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La crisi è un nuovo inizio
Essere resilienti per rituffarsi nella vita
di Roberto e Anna Iannò
“Non ce la posso fare”, è la frase che molti, in famiglia, hanno ascoltato, o persino pronunciato.
Poi, dopo un momento di pausa, ci siamo guardati attorno – e dentro di noi – per trovare nuove risorse e motivazioni per farcela. Queste due diverse reazioni non sono in contraddizione tra di loro. La prima, ci permette di dare ascolto alle reazioni emotive interne; la seconda, mette in moto le nostre risorse emotive e mentali per superare la crisi. Ecco, la parola chiave potrebbe essere proprio questa: superare la crisi? Certo, non tutti i problemi possono essere evitati, e una disabilità può rientrare sicuramente in questa casistica. Anche le sfide quotidiane e (stra)ordinarie della vita familiare possono mettere in difficoltà gli equilibri relazionali.
Ma ogni problema può essere fronteggiato, e superato. È questo il senso della parola “resilienza”, un concetto usato in psicologia per descrivere “la capacità di riprendersi e di uscire più forti e pieni di nuove risorse dalle avversità” (Froma Walsh, La resilienza familiare, Raffaello Cortina). È quell’atteggiamento che porta l’individuo a trasformare una situazione difficile e critica in opportunità per rafforzarsi. Ma in che modo può essere utile questo concetto di fronte alla decisione di ripartire - di rinascere - dopo un rapporto logoro, o addirittura da un fallimento matrimoniale?

Resilienza e interpretazioni
Cyrulnik (psicoterapeuta e figlio di deportati) ci spiega che un atteggiamento resiliente alla vita implica la capacità di saper dare il giusto peso alle cose, non facendoci schiacciare dagli eventi ma da questi prendere il meglio che possiamo (I brutti anatraccoli, Ed. Frassinelli). È questo il senso della seguente frase: «sarà il significato che tale choc [il primo colpo, cioè l’evento traumatico] assumerà successivamente nella storia del soggetto ferito e nel suo contesto familiare e sociale a spiegare gli effetti devastanti del secondo colpo, vero responsabile del trauma».
Oliviero Ferraris, parla delle «interpretazioni/opinioni» che diamo alla realtà che osserviamo: credere di poter guidare la propria vita; sperare di poter trovare una soluzione; accettare le conseguenze delle proprie scelte; sono tutte opinioni che favoriscono un atteggiamento proattivo. (La forza dell’anima, Ed. Rizzoli). L’autore crede che ogni individuo abbia in sé l’energia per fronteggiare e superare una crisi a condizione che «ne veda il senso e trovi un appiglio di cui avvalersi».
Resilienza e figure significative
È proprio la precedente citazione che ci introduce un altro aspetto della resilienza: la presenza di una figura significativamente positiva, o come la definisce Cyrulnik, di un «tutore di resilienza». Partendo dalla teoria dell’attaccamento, l’autore narra i processi di resilienza messi in atto dai bambini, che vivono situazioni altamente stressanti, quali la guerra, la violenza domestica, le tare ereditarie. In più parti della sua opera, Cyrulnik sottolinea come la presenza di figure significative per il bambino siano state per lui fonte di resilienza, aiutandolo a tradurre emotivamente gli eventi traumatici, dando «corpo a uno stesso concetto: “È possibile superare questo momento”». È questa è una delle frasi che ognuno di noi può dire a se stesso per superare le proprie crisi.
Resilienza e spiritualità
La Walsh ricorda come la religione e la spiritualità offrono conforto e «significati ultimi» di fronte alla sofferenza (La resilienza familiare, Ed. Cortina). La Walsh utilizza la dimensione spirituale come risorsa per la guarigione, in quanto «la sofferenza […] è un problema spirituale e la religione e la spiritualità può essere un’efficace risorsa terapeutica per la ripresa, per la guarigione e la fiducia».
Anche Gottman ha trovato nella religione una grande risorsa: la preghiera vista come lode e ringraziamento a Dio per le «benedizioni che abbiamo ricevuto e che riceviamo in continuazione» (Intelligenza emotiva per la coppia, Ed. Rizzoli) che permette di sperimentare un senso di pace e di perdono – ovvero, di rinascere. Può essere questo il senso di quanto la Bibbia afferma: “quelli che sperano nel SIGNORE acquistano nuove forze, si alzano a volo come aquile, corrono e non si stancano, camminano e non si affaticano”? (Is 40:31).
