ZR Magazine #45

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1° Luigi Musso Historic Gran Prix

Un successo annunciato

“Poste Italiane S.p.A. – Spedizione in abbonamento postale – D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n.46) art. 1, comma 1, Aut. n. C/RM/003/2010”

cits

VINCE LA MEGANE

Reclamo e appello. Vediamo di capirne di più del finale Superstars Campioni 2011. Tutti i volti dei vincitori dei principali campionati 2011 Bilancio Renault. Alps, Challenge e Clio, quando la crisi globale non inficia i risultati

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V° ANNO NOV.11

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giulio rizzo

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d eccoci al traguardo della stagione 2011. Per la bandiera a scacchi manca ancora l’ultima curva, forse la più bella: la 6h di Roma. L’anno scorso con quasi 60 equipaggi si sono superati tutti i record. Non da meno però i numeri anche di questa edizione con annunciate 45 vetture tutte di assoluta qualità. La durata vera continua a mietere successi e “l’invasione” di team e piloti stranieri testimonia che le stesse gare dell’Endurance Champions Cup sono ben organizzate. Non mancano i nomi di prestigio così come l’elite dei team impegnati in queste competizioni. Al tempo di andare in stampa l’elenco iscritti non è ancora definitivo ma rivedere in pista tutti i principali piloti italiani è sempre una occasione da non perdere. Ci auguriamo che la manifestazione funga da buon viatico per la prossima stagione a cui, già da tempo in molti stanno pensando. Le prime indiscrezioni non sono però le più positive. Sembra che in rampa di lancia ci siano diverse nuove serie e campionati, un metodo per accaparrarsi i piloti che riteniamo poco intelligente. Si procede infatti ad una ulteriore frammentazione dell’offerta con gli organizzatori che lanciano nuove serie con vetture ammiccanti per poi trovarsi con griglie di poche unità.

Come già detto più volte a venire meno è la volontà (non) comune agli organizzatori di mettersi attorno ad un tavolo e stipulare i calendari condividendo date e impianti. Si pensa sempre all’arraffare il più possibile cambiando date e autodromi in continuazione. Vediamo se il breve inverno ci porterà novità in ambito organizzativo/politico e la stagione 2012 possa scrollarsi di dosso la polvere di questi ultimi tre anni. Venendo a questo numero di Zona Rossa, l’ultimo per il 2011, ci salutiamo come è nel nostro stile. Con contenuti e servizi per cui nessuno dei nostri “competitor” trova spazi editoriali. Continuiamo a parlare della pista e dei suoi protagonisti congratulandoci con tutti i campioni 2011 con i report di gara delle prove conclusive e con tutti i loro volti. Ci rivediamo, per il sesto anno di Zona Rossa a marzo 2012. Per chi invece sarà in astinenza potrà sfogliare, sempre gratuitamente, tutti i numeri pubblicati sul sito web dell’editore gruppoperonirace.it nella sezione editoria.

editore e redazione: Gruppo Peroni Race S.r.l. via Cardinal de Luca, 1 - 00196 Roma tel. 0645441335 fax 0645441336 (press@gruppoperoni.it)

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Chi è il campione?

Pasticcio Superstars. Ricostruiamo il dopogara di Vallelunga con Ricorsi e Appelli. Solo questioni di Titolo o malumori di una stagione?

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International Rok Cup

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1° Luigi Musso Historic Gran

Buona la prima. Successo di vetture e pubblico per il 1° Goodwood Italiano. E nel 2012 a Imola tornano le F1.

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Focus Renault

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L’asso nella manica

Scopriamo l’asso nella manica dei commissari del Campionato Italiano Turismo di Serie. Il Banco prova della Bapro. Molto di più che un banco prova.

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ZR Tecnica

Appuntamento con le finali mondiali Rok. La nona edizione della serie kart del costruttore tutto nostrano Vortex va in archivio con un altro successo.

Viaggio nelle tre serie Renault. Nessuna come loro ha avuto schieramenti così pieni nel 2011. Ennesima stagione ricca di soddisfazioni per la Fastlane.

Portanza e deportanza. Questo mese scopriamo alcuni elementi base di aerodinamica.

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Campioni 2011

Scopriamo i volti dei Campioni 2011 di tutte le principali serie e campionati nazionali velocità in circuito.

Le Mans a ruote ferme

A Stagione finita tempo di bilanci per piloti e team impegnati nella Le Mans Series 2011. Un anno di soddisfazioni.

Race Report

Tutti i resoconti di gara delle ultime prove dei principali campionati nazionali.

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ZR Storie

Trionfi e tragedie ultima puntata. Il Trionfo Mercedes alla Targa Florio.

direttore editoriale: Sergio Peroni direttore responsabile: Giulio Rizzo collaboratori: Matteo Lupi, Andrea Fiaschetti, Dario Lucchese, Pietro Rizzo, Alessio Morgese, Matteo Bobbi, Matteo Pasquali, Gino Allegritti, Riccardo Imperio, Massimo Costa art director: Laura Del Valle (zr.redazione@gmail.com) foto: Foto Morale, Fastclick, Actualfoto, Fotoforchini, Sportformula, Foto Signori, Elle Emme, Foto Cavalleri, FotoSpeedy, Giovanni Beretta, Photo 4 concessionaria per la pubblicità: Gruppo Peroni Race S.r.l. via Cardinal de Luca, 1 - 00196 Roma tel. 0645441335 - fax 0645441336 pubblicità classificata: press@gruppoperoni.it stampa: Editrice Grafica Ripoli - Tivoli (Rm) tel. 0774381700 (graficaripoli@libero.it) Autorizz. Trib. Roma 235/2006 dell’ 08/06/2006 Questo periodico è associato all’Unione Stampa Periodica Italiana.

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Localita: Piazza Matteotti, Imola Data: 7 ottobre 2011 Evento: 1째 Luigi Musso Historic Gran Prix Fotografo: Fabiola Forchini, Fotoforchini



Arriva ‘Driver San Francisco’

DAL 7 AL 10 NOVEMBRE L’OTTAVO SUPERCORSO CSAI PER 12 GIOVANI PILOTI Sei giovanissime promesse della pista, tre provenienti dal kart e tre dalla Formula Aci Csai Abarth, e sei giovani del settore rally, si sono assicurati la partecipazione al corso di perfezionamento organizzato dalla Commissione Sportiva Automobilistica Italiana.

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nseguimenti mozzafiato, scontri al alto contenuto spettacolare e tecniche di ripresa dallo stile e ritmi hollywoodiani. Da oggi chiunque può rivivere l’emozione di sfrecciare a 200 chilometri all’ora per le strade di una città provando l’adrenalina tipica di un inseguimento cinematografico per catturare un feroce criminale, scegliendo tra più di 120 leggendarie auto, dalla mitica Dodge alla storica Mustang. Una spietata caccia all’uomo, inseguimenti tra la vita e la morte a bordo di piu’ di 120 veicoli che sfrecciano per oltre 200 miglia di rete stradale, attraversando l’intera citta’ di San Francisco. Piu’ di 72 milioni di pagine in rete, oltre 200.000 fan su Facebook, 14 milioni di copie vendute in tutto il mondo e 700.000.000 euro di incassi: il fenomeno ‘Driver San Francisco’, nato nel 1999 ed arrivato ora al quinto episodio, rappresenta una vera e propria rivoluzione, che punta a ricreare l’emozione di una guida spericolata

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senza limiti ad alto contenuto adrenalinico, caratterizzata dall’eterna lotta del bene contro il male, da cui perfino le forze dell’ordine americane hanno preso spunto per affinare le tecniche di inseguimento dei criminali piu’ pericolosi. A rendere ancora piu’ coinvolgente la videogame serie cult targata Ubisoft e’ l’innovativa tecnologia ‘shift’, studiata dallo staff di sviluppatori di Ubisoft Reflections, e grazie alla quale il giocatore ha la possibilita’ di spostarsi da una macchina all’altra in tempo reale. Vera punta di diamante e’ la nuova modalità multiplayer che permetterà di prendere parte a 19 modalità multigiocatore frenetiche e coinvolgenti, durante le quali sarà necessario speronare, inseguire e superare gli avversari scegliendo tra piu’ di 120 bolidi e dimostrando la propria bravura al volante percorrendo oltre 200 miglia tra le discese e le salite della città californiana. Dalla mitica Dodge, alla leggendaria Giulia Alfa Romeo del 1965, passando per la storica Duetto Spider. E per la prima volta, fra le vetture c’e’ anche una Fiat Cinquecento, che si potra’ vincere, in una versione personalizzata per Driver San Francisco, partecipando ad un concorso legato all’acquisto del gioco e che prevederà un’estrazione finale.

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elezionati dalla Commissione Sportiva Automobilistica dell’Automobile Club d’Italia, dalla Ferrari Driver Academy e dagli Istruttori della Scuola Federale CSAI di Vallelunga, 12 giovani promesse dell’automobilismo tricolore si sono aggiudicati la partecipazione all’8° Supercorso Federale Csai, che si svolgerà dal 7 al 10 novembre a Roma e presso l’Autodromo romano “Piero Taruffi” di Vallelunga. Il prestigioso premio attribuito dalla Commissione Sportiva Automobilistica dell’Automobile Club d’Italia, è riservato a sei giovanissimi piloti del settore pista, provenienti dal campionato italiano Csai Karting e dalla Formula ACI CSAI Abarth, e a sei giovani piloti provenienti dal settore rally. Settore velocità. Molte le novità per dell’edizione 2011. La prima è la presenza di tre giovanissimi piloti in arrivo dal Campionato Italiano Csai Karting. I tre sono: Alberto di Folco, nato a Roma il 21 marzo 1996; · Antonio Fuoco, nato a Cosenza il 20 maggio 1996; Alessio Santilli, nato a Teramo il 27 settembre 1994. I giovanissimi del kart sono stati indicati da Giancarlo Minardi osservatore della CSAI, e da Luca Baldisserri, responsabile della Ferrari Driver Academy, all’interno di una rosa di dodici piloti preselezionati dallo staff di Ferrari Driver Academy e dalla Commissione Sportiva Automobilistica Italiana con l’apporto di alcuni istruttori della

Scuola Federale Csai di Vallelunga. Ad unirsi a loro ci saranno altri tre giovani che si sono particolarmente distinti nella Formula Abarth European Series Selenia e Campionato Italiano Formula ACI CSAI Abarth Selenia: Sergey Sirotkin – 27/6/1995 Mosca (Russia) Campione Euroseries F. ACI CSAI ABARTH 2011 Patric Niederhauser 8/10/1991 Munsingen (Svizzera), vincitore Coccarde e Campionato Italiano F.ACI CSAI ABARTH · Gerrard Barrabeig – 10/8/1994 Valls-Terragona (Spagna), vincitore classifica Rookie 2011. Il programma del Supercorso 2011 vedrà nella prima giornata i piloti impegnati nelle visite mediche e in una sessione d’allenamento psico-fisico, assistiti da un preparatore atletico e da uno psicologo presso la sede del Comitato Olimpico Nazionale Italiano a Roma. Il secondo giorno i giovanissimi piloti affronteranno una lezione teorica e una sessione al simulatore di guida, presso la Scuola Federale all’Autodromo di Vallelunga, per prendere confidenza con le monoposto che andranno a testare nei due giorni successivi sul tracciato dell’Autodromo “Piero Taruffi” di Vallelunga. I giovani del kart saranno impegnati su monoposto della Formula ACI CSAI Abarth, i giovani provenienti dalla Formula Abarth su monoposto di Formula 3. A metà dell’ultimo giorno di Supercorso, giovedì 10 novembre alle 12.00, gli allievi saranno impegnati in conferenza stampa, poi, a fine giornata si terrà il colloquio conclusivo alle 17.


L’Autodromo di Monza griffa i cerchi

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er la prima volta, uno dei più famosi circuiti automobilistici del mondo, l’Autodromo Nazionale di Monza, concede in licenza il suo prestigioso marchio per la produzione di un componente automobilistico come il cerchio in lega. Sport Teknic, azienda specializzata nella creazione e commercializzazione di parti sportive per auto, si distingue sul mercato della personalizzazione con una nuova linea di ruote sportive dedicate all’Autodromo: Monza Wheels; cerchi in lega dal design italiano, dal carattere fortemente sportivo e prodotti con materiali di altissima qualità che ne conferiscono una straordinaria leggerezza e robustezza.

Nell’arco dei prossimi tre anni verranno sviluppati e prodotti 7 diversi modelli, i primi due verranno commercializzati in tutto il mercato europeo a partire dall’inizio del 2012 e prendono il nome da due fra le più conosciute curve del circuito: Lesmo e Parabolica. Filo conduttore di tutta la collezione Monza Wheels è la straordinaria qualità unita ad un design di moda al passo con i tempi. Alcuni piccoli dettagli riprodotti in ogni singolo modello fanno parte di un “family feeling” che accomuna tutta la collezione. Tutti i cerchi vengono sottoposti ai più severi test di fatica in laboratorio compreso anche il test più estremo: la pista.

LESMO Cerchio a 5 razze molto snelle disponibile in due misure: 7,0 x 16” e 7,5 x 17” adatto a vetture di media cilindrata e sportive di piccola cilindrata. Verrà prodotto in quattro finiture diverse che spaziano dal più sobrio Metallic Silver sino al più sportivo Alpine White. SCHEDA TECNICA Modello: Monoblocco Design: 5 Razze Finiture: Alpine White, Metallic Silver, Diamond Asphalt Black, Diamond Asphalt Black Limited Edition Dimensioni: 16" e 17” Ruota conforme agli standard ECE 124

PARABOLICA Cerchio multirazze dal design molto tecnico e ricercato, disponibile in due diverse versioni:8 razze per equipaggiare vetture a 4 fori in 17” e 10 razze per equipaggiare vetture a 5 fori in 17” e 18”. La versione a 8 razze sarà prodotta in solo due finiture, mentre quella a 5 razze verrà prodotta in tre finiture diverse. SCHEDA TECNICA Modello: Monoblocco Design: Multirazze Finiture: Metallic Silver, Full Diamond Asphalt Black, Half Diamond Asphalt Black Dimensioni: 17" e 18” Ruota conforme agli standard ECE 124

Nel Giunti a Vallelunga vince Ferrari

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econda prova in meno di un mese per le vetture Sport Storiche del Trofeo Ignazio Giunti che, dopo la prova inserita nel Luigi Musso Historic Gran Prix di inizio ottobre, sono scese in pista a Vallelunga per una singola gara. Gara tuttavia sottotono con una scarsa adesione. Se dalle qualifiche erano emersi i nomi di Liguori (Lola T292) e Turizio (Osella PA4) in gara a esultare sono Ferrari e Turriziani con i due rivali costretti al ritiro rispettivamente al terzo e decimo giro dei 25 minuti di gara. ZR NEWS


Vittoria di Lucchini-Ragginger nella “200 Miglia”

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na straordinaria giornata di sole ha accompagnato per tutta la gara finale della stagione della Targa Tricolore Porsche le 27 vetture che si sono sfidate nella classica “200 Miglia”. Ben 53 piloti in pista e molti colpi di scena hanno divertito il pubblico presente alla finale organizzata da Italia Motorsport – Porsche Club Italia, in collaborazione con la Pirelli. Dopo 2 ore e 28 minuti è stato l’equipaggio Lucchini-Ragginger (BMS Scuderia Italia) ad aggiudicarsi la “200 Miglia” di Vallelunga. Nella prima metà gara è stato l’equipaggio Fausto Broggian-Paolo Ruberti (Autorlando) a dominare la scena, ma nel corso di un doppiaggio, Broggian si scompone e va in testa coda colpendo il muro box, costrin-

gendolo al ritiro. Via libera a Lucchini-Ragginger, con il bresciano che si è assicurato anche il titolo GT2. Spettacolare la lotta nelle altre classi: nella GT3 r011, Christian Passuti e Pierluigi Alessandri (Autorlando) si sono imposti su Giacomo ScanziMarco Mapelli (Ebimotors) per soli 6 secondi. Con la vittoria di gara, Alessandri si è aggiudicato anche il titolo di categoria. Ma la lotta più appassionante è stata quella per la vittoria della GT3 r09, dove Fabrizio Bignotti e Sisinio Cantonati (Autorlando) hanno tagliato per primi il traguardo, ma poi sono stati penalizzati di 5 secondi. Una penalità che ha permesso a Marco Macori e Marco Magli (Antonelli Motorsport) di aggiudicarsi la vittoria di gara e il titolo di categoria. Nella

GT3 r07, vittoria in gara per Stefano Sala e di Giuseppe Ghezzi (Autorlando), che con questa affermazione si aggiudica anche il titolo. Nella GT Cup A, vittoria solitaria di Paolo Venerosi Pesciolini e Alessandro Baccani (Antonelli Motorsport). Non c’è stata lotta neanche nella GT4, dove Gaetano D’Abramo e Alberto Scilla (Heavy Feet) si sono imposti nonostante

siano partiti dal fondo dello schieramento per un problema al motore che non gli ha consentito di effettuare le prove ufficiali. La quinta vittoria della stagione, assegna anche il titolo di GT4 a D’Abramo. Nicola Benucci e Carlo Scanzi (Ebimotors) hanno dominato nella Cayman Cup, mentre il titolo è andato al romano “Boga” (Bellspeed).

Targa. Bignotti e Gioga Campioni GT3

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ncredibile finale di stagione per i campionati organizzati da Italia Motorsport-Porsche Club Italia. Dopo 14 giri, il Trofeo GT3 Cup ha assegnato i titoli GT3 r09 a Fabrizio Bignotti e di GT3 r07 a “Gioga”. Una gara altamente spettacolare che ha visto la vittoria di Vito Postiglione (Petri Corse) su Edolo Ghirelli (CP Firenze By H 19) e Fabrizio De Nora (Bonaldi Motorsport). Le due neutralizzazioni con la safety car, richieste dalla direzione gara per rimuovere le vetture, hanno reso tutto più difficile e soprattutto incerto perché la gara si è praticamente sviluppata in soli 9 minuti. Troppo pochi per permettere a Stefano Pezzucchi (Krypton Motorsport), di rimontare dal fondo del gruppo, dove era retrocesso nel corso del primo giro a causa di un

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lungo provocato dall'olio lasciato in pista da un avversario. Nella GT3 r09 la più incredibile lotta per il campionato mai vista. Il vincitore Fabrizio Bignotti (Autorlando), è riuscito ad imporsi grazie all’uscita di scena del leader Giacomo Scanzi (Ebimotors) e grazie al punto del giro veloce in gara che è risultato determinante nel conteggio finale. Infatti, Bignotti ha vinto il titolo per un solo punto di vantaggio sul rivale bresciano. Dopo le riparazioni, Scanzi è anche riuscito a rientrare in gara, ma per un solo giro non è riuscito a classificarsi.Dominio di “Gioga” (Bellspeed) nella GT3 07, dove ha incamerato la sesta vittoria della stagione oltre allo titolo, ormai scontato. Il pilota romano si è imposto davanti a Loris Ruggi (Autosport Ruggi) e Riccardo De Bellis.


Monomarca RCZ?

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ue esemplari, nelle versioni diesel da 200Cv, sono scesi in pista nella 24hr del Ring 2010. Sembra tuttavia

che il 2012 riservi una gradita sorpresa agli amanti della Casa del Leone. Rumors nel paddock parlano di una serie monomarca

semiufficiale con le Peugeot RCZ già a partire dal 2012 ed inserite all’interno dei weekend promossi dalla Aci Sport Italia. Un primo esemplare si è visto ad inizio ottobre a Monza dove più di qual-

cuno ha anche avuto l’opportunità di effettuare qualche giro di pista. L’esemplare visto in foto sembra davvero ben realizzato e la macchina promette emozioni. Monitoreremo la situazione.

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Filotto

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o scorso 8 -9 ottobre, il circuito di Imola ha ospitato l'ultimo appuntamento del Challenge Formule Storiche 2011, organizzato dalla GPS Classic di Tommaso Gelmini. Due come consuetudine le gare svoltesi che hanno visto la vittoria di Pierre Tonetti, portacolori della AB Motorsport, che ha così vinto tutte e otto le gare della stagione con la sua Brabham BT6 e ovviamente il titolo 2011. Alle sue spalle in entrambe le prove Manfredo Rossi di Montelera con un'altra Brabham BT6. Il terzo gradino del podio è andato invece a Paolo Marzatico con la Branca in gara uno e a Tommaso Gelmini in gara due, al volante della Brabham BT2. Da segnalare in gara uno il quarto posto di Bruno Ferrari e in gara due la bella prova di Patrizia Sbardolini, ancora una volta ai piedi del podio, con una prova maiuscola con la sua Merlyn. La manifestazione, inse-

Tonetti

campione 2011 del Challenge Formule Storiche

rita nel “1° Luigi Musso Historic Grand Prix” organizzato da Gruppo Peroni Race, ha visto partecipare ben 27 concorrenti, molti dei quali provenienti dall'estero: 3 australiani, un neozelandese, 3 britannici, 4 svizzeri e un francese. La superiorità di Tonetti è stata evidente fin dalle prove ufficiali e si è concretizzata poi fin da gara uno. Alle sue spalle un bel duello tra Rossi di Montelera e Marzatico, ha tenuto vivo l'interesse del pubblico, che ha potuto anche divertirsi con i diversi cambi di posizione che nel frattempo avvenivano al centro del gruppo. In particolare molto combattuta appariva la lotta per la vittoria tra le vetture a motore anteriore tra Tazio Taraschi e Daniele Salodini, entrambi con le Taraschi. Un testacoda di Salodini poneva fine alla contesa quando il bresciano conduceva. Subito fermi dopo la partenza Tommaso Gelmini per il cambio in panne e Patrizia Sbar-

dolini per un problema al motore causato da un fuori giri fatto durante le prove ufficiali. Da segnalare anche l’incidente che ha visto coinvolto il pilota britannico Anthony Goddard che con la Tojero FJ picchiava duramente contro le barriere all’uscita della variane del Tamburello. La palma del migliore straniero se l’aggiudicava il britannico Richard Smeeton con la Wainer FJ. A pochi giri dal termine finiva irrimediabilmente anche la gara dell’australiano Roger Ealand con la particolarissima Koala. In gara due non partiva Federico Buratti, dominatore della categoria di F3 1000 cc, con la sua bella Chevron dal passato

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sportivo illustre nelle mani dell’australiano Tim Schenken. Molto bella la lotta per prima posizione tra Tonetti e Marzatico, con quest’ultimo costretto all’abbandono per la rottura del cambio. Molto combattuta gara due anche tra Francesco Liberatore, con la Dolphin FJ, Delea ed il neozelande-

se Tony Simmons classificatisi nel’ordine dalla quinta alla settima posizione. Il neo campione del CFS 2011 Pierre Tonetti, unitamente alla soddisfazione per il risultato, si è detto anche “triste per la piĂš che ventilata idea da parte del promoter Gelmini di non organizzare il CFS nel 2012â€?.

Qualcosa verrĂ svelato forse in occasione delle premiazioni che si terranno sabato 12 novembre al Museo della Mille Miglia a Brescia, alle ore 10.30. Verranno consegnati i premi per i primi tre classificati del Challenge e per i vincitori di categoria; la coppa Junior a chi ha fatto piĂš punti tra

le gare valevoli per il Trofeo Fia Lurani e quelle del CFS; la coppa “Museo Mille Migliaâ€? offerta dal museo stesso, il cui vicepresidente Cavaliere Attilio Camozzi si è detto entusiasta di quanto visto nel CFS, tanto da ospitare per il secondo anno l’evento delle premiazioni.

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l’inchiesta

Chi è il Campione?

Come promesso sul web torniamo sulla diatriba dell’assegnazione del titolo Superstars cercando di chiarire i fatti analizzando anche la situazione regolamentare nel corso della stagione

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inale a sorpresa per la Superstars. Se l’ultimo appuntamento di Vallelunga ha infatti assegnato il titolo della International Series ad Andrea Bertolini e alla Maserati Quattroporte dello Swiss Team, è pure vero che sul successo della vettura del Tridente pende attualmente l’appello della Caal Racing. Bisognerà quindi attendere la sentenza ultima del TNA per potere scrivere nell’albo d’oro della categoria il nome del campione 2011. Anche se nessuno mette in discussione il valore del pilota modenese. Anche se bisogna rendere atto che la squadra di Guido Bonfiglio ha affrontato la stagione con il massimo

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della professionalità, puntando sulle persone giuste. Anche se non può essere sottovalutata l’esperienza degli ingegneri Giuseppe Angiulli, Sergio Beccio e Maurizio Leschiutta, che hanno lavorato insieme su un progetto definitivamente vincente… I FATTI C’è però chi non è voluto stare “al gioco”. A Vallelunga, dopo l’arrivo di gara 2, la squadra che ha schierato la Mercedes di Luigi Ferrara ha presentato ricorso. Sotto inchiesta l’altezza della Maserati ed i lamierati della parte frontale anteriore. Il parere dei commissari tecnici è


risultato negativo ed è stato allora che la Caal Racing ha avanzato l’appello, congelando il risultato e pertanto anche l’esito conclusivo del campionato stesso. Le controversie sono nate specialmente riguardo ai lamierati anteriori (si parla di un componente o barra che collega il radiatore con la scocca). Fatto sta che sulla vettura di Bertolini sono stati immediatamente apposti i sigilli. Peccato, perché l’episodio ha in parte rovinato a tutti la festa. A distanza di tre settimane il TNA si è quindi espresso stimando necessaria una consulenza tecnica d’ufficio (CTU) per cui si mormora un fee “simbolico” di 5000 Euro. E la storia continua… PRECEDENTI Come si è arrivati a tutto ciò? Bisogna infatti partire dalle polemiche che hanno “tormentato” quest’anno il paddock della Superstars. L’ultima proprio alla vigilia del weekend romano, quando le squadre Mercedes (Caal Racing e Romeo Ferraris) dopo le prove di qualifica avevano minacciato di non prendere il via. Perché? Troppo evidente il divario della Maserati, ancora una volta in pole… Viene tuttavia da chiedersi come mai questa plateale protesta non sia stata messa in scena in occasione del precedente appuntamento del Mugello. Anche sul circuito toscano Bertolini e la Quattroporte avevano ostentato una certa superiorità, ma in quel caso a metterci lo zampino era sta-

ta la sfortuna: tempi annullati dopo la sessione cronometrata (i meccanici avevano dimenticato inseriti i sensori dell’acquisizione di velocità alla ruota, proibiti dal regolamento), incidente con Francesco Sini in gara 1 e il ritiro ancora prima del via in gara 2 per la rottura di un tubo dell’idroguida durante il giro di ricognizione. Nel corso del campionato era toccato anche ai piloti della Bmw esternare il proprio disappunto nei confronti della superiorità dei motori Mercedes. Ma l’abbuono di peso sulle M3 E92 bavaresi (l’ultimo di 20 Kg alla vigilia dello stesso appuntamento del Mugello), aveva suscitato a sua volta l’insoddisfazione degli altri team. Un circolo vizioso senza fine che fa pensare ad una storia tutta italiana che ben poco si addice ad un campionato internazionale. Troppe concessioni o molte lamentele? EQUILIBRIO Facendo un’analisi tecnico-sportiva del campionato, evidente è risultata la superiorità delle Mercedes nei circuiti più veloci. Ma l’arma delle C63 AMG è stata rappresentata in particolare dall’accelerazione. Su un tracciato come Spa-Francorchamps la differenza quasi sicuramente l’ha fatta in parte anche il pilota (Andrea Bertolini), che è riuscito a raccogliere una doppietta ripetendo lo stesso risultato ottenuto in precedenza a Donington. La Maserati ha potuto contare su una grande agilità ed un ottimo bi-

lanciamento del telaio, frutto del lavoro iniziato 12 mesi or sono. Luigi Ferrara, che avrebbe indubbiamente meritato di ottenere di più, non è stato particolarmente fortunato. Vedi proprio Vallelunga, dove ha rotto un motore nelle prove libere ed è stato condizionato per tutto il resto del fine settimana da un propulsore apparentemente limitato nelle prestazioni. In ritardo anche il campione in carica Thomas Biagi, che ha sofferto forse più di altri la differenza di potenza della Bmw con Maserati e Mercedes. A uscirne meglio di tutti è stato invece Alberto Cerqui, 19 anni, in arrivo dalle monoposto e vera rivelazione di questa stagione in cui si è laureato campione italiano con un’altra Bmw ufficiale.

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a cura di riccardo imperio. foto: riccardo imperio

ROK CUP INTERNATIONAL FINAL 2011 Pista South Garda Lonato (BS) Italy 14/16 October

MINI ROK.

del leader è monotona, la bagarre per il podio è quanto mai vivace.

Il forte tailandese Chaimongkol, non fatica a riprendere Herta e lo passa senza esitazioni, andando a consolidare il secondo posto. Dalle retrovie si fanno largo Franchetto e Castelli, i due italiani fanno una gara parallela e dalla ventiduesima e ventesima posizione chiudono ai piedi del podio. Terzo è lo svizzero Michel Muller, perfetto ad attendere il momento opportuno per sferrare l’attacco decisivo a Squaranti (Ita) e Manthei.

più giovani hanno il sopravvento sui più esperti e si vedono al vertice

Ercoli, Kiyhoara, Radsted e Moss, autori di una gara sempre in lotta tra loro. Le ultime battute di gara regalano uno show formidabile. Zani e Caponi, racchiusi in un decimo, danno vita ad un confronto correttissimo, fatto di sorpassi e contro sorpassi. Alla fine Zani la spunta con un arrivo in volata che gli vale il titolo per 4 centesimi. Lorenzo Caponi è ancora una volta vice campione, dopo il secondo posto dell’International Final 2009. Ercoli con una gara tutta d'attacco conquista il secondo podio consecutivo all’International Final.

LA PRIMA VOLTA DI UN AMERICANO

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opo la dura selezione effettuata già nelle manche, la finale si decide nel corso del primo giro. Sargeant (USA) al via infila Masters (Sud Africa) ed Herta (USA) è terzo, mentre Manthei viene risucchiato dal gruppetto degli inseguitori. Dopo pochi metri un contatto mette ko Masters

JUNIOR ROK. ZANCHI BEFFATO. RUSSO RINGRAZIA

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l verde Zanchi e Russo prendono subito il largo, leggermente più attardati inseguono Corberi (Ita), Oyu (Giap), Gaglianò (Ita) ed il sudafricano Nathan Parkins. Zanchi e Russo si sfidano a suon di giri veloce ed è subito chiaro che la lotta per la vittoria sarà un affare tra loro. Alle spalle dei due di testa Corberi subisce, per qualche giro, la grinta del

e Sargeant vola indisturbato al comando della corsa. Se la gara giapponese Oyu. Il Campione Rok Italia non demorde e si riprende rapidamente il podio. Rognoni (Ita) vince il premio per il maggior numero di sorpassi, partito 34°, l’italiano chiude 12° con 22 sorpassi all’attivo. Le ultime battute di gara sono animate da un malaugurato sussulto. Zanchi, a due tornate dal termine, pare avviato al bis iridato, purtroppo la sfortuna è in agguato ed il campione resta fermo per un guasto. Russo ringrazia e porta a casa il titolo di campionissimo internazionale.

SUPER ROK.

ZANI-CAPONI. GIOVENTU’ ED ESPERIENZA A CONFRONTO

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ristopher Zani (Ita) è perfetto sin dalle qualifiche, conquista la pole, vince tutte le manche e si presenta da grande favorito in finale. Al primo giro Zani e Caponi si sbarazzano di Hubler (Svizzera) e scappano al comando. I primi giri vedono salire come furie, dalla feroce battaglia di centro gruppo, due giovani certamente interessanti, Gianmarco Er-

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ZR KARTING

coli (Ita) e Ryoya Kiyhoara (Giap). Con il trascorrere dei giri i Rokker


TRA GLI ITALIANI IL PRIMO AMERICANO

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rchiviata con un altro

bel successo la nona edizione della Rok Cup international Final si prepara alla decima edizione, quella 2012. L’edizione attuale è andata a tre italiani, Andrea Russo (Junior Rok), Alessio Costanini (Rok) e

Cristopher Zani (Super Rok) e ad un pilota statunitense, Logan Sargeant (Mini Rok), primo americano ad imporsi nella finale Rok. All’indomani della finalissima si è anche svolto l’esame finale del Rok Talent Award, progetto che ha assegnato a due piloti la possibilità di correre il Campionato Europeo e la Coppa del Mondo in seno alla squadra ufficiale Vor-

ROK.

della gara e scappa verso il titolo di campionissimo Rok. All’undicesimo passaggio Bensi si ferma per un guasto e lascia via libera a Moriondo. Bar prova a forzare oltre il limite sino alla fine, ma Basiliotti risponde con tempi interessanti e resta secondo, guadagnandosi anche la finale del Rok Talent. Bensi ed Andersen (Dan) chiudono la rosa dei dodici finalisti al Rok Talent Award.

COSTANTINI AL MOMENTO GIUSTO

A

l verde si delineano subito i valori in campo. Basiliotti e Costantini prendono un leggero margine, Bar (Svizzera), leggermente attardato, si fa strada sorpassando Moriondo e Bensi. Al settimo giro Costantini con un sorpasso che non ammette repliche passa Basiliotti, sigla il miglior giro

Palmares 2011

13-16 Ottobre South Garda Karting track, Lonato (I)

GAGLIANO' E KIYOHARA I ROK TALENT 2011

Rok 1. Alessio Costantini Italy 2. Daniele Basiliotti

Italy

3. Stefan Bar Switzerland Super Rok 1. Cristopher Zani

Italy

2. Lorenzo Caponi

Italy

3. Gianmarco Ercoli

Italy

Junior Rok 1. Andrea Russo

Italy

2. Luca Corberi

Italy

3. Toshiki Oyu

Japan

Rok Mini 1. Logan Sargeant

USA

2. Sasakorn Chaimongkol

Tailand

3. Michael Muller

Switzerland

tex. A vincere sono stati un italiano Giuseppe Gaglianò ed un giapponese Riota Kiyhoara.

I

l grande progetto della Vortex, mirato a scovare due piloti di talento nella Rok Cup, da lanciare nel karting internazionale, ha trovato in Riota Kiyhoara e Giusepe Gaglianò i suoi vincitori. Il compito dei giurati è stato arduo perché i dodici piloti

che sono entrati nella finalissima del Rok Talent lo hanno fatto al termine di un percorso lungo e duro, che ha visto gli iscritti al progetto Vortex correre nei rispettivi campionati nazionali, poi nella Rok Cup Iternational Final ed in fine, confrontarsi nel test finale. Dagli oltre 130 iscritti di inizio stagione si è passati ai 58 che sono riusciti a qualificarsi per la Rok Final. Durante la prova finale i giurati hanno lavorato per mettere a nudo le caratteristiche di ogni singolo Rok Talent, ne hanno valutato le capacità di guida, il modo di affrontare la tensione, la rapidità di raggiungere il limite, la costanza e

la grinta, ma anche la capacità di relazionarsi con i membri della squadra e la disinvoltura con cui si sono espressi con i media. Ne è scaturito un quadro molto interessante di ciascun pilota e si è avuta la conferma che i Rok Talent finalisti sono piloti di altissimo livello, giovani che se proseguiranno con questo impegno e questa determinazione potranno ottenere grandi risultati nel karting internazionale. Prepariamoci a vedere due Rokker sulla più importante ribalta del karting mondiale nel 2012, due Rok Talent in pista nel Campionato Europeo e nella Coppa del mondo CIK-FIA.

DELL’ORTO, SPARCO, BRIDGESTONE E T-KART

ROK

on tanti piloti iscritti e di così alto livello, i 34 posti in finale sono, per molti, una chimera. Le finali di consolazione dedicate ai partner della Rok Cup, esercitano sempre un certo appeal e le gare che ne scaturiscono sono avvincenti e tirate, tanto quanto le finalissime. Quest’anno ad imporsi nelle gare di consolazione sono stati lo sloveno Nik Popovic (TKart-Mini Rok), il ceco Kocka Ondrej (Dell’Orto-Rok), l’italiano Antoniolli (Bridgestone Junior Rok) ed il francese Picot (Sparco-Super Rok).

NATIONS CUP

ROK NATIONS CUP

ur non avendo portato a casa nessun titolo individuale, alcune nazioni hanno fatto vedere che posseggono ottimi piloti. Tra queste spiccano la Svizzera ed il Giappone, che hanno portato a casa il titolo a squadre, la Nations Cup. Per gli elvetici sono stati due gli allori a squadre, quello nella Mini Rok e quello nella Super Rok.

Mini Rok Nations: Svizzera (Muller Michael, Winzeler Silvan) Junior Rok Nations: Giappone (Toshiki Oyu, Fukuzumi Nirei) Rok Nations: Norvegia (Andersen Mats Borge, Pedersen Ulrik Roland) Super Rok Nations: Svizzera (Hubler Martin, Preisig Jasmin)

C

P

Risultati

ZR KARTING

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a cura di tkart

Young Driver alla FIA

I

l FIA Institute ha lanciato la seconda stagione del progetto Young Driver Excellence Academy, finanziato dalla Fondazione FIA e gestito dal FIA Institute stesso in quanto

parte del Programma del Fondo per lo Sviluppo della Sicurezza nello Sport Motoristico della FIA (vedi www.fiainstitute.com). Il progetto, volto alla scoperta dei giovani talenti del volante, alla loro preparazione per gareggiare ai più alti livelli, incrementandone le capacità in materia di sicurezza nella guida e promuovendo attivamente i principi della correttezza in gara e fuori, prevede la creazio-

ne di un’Accademia per i piloti fra i 17 e 23 anni che abbiano dimostrato un talento particolare nelle competizioni sportive automobilistiche in circuito e nei rally. Ammessi alla selezione 30 piloti, fra i quali almeno 5 provenienti da ciascuna delle seguenti regioni: America del Nord-Centro-Sud; Europa Occidentale e Settentrionale; Europa del Centro e Orientale; Medio Oriente e Africa; Asia e Ocea-

nia. Tra questi, ne verranno scelti 18 (3 per ogni regione) che andranno all’Academy, dove troveranno l’ex pilota di Formula 1 e vincitore a Le Mans Alex Wurz, in qualità di capo del programma di addestramento, e Robert Reid, Campione del Mondo Rally. Le attività dell’Academy saranno in Europa ed in altre location in tutto il mondo con laboratori e manifestazioni varie.

Alguersuari: prove di Lotus sceglie il kart kart a Barcellona

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I

l FIA Institute ha lanciato la seconda stagione del progetto Young Driver Excellence Academy, finanziato dalla Fondazione FIA e gestito dal FIA Institute stesso in quanto parte del Programma del Fondo per lo Sviluppo della Sicurezza nello Sport Motoristico della FIA (vedi www.fiainstitute.com). Il progetto, volto alla scoperta dei giovani talenti del volante, alla loro preparazione per gareggiare ai più alti livelli, incrementandone le capacità in materia di sicurezza nella guida e promuovendo attivamente i principi della correttezza in gara e fuori, prevede la creazione di un’Accademia per i piloti fra i 17 e 23 anni che abbiano dimostrato un talento particolare nelle competizioni sportive

automobilistiche in circuito e nei rally. Ammessi alla selezione 30 piloti, fra i quali almeno 5 provenienti da ciascuna delle seguenti regioni: America del Nord-Centro-Sud; Europa Occidentale e Settentrionale; Europa del Centro e Orientale; Medio Oriente e Africa; Asia e Oceania. Tra questi, ne verranno scelti 18 (3 per ogni regione) che andranno all’Academy, dove troveranno l’ex pilota di Formula 1 e vincitore a Le Mans Alex Wurz, in qualità di capo del programma di addestramento, e Robert Reid, Campione del Mondo Rally. Le attività dell’Academy saranno in Europa ed in altre location in tutto il mondo con laboratori e manifestazioni varie.

LH al top in Inghilterra

milton, prodotto da CRG. Assistito dal team “AMT Racing Services” e dal tecnico della casa ufficiale Euan Jeffery, Joyner è riuscito a staccare il miglior tempo nelle prove ufficiali superando di misura i suoi maggiori avversari capitanati da Macleod, Sutton, Litchfield e Chamberlain. Dopo essersi aggiudicato la seconda delle tre manche di qualificazione, l’inglese non ha avuto troppi problemi in finale, precedendo in un arrivo in volata David Sutton e, più staccato, Mark Litchfield.

A

rriva dall’Inghilterra il nuovo successo internazionale per il Gruppo CRG: sul rinnovato circuito “PF International”, situato a Brandon, nei pressi di Nottingham, e inaugurato per l’occasione con una nuova spettacolare variante con tanto di ponte e sottopassaggio, Tom Joyner si è aggiudicato il Campionato Inglese KF2, corso in prova unica, con il telaio LH by Lewis Ha-

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ZR KART

’indiscrezione anticipata sul numero di ottobre di TKart, ora è ufficiale, ed è immediatamente rimbalzata su siti e media di tutto il mondo: il prestigioso marchio Lotus, nel 2012 scenderà in pista da protagonista nel karting di primo livello. E lo farà insieme alla Wildkart dei fratelli Pozza, produttori dei telai Colin C30 e Jimmy C32. A livello sportivo il team (che dovrebbe chiamarsi Lotus Racing Karts) sarà gestito dalla Jefra Racing, mentre a livello produttivo e di distribuzione tutto è nelle mani (e nella sede di Borso del Grappa, Treviso) della Wildkart, che ha preparato i due nuovi modelli di telaio (uno con tubi da 30 cm. di diametro e uno da 32) concentrandosi in particolar modo sullo studio dei materiali delle tubazioni. Le grafiche richiameranno le mitiche “John Player Special” delle

Lotus degli Anni ’70, mentre ancora non ci sono indiscrezioni per quanto riguarda i piloti, anche se Lotus pare intenzionata a puntare su talenti giovani. “Il nostro ingresso nel karting è emozionante per diversi motivi”, ha commentato Miodrag Kotur, Direttore delle Operazioni per Lotus Motorsport. “Non solo cresceremo nuovi talenti e amplieremo il nostro programma motorsport, ma avremo anche l’opportunità di collaborare con due specialisti a livello mondiale”. Per ulteriori informazioni e aggiornamenti: www.wildkart.it

NUOVO WSK ALL’ORIZZONTE

C

on la Final Cup di fine ottobre (corsa quando questo numero di TKart era già in stampa), la ricca stagione 2011 targata WSK si è conclusa. Già da tempo, però, Luca de Donno e il suo staff sono al lavoro per pianificare le sfide del prossimo anno. Un anno che

si preannuncia particolarmente ricco, specie se verranno del tutto confermate le voci che parlano del via di una prossima WSK Asia Series. Per quanto riguarda, invece, gli appuntamenti più “classici”, le date, ancora del tutto ufficiose, parlano di una Master Series che tornerebbe su 3 prove (come nel 2010), la 1^ WSK MASTER SERIES 04/03/2012 KZ KF2 KF3 60 Mini conferma della Euro 2^ WSK MASTER SERIES 18/03/2012 KZ KF2 KF3 60 Mini 3^ WSK MASTER SERIES 01/04/2012 KZ KF2 KF3 60 Mini Series su 4 prove e 1^ WSK EURO SERIES 15/04/2012 KF1 KZ KF2 KF3 (60 Mini?) della Final Cup su 2^ WSK EURO SERIES 06/05/2012 KF1 KZ KF2 KF3 prova unica. Novità, 3^ WSK EURO SERIES 24/06/2012 KF1 KZ KF2 KF3 (60 Mini?) la Champions Cup 4^ WSK EURO SERIES 08/07/2012 KF1 KZ KF2 KF3 di fine stagione su WSK FINAL CUP KF1 07/10/2012 KZ KF2 KF3 60 Mini due appuntamenti WSK CHAMPIONS CUP 28/10/2012 KF1 KZ KF2 KF3 60 Mini WSK CHAMPIONS CUP 4/11/2012 KF1 KZ KF2 KF3 60 Mini ravvicinati.


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AUDI – LE MANS: UN BINOMIO IRRESISTIBILE All’indomani dell’incredibile vittoria all’ultima 24 ore di le Mans, ripercorriamo insieme in chiave modellistica l’ultimo decennio caratterizzato dalla supremazia della casa dei quattro anelli nella classica francese

a cura di gino allegritti. foto: bbr

L

’avventura Audi a Le Mans inizia verso la fine degli anni novanta, quando dopo aver conquistato notevoli successi dapprima nei rallyes ed in seguito nel turismo, - ove tra l’altro è impegnata ancora nel tedesco DTM - la casa tedesca decide di affacciarsi nel settore delle sport

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ZR MODELLISMO

prototipo. In verità, le vetture sport non sono mai state nel DNA dell’Audi, ma evidentemente i vertici di Ingolstad desiderosi di emergere anche in altri campi che non fossero proprio legati alla produzione, optarono per il grande passo. Dopo l’esperienza del 1999 dove le debuttanti raccolsero comunque un terzo e quarto posto, le barchette tedesche conquistarono immediatamente il successo non solo l’anno seguente, ma anche i successivi, tanto che si può ben dire che l’ultimo decennio a Le mans è fimato Audi. Del resto ben 10 vittorie su 11 partecipazioni.è un biglietto da visita poco contestabile. Per ottenere cotanti successi, oltre ad avvalersi di piloti di primissimo piano, serviva anche e soprattutto una vettura eccezionale. La prima barchetta sport, denominata R8R, era dotata di un propulsore benzina V8 sovralimentato,.sostituito in seguito da un sofisticatissimo V12 turbodiesel sulla nuova R10, tecnologia del tutto innovativa nel campo delle competizioni, per poi arrivare al V10 sempre turbodiesel delle versioni R15 e all’ultimo V6 della R18 chiusa trionfatrice dell’ultima edizione. Vetture diverse ma risultato costante: successi snocciolati anno dopo anno, utilizzando sofisticatissime tecnologie: come per l’utilizzo delle quattro ruote motrici nei rallyes che tanto scalpore fece nel lontano 1981, oggi a stupire è l’utilizzo nelle competizioni ai massimi livelli del motore diesel, un vero e proprio spartiacque dell’automobilismo sportivo. Ovviamente tutto questo palmares. non poteva passare inosservato in campo modellistico, dove diversi marchi prestigiosi si sono succeduti nelle riproduzione dei gioielli di Ingolstad. Per limitarci alla sola 24 ore di Le

Mans, la collezione delle auto vincenti in questa classica francese, è divenuto un classico del collezionismo. Al di là degli aspetti puramente sportivi, vediamo insieme cosa propone il mercato in scala 1/43. Fra tutti i marchi sicuramente spicca la IXO, azienda leader del settore auto modellistico, capace tra l’altro di offrire un catalogo con tutte o quasi le vincenti di Le Mans, proposte in una confezione “dedicata”. Ovviamente non potevano mancare le nostre Audi, che possiamo acquistare in tutte le versioni che hanno dominato gli anni recenti. Oltre a queste, questo marchio propone anche tutta una serie di vetture non propriamente vittoriose ma altrettanto interessanti. Per esempio si passa da quelle del debutto del 1999, sia in versione chiusa (R8C) che aperta (R8R), ad altri esemplari affidati a team privati con livree molto diverse ed accattivanti quali per esempio la Gulf del 2001, quelle del team americano “Champions” e del team giapponese “GOH” che giunsero rispettivamente terza e quarta nell’edizione 2003. Queste ultime tra l’altro riuscirono ad imporsi nei due anni successivi, quando la casa madre decise di affidare i propri bolidi a teams semiufficiali.. E ancora si possono acquistare altre versioni private, magari ormai un po’ obsolete, ma che tuttavia calcano ancora il palcoscenico della 24 ore.e che pur sempre garantiscono prestazioni più che dignitose Accanto alla IXO, dobbiamo citare senz’altro la tedesca Minichamps, che ha anch’essa un catalogo molto nutrito: la bella serie di Audi le Mans infatti è di note-

vole livello qualitativo, anche se si è deciso di fermarsi alla R10 TDi del 2007. Infine dobbiamo rivolgerci alla “cinese” Spark se desideriamo acquistare le versioni R15 TDI, giunta rispettivamente seconda e prima nel biennio 2009 e 2010. In questo caso i modelli sono riprodotti in maniera mpeccabile anche i e prezzi sono leggermente superiori rispetto alla concorrenza, ma la qualità c’è e si vede. Di quest’ultima marca, stiamo tra l’altro aspettando anche la stupenda R18 che dopo un’aspra battaglia con le Peugeot ha sbancato l’ultima edizione, esemplare previsto prima di Natale.. Per chi desiderasse invece costruirsi il modello per proprio conto, l’italiana BBR ci ha regalato diverse versioni della prime R8r in scala 1/43 mentre per le versioni successive R10 TDi ci viene in aiuto la britannica Marsh Models che ha realizzato sempre nella scala di riproduzione un paio di esemplari del 2006 e 2007. Chi desiderasse infine indirizzare il proprio interesse verso scale più grandi, è presente nella scala 24 volte più piccola del vero, un bel modello in plastica sempre in scatola di montaggio della tedesca Revell ad un prezzo molto contenuto, ma sono presenti sul mercato anche riproduzioni in scala 1/18. Per coloro invece che desiderassero non limitarsi alla sola Le Mans, c’è solo l’imbarazzo della scelta: Ixo e Minichamps hanno pensato anche a questo, riproducendo un impressionante numero di versioni anche e soprattutto visto che le Audi sport hanno partecipato e dominato nelle più importanti competizioni internazionali dell’ultimo decennio.


DI NARDI

6h di Roma una rivisitazione moderna della corsa con le bighe

ZR NEWS

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niederhauser

giovanni coggiola

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ZR CAMPIONI

sergio campana

javier

andrea

marco

tiziano

tarancon

victor coggiola

bonanomi

boffo

cappelletti


i campionI mpioni 2011 i campioni 2011 2011 i campioni 2011 i campioni 201 mpioni 2011 i campioni 2011 011 i campioni 2011 i campioni 2011 ampioni 2011 i campioni 2011 2011 i campioni 2011 i campioni 20 mpioni 2011 i campioni 2011 2011 i campioni 2011 i campioni 201 ampioni 2011 i campioni 2011 GT CUP 2011 i campioni 2011 i campioni 20 pioni 2011 i campioni 2011 011 i campioni 2011 i campioni 2011 i campioni 2011 i campioni campio 20 fabio

francia

davide

stancheris

giorgio sanna

ZR CAMPIONI

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24h

SPECIAL

giancarlo SUPER busnelli PRODUCTION

mariano SUPER bellin 2000

riccardo bianco

1° DIVISIONE

COPPA

ITALIA

COPPA

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ZR CAMPIONI SPECIALE 24H LE MANS

ITALIA

“toby”

mario

beltrami

2° DIVISIONE

COPPA

ITALIA

COPPA

ITALIA


*sub judice

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gaetano

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ivan

alessandro

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cerqui

tramontozzi

ardagna perez

balzan

cirò

silvestri

ZR CAMPIONI

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a cura di giulio rizzo. foto: fotoforchini

Quantità e qualità per il

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ZR SPECIALE LUIGI MUSSO


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Luigi 째 Musso

ZR SPECIALE LUIGI MUSSO

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T

recento vetture e 150 moto d’epoca. Oltre cento espositori e seimila presenze. Questi i numeri del 1° Luigi Musso Historic Gran Prix andato in “scena” l’otto/nove ottobre all’Enzo e Dino Ferrari di Imola. Primo evento in assoluto del suo genere in Italia, la manifestazione organizzata dal Gruppo Peroni Race con il supporto dell’Autodromo e del Comune di Imola ha valuto radunare in un unico posto il meglio delle due e delle quattro ruote dando la duplice opportunità di un evento mostra statico, e di una manifestazione dinamica dove poter provare in pista anche il proprio mezzo o quello a cui si è interessati all’acquisto. Un’atmosfera unica degna dei migliori eventi europei rovinata solo a sprazzi da forti scrosci di pioggia caduti nella tarda mattinata del venerdì e domenica dopo pranzo quando addirittura la prova del Tricolore Autostoriche è stata fermata con la bandiera rossa per la troppa acqua in pista. Per il resto è stato il bel tempo ad assistere la tre giorni imolese incluso il pomeriggio del venerdì quando la città ha aperto, come da programma, la sua piazza principale ai partecipanti dal Campionato Italiano

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ZR SPECIALE LUIGI MUSSO

Autostoriche avvicinando la cittadinanza al mondo dei motori e all’Autodromo e offrendo una occasione unica agli iscritti del Campionato che hanno potuto così sfilare fra le vie della città, scortati dalla polizia locale, con le loro vetture da competizione parcheggiate poi in piazza per le verifiche sportive e tecniche. La stessa piazza che sabato ha accolto tutti i partecipanti con il concerto gratuito della Steve Rogers Band. Ottimo responso anche per la mostra scambio/ mercato gestita dagli specialisti della Pellegrini Classic Solutions. Una selezione di cento espositori ospitati all’interno del paddock proprio all’ingresso principale dell’Autodromo. Fra loro, a fare i migliori affari sono stati proprio gli espositori con merce più esclusiva a testimonianza anche dell’alto profilo del pubblico accorso/presente nel paddock. Decisamente sopra le attese anche la risposta degli appassionati e dei club che hanno scelto il Luigi Musso per incontrarsi e provare in pista in parate i propri mezzi. Fra questi il Registro Italiano Alfa Romeo, e quello Austin Healey . Per entrambi una due


giorni divisa fra pista, hospitality e paddock. Proprio nel paddock il Club Vespa e Lambretta locale ha infatti organizzato una prova di abilità preceduta da una parata in pista. Ben nove, complessivamente, le finestre offerte ai presenti per poter girare in pista con il proprio mezzo. Ad attirare l’attenzione, soprattutto fra le moto, una selezione di oltre venti moto ex gran premio dal dopo guerra fino alla fine degli anni Ottanta del club europeo Amicale Spirito of Speed, con le stesse motociclette custodite in un box ma visibili a tutti. Come annunciato intenso anche il programma agonistico con in pista il Tricolore Autostoriche, il Challenge Formule Storiche, la F3 Historic Cup e il Trofeo Ignazio Giunti per l’occasione nello stesso schieramento con la serie europea della Supersports Cup. Nel 1° Raggruppamento del Tricolore Autostoriche, nessun sussulto per i tre di testa che mantengono le rispettive posizioni dalla partenza all’arrivo con vittoria per la Elan di Gelmini, seguita dalla Fulvia Zagato di Ferraro e dalla Mustang 289 di Spaggiari. Come due settimane prima, in occasione della prova di Varano, è dalla gara delle

ZR SPECIALE LUIGI MUSSO

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vetture fino a 1600cc che escono i vincitori del 2° e 3° Raggruppamento. Se a Varano l’ingresso della Safety Car aveva attardato le vetture più potenti ad Imola è stata la copiosa pioggia caduta proprio nel giro di formazione della gara riservata alle vetture oltre 1600 a rimescolare tutte le carte in tavola. Con le condizioni proibitive lo spettacolo non è mancato soprattutto in testa dove la gara si è decisa all’ultimo giro con l’affondo della coppia Valle/Valle su Lancia Beta Montecarlo ai danni dei battistrada Casoni/Zardo (Porsche 911 3.0) Terzo posto per gli inossidabili Sordi/Sordi (Porsche 935) mentre è una foratura a porre fine anzitempo alla corsa del duo Bucci/Marsella (Porsche 911 RSR) già al quinto giro quando la vettura era in terza piazza provvisoria. Fra le vetture meno potenti nuova prova di forza

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ZR SPECIALE LUIGI MUSSO


della Fiat X 1/9 di Cappellari davanti alla Alfasud 1.5 Ti di Leonini. E’ proprio quest’ultimo il più rapido allo start e battistrada per i primi tre giri dopo i quali cede la testa proprio al futuro vincitore che così è anche il migliore nel 3° Raggruppamento. Bagarre invece fra gli inseguitori con a contendersi il terzo posto Chiaramonte (Alfa Romeo Giulia), Ermini/Lelli (Alfa Romeo GTA Junior 1.6) e De Filippo/Plano (Alfa Romeo GTA Junior 1.3). A spuntarla è il primo che ha quattro giri dalla fine ha la meglio su De Filippo/Plano. Per lui anche la vittoria nel 2° Raggruppamento. Doppietta dello scatenato Pier Tonetti nel Challenge Formule Storiche. Il neo campione 2011 ha messo davanti a tutti, nelle due gare in programma, la sua Brabham BT6 con sul podio due volte secondo Rossi di Montelera (Brabham BT6) e

Marzatico e Gelmini a spartirsi il terzo posto. Le Formula Junior non erano le uniche monoposto impegnate in pista nel weekend. A sfidarsi sono state anche le Formula 3 d’epoca di costruzione antecedente il 1984 della Formula 3 Historic Cup. A mettersi in evidenza è stato Leone sulla March 783. Il campione 2010 si è aggiudicato dopo la pole anche la gara davanti a Gasparini (March 773) e Santin (Martini MK/34). Proprio quest’ultimo anima la gara reo di una partenza anticipata prima e poi di un ulteriore drive through per eccesso di velocità ai box quando scontava la prima penalità. Doppia gara anche per le Sport storiche impegnate nel Trofeo Ignazio Giunti. E’ gara 1 la più combattuta con l’italiano Tullio (March 707) a fare subito l’andatura. Un problema al cambio proprio nell’ultimo giro gli fa perdere tutto il van-

taggio accumulato sul connazionale Liguori che riesce a passarlo dopo la Piratella. Tullio replica immediatamente ma complice anche un doppiaggio, dopo essere ripassato in testa, finisce in testacoda proprio a poche centinaia di metri dal traguardo venendo così sfilato anche da Kalb e Scheibner. Fra gli iscritti del Trofeo Giunti, vittoria per Gelmini (Osella PA3/5) davanti a Silva (Lola T298) e Ferrari (Alfa Romeo Lucchini). Gara 2 meno Avvincente con davanti a tutti ancora una volta Liguori e alle sue spalle, nell’assoluta Supersorts Cup, posizioni invertite fra Scheibner e Kalb. Secondo assoluto Zardo (Osella PA9/90) capace di tenere il ritmo del battistrada nella prima metà di gara. Anche in questo caso, con lui sul podio dell’assoluta del Giunti, Ferrari e Silva in posizioni invertite rispetto a Gara 1.

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a cura di dario lucchese. foto: actualfoto

Colto nel segno U

na doppia conferma, quella della Clio Cup Italia e del Challenge F.Renault 2.0, ed il debutto eccellente a livello internazionale della F.Renault 2.0 Alps. Si può sintetizzare così la stagione 2011 dei campionati Fast Lane Promotion. La scommessa, si sapeva, era rappresentata dalla nuova serie riservata alle monoposto 2 litri di Renault Sport Technologies. E i numeri (ma non solo quelli) alla fine hanno dato ragione a chi ci aveva creduto: tre contendenti al titolo

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nell’ultima gara di Spa-Francorchamps, dieci team e 27 piloti al via in rappresentanza di 11 paesi, sette differenti trasferte europee ed un circuito cittadino storico ed affascinante come quello di Pau. La categoria si è in definitiva confermata in breve come un corridoio preferenziale verso l’Eurocup e la World Series 3.5, sempre per rimanere nell’ambito Renault, come testimoniato dai programmi 2012 di Javier Tarancon. Lo spagnolo è stato il primo a scrivere il proprio nome nell’albo d’oro della F.Renault 2.0 Alps e adesso guarda ancora

più avanti, consapevole di avere in tasca un ottimo “biglietto da visita”. Dal punto di vista agonistico, l’inedita serie si è rivelata una vetrina importante per molti piloti e ciò è stato testimoniato dal fatto che su sette doppi appuntamenti sono stati sette anche i vincitori: tre le affermazioni per Tarancon, il suo compagno di squadra Paul-Loup Chatin e la giovane rivelazione Melville McKee (17 anni compiuti solamente ad agosto), due per Alex Riberas ed una a testa per Federico Gibbin, Timmy Hansen e Yann Zimmer. A proposito di Gibbin (che essendosi imposto a Monza è stato anche il primo ad avere ottenuto un successo nella storia della F.Renault 2.0 Alps), bisogna dire che gli italiani hanno saputo in questo contesto recitare bene anche la propria parte. Il migliore di tutti in classifica è risultato Stefano Colombo, abbastanza costante con i colori della Epic Racing,


benché per una serie di sfortunate circostanze non sia mai riuscito a salire sul podio. Cosa che è invece riuscita a Kevin Gilardoni (Team Torino Motorsport), brillante tra i marciapiedi di Pau dove ha concluso terzo in Gara 2. Un finale incandescente anche per la One Racing con Vittorio Ghirelli, terzo a Budapest e al Paul Ricard, dove ha pure messo a segno un secondo posto. Analogo discorso per il fratello Edolo, che proprio nell’ultimo round di Spa-Francorchamps ha concluso a sua volta terzo in Gara 1. Ma non va neppure dimenticato Cristiano Marcellan, con la Tech1 Racing in grande forma ad inizio stagione, mentre per Giada De Zen e Nicolò Rocca si può dire che entrambi abbiano completato un processo importante di maturazione in vista dell’impegno del prossimo anno.

Centrato in pieno anche l’obiettivo del Challenge F.Renault 2.0 Italia di forgiare i più giovani in vista del passaggio nella stessa Alps e nelle categorie superiori. La serie nazionale rispetto al 2010 ha fatto registrare una ricrescita importante, tornando anche ad inserire nel proprio calendario una trasferta estera (a Zeltweg), confermata pure per il 2012. Positiva la media di 18 partenti, con una punta di 23 vetture in pista nel secondo round di Imola. Spazio ai giovanissimi, con il titolo assegnato solamente nell’ultimo weekend di Varano al 17enne Andrea Boffo, tre volte primo al

traguardo e sempre a punti con il Team Torino Motorsport. Doppietta assicurata quella della compagine di Marco Braghero e Giacomo Notarrigo, che ha potuto festeggiare anche il secondo posto in classifica di Omar Mambretti. Alle sue spalle ha concluso Christian Mancinelli (GSK Motorsport), l’unico ad avere ottenuto cinque successi. In evidenza anche Tommaso Menchini, che ha concluso la stagione con il Team Costa Rica/Facondini Racing, ed i gemelli Nicola e Stefano De Val (Viola Formula Racing), i quali hanno conseguito una vittoria a testa, così come Matteo Ciccaglioni (SG Motors), primo sul tracciato del Santerno. “Boom” di iscritti (con una media di presenze superiore alle 26 vetture ed una punta di 35 partenti a Misano) nella Clio Cup Italia, che ha celebrato al meglio il ritorno del team Rangoni Motorsport assegnando il titolo all’iberico Oscar Nogues, il quale è riuscito a battere nel finale Ronnie Marchetti (Composit Motorsport). A mettersi in luce giovani ed esperti: il 24enne Lorenzo Nicoli (Go Race) ha svettato nella classifica Junior, mentre Stefano Zanini, anche lui portacolori della Composit Motorsport, si è rivelato il “numero 1” tra i Gentleman.

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An dr ea Boffo

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aurearsi a 17 anni campione nella stessa categoria che, in epoche differenti, ha lanciato i vari Massa, Briscoe, Kubica, Kobayashi, Alguersuari e tanti altri… Per Andrea Boffo il titolo conquistato nel Challenge F.Renault 2.0 Italia rappresenta sicuramente una svolta importante per la sua giovane carriera. Un primo passo verso il gradino superiore che, nel suo caso, sarà rappresentato dalla F.Renault 2.0 Alps e dalla serie Eurocup. Alla sua seconda stagione in monoposto, il veneto del Team Torino Motorsport è stato la vera rivelazione di questa stagione consacrata da tre vittorie (Monza, Red Bull Ring e Misano), una pole e altri due podi. Ma soprattutto ha dimostrato negli ultimi appuntamenti di avere acquisito la giusta maturità per potere puntare in alto. Veloce e allo stesso tempo calcolatore, quando ha dovuto pensare solo ad amministrare lo ha fatto senza commettere errori di sorta. Ma qual è stato per lui il momento decisivo di tutta l’annata 2011? «Prima della stagione non pensavo al titolo, perché sapevo che alcuni dei miei avversari avevano già un anno di esperienza nel campionato, mentre io ero praticamente al debutto. A Monza però ho vinto ed è cambiato tutto. Ho capito che nulla era impossibile, ci ho creduto ad gara sapevo di migliorare. Questo mi ha dato uno stimolo maggiore». Quanto è stato importante il tuo team in un tale contesto? «Direi che il rapporto con il team è stato fondamentale. Marco Braghero (il titolare, ndr) mi ha sempre supportato. Incredibile il rapporto che sono riuscito ad instaurare con Giacomo Notarrigo, il mio ingegnere. Credo che la sua sia stata una figura fondamentale, anche sotto l’aspetto umano. Mi ha aiutato a crescere e a superare ogni momento di difficoltà». Tra i tuoi avversari, uno dei più temibili fino all’ultimo si è rivelato il compagno di squadra Omar Mambretti. Come hai vissuto questo duello in famiglia? «Sembrerà strano, ma con Omar c’è stata sempre un’ottima intesa ed una grande amicizia. Anche quando sapevamo di giocarci tutto tra di

noi, abbiamo continuato a scambiarci consigli. Anzi, visto che dei due era lui il più esperto, sono stato io ad ascoltare i suoi suggerimenti». Facendo due somme, sei andato sempre a punti e il tuo “peggiore” piazzamento è stato un settimo posto in Gara 1 nel weekend inaugurale del campionato, sempre a Monza. Quando hai cominciato a realizzare di essere il favorito nella corsa al titolo? «Nel penultimo appuntamento di Misano sapevo che dovevo dare

il massimo, per affrontare poi le ultime due gare di Varano con maggiore serenità. Quando sono andato a casa con un secondo posto e una vittoria, ho finalmente capito che era quasi fatta». Il momento più difficile? «Al Mugello… Non riuscivamo a trovare il set-up giusto». E adesso, cosa c’è nel tuo futuro? «Penso alla F.Renault 2.0 Alps e all’Eurocup. Ho già svolto dei test con la nuova vettura, a Spa e Barcellona, e tornerò in pista molto presto».

Oscar Nog u es

O

scar Nogues è il primo spagnolo a conquistare il titolo della Clio Cup Italia, succedendo nell’albo d’oro al modenese Giancarlo Lenzotti. Dominatore assoluto della stagione, il pilota iberico ha portato al successo il team Rangoni Motorsport, che proprio quest’anno faceva il suo rientro nel monomarca della Fast Lane Promotion dopo due anni di assenza. Classe 1978, Nogues poteva contare sull’esperienza maturata nella Seat León Supercopa, ma era praticamente al proprio debutto in un campionato Renault. Un esordio contrassegnato da otto vittorie, quattro pole-position, cinque giri più

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Javi e r Tarancon

Numero 1” quasi in tutto: Javier Tarancon è il primo campione della F.Renault 2.0 Alps, il pilota che quest’anno ha ottenuto più pole e giri veloci (sei), il maggior numero di vittorie (tre, quante ne hanno conquistate da Paul-Loup Chatin e Melville McKee), andando praticamente sempre a punti (un solo ritiro a Zeltweg, in Gara 1). Lo spagnolo della Tech1 Racing, in definitiva, ha pienamente meritato il titolo conquistato solamente nell’ultimo appuntamento di Spa-Francorchamps, mettendosi contemporaneamente in luce anche nella serie Eurocup. Lotta in famiglia, quella con il suo compagno di squadra Chatin, risoltasi in extremis… «Nessun favoritismo da parte del team. Lui è francese e anche la squadra. Ma alla fine abbiamo sempre lottato ad armi pari e ci tengo particolarmente a sottolinearlo». Una stagione importante, quella che si è appena conclusa. Come l’hai vissuta? «Ho creduto fin dall’inizio nel fatto che il titolo potesse essere alla mia portata. Siamo partiti molto bene e nel corso di tutto l’anno non abbiamo incontrato dei problemi particolari. Al Paul Ricard ho perso la leadership del campionato, ma si è trattato solo di una parentesi. In Belgio, nel weekend della resa dei conti, ero in perfetta forma e ho puntato a controllare la situazione senza prendere eccessivi rischi, soprattutto dopo le disavventure in cui è rimasto coinvolto Chatin, che era il mio principale avversario». Con quale spirito hai affrontato il duplice impegno nell’Eurocup e nella F.Renault 2.0 Alps? «Entrambi sono stati due campionati molto combattuti. Il livello anche nell’Alps era molto alto e non è stato facile conquistare questo titolo. Lo dimostra solamente il fatto che fino all’ultimo

veloci e altri due podi, su un totale di sei doppi appuntamenti che hanno caratterizzato il calendario 2011. Niente da fare per Ronnie Marchet-

eravamo almeno in quattro a giocarcelo». Voltando pagina, quali prospettive ti aspettano da ora in avanti, anche alla luce del successo ottenuto quest’anno? «Non ho ancora fatto delle scelte in

merito. Nel 2012 voglio disputare nuovamente una stagione al “top”: un modo per potere dare un seguito importante a quanto ho già fatto di buono durante tutto il 2011».

ti, il suo rivale “numero 1”, con Nogues abile a chiudere i giochi al termine della prima delle due gare del round conclusivo di Varano. «È stato tut-

to fantastico fin dall’inizio! - ha commentato lo spagnolo - Devo dire grazie alla mia squadra, che mi ha sempre messo a disposizione una vettura perfetta, e alla mia famiglia che mi ha sempre sostenuto». Un talento indiscusso, confermato dall’ottimo debutto nell’Eurocup Mégane Trophy a Barcellona, nella gara-premio disputata con l’Oregon Team per il titolo appena ottenuto. Sulla pista di casa il veloce driver iberico, che sul cofano anteriore della sua vettura sfoggiava la scritta “Champion Clio Cup Italia 2011”, ha infatti concluso secondo in Gara 2, dopo avere messo a segno un eccellente quarto tempo al termine della seconda sessione di qualifica che gli ha consentito di avviarsi dalla seconda fila. Per lui solo un ritiro, sul circuito austriaco del Red Bull Ring, dove è stato un contatto nelle fasi iniziali a costringerlo a rientrare ai box. Per il resto tutto è filato liscio ed il suo trionfo è stato più che meritato. ZR SPECIALE RENAULT

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testo e foto: giulio villa

LE MANS 2011

UN ANNO DI SODDISFAZIONI Bruni e Fisichella conquistano il campionato in classe GT-PRO con la Ferrari 458 della AF Corse. Belicchi lotta fino all’ultima gara per il titolo assoluto ed è vice-campione. Cioci e Perazzini animano la classe GT-AM con la loro Ferrari 430 AF Corse e sfiorano il titolo di classe.

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e per una annata automobilistica si può fare un paragone con il buon vino è possibile sicuramente affermare che nella serie europea della Le Mans Series il raccolto italiano 2011 è stato di ottima qualità. La presenza della pattuglia tricolore, sia per scuderie che per piloti, non era foltissima ed i risultati ottenuti sono andati secondo le previsioni più rosee. Il campionato, che quest’anno si articolava su prove di sei ore, ha fatto tappa nei circuiti più blasonati del vecchio continente iniziando ad aprile dal Paul Ricard in Francia, proseguendo poi in maggio sul mitico tracciato di Spa-Francorchamps in Belgio,

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portandosi quindi a luglio in Italia sulla pista di Imola e concludendosi infine in settembre con il doppio appuntamento in Inghilterra a Silverstone ed in Portogallo all’Estoril. Le presenze in griglia sono state, visti i tempi, sempre piuttosto consistenti e di buona qualità. Un aiuto in questo senso è venuto anche dalla concomitanza delle tappe di Spa, Imola e Silverstone con la Intercontinental Le Mans Series, ovvero con la serie mondiale che vedeva coinvolti gli squadroni Audi e Peugeot e più in generale gli equipaggi che hanno partecipato alla 24 ore di Le Mans di quest’anno. Questi eventi hanno radunato sui tracciati


interessati ogni volta oltre cinquanta equipaggi. Insomma proprio un bel vedere per gli occhi degli appassionati. Ricordiamo a tal proposito che il campionato era suddiviso tra prototipi e Gt. I prototipi sono a loro volta suddivisi in due classi , LMP1 ed LMP2 a seconda della maggiore o minore potenza. I GT sono anch’essi divisi in due classi: Gt-PRO con equipaggi formati da soli professionisti e GT-AM in cui all’equipaggio si può associare un solo pilota professionista. Inoltre all’interno degli schieramenti trovavamo anche le Formula Le Mans, delle barchette nate con fini addestrativi e poi divenute parte integrante del campionato. Un ulteriore elemento di combattività e di spettacolo, per lo meno nella classe regina dei prototipi della LMP1, dove correva il nostro Andrea Belicchi con la sua Lola–Rebellion motorizzata Toyota, è stato dato dall’assenza delle motorizzazioni diesel che nella serie maggiore mondiale sono apparse ancora una volta troppo favorite dagli attuali regolamenti. La serie europea ha invece mostrato grande combattività tanto che Belicchi al termine della gara di Silverstone si trovava in

piena lotta per il titolo assoluto insieme al compagno di squadra francese Bouillion. Infatti un solo punto li divideva dalla coppia francese Collard-Jousset alla guida della Pescarolo del risorto costruttore ed ex pilota francese. Questa posizione era frutto di una annata di pilotaggio sempre sicura e concreta, mai sopra le righe ma velocissima, ed anzi avrebbe potuto essere anche migliore se le corse precedenti non avessero visto alcune prestazioni opache del suo copilota. Il tutto unito ad una Lola che passata al motore giapponese ha indubbiamente guadagnato in affidabilità. Non a caso tutto questo lavoro era culminato nella prima vittoria assoluta in campionato ad Imola. Quindi Andrea si è giocato tutto all’Estoril dove un primo turno di guida pressoché perfetto lo poneva in testa alla gara , dopo il ritiro dei compagni di scuderia Jani e Prost sulla vettura gemella. Ma al secondo rifornimento la Pescarolo , sempre in agguato, riusciva nel sorpasso e passava in testa. La vetta veniva recuperata del nostro Andrea nel corso della terza ora in un susseguirsi di emozioni. Alla quarta ora è la Pescarolo a ripassare in testa ed approfittando di un problema di pneumatici sulla vettura di Belicchi riesce a scavare il distacco determinante. Belicchi chiude

quindi la gara secondo e si vede sfuggire per un niente il titolo piloti, potendo tuttavia consolarsi con il titolo costruttori della Rebellion. Una presenza più fugace all’interno della categoria regina l’ha fatta la Zytek a motore ibrido della Mik Corse. Questa vettura equipaggiata con il kers ha dapprima avuto problemi e lungaggini in sede di omologazione che l’hanno vista debuttare come prototipo benzina”tout court” con il velocissimo Giacomo Piccini ed una volta ottenuta l’omologazione come ibrida andare distrutta durante le prove libere a Silverstone ad opera del compagno di squadra di Piccini. Peccato per questo epilogo perché a tratti il prototipo aveva mostrato segni di una possibile buona competitività. Speriamo di poterlo rivedere in pista l’anno prossimo. Per concludere una domanda sorge spontanea, anche se un po’ sfrontata, nel grande mondo dei prototipi : come mai piloti come Belicchi, sicuramente velocissimo ed a prova di errore, insomma il top nel mondo dell’endurance…..non ottengono una possibilità dai grandi squadroni d’oltralpe? Andrea su un’Audi o su una Peugeot starebbe poi così male?

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Detto che in classe LMP2 la Lola della Pecom Racing, di gestione AF Corse, di Companc-Russo-Kaffer non ha ottenuto risultati strabilianti e che il titolo è andato alla Zytek della Graves Motorsport di OjjehChalandon-Kimber Smith, passiamo ad esaminare ciò che (di buono) è successo nelle due classi GT. In questa categoria nella classe GT-PRO i pronostici iniziali davano per sicuro un nuovo entusiasmante duello Porsche-Ferrari. La casa tedesca riproponeva la sempre eterna 911 RSR in versione 2011, mentre il costruttore italiano presentava la nuova belva: la F 458 Italia. La nuova nata in casa Ferrari si è dimostrata un salto in avanti molto grande nella categoria surclassando ampiamente la rivale tedesca nell’arco di tutto il campionato. La formazione di punta era sicuramente quella presentata dalla AF Corse di Piacenza, ormai il punto di riferimento del costruttore di Maranello nel mondo del GT. Questa scuderia ci ha ormai abituato ad accompagnare il proprio alto livello di professionalità con equipaggi degni del proprio nome. Quest’anno le due coppie erano quella tutta romana di Fisichella e Bruni a bordo della 51 e l’altrettanto valida composta da Melo e Vilander. Se per Bruni si può parlare ormai come del miglior pilota nel panorama mondiale di GT e quindi di una vera e propria certezza è senza dubbio stata una bella scoperta l’ottima stagione e la grande capacità di adattamento dimostrata da Fisichella, accompagnata da una umiltà che gli fa onore. Sicuramente un pilota ben più performante, a proposito di ex formula 1, dell’Alesi che si era visto ultimamente in pista.(da non dimenticare la vittoria del duo Bruni-Fisichella con la Ferrari 458 del Team Risi nella Petit Le Mans di inizio ottobre è stata la ciliegina finale ad una stagione perfetta) Gli unici veri rivali nella conquista

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del meritato titolo sono state sporadicamente le BMW del team Schnitzer, che tuttavia ad ottime pole in prova non hanno saputo dare in gara quella continuità di rendimento necessaria a lottare per il titolo. E mentre Bruni e Fisichella potevano festeggiare il loro titolo con una gara d’anticipo a Silverstone nell’altra classe della categoria GT, la GT-AM i grandi co-protagonisti di tutto il campionato, Cioci e Perazzini insieme al loro compagno Lemeret, dovevano ancora sudare per sperare di agguantare il titolo. A differenza che in GT-PRO qui la battaglia si è risolta solo all’Estoril, dove la coppia italiana è arrivata distanziata rispetto ai rivali francesi della Porche 911 RSR Armindo-Narac, ma ancora in grado di dire la propria sull’esito finale del campionato. Tutta la stagione era stata caratterizzata da un grande equilibrio, in cui la Ferrari 430 gestita dalla AF Corse era riuscita per lo meno fino alla gara di Silverstone a rimanere in piena lotta. Il tutto passando attraverso prestazioni palpitanti culminate in alcune

pole di classe di Marco Cioci, di cui ricordiamo anche la grande regolarità e voglia di successo, o nello splendido arrivo al fotofinish di Piergiuseppe Perazzini al Paul Ricard quando riuscì a mantenere il secondo posto di classe per cinquanta centimetri ai danni della 458 del team Kessel Racing. Poi a Silverstone era arrivata la giornata storta in cui le prestazioni non escono e non se ne riesce a venire a capo. E quei punti persi ponevano il duo ferrarista in ritardo all’appuntamento dell’Estoril. Ma nulla era ancora detto. Tanto che le prime fasi di gara vedevano la Ferrari 61 di Cioci in testa alla classe, anche se la Porsche seguiva quatta quatta. Successivi problemi tecnici estromettevano definitivamente i ferraristi dalla lotta, con il titolo ad appannaggio dei francesi ed i nostri al posto d’onore. Ciò non toglie nulla alla stagione molto positiva della nostra brigata che ha fatto spesso risuonare, in un anno così importante per la nostra storia, l’inno di Mameli splendidamente fatto sventolare il vessillo tricolore.


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a cura di giulio rizzo. foto: signori, cavalleri

L’asso nella manica dei preparatori

BPA 2R

Caratteristiche meccaniche Diametro Rulli Larghezza Rulli Classe equilibratura rulli Inerzia base equivalente Ingombro Altezza piano calpestio

E

400mm 700mm Q 6.3 450Kg 3470x1135mm 410mm

’ una presenza fissa nel paddock da due anni in tutte le occasioni in cui le vetture del Campionato Italiano Turismo di Serie sono state impegnate in pista. Parliamo del banco prova, la novità assoluta portata dal Gruppo Peroni Race nelle verifiche tecniche delle vetture del CITS dove le classi sono stabilite in base al rapporto peso/potenza. Fin dall’inizio di questa avventura il Gruppo Peroni si è rivolto ai principali protagonisti di questo settore, stringendo una collaborazione con la Bapro, società tutta italiana di Correggio (Re) che ha messo a disposizione un suo Banco BPA-2R e suo personale in ogni circostanza. Sarebbe tuttavia riduttivo pensare che il

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Banco prova sia servito ai Tecnici Csai unicamente per la rilevazione delle potenze delle vetture del Cits. Analizzando infatti la curva di coppia e potenza, grazie anche al prezioso supporto del personale Bapro, si possono ravvisare anche molte informazioni inerenti l’intervento dell’elettronica e i rapporti del cambio. Il BPA-2R è un vero e proprio simulatore di strada che consente infatti al preparatore, facoltà di simulare virtualmente qualsiasi percorso senza limiti di tempo. Tramite il software in dotazione si può intervenire su elettronica, Carburazione tramite sonda lineare, trovare le giuste temperature di esercizio, intervenire sul carico e sulla pendenza. Uno strumento completo dunque non solo per le officine ma anche, e soprattutto, per i preparatori che così risparmiano anche tempo e evitano rischi potendo provare qualsiasi mez-

zo tranquillamente in officina senza limiti di velocità, rischi di incidenti, perdita di punti patente e la possibilità di intervenire a cofano aperto durante la stessa prova. Tutti le parti meccaniche sono poi sovradimensionate e le parti in movimento estremamente bilanciate e rifinite per far si che non ci siano virtualmente limiti di potenza. L’intera struttura può essere interrata per le officine che hanno a disposizione poco spazio o completamente rimovibile per un peso complessivo non superiore ai due quintali. Il banco Bapro è l'unico banco prova in grado di verificare/testare tutte le potenze! Altro asso nella manica è il software i cui è dotato con una interfaccia estremamente chiara ed intuitiva che può essere usata in tutte le sue potenzialità anche da quei meccanici a digiuno di informatica.

L

a Bapro nasce nel 2005, per volontà dei suoi fondatori che, esperti del settore Automotive, hanno ravvisato la mancanza di un tale prodotto che riunisse le nuove conoscenze tecniche in materia, alla elettronica, alle nuove componenti. L’ascesa del marchio è stata repentina con il mercato che ha accolto con interesse i prodotti Bapro che adesso ha clienti in tutto il mondo. Tutt’oggi il marchio è in continua crescita e grazie ai suoi prodotti continua a raggiungere importanti traguardi, infatti il suo strumento è stato omologato, fra gli altri, dal Gruppo Fiat e dalla Ducati ed è stato approvato dal Ministero dei Trasporti per effettuare prove di omologazione dei veicoli secondo la normativa ECE 101. La bapro realizza banchi prova per moto, vetture a due e quattro ruote motrici, e per il camion. Per maggiori informazioni www.bapro.it o 0522 643008.

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a cura di: larry crepaldi. foto: dal web

La spinta giusta R

aramente l’uomo si ricorda di essere circondato da un gas, per la precisione una combinazione di vari gas. Il primo a maturare questa coscienza fu probabilmente Leonardo Da Vinci, il quale, dopo aver imitato la forma degli uccelli, per volare, tentò letteralmente di avvitarsi al cielo con il suo primo rudimentale elicottero (fig. 1.10). Solo secoli dopo, nel 1903, i fratelli Wright realizzarono il sogno di Icaro sfruttando portanze e motori. Noi “piloti” che giriamo su quattro ruote, purtroppo siamo stati gli ultimi a capire l’importanza dell’aerodinamica ed a studiarla per trarne vantaggio. Però non pensiate che l’argomento sia futile per chi in pista non va oltre i 150 km/h o meno. Prendete sempre come riferimento i ciclisti, che indossano tute aerodinamiche e sfruttano la scia di chi li precede viaggiando poco sotto i 50. Ma torniamo ai nostri discorsi; negli anni “30 le vetture da record (di velocità) erano a forma di goccia visto che, a ragione, viene considerata la forma aerodinamica migliore, mentre le stradali o quelle da corsa “normali” avevano forme sinuose dettate più dal senso estetico e dalla necessità di coprire la meccanica che non da studi in merito. Il primo a prendere in considerazione l’idea di sfruttare il peso dell’aria fu Jim Hall vulcanico progettista non che coproprietario dell’americana Chapparal che dotò le sue creature d’ali deportanti regolabili dal pilota (fig. 2.10), ed addirittura di grosse ventole (soluzione poi ripresa da brabham in F1) con l’intento di attaccare i telai

fig. 2.10

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fig. 1.10 all’asfalto come un grosso aspirapolvere su un tappetino. Come spesso succede, però non è il primo ad essere ricordato, ma il più famoso, perciò per tutti è Colin Chapman, fondatore della Lotus, ad aver portato l’aerodinamica nel mondo dell’automobile. Ma perché è cosi importante al giorno d’oggi lo studio dell’aria che ci lambisce tanto da far uscire dalla bocca di un motorista Ferrari “il motore ormai è un accessorio, conviene di più fare gli scarichi che fanno lavorare bene il diffusore che non quelli che ci danno maggior potenza”? Tutto è da ricondurre all’aderenza dei pneumatici, che è

fig. 2.10 bis

data dal prodotto del coefficiente d’attrito (n° adimensionale che varia per le slick da 1 a 1.5) per il peso che grava su di esso. A parità d’attrito, più peso uguale più aderenza. Potremmo visualizzare il grip totale come un cerchio, o un’elisse nel caso di gomme molto larghe, mentre quello che utilizziamo per frenare-accelerare o curvare come una retta che parte dal centro verso il perimetro. Se giungiamo sul bordo frenando, per ipotesi, non ci resta margine per altri movimenti visto che la risultante uscirebbe dal cerchio, con conseguente perdita di aderenza. Con l’arrivo dell’aerodinamica, il cerchio si allarga in proporzione all’aumento di velocità grazie al carico degli alettoni che spingono verso il basso. Il vantaggio principale risiede nel fatto che il peso aggiuntivo non influisce sui trasferimenti di carico, che aumentano col quadrato del peso effettivo ma resta indirizzato esclusivamente nella direzione calcolata. Quando un pilota corre, senza rendersene conto, spazia dentro questo cono dove l’aderenza cala o aumenta in base alla velocità fattore che lo condiziona soprattutto in staccata costretto com’è a modulare ed alleggerire il piede sul pedale del freno mano a mano che rallenta. Un’ auto data la forma intrinseca ad ala è leggermente portante (cioè tende ad alzarsi fig. 3.10). Gli accorgimenti per tenerla giù sono molteplici, i più appariscenti sono sicuramente gli alettoni, detti anche spoiler, che fissati fuori del flusso turbolento generato dalla carrozzeria approfittano dell’aria che gli scorre lungo in due modi: grazie all’inclina-


zona maggior pressione dovuto alla depressione sottostante pressione atmosferica zona in depressione

fig. 4.10 zione del piano rispetto alla direzione (il che porta, però un automatico aumento del cx, n° senza unità di misura che indica la facilità di un corpo di attraversare l’atmosfera), oppure tramite la differente lunghezza delle facce sottosopra. Appurato che la velocità del corpo è costante in tutta la sua superficie, l’aria che passa sotto è costretta a compiere più strada nello stesso tempo rispetto a quella sopra, il che porta automaticamente ad un’accelerazione della stessa e visto che la pressione cala all’aumentare della velocità mi ritrovo con l’auto agganciata a terra dalla depressione generata sotto l’alettone (fig. 4.10). Naturalmente non si possono avere differenze elevate di lunghezza, altrimenti i filetti fluidi si staccano generando turbolenza e vanificando tutto il lavoro di progettazione. Più o meno lo stesso principio è sfruttato dagli ingegneri per creare l’effetto suolo; l’idea di base è quella di vedere lo spazio fra il terreno ed il fondo scocca come un tubo. Per l’equazione di continuità, pressione per velocità è costante, quindi se aumento la seconda cala la prima il che automaticamente mi fa pesare di più quello che c’è sopra. Maggiore è la portata più alta potrà essere la differenza di pressione che posso raggiungere, cosi si sono visti alzare i musetti delle varie formule con l’intento di far affluire maggior carica al fondo vettura che ha acquistato un’importanza elevatissima. La maggior portata ha implicato l’uso dei diffusori posteriori delegati a far ritornare la velocità del fluido in uscita corrispondente a quell’esterna.

fig. 3.10

Prima abbiamo menzionato il cx, tutto lo influenza, una presa d’aria, uno sfogo, una protuberanza ed anche l’altezza da terra. Basti osservare le versioni economy run di certe stradali che fra i vari accorgimenti hanno copricerchi delle ruote carenati ed altezze inferiori di 10-15 mm rispetto alle “classiche”. I grattacapi maggiori per chi è in questo ramo sono dati dal distacco delle vene fluide dalle superfici. Noi non lo vediamo, però durante l’avanzamento c’è sempre una pellicola d’aria detta strato limite, che funge da lubrificante permettendo a quella sovrastante di scivolare più facilmente, seguendo le varie forme dei parti esterni della carrozzeria. Oltre una certa velocità lo strato limite si assottiglia fino a scomparire trasformando il moto lineare in moto turbolento. Se questo succede sui flap o sugli spoiler in gergo si dice vanno in stallo e cioè perdono gran parte del carico aerodinamico (il famoso F duck in F1 altro non era che un tubo calibrato in modo che alla velocità massima raggiunta in rettilineo l’ala posteriore stallasse). Dopo tutta questa teoria mi piacerebbe dirvi “ed ora passiamo alla pratica” ma purtroppo non esistono consigli veri e propri da dare, ma solo un canovaccio da seguire e variare in base all’esperienza. Se possedete una formula assicuratevi sempre i vari aggiornamenti, e che tutti i pezzi siano dimensionalmente perfetti. Nelle 24hs è tutto studiato da chi lo fa per mestiere, restano solo le vetture del Coppa Italia e del Cits. Qui il lavoro è un paziente

all'aumentare della velocità il cerchio si allarga sempre di più

affinamento volto a ridurre il cx aumentando contemporaneamente il carico, con la sconfortante certezza che difficilmente saprete se è servito a qualcosa! Chi fa accresce principalmente la resistenza all’avanzamento sono soprattutto la sezione frontale (solo la parte che è colpita direttamente dal vento) ed i fori di raffreddamento. Le stradali hanno degli ingressi aria spesso sovradimensionati vista la mancanza di sfoghi dedicati, quindi il più delle volte basta tenere le misure dell’entrata standard e lavorare sulle uscite creandole (o tappandole con lo scotch in caso di giornate fredde) per trovarsi i radiatori sempre attraversati dal giusto flusso. Altro accorgimento è quello di carenare il fondo scocca avendo l’accortezza di creare apposite prese naca per cambio, freni ed eventuale differenziale. Discorso a parte va fatto per la presa aria motore; qui con un semplice sensore di temperatura ed uno di pressione si può ricercare il punto dove alla velocità di gara si hanno appunto le temperature più basse e le pressioni più elevate. Ho specificato alla velocità di gara, poiché un punto in pressione ipoteticamente a 100 all’ora non è detto lo sia a 130. Anche le ruote, col loro moto vorticoso, disturbano il giusto decorrere dei flussi, infatti nelle vetture ufficiali, fateci caso, i cerchi dietro sono più avvolgenti di quelli anteriori e solitamente troviamo sfoghi sui passaruota in modo che l’aria non ristagni e cerchi di alzare il telaio. Ogni bordo, ogni accessorio dovrebbe essere privo di spigoli vivi e dove ci sono giunture tipo bagagliaio, porte posteriori… beh dovrebbero non esserci! In tal caso ci viene in aiuto il solito nastro adesivo trasparente, ma l’unico risultato certo è che vi prenderebbero per pazzi (io non l’ho mai fatto per questo, ma in Bugatti per i loro record con la Veiron sembra ne abbiano consumato interi rotoli). A volte, bilanciamento dei pesi permettendo, abbassando un pelo il davanti si crea un venturi sul bordo del paraurti davanti (leggi aumento della velocità, calo di pressione) oltre a rendere neutra o leggermente deportante la sagoma della carrozzeria, ma conviene di più comprare after market quei codoli aggiuntivi che costano una sciocchezza e raggiungono lo stesso risultato. La “moda” di questi ultimi anni è quella di posizionare gli alettoni il più indietro possibile, l’obbiettivo principale è creare un momento torcente (leva) fra lo spoiler e le ruote oltre che farlo lavorare in una zona pulita. Per ultime voglio parlare delle prese d’aria, siano esse d’aspirazione, raffreddamento freni o quant’altro. Se in posizione frontale devono essere ben raccordate col resto della carrozzeria con ingressi “dolci” e senza spigoli, la forma migliore è quella tonda o ovale. Se invece va fatta sulla fiancata o sul cofano dobbiamo utilizzare le prese naca (quelle a forma quasi triangolare per capirci), esse sono conformate in maniera da non disturbare il flusso e far affluire la maggior quantità d’aria nella sezione interessata. Non sognatevi di farle voi! Hanno misure e forme ben definite ed i bordi, contrariamente a quanto affermato fino ad ora, devono essere a spigolo vivo. Questo la dice lunga sull’importanza di non improvvisare ma studiare bene i “buchi” da fare. Tutto il resto è Tuning, spesso posticcio. ZR TECNICA

41


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ZR style

a cura di matteo pasquali

Legend Car Racing racket è una moderna reinterpretazione in colori vivaci, reversibile, antivento e antipioggia, adatta a proteggere gli equipaggi dalle brezze di fine estate.

Scarpe sneakers con ritorno al basic in cui le stampe spariscono lasciando spazio a nuovissime scarpe, curiose e briose, verso un nuovo concetto di moda giovane e underground.

Una ventiquattrore davvero speciale, nata come case per i pc e gli accessori tecnologici più moderni, in pelle e con un tocco vintage in stile anni ’50.

Portofino Chronograph con cinturino “Milanese” a maglie intrecciate, uno stile molto in voga negli anni ‘60.

Per tutti gli appassionati della rossa a due ruote, un’edizione speciale della videocamera Toshiba: Camileo U500 Ducati Edition, tecnologica, elegante e ultra leggera ideale per un viaggio in moto

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ZR STYLE


race report

44

SUPERSTARS SERIES

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camp. italiano TURISMO ENDURANCE

54

COPPA ITALIA

45

GT SPRINT

50

CAMP. ITALIANO formula 3

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camp. italiano TURISMO DI SERIE

46

FORMULA RENAULT 2.0 ALPS

51

camp. italiano F. ACI CSAI ABARTH

57

S Cup Italia

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Camp. italiano prototipi

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CAMPIONATO ITALIANO GT

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campionato italiano autostoriche

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PORSCHE CARRERA CUP Italia

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5 hundred cup

RACE REPORT

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SUPERSTARS Series

08-09 Settembre 2011

13ª| 14ª PROVA

a cura di dario lucchese. foto: actualfoto

mando seguito dal suo compagno di squadra Alessandro Pier Guidi, che al pronti-via ha avuto la meglio sullo stesso Cerqui, nella circostanza penalizzato da un handicap peso di 60 Kg scaturito dalla doppia affermazione del Mugello. Il bresciano si è così accontentato del gradino più basso del podio, riuscendo comunque ad incamerare dei punti preziosi. Alle sue spalle hanno concluso le altre due M3 E92 ufficiali di Thomas Biagi e Stefano Gabellini, mentre Luigi Ferrara (che alla vigilia di questo conclusivo

08-09 Settembre 2011 pole position: Bertolini Maserati Quattroporte 1’38.812 giro più veloce: Bertolini Maserati Quattroporte 1’40.785 podio: 1. Bertolini Maserati Quattroporte 2. Pier Guidi Maserati Quattroporte 3. Cerqui BMW M3 E92

GARA 1

A

ndrea Bertolini l'ha spuntata in extremis, conquistando con la Maserati dello Swiss Team il successo nella Superstars 2011 e aggiungendo un altro titolo a quelli messi già a segno nel corso della sua gloriosa carriera. A Vallelunga in pilota modenese ha chiuso i conti a suo favore in un finale a quattro entusiasmante, mettendo le cose in chiaro fin dal sabato, quando ha centrato la pole position davanti alla BMW di Alberto Cerqui. Buona la prima in Gara 1, con Bertolini che si è subito involato al co-

round poteva contare su 11 lunghezze di vantaggio nei confronti di Cerqui) ha tagliato il traguardo in sesta posizione dopo avere lottato con l'altra Mercedes di Max Pigoli. Il pugliese si è reso autore di un'ottima rimonta dalla sesta fila in cui era precipitato in qualifica a causa di un motore sottotono, che aveva sostituito il propulsore rotto nel secondo turno di prove libere. In Gara 2 la "mossa" vincente di Bertolini, scattato ancora una volta perfettamente davanti a tutti. Alle sue spalle uno scatenato Gianni Morbidelli, semplicemente fantastico con la Audi RS4 in "pre-pensionamento"

44

RACE REPORT

GARA 2

Maserati campione (sub judice) VALLELUNGA pole position: Bertolini Maserati Quattroporte 1’40.785 giro più veloce: Morbidelli Audi RS4 1’40.577 podio: 1. Bertolini Maserati Quattroporte 2. Morbidelli Audi RS4 3. Pier Guidi Maserati Quattroporte

(atteso nel 2012 l'esordio della nuova RS5) e l'altra Maserati di Pier Guidi. Per Bertolini il titolo della International Series, mentre a fregiarsi del Tricolore è stato Cerqui, il quale ha chiuso sesto alle spalle di Pigoli e Johnny Herbert. Ferrara (ottavo) ha invece chiuso secondo in campionato, ma ogni cosa è rimasta per il momento "congelata" dopo l'appello presentato dalla Caal Racing (la squadra che schiera la Mercedes di Ferrara) in seguito all'esito negativo del reclamo avanzato su alcuni particolari della Maserati campione.


GT SPRINT

11ª| 12ª PROVA

08-09 Settembre 2011

a cura di dario lucchese. foto: actualfoto

Sorride AF

G

iuseppe Cirò e Gaetano Ar-

conclusivo si presentava come il favo-

dagna Perez sono i campio-

rito, l'inizio di un weekend disastroso

08 - 09 Settembre 2011 pole position: Cirò Ferrari 430 1’35.195 giro più veloce: Necchi Corvette Z06 1’35.885 podio: 1. Cirò Ferrari 430 2. Necchi Corvette Z06 3. Solieri Porsche 99

VALLELUNGA pole position: Cirò Ferrari 430 1’35.195 giro più veloce: Barri Ferrari 430 1’36.458 podio: 1. Solieri Porsche 997 2. Ardagna Perez Ferrari 430 3. Cadei Ferrari 458

Per Cirò viceversa il "via libera" verso

Corse è riuscito ad apporre il proprio

il successo, ottenuto davanti alla Cor-

sigillo in occasione dell'ultimo doppio

vette di Piero Necchi. Il piemontese,

appuntamento di Vallelunga. Una vit-

reduce dalla conquista del Campiona-

toria non proprio annunciata, anche se

to Italiano Turismo Endurance, era per

il pilota rossanese era riuscito con la

l'occasione al debutto nella serie della

sua Ferrari 430 GT2 a centrare la pole

FG Group. Un esordio, in coppia con

nelle qualifiche. Il finale, viceversa, è

Michele Merendino, che si è subito

stata in un certo senso a sorpresa, con

tradotto in un podio e nel trionfo tra

ottavo piazzamento per Cressoni, con

e Andrea Palma, quest'ultimo in se-

una Gara 1 movimentata, caratterizza-

le GT3. Quattro marchi differenti nel-

la doccia fredda finale della squalifica

guito punito con un drive-through. In

ta nelle fasi iniziali dalla safety-car per

le prime quattro posizioni, con il ter-

conseguente allo stesso incidente

Gara 2 ancora problemi per Cressoni,

il contatto tra le vetture di Giacomo

zo posto appannaggio della Porsche

con Barri di cui era stato protagoni-

questa volta coinvolto un un ulteriore

Barri e Matteo Cressoni. Per quest'ul-

997 di Glauco Solieri e la Audi R8 di

sta in partenza. Penalizzati da un altro

contatto con la Corvette di Merendino

timo, che alla vigilia di questo round

Alessandro Cicognani quarta. Solo un

contatto anche Michael Dalle Stelle

(a sua volta sanzionato con un drive-

GARA 2

che lo ha portato a perdere il titolo.

GARA 1

ni 2011 della GTSprint In-

ternational Series. Il binomio della AF

through), mentre a sfilare davanti è stato Solieri, che ha così portato per la prima volta al successo la Porsche della Autorlando Motorsport. Ma l'attenzione era anche per il venezuelano Ardagna Perez, che grazie al secondo posto ottenuto davanti alla Ferrari 458 di Niki Cadei, ha portato a casa la vittoria in campionato. A Cressoni la consolazione di avere messo a segno il titolo della classe GTS2, mentre quello della GTS3 e della GTS4 erano già in precedenza stati assegnati rispettivamente alle coppie Cadei-Mancini e Goldstein-De La Reina. RACE REPORT

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FORMULA RENAULT 2.0 ALPS

13ª| 14ª PROVA

01-02 Ottobre 2011

a cura di dario lucchese. foto: actualfoto

BUONA LA PRIMA

l’attenzione, come si diceva, era focalizzata interamente sul duello finale. A conquistare la testa della classifica, seppure per due soli punti, un paio di settimane prima era stato infatti Chatin. Ma in Belgio il francese ha subito sprecato suo malgrado l’occasione: in Gara 1 è rimasto infatti invischiato nel duello con Edolo Ghirelli e Christof Von Grünigen, con il risultato di toccarsi con quest’ultimo ritirandosi alla nona tornata. Il tutto mentre Hansen, che si era portato regolarmente al comando, era costretto a retrocedere in fondo al gruppo per un problema di natura elettrica. “Via libera” pertanto a Riberas, che alla bandiera a scacchi ha preceduto nell’ordine Yann Zimmer e lo stesso Edolo Ghirelli. Tarancon ha invece concluso sesto, tornando

così in vetta al campionato. Un preludio a quello che sarebbe stato l’epilogo di Gara 2, con Riberas ancora assoluto protagonista e nuovamente primo alla bandiera a scacchi, questa volta seguito da Hansen e Zimmer. A Tarancon è difatti bastato conquistare un preziosissimo quarto posto e mettere dietro proprio Chatin per assicurarsi il successo. Doppia beffa quindi per Chatin, che non solo ha perso in questo modo la possibilità di scrivere il proprio nome in cima all’albo d’oro, ma è pure scivolato

GARA 1

01-02 Ottobre 2011 pole position: Hansen 2’19.756 giro più veloce: Hansen 2’22.244 podio: 1. Riberas 2. Zimmer 3. Ghirelli

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RACE REPORT

terzo in classifica, venendo scavalcato in extremis da Zimmer, sempre veloce nell’arco dell’intero weekend. Con Melville McKee quarto in campionato, a confermarsi il migliore degli italiani è stato Stefano Colombo, anche lui in forze alla Epic Racing e di un solo punto davanti a Kevin Gilardoni (Team Torino Motorsport).

pole position:

GARA 2

L

a lotta in casa Tech1 Racing, alla fine ha proclamato Javier Tarancon primo campione della Formula Renault 2.0 Alps. Un weekend tutto “spagnolo” quello di Spa-Francorchamps, scenario del settimo ed ultimo round del campionato della Fast Lane Promotion. Come nella serie maggiore della World Series by Renault 3.5, sono stati due compagni di squadra a giocarsi il titolo. Tarancon e Paul-Loup Chatin come Robert Wickens e Jean Eric Vergne. Un epilogo con il “terzo incomodo”: quello dell’altro pilota iberico Alex Riberas, al suo rientro con i colori della Epic Racing, che è andato a segno in entrambe le gare. Al rientro era anche lo svedese Timmy Hansen, primo con la Interwetten a Zeltweg e nella circostanza autore della pole. Ma

Hansen 2’19.857 giro più veloce: Riberas 2’22.011 podio: 1. Riberas 2. Hansen 3. Yann Zimmer

SPA


CAMP. ITALIANO PROTOTIPI a cura di matteo pasquali. foto: photo

8ª| 9ª PROVA

02/16 Ottobre 2011

4

C’è solo

Francia

F

rancia su Osella PA 21/P EVO Honda è Campione Italiano Prototipi 2011. Il 30enne milanese al Mugello Circuit, nell’ottava e penultima prova del Campionato Italiano Prototipi ha ottenuto la pole position numero otto della stagione e la settima vittoria, con la nuova biposto del costruttore torinese, che ha debuttato ad inizio anno e dopo una prima gara sfortunata, ha sempre dominato ogni gara. Seconda posizione per un ritrovato bolognese Jacoboni ritornato nel tricolore in ottima forma al volante della Lucchini di classe CN4 spinta dal motore Alfa Romeo da 3000 cc. e curata da Audisio & Benvenuto. L’esperto emiliano è stato il migliore in partenza da dove è scattato dalla seconda fila, portandosi al comando della corsa. Dopo due giri ha dovuto cedere il passo al vincitore. Ter-

za piazza proprio per il comasco Uboldi, che ha chiesto il possibile alla sua Norma M20 EVO Honda, con la quale è partito con il quarto tempo in griglia. Il lariano della Uboldi Corse ha provato più volte ad attaccare Jacoboni, soprattutto nei tratti più lenti dove poteva chiedere di più al set up della sua biposto francese. Amaro ritiro per il comasco Manfrè scattato al via dalla prima fila in seconda posizione con la seconda Osella PA 21/P Ufficiale. Il lariano è stato subito protagonista in qualifica al suo rientro, dopo un anno di stop. Un contatto con Uboldi allo start ed un problema meccanico alla vettura subito dopo, lo hanno costretto alla resa. A Monza, dominio e vittoria del solito poleman Fabio Francia su Osella PA 21/P Honda ufficiale, sui 5.973 metri dell’Autodromo Nazionale, dove il 30enne mila-

02 Ottobre 2011 pole position: Francia Osella PA 21 J ON 1’43.911 giro più veloce: Francia Osella PA 21 J ON 1’45.219

mUGELLO podio: 1. Francia Osella PA 21 J ON 2. Jacoboni Lucchini AR 3. Uboldi M20 FC Honda

16 Ottobre 2011 pole position: Francia Osella PA 21 J ON 1’47.310 giro più veloce: Francia Osella PA 21 J ON 1’47.796

MONZA podio: 1. Francia Osella PA 21 J ON 2. Visconti Wolf GB08 H 3. Jacoboni Lucchini AR

nese neo Campione Italiano ha compiuto anche il giro veloce in 1’47”796 alla media oraria di 193,465 Km. Alle spalle del vincitore la gara è stata una raffica d’emozioni e colpi di scena, già al secondo giro è stata necessaria l’entrata della safety car per una bagarre alla prima variante a cui sono seguiti due testacoda e due vetture fuori pista all’inizio della seconda tornata. Sul secondo gradino del podio è salito il giovane Marco Maria Visconti perfettamente coadiuvato dalla Wolf GB 08 Honda della BF Motorsport, con la quale il pilota di Concorezzo ha vinto la prima stagionale ad Imola e poi è stato sempre protagonista dell’acceso campionato. Terza posizione per il bolognese Marco Jacoboni sempre competitivo al volante

della Lucchini BMW di classe CN4 di preparazione Audisio & Benvenuto, autore di una bella rimonta dalle retrovie in cui era scivolato dopo un testacoda alla prima variante alla ripartenza dopo l’uscita della Safety Car. L’emiliano ha riconquistato il podio ed il primato di classe in vista della bandiera a scacchi, quando ha passato il compagno di squadra e conterraneo Silvio Alberti, nonostante l’ala posteriore seriamente danneggiata. A ridosso della top ten ha tagliato il traguardo Davide Uboldi protagonista sfortunato del week end con la sua Norma M20 EVO Honda, dopo essere stato penalizzato in qualifica e retrocesso dal 2° a 4° posto in griglia, accusato di un sorpasso in presenza di bandiere gialle. RACE REPORT

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Camp. Italiano Turismo Endurance

13ª| 14ª PROVA

02 Ottobre 2011

a cura di matteo pasquali. foto: photo4

Necchi, Busnelli e Zanin campioni

GARA 1

02 Ottobre 2011 pole position: Bacci BMW M3 E92 1’55.927 giro più veloce: Necchi BMW M3 E92 1’53.737 podio: 1. Necchi BMW M3 E92 2. Bacci BMW M3 E92 3. Mulacchiè BMW M3 E92

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RACE REPORT

di Zanin gli è costato l'abbandono per i danni ad una ruota. In Super 2000 il romano Fabrizio Montali, dominatore della gara è stato costretto alla resa nella battute finali per il cedimento del motore della sua BMW 320i. La gara va dunque a Conte, settimo nella classifica generale con la BMW 320i della Promotor Sport, seguito da Maria e Zanin. In gara 2 Necchi è scattato con decisione dalla pole position di gara 2 ed ha subito preso la testa della corsa davanti a Bacci che nel corso del primo giro è andato in testacoda perdendo molto terreno. Necchi ha così allungato il suo vantaggio portandosi saldamente al comando ed affrontando la lunga sosta ai box, allungata dall'handicap dovuto alla prima vittoria,

GARA 2

N

ecchi con la vittoria in gara 1 ed il secondo posto in gara 2 a Monza ha vinto la massima divisione, aggiudicata in gara 2 da Meloni sulla gemella, Bmw M3. In gara 1 vittoria di alla fine di una lunga ed accesa lotta tra l’alessandrino e Andrea Bacci. A sua volta davanti a Mulacchiè/Rangoni. Gara molto accesa e combattuta con 32 vetture al via che hanno regalato una valanga di emozioni anche in Super Production dove Busnelli ha preso il comando al via. Dopo sole tre tornate Simone Di Mario è uscito di pista con la Ford Focus ed è stato costretto all'abbandono. Busnelli ha dominato la corsa fino a quando, in vista della bandiera a scacchi, un contatto con la BMW 320

monza pole position: Necchi BMW M3 E92 1’53.416 giro più veloce: Necchi BMW M3 E92 1’54.499 podio: 1. Meloni BMW M3 E92 2. Necchi BMW M3 E92 3. Bacci BMW M3 E92

ripartendo comunque ancora in testa. Bagarre tra i protagonisti della Super Production e Super 2000 al semaforo verde. Il campione di SP Busnelli viene toccato da Zanin, Il pilota della Seat Leon Long Run riesce a tenere la macchina in pista ed evitare troppi danni. Il veneto della BMW 320i va in completo testacoda coinvolgendo la gemella di Montali e finendo sull'erba della prima variante. Nel tentativo di rientrare in pista il veneto ha colpito la BMW M3 E92 del compagno di squadra Mulacchiè, in lotta per il titolo 24 H Special. Troppi danni sulla M3 del veneziano di Milano che è costretto al ritiro e ad abbandonare le meritate

ambizioni tricolori. Busnelli ha vinto la Super Production nelle gara conclusiva dell’esaltante stagione condivisa con Moccia, assente a Monza. Il giovane Zanin si è imposto nella classifica di gara 2 con la BMW 320i, dando un’ottima prova di grande crescita al volante dopo tre gare disputate dal debutto a Misano lo scorso Giugno. Ritirato Montali per le conseguenze della bagarre al via. Bellin su BMW 320i Promotor Sport è Campione Italiano di divisione Super 2000. Ben otto le vittorie in gara per Montali, ma sul driver romano della BMW 320i hanno pesato fin troppo gli stop a Franciacorta, Imola e Monza.


RACE REPORT

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Camp. italiano formula 3 a cura di matteo pasquali. foto: photo

13ª| 14ª| 15ª| 16ª PROVA

02/16 Ottobre 2011

4

G

estendo con grande visione tattica una emozionante rimonta dalla terza posizione in griglia, Lewis vince gara 1 nel settimo e penultimo round stagionale del Campionato Italiano F3 al Mugello. Allo start di gara 1 Regalia riesce a conservare il primato su Liberati, ma si lotta alle loro spalle con Marciello dietro Lewis che conserva la terza posizione davanti a Guerin. Il colpo di scena più importante è al settimo giro quando Regalia va in testacoda e riesce a riprendere solo ultimo prima di fermarsi definitivamente ai box. La prima posizione arriva così nella mani di Liberati che deve però difendersi da Lewis, sempre più pericoloso alle sue spalle. Il duo di testa rimane sempre a stretto contatto. Al 15esimo giro arriva il sorpasso che vale la vittoria con Lewis che dopo essere rimasto guardingo, sferra l’attacco deciso su Liberati alla staccata della San Donato. Scattato in pole position sulla griglia delineata per inversione della Top-8 delle qualifiche, Giovesi vince in piena autorità la seconda gara del weekend al Mugello chiudendo così il settimo e penultimo round. La cronaca di gara 2 si avvia quando le luci del semaforo sono ancora spente e Iaquinta deve lasciare la sua vettura ai box per il cedimento della trasmissione subito dopo il l’avvio del giro di allineamento. Allo start è poi Campana ad avere lo spunto migliore,

GARA 1

16 Ottobre 2011 pole position: Lewis Dallara F308 1’45.410 giro più veloce: Lewis Dallara F308 1’46.479 podio: 1. Lewis Dallara F308 2. Campana Dallara F308 3. Jousse Dallara F308

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RACE REPORT

GARA 2

Mugello pole position: Giovesi Dallara F308 n.d. giro più veloce: Giovesi Dallara F308 1’41.442 podio: 1. °Giovesi Dallara F308 2. Campana Dallara F308 3. Cheever Dallara F308 pole position:

Monza

n.d. giro più veloce:

GARA 2

GARA 1

02 Ottobre 2011 pole position: Regalia Dallara F308 1’39.226 giro più veloce: Regalia Dallara F308 1’41.932 podio: 1. Lewis Dallara F308 2. Liberati Dallara F308 3. Guerin Dallara F308

CAMPANA ALL’ULTIMO

Lewis Dallara F308 1’46.223 podio: 1. GUERIN Dallara F308 2. Marciello Dallara F308 3. Maisano Dallara F308

ma Giovesi bussa e riprende il primato già alla prima staccata. Fatta eccezione per il battistrada, i distacchi sono minimi in tutto il gruppo alle sue spalle con Marciello che attacca la quarta posizione di Guerin. Al nono giro si riaccende la lotta per la quarta posizione con Marciello che prova su Guerin, ma il sorpasso è invece alle loro spalle con Lewis che riesce ad infilare Liberati per la sesta posizione. L’attacco di Marciello è al giro seguente e sempre alla San Donato. La bagarre compatta il gruppo alle spalle del brasiliano che riesce però a conservare qualche metro sugli inseguitori. Sul traguardo Giovesi vince così con ampio margine su Campana, Cheever, Guerin, Lewis e Marciello. Al termine di una gara che solo alle sue spalle ha regalato sorpassi e colpi di scena, Lewis ha conquistato con grande autorità la vittoria di gara 1 a Monza. Lewis è prontissimo e scatta per primo, ma le scintille sono a centro gruppo dove Marciello va in testacoda perdendo posizioni. Alla prima Variante Lewis è così al comando davanti a Jousse e Maisano che poco dopo cede a Campana e Guerin. Al secondo giro Guerin supera Campana e si porta al terzo posto alle spalle di Jousse. Il duello più acceso è tra Jousse e Campana con il modenese che riesce nel sorpasso all’ottavo giro, ma il francese risponde riprendendo la posizione. Al penultimo giro arriva il sorpasso di Jousse su Guerin, alla successiva staccata alla Prima Variante il

sudamericano risponde, costringendo il francese alle vie di fuga. Nell’ultimo giro il francese riguadagna il terzo gradino del podio alle spalle di Lewis e Campana che restano così gli unici piloti ancora in lotta per il Titolo. Marciello è il più veloce allo start di gara 2 e si infila tra Cheever e Guerin, mentre Liberati tira dritto alla prima staccata e si accoda secondo per poi cedere a Guerin. Il duello tra Marciello e Guerin continua, mentre Lewis guadagna la terza posizione. L’americano non si ferma, inanella giri veloci ed al quinto passaggio alla Roggia riesce a superare Guerin per la terza posizione. All’ottavo giro Lewis supera in scioltezza il compagno di squadra Marciello e si porta così in testa, mentre Campana sale al settimo posto superando Giovesi. La tensione è altissima ed alla tornata seguente arriva il colpo di scena che regola gara e Campionato. Lewis è autore di un lungo alla Roggia e salta sui cordoli interni. Il puntone della sospensione anteriore sinistra cede ed al successivo passaggio alla Lesmo l’americano si ritrova senza aderenza all’avantreno. In testa alla gara sale così Guerin davanti a Marciello che prova subito l’attacco. Anche all’ultimo giro il brasiliano resiste arrivando però lungo alla Prima Variante. Sul traguardo Guerin conquista così il suo primo successo davanti a Marciello, Maisano, Liberati e Campana che conquista il Campionato Italiano F3.


Camp. Italiano Formula Abarth 11ª| 12ª| 13ª| 14ª PROVA a cura di matteo pasquali. foto: photo

02/16 Ottobre 2011

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Titolo a Niedehauser

16 Ottobre 2011 pole position: Heche 1’49.445 giro più veloce: Ghiotto 1’50.741 podio: 1. Sirotkin 2. Heche 3. Niederhauser

GARA 2

GARA 1

02 Ottobre 2011 pole position: Sirotkin 1’43.777 giro più veloce: Sirotkin 1’45.484 podio: 1. Niederhauser 2. Kuroda 3. Sirotkin

con Niederhauser primo, seguito da Sirotkin a 136 punti, mentre sul gradino più basso del podio del campionato si è piazzato Heche. Sul traguardo di Monza, dietro a Niederhauser, si è piazzato il giovanissimo Visoiu, mentre terzo, è transitato Kuroda.

Mugello pole position: n.d. giro più veloce: Kuroda 1’44.899 podio: 1. Ghiotto 2. Camplese 3. Marasca pole position:

Monza

n.d. giro più veloce:

GARA 2

compagno di team Robert Visoiu nel corso del sesto giro. Sirotkin, era riuscito a portarsi al comando della classifica generale, ma la sua permanenza al vertice è durata solamente 24 ore, come era già successo a Heche dopo la prima gara di Spa-Francorchamps. La classifica assoluta quindi si chiude

GARA 1

S

i chiude con un colpo di scena la prima gara al Mugello. Sul traguardo del circuito toscano giunge primo Patric Niederhauser, ma l’elvetico ottiene la vittoria solamente all’ultima curva quando l’autore della pole position e del giro più veloce in gara, Sergey Sirotkin, ha un problema con il suo motore che perde potenza e gli fa perdere ben due posizioni. Secondo è infatti Yoshitaka Kuroda, compagno di team di Sirotkin. La gara non ha riservato grandi emozioni se non per il problema finale di Sergey Sirotkin e per un contatto, avvenuto al primo giro tra i due piloti di Cram Competition, Nicolas Costa e Giorgio Roda. Il comasco dopo aver compiuto un’eccellente partenza è riuscito a sopravanzare il proprio compagno di squadra, ma i due sono finiti fuori tra le curve Materassi e Borgo San Lorenzo, quando il brasiliano ha cercato di passare Roda. Gara 2 della Formula Abarth non è finita sulla pista, ma all’interno del collegio dei commissari.

Sul traguardo Ghiotto è passato per primo, autore di una gara splendida, condotta dal primo all’ultimo giro in testa, senza sbavature ed errori. Ma all’ultimo giro, l’ingresso della safetycar ha cambiato l’ordine d’arrivo. Ghiotto, primo alle spalle della Safety, ha avuto qualche esitazione e subito dopo l’entrata ai box della safety ha toccato il pedale del freno, mettendo a rischio la sicurezza dei piloti che seguivano. Per questo motivo è arrivata la decisione dei commissari che dopo aver penalizzato Niederhauser e Agostini per aver superato prima della linea del traguardo, hanno anche inferto al vicentino 25 secondi di penalità. Così la vittoria è andata a Camplese. Seconda posizione per Marasca e terza posizione per Sirotkin. Si è conclusa come era iniziata la stagione del Campionato Italiano Formula ACICSAI Abarth, nel segno di Niederhauser. L´elvetico conclude, con la vittoria in gara 2 nel "tempio della velocità", la sua trionfale stagione con 149 punti, avendo ottenuto 6 vittorie, 8 podi, 2 pole position e 6 giri più veloci in gara. Lo svizzero, alla seconda stagione nel campionato propedeutico della federazione, ha condotto la gara dal sesto giro, sino alla conclusione, passando terzo già al traguardo del primo giro, poi superando Nicolas Costa e il suo

Kuroda 1’49.993 podio: 1. Niederhauser 2. Visoiu 3. Kuroda

RACE REPORT

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Campionato italiano gt

02/16 Ottobre 2011

11ª| 12ª| 13ª| 14ª PROVA

a cura di matteo pasquali foto: photo4

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RACE REPORT

16 Ottobre 2011 pole position: Sonvico Audi R8 LMS 1’48.318 giro più veloce: Kox Lamborghini Gallardo 1’48.615 podio: 1. Amos/Kox Lambo. Gallardo 2. Albuquerque/Bonanomi Audi R8 LMS 3. Di Benedetto/Merendino Corvette Z06

la GT2, Baso, Garofano e Piccini, primo della GT Cup. Ponti, diciottesimo assoluto, si imponeva nella GT4. In gara 2 Peter Kox allunga con decisione su Bonanomi, bravo al via a superare Capello. Al rientro in pista di tutte le vetture la situazione al vertice non cambiava con Amos che, sfruttando le penalizzazioni dei piloti Audi, si ritrovava davanti a Radaelli, Albuquerque, Sonvico, Ruberti, Iacone, Sotto alla bandiera a scacchi Amos andava

GARA 2

GARA 1

stati assegnati a Monza i titoli delle classi GT3, GT Cup e il Trofeo Nazionale Csai GT4 della 9^ edizione del Campionato Italiano Gran Turismo. L’alloro tricolore della GT3 è andato al 26enne lecchese Marco Bonanomi (Audi R8 LMS-Audi Sport Italia), quello della GT Cup a Giorgio Sanna e Davide Sancheris (Lamborghini Gallardo-Team Imperiale), mentre nel Trofeo Nazionale Csai GT4 si è imposto il bergamasco Tiziano Cappelletti (Ginetta G50-Nova Race). Già assegnato con largo anticipo il titolo della classe GT2 a Victor e Giovanni Coggiola (Porsche RSRVictor Racing Team), le ultime due gare hanno portato all’attenzione degli addetti ai lavori l’equipaggio Amos-Kox (Lamborghini Gallardo GT3), al debutto nel tricolore GT, salito in entrambe le occasioni sul gradino più alto del podio. Al via Sonvico prendeva subito la testa precedendo il suo compagno di squadra Albuquerque, Ruberti, Cioci, Di Benedetto, Amos e Caccia, primo della GT2. Nella GT Cup Stancheris si portava al comando davanti ai compagni di squadra Iacone e Barri, mentre nella GT4 Rangoni precedeva Belicchi e Postiglione. All’ottavo giro Ruberti aveva la meglio su Sonvico e passava al comando. Ma al rientro in pista di tutte le vetture dopo i cambi pilota, il suo coequiper Cordoni non riusciva a contenere lo supremazia di Kox che senza indugi si portava subito in testa con largo margine su Bonanomi e Merendino. Capello chiudeva quarto precedendo Cordoni, Gai, primo del-

GARA 1

I

portacolori del GDL Racing Fornaroli-Mastronardi e Kruglyk-Basov, al volante della Porsche 997, sono i vincitori delle due gare del 7° round del Campionato Italiano GT riservato alle sole vetture Cup. Al via il poleman Gagliardini allungava su Baccani e Fornaroli che, al cambio pilota, anticipava tutti cedendo il volante a Mastronardi. Al ritorno in pista di tutte le vetture, sfruttando la penalizzazione di 25 secondi del leader della corsa, era Monti a ritrovarsi al comando, ma costretto a rientrare ai box per scontare un drive through cede il comando a Mastronardi, Al 23° giro Monti scavalcava Basov, portandosi alle spalle del leader della corsa, ma ormai il traguardo era alle porte e Mastronardi andava a conquistare la terza vittoria della stagione. In gara 2 era Monti a prendere il comando davanti a Mastronardi, Passuti, Sanna, Piccini, Mapelli e Basov. Poco prima dell’apertura della corsia box per i cambi pilota Mastronardi scavalcava Monti, ma al rientro in pista di tutte le vetture le penalizzazioni in tempo favorivano Baccani, subentrato a Monti, che prendeva il comando davanti a Gagliardini, Fornaroli, Kruglik, Skryabin e Stancheris. L’ abbandono di Baccani in seguito allo stallonamento del pneumatico posteriore sinistro porta Gagliardini al comando, forte di un vantaggio di oltre diciotto secondi su Kruglik. A causa di una penalità di tre minuti sul gradino più alto del podio salivano Basov-Kruglyk davanti a Mapelli-Skryabin e Sanna-Stancheris. Sono

02 Ottobre 2011 pole position: Gagliardini Porsche 997 1’52.361 giro più veloce: Passuti Porsche 997 1’54.198 podio: 1. Fornaroli/Mastronardi Porsche 997 2. Baccani/Monti Porsche 997 3. Kruglyk/Basov Porsche 997 Cup

MUGELLO pole position: Monti Porsche 997 1’45.749 giro più veloce: Baccani Porsche 997 1’54.401 podio: 1. Kruglyk/Basov Porsche 997 2. Mapelli/Skryabin Ferrari F430 3. Sanna/Stancheris Lambo. Gallardo

GARA 2

Titoli all’ultimo

MONZA pole position: Kox Lamborghini Gallardo 1’47.461 giro più veloce: Amos Lamborghini Gallardo 1’48.640 podio: 1. Amos/Kox Lambo. Gallardo 2. Albuquerque/Bonanomi Audi R8 LMS 3. Capello/Sonvico Audi R8 LMS

a cogliere la seconda vittoria della giornata davanti alle due Audi di Albuquerque e Sonvico, Gai, primo della GT2, Ruberti, Cioci, e Stancheris, primo della GT Cup. Ma nel post gara l’equipaggio del Team Imperiale veniva penalizzato di 25 secondi per il contatto con Livio ed era costretto così a retrocedere di una posizione a vantaggio di Fornaroli-Mastronardi che con il settimo posto assoluto, si classificavano primi della GT Cup.


PORSCHE CARRERA CUP ITALIA

12ª| 13ª PROVA

15/16 Ottobre 2011

a cura di matteo pasquali. foto: ufficio stampa

Balzan non è sazio quell'appuntamento non aveva validità). Il rodigino nel tempio della velocità ha incorniciato un trionfo completato dalla clamorosa pole position di sabato e dai giri veloci in entrambe le gare. Insomma non ha voluto lasciare nemmeno le briciole agli avversari collezionando otto successi nel 2011 e portando a quindici il bottino nella serie Porsche. La squadra di Enrico

pole position:

Monza

n.d. giro più veloce:

GARA 2

15-16 Ottobre 2011 pole position: Balzan giro più veloce: Balzan 1’51.423 podio: 1. Balzan 2. Monti 3. Busnelli

GARA 1

I

n gara 1 Alessandro Balzan continua a stupire: non è sazio di vittorie, perché pur essendo arrivato a Monza con la corona del terzo titolo, ma non si è voluto accontentare. Il veneto dopo aver siglato una storica pole position, ha centrato anche la settima vittoria in gara 1 in sette appuntamenti, portando a quattordici il suo bottino personale di successi nel monomarca riservato alle 911 GT3 Cup. La gara di Balzan non è stata esente da piccoli errori: nel 4° giro ha tentato di superare Monti all'esterno della Prima Variante, ma ha messo due ruote sull'erba ed è stato costretto a tagliare la chicane. Per evitare una penalizzazione si è riaccodato alla vettura dell'emiliano, ritrovando subito la concentrazione per preparare l'azione decisiva e poi se n'è andato in una cavalcata solitaria. Monti con la piazza d'onore resta il lizza per il secondo posto assoluto in Campionato che vede ancora tre piloti in lizza. Il favorito è Mapelli che, grazie al quarto posto in Gara 1, vanta 116 punti, vale a dire 6 in più di Postiglione e 8 del bolognese. Alessandro Balzan vince anche gara 2. Il veneto ha centrato un'impresa che non è mai riuscita a nessun pilota nelle gare valide per il Campionato riservato alle 911 GT3 Cup, dacché esiste l'inversione della griglia in Gara 2 (ci era riuscito solo Andrea Boldrini proprio a Monza nel Trofeo Paul Frere del 2008, ma

Balzan 1’51.694 podio: 1. Balzan 2. Mapelli 3. Busnelli

Borghi torna a casa con la terza doppietta stagionale e la conferma della supremazia nella classifica dei team. Con la piazza d'onore in Round 13, Mapelli ha confermato anche il secondo posto nella graduatoria assoluta, oltre al successo nell'Under 25 che aveva già messo in saccoccia a Vallelunga. Sul terzo gradino del podio del Campionato sale Monti nonostante un'intraversata da brivido all'uscita della Parabolica, il bolognese sfila la posizione a Postiglione che all'inizio della stagione sembrava il più accreditato avversario di Balzan. RACE REPORT

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Coppa italia

8ª PROVA

a cura di giulio rizzo, foto: signori

Bianco e Beltrami campioni

1° DIVISIONE

23 Ottobre 2011 pole position: Romani Porsche 997 Cup 1’40.370 giro più veloce: Benusiglio Ferrari F430 1’41.826 podio: 1. Romani Porsche 997 Cup 2. Consoli Porsche 997 GT3 3. Benusiglio Ferrari F430

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RACE REPORT

dell’incrocio delle linee, a farne le spese è Melatini venuto a contatto con Trebbi e Tablò, come Melatini iscritti nella Clio Cup e partiti al suo fianco e dietro di lui. Ad avere la peggio è proprio Melatini. Start da dimenticare anche per l’autore della pole Pasquinelli subito out per problemi meccanici. Cavalcata solitaria così per Cappello (Alfa Romeo 147) che conclude davanti a Gurrieri (Renault Clio) e ad uno scatenato Montali (Bmw 320i) risalito dalla penultima piazza in griglia, con i due che danno vita ad un bel duello negli ultimi due giri. Out dalla lotta per il titolo Melatini, questo va al milanese Beltrami che con la sua 206 Rc Classe N 2000 vince la classe e si aggiudica i punti necessari per scavalcare Melatini e tenersi dietro Finco sesto assoluto ma terzo di classe 24hr Special 2.0.

2° DIVISIONE

V

ittoria per Romani (Porsche 997 Cup), campionato al vicentino Riccardo Bianco. Questi i verdetti dell’ultima prova della 1° Divisione del Coppa Italia 2011. Subito il più lesto al via, Romani, partito dalla pole, fa gara in solitaria con alle sue spalle Consoli (Porsche 997 GT3) e Bianco. Esitazione invece per Benusiglio che con la sua F430 GT2 passa al primo giro in quarta posizione (era secondo in griglia). Proprio lui e Rossi con la Porsche 24hr Special Gt recuperano terreno progressivamente fino a passare lo stesso Bianco (DVB Sport) che mantenendo la seconda posizione in classe Cup conquista il titolo davanti a Consoli a cui sarebbe servito vincere la gara. E’ ancora un contatto a stabilire la classifica della Seconda Divisione. Proprio al via, nella bagarre

VALLELUNGA pole position: Pasquinelli Bmw 320 1’46.451 giro più veloce: Cappello Alfa Romeo 147 1’48.072 podio: 1. Cappello Alfa Romeo 147 2. Gurrieri Renault Clio 3. Montali Bmw 320i

23 Ottobre 2011


RACE REPORT

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OFFERTO DA:

Camp. Italiano Turismo di Serie 13ª| 14ª PROVA

23 Ottobre 2011

a cura di giulio rizzo. foto: signori

Toby e Tramontozzi i Campioni

GARA 1

23 Ottobre 2011 pole position: Tramontozzi Mini Cooper S 1’54.348 giro più veloce: Tramontozzi Mini Cooper S 1’55.090 podio: 1. Caramaschi Renault Megane Rs 2. Tramontozzi Mini Cooper S 3. Ceccato Mini Cooper S

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RACE REPORT

attardato da problemi meccanici prima e da un Drive Through dopo. Per Ferri un secondo posto anche nella S Cup Italia con il titolo che va al giovane di Latina Ivan Tramontozzi (Mini Cooper S – Team Millenium).

GARA 2

Toby” succede a Nicoli nel palmares del Campionato Italiano Turismo di Serie. Per il pilota di Lecco, su Renault Megane RS (DVB) Sport, la certezza del Titolo arriva in gara 2 quando il rivale al titolo Ferri è

Vallelunga pole position: Vecchietti Mini Cooper S n.d. giro più veloce: Tramontozzi Mini Cooper S 1’55.473 podio: 1. Ceccato Mini Cooper S 2. Tramontozzi Mini Cooper S 3. Iatsuk Mini Cooper S

Non mancano i colpi di scena in Gara 1 dove dopo lo start quando i primi tre mantengono le posizioni in griglia ma al primo giro è Ferri ad alzare bandiera bianca rallentando vistosamente e poi ritirandosi. Davanti, dietro Tramontozzi, ci sono così Caramaschi, e Nember che ha la meglio su Iatsiuk e Ceccato. Nuovo colpo di scena la terzo giro quando Tramontozzi si gira da solo all’ingresso del Tornantino scivolando in quarta piazza e dando vita ad una rimonta che si corona quattro giri dopo quando si porta alle spalle di Caramaschi. Nessun affondo tuttavia con i due in quest’ordine sul traguardo davanti ad un Ceccato particolarmente brillante, “Toby” e un Zhuravlev finalmente nel gruppo dei migliori e terzo nella

assoluta S Cup Italia. In ottica campionato ipoteca del titolo da parte di “Toby” con il suo vantaggio che sale a dieci punti su Ferri. Domani in Gara 2 gli basterà un solo punto in caso di vittoria del rivale. Discorso aperto anche nella S Cup Italia dove il vantaggio di Ferri su Tramontozzi scende a sette punti con ben 23 ancora in palio. In avvio di gara 2 subito un colpo di scena con out Vecchietti (Mini Cooper S) e Frediani (Seat Leon) che vengono a contatto nel gioco dell’incrocio delle traiettorie. La Safety Car in pista per tre tornate lascia il gruppo con in testa Pegoraro incalzato da Ceccato e da Menapace (Megane Rs) che tuttavia viene subito fermato con uno Stop and Go per


GARA 1

23 Ottobre 2011 pole position: Tramontozzi 1’54.348 giro più veloce: Tramontozzi 1’55.090 podio: 1. Tramontozzi 2. Ceccato 3. Zhuravlev

23 Ottobre 2011

13ª| 14ª PROVA

GARA 2

S Cup Italia

Vallelunga pole position: Vecchietti n.d. giro più veloce: Tramontozzi 1’55.473 podio: 1. Ceccato 2. Tramontozzi 3. Iatsuk

due sorpassi in regime di bandiere gialle. Sempre nel terzo giro errore di Pegoraro che tutto da solo si gira al Tornantino scivolando poi nelle retrovie per problemi meccanici. L’ultimo colpo di scena, quello decisivo anche ai fini delle due classifiche assolute, avviene nello stesso posto un giro dopo quando Ferri, partito ultimo per la rottura del motore in gara 1, in un tentativo disperato di sorpasso a “Toby”, lo tocca facendolo girare. Per il pilota romano scatta il

Drive Through e cala il sipario per le speranze di assoluta. La gara scivola così senza sussulti con Ceccato che amministra il vantaggio e Tramontozzi che non rischia e si accontenta della terza piazza. Completa il podio l’ucraino Iatsiuk con la Mini Cooper S del Team A Sport per un podio fotocopia anche per la S Cup Italia.

RACE REPORT

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Campionato Italiano Autostoriche

8ª PROVA

23 Ottobre 2011

a cura di riulio rizzo. foto: fotoforchini

Meno una

P

enultimo appuntamento con il Tricolore Autostoriche la 300Km quello andato in scena il passato fine settimana sul tracciato romano. La classica prova endurance di fine stagione, l’ultima per il 2011 organizzata dal Gruppo Peroni Race, ha incoronato il trio Sordi/Sordi/Giovannini su Porsche 935 Turbo, primi sotto la bandiera a scacchi e vincitori del 3° Raggruppamento. A gioire nel primo son invece Raimondi/Raimondi/Cappelli (Jaguar E) con il 2° Gruppo invece al duo Casoni/Zardo (Porsche 911). A mettersi in luce in qualifica è tuttavia l’inedito duo Guerra/Mengozzi capaci di fermare il cronometro sul tempo di 1’43.774 già nella prima delle due sessioni a disposizione. Quasi un secondo più lenti i vincitori della prova di Imola Valle/Valle su Lancia Beta Montecarlo a loro volta un secondo e mezzo più rapidi di Sor-

23 Ottobre 2011 Pole position Guerra/Mengozzi Porsche 930 1’43.774 Giro più veloce Valle/Valle Lancia Beta Montecarlo 1’44.907

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RACE REPORT

di/Sordi/Giovannini. Quinti assoluti in griglia, ma migliori del gruppo 2 proprio Zardo/Casoni. Di tutto rispetto anche l’undicesimo tempo assoluto di Raimondi/Raimondi/Cappelli. Allo start a prendere il comando è Zardo che viene tuttavia scalzato da Mengozzi al terzo passaggio. Solo un giro ed in seconda posizione si porta F. Valle che solo in prossimità della prima ora riesce a conquistare la prima posizione. Alle spalle dei tre equipaggi si porta Sordi autore di una partenza non esaltante. Quinta posizione per il duo Bucci/Marsella (Porsche 911). Sono proprio loro i protagonisti fino allo scadere della prima ora quando riescono anche a portarsi al comando per due tornate in occasione del ventottesimo e ventinovesimo giro prima della loro sosta obbligatoria. Dopo tutti i primi cambi pilota in testa torna la Beta Montecarlo incalzata da Sordi e da Ca-

VALLELUNGA 1° raggruppamento: Raimondi/Raimondi/Cappelli Jaguar E 2° raggruppamento: Casoni/Zardo Porsche 911 3.0 3° raggruppamento: Sordi/Sordi/Giovannini Porsche 935 turbo

soni. Nella top five anche Rosticci/Mundi e Cabianca/Fratti sempre su Porsche 911. Il sorpasso decisivo avviene con le strategie ai box quando, dopo anche l’ultima sosta in testa passa Giovannini capace di allungare e staccare i rivali di una tornata. Terzo gradino del podio virtuale per Casoni /Zardo, vincitori del secondo gruppo davanti a Cabianca/Fratti e Mundi/Rosticci, giunti rispettivamente

quarto e quinto sotto la bandiera a scacchi. Altrettanto avvincente la sfida nel 1° Raggruppamento dove Raimondi/Raimondi/Cappelli e Castronovo/Nicodemi (Bmw 2002 Ti) disputano la quasi totalità della gara girando sugli stessi tempi e distanziati massimo di due posizioni l’uno dall’altro. Solo nell’ultimo stint di gara la Jaguar E riesce ad allungare e a conquistare la vittoria di Gruppo.


5 HUNDRED Cup

13ª| 14ª PROVA

23 Ottobre 2011

a cura di giulio rizzo. foto: elle emme

Ancora

Silvestri

GARA 1

23 Ottobre 2011 pole position: Di Giovanni 2’12.036 giro più veloce: Di Giovanni 2’12.172 podio: 1. Di Giovanni 2. Tempesta 3. Marech

to da Scarfò che verrà poi sanzionato con un drive through che lo condannerà alle retrovie. Sul terzo gradino del podio sale Marech che passa Silvestri che a sua volta si accontenta del quarto posto che significa anche la matematica certezza del titolo. Di Giovanni concede il bis in Gara 2 quando fin dal via è fra i più reattivi. La gara è però subito molto combattuta con nessuno capace di allungare sul resto del gruppo e così in scia del battistrada si portano Bellucci e Silvestri, con questo incalzato da Vannini. Intensi duelli con l’ultimo sorpasso che arrivo all’ultimo giro con Vannini che scalza il neo campione 2011 sotto la bandiera a scacchi dopo la quale tutto il gruppo dei piloti in gara effettua un

GARA 2

U

ltima prova 2011 a fine ottobre a Vallelunga per la Five Hundred Cup con Silvestri che si conferma campione dopo il titolo conquistato nel 2010. In qualifica i riflettori sono per Di Giovanni che strappa la pole a Tempesta capace di migliorarsi sotto la bandiera a scacchi ma sempre a poco più di due decimi dal pole setter. Terza casella in griglia per Silvestri che in gara 1 subito infila Tempesta che tentenna allo start. Fra i due è lotta vera con Tempesta che non ha timori reverenziali e si riporta in seconda piazza. Di Giovanni con il giro più veloce (2’ 12.172) consolida la testa della classifica dove ci rimarrà fino alla bandiera a scacchi. In seconda posizione rimane Tempesta, segui-

giro in parata in ricordo del giovane campione della Moto Gp Simoncelli tragicamente scomparso in mattinata. In segno di rispetto anche tutte le pre-

miazioni della giornata si sono svolte senza festeggiamenti e il paddock tutto si è racchiuso in un minuto di silenzio alle 13.15.

VALLELUNGA pole position: Sellani n.d. giro più veloce: Tempesta 2’11.986 podio: 1. Di Giovanni 2. Bellucci 3. Vannini

RACE REPORT

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Via Cardinal de Luca, 1 - 00196 Roma In caso di invio per posta elettronica: press@gruppoperoni.it zr.redazione@gmail.com (oggetto: marketplace)

Categorie 100 Abbigliamento tecnico e sportivo 110 Software & Elettronica 120 Auto stradali 130 Auto da competizione 140 Comunicazione, Apparati radio 150 Libri, Film & Documentari 160 Grafica & Design 170 Scuole di pilotaggio 180 Servizi logistici 190 Allestimenti 200 Assicurazioni 210 Servizi legali & Commerciali 220 HI-FI 230 Pneumatici & Cerchi 240 Lubrificanti & Benzine 250 Servizi Fotografici & Poster 260 Accessori & Componenti

Motorsport 270 Accessori & Componenti Aftermarket 280 Teams 290 Modellismo 300 Cura dell’auto 310 Viaggi 320 Produzione TV 330 Adesivi e Decalcomanie 340 Bilici e materiale rotabile 350 Kart 360 Computer 370 Agenzie di management 380 Uffici stampa 390 Club 400 Autodromi 410 Caschi 420 Motoristi 430 Telemetria 440 Shop 450 Alberghi 460 Leasing 470 Merchandising 480 Preparazione Atletica 490 Internet

ELENCO INSERZIONISTI Yokohama II copertina Costa Gomme 8 Turatello 9 Bierre 9 N.T.P. 11 Sorridi Editore 17 Modellismo 90 19 Sulpol 19 GP RACE 37 GP RACE 49 Gas & Power Italia 55 Fit Race 63 GP Race III copertina Dunlop IV copertina

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Sparco S.p.A. Km 0,500 Autostrada TO-MI 10036 Settimo T.se (TO) Tel. 011.22 40911 / Fax 011.22 40900 e-mail: info@sparco.it

N. Tecnology Spa Via Tonani, 6 - 26030 Malagnino (CR) Tel. 0372.496580 / Fax 0372.496627

Speed Control S.A.S. Via Baldassarra 3, 48027 Solarolo (RA) Tel: +39 054653101 / Fax: +39 0546618266

Picchio Spa z.i. 64010 Ancarano (TE) Tel. 0861.816015 / Fax: 0861.86246

Gorini Training scuola di pilotaggio Via Dei Bigi, 24 47100 Forlì Tel. / Fax 0543 550523

Ermolli Via N.Bixio, 1 - 21020 Mornago (VA) Tel. 0331.901012 / Fax: 0331.901521

Motor Global Research Via Laurentina Km 27.150 00040 Pomezia (RM) Tel. 06/91821085

Bilici e materiale rotabile

Mir Via Newton, 17 Zona B9 - Pratacci 52100 Arezzo Tel. 0575 984210/383043 / Fax 0575 382975

Sandro Munari Guida Sicura S.r.l. c/o Adria International Raceway - Fraz. Cavanella Po 45011-Loc. Smergoncino 7 Adria (RO) Tel. 0426/949860 / Fax: 0426/945684

110

Alpinestars Spa Viale Enrico Fermi, 5 - 31011 Asolo (Tv) Te. 04235286 / Fax 0423529571

Software & Elettronica

180

Magneti Marelli Spa Via A. Borletti, 61/63 - 20011 Corbetta (Mi) Tel. 02.972001 / Fax 02.97200355

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160

Duke Video www.dukevideo.com Champion House Douglas Isle of Man Customer services +44(0)1624640011

Grafica e Design

Kaos-Design Via Percalli, 16 - 20019 Settimo Milanese (MI) Tel. 02-3287912 / Fax: 02 33511412 e-mail: info@kaos-design.it Lucky Design Via dell’Industra, 3 - 42019 Pratissolo di Scandiano Tel. 0522 851038 / Fax: 0522 851181 Max77 Design Via Garibaldi, 151 - Giussano (MI) Tel. 0362 355378 / Fax: 0362 352550 170

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Pneumatici & Cerchi

Scuole di pilotaggio

GuidarePilotare S.p.A. Viale Daijiro Kato, 10 - 47843 Misano Adriatico (RN) Tel. 0541/612540 / Fax: 0541/612536

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Gieffe S.r.l Via S. Giuliano, 39 - 15040 Castelceriolo (Al) Tel. 0131.216505 / Fax: 0131.216506 Motorquality Spa Via Venezia, 2 ang. Via Carducci 20099 Sesto S. Giovanni (Mi) Tel. 02.249511 / Fax: 02.22476420 www.motorquality.it

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LOGICO S.R.L. Via del Passatore, 90/C 41011 Campogalliano (MO) Tel. +39 059.528704 / Fax: +39 059.528718

Prontocorsa S.r.l. Scuola di pilotaggio autostoriche Viale Certosa, 177 - 20151 Milano Tel. 02.38004114 / Cel. 348.7109818 Fax: 02.38000717

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OMP Racing S.r.l. Via E. Bazzano, 5 - 16019 Ronco Scrivia (Ge) Tel. 010.96501 / Fax 010.935698 e-mail: omp.info@ompracing.it

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a cura di pietro rizzo

1955: TRIONFI E TRAGEDIE ultima parte

VENI, VIDI, VICI La Targa Florio, che ha appena ricevuto dalla Commissione Sportiva Internazionale la validità quale prova del Campionato Mondiale Sport, diventa decisiva per l’assegnazione del titolo e la Mercedes, seconda nella classifica di Campionato, scende in forze in Sicilia con un unico obiettivo: vincere.

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opo il Tourist Trophy la Ferrari è al comando nella classifica del Campionato con 19 punti, 3 in più di Mercedes e Jaguar a pari punti al secondo posto. La targa Florio, appena inserita quale ultima prova del Campionato, diventa quindi decisiva per l’assegnazione del titolo. Vincenzo Florio, padre e padrone della Targa, già all’atto dell’iscrizione della gara in calendario, aveva chiesto che alla competizione fosse assegnata validità per il Campionato e, a tale scopo, aveva proposto come data di svolgimento il 16 ottobre al posto della tradizionale data in primavera per evitare una concomitanza con le altre prove di Campionato. La comunicazione ufficiale da parte della Commissione Sportiva Internazionale perviene telegraficamente a Florio solo a settembre. A suo favore, oltre alle pressioni della C.S.A.I., ha giocato l’annullamento della 1000 km del Nürburgring a seguito della strage di Le Mans, annullamento che aveva ridotto a cinque il numero di gare valide per il Campionato. La Mercedes, che in un primo momento non aveva inserito la Targa nei suoi programmi, decide all’ultimo minuto di fare uno sforzo nel tentativo di conquistare il titolo. Neubauer sa benissimo che, per riuscire nell’intento, è necessario che una Mercedes vinca e che la Ferrari non si classifichi più in su del terzo posto. Ritiene però di riuscire nell’impresa e iscrive tre vetture per Fangio/Kling, Titterington/Fitch e Moss/ Collins, quest’ultimo voluto da Moss e lasciato libero dall’Aston Martin che, tagliata fuori dalla lotta per il titolo, ha deciso di non partecipare a quest’ultima prova. Anche la Jaguar rinuncia a partecipare perché non ritiene le sue vetture idonee alle caratteristiche del circuito siciliano.

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STORIE D’ALTRI TEMPI

La lotta rimane quindi circoscritta a Mercedes e Ferrari. A sfavore di quest’ultima c’è però il fatto che Taruffi, vincitore l’anno precedente e forse il miglior conoscitore del circuito, proprio una settimana prima della gara ha uno scontro con lo stesso Ferrari e si rifiuta di correre. La Ferrari è quindi presente solo con due vetture affidate a Castellotti/Manzon e Maglioli/Sighinolfi mentre la Maserati, oltre alle numerose vetture private, schiera una sola vettura ufficiale per Musso/Villoresi. Come al solito Neubauer non lascia nulla al caso e immediatamente una armata di 45 persone, tra ingegneri tecnici e meccanici, con sei camion, dieci vetture stradali e tre auto radio, si trasferisce in Sicilia e il 1 ottobre stabilisce il suo quartier generale a Palermo. A partire da quel giorno i piloti effettuano ricognizioni con le diverse vetture disponibili e in qualsiasi condizione meteorologica compiendo almeno venti giri a testa del percorso. Il giorno della gara, dopo quasi due mesi di continuo maltempo, il

Al termine del suo turno di guida Moss cede il volante a Collins mentre un’orda di meccanici si affolla sulla vettura malconcia dopo l’escursione fuori strada del pilota inglese per rimetterla in condizione di riprendere la gara. sole fa la sua apparizione e le strade finalmente asciutte offrono condizioni ottimali di guida ai 47 concorrenti che si preparano ad affrontare i 13 giri del Piccolo Circuito delle Madonie di 72,4 Km per un totale di 822 km. I concorrenti prendono il via a 30 secondi di intervallo e, come nella Mille Miglia, le vetture più potenti sono le ultime a partire. Moss, al quale è stato affidato il primo turno di guida, conclude il primo giro al comando, seguito da Castellotti e Fangio: i primi tre hanno girato con tempi inferiori al precedente record sul giro appartenente allo stesso Castellotti. Moss continua la sua cavalcata costruendo un vantaggio che al terzo giro è già oltre 4 minuti ma al quarto giro,

Castelletti tenta una rincorsa disperata nel tentativo di ricuperare il ritardo accumulato dalla sua vettura per una foratura. Il suo sforzo sarà però inutile e la foratura costerà alla Ferrari il titolo. forse per un eccesso di confidenza, esce rovinosamente di strada e atterra su un masso con le quattro ruote sollevate da terra. In qualsiasi altra gara questo avrebbe significato il ritiro ma qui una cinquantina di spettatori sollevano di peso la vettura rimettendola in condizioni di ripartire. Moss arriva ai box dove un’orda di meccanici, avvisati via radio, si precipita sulla vettura per riparare per quanto possibile i danni e metterla in condizione di ripartire con Collins al volante che adesso ha oltre cinque minuti di ritardo su Castellotti al comando. Nonostante la vettura non sia in perfette condizioni, Collins gira a tempi record, guadagnando rapidamente terreno su Manzon che ha sostituito Castellotti e, alla fine del suo turno, nonostante una escursione fuori strada senza serie conseguenze, restituisce la vettura a Moss in testa alla gara con un minuto di vantaggio su Kling risalito in seconda posizione. Quando però quest’ultimo si ferma per rifornire e cedere la guida a Fangio il tappo del serbatoio rimane bloccato per lungo tempo e Castellotti, che ha sostituito Manzon, passa di nuovo in seconda posizione. Moss è quindi di nuovo in testa ma vincere non basta: Castellotti è infatti secondo e questo è sufficiente alla Ferrari per conquistare il titolo. Il pilota italiano deve però cedere la guida a Manzon perché, per regolamento, non può guidare per più di cinque giri consecutivi e purtroppo il francese, nel corso del suo primo giro, è vittima di una foratura che gli fa perdere oltre cinque minuti. Fangio risale così al secondo posto e le posizioni rimarranno immutate fin sul traguardo nonostante Castellotti, tornato al volante, tenti disperatamente di.ricuperare. La Mercedes vince così il titolo sul filo di lana e annuncia ufficialmente il suo ritiro da tutte le competizioni dopo aver annunciato in precedenza il suo ritiro dai Gran Premi. Passeranno decenni prima che le vetture con la stella a tre punte tornino sui circuiti di tutto il mondo.




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