Zora News dicembre 2012

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Proprietario editore: ZORA società coop.va sociale - n Albo. A118423; Autorizzazione del Tribunale di RE n.1068- 12/03/02 ; Direttore responsabile: Paolo Ruini Stampato c/o Cooperativa Sociale L’Olmo, Redazione: via Munari 5-Scandiano Tel:0522.982601 – Fax: 0522 851078; Email: commerciale@coopzora.it

ZORA NEWS

BUON

N .2

NATAL E

BUON

D I C E M B R E 2 0 1 2

ZORA 2013

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ZORA NEWS L’editoriale Gentili Lettori, quest’anno per gli auguri ho scelto un brano tratto dal libro di Maurizio Fajeti, “come polvere in un raggio di luce”…...vi consiglio di leggere tutto il libro. Fa bene al cuore….

«Sarò pure fissata, ma non riesco a togliermi dalla testa il fatto che noi siamo una cooperativa, lo ripeto in continuazione, perché non è assolutamente una cosa scontata. Vorrei che fosse chiaro per tutti, diventare soci di una cooperativa può sembrare una semplice formalità, ma non è così. Farsi soci vuoi dire condividere un'idea, dei principi, un modello di partecipazione; fare una scelta che non dà solo la possibilità di portare a casa lo stipendio. Appartenere a una cooperativa significa voler contribuire a migliorare il proprio lavoro. E una cosa che non facciamo solo per noi ma anche per gli altri, quelli che verranno dopo. Le cooperative non appartengono a nessuno ma nello stesso tempo sono di tutti; far parte di una cooperativa è come prendere in prestito una cosa e impegnarsi a restituirla con un plusvalore. Ogni volta che vado a trattare con i Servizi sulle rette dei nostri ospiti, porto con me la consapevolezza di avere alle spalle persone che vivono e lavorano nella nostra Cooperativa con capacità e qualità tali che mi permettono di chiedere un giusto riconoscimento per l'incarico che ci viene assegnato. Se non avessi questa certezza credo proprio che non riuscirei a farlo». A questo punto mi sembra chiaro che ci stiamo avvicinando a una visione di come potrebbe essere Zora in un futuro prossimo, e mi permetto di esplicitare la domanda: «Claudia, come ti piacerebbe che fosse la Cooperativa negli anni a venire?» La Melli mi fa un mezzo sorriso imbarazzato: «Bravo questa è una bella domanda... di solito quando me la fanno cerco di non rispondere». «Per quale motivo?» le chiedo piuttosto sorpreso. «Diciamo per scaramanzia. Ho ben chiaro come vorrei che fossimo tra qualche anno, ma ho paura che dicendolo, il desiderio non si realizzi, però in questo caso farò un'eccezione e speriamo che vada bene. In futuro vorrei vedere una maggiore partecipazione alle assemblee dei soci, e non mi riferisco solo ai lavoratori: vorrei che ci fossero anche i rappresentanti dei Servizi e í familiari dei nostri ospiti, perché questo mi farebbe capire che stiamo ascoltando i bisogni del contesto in cui ci muoviamo e che finalmente ci siamo radicati a pieno nel territorio. Dobbiamo far sì che la nostra organizzazione sia in grado di permettere uno scambio continuo d'informazioni e contenuti dall'interno all'esterno e viceversa, senza aver paura di perdere l'identità che ci appartiene, anzi, facendo proprio di questa permeabilità la nuova identità di Zora. Mi piacerebbe raggiungere anche un altro obiettivo, riuscire a far circolare il ricco bagaglio di esperienze che abbiamo accumulato in questi anni e metterle a disposizione di chi ce le chiede». Le faccio un'ultima domanda che sorge spontanea dopo averla ascoltata: «E tu, che ruolo vorresti avere in questo futuro?» Gli occhi svelano una decisione che in precedenza mi sfuggiva. «Fino a quando continuerò a credere in quello che faccio, continuerò a esserci. Su questo non ho dubbi». Nemmeno io.

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ZORA NEWS 14.02.1997-14.02.2012

Zora ha compiuto 15 anni di attività e ha festeggiato con un Convegno e …..

Sono storie molto complesse quelle delle cooperative sociali, dove si intrecciano in un’unica organizzazione progetti imprenditoriali, un forte spirito di solidarietà, scelte di vita, alta professionalità, aspetti economici, condizioni di svantaggio anche pesanti delle persone assistite o inserite al lavoro. Poteva quindi sembrare difficile per Maurizio Fajeti scrivere la storia dei primi 15

anni di vita della cooperativa sociale Zora di Scandiano. Fajeti è un educatore della stessa cooperativa e la conosce molto bene, come conosce bene i ragazzi, le famiglie, gli operatori e i diri-

genti. “Come polvere in un raggio di luce”, il libro di Fajeti, non è la semplice descrizione di una impresa sociale, ma “un rac-

conto di storie”, come lui stesso scrive nel libro.

“Ogni storia”, scrive Fajeti, “è il risultato di

un progetto di vita, nel corso del quale

intrecciamo la nostra esistenza con quella di altri, per arricchire di senso le reciproGiannattasio introduce il convegno

che esperienze”.

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ZORA NEWS Non è un caso che

I saluti del sindaco Mammi

l’interessante

prefa-

zione, del libro sia stata scritta da Duccio Demetrio, docente di filosofia dell’educazione all’Università Bicocca di Milano, scrittore e fondatore della Libera Universtità dell’Autobiografia di Anghiari. Dalle storie raccontate da Maurizio Fajeti esce un ritratto della complessità di Zora, che mostra, senza un freddo elenco di numeri e dati economici, come sia importante per un territorio la presenza di una cooperativa sociale, con i suoi percorsi di vita, le sue professionalità, i suoi valori, le sue passioni. Il libro di Maurizio Fajeti è stato presentato domenica 23 settembre nell’ambito del convegno"La cooperazione sociale per le persone e il territorio: l'esperienza di Zora". L’iniziativa è stata aperta da Piero Giannattasio, presidente de Lo Stradello e dal Consorzio cooperative sociali Quarantacinque dalla presidente di Zora Claudia Melli e dal sindaco di Scandiano Alessio Mammi, che ha sottolineato come la storia di Zora faccia parte della storia del territorio, e come la cooperazione sociale sia strettamente legata alla cultura emiliana, dove può esistere una esperienza economica che ha come missione quella di garantire

pari

opportunità

a

I saluti della presidente Melli

tutti. La discussione è stata coordinata da Carlo Possa,

responsabile

delle cooperative sociali di Legacoop Reggio Emilia.

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ZORA NEWS I contenuti del libro sono stati affrontati durante la presenta-

Il pubblico al convegno

zione tra l’autore e Carmine Lazzarini, docente all’Università dell’Autobiografia di Anghiari e collaboratore

di

Duccio

Demetrio. Lazzarini, commentando il libro, ha sottolineato come sia emersa l’importanza delle persone e dei luoghi, in un lavoro che è anche viaggio di formazione. E’ poi seguita una tavola rotonda sulla La presentazione del libro

cooperazione sociale e il suo rapporto

Calvari, Lazzarini, Fajeti

con il territorio. Hanno partecipato Luca Benecchi, Responsabile dei Servizi Sociali Associati dell'Unione Comuni Tresinaro Secchia, Giovanni Fosti, direttore del Master in Management pubblico Bocconi di Milano,

Laura

Carmine Lazzarini,

Mauri,

Responsabile handicap

dell'Università

adulti

Area del

Distretto Ausl di Reggio Emilia e Matteo Sassi, assessore alle Politiche sociali del Comune di Reggio Emilia.

I relatori con Carlo Possa

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ZORA NEWS Sassi, Lazzarini, Mauri, Benecchi, Fosti

Diversi i temi affrontati nella tavola, rotonda: da quello più generale della crisi del welfare e delle

possibili azioni da mettere in campo per

superare la situazione attuale, il ruolo delle cooperative sociali e della loro utilità, la professionalità degli

to economico, i problemi del servizio pubblico.

operatori e il loro risibile riconoscimen-

Simona Caselli, presidente di Legacoop Reggio Emilia, concludendo il convegno, partendo dall’idea che dobbiamo comunque contrastare una certa inerzia che si nota di fronte alla crisi

attuale ai sui effetti, ha ribadito la centralità della cooperazione sociale nella ricerca di un nuovo welfare. Ha poi ricordato il grande impegno in questa difficile fase delle cooperative sociali, che sono riuscite sia a mantenere alta la qualità dei servizi, sia a garantire i livelli di occupazione.

Il convegno si è svolto nell’ambito dell’ormai tradizionale manifestazione di “Podere in Festa, organizzata d Zora e Lo Stradello nel podere di Pratissolo. Una iniziativa che ha sempre un note-

vole successo di partecipazione. Nel corso della giornata si sono svolte mostre fotografiche, laboratori e spettacoli per bambini, antichi

giochi, visite alla serra. Sono inoltre stati organizzati il mercatino dell'usato "Uso e riuso"e la

cottura del pane. Il tutto accompagnato da gnocco fritto dal e Lambrusco pro-

dotto dalla coop. Lo Stradello.

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e …..il libro “Come polvere in un raggio di luce” di Maurizio Fajeti

Mi è stato chiesto di scrivere qualche cosa sul mio libro … e io che pensavo di avere già scritto abbastanza … ma pare non

Stefania Bondavalli ospita Fajeti e Calvari nella trasmissione Bungiorno Reggio

fosse abbastanza. Comunque

devo

dire

che

è

stata

un’esperienza unica, forse irripetibile e in

questo sta la sua bellezza. Per quasi cinque anni ho lavorato a questo progetto con due obiettivi principali; innanzi tutto non

disperdere quel capitale di esperienze lavorative, umane e relazionali maturate in tutti questi anni ai Laboratori Integrati e metterle a

disposizione di altre realtà cooperativistiche e non così che le idee circolino, cambino forma e divengano patrimonio comune.

L’altra motivazione era quella di creare qualcosa che permettesse, a chi non c’era, di far sua

l’esperienza della nascita di Stradello prima, e di Zora poi, con tutte le difficoltà del percorso, le contraddizioni, i conflitti, i successi e la volontà comunque di andare avanti. Per raggiungere questo risultato ho scelto di scrivere queste storie, le nostre storie, attraverso la narrazione.

Ho cercato di rievocare le emozioni di ieri senza giudizi o iperboli, così come le sentivo nascere

dal cuore di chi stavo ascoltando, ho pensato che l’unico modo per “emozionare” chi avrebbe letto il libro poteva avvenire solo attraverso una contaminazione di emozioni, ho creduto e lo credo

tutt’ora che sia l’unica maniera per trasferire anche solo una piccola scintilla delle esperienze fatte da altri.

Calvari Maria e Fajeti Maurizio

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ZORA NEWS E’ stato un viaggio lungo, che ho fatto insieme a tutte le persone, i luoghi, i ricordi, le sensazioni di cui ho scritto, e quando ho avuto fra le mani il primo libro finito, beh ho provato un misto di

orgoglio e di tristezza, ora “Come polvere in un raggio di luce” deve camminare da solo, e sento già che mi mancherà non poco.

Maurizio Fajeti

OSPITI A BUONGIORNO REGGIO: MERCOLEDÌ 10 OTTOBRE 2012 Stefania Bondavalli ci ha ospitati nella sua trasmissione “Buongiorno Reggio” per raccontare del libro. Bello come in un momento di “crisi” una Cooperativa Sociale desideri festeggiarsi raccontando delle persone che l’hanno attraversata facendola quello che oggi è: una impresa solida fatta di persone che lavorano con persone di diversa professionalità , per le persone con disabilità. E’ questo quello di cui parla il libro!

Un’auto celebrazione ? No ben di più. “E’ la storia di un gruppo di persone che inseguivano un’utopia” dice Maurizio nelle prime pagine del libro. E aggiungo io: un sogno realizzato che è andato ben oltre ogni aspettativa.

La cooperativa Zora nasce nel 1997, ma il sogno comincia molto prima …. come un bambino non nasce nel momento in cui emette il primo vagito, ma molto tempo prima quando le vite dei

suoi genitori si incontrano e si intrecciano e quando cominciano a pensare a lui/lei….anche Zora nasce così desiderata e immaginata e poi fortemente voluta dai suoi fondatori.

E oggi la favola vive. Come dice Maurizio “ se non conserviamo la memoria del passato, anche il

futuro diventa più fumoso; questo vale per noi, per le organizzazioni in cui ci muoviamo, per la collettività, per la società stessa in cui viviamo”.

Maria Calvari

Calvari, Fajeti, intervistati dalla Bondavalli

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NEWS DAL SERVIZIO CIVILE Servizio Civile Volontario : una scelta consapevole Un’esperienza davvero speciale, unica. Ecco come posso descrivere il mio Servizio Civile Volontario presso la Coop. Zora di Scandiano. Devo ammettere che all’inizio di questo progetto ero un poco intimorita, non avendo mai lavorato in un ambiente come questo, in un centro residenziale per disabili psichici e fisici. Ero intimorita perché non sapevo cosa aspettarmi entrando, non sapevo come mi sarei dovuta comportare con i ragazzi, non sapevo che atteggiamento avrei dovuto tenere nei loro confronti, cosa avrei dovuto dire o fare. Invece devo essere semplicemente me stessa, ecco cosa mi hanno insegnato i ragazzi utenti di Stradora. Non ci sono comportamenti o atteggiamenti corretti o scorretti, ma semplicemente essere se stessi. Perché loro sono così, autentici e sinceri, e ti accolgono per come sei. Ti danno affetto, ti danno calore, ti donano il cuore. Entrare la mattina e trovare persone che ti vogliono abbracciare, raccontare le loro vite, le loro emozioni, la loro giornata ti riempie di belle sensazioni. Certo non è sempre facile, ci sono giornate in cui la testa avrebbe bisogno di un attimo di riposo, perché non sono sempre facili da gestire, hanno i loro dubbi, le loro ansie, i loro comportamenti problematici. Se devo essere onesta pensavo però che sarebbe stato più complicato gestirli, invece spesso basta ascoltarli, capirli e dargli un po’ di affetto e tranquillità, sempre ricordando che il lavoro degli operatori è fondamentale e importante. Insegnare loro a scrivere al computer, a colorare o creare oggetti creativi è per me di grande soddisfazione. Con Paola in particolare si è creato poi un rapporto davvero bello, abbiamo iniziato un progetto di scrittura di articoli prima a penna poi a computer, che parlano della sua vita e delle sue emozioni ed è lei stessa che li scrive. Questo progetto ha dato tanto a lei, che si sente seguita e sente di poter sviluppare le sue potenzialità, ma ha dato tanto anche a me, che ho conosciuto la sua storia e mi ha arricchita tanto, ed anche insegnare e aiutare una persona nelle sue capacità è davvero soddisfacente per me. Lei mi ringrazia sempre, ma sento di dovere essere io a ringraziare lei, per l’insegnamento che tutti i giorni mi da. Vederla piangere di gioia grazie a un’attività che svolgiamo insieme mi riempie davvero di gratitudine. Ho conosciuto una realtà per me completamente nuova grazie al S.C.V. , che ogni giorno mi insegna qualcosa, ogni giorno mi dona qualcosa, ogni giorno mi migliora e sono davvero contenta di avere iniziato questa avventura. Alice Gherpelli

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LE GRANDI EMOZIONI

di Paola Marchetti

Della gita a Torino mi e piaciuto davvero tutto,e stato tutto meraviglioso. In particolare mi ha davvero emozionato la Mole Antonelliana,la sua altezza,vedere la cittĂ dall alto illuminata dal sole,l ascensore che saliva fino in alto,un emozione unica che era la prima volta che provavo.

Mentre salivamo con l ascensore vedevo dalle vetrate la sala del teatro con le sedie eleganti e le scritte degli attori,e la Carmela mi ha spiegato che una volta vi aveva sede la Rai.

Un altra emozione enorme che ho provato e stato quando abbiamo fatto il giro con le biciclette. Devo ringraziare Cristina che ha organizzato questa avventura in bicicletta perche ho provato

un emozione stupenda,unica,mai provata in tutta la mia vita. Correre,andare veloce,la sensazione di volare,di andare a tutta velocitĂ ,giocare con i ragazzi a “chi arriva primoâ€?,tutto e stato fantastico ed emozionante. Essere in compagnia,in campagna in mezzo agli animali,sentire il vento,l aria sulla faccia,correre con gli amici,tutte emozioni nuove mai provate prima,che mi hanno fatto emozionare tantissimo e piangere dalla gioia. Desidero che la gente sappia l emozione

grande che ho provato,quanto mi e piaciuto,Manuel che trainava la pedana dove la mia carrozzina era agganciata con le corde,e correvo,correvo e volavo. Una sensazione enorme e stupenda,indescrivibile. Mi e piaciuto cosi tanto che vorrei farlo e rifarlo altre mille volte,non vedo l ora di ritornarci e poi ho la speranza che Cristina mi faccia costruire una bicicletta uguale da tenere qua a Stradora. Sono stata davvero felice quando Cristina me l ha proposto.

Grazie a Cristina e agli operatori ho imparato tante cose e ho provato emozioni grandi e meravigliose. Abbiamo davvero una coordinatrice in gamba,ci tengo a dirlo,che ci fa provare tante emozioni belle e spero che rimanga ancora tanto a lungo.

Paola Marchetti in gita

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FORMAZIONE E TIROCINI: Alcune News A cura di Maria Calvarii

FORMAZIONE GRUPPO COORDINATORI

Con il 31 ottobre 2012 si è avviata la forma-

zione destinata al gruppo coordinatori, il gruppo che vede coinvolti tutti i coordinatori dei servizi socio-riabilitativi diurni, residen-

ziali, i servizi per il tempo libero (Extra Time e SAP) e di integrazione lavorativa (SIL) in un

percorso di costruzione di relazioni e di approfondimento di modalità di gestione dei servizi attraverso anche l’individuazione e la condivi-

sione di prassi “in rete”. Il gruppo, ormai, lavora in sinergia da diversi anni. Anche la conduzione è il frutto di una valida sinergia tra Mauro Davolio (educatore della cooperativa Anemos),

Mara Ametta (coordinatrice del centro diurno Damiel) e la sottoscritta. Nel 2010, durante gli incontri del gruppo, erano emersi alcuni bisogni formativi riportati dai coordinatori stessi rispetto al ruolo del coordinatore, non tanto legati all’acquisizione di competenze e conoscenze nuove o

all’approfondimento di quelle già in possesso, quanto, invece, alla necessità di ragionare su quale immagine ognuno di loro avesse del proprio essere coordinatore.

Il gruppo riportava la necessità, quindi, di chiedersi quali aspettative provenissero dall’esterno

(dall’organizzazione o dal territorio) e quali, invece, da ognuno di loro, di riflettere rispetto a ciò

che si pensa sia legittimo dare e fare nel ruolo, oltre che di esaminarne i discostamenti che sarebbero emersi e ragionare su ciò che sarebbe dovuto. Il gruppo riteneva che fosse utile porsi questi

interrogativi sia rispetto al proprio gruppo di lavoro (gestione delle dinamiche presenti all’interno dell’equipe, aspetti decisionali, comunicazione) sia rispetto all’intera rete dei Servizi (NPI

e/o Handicap Adulto) nella quale tutti lavorano (possibilità di collegamento, costruzione di relazioni/connessioni, circolarità delle informazioni).

Queste riflessioni sono state il risultato di un questionario che noi conduttori abbiamo L’aula di formazione

distribuito ad ogni coordinatore per raccogliere le criticità e le proposte formative.

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ZORA NEWS Ecco, nel dettaglio, ciò che era emerso: Area della comunicazione/relazione: modalità comunicative, dinamiche relazionali, gestione dei conflitti all’interno del gruppo equipe; nel rapporto con le famiglie degli utenti; nel rapporto con gli utenti

Area dell’organizzazione: la gestione della quotidianità; l’organizzazione del centro diurno/ residenziale/servizio per il lavoro/servizio per il tempo libero.

Posizionamento del coordinatore : come stare all’interno dell’Organizzazione di appartenenza; come stare tra il gruppo equipe e la gerarchia dei superiori; le aspettative dell’Organizzazione e

quelle del coordinatore; saper essere coordinatore e/o coordinare la funzione di coordinamento. Tali bisogni sono stati condivisi all’interno del Tavolo Iteristituzionale che ha autorizzato lo

svolgimento della formazione, la Provincia ha collaborato nel fornire il finanziamento a tale percorso oltre che proporre il formatore (Yvonne Bonner).

Finalmente, nell’ottobre scorso siamo riusciti a dare il via a questa formazione che vede impegnato tutto il gruppo dei coordinatori (circa 30 persone). Sono previsti 4 incontri (tra ottobre 2012 e gennaio 2013) di 4 ore ciascuno.

Il gruppo

Il primo incontro è avvenuto il 31.10.12 nel quale si è approfondito, attraverso la raccolta e l’analisi di esperienze di “buon coordinamento”, il concetto di

Polo Positivo, inteso come la parte positiva/costruttiva di ogni esperienza che dovrebbe insegnare e guidare le esperienze successive. Non sempre, allora,” l’esperienza è il nome che diamo ai nostri errori”!

Daniela Ugolotti

Il gruppo in formazione

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Aggiornamento continuo: Nuovo percorso formativo per i membri della Direzione Le persone appartenenti al gruppo di direzione della cooperativa Zora hanno partecipato ad attività formative in modo con-

Un momento della formazione

tinuativo dal 2008, nella considerazione che sviluppo delle competenze manageriali per un dirigente significa non solo

acquisire conoscenze tecniche raffinate e specifiche ma saper

essere eclettico, creativo, flessibile, oltre che deciso ed equilibrato per affrontare un contesto globale in rapida evoluzione e talvolta imprevedibile, rapportandosi ad ambienti, persone e culture diverse.

Nei diversi percorsi formativi sono stati affrontati temi relativi ai processi di delega e decisionali,

alla organizzazione e gestione di riunioni efficaci, alla valutazione dei carichi di lavoro e alle modalità per lavorare in gruppo con efficienza. Inoltre, di recente è stata svolta un’analisi sul clima organizzativo. Tutti gli approfondimenti teorici svolti sono stati valutati positivamente dall’intero gruppo coinvolto.

Il percorso formativo, condotto da Emanuela Spaggiari ed Enrico Marchetti (docenti di Metàloghi

Cooperativa di professionisti), dal titolo “Strategie di gestione del cambiamento per una migliore affidabilità organizzativa: le soft skills”, (finanziato dalla provincia di Reggio Emilia) ha avuto una durata di 70 ore (di cui 2 di sicurezza e 8 di PW).

I partecipanti della Direzione hanno affrontato il tema di come rendere più fluido e agevole il lavoro di squadra dirigenziale mediante l’individuazione e l’analisi delle dinamiche disfunzionali e la loro sostituzione con modalità incisive, utili al team working.

Si è trattato di innescare un processo di cambiamento delle pratiche quotidiane che implementasse

La direzione in formazione

concretamente, nell’operatività, le conoscenze e competenze acquisite in questi anni di formazione

I destinatari della presente proposta sono stati la Presidente, i Responsabili di funzione e i Co-

ordinatori dei servizi. Tutte persone in cooperativa da molti anni e il 50% di loro è over 45 (in realtà, solo 1 su 10 ha meno di 40 anni): questo significa prassi di lavoro consolidate e un forte radicamento ad un’identità cooperativa.

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ZORA NEWS L’attività formativa ha offerto ai partecipanti la possibilità di sperimentare varie tecniche e strumenti per la gestione manageriale della cooperativa e, diversi modelli e metodologie di ragionamento e di lavoro individuale e di gruppo.

Obiettivo ultimo della formazione è stato quello di coniugare la creazione e il consolidamento

delle competenze dei 10 dirigenti, con il senso di appartenenza al sistema di valori e prassi orga-

nizzative e la capacità di costruire relazioni efficaci e funzionali alle logiche della competizione interna ed esterna. Nella consapevolezza che esiste una forte connessione tra soddisfazione, motivazione e produttività dei dipendenti, soddisfazione dei clienti e raggiungimento degli obiettivi aziendali.

Questa particolare condizione è così sintetizzabile: ciò che produce il successo dell’organizzazione sono quei dipendenti che uniscono ad un'alta motivazione (il desiderio di fare di più e meglio) un'alta soddisfazione (cioè una percepibile contropartita al loro fare di più e meglio).

I partecipanti si sono confrontati su un approccio evoluto al management, orientato verso il coinvolgimento, la motivazione e mobilitazione delle persone, il superamento delle resistenze culturali e delle resilienze organizzative, nella convinzione che questo porti alla liberazione di energie creative latenti nell’organizzazione stessa.

TIROCINI e STAGE FORMATIVI

Gabriele

La cooperativa Zora in collaborazione con diversi enti formativi e con i dirigenti scolastici degli Istituti Professionali della città, accoglie studenti che debbono svolgere periodi di stage /tirocini formativi previsti dai loro curricoli di studi. Il 4 dicembre è cominciato uno stage di un giovane studente, Gabriele, dell’Istituto Motti di Reggio Emilia , corso sala e vendite. Gabriele fino al 21 dicembre all’interno del centro residenziale Stradora si occuperà della gestione della sala da pranzo. Dalle 11 alle 14 avrà il compito di apparecchiare i tavoli per il pranzo degli ospiti, di servire il pasto e di riordinare la sala Gabriele accanto ai tavoli appadopo il pranzo. recchiati da lui Gabriele è garbato, preciso e molto attento ai bisogni di tutti. In questa sua esperienza mostra quotidianamente una professionalità degno di un esperto cameriere di un ristorante a 5 stelle. In questo periodo natalizio è ancor più bello avere una tavola apparecchiata bene, con gusto e attenzione. Per questo e, per la sua straordinaria riservatezza , lo ringraziamo tutti.

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Tutta la vita a casa a Treviso

All’interno dell’evento “Settimana della Salute Mentale, tenutosi a Reggio Emilia dal 22 al 29 settembre, Vittorio Vizzini, Operatore Socio Sanitario presso il centro residenziale Zorella della Cooperativa Zora, ha presentato una installazione fotografica presso la Biblioteca delle Arti . Condividere uno spazio è il primo passo verso la comprensione di chi l'abita. Attraverso una conoscenza esperienziale ci si avvicina alla condizione dell'altro per individuarne criticità e bisogni. Muoversi all'interno della camera di un ospite presso una struttura per disabili ci fa rendere conto di quanto in realtà sia "persona" al pari di noi: allora le sue manie, le sue abitudini, i suoi interessi ci richiamano alla mente le nostre manie, le nostre abitudini, i nostri interessi. Questo riavvicinamento a chi spesso è stato relegato ai margini della società è alla base di un'interazione interpersonale migliore; un rapporto scevro dai pregiudizi e dal timore della "follia". Molti passi avanti sono stati fatti dalla psichiatria nel corso degli anni. Le condizioni sanitarie, fisiche e sociali dei "pazienti" sono molto migliorate. Le mura dei manicomi sono state abbattute, le porte delle celle sono state aperte, ma rimane ancora in piedi il muro del pregiudizio. Per abbattere quest'ultimo è importante che tutti quanti ci rendiamo conto del fatto che spesso questa barriera si trova dentro di noi, nella nostra coscienza. Per quanto il nostro impegno possa accorciare sempre di più la distanza fra noi e il "diverso", una cosa non riusciremo forse mai ad eliminare del tutto: il senso di inadeguatezza, di disagio interiore che quasi ogni persona con problemi psichiatrici prova. Nonostante al giorno d'oggi le strutture che li ospitano siano spesso accoglienti, c'è un elemento comune a tutti coloro che le abitano: il forte desiderio di tornare a casa loro per sempre. "Tutta la vita a casa a Treviso" è il desiderio di Rosanna, la donna a cui è dedicato questo lavoro. Vittorio Vizzini

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ZORA NEWS IL NUOVO SITO: UN’AVVENTURA DURATA UN ANNO

Proprio così… era dicembre dello scorso anno quando iniziai ad avventurarmi nel mondo del

“web designer” . Il nostro vecchio sito appariva superato, conteneva informazioni che appartene-

vano si alla nostra storia ma che non ci rappresentavano più per quel che eravamo divenuti ed inoltre il software di gestione delle vecchie “pagine” era estremamente complesso e rigido per po-

ter applicare modifiche sostanziali. Così, con la “propulsione” che contraddistingue chi non conosce ma vuole avventurarsi nella scoperta del nuovo, provai a costruire una prima pagina utilizzando un software trovato in rete… il risultato mi apparve abbastanza piacevole e mi sentii moti-

vato nel continuare a sperimentare. Le prime pagine le impostai a casa, perché volevo proporre ai miei colleghi qualcosa di esemplificativo per poter ricevere un rimando rispetto all’opportunità di realizzazione del progetto. Allora il sito era in gestione a Maria, e a dire la verità era un compito che le avrei voluto “rubare” da molto tempo. Quindi le parlai e le chiesi se potevo avanzare una

proposta a Claudia (la Presidente) e sorprendentemente accolse la mia proposta senza troppi problemi. Così, dopo aver ricevuto mandato anche da Claudia, nei momenti liberi della mia giornata lavorativa ho tentato di raccogliere informazioni, immagini e racconti e, come per una ricetta di cucina, amalgamarli in un nuovo contenitore. Il risultato è finalmente in rete. Non voglio espri-

mere alcuna valutazione sul sito, ma spero vivamente che venga visitato e che le conseguenti osservazioni, proposte, pareri (anche negativi) possano giungere al mio ufficio. E’ stata davvero una primissima esperienza che, a tratti di tempo brevi e limitati, mi ha appassionato molto, ma d’altro canto la stessa inesperienza a prodotto un risultato artigianale, sicuramente migliorabile e sul quale occorrerà dedicare altro tempo. Ritengo che la pagina web rappresenti un modo per pre-

sentare il nostro lavoro al “mondo” che ci circonda e in quanto tale vada curato e aggiornato costantemente. L’idea è proprio quella di ascoltare le impressioni e le proposte esterne e arricchire il sito con nuove pagine, nuovi spazi e nuove presentazioni. Per agevolare le opportunità di scambio e confronto ho voluto inserire il link alla pagina facebook di Zora come ulte-

riore spazio di interazione entro il quale è possibile aggiornare costantemente e allo stesso tempo raccogliere i pensieri di chi ci visita: un vero e proprio strumento di comunicazione. Quindi che dire se non invitarvi tutti a visitarci e a esprimere i vostri commenti !

Ad oggi, 5 novembre 2012, il sito ha già ricevuto 278 visite, speriamo che possano

crescere esponenzialmente… Un ultima cosa! Non dimenticate di cliccare sul “mi piace” in facebook… e arricchire il nostro diario con le vostre riflessioni.

Igor Ghisio

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ZORA NEWS

09.07.2012 - 27.07.2012 CAMPO DI LAVORO DI GIOVANI VOLONTARI STRANIERI ALL’ODOARDINA Anche quest’anno le porte di Odoardina si sono aperte ai volontari dello Yap, cinque ammirabili ragazzi che hanno deciso di significare la loro estate e le loro vacanza con un’esperienza di “lavoro” solidale: Cigdam

(Turchia), Ebrum (Turchia), Song Ou (Korea del Sud), Thian

(Korea del Sud) e

Aiste (Lituania). Il miglior modo di condividere il senso e i contenuti di

quest’esperienza è attraverso le

parole, le emozioni ed i pensieri di alcuni dei nostri ragazzi: Letizia , Alex ed Angelica. Se Letizia giudica l’esperienza come “molto bella” e dice di provare

un “affetto sincero” per i volontari che l’hanno “fatta sentire bene”, invece, Alex non può far a meno di ripensare alla “bella” Cigdam che tanto ha apprezzato, condiviso e stimolato la sua passione per la musica e la danza; il primo pensiero di Angelica, infine, è alle lacrime dei volontari e ai lunghi abbracci il giorno della loro partenza.

Come la stessa Angelica ricorda, all’inizio dell’avventura non mancava “la paura” per la distanza culturale e linguistica; difficoltà chiaramente visibile negli stessi volontari e dettata non solo dalle difficoltà comunicative ma anche dall’originalità dei nostri “eterni ragazzi“. Eppure, anche

quest’anno, sono stati proprio i ragazzi gli indiscussi protagonisti e mattatori di tutta l’esperienza, dimostrando una naturalezza ed un desiderio di condivisione e di connessione che ha immediatamente messo i volontari a loro agio.

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ZORA NEWS Fin dai primissimi giorni i

volontari hanno partecipato senza riserve alle attività e

ai momenti conviviali quotidiani; la loro presenza allegra, sensibile, attenta e premurosa ha generato e liberato tanta vitalità nei

nostri ospiti che non hanno perso occasione per poter giocare, raccontarsi e farsi

coccolare. Grande è la gioia di Letizia, Alex e Angelica al ricordo dei momenti del pasto, delle attività ludiche pomeridiane e delle gite condivise; attività e momenti routinari e consolidati che, grazie alla presenza dei volontari, hanno acquistato un sapore nuovo e più frizzantino.

Anche quest’anno negli occhi di cinque perfetti sconosciuti abbiamo visto brillare una luce

d’amore, altrimenti definibile compassione; un nobile sentimento che non ha età, etnia e non conosce alcun linguaggio ma che permette di capire anche ciò che non si conosce e di vedere anche ciò che non appare.

Anche quest’anno è stato bello stupirsi, sorridere e commuoversi e godere di un incontro che attraverso la semplicità dei piccoli gesti ha reso eccezionale la quotidianità e nell’eccezionalità dei nostri ragazzi ha colto solo un legittimo e insopprimibile bisogno di “essere” persone.

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ZORA NEWS “QUESTI PARLANO STRANO!” A Granada con il progetto Up and Go

Circa un anno fa durante una riunione d’èquipe, è arrivata un’informativa dall’Associazione

“Dar Voce” di Reggio Emilia sulla possibilità di partecipare volontariamente al progetto “Up and Go”, un’esperienza all’estero con l’obiettivo di promuovere l’empowerment di ragazzi diversamente abili e mi son detta, perché no?

È un’opportunità di mettermi alla prova a livello professionale attraverso un nuovo canale, di osservare come quest’esperienza “innovativa” può essere vissuta dai partecipanti, oltre che un

modo di viaggiare alternativo! Dopo aver presentato la mia domanda e aver fatto un colloquio presso l’Associazione ho atteso speranzosa in una risposta positiva, poiché dopo essere venuta a

conoscenza in maniera un po’ più dettagliata delle varie fasi del progetto la motivazione cresceva sempre più! E così è stato! Tra le possibili destinazioni (Lituania, Portogallo, Spagna) a me è “toccato” Granada. In quest’avventura mi avrebbe affiancato Elanor, ma i veri protagonisti sarebbero stati Antonio, Emanuela, Gabriele, Luca, Norman e Olga.

Da lì è iniziato un percorso di conoscenza e formazione del gruppo partecipante sotto la sprintosa guida di Alberto Grassi, responsabile di “Dar Voce”. Ciò che mi ha colpito è stata

l’immediata comprensione da parte dei ragazzi che gli veniva data questa preziosa possibilità

che non avrebbero dovuto sprecare … proprio come il classico treno che passa una volta sola! Questo gli ha dato una profonda motivazione nel tentare di formare fin dal primo incontro, un gruppo affiatato e con l’obiettivo di godersi la vacanza!!!

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ZORA NEWS Con piacevole sorpresa abbiamo scoperto che il programma sarebbe stato molto ricco ed intenso! Corso di spagnolo, corso di cucina, visite guidate

a Granada, gite di un giorno a Malaga e Siviglia, serata di flamenco …

Fantasticando sull’atmosfera spagnola c’è anche chi ha espresso timori sul primo viaggio aereo, sulla lontananza da casa per 2 settimane, sulla

lingua… tutte affrontate con un bel spirito di condivisione! 13 ottobre 2012, pronti, partenza…decollo!!! Tanta emozione nel prendere il volo ma anche tanto entusiasmo per ciò che ci avrebbe atteso a Granada!

All’arrivo siamo stati accolti in modo molto caloroso, oltre ad avere trovato un’organizzazione

perfetta! Avremmo avuto un appartamento tutto per noi con colazione in casa, pranzo e cena in un ristorantino; tessere per i trasporti pubblici e persone che quotidianamente si sarebbero accertate del nostro benessere! La prima impressione dei ragazzi è stata: “ma questi parlano strano!” Da quel momento in poi siamo stati positivamente travolti dal ritmo spagnolo!

Mattino lezioni, pomeriggio visite guidate tra Alhambra , Albaicin, Museo della Scienza, Museo di Granada, centro storico, tour per la città con il bus scoperto a due piani…

I ragazzi sono rimasti affascinati dal labirinto di vicoli che caratterizzano questa particolare città che ha come sfondo la Sierra Nevada. C’è chi ha apprezzato i monumenti, chi è stato incuriosito dalle case spagnole, chi è stato rapito dai percorsi interattivi dei musei, chi è rimasto affascinato dal flamenco, chi si è dimostrato un portento in spagnolo studiando anche di notte e chi si è simpaticamente ingegnato ad aggiungere la “s” alla fine di ogni parola, c’è chi si è lan-

ciato nello shopping all’interno dei negozietti arabi e infine nessuno è sfuggito alle teterie con le infinte varietà di the e i narghilé!

Ed è così che le due settimane sono

volate via dalle nostre mani!

Il rientro è stato duro per molti di loro, potersi sperimentare in una situazione di maggior libertà e ricca di proposte è stato molto stimolante e ha rafforzato la loro autostima.

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ZORA NEWS Vista dalla mia prospettiva è stata un’esperienza sicuramente impegnativa ma che mi ha anche lasciato tanto. È stata un’ulteriore conferma del fatto che la routine a volte serve per dare sicurezza, ma spesso sono proprio queste certezze

che imprigionano chiunque in un ruolo dal quale è difficile uscire, mentre la rottura degli sche-

mi, ogni tanto, è un buon allenamento per mettere nuovamente in gioco abilità e capacità di ognuno di noi!

Barbara Bertani

Andate in Spagna appena potete! Sono andato in Spagna a Granada con l’aereo della Iberia. Il viaggio è stato bello, dall’aeroplano vedevo le nuvole e i paesaggi dall’alto. Nei giorni trascorsi a Granada ho fatto tante cose, ho visto i musei, belle ragazze spa-

gnole che ballavano il flamenco. Sul pulman ho conosciuto una ragazza

spagnola. Al mattino mi alzavo alle 7

facevo colazione , prendevo le sigarette e andavo a scuola dove ho impa-

rato tante parole spagnole. Ho mangiato al ristorante salsicce e patatine spagnole. Sono stato bene con il gruppo e ho consciuto tanta gente nuova tra cui Marco ora un amico. Ho visto il mare di Malaga!Mi è piaciuta molto l’esperienza, tanto che vorrei tornarci. Un consiglio per tutti “andate in spagna appena potete!”.

Un saluto a tutti da Luca Finotti

Le nuvole sotto di me erano di panna montata Ho avuto la possibilità di andare in Spagna con l’associazione “Dar Voce”. Prima della partenza abbiamo fatto diversi incontri con i responsabili organizzatori di questa iniziativa, in modo tale da poter conoscere gli operatori che ci avrebbero accompagnato e i ragazzi che insieme a me avrebbero condiviso questa avventura.

Durante questa esperienza ho avuto appunto modo di conoscere diverse persone, diversi ragazzi provenienti da diverse strutture come la mia in cui vivo.

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ZORA NEWS Ho conosciuto Antonio, che vive negli appartamenti della “Cava” con cui ho stretto una bella amicizia, con lui ci siamo scambiati i numeri di telefono in modo tale da poter mantenere i contatti anche adesso che siamo ritornati dalla Spagna. Per due occasioni (il giovedì della prima settimana, e il venerdi della seconda) siamo stati al MEP, dove di illustravano di settimana in settimana il programma che avremmo seguito e le città che avremmo visitato, delle quali ci mostravano anche le foto.

In queste due settimane abbiamo fatto 2 gite: una a Sivilla e una a Malaga. La città che piu mi ha

colpito è stata Malaga di cui mi è piaciuta molto la fontana e le piastrelle colorate che adornavano alcune pareti del centro storico. In queste occasioni abbiamo camminato molto, per fortuna c’era il sole che rendeva il tutto più piacevole. A Sivilla invece abbiamo mangiato i panini al sacco ed io ne ho anche approfittato per scattare alcune foto ai cavalli con la macchina fotografica di Ellanor e Barbara, due delle operatrici che ci hanno accompagnato in questa esperienza. Mi è piaciuto molto visitare queste due città perché c’erano tante cose da vedere.

Mi ha colpito l’addestratore di uccelli, che al parco faceva volare e ritornare al suo braccio

un’aquila addestrata; con un fischio riusciva a farla volare e poi ritornare a sé. Tutti i giorni un

insegnante ci raggiungeva in appartamento e ci dava lezioni di Spagnolo, lei parlava solo in spagnolo e inizialmente non era molto facile comprenderla. Ci faceva compilare delle schede di esercizi,e ripetere delle frasi semplici in spagnolo.

Ho imparato a dire :” ci vediamo dopo”; “ci vediamo domani” e i numeri. E’ stata una grande soddisfazione riuscire a parlare in spagnolo, non avevo mai studiato né par-

lato una lingua diversa dall’italiano. Durante le lezioni, l’insegnante ci ha anche fornito e spiegato alcune ricette di dolci tipici spagnoli che presto proverò a cucinare da sola. Di sera a volte uscivamo: siamo stati in un locale nel bel mezzo del quartiere arabo, dove abbiamo bevuto il the marocchino e provato a fumare il narghilé, cosa che non avevo mai fatto prima. Inoltre all’interno di questi locali abbiamo anche visto come si balla il Flamenco.

Dormivamo in un appartamento, inizialmente condividevo la stanza con Olga, successivamente mi hanno poi assegnato una camera in cui dormivo da sola. Grazie a questa bellissima e indimenticabile esperienza, ho anche avuto l’opportunità di viaggiare per la prima volta in aereo. Inizialmente infatti ero spaventata, oltre che molto emozionata, e mi hanno dato una pastiglia

che mi aiutasse a combattere la paura. Durante il volo sentivo un po’ di mal di testa e mi si erano anche tappate le orecchie…che sensazione strana! Poi però tutto è passato!

Tutto sommato l’esperienza del volo è andata molto bene e la cosa più bella e anche un po’

“impressionante” è stato guardare il panorama fuori dal finestrino: vedevo le nuvole sotto di me e sembrava panna montata!! Sono stata molto fortunata ad avere la possibilità di vivere questa esperienza, infatti ero poi anche molto dispiaciuta al pensiero di dover tornare indietro. Spero in futuro di poterci ritornare e ringrazio tanto chi mi ha dato l’opportunità di andarci.

Hola da Manuela Guidotti

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ZORA NEWS

L’INCLUSIONE NON E’ UNA PAROLA E’ UNA PROSPETTIVA

I RAGAZZI E GLI OPERATORI DI ZORA ALLA MANIFESTAZIONE A ROMA

La sveglia suona prima dell'alba per Donatella, Maria, Guido e Gina... ma anche per gli operatori che nel buio arrancano per ultimare i preparativi e caricare tutto sul pulmino.

Appuntamento in stazione a Reggio con Claudia. Prendiamo il regionale che abbandoniamo a Bologna per entrare in un altro mondo molto carino...abbiamo l'onore di salire in prima classe sull'Italo, il treno dei carini (come dice Crozza).

Serviti e riveriti con tanto di hostess, giornali e colazione. Passiamo il tempo a leggere, a fare foto ma soprattutto a capire come schiacciare il pulsante del bracciolo e contemporaneamente far sci-

volare il sedere per abbassare lo schienale del sedile, tutto questo sotto gli occhi esterrefatti dei pendolari abituali. L'inizio promette bene. Arriviamo a Roma dopo un paio di lussuose ore.

Per fortuna non piove, pensiamo gufandoci, senza calcolare che la giornata è ancora lunga.

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ZORA NEWS Arriviamo poi davanti a Montecitorio dove c'è un bel po' di confusione, un sacco di cartelli, bandiere e magliette. Anche Donatella rimane stupita di ciò.

Ma presto il cielo torna nuovamente plumbeo e la pioggia ricompare. Ci andiamo a rifugiare in una osteria dove pizza e zuppa di peperoni ci “alleggeriscono” la giornata.

Con lo stomaco pieno raggiungiamo il Pantheon e velocemente ammiriamo la sua perfezione.

Breve scambio di idee tra noi dal quale spontaneamente salta fuori: “Ahò, 'namo a Roma senza

vedè er Colosseo?”. Sfidiamo il tempaccio e tra folate di vento, ombrelli sradicati, pioggia ovunque, arriviamo al Colosseo dove la foto immortalerà le nostre prodezze.

Da qui ripartiamo per tornare a casa. A parte il tempo, i ragazzi sono stati contenti di partecipare e di vivere una nuova esperienza.

In piazza un cartello raccoglieva in poche parole il significato della manifestazione: “QUANDO L'ULTIMO SERVIZIO SOCIALE AVRA' CHIUSO I BATTENTI SAREMO FINALMENTE COMPETITIVI?”

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ZORA NEWS All’inizio furono i Laboratori Integrati Ci sembrava che ci fossero delle frasi dei ragazzi e degli operatori che avevano una profondità, una leggerezza e un fondo di saggezza che andavano in qualche modo conservati e divulgati. Abbiamo iniziato a raccoglierli, trascrivendo quelli più significativi, divertenti o particolari, il resto è storia.

GIOCHI DI SOCIETA’

“Prima o poi Odillo fa un capitombolo!” “una Cinquina!”

NON SONO MICA Anche io sono down, non sono mica scemo! SCEMO

CHANEL N° 5

Luca non sopporta la puzza di profumo.

SEX AND THE

In Spagna c’erano tutte le tetterie dove facevano

QUESTIONI DI

Questo non è salume è affettato!

CITY

LANA CAPRINA OASI NELLA RISAIA

il the marocchino.

Questa pioggia serve anche all’acqua

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ZORA NEWS

NUOVI FARMACI

L’antinfiammatorio dolorifico

PRETICA BENE E

Il Prete fa la …. Pretica!

RATTOLA MALE

NANOMOLECOLE

Chi è che mangia l’arancio? Si sente a un centimetro di distanza!

DUBBI

Se sposo una donna gay, divento gay anche io?

AMLETICI

SVALUTATION

Quanto costano quei soldi?

FETI A SPASSO Quella carrozzina è per bambini che non sono ancora nati?

CALENDARIO

Sai perché oggi è mercoledì?

ALIMENTARE

Perché andiamo in mensa.

No

Buone grasse risate!

Ovviamente la storia continua e l'aggiornamento può essere condiviso con tutti gli altri centri.

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ZORA NEWS TU DIMMI LA TUA CHE IO TI DICO LA MIA a cura di Stefano Bedeschi

DAVIDE E IL LAVORO Io e Davide eravamo insieme al Benzi da circa 20 anni. Lavoravamo molto bene insieme ma la vita ha scelto di dividerci, ora è in forza al gruppo di zorella. Questo non è uno sbaglio perchè così possiamo camminare da soli e conoscere altre persone. Insieme abbiamo allevato piccioni e capponi. Abbiamo fatto cornici a volontà. Abbiamo girato anche un film insieme. Ora grazie a lui sono anche inviato del giornalino. Approfitto di questo articolo per dire a Davide

GRAZIE per gli insegnamenti che mi hai dato e ti auguro di fare una bella esperienza di lavoro e di vita. CIAO DAVIDE!

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