SBRICIOLANDO L'ANIMA- 3° Risveglio

sbriciolando L'anima 3째

risveglio

ris veg lio Weronika Sandonnini

briciole ho raccolto le briciole dell’anima rotta sul cemento di un marciapiede mi sono seduta e ho pianto sulla riva dei ricordi aspettavo te salvatore per avere qualcosa in qui credere

risveglio

? sale la musica fino qui dove sperduti i confini sotto le palpebre la miniera dei diamanti che seguono il caldo delle tue mani il tempo? che cos’è? l’amore che satura l’aria

risveglio

modo nostro nel nostro giardino non c’è l’erba e nemmeno i fiori qualche passo di fretta soltanto nel nostro appartamento non ci sono le porte e le voci camminano libere nel nostro letto non ci sono le leggi d’amore libri cuscini ne orsi

risveglio

cormorani pallida me e i cormorani pesco le parole dall’assurdità della vita ho conosciuto me di ieri nella timidezza dei gesti domani cosa racconta il mare stasera e tu? dove eri quando il vento ti ha portato via i sogni mi sono seduta nuda sulle rocce ora ascolto ora sento ora non ho piÚ paura risveglio

pace polvere di sale marino sul seno mi copro con i capelli spettinati dal vento non vediamo niente oltre l’azzurro uniforme e pur c’è qualcosa di famigliare in questa terra isolana

risveglio

sbriciolo l'anima mia la sbriciolo davanti a te io nuda e pura senza pi첫 paura

risveglio

intimità l’amore che ci sta perfettamente tra una parola e l’altra fuori dalla finestra la terra che si affaccia al sole cade lentamente la seta scivolando sul bianco delle montagne sante profuma il muschio sfiorato dal vento del tuo respiro balla la polvere d’orata e il male e le spade delle profonde ferite muoiono all’orizonte come le nuvole sanguinanti dal tramonto affamato

risveglio

lingua insegnami la bellezza della tua lingua la melodia delle parole ingenue fammi assaggiare il suono e gli accenti voglio camminare lungo la riva dell’oceano dei sensi passo dopo passo un giorno ti raggiungerò

risveglio

50 era come viaggiare nel tempo sentivo il profumo dalla terra ventosa se il correre veloce come le nuvole la vita non sarebbe mai finita e pure non avevo mai visto il mare cosĂŹ turchese

risveglio

inestimabile sono tornata nel mio paese dove la gente sorride poco per nascondersi dal freddo e la vita è povera fin a colorare le strade di grigio per prima mi ha salutato la pioggia è venuta a suonare sul vetro la melodie ben conosciute ho disfatto la valigia dei ricordi guardando con tenerezza ogni angolo di questo sottotetto sono cucita di questa nebbia nella pianura che si appoggia sui prati sono fatta di questa melanconia che fa muovere le foglie di fine estate sono tornata dove la terra profuma di grano e la gente è ancora vera

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