della AF Corse con il secondo tempo ad opera della F458 GT2 al suo primo shake down con i piloti Kauffmann e Aguas anche loro alla prima al volante della vettura. Terzo corno per Cioci/Perazzini davanti a Renz/Aeberharb e alla 997 GT3 di Sagmeister/Peham/Pfefferkorn. Allo stesso modo combattuta anche la lotta per la pole fra le vetture Turismo della Silver Cup con l’affondo finale che avviene nella seconda metà dell’unico turno di qualifica quando Belicchi, sulla M3 E92 3.2 della Duller Motorsport si issa al se-

sto posto assoluto e primo di Raggruppamento davanti al trio Oregon Team. Problemi alla frizione hanno rallentato il debutto della M3 E46 di stretta derivazione di Serie del Gruppo Piloti Forlivesi poi costretta al ritiro. Partenza Al pronti via è proprio la pioggia la protagonista con la pista che si bagna rapidamente al limite della praticabilità. In condizioni di aderenza precaria il primo a farne le spese è Kauffman alla sua prima con la F458 GT2 per giunta in condizioni di


bagnato. Per lui un testa coda ed un leggero contatto con le bandiere. Per lui purtroppo non sarà il solo con un nuovo fuori pista alla Piratella alla ventitreesima tornata quando danneggia l’ala posteriore ed è costretto ad una ulteriore sosta. La sfida in pista non manca con davanti la Porsche 997 GT3 di Peham (G Private) che sembra poter allungare sulla F430 GT2 LME di Perazzini. Un testacoda del battistrada annulla il vantaggio con le due vetture che così iniziano un serrato duello per otto tornate fino al quindicesimo giro quando è il cambio a tradire la vettura di Stoccarda co-

stretta ai box per poco più di quindici minuti. Nel ruolo di inseguitrice passa la 997 Cup della GDL, con in scia la 997 RSR di Renz (Stadler) e le due prime vetture Turismo con Cremonesi (Bmw M3 E92 3.2 – Duller Motorsport) davanti alla Megane V6 della Oregon con al volante Invernizzi. Safety Car Con la pioggia che non cessa di cadere, in prossimità della prima ora gli ulteriori colpi di scena con proprio il battistrada Perazzini autore di un testacoda al ventiseiesimo giro prima del Tamburello. Muso e radiatore

danneggiato ma capace di rientrare ai box. Quasi in concomitanza finisce invece la gara dell’altra Ferrari della AF Corse con Aguas, subentrato a Kauffman sulla F458, anche lui out alla Piratella. Altri cinque giri e due ulteriori brividi con alla staccata della Rivazza in testa coda a distanza di pochi metri l’uno dall’altro, prima Venturi appena salito sulla F430 della Black Bull, poi di Cremonesi che perde la testa delle vetture Turismo. Al giro dopo, in concomitanza con l’ingresso della Safety Car che accompagnerà il gruppo per tre ore, altro colpo di scena con Cremonesi tradito anche lui dall’acquaplaning alla Piratella finendo a muro e danneggiando irrimediabilmente la vettura.

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La pioggia concede tregua solo intorno a metà gara quando sono stati disputati 82 giri dei 162 previsti e sono passate 4 ore e mezza. Al restart davanti c’è il trio GDL Crotti/ Milani/Rodio davanti alla Megane di Simoni/ Bettera/Bartyan con un giro di vantaggio sulla F430 della Black Bull di Maino/Invernizzi/ Venturi con quest’ultimo che impone subito il suo ritmo recuperando anche dieci secondi al giro dai battistrada. Arrivo L’ultima ora si apre con un cambio al vertice con Venturi che al giro 98 passa Crotti. Sosta extra ai box per Bartyan per problemi elettrici che perde ambizioni di assoluta ma non pregiudica la vittoria nella Silver Cup. In terza posizione si issa così Renz con la 997 RSR della Stadler. Più staccati tutti gli altri. L’avvicendamento al volante della F430 in testa, con Maino che prende il posto di Venturi, inverte nuovamente le posizioni di testa movimentando gli ultimi giri che vivono nuovamente del forcing finale della F430 costretta a girare su tempi da qualifica. A quindici minuti dalla fine il nuovo sorpasso con Maino che passa Crotti rallentato anche da un doppiaggio.

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a cura di: matteo lupi (roma motor web). foto: fastclick.it

Mille Miglia

di Passione Passione, cuore, affetto... e se fosse stato proprio il pubblico ad aver vinto questa Mille Miglia?

N

on ce ne vogliano i fenomenali coniugi Mozzi, il successo è tutto loro e soprattutto meritatissimo, ma la nostra apertura non poteva non essere dedicata alla gente che ha abbracciato la “corsa più bella del Mondo” dal primo all’ultimo metro. Ogni via ed ogni piazza toccata dalla Freccia Rossa ha regalato un’emozione unica: papà e mamme, giovani fidanzati mano nella mano, ma soprattutto tanti nonni con i nipotini accanto, tutti intenti a seguire il passaggio delle “vecchie signore” delle corse con gli occhi gonfi di emozione. La Mille Miglia rappresenta qualcosa di magico, qualcosa che coinvolge e qualcosa da cui tutti vogliono farsi coinvolgere. Capita così che il nostro pass-stampa al collo spinga perfetti sconosciuti a fermarci per strada e chiederci informazioni su partecipanti, orari, luoghi, ma soprattutto porti ad aprirsi persone che in situazioni normali nemmeno ci rivolgerebbero lo sguardo: il barista incontrato sulla soglia del locale che malinconicamente si perde nei ricordi di quando organizzava il catering in Piazza Loggia, oppure la studentessa universitaria che svela che “anche papà ha una Triumph come quella che sta passando e una volta è pure rimasto senza freni nel corso di una gara di regolarità.” Come da abitudine, fin dalle prime ore del mattino i bresciani hanno gremito Piazza della Loggia per il consueto rito della punzonatura, accompagnando con due ali di folla l’ingresso delle vetture da via San Faustino e l’uscita da Via Dieci Giornate. Un vero e proprio tripudio si è scatenato al passaggio del due volte campione del mondo di F.1 Mika Hakkinen in gara con una Mercedes 300 SLR del 1955, navigato da Juan Manuel Fangio II, nipote dell’indimenticato pilota argentino. La casa di Stoccarda ha peraltro animato gli appassionati con una vera e propria parata di stelle partendo da Jochen Mass per arrivare a Giacomo Agostini (710 SS del 1930), passando per i pluricampioni del DTM Klaus Ludwig (300 SL del 1956) e Bernd Schneider (710 SS del 1930). Grandi interpreti del Motorsport che solo in alcuni frangenti hanno cavallerescamente ceduto gli onori della ribalta alla spontanea bellezza della madrina Madelina Ghanea.

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ZR SPECIALE


ZR SPECIALE

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Attimi di smarrimento generale quando la giovane modella rumena, ormai italiana d’adozione, ha fatto la sua comparsa al villaggio sponsor per salutare spettatori ed equipaggi. In serata si è poi simpaticamente improvvisata starter sventolando la bandiera durante la cerimonia di partenza in viale Venezia. Acclamatissimo dai fan anche Rowan Atkinson, alias Mr. Bean, schieratosi al via con una BMW 328 Mille Miglia Roadster del 1939. Il sostegno del pubblico è stato costante lungo tutto il percorso e se le risposte di San Marino, Sansepolcro, Siena, Firenze e Cremona sono ormai piacevoli abitudini, coinvolgente è stato l’omaggio tributato da Cento, Roma e Modena. La cittadina ferrarese ha rappresentato un tocco di innovazione rispetto alle precedenti edizioni, accogliendo l’arrivo della prima tappa lungo lo splendido Corso del Guercino, con scatenate ballerine di Samba in piena tradizione carnevalesca, piatto forte del folclore locale. Venerdì sera i romani hanno superato sé stessi stipando all’inverosimile la zona di Castel Sant’Angelo, creando un unico cordone lungo via della Conciliazione fino alle soglie della basilica di San Pietro. L’indomani è toccato ai modenesi accogliere la Freccia Rossa nella cornice della manifestazione “Modena Terra di Motori” con il suggestivo passaggio di fronte al Mu-

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ZR SPECIALE

seo Casa Enzo Ferrari ormai prossimo all’inaugurazione. Dopo 1489 Km e 54 prove cronometrate nella tarda serata di sabato le 376 vetture in gara hanno quindi fatto ritorno a Brescia per l’ultimo indimenticabile bagno di folla. Sulla passerella di viale Venezia è stata festa per la sorprendente coppia mantovana composta da Giordano Mozzi e Stefania Biacca che, a bordo di una Aston Martin Le Mans del 1933, hanno sbaragliato la concorrenza aggiudicandosi il Trofeo UBI Banco di Brescia e la prestigiosa Coppa Mille Miglia con il margine di 205 punti su un totale di 28690. Mozzi, alla prima vittoria di prestigio in soli cinque anni di gare, non ha perso occasione per dedicare la vittoria alla compagna, definendola un pilastro fondamentale per la conquista del successo. Alle loro spalle hanno chiuso i bresciani Bruno e Carlo Ferrari su una Bugatti Type 37 (1927) del Team Brescia Corse. I vincitori dell’edizione 2009 hanno corso come sempre da protagonisti dando battaglia ad ogni prova ed alternandosi più volte al comando con i vincitori e Scalise-Claramunt, alla fine terzi. Gli argentini, dopo aver chiuso in vetta la prima tappa, erano riusciti a riconquistare la vetta quando mancavano cinque prove al termine, ma nel corso di un finale thrilling,

condito diversi cambi di posizione, hanno pagato a caro prezzo la terza prova di Monghidoro lasciando per strada la bellezza di 350 punti rispetto ai diretti avversari. Sorpresa e commozione hanno avvolto il pubblico quando sono saliti sulla pedana di viale Venezia accompagnati da Antonio Viaro, figlio del compianto Luciano che avrebbe dovuto partecipare a questa edizione proprio con la loro Alfa Romeo 6C 1500 GS. Un gesto toccante accompagnato da quello degli organizzatori che, prima del via, avevano deciso di omaggiare il suo ricordo ritirando il numero 8. Per la prima volta al volante di una Porsche Speedster del 1956 dopo anni trascorsi sotto l’egida dell’Alfa Romeo, Francesca Grimaldi e Laura Confalonieri hanno invece conquistato la Coppa delle Dame. Tra le tante manifestazioni corollario, l’edizione 2011 della Freccia Rossa è stata accompagnata dalla seconda edizione del “Tributo Ferrari alla Mille Miglia”. In onore anche del Centocinquantesimo dell’Unità d’Italia, 150 Ferrari moderne hanno infatti preceduto le auto storiche lungo tutto il percorso, regalando agli appassionati una sorta di excursus itinerante del-


Renault Laguna Coupè:

Preziosa compagna di viaggio Di Andrea Fiaschetti – foto fastclick.it

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ille e seicento chilometri percorsi su autostrade, strade statali e strade di campagna, dentro paesi medievali e lungo le tangenziali di grandi città; quale miglior occasione per testare la Laguna Coupé 2.0 dci 4Control che ci ha accompagnato in questa fantastica Mille Miglia? Certo, l’idea di affrontare un viaggio così lungo in quattro, con bagagli e attrezzatura fotografica su una vettura coupé all’inizio ci ha un po’ intimoriti, ma subito dopo aver caricato tutte le borse nel capiente portabagagli abbiamo capito che la Laguna sarebbe stata una preziosa compagna di viaggio. La Laguna coupé è molto bella, la linea è elegante nella sua livrea bianca, caratterizzata dalla larga calandra nel frontale e nella coda tronca esaltata dai sottili gruppi ottici rossi. La vista laterale rivela la forma della vetratura che nella parte superiore disegna un arco seguendo il disegno del tetto, il quale si raccorda perfettamente con la coda. Gli interni sono curati nel design e nel comfort, mentre la ricca dotazione di optional di serie comprende tra le altre cose, navigatore Tom Tom, selleria in pelle e sistema audio Bose. Ma fin qui non c’è nulla di nuovo, il marchio della losanga ci ha sempre abituato bene. Il bello arriva quando ci si mette al volante: già nei lunghi tratti autostradali abbiamo l’opportunità di saggiare l’elasticità del motore turbodiesel da centoottanta cavalli, e la sensazione di sicurezza e controllo che si ha percorrendo i lunghi curvoni. Ma è affrontando i vari passi di montagna che la Laguna coupé, dotata dell’innovativo telaio 4Control con le quattro ruote sterzanti, fa sentire la differenza. Devo ammettere che durante tutto il viaggio il posto di guida

è stato ambitissimo soprattutto nei passaggi montani, la strada che porta al Terminillo, il passo della Futa e il passo della Cisa sono stati in assoluto i tratti più interessanti nei quali scoprire le qualità neanche tanto nascoste della nostra Renault. Curve strette, tornanti e brevi rettilinei scorrono senza nessuno sforzo e la vettura entra nelle curve con estrema precisione. Il pilota che è in noi si esalta e il potente motore esegue il proprio compito egregiamente portandoci fuori dalle curve con gran disinvoltura. L’impianto frenante non ha minimamente sofferto la fatica nelle e anche i consumi non hanno mai toccato valori preoccupanti. Non è elegante rimarcarlo, ma vetture con marchi più sportivi di quello della francese hanno faticato a tenere il nostro passo su queste strade dove la cavalleria da sola non basta. Il telaio di questa coupé è sensazionale anche durante le manovre a bassissima velocità quando si ha addirittura la sensazione che l’auto giri intorno agli ostacoli, grazie alle ruote posteriori che sterzano in direzione opposta alle anteriori. Avanguardia tecnica, design emozionante e buone prestazioni: così può riassumersi la Laguna Coupé con la quale abbiamo avuto la fortuna di seguire “la corsa più bella del mondo”.

la storia del Cavallino sublimato nel passaggio sul tracciato di Fiorano. Storia e circuiti, un rapporto sottolineato dall’inedito passaggio sulla pista di Vallelunga alle porte di Roma: al termine delle prove cronometrate gli equipaggi in gara hanno avuto modo di ammirare il Trofeo originale in argento che venne consegnato a Piero Taruffi (al quale è intitolato l’autodromo laziale) nel 1957, quando si aggiudicò l’ultima edizione della corsa. Grande la soddisfazione espressa dagli organizzatori in occasione della cerimonia di premiazione nel Teatro Grande di Brescia: “Un’edizione da guinness per il numero impressionante di spettatori e appassionati lungo i 1600 km del percorso” ha affermato il presidente del Comitato Organizzatore, Alessandro Casali. “E’ stata un’emozione autentica constatare il calore degli italiani e dei tanti stranieri giunti appositamente per assistere alla corsa più bella del mondo. Sono sempre più convinto del valore della Mille Miglia come volano straordinario per il turismo, e come strumento di promozione delle eccellenze del Made in Italy nel Mondo”. ZR SPECIALE

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a cura di: giulio rizzo. foto: actualfoto

Madame

Renault Abbiamo incontrato uno dei pochi personaggi in rosa del nostro sport: Barbara Petrivelli. Figura storica della FAST LANE PROMOTION DA SEMPRE LEGATA AI CAMPIONATI RENAULT.

Dopo un anno “sabbatico” di nuovo al timone dei Campionati Renault. Perché quest’anno e come mai il ritorno? Dopo quasi 25 anni in casa Renault, pensavo fosse giusto confrontarmi in una realtà differente ed ho colto un’opportunità che mi è stata offerta. Alla fine del 2010, dopo avere concluso il mio impegno in un altro campionato, ho realizzato che la famiglia Renault è quella che mi ha dato e continua a darmi tantissimo, sia in ambito professionale che personale. Tornare a lavorare in questo contesto rappresentava per me una scelta praticamente obbligata, che ho seguito ben volentieri. Quali le differenze che hai riscontrato dal 2009? In fondo sono stata via per poco tempo e non ho trovato dei grandi cambiamenti. Soprattutto nell’ambiente delle formule c’è stato un “ricambio” sia di piloti - a questo è normale che accada- e soprattutto di team, con diverse nuove strutture che sono arrivate ed altre che, come già accaduto in passato, sono cresciute e si stanno via via affermando.

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ZR PROTAGONISTI


Il 2011 ha visto nascere un nuovo campionato con le monoposto Caparo. L’Alps è a tutti gli effetti un mini europeo fortemente voluto da Fast Lane Promotion. Da dove l’idea? Il merito del lancio di questo campionato è tutto di Domenico Porfiri che, insieme ai responsabili di Renault Sport, hanno pensato - in periodi decisamente un po’ difficili sotto il profilo economico - di unire le forze ed operare una sinergia con il promoter svizzero dei campionati Renault. Siamo arrivati a neanche metà della stagione con dei numeri soddisfacenti ed in continua crescita. Credo si possa già definirla l’ennesima idea vincente.

ZR PROTAGONISTI

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In un anno in cui le serie nazionali monoposto sembrano soffrire con griglie di partenza sotto le aspettative, i Campionati Renault vanno controtendenza. Come mai? Quali secondo te i motivi della crisi nazionale?

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ZR PROTAGONISTI

Se analizziamo le esperienze del passato possiamo affermare, senza timore di essere smentiti , che i campionati da noi gestito non hanno mai sofferto troppo. La crisi, come già detto, ha colpito tutti e riflette l’attuale economia mondiale. Da

parte nostra abbiamo accettato questa situazione, continuando a lavorare a stretto contatto con i team, cercando di essere sempre aperti - nel limite del possibile - alle loro richieste e andando loro incontro, perché siamo convinti che il successo di un campionato deriva da un buon lavoro di “squadra”. Assieme abbiamo passato un momento difficile, ma sono altrettanto convinta che seguiranno tempi migliori. Sappiamo di essere già sulla strada giusta e lo stato di buona salute di cui godono quest’anno i nostri campionati (la crescita della serie Alps ed il ritorno di uno schieramento più che dignitoso nel Challenge), ne sono una prova.


crescita per chi arriva dal kart e a costi assolutamente contenuti, dal momento che le “vecchie” vetture sono ormai un patrimonio consolidato dei team ma comunque sempre molto valide oltre che propedeutiche. Inoltre, l’abbinamento con la Alps assicura una sinergia interessante, anche nell’ottica di un passaggio verso un campionato che si colloca in un ambito internazionale, subito dopo l’Eurocup F.Renault. In Italia è sempre il monomarca di riferimento. La Clio Cup ha la sindrome dell’eterna giovinezza con un buon mix di piloti affermati e giovani rampanti. Quali i progetti per questa categoria? E’ già in programma una nuova vettura? La Clio Cup storicamente si è sempre collocata in un segmento molto appetibile da parte di molti piloti di diversa estrazione, ed anche in questo caso stiamo ora assistendo ad un certo cambiamento di rotta: vuoi per la nascita del campionato europeo, verso il quale si sono indirizzati i piloti “esperti” della categoria, vuoi per la regola che i vincitori delle precedenti edizioni non possono più partecipare alla serie italiana, di fatto la griglia di partenza si è decisamente rinnovata, dividendosi tra gentlemen driver molto agguerriti e competitivi e giovanissimi esordienti che stanno già dimostrando di che stoffa sono fatti. La nuova vettura è nei progetti di Renault Sport ma certamente non arriverà prima del 2013: andiamo avanti pertanto sulla strada già tracciata . Oltre venti monoposto a Imola in occasione del secondo round del Challenge. Insomma la nuova monoposto attira sempre più attenzione ma anche la “vecchia” Tatuus è ancora competitiva.

Abbiamo creato un percorso ideale per i giovani, il tutto sempre sotto un marchio storicamente molto vicino ed attento al motorsport Renault Sport Technologies. Il Challenge costituisce una categoria “start-level”, ottima dal punto di vista della

Quali gli obiettivi Fast Lane Promotion per la stagione in corso? Continuare a lavorare sulla stessa strada intrapresa, sempre aperti ad un dialogo con le squadre. Questo riflette la nostra politica. Facciamo le corse non solo per il business, ma soprattutto per la passione che ci spinge, ancora oggi, ad affrontare sempre nuove sfide. Dalla F.Renault italiana sono usciti in un recente passato tanti campioni, oggi approdati in F.1 e nelle massime categorie internazionali. In questo senso vogliamo continuare ad essere una fucina di talenti. Avendo la bacchetta magica, cosa cambierebbe del nostro mondo? Come in ogni ambiente di lavoro ci sono aspetti positivi e aspetti meno positivi. Il motorsport non fa eccezione. Se davvero potessi cambiare qualcosa con un semplice tocco di bacchetta magica eliminerei il pressapochismo di tanta gente che si improvvisa in questo mondo ma che magari non sa andare oltre il proprio naso. Il nostro è un meccanismo molto particolare fatto da player privati, semiufficiali, ufficiali, federazione e associazioni. Anche una voce fuori dal coro può comportare un danno di immagine e un problema da rincorrere. ZR PROTAGONISTI

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testo e foto: riccardo imperio

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ROAD TEST


INSIGNA OPC.

TECNOLOGIA E CAVALLI All’auto dell’anno 2009, in OPC, hanno fatto un’iniezione di tecnologia e cavalli. E’ nata così la versione hard dell’ Insignia. Abbiamo messo alla frusta la versione SportS Tourer del modello di punta Opel e lo abbiamo fatto su strada e su pista, ad Imola. Opel Performance Center, OPC, è la sigla con cui Opel “marchia” le sue sportive DOC. OPC sta ad Opel come AMG sta a Mercedes. Il parallelo farà storcerE il naso ai puristi, ma questa Insigna OPC ha caratteristiche degne di nota ed un rapporto qualità-prezzo decisamente interessante. I suoi 325 cavalli con l’aiuto di Flex Ride e delle quattro ruote motrici gestite dall’Adaptive 4x4 system, la rendono versatile e divertente. Se amate le gite in campagna con il gomito fuori dal finestrino, lasciate stare l’Insigna OPC!

DESIGN La forme possenti e armoniche che hanno contribuito al successo dell’Insignia sono ben incattivite da alcuni elementi che non lasciano dubbi sulla vena aggressiva della OPC. Due significative prese d’aria a zanna di tigre caratterizzano l’avvolgente paraurti anteriore. Spoiler posteriore integrato, doppio scarico cromato e i cerchi da 20” a cinque doppie razze OPC sono i caratteri stilistici che elevano al rango di top l’Insignia OPC. Vettura più bassa di 10mm ed impianto frenante Brembo fanno da corollario ad un assetto che

non tradisce lo stile pulito della vettura. Complessivamente ci piace il lavoro fatto dagli stilisti Opel che non hanno ecceduto con divagazioni sul tema, mantenendo la OPC su linee di grintosa eleganza. INTERNI Ampiamente soddisfatti delle sensazioni visive esterne non restiamo delusi dagli interni. Rispetto alla versione standard nella OPC troviamo i sedili High performance Recaro all black, coordinati con il volante ergonomico dall’impronta fortemen-

Gli iper sportivi cerchi bicolore da 20” su cui sono montati pneumatici 255/35R20. Le ampie fessure lasciano trasparire i poderosi Brembo a quattro pistoni con dischi autoventilati da 355mm. Foto © GM Corp

Nell’abitacolo della OPC spiccano gli avvolgenti Recaro ,il volante sportivo e la fa da padrone uno stile elegante e razionale.

I sedili Recaro High Performance total black in pelle, sono approvati da AGR (associazione indipendente tedesca di medici ed esperti in ergonomia).

ROAD TEST

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Tra gli elementi stilistici che distinguono l’Insignia OPC vi sono le prese d’aria anteriori a “zanna di tigre” sormontate dai caratteristici fari Opel.

te sportiva. La pedaliera è rifinita in alluminio ed il pomello del cambio è anch’esso personalizzato OPC. Gli interni sono ben studiati ed i materiali sono di ottima qualità. Il bagagliaio posteriore è capiente, come è lecito attendersi da una Sports Tourer di queste dimensioni. La strumentazione è ad elementi circolari, senza

cercare complicazioni in Opel hanno ottenuto un risultato efficace, tutto è sotto controllo ed ogni comando è ben raggiungibile con il minimo sforzo. La strumentazione passa dalla retro illuminazione bianca al rosso quando è attiva la modalità iper sportiva “OPC”.

ALLA GUIDA Allo “start” si entra subito in sintonia con la filosofia OPC, il sound del V6 è roco e deciso, a questo contribuiscono i doppi scarichi sviluppati dall’ azienda specializzata Remus. La tedesca alla guida si dimostra subito ben equi-

I doppi scarichi Remus sono esaltati da cornici cromate a losanga.

Il V6 turbo 24 valvole GM eroga 325cv. Foto © GM Corp. La sigla OPC (Opel Performance Center) spicca sulle versioni sportive delle vetture tedesche.

Gli efficaci sistemi FlexRide e Adactive. Foto © GM Corp

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ROAD TEST


INSIGNA OPC SPORT TOURER Allestimento: OPC Colore: Carbon Flash Cambio: Manuale 6 rapporti + retro Motore: 2.8 V6 turbo Potenza max: 325cv Coppia (Nm); giri/min: 435Nm/5250 giri al minuto Consumi (urbano; extraurbano; combinato) – l/100km: 17,0; 8,6; 11,7 Emissioni CO2(g/km): 274

librata, è evidente che i tecnici OPC hanno lavorato su una base tecnica già valida per ottenere risultati più che soddisfacenti in termini di rollio e beccheggio. Il tiro del 2.800cc. V6 è piacevole e si capisce subito di avere a che fare con un propulsore di carattere. Il secondo, vero, step arriva quando il V6 tedesco inizia ad urlare per far sentire i suoi 325cv. Quando si sale oltre i 3000 giri il turbo soffia, la progressione si fa sentire e la OPC mostra tutti i suoi contenuti migliori. Possiamo scegliere tre diversi settaggi di guida, il più confortevole “Standard”, il frizzante “Sport” e l’aggressivo “OPC”. Indovinate quale tasto abbiamo sfruttato di più? Con il tasto OPC “on”, il pannello degli strumenti si illumina di rosso, il volante e tutti i comandi diventano più reattivi ed il divertimento è al massimo livello. In queste condizioni si apprezza particolarmente la precisione di sterzo, ottenuta integrando alle sospensioni McPherson il sistema HiPerStrut (montanti ad alte prestazioni). Il passo e le dimensioni non rendono l’Insignia un gatto da misto stretto, ma le quattro ruote motrici ed il telaio Flexride permettono alla nostra tedesca di non sentirsi in imbarazzo neanche nei tornanti più stretti. La musica cambia quando si appoggia sui curvoni ad ampio raggio, l’Insignia da il meglio di sé, resta piatta e fa sentire come sia ben tarato il

sistema di trazione integrale Adaptive 4x4. I cerchi da 20” ed un telaio sorprendentemente rigido permettono una guida fluida e piacevole, con cambi di direzione precisi, anche se non dimentichiamo il monito del guru di Top Gear Jeremy Clarkson “…ricordati che ha il culo!”. Dimensioni e peso importanti richiedono un impianto frenante adeguato, i generosi Brembo sono la soluzione perfetta per chiudere il cerchio, non sentono la fatica, si modulano ottimamente e, sopratutto, sono adeguati alla massa dell’auto. Il cambio non è particolarmente rapido negli innesti e per questo si deve giocare d’anticipo sul motore. Il V6 quando sale lo fa con una progressione notevole, dai 3000 giri ai 6.500, il salto è rapido ed è buona norma utilizzare il cambio senza forzature. La lancetta del carburante si muove rapida e la casa dichiara un valore, nel misto, pari ad 11,7 (l/100Km).

La Opc fra i cordoli

A

bbiamo avuto la fortuna di provare la Insigna Opc fra i cordoli dell’Enzo e Dino Ferrari di Imola in occasione di un weekend di gara del Gruppo Peroni Race. Nei venti minuti a disposizione abbiamo potuto apprezzare le doti dinamiche della vettura nonostante la massa imponente si faccia sentire soprattutto nei cambi di direzione. Decisamente buono il motore che spinge forte agli alti regimi e l’assetto che, nonostante la taratura ideata per il confort di tutti i giorni, non ha sfigurato. Merito anche delle coperture e dei cerchi “monstre”. Certo il bilanciamento dei pesi sfavorisce il posteriore ma il sovrasterzo è sempre ampiamente prevedibile. Su tutto però ad eccedere è il poderoso impianto frenante che, anche dopo qualche frenata decisa, si è sempre dimostrato pronto e ampiamente modulabile.

ROAD TEST

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SICUREZZA e TECNOLOGIA

A fare da quinta alla nostra diva c’è la chiesa di San Domenico, nel centro storico di Arezzo.

SCENOGRAFIA. PIAZZA SAN DOMENICO AD AREZZO

A

bbiamo fotografato l’ammiraglia Opel in un contesto medioevale. Il centro storico della città di Arezzo. In particolare dialoga e si confronta con la nostra OPC il fronte della chiesa di San Domenico. I lavori di realizzazione della chiesa di San Domenico iniziarono nel 1.275 e terminarono alla fine del trecento. Il fronte della chiesa gotica è il culmine di piazza S. Domenico, piazza che rappresenta uno dei punti più caratteristici della città Toscana e che con la sua pavimentazione in laterizio offre un suggestivo contrasto cromatico con la facciata della chiesa. All’interno della chiesa, ad una sola navata, si trova lo splendido crocifisso del Cimabue (1265).

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ZR Protagonisti

Il V6 turbo GM 2.8 da 24 valvole è stato oggetto di un intervento globale che ha investito principalmente l’aspirazione, lo scarico ed ovviamente, la parte elettronica. Il risultato si esprime sinteticamente in due dati, 325 CV e 435 Nm di coppia. Per scaricare al meglio la potenza a terra e dare un contributo sensibile alla sicurezza l’Insigna OPC è stata equipaggiata con la trazione integrale Adaptive 4x4, sistema che ripartisce dinamicamente la coppia motrice, oltre che tra l’asse anteriore e quello posteriore, anche trasversalmente, sullo stesso asse. L’ Adaptive 4x4 system lavora in simbiosi con il differenziale a slittamento limitato (eLSD) e consente di sparare questa OPC da 0 a 100 Km/h in 6 secondi per la versione 4 porte, e a 6,3 secondi

per la Sports Tourer. La velocità è auto limitata a 250 km/h, tenuti in sicurezza assoluta (valore testato solo all’Enzo e Dino Ferrari). COSTO La vettura da noi provata esce dalla casa praticamente full optional. Tra gli accessori che si possono inserire c’è il tetto panoramico apribile elettricamente e qualche altro interessante accessorio. Il prezzo di partenza per l’Insignia OPC Sports Tourer con cambio manuale è di è 41,700€ (comprensivo di IVA), un valore che sale di poco anche inserendo gli optional non inclusi. Così tra le proprie frecce quest’ l’Insignia offre anche un prezzo decisamente competitivo unito ad una qualità globale della vettura ottima.

Il modello che abbiamo provato era equipaggiata con Radio DVD 800 Navi (1.500€), Infinity Sound System (600€), controllo pressione pneumatici (200€), tetto panoramico (1.200€) e tendine parasole (150€). Prezzo della vettura 44.850€.


ZR Protagonisti

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a cura di: larry crepaldi

Questione

di angolo La sospensione Vi ricordate le piccole peugeot degli anni “90? O in tempi più recenti le clio da trofeo? Due esempi di vetturette piccole e veloci accomunate, oltre che dalla nazionalità francese, da uno schema sospensivo (McPherson ant. Ponte rigido post.) talmente banale che sembra disegnato da un bambino, però funziona, eccome! Scrivo questo per farvi capire che non importa che tipo di sospensione siano montate sulla vostra vettura, anche le più semplici se regolate a dovere possono dare grandi risultati. La taratura di molle ed ammortizzatori è fondamentale nella trasformazione di un assetto da strada in uno da corsa, ma non è l’unica cosa da tener presente, anche gli angoli caratteristici hanno la loro influenza, più di quanto possiate immaginare. In questo numero ne analizzeremo alcuni vagliando tutte le soluzioni possibili e spiegandone l’effetto. La convergenza Se guardiamo un’auto dall’alto noteremo che le ruote non sono parallele fra loro, a volte convergono in un punto di fronte (TOE IN in inglese), a volte dietro (TOE OUT) oppure se sono parallele gli anglosassoni usano dire 0 TOE. L’italiano semplifica tutto chiamando di volta in volta convergenza chiusa(+), aperta(-) o a zero (fig. 1.4). La convergenza è una delle regolazioni fondamentali per la guidabilità del mezzo, sulle ruote di trazione solitamente è leggermente aperta perché la combinazione fra attrito della gomma e reazione della coppia applicata ai semiassi tende a chiuderla, mentre sulle ruote ant. delle trazioni posteriori si può avere una convergenza a zero oppure legger-

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ZR TECNICA

mente positiva poiché in frenata tende sempre ad aprirsi quel poco. Tutto è dovuto alla flessione dei braccetti della sospensione, dai vari silent block e perché no anche da una lieve deformazione elastica del telaio. Ecco spiegato perché nelle vetture da corsa è montato tutto su uniball, dove il regolamento lo consente, proprio per evitare che ci siano delle variazioni indesiderate degli angoli impostati. Una convergenza troppo aperta mi usurerà i pneumatici sul bordo interno rendendo il veicolo instabile in linea retta, dato che le ruote, in pratica, risultano già sterzate, ed appena una delle due perde aderenza l’altra “tira” l’auto dalla sua parte. In curva le cose non vanno meglio, visto che potremmo avere sotto o sovrasterzo in base alla ruota che cede per prima.

Una convergenza chiusa al contrario darà stabilità sul dritto, generando però un po’ di sottosterzo nelle curve. Il sottosterzo provocato dalla convergenza positiva si riconosce a vettura ferma dal pneumatico eccessivamente usurato sul bordo esterno del battistrada (attenzione se si notano delle abrasioni anche sulla spalla significa che ho carenza di campanatura) mentre in pista me ne accorgo dall’inserimento veloce, sopraffatto subito dopo da un sottosterzo facilmente controllabile. Solitamente non si “gioca” mai con questo angolo poiché uno va bene per tutte le condizioni. Ci si lavorerà su solo se modificando tutti gli altri parametri (vedi n°40) non ottengo risultati tangibili.

TOE IN

0 TOE

TOE OUT

chiusa +

zero

aperta -

fig. 1.4


CAMPANATURA O CAMBER

chiusa + La campanatura La campanatura o camber (fig. 2.4) altro non è che l’inclinazione dell’asse verticale della ruota rispetto al terreno, essa sarà positiva se il “sotto è più stretto del sopra” (tipo vecchia 500) altrimenti si dirà negativa (le ruote posteriori dei bmw da competizione per intenderci). Una volta quando con i vecchi tipi di pneumatici, le loro spalle si misuravano a spanne e le mescole offrivano meno aderenza di un chewingum calpestato, la campanatura veniva controllata sporadicamente, visto che una ruota stretta magari “barra 60” o più si adattava perfettamente al profilo della pista. Oggi invece a causa delle carcasse sempre più rigide e l’evoluzione dei materiali, il camber ha assunto un ruolo fondamentale nella taratura dell’assetto. L’angolo perfetto è quello è quello che mi fa avere l’impronta a terra più elevata nella maggior parte delle curve. Ma facciamo un passo indietro. Quando sterzo il mio peso tenterà di farmi proseguire per la linea retta, mentre l’aderenza offerta dai pneumatici si opporrà facendomi curvare (almeno si spera), più ho grip più ho forza centrifuga, più ho forza centrifuga più i fianchi del pneumatico fletteranno. Se il camber è a zero, in rettifilo ho tutta l’impronta a terra disponibile, ma in curva la parte interna si alzerà impercettibilmente sottraendo preziosa superficie di contatto, mentre la spalla esterna sarà talmente flessa da finire sotto, e visto che non è progettata per strisciare sull’asfalto, si usurerà prima non offrendo alcun vantaggio. Al contrario una campanatura troppo negativa non farà mai appoggiare tutto il battistrada rendendo inutile l’uso dei pneumatici più larghi. Questo angolo va modificato ogni volta che cambio tipo di pneumatici o quando viene meno il grip garantito dal manto stradale. Sembro logorroico ma pensate che per l’ultima M3 stradale a sei cilindri la bmw ha fornito due campanature posteriori diverse in base

zero

ANGOLO DI INCIDENZA O CASTER

fig. 2.4

che si usassero cerchi da 18” o da 19”. In linea di massima aumentando la larghezza del battistrada devo aumentare il camber (in negativo naturalmente) come pure se monto dei cerchi maggiorati con la spalla della gomma più bassa, tanto maggiore sarà il grip, tanto più dovrò aumentare la campanatura. Il Caster Quando si va dal gommista tre sono gli angoli controllati: convergenza, campanatura ed incidenza (quest’ultima solo per le ruote anteriori). Il caster è un angolo formato dalla sospensione e non riguarda la posizione iniziale assunta dal pneumatico, ma l’inclinazione, verso l’indietro solitamente, del montante nei McPherson (fig.3.4), oppure la proiezione di una linea immaginaria nei triangoli sovrapposti. Per misurarlo si sterza prima da una parte, poi dall’altra ed il computer misurerà di quanto si alza la ruota esterna e quanto si abbassa quell’interna. Agli albori della meccanica detto angolo serviva a far ritornare automaticamente lo sterzo dopo una curva, poi ci si accorse che aumentandolo l’auto puntava sulla ruota esterna dandogli aderenza e contemporaneamente spingendo giù quella interna si recuperava grip anche li. Purtroppo come su tutte le cose non si può esagerare poiché il rovescio della medaglia è uno sterzo pesante, preciso in linea retta e violento nel ritorno. Solitamente quando il motore sta davanti l’incidenza è bassa (3-4°) visto che ho già peso sulle ruote, mentre col motore posteriore si aumenta un poco (4-10°) per poter caricare l’avantreno durante la piega. Una volta trovato quello giusto raramente si modifica, almeno che il tracciato non sia tortuosissimo, infatti diminuendolo lo sterzo risulterà più lento nel ritorno ma molto più leggero e meno affaticante nell’uso frenetico. Se la trazione è posteriore troppa incidenza può portare la ruota interna dietro ad alzarsi e se non abbiamo l’autobloccante il risultato sarà solo una lunga strisciata nera per terra.

fig. 3.4

Ackerman L’ultimo angolo che analizzeremo è l’angolo di Ackerman. Il signore di cui sopra si rese conto che un quadriciclo nel percorrere una curva disegna per terra due cerchi diversi fra ruote interne ed esterne. Essendo quello interno più piccolo la ruota dovrà sterzare di più rispetto all’altra, e per farlo si è capito che basta piegare la leva, che dal mozzo va al braccetto, dello sterzo verso l’interno. Nelle vetture stradali il sottosterzo è sempre ricercato per favorire la facilità di guida, nelle competizioni un po’ meno. Visto che oramai anche le ruote interne hanno il giusto grip è meglio sfruttarlo, quindi a volte conviene aumentare leggermente quest’angolo per far sì che la ruota interna risulti più sterzata favorendo l’inserimento e la percorrenza della curva; l’importante è non esagerare altrimenti l’auto risulterà “incoerente” cambiando atteggiamento fra curve strette e larghe. Ed ora qualche consiglio… Quando variate l’altezza della vettura controllate tutti gli angoli, sicuro al 100% sono cambiati, e quando fate la messa a punto dell’assetto modificate un parametro per volta, altrimenti chi sa cosa ha fatto cosa.

ACKERMAN

angolo

la ruota interna sterza maggiormente

fig. 4.4

ZR TECNICA

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ZR style

a cura di matteo pasquali

Ray-Ban

Cavalca il grande ritorno del suo modello Wayfarer con delle nuove montature colorate (tinta unita o bicolori). La collezione colorize introduce infatti 9 nuove colorazioni. Samsung Galaxy TAB

è un tablet dalle dimensioni e dal peso contenuto con schermo multi touch TFT da 7” (1024x600) a 16 milioni di colori, 2 fotocamere, sistema operativo Android 2.2 che integra funzionalità di telefono per effettuare telefonate, videochiamate, inviare e ricevere messaggi. A-Men

Il profumo maschile di Thierry Mugler, ci conduce in un universo leggendario dove si intrecciano mito e realtà, passato, presente e futuro. Disegnato dallo stilista stesso, il flacone A-Men reinventa le linee di una bottiglia maschile facendone uno scrigno. Mountain Parka “shorty”

Versione corta del parka tradizionale, ha un interno in plaid di cotone a quadri e un’imbottitura più leggera in ovatta. A differenza del precedente ha la manica taglio raglan. La cartella colori è comune ai modelli USA e Europa ed è composta da 8 nuances che vanno dal bianco al nero passando per il silver e il charcoal, più il classico blu navy e i colori della terra, marrone e verde oliva. GigaWorks T40

Il sistema di altoparlanti GigaWorks T40 rappresenta la scelta ideale per ascoltare la musica sul PC. Questo sistema, che combina componenti eccezionali alla lunga esperienza audio di Creative, offre una qualità audio mai sentita prima in un sistema a due elementi. Ogni altoparlante contiene due straordinari woofer. Toywatch

Nato dal desiderio di realizzare una nuova filosofia, il brand Toywatch nasce con qualche cosa che non si riassume solo con la bellezza meccanica. L’orologio Toywatch, rivoluzionario ed indispensabile, utilizza un mix di materiali, dall’acciaio classico senza tempo al policarbonato, resistente, ultraleggero ed high tech, che soddisfa puristi delle lancette, collezionisti esigenti e amanti del fashion più estremo.

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ZR STYLE


race report

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COPPA ITALIA

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CLIO CUP

55

PORSCHE CARRERA CUP

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camp. italiano TURISMO DI SERIE

51

campionato italiano autostoriche

56

Camp. italiano prototipi

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S Cup Italia

52

SUPERSTARS series

57

camp. italiano TURISMO ENDURANCE

48

CHALLENGE FORMULA RENAULT 2.0

53

GT SPRINT

58

CAMP. ITALIANO formula 3

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FORMULA RENAULT ALPS

54

5 hundred cup

59

camp. italiano F. ACI CSAI ABARTH

RACE REPORT

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COPPA ITALIA

08 Maggio 2011

2ª PROVA

a cura di giulio rizzo. foto: foto forchini

Vittorie

dalla pole

delle quattro GT davanti. La loro pressione scuote Consoli che riesce a riportarsi in scia di Ragazzi e a passarlo alla Variante Alta alla nona tornata facendo subito segnare il proprio miglior crono a pochi centesimi dal migliore assoluto fatto segnare da Bianco. Gli ultimi giri non mutano la classifica con Bianco (Reb Sport) davanti a Necchi (Vittoria Competizioni) e Consoli (Gruppo Piloti Forlivesi). Podio tutto per le Bmw nella 2° Divisione dove dietro al mattatore Pasquinelli (Bmw 320) salgono sugli altri gradini del podio Finco (Bmw 320) e Destro (Bmw 318 IS) con quest’ultimo capace di strappare la piazza proprio all’ultima tornata ai danno di Cacciari partito molto bene ma passato al secondo giro da Finco. Pessimo start invece per due delle Alfa Romeo 147 in

gara quella di Romano autore di una partenza anticipata e poi escluso per non essersi fermato allo Stop and Go comminato dalla Direzione Gara, e di Bizzaglia che dalla seconda piazza scivola in sesta posizione. Con le tre Bmw a fare l’andatura, nei primi giri si assiste al forcing di Bizzaglia, Romano, ma anche di Hafner e Gurrieri. La quarta posizione sembra però non portare bene con Romano che vede la nera quando è risalito in quarta piazza, e Bizzaglia out per un problema meccanico alla decima tornata quando anche lui era

1° DIVISIONE

08 Maggio 2011 pole position: Bianco Porsche 997 Cup 1’52.612 giro più veloce: Bianco Porsche 997 Cup 1’53.950 podio: 1. Bianco Porsche 997 Cup 2. Necchi Ferrari F430 Cup 3. Consoli Porsche 997 Cup

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RACE REPORT

a ridosso del podio. Da metà gara si scatena però Destro che all’ottava tornata fa segnare il giro veloce, di un secondo migliore di quello del vincitore Pasquinelli, e giro dopo giro risale dalla ottava posizione fino alla terza conquistata proprio all’ultima tornata.

2° DIVISIONE

P

ole decisive nel secondo appuntamento del Coppa Italia 2011 dove, ad aggiudicarsi entrambe le gare previste, sono proprio i protagonisti in qualifica Bianco e Pasquinelli. Molti comunque i sorpassi nelle posizioni di vertice. Dopo la pole, vittoria dunque per Bianco che fin dallo spegnersi del rosso si dimostra il più veloce nella 1° Divisione del Coppa Italia. Ottimo lo start anche dell’altra 997 GT3 Cup con Consoli che dalla quarta caselle in griglia infila subito Ragazzi (F430 Challenge). Necchi invece difende la seconda piazza e con la sua F430 Cup si mette in scia del battistrada. Con le prime posizioni stabili, ad eccezione di Ragazzi che riconquista subito l’ultimo gradino del podio, la gara è animata da Valli (Bmw 330) e Meloni (Bmw M3 4.0) che si portano in scia

IMOLA pole position: Pasquinelli Bmw 320i 2’01.543 giro più veloce: Destro Bmw 320i 2’00.004 podio: 1. Pasquinelli Bmw 320i 2. Finco Bmw 320i 3. Destro Bmw 318 Is


CALENDARIO

2 011

17 APR. ADRIA 8 MAG. IMOLA

1a DIVISIONE

GT - TURISMO OLTRE 2.0

29 MAG. MUGELLO 12 GIU. RED BULL RING (A) 3 LUG. FRANCIACORTA 24 LUG. MISANO 25 SET. VARANO 23 OTT. VALLELUNGA

2a DIVISIONE TURISMO

www.gruppoperoni.it info: tel. 06.45441335 / fax. 06.45441336


OFFERTO DA:

15 Maggio 2011

Camp. Italiano Turismo di Serie 3ª| 4ª PROVA a cura di giulio rizzo. foto: signori

TRAMONTOZZI

S

econdo round pre il Triolore Turismo di Serie e per la S Cup Italia. A “Toby” sfugge il poker con Tramontozzi di sicuro il pilota più in palla della domenica. Buoni spunti anche da Ceccato vincitore di gara 1 della S Cup Italia. Le qualifiche si aprono all’insegna della new entry Piatesi che con la Megane Rs del Gruppo Piloti Forlivesi cerca subito il forcing facendo segnare il miglior

tempo prima tuttavia di parcheggiare la sua vettura in uscita delle Acque Minerali. La risposta di “Toby” (DVB Sport) non tarda ad arrivare con il vincitore della prima prova di Adria che migliora la pole pur rimanendo lontano dai tempi delle libere del mattino. A sorprendere tutti è però Tramontozzi (Mini Cooper S) che proprio a metà della sessione di qualifica conferma il miglior tempo del primo turno del mattino facendo

segnare la pole con ben cinque decimi di vantaggio sul primo dei rivali. Ancora più sorprendente è tuttavia il fatto che la pole l’ha conseguita nonostante proprio all’uscita dei box il cofano della sua vettura si sia aperto danneggiando il parabrezza. Sua dunque anche la pole nella S Cup Italia con la seconda e terza piazza a favore di Ferri/Carboni e Miconi/Di Luca, rispettivamente quarti e quinti assoluti.

GARA 1

15 Maggio 2011 pole position: Tramontozzi Mini Cooper S 2’11.865 giro più veloce: Ceccato Mini Cooper S 2’12.359 podio: 1. “Toby” Renault Megane RS 2. Ceccato Mini Cooper S 3. Ferri Mini Cooper S

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RACE REPORT

GARA 2

FURIA

La prima gara si apre con due colpi di scena preannunciati con già assenti in griglia due dei protagonisti delle qualifiche con l’autore della pole incapace di schierarsi per il protrarsi delle operazioni di sostituzione del parabrezza, e Piatesi il cui weekend è finito anzi tempo alle Acque Minerali per la rottura di un supporto del motore. Da bandiera a bandiera è così “Toby” che fa l’andatura e regola il plotone di Mini Cooper S, cogliendo la terza vittoria su tre gare. Al pronti via, dietro il leader che tuttavia non sarà mai in grado di staccare gli avversari, si porta Ferri con la prima delle Cooper S incalzato a sua volta da Miconi e dall’ucraino Zhuralev che dopo un ottimo avvio si perde un po’ nel corso della gara scivolando nelle

IMOLA pole position: Iatsiuk Mini Cooper S n.d. giro più veloce: Tramontozzi Mini Cooper S 2’20.448 podio: 1. Tramontozzi Mini Cooper S 2. Di Luca Mini Cooper S 3. Iatsiuk Mini Cooper S


S Cup Italia

3ª| 4ª PROVA

15 Maggio 2011

a cura di giulio rizzo. foto: signori

retrovie. Alle loro spalle è però Ceccato il più veloce capace di far segnare il miglior crono in gara e di portarsi in tre tornate alle spalle del battistrada senza però mai poterlo impensierire. Le posizioni di testa non cambiano fin sotto la bandiera a scacchi con la top ten completata da Fanari, Nember, Frediani (Leon FR Classe 1), Zhuravlev, Marino e Gori. Ad Argenti, sulla Kia Pro Ceed Cdi la vittoria di Classe 4. Dall’ultima posizione alla vittoria. Corsa trionfale in gara 2 per il giovane Tramontozzi che dimostra così che la pole del sabato non era stata casuale. Costretto in ultima posizione per non aver disputato gara 1, l’alfiere del Team Millenium, su Mini Cooper S, corona la sua rincorsa all’ottavo passaggio aven-

pole position:

IMOLA

Iatsiuk n.d. giro più veloce:

GARA 2

GARA 1

15 Maggio 2011 pole position: Tramontozzi 2’11.865 giro più veloce: Ceccato 2’12.359 podio: 1. Ceccato 2. Ferri 3. Miconi

do la meglio su Di Luca (Mini Cooper S – Progetto E20), anche lui apparso una spanna sopra gli altri. Nelle battute iniziali a fare l’andatura è però il giovane ucraino Iatsiuk che tiene dietro Nember, Di Luca e Fanari, tutti su Mini Cooper S. Dei tre inseguitori il primo a staccarsi è Nember (poi quinto) con Tramontozzi che in quattro giri arriva a ridosso del gruppo di testa. La gara si decide fra il settimo e l’ottavo giro quando prima Di Luca passa Iatsiuk, e poi Tramontozzi riesce a conquistare la vittoria, e dunque anche la supremazia nella S Cup Italia, il campionato riservato alle Mini Cooper S. Con Fanari quarto e nell’ordine dalla sesta piazza Ceccato, Tenchini, “Toby”, Giovannetti, Frediani, si completa la top ten.

Tramontozzi 2’20.448 podio: 1. Tramontozzi 2. Di Luca 3. Iatsiuk

RACE REPORT

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CHALLENGE FORMULA RENAULT 2.0

07-08 Maggio 2011

3ª| 4ª PROVA

a cura di dario lucchese. foto: actualfoto

In piena

salute

Richert, che ha completato i ranghi in seno al Team Torino Motorsport, e i quattro francesi della GTRO Gilles Carpentier, Clement Hervé, Michel Mora e Christian Ruiz. Schieramento “al completo”, pertanto, con 25 monoposto al via. In Gara 1 è stato proprio Ciccaglioni a rendersi autore di un ottimo avvio, risalendo immediatamente dalla sesta alla seconda posizione, con Mingotti nelle fasi iniziali ancora saldamente al comando. Almeno fino al settimo giro, quando ha iniziato inesorabilmente a scendere di posizioni. A beneficiarne Omar Mambretti, sempre in evidenza durante tutto il fine settimana, che ha pertanto concluso secondo. Sul gradino più basso del podio è invece salito Tommaso Menchini, autore di una

straordinaria rimonta dalla quinta fila di partenza con la prima delle vetture della GSK Motorsport. Con Mancinelli davanti a tutti al via di Gara 2, per tutti i 14 giri in programma nessuno è riuscito a ostacolare la corsa del marchigiano. Tra i ritiri illustri quello di Stefano De Val che, prima di volare fuori alle Acque Minerali, era riuscito ad occupare la seconda posizione. Il tutto mentre il leader incrementava il proprio vantaggio. Alle sue spalle si è quindi accesa la bagarre tra Boffo, Menchini e Mambretti. Ed è stato proprio quest’ultimo a spuntarla sui suoi due avversari, capitalizzando al meglio la trasferta del Santerno. Punti importanti anche per Boffo, che ha chiuso terzo e si è così confermato in testa alla classifica. Die-

GARA 1

07 - 08 Maggio 2011 pole position: Mingotti 1’47.626 giro più veloce: De Val 1’48.046 podio: 1. Ciccaglioni 2. Mambretti 3. Menchini

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RACE REPORT

tro di lui, nell’ordine, ancora Menchini e Nicola De Val che, con il quinto posto finale, si è rifatto dell’uscita di cui in Gara 1 si era reso protagonista alla Variante Bassa dopo avere fatto segnare il giro più veloce.

GARA 2

Dreams come true”: per Matteo Ciccaglioni la vittoria “numero uno” nel Challenge Formula Renault 2.0 Italia è arrivata dopo tre gare. A Imola è stato il pilota reatino della SG Motors il vero protagonista di tutto il weekend. Senza nulla togliere a Christian Mancinelli, che in Gara 2 ha centrato il suo secondo successo dopo quello ottenuto a Monza. Dopo un inizio di stagione difficile sul tracciato brianzolo, quella di Ciccaglioni è stata una rivelazione. Sabato, nelle qualifiche, a porsi sotto i riflettori era stato Luca Mingotti, autore di una strepitosa pole alla sua prima uscita 2011 con la AP Motorsport, di oltre un decimo più veloce nei confronti di Andrea Boffo. Al debutto per l’occasione anche il canadese David

pole position:

IMOLA

giro più veloce:

De Val 1’48.729 podio: 1. ancinelli 2. Mambretti 3. Boffo


ALPS

3ª| 4ª| 5ª| 6ª PROVA

07-08/21-22 Maggio 2011

a cura di dario lucchese. foto: actualfoto

Scommessa

vinta

21- 22 Maggio 2011 pole position: Tarancon 1’14.812 giro più veloce: Tarancon 1’15.283 podio: 1. Tarancon 2. Zimmer 3. Chatin

pole position:

IMOLA

GARA 2

giro più veloce:

GARA 2

07 - 08 Marzo 2011 pole position: McKee 1’43.942 giro più veloce: Tarancon 1’45.215 podio: 1. McKee 2. Tarancon 3. Chatin

GARA 1

britannico era partito dal fondo dopo avere avuto un incidente nelle qualifiche, ma ha rimontato fino quinto posto ottenuto con un sorpasso nei confronti dell’austriaco Thomas Jäger nonostante avesse l’alettone anteriore piegato per un precedente contatto. Quarto aveva concluso il bravo Kevin Gilardoni, ma un’irregolarità tecnica gli è costata una penalizzazione che lo ha proiettato dietro. Il comasco si è comunque rifatto con gli interessi in Gara 2, quando è stato protagonista (dopo un eccellente avvio) di una condotta tutta in attacco che gli ha consentito di salire sul gradino più basso del podio. Davanti a tutti il “solito” Tarancon e Chatin. Grande festa in casa del Team Torino Motorsport che, oltre per Gilardoni, ha potuto gioire del quinto piazzamento di Stefano Colombo, preceduto al traguardo da Zimmer e seguito da un altrettanto veloce Cristiano Marcellan. Quest’ultimo, tre settimane prima, era stato il migliore della “pattuglia azzurra” a Imola (quinto in Gara 2), nel secondo round del campionato. Sul circuito del Santerno una volta di più era stato invece McKee a fare vedere di che pasta è fatto: anche per lui, in quel caso, era arrivata la pole e poi due successi, in entrambi i casi davanti a Tarancon. Ad alternarsi in terza posizione erano stati nell’ordine Chatin e Zimmer.

GARA 1

AAA talenti cercasi” nella Formula Renault 2.0 Alps. All’appello ha risposto Javier Tarancon, vero dominatore sulle insidiose strade di Pau. Lo spagnolo della Tech1 Racing ha dominato il terzo appuntamento della serie internazionale riservata alle nuova monoposto di Renault Sport Technologies, balzando in testa alla classifica in cui è subentrato al francese Yann Zimmer (Arta Engineering). Un weekend insolito, vista la tipologia anomala dello storico tracciato cittadino. Prima la pole, quindi un dominio assoluto in Gara 1. Tarancon è partito bene, ha preso un leggero margine di vantaggio su Zimmer ed il suo compagno di squadra Paul Loup Chatin e, nelle fasi conclusive, ha pensato unicamente ad amministrare. Nessuna sbavatura, mentre alle sue spalle è successo di tutto e di più… Federico Gibbin (vincitore a Monza con una vettura del Viola Formula Racing) è scattato bene al semaforo verde ma non è riuscito a scartare la monoposto più lenta di Alexandre Cougnaud, ritirandosi con una sospensione KO. Amir Mesny è finito in testacoda dopo alcune tornate. Grégoire Demoustier è rientrato ai box con un problema ad una ruota. Stefano Colombo si è girato alla “esse” concludendo lì la sua corsa. Chi ha invece notevolmente impressionato è stato Melville McKee. Il giovane

Tarancon 1’45.754 podio: 1. McKee 2. Tarancon 3. Zimmer PAU

pole position:

giro più veloce:

Tarancon 1’14.512 podio: 1. Tarancon 2. Chatin 3. Gilardoni

RACE REPORT

49


CLIO CUP

08 Maggio 2011

3ª| 4ª PROVA

a cura di dario lucchese. foto: actualfoto

Ottimo

avvio

Monopolio iberico

O

50

RACE REPORT

pole position: giro più veloce:

GARA 2

GARA 1

08 Maggio 2011 pole position: Oscar Nogues 2’05.770 giro più veloce: Oscar Nogues 2’06.221 podio: 1. Oscar Nogues 2. Ronnie Marchetti 3. Nicola Rinaldi

IMOLA

Oscar Nogues 2’07.338 podio: 1. Oscar Nogues 2. Ronnie Marchetti 3. Guglielmo Pipolo

scar Nogues: un solo nome a Imola della Clio Cup Italia. Lo spagnolo del team Rangoni Motorsport ha monopolizzato, nel vero senso della parola, il secondo appuntamento del monomarca tricolore. Più veloce nei tre turni di prove libere del venerdì, poi autore della sua seconda pole consecutiva (dopo quella che aveva già ottenuto a Monza) e infine inarrestabile nelle due gare del weekend. Sabato, nelle qualifiche, Nogues si era confermato assoluto leader ed era stato l’unico a girare sotto il “piede” di 1’06”. In prima fila, al proprio fianco, Nicola Rinaldi. Il pilota della Go Race al primo “via” è scivolato inizialmente quarto. In seconda posizione si è invece immediatamente portato Ronnie Marchetti. Protagonista nelle fasi iniziali anche Giuseppe Termine. Ma il siciliano della Monolite, nel tentativo di guadagnare la seconda posizione, si è inesorabilmente piantato durante il settimo giro nella sabbia del Tamburello. A risalire terzo è stato dunque Stefano Zanini, volato a sua volta fuori pista nel tratto della variante delle Acque Minerali. Con Nogues e Marchetti ad occupare saldamente i

primi due posti della classifica, è stato pertanto Rinaldi a concludere terzo. Alle sue spalle il giovanissimo Salvatore Arcarese, che ancora una volta ha offerto una prova di forza riuscendo a tenere dietro fino all’arrivo uno scatenato Emanuele Balestrero e Lorenzo Nicoli. Con i primi otto invertiti sulla griglia di Gara 2 e l’irlandese David Dickinson davanti a tutti, a subentrare primo all’accensione del semaforo verde è stato questa volta Nicoli, con Guglielmo Pipolo terzo. Ma dall’ottava posizione è iniziata nel frattempo la rimonta dello stesso Nogues che, dopo quattro dei 12 giri completati, si è già portato al comando. Da quel momento in poi nessuno è più riuscito a riprenderlo e per l’iberico si è concretizzato l’en-plein che gli ha anche consentito di allungare il passo in testa alla classifica del campionato. Dietro di lui ancora Ronnie Marchetti, mentre a salire sul gradino più basso del podio è stato Pipolo. Contro Rinaldi ha invece giocato la penalizzazione di un drive through che lo ha fatto precipitare questa volta quindicesimo. Nuovamente in evidenza David Dickinson, quarto, il quale ha guidato fino alla bandiera scacchi un lungo “trenino” compatto formato nell’ordine da Nicoli, Arcarese, Simone Melatini, Luca Ligato e lo sloveno Luca Pirjevec.


CAMPIONATO ITALIANO autostoriche

3ª PROVA

29 Maggio2011

a cura di giulio rizzo. foto: fotoforchini

Nuovi e vecchi

vincitori

T

erzo appuntamento per il Tricolore Autostoriche dopo 4 stagioni di nuovo sul tracciato toscano del Mugello con il record di iscritti stagionale di ben 82 vetture. Vittorie di Raggruppamento per Mesini, Messa/Bigatti e Sordi/Sordi. Nel 1° Rag-

gruppamento terzo vincitore diverso in tre prove stagionali. Ad aggiudicarsi la gara è Andrea Mesini su BMW 2002 Ti. Il pilota del Club 02 deve però ringraziare anche la buona sorte quando a metà dei trenta minuti di gara, capitalizza al meglio il problema meccanico che pone fine alla cavalcata di Gelmini e della sua Lotus Elan, già più veloce in qualifica davanti proprio a Mesini, e al comando quando costretto al ritiro. Sotto la bandiera a scacchi completano il podio Ferraro e Sordi per una classifica fotocopia rispetto alle qualifiche. Come di con-

sueto suddivisi in fino e oltre 1600 cc gli iscritti del 2° e 3° Raggruppamento per due schieramenti ricchi in quantità e qualità. Nella prova riservata alle vetture più potenti nuova dimostrazione di forza del duo Sordi/Sordi con entrambi i piloti ancora una volta molto costanti ma sempre supportati da una vettura, la Porsche 935 Turbo, apparsa ancora una volta una spanna sopra le altre. Già oltre due secondi più veloci in qualifica rispetto al duo Ronconi/Gulinelli (Porsche 930) anche in gara precedono proprio questo equipaggio, unico a non essere doppiato, di oltre un minuto. Terzi di gara e di 3° Raggruppamento il duo Giuliani/Nicodemi con la Bmw 2002 Schnitzer. Decisamente poco combattuta la gara ocn i vincitori sempre davanti ad eccezione della sosta di metà gara e le posizioni dietro sempre ben definite. A movimentarla nei primi

29 Maggio 2011 1° Raggruppamento

Pole position Gelmini Lotus Elan 2’20.861 Giro più veloce Gelmini Lotus Elan 2’21.318

Fino 1600

Oltre 1600

Pole position Messa/Bigatti Alpine A110 2’14.998

Pole position Sordi/Sordi Porsche 935 2’01.427

Giro più veloce Messa Alpine A110 2’14.874

Giro più veloce Sordi/Sordi Porsche 935 1’59.841

giri il solo Tarabini poi out per un problema meccanico. Nella gara delle vetture di cilindrata inferiore ai 1600cc simile assolo della Alpine di Messa/Bigatti, di gran lunga la più veloce in qualifica e sempre davanti in gara. La vittoria di gara concede al duo anche la supremazia di Raggruppamento dove precedono Ballestri (Bmw 2002 ti) e Terribili/Benusiglio (Porsche 928) che hanno disputato la gara riservata alle vetture oltre 1600cc finendo quarto e quinto assoluto nonostante entrambi siano stati penalizzati dai commissari sportivi per sosta irregolare. Tornando alla gare delle fino 1600 cc, dopo il ritoro della Fiat X1/9, prima degli inseguitori, sul podio virtuale la Alfasud di Leonini e la Alfa Romeo Giulia del siciliano Barraco che proprio a due tornate dalla conclusione passa Cocchi (Volkswagen Golf) poi quarto.

MUGELLO 1° raggruppamento: Mesini Bmw 2002 Ti 2° raggruppamento: Messa/Bigatti Alpine A 110

3° raggruppamento: Sordi/Sordi Porsche 935 RACE REPORT

51


SUPERSTARS SERIES

3ª| 4ª| 5ª| 6ª PROVA

07-08/21-22 Maggio 2011

a cura di dario lucchese. foto: actualfoto

Irrompe la quattroporte

52

RACE REPORT

21 - 22 Maggio 2011 pole position: Cerqui BMW M3 E92 1’51.174 giro più veloce: Biagi BMW M3 E92 1’52.103 podio: 1. Biagi BMW M3 E92 2. Cerqui BMW M3 E92 3. Gabellini BMW M3 E92

GARA 2

07 - 08 Maggio 2011 pole position: Bertolini Maserati Quattroporte 1’56.022 giro più veloce: Bertolini Maserati Quattroporte 1’41.164 podio: 1. Bertolini Maserati Quattroporte 2. Ferrara Mercedes C63 AMG 3. Biagi BMW M3 E92

VALENCIA pole position: Bertolini Maserati Quattroporte 1’56.022 giro più veloce: Ferrara Mercedes C63 AMG 1’41.460 podio: 1. Ferrara Mercedes C63 AMG 2. Bertolini Maserati Quattroporte 3. Pigoli Mercedes C63 AMG

GARA 2

che ha debuttato proprio in questa occasione. Il trionfo di Biagi è stato coronato anche dalla nuova leadership dell’emiliano nella classifica generale.

GARA 1

lo spunto migliore. Una gara che si è giocata, si può dire, al semaforo verde. Perché da quel momento in poi Bertolini non ha più potuto riprendere la Mercedes. A piazzare in terza posizione un’altra C63 AMG è stato quindi Pigoli. Sul circuito dell’Algarve, Luigi Ferrara ci è arrivato da leader della classifica, ma le caratteristiche del tracciato sono state questa volta congeniali alle BMW. Lo ha dimostrato in prova il 18enne Alberto Cerqui, vera rivelazione alla sua prima stagione nella Superstars con il team ufficiale di Roberto Ravaglia. Per il bresciano una pole meritata su una pista che non aveva mai visto prima in vita sua, con Bertolini in ritardo di 156 millesimi. Ma in partenza è stato Biagi a guadagnare la seconda piazza, superando al settimo giro anche il suo giovane compagno di squadra (in crisi con le gomme che aveva sfruttato nelle fasi iniziali) e rimanendo in testa fino alla bandiera a scacchi. Per Bertolini, invece, una terza posizione sfumata a pochi metri dall’arrivo per una foratura ed ereditata da Stefano Gabellini, che ha così completato il terzetto BMW. Identico è stato l’ordine dei primi tre alla fine di Gara 2, dopo che Bertolini (in testa al semaforo verde) era finito fuori per dell’olio. Quarto ha concluso Pigoli, seguito da Ferrara e dal rientrante Andrea Chiesa, con la seconda Maserati

GARA 1

L

a Maserati Quattroporte rompe gli indugi e coglie la prima vittoria in assoluto nella Superstars con Andrea Bertolini a Valencia, dove in Gara 2 si impone la Mercedes di Luigi Ferrara. A Portimão la BMW pareggia i conti ed ottiene una doppietta con Thomas Biagi. In tre settimane il campionato di Flammini ha fatto tappa in due nazioni, confermando tre differenti marchi al vertice. Dopo l’uno-due di Monza dei piloti di Romeo Ferraris (ad imporsi sul circuito brianzolo erano stati Max Pigoli e Michela Cerruti), in Spagna è giunto quindi il turno della Quattroporte dello Swiss Team. Un successo che era ormai nell’aria e chi non ci credeva si è dovuto ricredere fin dalle qualifiche, quando il pluri-campione FIA GT ha strappato una sensazionale pole, relegando a poco meno di un secondo lo stesso Ferrara. Il pugliese della Caal Racing in Gara 1 non ha mai mollato la presa, rimanendo costantemente attaccato a Bertolini il quale, da parte sua, si è involato al comando al pronti-via rimanendoci fino alla bandiera a scacchi. A salire sul gradino più basso del podio è stato proprio Biagi, peraltro autore di un’eccellente rimonta dalla nona posizione ottenuta al termine di una qualifica suo malgrado sottotono. Altra storia al secondo “start”, quando Ferrara è riuscito ad avere

PORTIMÃO pole position: Cerqui BMW M3 E92 1’51.174 giro più veloce: Bertolini Maserati Quattroporte 1’52.233 podio: 1. Biagi BMW M3 E92 2. Cerqui BMW M3 E92 3. Gabellini BMW M3 E92


GT SPRINT

3ª| 4ª| 5ª| 6ª PROVA

07-08/21-22 Maggio 2011

a cura di dario lucchese. foto: actualfoto

Avanti i giovani

21 - 22 Maggio 2011 pole position: Cirò/Ardagna Perez Ferrari 430 1’46.577 giro più veloce: Cirò Ferrari 430 1’46.644 podio: 1. Cirò Ferrari 430 2. Barri Ferrari 430 3. Dalle Stelle Ferrari 430

VALENCIA pole position: giro più veloce:

GARA 2

07 - 08 Maggio 2011 pole position: Mugelli/Palma Ferrari 430 1’54.464 giro più veloce: Cadei Ferrari 458 1’36”909 podio: 1. Cadei Ferrari 458 2. Cressoni Ferrari 430 3. Barri Ferrari 430

alternano al volante di un’altra Ferrari della Kessel Racing, una vittoria a Valencia e una a Portimão ed il comando nella graduatoria davanti a Carlo Graziani, che aveva centrato con la sua Lamborghini un successo in terra iberica, e a Trentin-Amaduzzi, primi in Gara 2 sempre a Portimão.

Barri Ferrari 430 1’37”654 podio: 1. Palma Ferrari 430 2. Barri Ferrari 430 3. Dalle Stelle Ferrari 430 PORTIMÃO pole position: giro più veloce:

GARA 2

pofila nella classe GTS3 in cui hanno collezionato ben cinque affermazioni su sei gare, ostentando fino ad ora una certa superiorità nei confronti della Corvette affidata dalla R.C. Motorsport a Roberto Del Castello. L’ultimo “focus” sulla GTS Cup: per Steven Goldstein e Antonio De La Reina, che si

GARA 1

Per l’occasione Cirò aveva preceduto Giacomo Barri e ancora Michael Dalle Stelle. Inaspettatamente fuori dal podio, seppure due volti a punti, l’altro equipaggio della Vittoria Competizioni formato da Max Mugelli e Andrea Palma. Proprio quest’ultimo, due settimane prima si era imposto in Spagna in Gara 2. A Valencia si era pure registrato il successo storico della Ferrari 458 GT3 di Niki Cadei, anche lui con i colori della AF Corse. Ma tornando alla coppia Mugelli-Palma, invariato è rimasto il loro vantaggio nel campionato. Un campionato tuttavia ancora molto aperto. Si riprenderà a metà luglio a Misano e sul tracciato romagnolo saranno solamente 16 le lunghezze di vantaggio del binomio leader assoluto nell’apertura di Monza, nei confronti dello stesso Barri, a sua volta di tre sole lunghezze davanti a Mancini-Cadei. Questi ultimi indiscussi ca-

GARA 1

S

pazio ai giovanissimi nella GTSprint International Series. Le due trasferte estere di Valencia e Portimão hanno rivelato alcuni volti inediti. A mettersi in evidenza sul circuito dell’Algarve è stato Giacomo Barri. Già più veloce nei test del venerdì, il 20enne pilota del team Vittoria Competizioni ha conquistato in Gara 2 il suo primo successo nel campionato di Flammini e si è portato terzo assoluto in classifica. Alle sue spalle l’altro “young driver” Michael Dalle Stelle, con un’altra Ferrari 430 benché nei colori Edil Cris. Entrambi in arrivo dalle monoposto ed ambedue in evidenza fin dal primo appuntamento della stagione. Certo, non sono neppure mancate le conferme. Come quella di Giuseppe Cirò in Gara 1: per il pilota rossanese della AF Corse in realtà si trattava della prima affermazione 2011, già comunque nell’aria da parecchio tempo.

Barri Ferrari 430 1’47”852 podio: 1. Barri Ferrari 430 2. Dalle Stelle Ferrari 430 3. Mancini Ferrari 430

RACE REPORT

53


5 HUNDRED CUP

15 Maggio 2011

3ª| 4ª PROVA

a cura di giulio rizzo. foto: elle emme

Silvestri gioca a Poker

54

RACE REPORT

Di Giovanni con De Pasquale terzo. Basta un giro a Silvestri per passare il traguardo in prima posizione dall’ottava casella in griglia frutto della vittoria di Gara 1. Con Scarfò penalizzato per

15 Maggio 2011 pole position: Silvestri 2’33.173 giro più veloce: Di Giovanni 2’31.494 podio: 1. Silvestri 2. Di Giovanni 3. Mertoli

partenza anticipata, all’inseguimento del futuro vincitore si portava proprio Di Giovanni che però, proprio come in gara 1, pur girando sui tempi del rivale, non era capace di portare l’affondo.

pole position:

IMOLA

Tempesta n.d. giro più veloce:

GARA 2

portare un attacco al rivale che mantiene sempre la concentrazione nonostante l’inseguitore sia letteralmente attaccato al suo paraurti. La sfida più bella è così quella che riguarda il terzo gradino del podio con Loconte che al secondo giro è costretto ai box per un contatto con la Felici. Ad alternarsi così nella posizione sono Sollecito e Mertoli che fra il terzo e il settimo giro si scambiano due volte posizione con Bellucci e Felici anche loro subito dietro. L’affondo decisivo è di Mertoli che all’ottavo gira infila Sollecito che perde anche la quarta piazza a favore di Bellucci. Stesso leit motiv anche in gara 2 con nuova vittoria e poker stagionale per Silvestri che ha la meglio ancora su

GARA 1

S

econdo appuntamento e si ha già un dominatore. E’ il campione in carica Silvestri che con una nuova doppietta ipoteca anche il titolo 2011. Salvo tentazioni di altri campionati non si vede infatti chi possa contrastarlo nella sua cavalcata trionfale. In gara 1 a Imola proprio Silvestri difende fin dallo start la prima posizione dal tentativo di sorpasso di Di Giovannni mentre è subito bagarre alle loro spalle con Loconte che dalla quinta casella in griglia si insidia in terza piazza. Tuttavia si capisce subito che per la vittoria è una sfida a due con i battistrada su un altro passo rispetto agli inseguitori. Nonostante anche il giro veloce Di Giovanni non riuscirà mai nemmeno a

Di Giovanni 2’35.416 podio: 1. Silvestri 2. Di Giovanni 3. De Pasquale


PORSCHE CARRERA CUP

01/15 Maggio 2011

1ª| 2ª| 3ª| 4ª PROVA

foto: cavalleri

15 Maggio 2011 pole position: Postiglione 1’11.842 giro più veloce: Giraudi 1’21.899 podio: 1. Balzan 2. Frassineti 3. Monti

pole position:

IMOLA

Monti n.d. giro più veloce:

GARA 2

01 Maggio 2011 pole position: Balzan 1’47.273 giro più veloce: Frassineti 1’48.963 podio: 1. Balzan 2. Postiglione 3. Frassineti

to alcun traccia sul forte pilota lombardo. È partito in pole grazie all'inversione della griglia dei primi sei classificati di gara 1.

Postiglione 1’48.848 podio: 1. Postiglione 2. Balzan 3. Monti

GARA 2

lunghezza per la classifica assoluta. Nella seconda prova il giovane pilota dell'Ebimotors in Franciacorta conquista la prima vittoria, mentre Frassineti (Petricorse Motorsport) e Bonacini (Ebimotors) sono molto maturati. Nel monomarca dedicato alle 911 GT3 Cup crescono le alternative ad Alessandro Balzan, leader del campionato con 21 punti di vantaggio sull'esperto Vito Postiglione. Non lasciatevi condizionare da chi è in vetta alla classifica assoluta: se ci si ferma al nome di Alessandro Balzan, campione della Carrera Cup Italia nelle ultime due edizioni e attuale leader della graduatoria, sembra che il tempo non trascorra. In realtà nel monomarca tedesco riservato alle 911 GT3 Cup si sta formando una nuova generazione di piloti che pare intenzionata a mettere in discussione i valori consolidati. Certo non sarà facile, perché il rodigino esce dal secondo appuntamento del Campionato disputato a Franciacorta con un vantaggio consistente, nonostante avesse dovuto cedere a Postiglione, autore della pole di sabato (che vale due punti), la momentanea leadership: 21 punti sono tanti, ma il veneto non deve commettere degli errori come quello in Round 4 di domenica pomeriggio, quan-

GARA 1

I

l debutto stagionale di Imola ci ha offerto due Round molto combattuti ed emozionanti dai quali sono emersi Alessandro Balzan e Vito Postiglione, che si sono aggiudicati una gara per ciascuno, rinnovando una sfida appassionante. Alle loro spalle, comunque, sta crescendo una nuova generazione di giovani piloti quanto mai intenzionati ad inserirsi il più presto possibile nella lotta per le posizione di vertice della classifica. L'apertura della Carrera Cup Italia 2011 ha rispettato pienamente le attese: sull'impegnativo tracciato dell'Enzo e Dino Ferrari abbiamo assistito a due gare molto combattute e spettacolari, segno del grande equilibrio sportivo e tecnico raggiunto dal monomarca riservato alle 911 GT3 Cup. Sugli scudi Balzan (Ebimotors) e Postiglione (Petricorse Motorsport), vittoriosi di una gara per ciascuno. Il veneto, campione delle ultime due edizioni, capeggia la classifica assoluta con 32 punti, una sola lunghezza di vantaggio sul tradizionale rivale potentino. Si tratta di una sfida appassionante: Balzan sabato ha conquistato la pole position che vale due punti e Postiglione ha replicato domenica centrando, oltre a Gara 2, anche il giro veloce che attribuisce una ulteriore

GARA 1

Non solo Balzan

do un lungo al tornantino gli è costato posizioni e punti preziosi. Mapelli (Ebimotors) ha festeggiato la prima vittoria già al secondo appuntamento del Campionato, cancellando con uno splendido successo il ricordo del pauroso incidente di Imola, segno che il capottamento non ha lascia-

FRANCIACORTA pole position: Proietti n.d. giro più veloce: Mapelli 1’12.661 podio: 1. Mapelli 2. Bonacini 3. Comandini

RACE REPORT

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Campionato Italiano PROTOTIPI

1ª| 2ª PROVA

01 / 22 Maggio 2011

a cura di daniele palma. foto: photo4

Prima acqua

poi sole

P

arte subito all’attacco la prova inaugurale del Campionato Italiano Prototipi 2011 sull’Autodromo Enzo e Dino Ferrari di Imola, l’acqua rende tutto più complicato ed appassionante. La gara parte di buon’ora su pista umida e scivolosa, al Tamburello i 4 di testa arrivano uguali e si aprono a ventaglio. Passa al comando Bellarosa, seguito da Belotti, poiché i primi 2 in griglia scivolano nelle retrovie a causa di un fuoripista e di una foratura. Molti sorpassi caratterizzano la parte centrale della gara, ma c’è da registrare anche l’ingresso della Safety Car per facilitare la rimozione della monoposto di Belotti, bloccata nell’erba. Al rientro della Safety Car in

56

pit lane, Bellarosa perde subito la leadership a favore di un ottimo Visconti su Wolf GB 08 BF Motorsport, autore di una rimonta perfetta. Terzo Falci con l’alettone piegato. Sole estivo e tanti duelli caratterizzano invece la seconda prova disputata sull’Autodromo Riccardo Paletti di Varano. Qui il riscatto per Fabio Francia su Osella ufficiale PA 21/P che, dopo aver portato a casa solo il best lap ad Imola, sbanca Varano scattando dalla pole e vincendo in solitaria. Allo start Francia scatta benissimo, alle sue spalle iniziano subito bagarre e contatti tra Uboldi e Bellarosa. Dopo solo 10 giri Francia inizia i doppiaggi, avendo accumulato un vantaggio abissale sugli

01 Maggio 2011 pole position: Francia Osella PA 21 EVO 2’15.529 giro più veloce: Francia Osella PA 21 EVO 1’50.501

IMOLA podio: 1. Visconti Wolf GB 08 2. Bellarosa Wolf GB 08 3. Falci Ligier 1515

22 Maggio 2011 pole position: Francia Osella PA 21 EVO 1’03.228 giro più veloce: Francia Osella PA 21 EVO 1’04.309

VARANO podio: 1. Francia Osella PA 21 EVO 2. Bellarosa Wolf GB 08 3. Falci Ligier 1515

RACE REPORT

inseguitori. Il 18° giro registra il ritiro di Uboldi, colpevole di aver chiesto davvero troppo a motore e freni della sua

Norma. Francia su Osella stravince, mentre chiude 5° il vincitore della gara inaugurale Marco Visconti.


Campionato Italiano Turismo ENDURANCE

3ª| 4ª PROVA

15 Maggio 2011

a cura di matteo pasquali. foto: photo4

NECCHI PIGLIA TUTTO

Bolzoni ed il bergamasco Colombo autore anche del giro più veloce. In gara 2 vittoria per il bergamasco Pellegrinelli, conquistata con un’attenta e proficua strategia nella seconda ed accesa parte di corsa. Dominio della prima parte per Marco Baroncini e successivamente al cambio pilota è toccato a Giorgio Vinella il compito di chiudere in 4^ posizione

15 Maggio 2011 pole position: Bacci Bmw M3 1’13.746 giro più veloce: Necchi Bmw M3 1’22.966 podio: 1. Necchi/Gabbiani Bmw M3 2. Meloni Bmw M3 3. Bacci Bmw M3

dopo aver recuperato dall’handicap che pesava sull’equipaggio milanese, a cui è stato inflitto anche uno stop and go al 27° giro per eccesso di velocità in corsia box. Giandrea Pellegrinelli è stato subito pronto a prendere la testa della corsa e portarsi in vantaggio. Consueta battaglia tra Ferraresi, Colombo e Pedon per la 3^ posizione.

GARA 2

ta dalla pole e prende la testa della corsa tallonato da Bacci. Ottima partenza per Ferrato e Mulacchiè che con le loro BMW M3 si portano in terza e quarta posizione, mentre Paolo Meloni preferisce evitare i duelli diretti pensando solo ai punti del campionato. Fabrizio Montali è partito dal fondo dello schieramento con l’Audi A4, sulla quale il team è riuscito a risolvere le noie elettriche di gara 1. Il pilota romano ha condotto un’ottima gara fino a lambire la top five. Zanin ha tagliato il traguardo per primo seguito dal compagno di squadra Mulacchiè ma la gioia è stata vanificata dalla penalità che ha retrocesso le due vetture in 4^ e 5^ posizione. Duello acceso per il secondo posto nella divisione Super 2000 tra il veneto Bellin che ha difeso in ogni modo il secondo posto alle spalle dello scatenato Montali. Avvincente la gara 1 del CITE riservata alla Seat Ibiza Cup. Ivan Capelli è scattato dalla pole position e non ha tardato a far emergere la propria abilità alla guida prendendo il comando delle operazioni immediatamente, allungando sugli inseguitori. Giorgio Vinella pero’ non ha mai mollato la presa. Dopo le soste ai box lo spettacolare scenario ha mantenuto tutta la sua incertezza fino al traguardo. Vinella e Baroncini hanno guadagnato tanti punti utili e alla fine di una lotta durata per l’intera gara sul terzo gradino del podio sono saliti con grande soddisfazione il veneto

GARA 1

S

i è svolto sui 2.539 metri dell’Autodromo bresciano “Daniel Bonara” di Franciacorta il secondo appuntamento del Campionato Italiano Turismo Endurance. I protagonisti della serie tricolore della Commissione sportiva Automobilistica d’Italia hanno animato ben quattro gare, due riservate ai protagonisti del CITE e due affrontate dai piloti del Seat Ibiza Cup. Doppia vittoria per Piero Necchi che ha portato in testa alla classifica di gara e di campionato la performante BMW M3 E92 della N Racing. Gara 1 si è corsa in condizioni di bagnato a totale vantaggio dello spettacolo su 48’ più un giro. Necchi è scattato dalla quinta piazza con un’ottima partenza, grazie alla quale si è portato in seconda posizione alle spalle di Bacci su vettura gemella. Nel corso del primo giro poi Necchi si è mportato al comando pronto ad approfittare di un errore con testacoda di Bacci. Successo con quinta posizione assoluta per Luigi Moccia e Giancarlo Busnelli, autori di una gara costante condotta sempre al comando di categoria. Il Team Vaccari invece con il secondo posto in Super Production della Ford Focus RS affidata al romano Simone Di Mario ha confermato le proprie doti di affidabilità, mentre il veneto Mariano Bellin al volante della BMW 320i della Pro Motor Sport si è imposta nella Super 2000. In gara 2 ancora spettacolo allo start con Necchi che scat-

FRANCIACORTA pole position: Necchi Bmw M3 1’12.368 giro più veloce: Necchi Bmw M3 1’13.236 podio: 1. Necchi Bmw M3 2. BAcci Bmw M3 3. Meloni Bmw M3

RACE REPORT

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CAMP. ITALIANO FORMULA 3

15 Maggio 2011

1ª| 2ª PROVA

a cura di daniele palma. foto: foto4

Partenza

sottotono

svizzero Marciello ad infilare il romano Liberati levandogli la prima posizione. L’ingresso della Safety Car per la rimozione della vettura di Regalia regala la grande chance a Mancinelli, che coglie l’occasione al volo, supera 3 piloti in 4 giri e si lancia all’inseguimento del giovane Marciello, già parte del progetto del Ferrari Driver Academy, che non regge la pressione e va in testacoda al 16° giro lasciando la vittoria all’anconetano della RP Motorsport e il secondo posto a Jousse, con Liberati che chiude terzo. In gara 2 la pista è asciutta e Maisano parte bene, sopravanzando il poleman Guerin, seguono Lewis e Giovesi, quest’ultimo capace a passare il compagno di colori Cheever già nel primo

giro, mentre Mancinelli, trionfatore di Gara 1 è settimo dietro a Marciello. Piloti molto vicini e distacchi quasi nulli, alcuni bei duelli per la terza, settima e nona posizione. La gara procede a ritmi alti ma senza stravolgimenti di classifica fino alla bandiera a scacchi, con il francese Maisano in prima posi-

GARA 1

15 Maggio 2011 pole position: Liberati Dallara F308 1’04.609 giro più veloce: Jousse Dallara F308 1’17.942 podio: 1. Mancinelli Dallara F308 2. Jousse Dallara F308 3. Marciello Dallara F308

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RACE REPORT

zione per tutta la gara. L’ultimo brivido lo offre Mancinelli che viene superato all’ultimo giro da Campana e perde la settima piazza, mentre Liberati infilato da Jousse chiude tredicesimo.

GARA 2

L

a Formula 3 a Franciacorta regala emozioni non adatte ai deboli di cuore: c’è tanta determinazione, un meteo ballerino, uno scatenato Mancinelli ed un podio di soli Rookie. Tutti i migliori ingredienti per la prima della Serie Tricolore che tuttavia si presenta al via con sedici monoposto. Il cartello “Wet Race” in Gara 1 parla da solo, ma l’acqua non intimorisce né i piloti giovani né i più esperti. Al pronti-via subito duelli accesi e qualche testacoda, ma il poleman Liberati scatta bene e non perde la prima posizione, seguito da un agguerrito Marciello e Giovesi. Mancinelli è sesto ma è bravo a non perdere contatto con i primi. Dopo pochi giri è proprio l’italo-

Franciacorta pole position: Guerin Dallara F308 n.d. giro più veloce: Maisano Dallara F308 1’05.969 podio: 1. Maisano Dallara F308 2. Guerin Dallara F308 3. Lewis Dallara F308


Camp. Italiano formula aci csai abarth foto: photo

3ª| 4ª PROVA

22 Maggio 2011

4

Niederhauser allunga

mensi riesce a mantenere la seconda posizione in classifica generale, dietro al leader Niederhauser che conduce con 64 punti. Terzo nella classifica tri-

22 Maggio 2011 pole position: Niederhauser 1’04.003 giro più veloce: Niederhauser 1’04.432 podio: 1. Niederhauser 2. Barrabeig 3. Sirotkin

colore è Costa, mentre i primi 2 italiani sono Agostini e Camplese, settimi a pari merito con 19 punti.

GARA 2

sizione. Primo tra gli italiani in gara 1 è Camplese (BVM), giunto sesto al traguardo, incalzato dal giapponese di Euronova, Kuroda. Nella seconda gara Camplese parte al limite e sopravanza Kuroda, ma non riesce a mantenere la prima posizione a lungo e viene passato dal giapponese di Euronova. Al tredicesimo giro Kuroda però è autore di una brutta uscita di pista a seguito della rottura della sospensione posteriore destra e lascia così la testa della corsa all’abruzzese di BVM. Alle sue spalle si scatena la lotta per la seconda piazza tra Ghiotto e Sirotkin mentre Niederhauser riesce a rimontare quattro posizioni e a portarsi alle spalle del terzetto di testa. Nel corso del ventiduesimo giro Sirotkin tenta l’attacco ai danni di Ghiotto, finendo lungo alla nuova variante in fondo al rettilineo dei box, Niederhauser ne approfitta e passa terzo. Ghiotto, sotto pressione, commette un errore che lo mette fuorigioco e spiana la strada a Niederhauser. Al traguardo dietro a Camplese arrivano Niederhauser e Sirotkin, mentre quarto è Barrabeig, che dalla gara di Varano porta a casa 22 punti. Quinto il sorprendente Visoiu seguito dal brasiliano di Competition, Costa. Settimo è Heche, sottotono nel weekend di Varano, ma grazie ai 7 punti conquistati nelle due gare par-

GARA 1

I

l circuito Riccardo Paletti di Varano de’ Melegari è stato oggi il teatro della seconda prova del campionato Italiano Formula ACI-CSAI Abarth Selenia, Patric Niederhauser e Lorenzo Camplese si sono spartiti la posta in palio. In gara 1 è Niederhauser il protagonista assoluto, il pilota del team Jenzer Motorsport parte dalla pole position e fa il vuoto dietro di sé e nemmeno un ottimo Barrabeig (BVM) riesce ad impensierirlo durante i 28 minuti più un giro di gara. Così lo svizzero ottiene un hattrick centrando pole position, vittoria in gara 1 e giro più veloce, come già successe a Vallelunga durante la prima gara del campionato italiano. Alle sue spalle il catalano Barrabeig conduce una gara senza alcuna sbavatura centrando il primo podio stagionale. Terzo posto per l’altro pilota Jenzer Motorsport, Sirotkin, mentre Visoiu, terzo in griglia, è stato protagonista di un contatto al primo giro con Ghiotto (Prema Powerteam). Il rumeno ha chiuso la propria gara nelle retrovie, mentre Ghiotto è stato costretto al ritiro. Quarta piazza per un ottimo Nicolas Costa che sulla griglia di partenza partiva nono. Il brasiliano ha dovuto combattere per tutta la gara con il sudafricano De Beer (Victoria World), costretto sotto la bandiera a scacchi alla quinta po-

FRANCIACORTA pole position: n.d. giro più veloce: Niederhauser 1’04.746 podio: 1. Camplese 2. Niederhauser 3. Sirotkin

RACE REPORT

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a cura di pietro rizzo

1955: TRIONFI E TRAGEDIE quarta parte

FINE DI UN’EPOCA Fin dalla partenza della 24 Ore si accende una battaglia senza esclusione di colpi fra Ferrari, Mercedes e Jaguar. Tutto lascia presagire una corsa spettacolare quando, dopo poco più di due ore di gara, un disastroso incidente dalle terribili conseguenze cambierà in modo radicale il mondo delle corse automobilistiche. Il Conte Aymo Maggi, uno dei quattro fondatori della Mille Miglia, è lo starter onorario della 24 Ore. Tra le bandire nazionali esposte sul rettilineo di partenza quella italiana è a mezz’asta in memoria di Alberto Ascari. Quando alle 16.00 in punto il Conte Maggi abbassa la bandiera francese, dando così il via alla gara, il più rapido è Castellotti che prende il comando mentre Fangio, saltando dentro la vettura, rimane impigliato con i pantaloni nella leva del cambio ed è fra gli ultimi a partire. Alla fine del primo giro è sempre Castelletti al comando davanti a Hawthorn e Maglioli. Più indietro le Mercedes di Kling e Levegh mentre Fangio è già risalito in 14a posizione. Castellotti imprime alla gara un ritmo indiavolato abbassando più volte il tempo sul giro ma Fangio ribatte colpo su colpo e, alla fine della prima ora di gara, mentre Castellotti e Hawthorn sono sempre in lotta per il comando ad una velocità media superiore al record sul giro dell’anno pre-

cedente, Fangio è risalito in terza posizione e si avvicina minaccioso alla coppia di testa. Al 16° giro Hawthorn supera in frenata Castellotti a Mulsanne e subito dopo anche Fangio supera il pilota italiano che sembra aver perso lo slancio iniziale e, da quel momento, tra Hawthorn e Fangio inizia un duello di una intensità raramente vista a Le Mans che lascia senza fiato gli spettatori, con i due piloti che si alternano al comando lottando ruota a ruota. Dopo quasi due ore e mezza di gara, alle 18.26 circa, Hawthorn è in testa seguito a breve distanza da Levegh doppiato e da Fangio che si appresta a doppiare il compagno di squadra. All’inizio del rettilineo dei box Hawthorn vede il segnale di fermarsi per rifornire. Davanti a lui la molto più lenta Austin Healey di Lance Macklin. Per evitare di perdere tempo, Hawthorn supera Macklin e poi frena bruscamente per riuscire ad entrare nella corsia dei box. La manovra coglie di sorpresa Macklin che a sua volta frena di-

Poco dopo l’incidente. A destra i resti della Healey di Macklin mentre a sinistra si vede la colonna di fumo provocata dall’incidente. Ma la corsa continua.

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STORIE D’ALTRI TEMPI

speratamente e si sposta di scatto verso il centro della pista per evitare la Jaguar. Levegh, che sta sopraggiungendo ad una velocità molto più elevata ed è forse distratto dal desiderio di non ostacolare Fangio che si appresta a doppiarlo, si ritrova improvvisamente la Healey di fronte. La sua Mercedes urta contro la parte posteriore inclinata della vettura inglese e decolla letteralmente ricadendo a sinistra sul terrapieno che separa gli spettatori dalla pista stessa. Nell’urto Levegh muore sul colpo mentre la sua vettura va in frantumi. La parte anteriore a pezzi va a finire tra la folla assiepata dietro al terrapieno seminando la strage mentre la parte posteriore ricade sul terrapieno. Il serbatoio esplode e una palla di fuoco di carburante in fiamme e di elementi della carrozzeria in magnesio incendiati investe nuovamente gli spettatori. La Healey di Macklin compie una serie di testacoda, urta più volte il muretto dei box e si ferma 150 metri più avanti con il pilota ferito in modo

non grave mentre Fangio riesce miracolosamente a passare di misura fra detriti e i frammenti di vettura in fiamme evitando un ulteriore disastro. Hawthorn, colto dal panico, manca l’ingresso dei box e ferma la sua vettura per correre al riparo ma Lofty England, direttore sportivo della Jaguar, lo costringe a tornare in pista e a compiere un altro giro prima di cedere il volante a Bueb. Ben presto ci si rende conto della enorme gravità dell’incidente ma la corsa continua. La giustificazione ufficiale è che l’interruzione della gara avrebbe causato un deflusso degli spettatori che avrebbe ostacolato l’intervento dei mezzi di soccorso. Al box Mercedes sono indecisi sulle azioni da intraprendere. Fitch insiste perché la squadra si ritiri in segno di lutto mentre Moss e Kling sono contrari perché ritengono che sarebbe quasi una ammissione di colpa. In Jaguar invece non c’è alcun dubbio: continuare la gara. A notte fonda, Alle 2.00, dopo una riunione di emergenza dell’alta dirigenza Mercedes, da Stoccarda arriva l’ordine di ritiro quando la Mercedes di Fangio/Moss è al comando seguita dalla Jaguar di Hawthorn/Bueb e dalla Mercedes di Kling risalita in terza posizione. A conquistare una triste vittoria è quindi Hawthorn davanti alla Aston Martin di Collins/Frére. Il bilancio dell’incidente è pesantissimo: 84 morti tra gli spettatori oltre a Levegh e centinaia di feriti. E’ una tragedia di enormi proporzioni che, come vedremo, avrà ripercussioni pesantissime su tutto lo sport automobilistico. Essa segna anche la fine di un’epoca che potremmo definire eroica e innocente, un’epoca in cui il rischio era accettato come parte integrante del gioco ma sembrava riservato solo ai pioti. Dopo quanto accaduto a Le Mans lo sport automobilistico aveva perduto la sua innocenza.

Immediatamente dopo la partenza: i leader sono già oltre il ponte Dunlop mentre Fangio (n. 19) è attardato a centro gruppo


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