POW E INTERNATI ITALIANI NELL'AFRICA AUSTRALE EMILIO COCCIA_ ITA

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PRIGIONIERI DI GUERRA E INTERNATI ITALIANI NELL’AFRICA AUSTRALE (Un intervento di Emilio Coccia) (1)

Ringrazio Voi e la vostra Società per essere stato invitato a intervenire questa sera. E’ infatti un privilegio essere qui e condividere con Voi alcuni risultati di una ricerca iniziata 15 anni fa e ancora in corso, la ricerca per la storia (e la gloria) dei prigionieri di guerra italiani e internati civili nell’Africa australe durante la seconda guerra mondiale. Dicendo Africa australe mi riferisco principalmente alla Rhodesia del Sud e all'Unione del Sud Africa, in quanto questi due Paesi hanno avuto una solida economia, una buona infrastruttura e, naturalmente, un grande potenziale per la produzione di alimenti e altri beni necessari a sostenere lo sforzo bellico. Tutto iniziò nel settembre 1939, con l'invasione tedesca della Polonia e la conseguente dichiarazione di guerra alla Germania da parte di Gran Bretagna e Francia. Come parte del contributo delle nazioni del Commonwealth, al Sud Africa furono assegnati i campi di addestramento per le truppe, dove più di 200.000 uomini ricevettero adeguata disciplina militare, e in Rhodesia del Sud si costituì, tra l’altro, la Scuola di formazione dell’Aviazione imperiale con il compito di preparare i piloti e gli equipaggi per la guerra. Salisbury, Umtali, Gwelo (vecchi nomi) e Bulawayo, furono i principali centri per la formazione delle Unità più importanti, vale a dire: S.Rhodesia Reconnaissance Regiment, Rh. African Rifles, S.Rh Light Battery, S. Rh. Signals e S.Rh. Medical Corps. L'unità di servizio di maggiore prestigio era il R.Rh. Air Force, che combattè valorosamente in Etiopia, Somalia, Libia, Egitto, Italia e Normandia, guadagnando un numero significativo di medaglie al valore. Vorrei anche sottolineare il contributo delle donne rhodesiane alla guerra. Il Servizio Ausiliario Donne impiegò un migliaio di unità ... nella produzione di munizioni, nella Polizia, nella Air Force e in molte altre attività di supporto, come quelle impiegatizie, d’imballaggio dei paracadute, di guida di automezzi, di riparazione degli strumenti, di assistenza generale e ospedaliera, solo per citare le più importanti. Un ulteriore risultato positivo di questi impegno di "Donne Soldato" fu che un uguale numero di uomini poté rendersi disponibile ... per essere addestrato in azioni belliche di prima linea. Lo sforzo bellico sud-rhodesiano fu esteso anche a compiti di polizia fuori dai confini: per esempio, un grosso contingente della BSA Police rese un ottimo servizio nelle operazioni di …disarmo delle bande di irregolari dell’Africa orientale, ancora molto attive dopo la fine del conflitto in Abissinia, Eritrea e Somalia, nel 1942. La Polizia fu impiegata anche nei campi dei POW, degli internati e rifugiati. Devo spiegare, a questo punto, la definizione di tre diverse tipologie di detenuti: [POW: Militari (combattenti) catturati a seguito di un'azione di guerra. I cappellani, i medici specializzati e il personale sanitario e infermieristico non erano considerati come prigionieri di guerra dalla Convenzione di Ginevra e godevano di uno status speciale (assimilabile a quello di operatori umanitari, identificati come “personale protetto”); RIFUGIATI: civili in cerca di protezione che volontariamente si ponevano sotto la salvaguardia 1


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