RIFUGI DI LOMBARDIA logo
Sentieri Bresciani escursioni nel territorio della provincia di Brescia.
Brescia dove batte il cuore della natura.
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Provincia di Brescia Uffici IAT - Informazione e Accoglienza Turistica IAT BRESCIA Piazza del Foro, 6 25121 Brescia Tel 030 3749916 Fax 030 3749982 iat.brescia@provincia.brescia.it LAGO DI GARDA IAT DESENZANO DEL GARDA Via Porto Vecchio, 34 25015 Desenzano del Garda Tel 030 3748726 Fax 030 9144209 iat.desenzano@provincia.brescia.it IAT GARDONE RIVIERA Corso Repubblica, 1 25083 Gardone Rviera Tel 030 3748736 Fax 0365 20347 iat.gardoneriviera@provincia.brescia.it IAT SALO’ Piazza S. Antonio, 4 25087 Salò Tel 030 3748745 Fax 0365 21423 iat.salo@provincia.brescia.it IAT SIRMIONE Viale Marconi, 6 25019 Sirmione Tel 030 3748721 - 030 3748722 Fax 030 916222 iat.sirmione@provincia.brescia.it IAT TOSCOLANO MADERNO Via Ugo Foscolo, 3 25088 Toscolano Maderno Tel 030 3748741 Fax 0365 641330 iat.toscolanomaderno@provincia.brescia.it
LAGO D’ ISEO IAT LAGO D’ISEO E FRANCIACORTA Lungolago Marconi, 2 C 25049 Iseo Tel 030 3748733 Fax 030 981361 iat.iseo@provincia.brescia.it VALLE CAMONICA IAT CAPO DI PONTE Via Nazionale,1 25044 Capo di Ponte Tel 0364 42104 agenzia.capodiponte@libero.it IAT DARFO BOARIO TERME Piazza Einaudi, 2 25047 Darfo Boario Terme Tel 030 3748751 Fax 0364 532280 iat.boarioterme@provincia.brescia.it IAT EDOLO Piazza Martiri della Libertà, 2 25048 Edolo Tel 030 3748756 Fax 0364 71065 iat.edolo@provincia.brescia.it IAT PONTE DI LEGNO Corso Milano, 37 25056 Ponte di Legno Tel 0364 92089 Fax 0364 91949 iat.pontedilegno@provincia.brescia.it
IAT VALTENESI DEL GARDA (stagionale) Via Trevisago, 33N 25080 Manerba del Garda Tel 030 3748758 Fax 030 3748759 iat.valtenesidelgarda@provincia.brescia.it
Provincia di Brescia – Settore della Cultura e del Turismo-Servizi alla Persona Via Musei, 32 – 25121 Brescia Tel.030 3449 916 iat.brescia@provincia.brescia.it
Bibliografia Grafo Edolo, l’Aprica e le Valli di S. Antonio, 2010 Le Pertiche nel cuore della Valsabbia, 2010 Gargnano tra lago e monte, 2010 I colori dell’Alto Garda: Limone e Tremosine, 2008 Il gigante Guglielmo tra Sebino e Valtrompia, 2008 L’Alta Valcamonica e i sentieri della Guerra Bianca, 2008 L’antica via Valeriana sul lago d’Iseo, 2008 Sardini Editrice Guida ai sentieri del Sebino Bresciano, 2009 Guida al Lago d’Iseo, 2007 Parco Adamello Guida al Parco dell’Adamello Parco dell’Adamello Sentiero Nr1, Alta Via dell’Adamello Ferrari Editrice I Laghi Alpini di Valle Camonica Associazione Amici Capanna Lagoscuro Il Sentiero dei Fiori Nordpress Il sentiero 3v La Val d’Avio
Cartografia Fogli Kompass 71, 94, 96, 103, 106, 107, 694 Visualizzazione IGM: www.pcn.minambiente.it Provincia di Brescia: http://sit.provincia.brescia.it/cartografia
Sentieri Bresciani
Escursioni nel territorio della provincia di Brescia
Sentieri Brescia
Brescia dove batte il cuore della natura.
Escursioni nel territorio della provincia di Brescia
Troverai più nei boschi che nei libri. Gli alberi e le rocce ti insegneranno cose che nessun maestro ti dirà. Bernardo di Clairvaux
La passione e l’interesse per i paesaggi delle montagne e delle valli bresciane negli ultimi anni sono cresciuti notevolmente, ne sono testimonianza le numerose manifestazioni ed eventi legati alla loro promozione e valorizzazione. Questa guida “Sentieri Bresciani – Escursioni nel territorio della provincia di Brescia” racconta alcune tra le più belle escursioni nel patrimonio paesaggistico bresciano proponendole non solo ai “camminatori esperti”ma, grazie a note e consigli sui comportamenti da tenere, anche a tutti coloro che, in completa sicurezza e nel rispetto dell’ambiente, vogliano scoprire questi bellissimi luoghi da “principianti” o con la famiglia.
Testi: Gio Lodovico Baglioni e Assorifugi Lombardia Cartine e Cartografia: Assorifugi Lombardia - www.rifugi.lombardia.it Art Direction: Elena Marinoni - www.behance.net/elenamarinoni Impaginazione e stampa: la Cittadina, Gianico (BS)
L’Amministrazione provinciale, nella convinzione che la conoscenza, la valorizzazione e la tutela dell’ambiente siano la chiave per entrare in sintonia con esso, si impegna attraverso azioni di sensibilizzazione al fine di accrescere una maggiore consapevolezza ed un profondo rispetto per il nostro territorio. Buona lettura e buone passeggiate.
Fotografie di: Dario Bonzi, Michele Rossetti, Maria Alessi, Sara Franzini, Ennio Giuliani, Simone Foglia, Stefano Bonfadini, Andrea Pettinari, Matteo Rinaldi Gino Baccanelli, Sandro Faia, Nicola Furini. Uno speciale ringraziamento a Dario Bonzi e Michele Rossetti e a tutti i fotografi ufficiali dei Rifugi di Lombardia che con passione hanno contribuito al progetto. Pubblicato a Marzo 2017
Provincia di Brescia
Sentieri Bresciani
Una pubblicazione di: Assorifugi Lombardia - www.rifugi.lombardia.it
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Introduzione
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COMPORTAMENTI e consigli Vi sono indicazioni che sembrerebbero ovvie ma che la nostra esperienza ci fa dire che così non è: Rispettare la natura, in particolare non abbandonare rifiuti, (in montagna la raccolta rifiuti è difficoltosa) non raccogliere fiori (neanche quelli non protetti) è bene che tutti li possano ammirare nel loro ambiente. Utilizzare carte topografiche per escursionismo (in scala 1:25000 o 1:50000). Ove possibile partire per le gite al mattino presto, i temporali in montagna si scatenano generalmente durante il pomeriggio, più facilmente si eviterà di farsi sorprendere dal brutto
tempo; inoltre in caso di incidenti ci sarà il tempo per interventi alla luce del giorno. Con previsione meteo di pioggia, non sempre bisogna annullare la programmata gita, anche se, soprattutto in alta montagna, un repentino cambiamento meteorologico, anche nella stagione estiva, aumenta il pericolo, avremo allora: minore visibilità, maggiori possibilità di scivolate, smottamenti sul sentiero, temperatura a valori prossimi allo zero. In ogni caso, prima di partire, è bene sapere dove si vuole andare, verificare situazioni dei sentieri e la disponibilità di rifugi di appoggio. Le escursioni in solitaria presentano qualche problema in più. E’ vivamente consigliato di informare sempre qualcuno dell’itinerario che si intende seguire (che poi va seguito senza cercare scorciatoie). Se si è testimoni o si intercetta un segnale di soccorso il numero telefonico per chiedere aiuto è il “112”, è però importante poter fornire le seguenti informazioni affinché il Soccorso possa attivarsi al meglio: • cognome e nome di chi richiede soccorso; • ora e località esatte dell’incidente; • tipologia e dinamica dell’incidente: caduta o scivolata su sentiero, caduta su neve, volo in parete, malore; • numero delle persone coinvolte; • condizioni presunte delle persone infortunate; • condizioni meteorologiche e visibilità sul luogo dell’incidente. Lo Zaino e L’Abbigliamento Lo zaino va dimensionato e preparato in base all’attività che si intende fare; la sua capacità è espressa in litri: zaini da 20 a 35 litri sono ideali per escursioni di una giornata che richiede anche uso di attrezzatura tecnica. Il requisito maggiore di uno zaino è la qualità e fattura degli spallacci; ad
essi è affidato il compito di ripartire sull’intero arco dorsale e sulle spalle la maggior parte del peso. L’abbigliamento e l’attrezzatura sono il guscio di protezione tra il nostro corpo e l’ambiente. Una buona regola nella scelta è quella del cosiddetto “principio della cipolla”, vale a dire che si devono indossare strati più o meno sottili uno sopra l’altro, aggiungendone o togliendone in caso faccia più freddo o più caldo. Non deve mai mancare nello zaino un maglione di lana o pile, una giacca a vento impermeabile, una berretta, un paio di guanti in lana o pile, un paio di pantaloni lunghi se si indossano quelli corti. Sempre utile una torcia, la borraccia o il thermos, una mantellina da pioggia, crema e occhiali da sole, una carta topografica della zona, qualche cerotto, dei fazzoletti di carta, è bene apparecchio fotografico e binocolo. Se intendete fare un soggiorno al rifugio aggiungete un asciugamano e il minimo necessario per la notte (spazzolino, dentifricio, sapone, pettine …) se lo avete il saccolenzuolo con federa Dove richiesto, aggiungere il kit da ferrata, composto da un dissipatore d’energia dotato di specifico spezzone di corda, due moschettoni idonei (per ferrata), una imbracatura e il casco. Calzature Una scarpa con una buona suola (tipo vibram) è in grado di tenere su terreno fangoso o erba bagnata per le passeggiate, una scarpa più pesante e isolante per escursioni in alta montagna. Ricordiamoci che l’80 % degli incidenti in montagna è provocato da scivolate. Molto bene una scarpa che resista all’acqua. I piedi bagnati sono più facili alle vesciche. Alimentazione E’ sempre importante un’equilibrata alimentazione, salendo in quota si
favorisce la disidratazione, maggiore attenzione ad assumere molti liquidi meglio se arricchiti con sali e integratori minerali (circa tre litri, per una escursione di 6-8 ore). Al Rifugio Ciò che a valle è dato per scontato, in quota può essere assente o limitato, a partire dal parcheggio: all’inizio dei sentieri raramente vi sono spazi organizzati, è necessario prestare attenzione a non intralciare il transito di altri mezzi. E’ importante sapere che la gestione del rifugio è un’attività imprenditoriale a tutti gli effetti, i gestori vivono del proprio lavoro al rifugio e non ricevono alcun compenso né per il mantenimento dei servizi igienici né per il riparo di cui possono usufruire gli escursionisti e neppure per raccogliere i rifiuti che vengono abbandonati all’interno e nei dintorni. (pagano un affitto e, a loro spese, trasportano l’occorrente al rifugio e i rifiuti a valle). Il rifugio è riconosciuto tale per la mancanza o limitazione di risorse
Sentieri Bresciani
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La SICUREZZA Prima di incamminarci una riflessione sulla sicurezza Nella vita di tutti i giorni affrontiamo pericoli … ma non li percepiamo più come tali: ci siamo attrezzati per evitarli, ridurne la pericolosità o per difenderci. Sopravviviamo ad attraversamenti di strade trafficate, alle possibili ustioni nelle nostre cucine, alle scivolate su gradini …siamo in una buona relazione con l’ambiente che ci circonda, fin da piccoli abbiamo imparato a conoscerlo, ci sentiamo sicuri. La montagna è un altro ambiente, (questo vale per il mare, per il deserto, per la giungla) muoversi in sicurezza nella natura richiede di conoscerla. A volte siamo tentati di sentirci sicuri in montagna perché siamo attrezzati di buoni ausili tecnici, senza voler deludere nessuno…. non bastano. La montagna va conosciuta, con calma e passione, e insieme conoscere se stessi nel rapporto con la montagna, con la fatica, con la nostra resistenza, con l’impegno, con l’attenzione ai cambiamenti del meteo. Con tanta umiltà avremo avventure splendide con la natura e con noi stessi, in compagnia o da soli, acquisendo vera sicurezza.
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molesti sono da evitare, spesso nei rifugi vi sono escursionisti che intendono partire presto, è bene che presto possano dormire. Generalmente si possono vivere momenti di allegria, anche un po’ chiassosi, nei locali diurni con orari da concordare con il gestore. • La montagna e il soggiorno al rifugio, sono ottime esperienze educative: ai genitori spetta il compito di rendere il soggiorno piacevole ai più piccoli senza per questo compromettere la quiete altrui. • In alcuni rifugi sono accolti anche gli amici “quattrozampe”, ogni gestore decide in completa libertà (in genere valutando gli spazi, le risorse igieniche di cui dispone…) se può, se vuole e come organizzarsi per questo servizio. • Il gestore è spesso una guida alpina e comunque conosce luoghi, sentieri, condizioni e tempi di percorrenza, se avete dubbi chiedete le info necessarie; rivolgetevi a lui segnalando anche situazioni particolari rilevate lungo i sentieri percorsi in precedenza. • In caso di incidente, se non vi fosse copertura telefonica o radio, presso il rifugio più vicino avrete la possibilità di attivare i soccorsi. I Bambini in Montagna Portare i bambini in montagna richiede solo una maggiore attenzione ai pericoli: la presenza di un sentiero esposto, il meteo e la lunghezza del percorso devono essere valutati con maggiore attenzione. I piccoli, se abituati presto, amano naturalmente la montagna, le piccole sfide che essa pone e le soddisfazioni che dà al raggiungimento di un obiettivo, anche modesto. E’ vero che facilmente si annoiano a camminare, basterà distrarli insegnando loro ad osservare quanto li circonda. Un
sasso che colpisce la loro fantasia, la “conquista” di una vetta, il soggiorno in un rifugio diverranno ricordi indelebili nella memoria di un bambino. Gli itinerari della provincia di Brescia, segnalati in questa pubblicazione sono in generale semplici, salvo diversa segnalazione. Si tenga presente che a parità di difficoltà tecnica, un percorso di 4 ore richiede un certo allenamento, mentre la stessa difficoltà su un percorso di 1h 30’ può essere affrontata da chiunque. Indipendentemente dalla difficoltà, le considerazioni sull’abbigliamento e l’attrezzatura restano valide.
Legenda
• I tempi segnati, leggermente superiori alle tabelle CAI sono stati calcolati per famiglie con ragazzi. Effettuare escursioni con adeguato abbigliamento e attrezzatura. • Le quote sono desunte dalla cartografia IGM e sono sempre indicate in metri (m) sul livello del mare (slm). • L’orientamento è indicato secondo la direzione di marcia, ma è presente anche l’orientamento geografico (N=nord, E=est, S=sud, W=ovest). • Le notizie sui rifugi sono fornite dall’Associazione Rifugisti della Lombardia.
Altezza sul livello del mare
Possibilità di raggiungere la meta in mountain-bike
Posti letto
Posti tavola (Interni ed esterni)
Locale invernale
Durata del percorso
NUMERI UTILI: Emergenza sanitaria 112 - Emergenze ambientali 1515
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(energia, acqua, approvvigionamenti, risorse umane …); bisogna saper rispettare l’impegno che il gestore profonde per dare diversi comfort in situazioni ben diverse da quelle che si possono trovare in fondovalle. Per una piacevole esperienza è necessario un poco di spirito di adattamento, rispetto per chi vi lavora e per gli altri ospiti; per chi si avvicina da neofita a questa esperienza, qualche informazione: • É buona norma prenotare il pernotto presso il rifugio, possibilmente segnalare un orario approssimativo dell’arrivo e se si dovesse giungere tardi: questo consente di organizzare al meglio l’accoglienza e il servizio, • Nei rifugi si trovano coperte, cuscini e materassi, pochi forniscono la biancheria (lenzuola, asciugamani, buste di shampoo e similia) è bene informarsi e portarsi appresso il necessario, sempre valutando che sarà per qualche ora sulle spalle … • Le camere dei rifugi non sono molto insonorizzate: schiamazzi e rumori
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Sentieri Bresciani
La provincia di Brescia, ricca di laghi, fiumi e montagne, è caratterizzata da molte aree protette che ne impreziosiscono il territorio, creando vasti territori fruibili dagli amanti della natura. Il “valore aggiunto” che le aree protette offrono ai visitatori richiede, evidentemente, un’attenzione in più nel rispetto di alcune semplici norme comportamentali, necessarie per garantire la salvaguardia dell’ambiente naturale. Lambita a nord dal grande Parco Nazionale dello Stelvio, la Provincia di Brescia ha al suo interno oltre 100.000 ettari di Parchi Regionali e oltre 4000 ettari di Parchi Locali e Riserve Regionali. Circa 90.000 ettari (85%) sono occupati dai due parchi più grandi: Il Parco dell’Adamello e quello dell’Alto Garda Bresciano. Conosciuto da sempre da esploratori, geologi ed alpinisti ma anche da appassionati di storia per i moltepli-
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ci motivi di interesse e richiamo che offre, il Gruppo dell’Adamello è oggi tutelato da due grandi aree protette - il Parco dell’Adamello e il Parco Adamello-Brenta - che interessano, rispettivamente, il versante lombardo e quello trentino del massiccio. Questi luoghi di aspre montagne, ricchi di acque e foreste, in cui l’uomo ha lasciato traccia del suo passaggio sin dalla preistoria, sono oggi un territorio straordinario per i suoi aspetti naturalistici, storici e paesaggistici. Il modo più efficace per scoprirne le bellezze è senza dubbio quello di addentrarsi nel cuore delle valli, risalendo versanti e crinali lungo mulattiere e sentieri. Gli animali selvatici, che in alcune aree del Parco dell’Adamello sono facilmente avvistabili, vanno osservati senza mai avvicinarsi eccessivamente. Lo stesso rispetto è richiesto per la flora, che non va raccolta ma ammi-
rata nelle splendide fioriture che, in estate, accendono di colori le praterie e le rupi alpine. Rocce strapiombanti sul lago, sentieri che offrono panorami mozzafiato, strade panoramiche che si insinuano in gole profonde, paesi attorniati da boschi ed il lago alpino più grande d’Italia che offre alla riviera un clima sempre mite, sono i regali che la natura ha concentrato nel territorio del Parco dell’Alto Garda Bresciano. Le attività sportive che possono essere praticate nel suo territorio, escursionismo, cicloturismo, vela, arrampicata sportiva, parapendio, solo per citarne alcune, sono occasioni privilegiate d’incontro con i vari aspetti che caratterizzano l’area del parco. Una storia millenaria, che si snoda lungo i secoli dall’età romana, alla lunga dominazione Veneta fino alla Seconda guerra mondiale, ha lasciato profondi segni in questi territori, plasmandone la bellezza con testimonianze artistiche e culturali, simboli vivi delle epoche passate.
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Le riserve naturali della Provincia di Brescia
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Lago d’Aviolo Castionemt Ardenno Ponte Monte V. S Bianzone Vercana Gera Peglio Postalesio di V androne Cercino M l Piano Edolo Cino Berbenno Teglio Sant’Antonio, Corteno Golgi -Dubino pag. 22 Toscolano Maderno - pag. 74 Poggiridenti Consiglio Va di Valtellina di Spagna 29 Tresivio di Rumo Mello Dazio Civo Domaso Chiuro b b i o a L G Stazzona SONDRIO Mantello Traona Gravedona o Alta Germasino e A D Piateda n o v a 5. Garzeno ALPINI MONTE CIMOSCO 1.870 mt 29. PREMASSONE 1.650Colorina mt Fusine Sonico ten F. ADDA Forcola A M Faedo Aprica Colico Carisolo Cor V a l Corteno d i Dongo Cedrasco Caiolo Fâ†? IUM E ADDA 17 Regoledo SONDRIO Albosaggia E te Adamel Piantedo DelebioAndalo Rogolo Montecampione pag. 54 Sonico, Val Malga pag. 37 n o lo L o M Pinzolo Musso Cosio Valtellino Morbegno Talamona L Giustino M Monte Fumo a 6. Pianello BAITA ADAMĂˆ 2.150 mt 30. PRUDENZINI 2.235 mt Massi lg 30 Crozzon San Nazzaro Dorio a 4 Rasura del Lario si I a r L e Albaredo i O s P d R L Bema Caderzone na O A Malonno Valle di Saviore pag. 45 Saviore dell’Adamello, Val Salarno B San Bartolomeo L e te gnone V a l I Mon Val Cavargna Cremia Strembo E Vestreno Sueglio V a Monte pag. 42 6 Cusino 38 Carè Alto 7. BAITA ISEO Introzzo 1.335 mtr r Lago Dervio Belviso BerzoSpiazzo -Rezzonico Tremenico -Demo Santa MariaOno S.Pietro 31. SAN FERMO 1.868 mt - pag 18 PaiscoS. Abbondio Saviore Carlazzo 32 Pelugo Pagnona Cevo 36 Gerola Pizzo di Coca o Borno - pag. 17 Va l l e d i S . Va l e n Vigo Rendena Cedegolo Alta Plesio BAITONE 2.281 mt tin 8. o Premana Bellano Grandola Darè 12 l c o ed Uniti s d V o e Casargo l z z i al d a P Sonico, Val Malga - pag. 39 32. STELLA ALPINA - FABREZZA 1.435 mt 11 Foppolo i Saviore a i Bene R V Diavolo Villa Rendena Montagne P Margno Pian Menaggio l Taceno Lago di 19 V A L eranica Va l b o n d i o n e al M. PontSaviore dell’Adamello,Valleve Loc. Fabrezza a Bissina Ragoli Parlasco V 9. BOZZI 2.478 mt Crandoladelle Betulle d Varenna C 7 zo dei z i i P Perledo Preore 13 B pag. 43 Carona Tre Signori Capo di Ponte re Mezzoldo Paspardo Ponte di Legno, loc. Case di Viso rio Esino I e a Cortenova Zuclo g S Griante Monte Re u Tione 21 z l Cimbergo 18 di Castello di Trento Branzi Schilpario pag. 33. TASSARA 1.804 mt Bolbeno Bellagio26 Tremezzo Bleggi Cusio s Ono S. Pietro Mezzegra Primaluna Superio a Averara Ornica Cerveno Breno, Bazen pag. 53 Piazzatorre e 15 s Ossuccio Lenno Monte lv 10. CAMPĂˆI Sala DE SIMA 1.017 mt a S. Brigida Lozio Vilminore ag a Gandellino Breguzzo A Vigna V31 c V. Introbio Valtorta V I Lago di Piazzolo Lierna gra Valgoglio V. Braone Losine di Bondone Bondo Azzone Toscolano Maderno - pag. 72 TITA SECCHI 2.367 mt Boazzo Olmo a 34. Cassiglio D Gromo Colonno B Isola l t Roncone a t r o Grigna Settentrion 34 Moio a le Lezzeno Colere D Niardo Roncobello Breno, Passo di Crocedomini - pag. 50 Altissimo gno O 11. Civenna CAMPIONE 1.946 mt Pasturo a Piazza Barzio Lardaro o Brembana Valnegra n Cremeno Pizzo della 33 MagreglioOno S. Pietro pag. 19 35. TONOLINI 2.450 mt Lago Nero Breno e Lenna Borno Moggio P r a Mandello e Oliveto solan Ossimo Cividate Camuno Ardesio Lario Daone Praso Cassina del Lario Sonico, Val Malga - pag. 38 12. BarniCITTĂ€ DI LISSONE 2.020 mt Nesso Bienno L Veleso 25 Bersone Zelbio va i Prezzo Berzo Oltressenda Prestine T Valle di Saviore pag. 44 36. TORSOLETO 2.390 mt M. Cadria Piancogno el Inf. Pieve Esine d Abbadia di Bono no Castel Pia Taleggio Villa d’Ogna BallabioE Lariana Lasnigo Condino Paisco Loveno, Valle Oltre del Largone A 39 Camerata Castione C Sormano COLOMBÉ 1.700 13. mt Vedeseta 10 Va l b r o n a della Presolana Fino C Pognana -Boario Piario il Colle V Osigo Cimego Rovetta Concei O pag. 20 San Giovanni a l Angolo Terme Onore Asso Caglio T a l e g g i o Paspardo - pag. 47 Brione Terme 23 28 diTiarno Bianco Clusone Bezzecca Rezzago 5 Parre Sotto Pieve Dossena Oneta Songavazzo Serina Premolo Fa g g e t o 37. VAL BRANDET 1.380 mt Canzo o de Condino Lario Malgrate 14. mbrCROCE DI GHITTI GILIOLA 1.200 mt Tiarno DarfoM. Alben -Alto LECCO di Sopra Caslino Gorno a Ponte Nossa L CereteLago . Corteno Golgi pag. 23 Molina Gianico 27 Lago di Valmadrera d’Erba Fuipiano F Marone - pag. 58 -Basso di Ledro Cornalba Gerosa Segrino di Ledro Rota o F d r m Rogno o z i z c i S. Pellegrino Ponte Lambro Longone Artogne o P i TRENTO → Fiu Costa al Segrino Cesana Civate 38. VAL MALGATerme 1.170 mt L e Valsecca Brianza 15. Pusiano DE MARIE 1.480 mt Costa d r Storo Erve Pian Camuno V. Erba 22 Darzo Lago di Volpino Monte Bossico Lago di Brembilla Sonico, Val Malga - pag. 36 Gratacasolo ernerio S. Omobono Berbenno Vercurago Annone Tremalzo Cimbergo pag. 46 Galbiate Garlate ImagnaV Lago di a Lodrone Casnigo Carenno Annone ll Colzate Garlate Pusiano Bosisio di Brianza Sovere Bagolino Albavilla Selino Lovere Cazzano S. Andrea e 39. VALDAIONE 1.615 mt Monte Vertova Calolziocorte Costa Parini Ponte Caffaro mt Lago Alserio Lago di 16. GARIBALDI 2.548Olginate di Bedulita Oggiono Gandino Alserio AviaticoPoieto ri Montorfano Pianico Zogno Castro Collio Ello Rogeno na Valdaione, Bienno pag. 55 Peia Leffe Olginate Merone Gazzaniga goUbialeBondone Endine Pisogne TemĂš,Molteno Malga Caldea - pag. 30 Fiorano Anzano Limo Ranzanico â†?a BERGAMO al Serio Capizzone n Sedrina Bovegno miano Alzate d. Parco Torre i Selvino Solto Valgreghentino Costa Dolzago Monte 40. VALMALZA 1.998 mt Brianza Roncola Cene Masnaga Caplone 17. GNUTTI SERAFINO 2.166 mt Lago Lurago -Clanezzo 41 Barzago Bianzano Spinonedi Endine d’Erba Brenna Riva Almenno Ponte di Legno, Pe z z a z e Caprino Palazzago Irma Cassago Val Malga Sonico, -Airuno pag. 40 Bergamasco Magasa Albino S. Salvatore Tr e m o s i n e Zone Villa Brianza Monasterolo Inverigo Brivio Sorisole o d’AlmĂŠ delle Valle MessiNembro - pag. 27 Marmentino Fonteno Sirtori Rovagnate Veduggio Pontida Almenno Gaverina Va l v e s t i n o Anfo Cisano S. Bartolomeo 18. LAENG mtMolgora Casazza Pradalunga d Ponteranica Alzano Barzanò 1.760 Olgiate 3 Pertica Renate Bergamasco o Arosio Lombardo mt M. Pendola Calco g AlmĂŠ o 41. VALTROMPIA1.260 Parzanica Villa Vigano Tavernole Pertica Capovalle Borno, Val Varicla - pag. 16d’Adda za Briosco Grone Lavenone Missaglia Ranica i Carugo Marone Villa di Serio l Borgo Pezzoro, Pontogna Tignal e Idro Giussano Besana Sotto il Monte a Montevecchia V Luzzana Berzo ano 19. LOA AI CADUTI DI TUTTE LE GUERRE 1.760 mt Giovanni XXIII V a Lodrino Adrara Scanzorosciate in Brianza . Casatenovo Verano -Sopra Carvico Mozzo pag. 65 Villa Piazza Caduti ense Lago di d Vigolo Sale Brianza i Mura Cernusco Merate Monte n CenateMarasino Berzo Demo,Lombardone Loc. Loa - pag. Calusco 41 V e Valvestino Albano BERGAMO Tavernola Isola 14 Entratico Foresto Adrara Cabiate Marcheno d’Adda Vestone st Ponte Bergamasca Rogoredo z Treviso Seriate Sant’Alessandro -Sotto a Osnago a Paderno S. Martino Carate Sparso FIU S. Pietro Trescore d’Adda Bonate Lomagna1.832 mt ME Brianza 20. MALGA STAIN Balneario Casto Sulzano Viadanica Orio Sopra V Magugnano Gardone Treviolo al Serio Predore Albiate Triuggio Bonate Val Trompia Brusaporto Usmate Colmo - pag. 34 Brenzone Sotto Gargnano Gorlago Edolo, Monte Sarnico Villongo Seregno O Suisio 5 Cornate Provaglio Velate Sovico m Lesmo Carnate Barghe Bagnatica G 7 br d’Adda Clusane L A Dalmine Stezzano o Grassobbio Iseo Credaro Chiuduno Bottanuco 21. MARIA E FRANCO 2.574 mt Bernareggio Preseglie Castelli Polaveno Biassono Zanica Arcore Sarezzo L u m e z z a n e b Osio Paratico Grumello Calepio Desio b i Capriate Sopra Ceto - pag.1248 Colnago Agnosine a ovisiodel Monte Bolgare Provaglio Odolo Sabbio S. Gervasio Monticelli Brione Capriolo Corte Bellusco Cavernago d’Iseo Chiese S. Sebastiano ToscolanoMasciago Brusati â†? MILANO Vimercate Franca Timoline Lissone Vobarno VillaBusnago Maderno Comun 22. MEDELET 1.546 Burago mt Calcinate 2 Osio Trezzo 3 Telgate Adro Nigoline Muggiò Nuovo Villasanta -Carcina Sotto sull’Adda -Bonomelli S. Zeno di Molgora Ornago Varedo Ome 2 Brembate F Pisogne, 56 Verdello di Montagna RoèConcorezzo Passabocche - pag. A4 San Bettole r Nova Urgnano Concesio Caino Cavenago -Volciano Va l l i o Te r m e Vigilio a A51 Agrate Ghisalba Ponte Milanese A52 di Brianza 8 Erbusco Villanuova Gardone Passirano Torri Canonica Cingoli n Trezzano Brianza 23. MONTE STINO 1.437 mt Gussago sul Clisi del Benaco Riviera d’Adda Palosco Rosa Mornico Cinisello Monza Pedergnano c Salò Bovezzo 8 RodengoCambiago Arcene Palazzolo Spirano al Serio Piazza Collebeato 8 Cologno i -Saiano Capovalle, Zumbie -respag. Nave Balsamo Capri i Masate70 Vaprio d’Adda sull’Oglio I. di Garda Cologne al Serio Paderno a Verone an. Villo C sano Pontirolo c Franciacorta Brugherio Cazzago o Gessate Gavardo Cellatica Carugate Costermano Nuovo Rovato anino Martinengo r t a 5 S. Martino 24. OCCHI SANDRO ALL’AVIOLO 1.930 mt Fara San Felice Pontoglio Coccaglio Cologno 8 Puegnago del Benaco Gera d’Adda Inzago Cividate Castegnato del Garda Brignano resso Monzese al Piano Vezza d’Oglio - pag. 32 Muscoline Garda Cernusco Gera d’Adda Serle Paitone Cortenuova 5 Sesto
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Venini Rif. Vivione 1828 Valsassina 1848 2 1940 L. d’Arno 1600 2020 2369 Campione Alto S. Salvatore M. di Tremezzo Rif. Rif. 2222 Piani d. Rif. Alpe Vivione L. di Fiumenero Lizzola M. Valbiandino Rif. Cimon 565 C. Benigni 1700 Avaro 1132 F.lli Calvi 1589 Sardegnana 2574 783 1256 Fiumelatte della Bagozza Rif. A. Grassi 2554 1103 Rifugio Lario Rif. Baita Iseo Rif. Tavecchia te di Lenno Rif. Maria e Franco 1490 Ponte Arnò 1500 1987 1600 V o z i z i a d P l b b a i P.so Durone a a n o C ca 1510 Cadenabbia na Campel 1335 Cim M. Cimone di 1252 2082 del Becco Cortabbio 2601 Barzesto Rif.1410 Bagozza 2889 Rif. Boffalora Vò di Nona 2507 Monte 229 2889 De Marie Vilmaggiore 1040 Rifugio 868 Moncodeno Concarena Foppabona 2407 pe Sala 1340 L. Marcio Bueggio 1436 1968 Limes Gromo S. Marino Rif. Azzano San 214 Lago 2549 C L. Colombo Vimogno G. Buzzoni 1650 Rif. Laghi 500 Teveno Rifugio Giovanni T. Pizzo 2435 Nero Gemelli Malga 682 Monte Croce A. Bogani Badile 935 Villa Laghi Gemelli Camuno Giuggia Trabuchello Comacina 1781 1600 556 586 di Scalve 1502 1816 Rif. Riva Rif. Gran Baita 2333 Camino Rif. Chalet o z M. Pelagia z Malga i Rif. Stella Piani di P 2492 di Fondra 1760 dell’Aquila Spiazzi al Brembo Mezzeno Rif. Sora Rif. Laveno Paghera 1017 1549 1020 Baiedo Rif. S. Fermo Rif. Gianpace Dezzo Rif. G. Laeng 7 Guello 1750 Bobbio M. Ferrante 2127 Rif. Valle del Drago Alpe Corte 23 Rif. Ratti 1216 Limes Alpe Costone Rif. Cazzaniga 1868 Rif. Bietti Boario V . 1331 n di Timogn Rif. Lecco 2161 2409 2410 de Calvi Merlini 900 1650 o 2427 Cima Sanguig 1410 1719 Zucc Rif. rlo 929 1780 one Campel li 1900 Alpe 654 767 Lago di 2172 1940 Brioschi 583 732 Nevel Rif. Albani Valcanale M. Aralalta Olcio Rif. Elisa 1515 Rif. Pialeral T. V Lova 1713 2521 a Rif. Nicola Bordogna a lsecc Dosso Croce Vassena Rif. FIE 1400 Stalle 2006 Cornone Malga 1402 Balli Anna Maria Madonna del Ghisallo Pizzo MÜschel 1265 di Salven Froscarola 888 T. A cq di Blumone 1000 di MezzodÏ ualina Rif. Sassi Rif. Casari Artavaggio a Meridiona -Sup. 2830 e Lavanec Palline le Grign Pizzo Arera Castelli 1740 1685 h Mont Maggio Rif. Tita Secchi Rif. Martina 1180 2673 1700 1730 Scalvino 2512 723 Cima di Menna Pian 1819 Tofino 608 Passo della Rifugio 2367 Rif. Baita della luna M. San Primo Valsassina -Inf. 2229 Rif. Rosalba 2177 Alpe Onno Rif. Capanna 2000 Rif. M 2300 e Colle di n Rif. o o n r Bracca 1515 e te Fr Faggio Presolana Piani di Rif. 2153 e Bruffion Forcella Rif. Olmo 1124 Balisio Alpetto Rif. Porta 1426 214 Mont e Annunciata Zucco della Artavaggio Rif. 1122 1650 Soldanella 1002 T Creto di Torno 1297 2665 Pian Croce Culmine T. V A. Gherardi 42 Rif. Cespedosio Cima di aron 1400 T. Parina Cansaccio Malga Gaver Bratto 1277 San Pietro 1000 Alta Monte Oriolo Careno Palò Muschiada 1175 Cadino Passo del Piani Rif. SEL Nasolino Dorga 2049 -Superiore Zorzone 1076 2254 onte Altissimo Resinelli Rocca Bruffione Monte 1458 1254 Bazena dei Dossi M 1010 Forra Rifugio C m Gola ima di Gre 1443 1696 864 T. Castello 1890 di Dezzo Grassi G d. Enna 2147 o l C t i e g Sottochiese t n -Inferiore 1800 n 1124 one Campolaro Mo Zambla 1474 570 Cornello 1070 Rif. C. Tassara 1056 Rif. P.so 1474 T. Enna Monterone d del Monte 1892 Crocedomini 2192 Alpe Colle Vareno 648 1039 Laorca Rif. Marchett Lario 893 M. Misa Grotta Rossa 1225 Enguiso Cima Pari Rif. Magnolini 1647 M. Palanzone Piani d’Erna Corni di Ca 2177 Malga la Forcella Malga i Canti Monte Pora 1991 nz o 294 Lemna 1436 1285 Alpe Valmezzana Malga 1275 Rif. SEV Arcina o t s n Alpe Costa del Palio e o Rif. Valdaione C Rif. Riella al Palanzone di Ledro Stabicò 1879 Alpe Piotti1373 890 1615 825 1563 Stoppani l o ò Rif. Pian D Monte o r C n . e Rif. Resegone Rif. Capanna Mara t 744 M Terz’Alpe Rif. Rif. Valdaione de la PalÚ 1595 1875 Monte Forcella Sornadello Mezzolago 1116 1265 Brumano 2211 1429 Consiglieri 1050 S. Lucio di Bura 884 Bolettone M. Alto 237 911 Lepreno 1580 onte 2019 427 Monti 1320 214 Rif. Alpinisti Rif. Azzoni L. 1723 Frontale letto Monte Frà 1810 Villassio 1860 Fuipiano Giogo della Bala Rif. Bolettone Monzesi 2160 1236 Faserno Valle Imagna al Brembo D o ss Alpe 2162 Alpe Vaia 1178 Bl ús sega Cima Caset 269 San Pietro d’Imagna Val Gabbia e B t a n rr o Mo Blello 1637 iC 922 T. Ponale 1748 1536 358 Alpe Rondeneto Cima d avlera Goletto di Serina Rif. Monte Cimosco Alpe d. Rif. Parafulmine 1320 2215 delle Crocette M. Farno M. Suchello VicerÊ 627 Alpe Rosello 1870 1334 Monte 2070 Bracca 1542 388 320 M. Corno Colombine Algua Muffetto . M 620 868 425 1370 639 Alpiaz 1975 Passo di 241 Rifugio 1744 Alpe Cigoleto 665 Malga 2060 Tremalzo Bonardi 635 Mesorzo 825 Cima Meri colo 1300 379 1665 208 712 Basso Ambria M. Grione Spessa 208 Fraine Rif. Al Bait 1548 Valle Imagna Alpe 1033 Passo 1684 553 379 S. Marco 1380 1820 della Maniva e Campion Corti Re Campo t 268 n Piazza Marconi 187 o M e 1360 Rif. Monte Valcava 66 34 S. Colombano 1827 Camoneone Poieto 345 836 2 1370 720 Gaiano 1976 sul Ga 421 Poscante de’ Busi ella M. Zenone S. Antonio 684 1143 F. M Corna Blacca 1297 Collina 1424 1653 Pezzeda Rif. Piardi Canto Alto San Michele Toline Monte 626 2006 593 Vaiale Monte di Nese 854 Vesio 1146 M. Agolo Monte Ario Cingla 1012 Foppella Campsirago 684 221 1418 800 di Solto 1757 1377 M. Puria 1669 ano Vesta al Lago Rif. Medelet Malga 753 518 Olera Foppella Stravignino Persone 1566 1475 Grumelduro Cadria 347 ighizzolo Monte 898 Armo 680 Corna Zeno 1260 1345 n i t o S 910 Pieve del Castello Bisenzio Rif. Sermerio 1619 Monte Stino 606 M. Guglielmo Valtrompia 1466 294 Terme Dosso Passo d’Erè 391 Rif. Almici Moerna 342 1949 285 Abbazia 471 ZumiÊ 9331416 1865 Campione Turano 1131 90 Forno d’Ono 410 M i m . s M a S. Fermo del Garda 383 Rif. Croce Bassa Ono Degno 1226 Abbazia di 1067 Madonna di di Marone 1160 San Martino sul Mella Livemmo Fontanelle Monte Castello Bollone 1200 Alta Monte 335 256 di Terzo M. Caprello 267 arzen C Gardola Forbisicle Levrange M. Palo 340 1236 Mignone Siviano rio San Fermo 1508 292 7 Brozzo Monte 725 he S. Rocco b. 23 262 372 42 1462 45 Denervo F. C Belprato 273 431 Assenza Agliate 237 Invico 1460 691 Trebbio Vico Briano Muslone 600 Eno 369 Bresciano 256 221 244 Z e t i n n g o 249 l a M Nozza Colognola Rif. Campei e t G n a 1497 Malga 332 o nd o l o n l R o one M de Sima M. Malpaga 416 Sasso Prato della 1017 1167 1144 Cedessano 214 Bergamo 1136 Noce Corna di 224 Arveaco Monte Spino Sonclino Aeroporto Inter. Castelletto 221 1486 Ponte San Martino di Brenzone di Orio al Serio Carvanno 98 Pilzone 1351 197 241 1200 Val Sabbia 232 Zanano 221 Passo dei n 234 o t e M Rif. Pirlo allo Spino Seriate 198 s. Lago Tre Termini Pizzocolo Bogliaco 236 Monte 218 202 Vimercate S. Urbano 1582 Fornico 701 Nord Prada S. Andrea Dalmine Sottocastello Pieve S. Faustino Selva 866 Gaina 230 274 Alta 193 Pai 246 197 191 218 Autodromo Monte Trebbio 914 Grumello 214 Lavino 242 264 S. Zenone 1217 194 1157 187 Capriate 907 Malpaga Palazzolo 173 Monte 180 249 Ponte Monte 80 Clibbio Palosso Oglio 173 Doppo 186 il Vittoriale M. Pino E 64 581 Trezzo Lumini 175 Fasano San 802 171 del Garda Zingonia Pancrazio 573 162 176 166 S. Eusebio 218 Zocco M. Ucia 161 Castion Ronco Sopranico 254 Cavenago210 Agrate 162 Tormini 163 1169 Veronese 75 67 -Cambiago 156 Agrate 186 Milano 200 237 Est 157 San Agrate 154 Fermo Villa Casinette Rovato 236 144 M. Luppia 109 199 Mompiano Muratello 418 149 237 131 148 172 142 San Ospitaletto 140 Ronco S. Gallo Vigilio 67 154 11 Cernusco 138 Cerai 1 1 Punta Belvedere r a F t s. Naviglio ta 135 M. 131 Mandolossa 699 Castello Rivo Morengo Chiesa 875 133 Verone Polpenazze 126 Lodetto Nuvolento 133 130 Morsone del Garda Manerba del Garda Monte Pozzuolo Affi Gobba Pagazzano Maddalena 148 Duomo Martesana S. Giuseppe Bardolino -Mattina Solarolo 196 25 Prevalle 128 Incaffi -Sera 68 AffiCalvagese 120 Nuvolera 119 L. di Garda 115 Soiano S. Eufemia 122 della Riviera Sud Bariano Cavaion b. d. Fonte 5 Albignano 149 121 45 Brescia Carzago d. Riviera del Lago 129 Urago Veronese Calcio i es Ovest Lambrate 126 h 117 Casirate d’Oglio Cisano F. C d 147 Moniga Calvenzano TorboleMazzano Castrezzato 111 Brescia d’Adda Limito Berlingo del Garda Padenghe Covo Sega Centro 6 Truccazzano Calmasino Fara Olivana Fara Arzago Santuario sul Garda 127 415 Via Castelcovati Rodano Piazza 184 -Casaglia 106 con Sola Olivana Rubattino d’Adda di Caravaggio 5 Liscate Rudiano Grotte di Fonte Termale Folzano Sola 23 122 Molinetto A4 Boiola 113 Antegnate Catullo Drugolo 117 Lazise Isso San Bovio 101 E 70 Mozzanica S. Zeno Ciliverghe
Acquaseria
San Pietro
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Sentieri Bresciani • Valle Camonica
Cartina pag. 10/11 Riquadro E-3
Sentieri Bresciani • Valle Camonica
Strada statale N. 42 Percorso in auto Percorso a piedi N.82-82A
Accesso
Da vedere
Accesso Laeng Da Malegno, sulla SS 42, si raggiunge Borno (m 912 slm), e qui si lascia l’auto, (con permesso si può procedere fino Lago di Lova, m1299 slm). Dal lago, seguendo il segnavia 82a, si raggiunge il rifugio per facile sentiero (1760 m slm, 2h). Se si intende pernottare, nei mesi estivi conviene preannunciare il proprio arrivo.
Su S. Fermo esiste un’antica leggenda che lo lega ad altre due chiesette della Valle Camonica. S. Fermo, S. Glisente e S. Cristina sarebbero stati tre fratelli che arrivarono in valle al seguito di Carlo Magno nel 796. Decisi a ritirarsi in eremitaggio volevano però rimanere in contatto. Si accordarono dunque che ogni sera, poco dopo il tramonto, avrebbero acceso un falò nei pressi del loro romitorio. La leggenda dice che l’ultimo a morire sarebbe stato S. Fermo. S. Cristina si trova poco sopra Lozio (segnavia 81), mentre S. Glisente è sui monti di Berzo Inferiore.
Accesso S. Fermo Dal Lago di Lova si segue il segnavia 82 che si inoltra nella pineta. Il percorso è sempre semplice fino al rifugio, adiacente all’omonima chiesetta seicentesca (circa 2h 40’).
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2h
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Ascensioni Una interessante escursione che si può fare indifferentemente dai due rifugi è il periplo del Pizzo Camino (2491m slm), eventualmente prevedendo la salita alla panoramica vetta, seguendo i segnavia 82 e 83. A causa di alcuni tratti friabili ed esposti è consigliato solo ad escursionisti esperti. Il tour è molto appagante dal punto di vista paesaggistico.
1.868
24
2.15h
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Rifugio Laeng
Rifugio San Fermo
Accesso: Borno
Accesso: Borno
Telefono: 338.2381283
Telefono: 0364.311704
La scheda completa sul sito:
La scheda completa sul sito:
rifugi.lombardia.it/laeng
rifugi.lombardia.it/san-fermo
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Alle pendici della Concarena
Sentieri Bresciani • Valle Camonica
zava il Gruppo della Concarena era costituito da un insieme di isole corallifere caratterizzate da mari tropicali, con acque calde e limpide. Sulle pendici di questa montagna si trovano numerosi fossili; si tratta di un vero e proprio museo all’aperto. Dal punto di vista botanico, la Concarena è interessante per una caratteristica particolare: ogni altitudine è caratterizzata da una flora tipica di altitudini superiori. Il fenomeno è particolarmente evidente lungo il Sentiero Italia in direzione del Passo di Campelli a circa 30’ da entrambi i rifugi.
Cartina pag. 10/11 Riquadro E-3 / D-3 Strada statale N. 42 Percorso in auto Percorso a piedi N.98-428
Sentieri Bresciani • Valle Camonica
Accessi Rifugio Baita Iseo Dalla SS 42 a N di Breno si raggiunge Ono S. Pietro. Dal paese si può proseguire in auto (con permessi) fino alle Case di Valaiù (720 m slm). Da qui si prosegue per mulattiera seguendo le indicazioni fino al rifugio (1335 m slm, 2h). Esiste un altro accesso lasciando l’auto in località Pisul (868 m slm, si raggiunge proseguendo per circa 1 Km dalle Case di Valaiù); sempre seguendo le indicazioni, si raggiunge il rifugio in 1h 30’. Rifugio Campione Il rifugio si trova sul confine fra la Val di Scalve e la Val Camonica. Si raggiunge da
Schilpario prendere per Passo del Vivione fino a loc Baracca Rossa. Qui si lascia l’auto. Per facile sentiero in un’ora e 10 si raggiunge il rifugio. In inverno facilmente raggiungibile da ciaspolatori e scialpinisti. Possibile salita anche da Ono S.Pietro in circa 3 ore passando da passo Campelli.
Una escursione, facile e breve, permette di osservare caratteristici microclimi tipici di quote molto più elevate. Dal rifugio Baita Iseo, seguendo il segnavia 162 in direzione Campelli si perviene al Laghetto di Nuadè (1480 m slm, 30’). Nei pressi del laghetto c’è una cavità naturale detta Tamba del Giass, dove si conserva la neve tutto l’anno. Oppure, dal rifugio Campione si raggiunge facilmente sia il M.Campioncino, m 2015, che il M.Campione, m 2150 in circa 30’; da qui si apre un panorama s 360° sul Gruppo dell’Adamello, Presolana e Valle del Sellero.
Da vedere Dal punto di vista geologico la Concarena è un ambiente interessantissimo. La presenza di numerosi fossili sia vegetali, sia coralliferi, fa ritenere che la Concarena fosse un’isola nell’era mesozoica (da 225 a 65 ML di anni fa), quando la Tetide copriva tutta l’area a sud delle Alpi. Presumibilmente l’ambiente che caratteriz-
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Escursioni
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Rifugio Baita Iseo
Rifugio Campione
Accesso: Ono San Pietro
Accesso: Ono S. Pietro
Telefono: 328.0914879
Telefono: 347.2571167
La scheda completa sul sito:
La scheda completa sul sito:
rifugi.lombardia.it/baita-iseo
rifugi.lombardia.it/campione
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Monte Torsoleto
Sentieri Bresciani • Valle Camonica
Cartina pag. 10/11 Riquadro D-3 Strada statale N. 42 Percorso in auto Percorso a piedi N. 160
Sentieri Bresciani • Valle Camonica
Accesso Paisco Loveno si raggiunge percorrendo la SS 42 fino a Forno Allione da dove si devia in direzione del Passo del Vivione. Dopo 10 Km si seguono le indicazioni per Loveno (1300 m slm) dove si lascia l’auto. Il segnavia 160 è posto all’inizio dell’abitato; il sentiero si svolge dapprima nel bosco, quindi sui pascoli del Monte dei Matti, aggirandone la cima. Prima sul versante SE, quindi sul versante W, fino ad arrivare in cresta. Questa si segue, salendo fino al rifugio Torsoleto (2390 m slm, 3h 45’). Al rifugio in alternativa si può accedere dalla val di Scala su strada forestale a pagamento (circa 2h di cammino) o dalle
valli di S. Antonio (da Val Brandet circa 5h 30’ e da Val Campovecchio circa 6h 30’. Prestare attenzione ai tratti esposti)
Ascensioni La salita al Bivacco Davide posto al Passo del Torsoleto (2578 m slm, 40’ dal rifugio) permette di spaziare con la vista a 360° sul Bernina, la Valtellina, il Monte Rosa ed il Cervino. Dal passo, per sentiero e sfasciumi, si può salire alla vetta del Monte Torsoleto (2708 m slm, 30’ dal passo). Da questo a Est, si può proseguire fino al Monte Palone del Torsolazzo (2670 m slm, 1h 30’ dal passo), mentre verso Ovest si può proseguire fino a Cma Selle-
2.390
24
3h
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30
ro (2744 slm 2h 30’dal passo) per poi fare rientro a Loveno dalla Valle di Sellero. Dal passo è anche possibile proseguire fino al Lago di Picol (2378 m slm, 1h 15’ dal passo, segnavia 129) facendo un po’ di
attenzione alla discesa. Il rifugio Torsoleto è inoltre punto di appoggio per coloro che affrontano il sentiero 4 luglio.
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Rifugio Torsoleto Accesso: Paisco Loveno, Valle del Largone Telefono: 347.8601478 La scheda completa sul sito: rifugi.lombardia.it/torsoleto 20
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Riserva Naturale delle Valli di S. Antonio
Sentieri Bresciani • Valle Camonica
omonimi laghetti. In Valle di Campovecchio, sempre risalendo fin oltre le ultime malghe, si giunge ai laghetti di Culvegla (circa 4h da S. Antonio). In circa 30’ si può giungere al Passo del Sellero, dove si incrocia il Sentiero 4 Luglio. Seguendolo ci si può recare al Passo di Torsoleto da dove ridiscendere per la Val Brandet: questo tratto (circa 1h) è un po’ esposto ed è quindi sconsigliato a chi non sia adeguatamente preparato. Nei pressi del Passo c’è il Bivacco Davide che permette di spezzare il percorso. Il Bivac-
Cartina pag. 10/11 Riquadro C-2/3 Strada statale N. 39 Percorso a piedi N.124-129
Sentieri Bresciani • Valle Camonica
Accesso Sulla SS 39 in direzione Passo dell’Aprica, subito dopo Corteno Golgi, troviamo il bivio per S. Antonio (1124 m slm); da qui, seguendo il segnavia 124, in circa 40’ si arriva per comodo sentiero al Rifugio Alpini di Campovecchio. In alternativa, sempre da S. Antonio, si può risalire la Val Brandet (segnavia 129) che, con quella di Campovecchio, costituisce la Riserva Naturale Regionale di S. Antonio, e che ci porta al rifugio Brandet.
Da vedere In ambedue le valli l’avvistamento della fauna selvatica è particolarmente agevole,
soprattutto se ci si spinge oltre le malghe.
Ascensioni Sia la Val Brandet, sia la Valle di Campovecchio offrono la possibilità, con un po’ di fatica, di essere risalite fino oltre la testata, in una serie infinita di paesaggi stupendi. In Val Brandet l’escursione al Lago di Picol (2378 m slm, circa 4h 30’ da S. Antonio) permette di ammirare, in uno scenario maestoso, il più grande lago alpino naturale bresciano; fino a luglio in questo laghetto galleggiano numerosi iceberg che si staccano dalle pendici del Monte Borga. Proseguendo in direzione del Passo di Torsoleto, vale la pena di visitare gli altri
1.310
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co Davide, recentemente risistemato, è senz’altro una struttura adatta al neofita.
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0.40h
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1.305
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0.40h
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Rifugio Alpini di Campovecchio
Rifugio Val Brandet
Accesso: Sant’Antonio di Corteno Golgi
Accesso: Sant’Antonio di Corteno Golgi
Telefono: 0364.74108
Telefono: 0364.1950344
La scheda completa sul sito:
La scheda completa sul sito:
rifugi.lombardia.it/alpini-di-campovecchio
rifugi.lombardia.it/val-brandet 23
Altopiano del Mortirolo
Sentieri Bresciani • Valle Camonica
numerose lapidi. Al di là di tutto, il luogo è particolarmente interessante per i suoi verdi pascoli dolcemente ondulati ed i vasti panorami.
Ascensioni
Cartina pag. 10/11 Riquadro B-3
Sentieri Bresciani • Valle Camonica
Strada statale N. 42 Percorso in auto Percorso a piedi N. 73
Accesso
Da vedere
All’incirca 4 Km dopo Edolo in direzione del Passo del Tonale, si stacca a sinistra la strada che attraversa l’abitato di Monno e prosegue in direzione dell’altipiano del Mortirolo. Poche centinaia di metri prima dell’omonimo passo, a sinistra si imbocca una strada sterrata che, in un paio di Km, conduce al Rifugio Lago del Mortirolo posto nei pressi del Laghetto omonimo.
Non deve impressionare il toponimo: la radice è comune a molti luoghi pianeggianti o depressi dove l’acqua ristagna (acqua morta). Il Mortirolo è stato però teatro di eventi sanguinosi, già nell’VIII secolo, protagoniste le truppe di Carlo Magno, fino alle dure battaglie combattute dalle Brigate Partigiane Schivardi e Tosetti nella lotta di liberazione contro i nazi-fascisti. Il sacrificio dei caduti è testimoniato in
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0.10h
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Dall’Albergo Alto (1792 m slm) si segue brevemente la strada per l’Aprica, fino a incontrare a sinistra una carrareccia che, in meno di 30’, porta all’incantevole conca del lago del Mortirolo (1779 m slm). Dal colle di Val Bighera una stradina di origine militare risale a S la cresta erbosa del Pianaccio (2180 m slm). Si prosegue per un facile sentiero, sempre in cresta, fino alla vetta del Monte Pagano (2348 m slm, 1h). Presso la vetta è ancora ben conservato il rudere del cosiddetto “Forte del Pagano”. Notevole il panorama, in particolare verso l’Adamello. Il percorso è generalmente fattibile anche d’inverno, con gli sci o le racchette.
Dalle Cascine di Val Bighera (1997 m slm) parte il sentiero N° 73 per i Laghi Seroti. I laghi sono una decina, sparsi in numerose e suggestive conche. Il primo lago (2176 m slm) si raggiunge facilmente in meno di un’ora. Il lago più alto, a quota 2750 m, si raggiunge risalendo le varie conche, in ambiente vario e suggestivo, sempre sul sentiero segnalato. Richiede circa 3 ore e buone capacità escursionistiche.
SI
Rifugio Al lago del Mortirolo Accesso: Monno, Passo del Mortirolo Telefono: 329.4547123 La scheda completa sul sito: rifugi.lombardia.it/al-lago-del-mortirolo 24
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Rifugi di Ponte di Legno
Sentieri Bresciani • Valle Camonica
Cartina pag. 10/11 Riquadro A-5 Strada statale N. 42 Percorso in auto Percorso a piedi N.158-152
Sentieri Bresciani • Valle Camonica
Accesso Per il Rifugio Valmalza, da Ponte di Legno, in direzione del Passo Gavia, dopo circa 5 Km si giunge a S. Apollonia dove si lascia l’auto nei pressi dell’area di sosta. Seguendo il segnavia 158, su facile strada sterrata che percorre la Valle delle Messi, si giunge al rifugio in circa 1h 30’. Per il Rifugio Bozzi, sempre sulla strada del Passo Gavia, si seguane le indicazioni per Case di Viso, superarle e lasciare l’auto dopo circa 1 Km in un ampio parcheggio. Da qui segnavia 152 su comoda strada sterrata in circa 2h si raggiunge il rifugio.
Da vedere Il Rifugio Valmalza, oltre a rappresentare
una meta ambita per tutti gli amanti della buona cucina camuna, si trova in un’area ideale per il wild watching. Negli immediati dintorni, e talvolta dal rifugio stesso, è possibile ammirare molte famiglie di ungulati che pascolano tranquilli tra le rupi e i canaloni che attorniano il rifugio; meta ideale, dunque, anche nella stagione degli amori (autunno inoltrato). All’inizio dell’estate le fioriture che caratterizzano la Valle delle Messi sono ricchissime e si tingono di rosso per i numerosi rododendri.
sia in direzione dei Laghi di Ercavallo sono popolate dai tipici animali di alta quota. Per osservarli è sufficiente allontanarsi un poco dal rifugio nelle ore estreme della giornata (mattina e sera). Dal Passo del Montozzo (2603 m slm) si vede l’ampia valle trentina che scende verso Pejo; dal Passo dei Contrabbandieri (2682 m slm) si abbraccia l’ampia sella del Tonale. Un altro itinerario interessante ci porta ai Laghi di Ercavallo (segnavia 102, circa 1h 30’) e permette di tornare alle Case di Viso compiendo un percorso ad anello. Per scendere a Case di Viso bisogna arrivare al Baitello di Ercavallo (a SSW, rispetto al primo lago) da dove parte il sentiero per la discesa che, nel periodo del disgelo, può essere impegnativa.
Ascensioni Salendo al Bivacco Linge (2.275 slm, meno di un’ora dal rifugio), dove si incrocia il tracciato dell’Alta via Camuna (segnavia CAI 102),
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il panorama si allarga sulla lunga valle che da S.Apollonia sale al Passo di Pietra Rossa. Dal bivacco si può tornare a S. Apollonia con una magnifica escursione ad anello percorrendo un sentiero in quota (segnavia CAI 164, recentemente ristrutturato dalla sezione Cai di Pezzo-Ponte di Legno) che passa per i Laghetti di Monticelli. In alternativa, sempre dal Bivacco Linge, si può salire al Lago Nero (2.386 slm, 50’ dal bivacco) e, seguendo il segnavia CAI 157, tornare nel fondovalle. Nei pressi del Rifugio Bozzi si apprezzano gli interventi di restauro che hanno interessato le numerose costruzioni militari presenti nella zona. La visita è libera e piacerà soprattutto ai bambini. Tutte le zone che circondano il rifugio, sia in direzione del Passo dei Contrabbandieri e Passo del Montozzo,
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2.00h
SI
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si
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1.30h
SI
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NO
Rifugio Bozzi
Rifugio Valmalza
Accesso: Ponte di Legno, Case di Viso
Accesso: Ponte di Legno, Valle delle Messi
Telefono: 0364.900152
Telefono: 348.7962766
La scheda completa sul sito:
La scheda completa sul sito:
rifugi.lombardia.it/bozzi-a
rifugi.lombardia.it/valmalza 27
Rifugi di Ponte di Legno
Sentieri Bresciani • Valle Camonica
Cartina pag. 10/11 Riquadro B-5 Strada statale N. 42 Percorso in auto Percorso a piedi N. 47-41
Sentieri Bresciani • Valle Camonica
Accesso Entrambi i rifugi si raggiungono comodamente con gli impianti di risalita che partono, rispettivamente, da Ponte di Legno (Corno d’Aola) e da Temù (Roccolo Ventura), oppure percorrendo ben segnalate strade boschive, molto interessanti anche per MTB.
Da vedere Ambedue i rifugi, posti all’arrivo dei rispettivi impianti di risalita, sono un ritrovo per tutti gli sciatori in inverno e per gli amanti della buona cucina camuna in ogni stagione.
Ascensioni Dal Rifugio Corno d’Aola una escursione
non faticosa per il limitato dislivello, ma da non sottovalutare per il lungo traverso a mezza costa, permette di raggiungere i bellissimi laghetti di Pozzuolo posti nella omonima conca. Dalla Chiesetta degli alpini seguire la sterrata sulla destra delle piste e, al primo tornante, si imbocca l’evidente sentiero (segnavia 40) con il quale si raggiunge la Conca di Pozzuolo in circa 1h 30’. Da questa si può scendere direttamente a Valbione per il segnavia 40° che costeggia, per un tratto, le affascinanti cascate della Val Seria meta, in inverno, degli ice climbers. Nei dintorni del Rifugio Roccolo Ventura, collocato alle falde degli impervi Monte Ca-
1.980
19
2.30h
SI
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sola e Monte Castablo, sorge l’antica chiesetta di S. Giulia restaurata a cavallo degli anni ’50 e ’60, probabilmente di antichissima origine; un documento del 1312, infatti, ne accenna in relazione al Monastero di San Salvatore di Brescia.
Da segnalare la festa che, il 16 Agosto di ogni anno, riunisce molti appassionati della montagna.
NO
Rifugio Petitpierre al Corno d’Aola Accesso: Ponte di Legno Telefono: 0364.91022 La scheda completa sul sito: rifugi.lombardia.it/petit-pierre 28
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Val d’Avio e il Monte Adamello
1 Sentieri Bresciani • Valle Camonica
Cima Plem (3.182 m slm) e il Corno Baitone (3.330 m slm) fanno da corona al Ghiacciaio del Venerocolo che, con le sue poderose morene, testimonia l’attività dei ghiacci durante l’ultima “piccola era glaciale” (1.500 - 1.850 m slm) ed il conseguente ritiro, tutt’ora in atto. Sui pendii che costeggiano i laghi sono diffusi l’Ontano verde ed il Pino mugo. Nelle zone più impervie dominano i Rododendri e i Ginepri nani. Tra gli animali segnaliamo Cervi e Caprioli nei boschi sotto i laghi, la Salamandra ed alcuni innocui rettili nelle zone umide di Malga Lavedole.
Cartina pag. 10/11 Riquadro C-5
Ascensioni
Sentieri Bresciani • Valle Camonica
Strada statale N. 42 Percorso in auto Percorso a piedi N. 11
Accesso Da Temù si risale in auto la Val d’Avio fino all’area attrezzata del Parco dell’Adamello, a Malga Caldea; da qui si segue il sentiero con segnavia 11 risalendo il ripido gradino che porta ai laghi d’Avio (1h). Da questi, superando un altro gradino dominato dalla imponente cascata, si arriva alla piana di Malga Lavedole (2044 m slm, 1h 40’). Dalla piana, percorrendo il famoso “calvario”, così chiamato dagli alpini della
Grande Guerra, si arriva infine al Lago Venerocolo e quindi, in pochi minuti, al Rifugio Garibaldi (3h 30’).
Da vedere La salita al Rifugio Garibaldi, anche se un po’ faticosa, permette di ammirare una delle zone più selvagge ed ampie del Parco dell’Adamello. La Valle dell’Avio è coronata da alcune delle vette più spettacolari del gruppo: il Monte Adamello (3.539 m slm),
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3h
NO
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Dal Rifugio Garibaldi si possono fare numerose escursioni, dalle più semplici alle più impegnative. La salita al Passo ed alla Punta del Venerocolo sono effettuabili anche dall’escursionista non alpinista, purchè adeguatamente attrezzato ed in presenza di tempo buono. A monte del rifugio si sale lungo il sentiero con segnavia 42 che si segue agevolmente fino alle morene che scendono dal Passo Venerocolo; su queste ci si orienta un po’ con i segni, un po’ avendo come riferimento la meta, sempre chiaramente visibile (3.136 m slm, 2h 15’ dal rifugio).
Dal passo, in circa 30’ si può salire alla Punta Venerocolo (3.323 m slm), visitando le postazioni belliche sul percorso. Altra meta, non difficile ma faticosa, è quella che porta al Lago d’Aviolo, permettendo di concludere un percorso ad anello tra i più suggestivi del Gruppo dell’Adamello. Dal rifugio si scende, per segnavia 1 fino al Lago Benedetto, si lascia il segnavia 11 a destra, e si sale fino al Passo delle Gole Larghe (circa 4h); da qui, prima per sfasciumi, poi per ripido ma semplice sentiero si arriva al Rifugio dell’Aviolo (2h dal passo). Infine un’escursione che può essere effettuata in un giorno partendo dal rifugio e che permette di avvicinarsi al Ghiacciaio del Venerocolo. Scesi a Malga Lavedole (45’), seguire il segnavia 12 che porta al Lago Pantano. Qui giunti (circa 2h), in prossimità della diga si incrocia il Sentiero Numero 1 che seguiamo in direzione del rifugio. Nel tratto fra la Bocchetta del Pantano e la Diga del Venerocolo è necessario prestare particolare attenzione in alcuni tratti per non scivolare. Scesi dalla bocchetta il percorso si fa più semplice, fino al rifugio (totale circa 5h). L’escursione è effettuabile nei due sensi.
SI
Rifugio Garibaldi Accesso: Temù, Malga Caldea Telefono: 0364.906209 La scheda completa sul sito: rifugi.lombardia.it/garibaldi 30
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1
Al lago d’Aviolo
Sentieri Bresciani • Valle Camonica
Cartina pag. 10/11 Riquadro C-4 Strada statale N. 42 Percorso in auto Percorso a piedi N. 21
Sentieri Bresciani • Valle Camonica
Accesso Il Rifugio alla Cascata si raggiunge agevolmente in auto percorrendo per circa 5 Km la strada della Valpaghera che si stacca dal centro abitato di Vezza d’Oglio, sulla SS 42 tra Edolo e Ponte di Legno. Proseguendo si raggiunge un parcheggio in prossimità della teleferica ENEL da dove, per agevole sentiero (segnavia 21), in circa 1h e 30’ si raggiunge il Rifugio Sandro Occhi all’Aviolo.
Da vedere Il Rifugio alla Cascata è immerso nei boschi di abeti e larici tipici delle valli alpine, dove l’unico rumore viene dallo spumeggiante torrente che scende dalla Piana dell’Aviolo.
Al rifugio si possono gustare le migliori interpretazioni della cucina tipica camuna. Durante la stagione invernale il rifugio diviene un utile punto di appoggio per gli appassionati di cascate di ghiaccio, infatti, grazie all’abbondanza d’acqua, ai naturali dislivelli ed all’esposizione a nord della valle, l’ice climbing è praticabile per un lungo periodo invernale. In alternativa il Rifugio alla Cascata rappresenta una facile quanto interessante meta con le ciaspole. Partendo direttamente dal rifugio per il segnavia CAI 72, per una comoda strada forestale immersa nei boschi, si raggiunge, in circa un’ora, l’interessante Roccolo Pornina (1.737 slm). Poco prima delle baite, sulla destra, seguendo il tracciato di un’antica strada
1.930
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1.30h NO
110
SI
militare, si possono raggiungere, in successione, due interessanti manufatti risalenti alla Grande Guerra: una polveriera, semi interrata ed in ottimo stato di conservazione, ed una caserma, anch’essa ben conservata. Nei pressi del Rifugio S.A. all’Aviolo troviamo il centro di osservazione naturalistica del Parco dell’Adamello posto in prossimità di Malga Aviolo (per una visita prendere accordi con la sede di Vezza d’Oglio del Parco). Lungo il percorso non è difficile distinguere, oltre ai Larici, il Pino cembro, il Pino uncinato e l’Ontano, mentre a nord del lago d’Aviolo alcune zone umide riservano la scoperta di rarissime pianticelle come la Drosera angli-
1.453
12
0h
SI
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Rifugio Sandro Occhi all’Aviolo
Rifugio Alla Cascata
Accesso: Vezza d’Oglio
Accesso: Vezza d’Oglio
Telefono: 0364.76110
Telefono: 329.6338406
La scheda completa sul sito:
La scheda completa sul sito:
rifugi.lombardia.it/aviolo-sandro-occhi
rifugi.lombardia.it/alla-cascata
ca (pianta carnivora) e la Lycopudiella inondata. Tra gli animali la Rana rossa e la Lucertola vivipara popolano le zone umide nella conca; sui pendii si fanno sentire i fischi delle marmotte, mentre sulle rupi più alte è possibile l’avvistamento dei camosci.
Ascensioni Al Passo Gallinera (1h 10’ dal rifugio) è interessante notare la netta diversità vegetazionale che separa i versanti nord e sud del passo, dovuta alla diversa composizione del terreno.
SI
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1
Sentiero delle Aquile
Sentieri Bresciani • Valle Camonica
Cartina pag. 10/11 Riquadro C-4
Sentieri Bresciani • Valle Camonica
Strada statale N. 42 Percorso in auto Percorso a piedi N. 1
Accesso
Ascensioni
Per il Rifugio Malga Stain si sale da Edolo in direzione del Monte Colmo fino al parcheggio in località Pozzuolo (10.5 Km da Edolo), da qui seguendo il segnavia 1 in circa un’ora si raggiunge Malga Stain che, da pochi anni, è diventato posto tappa del Trekking dell’Adamello.
Il Rifugio Malga Stain è un punto di partenza ideale sia per ascensioni alpinistiche (Punta Adami, Cima Gallinera e Monte Aviolo), sia per più tranquille escursioni nella Val Gallinera, lunga e selvaggia che raggiunge l’omonimo passo con percorso sempre suggestivo. Molto interessante è l’intero periplo del Monte Aviolo, conosciuto anche come sentiero delle aquile. Dal rifugio si segue il sentiero che, prima abassandosi verso il fondo valle e poi seguendone l’andamento fino al Passo Gallinera, permette, superato questo, di addentrarsi nell’ampia Conca dell’Aviolo. Dalla sponda NW dell’omonimo lago, si segue il sentiero che con ripide volte risale il Monte Plaza (alcuni tratti con cordini e
Da vedere Al Passo Gallinera, che si raggiunge percorrendo l’omonima e selvaggia valle, è interessante notare la netta diversità vegetazionale che separa i versanti nord e sud del passo, dovuta alla diversa composizione del terreno.
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0.45h NO
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catene). Dal crinale (circa 2.500 m slm) ci si abbassa, prima per prati poi seguendo il segnavia 72B. Dalla Chiesetta di S. Vito e S. Anna, ci si abbassa verso la Val Finale e, per segnavia 72, si raggiunge il parcheggio di Pozzolo. L’intero periplo richiede circa 10 ore e può essere percorso in entrambi
i sensi di marcia. Il Monte Aviolo, oltre che per l’alpinistico Spigolo delle Capre (440 m, IV+), si può raggiungere per sentiero con alcuni passaggi attrezzati con catene (EE). Il panorama dalla vetta (2881 m slm) è spettacolare.
NO
Rifugio Malga Stain Accesso: Edolo, Monte Colmo La scheda completa sul sito: rifugi.lombardia.it/malga-stain
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Val Malga
Sentieri Bresciani • Valle Camonica
più distratto e meno impegnato. Si tratta di escursioni relativamente facili e alla portata di tutti in una giornata, anche perché sui percorsi si trovano ben tre rifugi: il Rifugio
Gnutti, a circa due ore dal fondovalle, in Val Miller ed i rifugi Baitone e Tonolini, rispettivamente a circa due e tre ore, nella conca del Baitone.
Cartina pag. 10/11 Riquadro C-4 Strada statale N. 42 Percorso in auto Percorso a piedi N. 21
Sentieri Bresciani • Valle Camonica
Accesso Per chi proviene da Sud, da Malonno seguire le indicazioni per Garda, Val Miller; per chi proviene da Nord, seguire le stesse indicazioni, ma dall’abitato di Sonico. Prima di arrivare a Garda, chiare indicazioni per la Val Malga ci guidano, in successione, prima al Rifugio Valmalga, quindi al Rifugio Premassone, ambedue raggiungibili in auto (ampio parcheggio). Dal Rifugio Premassone si dipartono i sentieri per la Conca del Miller (segnavia 23), con il Rifugio Gnutti, e per la Conca del Baitone (segnavia 13), con i rifugi Baitone e Tonolini.
Da vedere Come ogni rifugio facilmente raggiungibi-
le, anche i Rifugi Valmalga e Premassone si sono specializzati nella cucina tipica camuna, con prodotti naturali derivanti da colture del posto. Anche coloro che amano le alte vette dovranno, al ritorno, fermarsi in questi ameni rifugi almeno per uno spuntino a base di affettati e formaggi locali. I rifugi di fondovalle rappresentano la base di partenza ideale per numerose escursioni, e la Valmalga non fa eccezione perchè è sovrastata da due grandi anfiteatri naturali. La sovrastante conca del Baitone, severa e selvaggia ricca di piccoli e graziosi laghetti, e la piacevole Valle del Miller, con le zone umide d’alta quota ricche di fioriture endemiche, richiamano anche l’escursionista
1.170
6
0h
SI
59
NO
1.650
3
0h
SI
79
Rifugio Val Malga
Rifugio Premassone
Accesso: Sonico, Val Malga
Accesso: Sonico, Val Malga
La scheda completa sul sito:
Telefono: 339.7471594
rifugi.lombardia.it/val-malga
La scheda completa sul sito:
NO
rifugi.lombardia.it/premassone 36
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Gli alti laghi alle pendici del Baitone
1 Sentieri Bresciani • Valle Camonica
una ulteriore morena (circa 1h dal rifugio), i successivi Laghi Gelati sono facilmente individuabili se si dispone di una buona cartina al 50.000 (il giro completo si effettua in circa 4h). Sempre dal rifugio, seguendo il segnavia 1 dell’Alta Via dell’Adamello in direzione del Passo Premassone, si trovano in successione gli altri due laghi della conca: il Lago Bianco ed il Lago Premassone.
Cartina pag. 10/11 Riquadro C-4 / C-5 Strada statale N. 42 Percorso in auto Percorso a piedi N. 13-23
Accesso
Sentieri Bresciani • Valle Camonica
I rifugi Baitone e Tonolini si raggiungono in successione dalla Val Malga seguendo il segnavia 13 che parte nei pressi del Rifugio Premassone.
Da vedere L’ampia Conca del Baitone costituisce un ambito ideale per chi voglia trascorrere alcuni giorni in alta quota. Ad occidente della conca si trova il Corno delle Granate: sulle sue pendici, tra gli sfasciumi di rocce, è possibile trovare i cristalli rosso scuro di Granato almandino. Per chi desideri vedere gli animali in libertà, consigliamo di recarsi sul lato occidentale della diga, nei pressi del Rifugio Baito-
ne, il mattino presto o verso l’imbrunire: le pendici della Punta di Val Rossa da un lato e quelle del Corno del Cristallo dall’altro sono abitate da camosci, da stambecchi, recentemente reintrodotti dal Parco dell’Adamello, da marmotte e da lepri variabile. Sopra le rocce non è raro scorgere il volo maestoso dell’Aquila reale. Dedicare un paio di giornate ad un’escursione che tocchi i laghi alpini più elevati del Gruppo dell’Adamello facendo base al Rifugio Tonolini, regalerà senz’altro il ricordo di luoghi stupendi, selvaggi ed imponenti, a stretto contatto con le marmotte, l’Aquila reale, l’Ermellino e la Lepre variabile. Dal rifugio seguendo il segnavia 50, si giunge dapprima al Lago Lungo quindi, risalita
2.450
38
36
2.30h NO
76
SI
2.281
90
2.15h
NO
Rifugio Tonolini
Rifugio Baitone
Accesso: Sonico, Val Malga
Accesso: Sonico, Val Malga
Telefono: 0364.71181
Telefono: 0364.779760
La scheda completa sul sito:
La scheda completa sul sito:
rifugi.lombardia.it/tonolini
rifugi.lombardia.it/baitone
68
SI
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Sentieri Bresciani • Valle Camonica
Val Miller
1
Loa
Cartina pag. 10/11 Riquadro C-4 PER IL PERCORSO SULLA CARTINA: vedi pagina precedente.
Accesso Lasciata l’auto in prossimità del Ponte del Guat, o nel parcheggio in prossimità del Rifugio Premassone (accesso con permesso), seguire le indicazioni del segnavia 23 passando in successione per Malga Premassone e Malga Frino. Il gradone glaciale si supera con le “Scale del Miller”, tortuoso e ripido sentiero che porta all’imbocco della Val Miller. Il rifugio Gnutti è tappa del trekking dell’Adamello.
Cartina pag. 10/11 Riquadro D-4 Strada statale N. 42 Percorso in auto Percorso a piedi
Accesso
Sentieri Bresciani • Valle Camonica
Da vedere La Val Miller è di origine glaciale, come tutte le valli adamelline, ma in questa si possono agevolmente osservare, subito sopra le “scale” e in tutto il percorso, le tipiche rocce montonate, ovvero lisciate dall’azione levigatrice dei ghiacci. Consigliamo senz’altro la visita al Laghetto Miller (2270 m slm, 30’ dal rifugio) ed al Pantano del Miller (2423 m slm, 1h dal rifugio). Lungo il percorso è visibile la Primula della Val Daone, endemica del gruppo adamellino. Sono altresì presenti stambecchi, numero-
se marmotte, la lepre variabile e, nei dintorni delle zone umide, la rana temporaria.
Ascensioni Dal rifugio si può salire al Monte Adamello (3.539 slm) attraverso l’omonimo passo, Cima Plem (3.182 slm) e il Corno Miller (3.373 slm). Nei pressi del rifugio ci sono numerose vie d’arrampicata, sportiva ed alpinistica (info presso il rifugio).
2.166
40
34
2h
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70
SI
Con auto, da Berzo Demo, seguendo sulla strada per Cevo, proseguire oltrepassando l’abitato della località Monte, deviazione a sinistra su strada con accesso libero, si giunge dopo un paio di km, ad un ampio parcheggio e si sale in pochi minuti, a piedi, al rifugio Loa – Ai Caduti di tutte le guerre. In MTB è possibile salire da Berzo e fare il “Percorso della Memoria” in discesa, è richiesta particolare attenzione per l’aspetto tecnico del percorso, a tratti molto esposto con tornanti molto stretti su pietra (tot circa 18km).
di sul Percorso della Memoria: partendo dalla SS42 in prossimità dell’area da pic-nic (loc Bettolino-Lorengo) il sentiero ripercorre una mulattiera militare realizzata durante la 1° Guerra mondiale. Lungo il percorso è possibile ammirare manufatti militari del tempo: postazioni per mitragliatrici antiaerei, grotte, gallerie, zone di accampamento…. recentemente ristrutturate. E’ un impegno di circa 3 ore di cammino, 600m dislivello per uno sviluppo di circa 5,5km. Il percorso si sviluppa su una costa che consente una notevole vista sia verso il nord che verso il sud della Valle Camonica.
Da vedere E’ interessante raggiungere Loa anche a pie-
1.200
20
0h
SI
105
NO
Rifugio Gnutti Serafino
Rifugio Loa - Caduti di tutte le guerre
Accesso: Sonico, Val Malga
Accesso: Berzo Demo, Loa
Telefono: 0364.72241
Telefono: 0364.071296
La scheda completa sul sito:
La scheda completa sul sito:
rifugi.lombardia.it/gnutti-serafino
rifugi.lombardia.it/loa 41
1
Val Salarno
Sentieri Bresciani • Valle Camonica
Cartina pag. 10/11 Riquadro C-5/D-4
Sentieri Bresciani • Valle Camonica
Percorso in auto Percorso a piedi N. 14
Accesso
Da vedere
Da Cedegolo seguire le indicazioni per Saviore dell’Adamello: senza entrare nel centro del paese si prende la strada per Fabrezza dove si giunge in circa 20’ al Rifugio Stella Alpina. Lasciata l’auto, si segue il segnavia 14 che risale la Val Salarno. Una strada sterrata a tratti cementata con stretti tornanti ci porta al bivio per il Lago di Bos, poi più dolce alla Torbiera di Macesso (segnata come lago sulle vecchie carte), al Lago di Salarno e al Lago di Dosazzo. Da quest’ultimo in circa 40’ si raggiunge il Rifugio Prudenzini, (2235 m slm) totale circa 3.00.
Nei pressi del Rifugio Prudenzini (10’ verso la testata della valle) si trovano i ruderi dell’antico Rifugio Salarno, costruito dal CAI di Brescia nel 1881 al posto dell’antico riparo naturale utilizzato dai pastori, per facilitare l’accesso all’Adamello.
nendo la destra (Sud-Est e poi Sud), si sale lungo il pendio cercando la via più accessibile (poche tracce), fino a giungere ad una conca invasa da acqua cristallina: il laghetto di Gana (m 2369). Da qui si apre un’ampia vista su tutta la Valle.
Ascensioni Dal Rifugio Prudenzini parte uno degli accessi più sappagante alla vetta dell’Adamello anche se questo itinerario è riservato agli escursionisti esperti, dotati di adeguata attrezzatura per l’attraversamento del ghiacciaio. Due escursioni interessanti, alla portata delle famiglie, permettono di raggiungere
2.235
42
due piccoli laghetti incastonati tra le rocce. Partendo dal Rifugio Fabrezza, il sentiero è ben segnalato, anche se un po’ faticoso, e permette di raggiungere il Lago di Bos (2126 m slm) in circa 2h. All’inizio dell’estate il lato sud del lago è spesso ingombro di ghiacci che scendono dalle pendici della Cima Boazzo. Il proseguimento per il Monte Blisie (2471 m slm, 1h dal lago), che permette di scendere a Fabrezza per itinerario diverso, è più impegnativo. L’altro itinerario, in circa 2.00 ore dal rifugio Prudenzini, permette di raggiungere il laghetto di Gana, un piccolo specchio d’acqua fuori dalle mete più frequentate. Scendendo sul sentiero principale (n°14), in prossimità della presa del lago di Dosazzo, si passa fra i due laghi si prosegue te-
54
2.30h
SI
62
SI
1.435
50
0h
SI
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Rifugio Prudenzini
Rifugio Stella Alpina
Accesso: Saviore all’Adamello, Fabrezza
Accesso: Saviore all’Adamello, Fabrezza
Telefono: 0364.634578
Telefono: 0364.634386
La scheda completa sul sito:
La scheda completa sul sito:
rifugi.lombardia.it/prudenzini
rifugi.lombardia.it/stella-alpina-fabrezza 43
1
Valle Adamè
Sentieri Bresciani • Valle Camonica
Dal passo si può vedere tutta l’alta Val di Fumo e la diga di Malga Bissina. Si possono ammirare esempi di flora alpina e non di rado si incontrano camosci e stambecchi. Percorrendo il n°1 fino al Rifugio Baita Adamè, con escursione piuttosto impegnativa, seguendo il segnavia 30, si può risalire al Bivacco Ceco Baroni, (quota m 2800, 3h e 30’), punto di vista privilegiato per vedere la Cima dell’Adamello, il ghiacciaio dell’Adamè l’intero sviluppo della valle, delle mo-
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rene e dei circoli glaciali che ne caratterizzano la morfologia nella parte più elevata.
Percorso in auto Percorso a piedi N. 15
Sentieri Bresciani • Valle Camonica
Accesso Da Cedegolo, sulla SS 42, seguire le indicazioni per Valle di Saviore , quindi proseguire fino a Malga Lincino (m 1623) dove si può lasciare l’auto. Da questa, in circa un’ora, seguendo il segnavia CAI n15, sentiero impegnativo denominato “scale dell’Adamè”, si arriva al Rifugio Città di Lissone. Per il Rifugio Baita Adamè si prosegue lungo la valle (segnavia 1) per circa 1h.
“U” da manuale. Alla testata della valle le affilate morene precedono le lunghe vedrette che scendono dal più grande ghiacciaio d’Italia. I “coster” fanno da contrafforti ai circhi glaciali che costituiscono la parte alta della vallata su entrambi i fianchi. Verso la testata della valle, alcune affilate morene testimoniano la presenza e la posizione dei ghiacci che qui hanno iniziato a ritirarsi dalla metà del secolo XIX, dopo la piccola era glaciale.
Da vedere Sicuramente la Valle Adamè, lunga 8 km per 400m di dislivello, è la più ampia e quella dove l’azione erosiva dei ghiacciai ha svolto la sua opera nella maniera più perfetta, consegnandoci una tipica forma ad
Ascensioni Un’affascinante camminata porta al Forcel Rosso (2597m slm) sentiero n° 24, 1.30h, dislivello 600m. Qui si trovano resti di manufatti della Guerra Bianca ben conservati.
2.020
44
70
1.30h
NO
90
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2.150
33
2h
NO
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Rifugio Città di Lissone
Rifugio Baita Adamè
Accesso: Valle di Saviore all’Adamello
Accesso: Valle di Saviore all’Adamello
Telefono: 0364.638296
Telefono: 333.2039852
La scheda completa sul sito:
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rifugi.lombardia.it/citta-di-lissone
rifugi.lombardia.it/baita-adame
SI
45
Gruppo del Tredenus
Sentieri Bresciani • Valle Camonica
la quale, soprattutto in presenza di altri gruppi, si verificano accidentali cadute di sassi, è consigliata ad escursionisti esperti. Per la sua posizione avanzata nel mezzo della Valle Camonica, dalla vetta del Pizzo Badile si gode di un panorama veramente unico. Un’altra escursione permette di raggiungere il Bivacco CAI Marcherio (2599 slm, segnavia 16 in 3h 30’) posto tra le selvagge guglie del Gruppo del Tredenus. Da questo, in meno di 2h, si raggiunge il Rifugio Maria e Franco.
Cartina pag. 10/11 Riquadro C/D-4 Percorso in auto Percorso a piedi N.16-78
Sentieri Bresciani • Valle Camonica
Accesso Da Cimbergo si può salire, per una bella strada forestale, in 1ora e 30m, alla Conca del Volano, alla quale fanno da anfiteatro le impervie guglie del Tredenus, e qui troviamo il rifugio De Marie. Salendo da Paspardo si raggiunge tramite una mulattiera molto ben tenuta, il Rifugio Colombè. Ambedue i percorsi sono molto belli in MTB. Al Rifugio Colombè si può salire anche a piedi per il segnavia 117 (circa 1h 30’).
basiche di origine sedimentaria. Questa caratteristica è all’origine di una non comune ricchezza floristica nella zona. Osservando il Pizzo Badile da nord, nei mesi caldi si nota una evidente striscia orizzontale, posta alla base della guglia sommitale, ricca di vegetazione: si tratta di un filone magmatico intruso, quando erano ancora allo stato fuso circa 60 milioni di anni fa, nelle rocce carbonatiche circostanti.
Da vedere
Ascensioni
L’area compresa tra il Rifugio Colombè, le Baite Zumella e la Conca del Volano è caratterizzata da estese zone di contatto tra rocce acide di origine magmatica e rocce
Dal Rifugio Colombè, scendendo un poco verso le baite di Zumella, si imbocca il sentiero con segnavia 78 che conduce al Passo della Porta e quindi al Lago d’Arno in circa
1.480
46
25
1.30h
SI
110
NO
4h; prestare attenzione nella parte bassa dove la vegetazione, unita alla scarsa frequentazione dei luoghi, rende difficoltosa l’individuazione della traccia. Il Passo della Porta può anche essere raggiunto direttamente dal Colombè proseguendo sul segnavia 117 lungo la dorsale, ma questo percorso è più impegnativo. Dal Lago d’Arno seguendo il segnavia 22 si torna a Paspardo, con un lungo periplo per buona parte nel bosco e senza grandi dislivelli (circa 4h). Il Rifugio De Marie rappresenta il punto di partenza ideale per l’impegnativa ascensione al Pizzo Badile (2435 slm) seguendo il segnavia 77 (circa 3 h). Per la presenza di tratti molto esposti e per la facilità con
1.700
35
1.30h
SI
Rifugio De Marie
Rifugio Colombè
Accesso: Cimbergo
Accesso: Paspardo
Telefono: 342.3851378
Telefono: 328.7978334
La scheda completa sul sito:
La scheda completa sul sito:
rifugi.lombardia.it/de-marie
rifugi.lombardia.it/colombe
60
SI
47
Il selvaggio Passo Dernal
1 Sentieri Bresciani • Valle Camonica
Ascensioni
Cartina pag. 10/11 Riquadro E-5
Sentieri Bresciani • Valle Camonica
Percorso in auto Percorso a piedi N.37-16
Accesso
Da vedere
Gli accessi bresciani al Rifugio Maria e Franco sono faticosi, ma molto interessanti: per chi non abbia un buon allenamento si consiglia senz’altro di partire da Malga Bissina, in Val Daone (deviazione a Pieve di Bono sulla SS 237 per Tione) poco più di 2 ore. L’accesso dalla Val Dois (auto in Val Paghera di Ceto) è solitario e selvaggio, si svolge prevalentemente nel mezzo della valle. L’accesso da La Rasega di Valle di Saviore, anche se un po’ lungo, è quello paesaggisticamente più interessante, soprattutto se si parte al mattino presto di una giornata serena (oltre le 3 ore di cammino).
Il Rifugio Maria e Franco è il più alto in provincia (tra quelli raggiungibili a piedi) ed è collocato in un ambiente, quello del Passo Dernal, aspro, selvaggio ed affascinante. L’ambiente è spartano, il rifugio ha risorse molto limitate. Dal rifugio distano poco più di un’ora le fortificazioni risalenti alla grande guerra poste nei pressi del Passo di Campo (2296 m slm, 1h 20’ dal rifugio). I dintorni del passo costituiscono anche un’interessante area naturalistica, giacché il terreno rappresenta un’isola calcarea nella circostante massa dioriticotonalitica del Monte Re di Castello.
2.574
38
3h
NO
30
Dal rifugio è possibile effettuare numerose escursioni molto affascinanti dal punto di vista paesaggistico, oltre a rappresentare la base di partenza ideale per arrampicate nel Gruppo del Tredenus. La salita al Re di Castello (2889 m slm, 1h 30’ dal rifugio) è poco impegnativa, assai interessante per il panorama a 360 gradi che si gode dalla vetta, si consiglia di effettuarla in stagione avanzata per essere certi di evitare la neve. Dal Rifugio Maria e Franco si può raggiungere il Bivacco CAI Macherio (2590 m slm, 2h 30’ dal rifugio). L’itinerario è raccomandabile dal punto di vista paesaggistico.
SI
Rifugio Maria e Franco Accesso: Ceto, Val Paghera Telefono: 0364.634372 La scheda completa sul sito: rifugi.lombardia.it/maria-e-franco 48
49
Cornone di Blumone e Val Cadino
1 Sentieri Bresciani • Valle Camonica
a cura del Parco. Il ritorno può essere effettuato per lo stesso percorso dell’andata. Con un’escursione più breve, si può arrivare alla Cima Laione ed al vecchio rifugio che si trova nei pressi. Per chi è partito da Bazena è interessante tornare percorrendo la Val Cadino fino al Passo dell’Asino (2168 m slm, circa 2h dal rifugio) dove si rincontra il n° 1; in questo modo si sarà compiuto il periplo del Monte Cadino.
Cartina pag. 10/11 Riquadro E-4
Ascensioni
Sentieri Bresciani • Valle Camonica
Strada statale N. 345 Percorso in auto Percorso a piedi N.1-19-17
La salita al Cornone di Blumone (2842 m slm, 2h 30’ dal rifugio) è riservata a chi abbia un po’ di esperienza in monta-
Accesso
Da vedere
Da Breno o Esine con l’auto, deviare per la SP 345 del Crocedomini fino a Bazena. Da qui, seguendo il segnavia 1, si supera dapprima il dislivello che ci porta in Val Fredda, quindi, per comodo sentiero quasi pianeggiante, superato anche il Passo di Val Fredda (2321 m slm, 2h) e traversata l’alta Val Cadino, si giunge al Passo e poi al Lago della Vacca e quindi al rifugio Tita Secchi. Dalla Val Sabbia seguire per Bagolino, si prosegue oltre la Piana del Gaver, fino a Malga Cadino. Lasciata l’auto, per comoda mulattiera (segnavia 19) si arriva al rifugio in poco meno di 2h.
Il Rifugio Tita Secchi rappresenta il punto di partenza ideale per molteplici escursioni, indipendentemente dall’interesse che ci guida (vedi anche la scheda dei rifugi Tassara e Crocedomini). Tra il Passo del Blumone (2633 m slm, 1h dal rifugio) e Cima Laione si incontrano numerose postazioni militari risalenti alla grande guerra. Volendo dedicare una giornata alla storia, si può proseguire fino al Passo della Monocola (2592 m slm, 3h e 30m dal rifugio), camminando quasi ininterrottamente su antiche mulattiere, attraversando costruzioni ed appostamenti tutti risalenti all’inizio del ‘900. Per rendere più agevole il percorso, alcuni tratti ed un ponte sono stati restaurati
2.367
60
2h
SI
80
gna, ma è sicuramente emozionante per l’asprezza dei luoghi. Dal rifugio si va al Passo del Blumone (segnavia 1). In corrispondenza del passo si seguono le tracce sulla destra che risalgono la cresta nord del Blumone. Poco sotto la Cima Nord, la traccia si porta sul retro (E) della montagna con un lungo traversone leggermente in discesa, risalito un tratto molto ripido si giunge alla vetta. Altri dettagli si possono chiedere al rifugista.
SI
Rifugio Tita Secchi Accesso: Breno, Passo di Crocedomini Telefono: 0365.903001 La scheda completa sul sito: rifugi.lombardia.it/tita-secchi 50
51
1
Passo Crocedomini
Sentieri Bresciani • Valle Camonica
za dal Rifugio Tassara, si compie risalendo il sentiero con segnavia 1 fino all’imbocco della Valfredda e, risalita brevemente la costa del Monte Mattoni fino al prima evidente sella, da questa si piega a destra risalendo in cresta e proseguendo fino al Monte Bazenina. Da qui, per tracce, si scende al Passo di Crocedomini (in tutto circa 3h). Il percorso è utilizzabile in inverno per entusiasmanti discese con gli sci verso Bazena. Dal Rifugio Crocedomini si può fare il periplo del Monte Cadino (v. Rifugio Tita Secchi) con una variante. Dal rifugio si sale per tracce sulla cresta del Monte Bazena (2113
Cartina pag. 10/11 Riquadro F-4 Strada statale N. 345
Sentieri Bresciani • Valle Camonica
Accesso I rifugi Tassara e Passo di Crocedomini sono sulla SP 345 il primo in località Bazena il secondo sul Passo di Crocedomini e quindi sono raggiungibili in auto dalla Valle Camonica (via Bienno o Breno), dalla Val Trompia (via Collio) e dalla Val Sabbia (via Bagolino).
Da vedere I dintorni dei due rifugi sono interessanti sia dal punto di vista geologico, sia da quello vegetazionale. La Val Fredda e la Val Cadino sono aree nelle quali il contatto tra le rocce magmatiche e le rocce sedimentarie (circa 30 milioni di anni fa) ha lasciato le tracce più evidenti. Nelle due valli ambedue le for-
mazioni sono facilmente rilevabili, anche per la presenza di una vastissima gamma floristica, con la presenza di alcune specie endemiche (ad esempio la Fritillaria e la Primula glaucescens del Monte Cadino).
Ascensioni Il Rifugio Tassara è aperto tutto l’anno e funge, durante la stagione invernale, da punto di appoggio per facili escursioni sci alpinistiche o per la pratica dello sci di fondo. In estate sono facili e alla portata di tutti le escursioni in Val Fredda, un po’ più lunghe quelle al Monte Frerone, al Rifugio Tita Secchi e alla Baita Gheza (chiusa chiedere al CAI Darfo chiavi). Un interessante giro ad anello, con parten-
1.892
52
m slm, 40’ dal rifugio), quindi si segue la cresta verso Nord. In corrispondenza di alcune evidenti rocce calcaree, si vedono chiare tracce di sentiero che piega a sinistra (NW) raggiungendo il sentiero che proviene da Bazena (segnavia 1, 1h 10’ dal rifugio). Il ritorno per la stessa strada. Altra ascensione è quella del Monte Frerone (2673 m slm, 2h 30’ dal rifugio). Si va al Passo di Valfredda (segnavia 1); poco prima, si segue il sentiero sulla sinistra (W). Superato un tratto provvisto di cordine (15’ dal passo), il sentiero diventa semplice fino alla vetta.
12
0h
SI
80
NO
1.804
40
0h
SI
Rifugio Passo di Crocedomini
Rifugio Tassara
Accesso: Breno, Passo di Crocedomini
Accesso: Breno, Bazena
Telefono: 0364.310425
Telefono: 0364.310777
La scheda completa sul sito:
La scheda completa sul sito:
rifugi.lombardia.it/passo-crocedomini
rifugi.lombardia.it/tassara
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NO
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Area vasta Valgrigna
Sentieri Bresciani • Valle Camonica
Accesso per Valdaione Usciti a Esine dalla statale si prende per il passo di Crocedomini (si superano Berzo Inf, Bienno, Prestine. In località Campolaro si lascia la Provinciale (dopo il ponte, deviazione sulla dx). Dopo l’abitato si prosegue in piano fino al ponte di Fontanazzo; qui lasciamo l’auto e ci incamminiamo tenendo la destra, in 30 min giungiamo a malga Cogolo e poi, seguendo la segnaletica in loco, passando per malga Travagnolo, dopo un’ora abbondante si raggiunge il rifugio (dislivello circa 280m). Interessante accesso di circa 3 ore: lascia-
Cartina pag. 12/13 Riquadro H-3 Strada statale N. 42 Percorso in auto Percorso a piedi
Accesso al Monte Cimosco
Sentieri Bresciani • Valle Camonica
Al rifugio si arriva in circa 15’ partendo dal parcheggio del Bassinale al Plan di Monte Campione.
Da vedere Una escursione adatta a tutti porta al Lago di Rondenet (circa 1h). Dal rifugio si sale in cresta e la si percorre oltre la stazione di arrivo della seggiovia fino al Dosso Sparviero (1.891 slm). Da qui l’itinerario è intuitivo fino al lago (1.690 slm) dal quale si può risalire in direzione ESE fino ad incrociare il sentiero 3V (30’) che in breve (15’) ci porta alla Stanga di Bassinale, in vista del Plan di Monte Campione. Tutta l’area a nord del rifugio è ricca di malghe da sempre utilizzate
Da vedere Dal rifugio e paraggi, bellissima vista su Orobie Bresciane e Bergamasche.
per i pascoli estivi. Dal rifugio conviene raggiungere il sentiero 3V (variante bassa) che passa per la Stanga di Bassinale e seguirlo fino alla Conca di Rossello (meno di 2h), da dove agevolmente si individua la ristrutturata malga (1.705 m slm).
Ascensioni In quest’area l’unica elevazione degna di nota è il Monte Muffetto (2.060 m slm) che si raggiunge dalla Stanga di Bassinale in circa 20’ per percorso intuitivo. Dalla vetta, che offre uno splendido panorama, si può tornare al Plan per un erto e ben visibile sentiero, che scende in direzione sud lungo la cresta, permettendoci così di compiere un percorso ad anello di circa 2h.
1.870
54
mo l’auto al cimitero di Bienno poi oltrepassato un ponte si prosegue (con segnavia 80) su strada acciottolata a tratti, passando per località Novali e poi Sesa (ore1.30) si giunge alla deviazione si va dritti (lasciando il segnavia 80 a destra, che va sul ponte). Si prosegue fino al bivio, sulla sinistra la strada che viene da Travagnolo, Campolaro, si prende la strada a destra che in ci porta al rifugio Valdaione (ore1.30)
16
0.15h
SI
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NO
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30
2h
SI
Rifugio Alpini Monte Cimosco
Rifugio Valdaione
Accesso: Montecampione
Accesso: Bienno - Prestine
Telefono: 0364.560949
Telefono: 327.9356944
La scheda completa sul sito:
La scheda completa sul sito:
rifugi.lombardia.it/alpini-monte-cimosco
rifugi.lombardia.it/valdaione
100
NO
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Ai piedi del Guglielmo Lago d’Iseo
Sentieri Bresciani • Lago d’Iseo Franciacorta
Sentieri Bresciani • Lago d’Iseo • Franciacorta
Cartina pag. 12/13 Riquadro H-2 Strada statale N. 510 Percorso in auto Percorso a piedi
Accesso Il Rifugio Medelet si raggiunge con una tranquilla passeggiata nel bosco che circonda la località Passabocche, raggiungibile in auto da Pisogne. E’ meta ideale anche per i Mountain Bikers provenienti da Pisogne o dalla Val Trompia, via Colle San Zeno e Val Palot.
Da vedere Dal Rifugio Medelet, con una tranquilla passeggiata (circa un’ora), è possibile visitare il Roccolo Laini, un antico roccolo tutt’ora ben conservato grazie all’impegno degli attuali proprietari. Fino a pochi anni fa l’attività venatoria nei roccoli era molto praticata nelle nostre
valli nelle zone di passaggio degli uccelli migratori. Attualmente permangono poche strutture ben conservate che rappresentano una memoria storico-culturale delle popolazioni alpine.
Accesso Il Rifugio Almici si raggiunge dal Rifugio Medelet (2h), dal Rifugio Valtrompia (2h 30’), passando per la vetta di Castel Bertino (1.948 mslm, erroneamente individuato come Monte Guglielmo), dalla Croce di Marone (1h 30’) o da Colle San Zeno (2h).
Ascensioni Da vedere Il Rifugio Almici offre un panorama mozzafiato su tutte le prealpi e, nelle giornate
1.546
56
limpide, si vedono, a nord i principali gruppi alpini (Adamello, Ortles, Bernina, Rosa, Cervino, Monviso, solo per citare i più conosciuti) e a SSW il Lago d’Iseo, caratterizzato dalla mole di Montisola, e la catena degli apennini tosco-romagnoli che spuntano dalla coltre di foschia che spesso caratterizza la Pianura Padana.
6
0.35h
SI
60
SI
Il Rifugio Medelet è una base ideale per chi voglia effettuare escursioni brevi e non impegnative. La Val Palot è raggiungibile
1.865
30
2h
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Rifugio Medelet
Rifugio Almici
Accesso: Pisogne, Passabocche
Accesso: Marone, Zone
Telefono: 0364.310425
Telefono: 030.2071895
La scheda completa sul sito:
La scheda completa sul sito:
rifugi.lombardia.it/medelet
rifugi.lombardia.it/almici
100
con una tranquilla passeggiata nel bosco, mentre per il Monte Guglielmo occorrono circa due ore per un ben segnalato sentiero che si inerpica in modo spettacolare attraverso le rocce della parete nord della montagna. Dal Rifugio Almici salita d’obbligo al Monumento al Redentore, posto su Castel Bertino (1.948 mslm), mentre la massima elevazione si ha sul Dosso Pedalta (1.957 mslm), collocato in direzione NNE rispetto al monumento, ma in posizione meno panoramica.
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Punta Almana
Sentieri Bresciani • Lago d’Iseo Franciacorta
prima a Punta Cabrera (1294 m slm, 40’ dalla forcella). Seguendo le tracce in cresta, con qualche altro passaggio esposto, si perviene infine alla Punta Almana (1390 m slm, 1h 20’).
Cartina pag. 12/13 Riquadro I-2 Strada statale N. 510 Percorso in auto Percorso a piedi
Sentieri Bresciani • Lago d’Iseo • Franciacorta
Punta Almana
Accesso Il rifugio Croce di Marone si trova a 1166m slm, ed è raggiungibile in auto da Marone, via Cislano di Zone in 40min.
Da vedere Punta Almana (1390m) è posta al centro di un grande anfiteatro naturale che domina tutto il Lago d’Iseo e la Val Trompia ed è raggiungibile con diverse belle escursioni.
Ascensioni L’itinerario proposto parte dalla Forcella di Sale (1108 m slm) alla quale si giunge: dalla Croce di Marone, da Sale Marasino (560 m slm, 1h 20’, in auto fino a Portole) o da Gardone Val Trompia (388 m slm, 2h 30’, in
auto fino alla località Madonna del Castello di Inzino). L’itinerario cha passa dalla Croce di Marone è consigliato per MTB. Dalla forcella si possono seguire due itinerari. Il più facile e veloce scende inizialmente seguendo il Sentiero 3V; prima di uscire dalla pineta (meno di 10’ dalla forcella) si prende a destra un sentiero che sale, attraversa un roccolo e quindi compie un ampio arco in salita sulle pendici orientali della Punta Almana. Arrivati in cresta, si giunge alla vetta in pochi minuti (1h dalla forcella). L’altro è percorribile solo da escursionisti esperti: dalla forcella si sale in cresta direttamente dietro la casa che si vede in direzione Sud (sentiero attrezzato); si sale
1.200
15
0h
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NO
Rifugio Croce di Marone Accesso: Pezzoro Telefono: 340.1066343 La scheda completa sul sito: rifugi.lombardia.it/croce-di-ghitti-giliola 58
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Montisola
Sentieri Bresciani • Lago d’Iseo • Franciacorta
Cartina pag. 12/13 Riquadro I-1/2
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Strada statale N. 510 Percorso a piedi
Monte Isola rappresenta da sola un comune ed è costituita da undici paesi. Con una superficie di 4,5 Kmq non è la più grande isola lacustre d’Europa, come spesso riportato nelle guide (ad esempio, l’isola di Manamansalo in Finlandia misura 70 Kmq), ma quella con la maggiore elevazione: 600 m slm alla Madonna della Ceriola. Monte Isola è collegata tutto l’anno con traghetti da Iseo, da Sulzano per Peschiera Maraglio e da Sale Marasino per Carzano; possibile il trasporto di biciclette. A Monte Isola si possono fare varie escursioni; gli itinerari vengono indicati con partenza da Peschiera. Non si dimentichi la visita ai due cantieri nautici che ancora producono le tipiche barche (naecc) del Lago d’Iseo. Il tour dell’isola
a quota lago è il più semplice e meno impegnativo, soprattutto se percorso in bicicletta. La strada costiera, con lievi saliscendi, percorre tutto il perimetro dell’isola: lungo l’itinerario si trovano numerosi ristoranti tipici ed alcune aree pic-nic. La visita alla Rocca (costruita dalla famiglia Oldofredi nel XIV secolo) è possibile solo dall’esterno, in quanto privata. Sul retro una piacevole area pic-nic immersa nel bosco invita al relax anche nelle giornate più calde. L’itinerario che porta alla Madonna della Ceriola (600 m slm) richiede di camminare per circa 1h 30’ sulle strade dell’isola, a meno che non si utilizzi il trasporto pubblico fino a Cure (da qui bastano 15’ per arrivare al Santuario).
Piramidi di Zone
Corna Trentapassi
Sentieri Bresciani •Lago d’Iseo Franciacorta
Sentieri Bresciani • Lago d’Iseo • Franciacorta
Cartina pag. 12/13 Riquadro H-2
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Cartina pag. 12/13 Riquadro H-2/I-2
Strada statale N. 510 Percorso in auto Percorso a piedi
La Corna Trentapassi, nonostante la sua ridotta altitudine, rappresenta una balconata naturale sul Lago d’Iseo. Da Marone sulla SS510, l’accesso più semplice e veloce, si devia per Zone (644 m slm), si sale per comoda strada sterrata fino al Passo Croce di Zone (902 m slm, 1h da Zone). Raggiunto il passo, la mulattiera conduce prima alla Forcella orientale (942 m slm) e quindi a quella occidentale (964 m slm) per poi portare, dopo una ripida salita, sulla vetta del Corno (1248 m slm, 2h) dalla quale si gode
un grandioso panorama di tutto il Lago d’Iseo e delle montagne camune. Chi voglia gustare il piacere di una salita sempre esposta verso il lago, anche se un po’ più faticosa (difficoltà EE per alcuni passaggi), si consiglia di seguire il segnavia 263 che parte da Vello (dopo Marone in direzione N sulla SS 510). Il sentiero sale prima tra terrazzamenti di olivi e viti, poi si fa più erto e selvaggio sulle coste del monte, con alcuni tratti un po’ esposti. Si arriva in vetta in circa 3h.
Strada statale N. 510 Percorso in auto Percorso a piedi
Le piramidi di terra sono un interessante fenomeno di erosione dell’acqua piovana. Il terreno morenico originario è inizialmente eroso dai rigagnoli d’acqua che si formano a seguito di violenti acquazzoni. In seguito, la pioggia battente, continua l’erosione in corrispondenza delle aree non protette dai grandi massi, abbassando continuamente il livello del terreno circostante. La più grande delle piramidi raggiunge 30 metri di altezza, ha un diametro alla base di circa 8 m. ed è sormontata da un masso del diametro di circa 4 metri. Per ammirare queste curiose formazioni,
si costeggia la sponda orientale del Lago d’Iseo, SS 510, si giunge a Marone e da qui si prende la deviazione per Zone. Dopo circa 8 km di salita si giunge a Cislano, frazione del comune di Zone, dove un comodo parcheggio con parco giochi è il luogo di partenza di questo itinerario (nei pressi del parcheggio visitare la Chiesetta di S. Giorgio XII sec. con interessanti affreschi). Il sentiero si snoda in un bosco, è ben segnalato con vari punti di sosta per osservare da vicino le piramidi di terra e ricco di tabelle didattiche. L’intero percorso si compie in circa 1h.
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Ai piedi del Guglielmo Valtrompia
Sentieri Bresciani • Val Trompia
Ascensioni Il Rifugio Val Trompia è una base ideale per effettuare escursioni brevi e non impegnative. Posto alle falde del Monte Guglielmo, la salita alla vetta per i boschi e i dolci pascoli è la più impegnativa. Dal Rifugio Val Trompia si raggiungono facilmente i Piani di Caregno (1h 30’) e Colle S. Zeno (1h 30’ per mulattiera). Data la sua particolare posizione, il Rifugio Val Trompia è una meta ideale per i cicloturisti.
Cartina pag. 12/13 Riquadro H-3
Sentieri Bresciani • Val Trompia
Strada statale N. 237 Percorso in auto Percorso a piedi
Accessi Il rifugio Piardi si trova sul Colle S.Zeno si raggiunge con l’auto dalla Val Trompia (SP n 345), arrivati a Lavone, girare a sinistra, dopo circa 14 km, seguendo le indicazioni per Pezzaze e poi per il colle S.Zeno si giunge alla meta. Accesso da Pisogne in ValleCamonica: Strada statale n 510 si devia al centro di Pisogne si seguono i cartelli per la ValPalot (circa 18 km) Per il rifugio ValTrompia: dalla SS 345 in direzione N, a Lavone deviare a sinistra per Pezzaze ed il Colle S. Zeno. Poco dopo si incontra la deviazione a sinistra per Pezzoro. Da Pezzoro (911 m slm), lasciata l’auto, percorrere la strada sterrata con qualche
tratto dal fondo in cemento che porta al rifugio Val Trompia (1260 m slm, 1h 10’).
Da vedere Punto strategico per escursioni sia verso il Monte Guglielmo, che verso i rifugi Almici e Valtrompia. Bellissima, panoramica e facile l’escursione che porta a Monte Campione in un paio d’ore: seguendo il sentiero 3V saliamo alla colma di S.Zeno, e alla colma di Marucolo in un’ora e mezza, poi con un tratto in discesa cui segue una salita si giunge al Monte Campione (in cima agli impianti). Per chi avesse ancora fiato in un’altra ora e mezza si può raggiungere, passando per il monte Muffetto, il rifugio Monte Cimosco.
1.418
64
24
0h
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NO
1.260
50
0.45h
SI
130
Rifugio Piardi
Rifugio Valtrompia
Accesso: Colle S. Zeno
Accesso: Pezzoro
Telefono: 349.8153089
Telefono: 030.920074
La scheda completa sul sito:
La scheda completa sul sito:
rifugi.lombardia.it/piardi
rifugi.lombardia.it/valtrompia
NO
65
Dosso Alto, Corna Blacca, Cima Caldoline
Sentieri Bresciani • Val Trompia
a sinistra, si rientra al punto di partenza (1h 15’). Questo percorso è sconsigliato agli inesperti o a chi soffre di vertigini.
Cartina pag. 12/13 Riquadro H-4
Sentieri Bresciani • Val Trompia
Strada statale N. 345 Percorso in auto Percorso a piedi Sent3V
66
Accesso Piazzale al Passo del Maniva (1664 m). Per la variante bassa del Sentiero 3V, sulla strada per Anfo, al Passo del Dosso Alto (1674 m, 30’). Sconsigliabile arrivare sin qui con l’auto, per difficoltà di parcheggio.
Da vedere Dal Passo del Dosso Alto, a sinistra (Sentiero 3V variante alta), la traccia sale tra ghiaia e mughi, infila un breve canale, risale i ripidi dossi erbosi dello sperone meridionale e giunge alla Cima del Dosso Alto sormontata da un’alta croce (2064 m,
1h). Dal Passo del Dosso Alto, a destra, il Sentiero 3V, pianeggiante, conduce al Passo Portole (1726 m, 10’) e alla sovrastante Capanna Tita Secchi, base di partenza di tre interessanti escursioni. Periplo di Cima Caldoline. il sentiero, in aerea esposizione, corre su cenge per scoscesi canaloni, pronunciati speroni e verticali pareti di caratteristica struttura dolomitica; il superamento dei punti più delicati è facilitato da corde fisse. Superato il versante meridionale della cima, ci si inerpica fra i mughi e, volgendo
Salita al Corno Barzò. Dal Passo Portole, a destra, il Sentiero della Resistenza (segnavia bianco-rosso-verde) conduce sul panoramico crinale in mezzo a caratteristiche configurazioni rocciose e, rimanendo sul filo di cresta, raggiunge la tondeggiante cima del Corno Barzò (1892 m, 45’). Dalla vetta si punta verso l’anticima, raggiuntala si piega a sinistra, si scende un canalone erboso e si incontra l’ampio sentiero 3V che, a sinistra, riporta al Passo Portole (1h 15’). Corna Blacca. Dal Passo Portole la mulattiera (Sentiero 3V) si abbassa con qualche curva, prosegue sino al Passo di Paio (1685 m) e giunge ad un bivio (40’). A sinistra (segnaletica) un sentiero erboso rimonta il fianco sinistro dei primi due Monti di Paio per poi salire sulla cima della terza e della quarta elevazione e abbassarsi alla sella divisoria con la Corna Blacca. Qui,
su un roccione, sono indicate le due possibilità di salita: a sinistra la “direttissima” ripidamente serpeggia fra mughi e roccette e per una china erbosa sino alla cresta sommitale che in breve conduce alla cima (2005 m, 2h). A destra sale la “via normale” (3V variante alta), che attraversa a mezza costa il versante settentrionale, per risalire a sinistra la cresta ovest sino alla sommità della Corna Blacca. Risulta interessante la possibilità di utilizzare i due percorsi chiudendoli ad anello.
Ascensioni I percorsi si svolgono in un ambiente spettacolare e selvaggio, caratterizzato dai bianchi calcari dolomitici del periodo norico che, con guglie, pinnacoli e torrioni danno vita a forme curiose e bizzarre (la sfinge, il becco d’aquila, il fungo a Cima Caldoline). Altra caratteristica dominante è la rigogliosa presenza del pino mugo e di alcune rarissime specie di fiori (giglio rosso, fritillaria). Inoltre la zona fu scenario di eventi cruenti durante la Resistenza Partigiana: ne sono testimoni le lapidi in memoria dei caduti.
67
Rocca d’Anfo
Sentieri Bresciani • Val Sabbia
Cartina pag. 12/13 Riquadro H-5
Sentieri Bresciani • Val Sabbia
Strada statale N. 237 Percorso a piedi
68
La Rocca d’Anfo, edificata su un’area di circa 50 ettari dai veneziani nel XV secolo per difendere la Val Sabbia dal confinante principato vescovile di Trento, fu profondamente rimaneggiata dai francesi napoleonici nei primi dieci anni del XIX secolo per adeguarla alle mutate esigenze tattiche militari. La ricostruzione francese fu preceduta da una grandiosa opera di cartografia del luogo, che rese possibile uno straordinario adattamento delle strutture alla morfologia
del luogo. I francesi spostarono le strutture militari leggermente più a nord, rispetto a quelle veneziane, per sfruttare la linea naturale di un grande costone roccioso che scende dal Monte Censo fino al Lago d’Idro. Le batterie, poste a 50 m di dislivello l’una dall’altra, fino alla grande torre rotonda, in posizione dominante rispetto a tutto il complesso, erano collegate da gallerie, trincee e rampe, che davano accesso anche ai locali logistici, dalle polveriere alle stalle per i muli. Dal 1918, quando il Trentino passò
all’Italia, la Rocca perse il suo valore strategico, anche se, fino al 1992, rimase nella disponibilità del Ministero della Difesa. La visita al complesso è possibile solo se accompagnati (prenotazioni al 0356/83224, info@valsabbia.it). Il percorso completo, che dura circa quat-
tro ore, si sviluppa su un dislivello complessivo di circa 400 metri; è opportuno portare una torcia elettrica e acqua, perché lungo il percorso non vi sono punti di ristoro. Sono possibili percorsi più brevi, adatti anche per bambini.
69
Monte Stino
Sentieri Bresciani • Val Sabbia
sentiero n°456 che punta verso Est, sempre fra ripidi pendii a tratti boscosi che lasciano intravvedere il lago. Dopo circa 30min si incrocia un altro sentiero, si ignora e continuando si entra in un bosco, il sentiero, con tornanti prima più lunghi e poi ravvicinati, porta al rifugio in circa 2 ore.
Cartina pag. 12/13 Riquadro H-5 / I-5
Sentieri Bresciani • Val Sabbia
Strada statale N. 237 Percorso in auto
Accesso Il rifugio, aperto tutto l’anno è accessibile con auto, si giunge a Capovalle (BS) e da lì seguendo le indicazione per Monte Stino (vi sono ancora circa 4,5 km) si giunge al rifugio Monte Stino (1437m slm). Luogo ideale per sport diversi: nordic walking, bici, MTB, moto, quad, parapendio, sci di fondo (anello da 5km omologato)…
Da vedere Il Monte Stino si trova tra il Lago D’Idro e il Lago di Garda, basta allontanarsi 5 min dal rifugio per apprezzare panorami mozzafiato, ma soprattutto troviamo un piccolo museo della 1° Guerra Mondiale allestito in due gallerie scavate all’epoca del conflit-
to, dove erano posizionati diversi cannoni. E’ anche un luogo ricco di mulattiere ben tenute che consentono di camminare su questi pendii scegliendo i percorsi consoni ad ogni escursionista.
Ascensioni Suggeriamo in particolare un itinerario che da Capovalle (fraz. Zumiè) porta alla cima: dalla frazione bisogna procedere per circa un km su strada sterrata e stretta che porta ad un comodo parcheggio presso un’area pic-nic. Lasciata l’auto si seguono le indicazioni per M.Stino (sentiero n° 454), su mulattiera molto ben tenuta pianeggiante; dopo circa un’ora si giunge alla località Le Piazze (m1026), qui si prende il
1.437
10
0h
SI
80
SI
Rifugio Monte Stino Accesso: Capovalle Telefono: 0365.1980922 La scheda completa sul sito: rifugi.lombardia.it/monte-stino 70
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Alpeggi nell’entroterra di Toscolano Maderno
Monte Pizzocolo
Sentieri Bresciani
Cartina pag. 12/13 Riquadro I-5
Sentieri Bresciani • Lago di Garda
Strada statale N. 45B Percorso in auto Percorso a piedi N. 22
Accesso Da Toscolano si raggiunge Gaino, quindi si procede per la Valle delle Cartiere in direzione Nord. Attraversata la valle (Località Camerate, palestra di roccia), dopo circa 2,5 Km al bivio si prende a destra fino ad arrivare ad uno spiazzo in prossimità del torrente della Valle de Campei, dove lasciamo l’auto. Passato il ponte e risalito un gradino roccioso (segnavia 22), seguendo le indicazioni, il sentiero costeggia la valle fino alla Malga di Campei di Fondo (779 m slm, 1h 15’) attraversando numerosi rivoletti. Da qui si risale fino a giungere all’antica zona di alpeggi di Campei de Sima, ora recuperata dall’Azienda Regionale Foreste (1017 m slm, 2h 15’).
Il rifugio Campei de Sima è aperto ad agosto e poi solo nei week-end, ma è sempre accessibile un piccolo riparo.
1.017
56
1h
SI
120
Il Monte Pizzocolo, (m 1582) per la sua posizione relativamente avanzata rispetto all’entroterra gardesano, rappresenta un punto di osservazione privilegiato per tutto il Lago di Garda. La vista è a 360° sul Garda, le Alpi (fino al Monte Rosa) e gli Appennini. Nei pressi della vetta si trovano un bivacco (ricavato in una struttura militare del 15/18) ed una cappella. La roccia calcarea di cui è formato il Monte Pizzocolo nasconde numerose grotte. Di queste, due sono particolarmente interessanti in quanto hanno un microclima con temperatura costante tutto l’anno tra i 2° ed i 5°C. Si trovano alle falde del Pizzocolo e sono dette Giaséra del Val e Giaséra de Boschèta d’Archèsane.
Per accedere al M.Pizzocolo: da Toscolano seguire le indicazioni per Montemaderno, quindi per strada sterrata fino a S. Urbano (872 m slm). Seguire il segnavia 23 lungo il Dosso del Barbio; percorso un traversone sopra i prati “Le Prade”si incrocia il segnavia 5 (1352 m slm, 1h 30’ da S. Urbano) che viene dal Passo di Spino. Si prosegue fra faggi splendenti di verde contrastanti il biancore delle rocce carbonatiche. In 20 min si è alla cima. Sempre da S. Urbano seguire il segnavia 6 fino alla Cascina Ortello (770 m slm, 20min); da qui si segue il segnavia 11 fino ad una selletta (1469 m slm, 2h 30min) dove incrociamo il segnavia 5, a 10min dalla vetta.
SI
Rifugio Campei de Sima Accesso: Toscolano Maderno Telefono: 368.3486328 La scheda completa sul sito: rifugi.lombardia.it/campei-de-sima 72
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L’entroterra gardesano
Sentieri Bresciani
Ascensioni
Cartina pag. 12/13 Riquadro I-5 / L-5
Sentieri Bresciani • Lago di Garda
Strada statale N. 45B Percorso in auto Percorso a piedi N. 2-8
Accesso Da Toscolano raggiungere Gaino, quindi si prosegue lungo il torrente fino ad un ponticello che si attraversa. La strada prosegue con fondo sconnesso fino alla Località il Palazzo (816 m slm), dove si lascia l’auto. Seguendo il segnavia 2 si arriva brevemente al Passo di Spino (1160 m slm, 50’ dal parcheggio), quindi, in altri 10’, al rifugio Pirlo allo Spino. Questa è la via più facile e breve di accesso al rifugio. Poco prima di arrivare al Passo di Spino, accanto al sentiero 8, vale la pena di ammirare il castagno dei Sigagnöi dalla ragguardevole circonferenza di oltre 5 metri. Nei pressi del passo, un faggio ed un frassino monumentali ci accolgono con la loro ombra.
Segnaliamo altri due accessi alternativi. Da Gardone o Salò si arriva a S. Michele. Da qui, passando per la Località Colomber, si lascia l’auto a Verghere (circa 500 m slm). L’itinerario si svolge prevalentemente lungo il corso del Torrente Barbarano (segnavia 1) in ambiente boscoso. Da Malga Gemelle (960 m slm, 1h 30’ dall’auto) si sale ripidamente fino al rifugio (1h 50’). Da Toscolano seguire le indicazioni per Montemaderno, quindi per strada sterrata si giunge fino a S. Urbano (872 m slm). Da qui, per sentiero pianeggiante, si raggiunge il segnavia 8 presso la Località Pirello (1.030 m slm, 40’). Da qui il sentiero prosegue tra boschi di castagni e di faggi fino al Passo di Spino (1.160 m slm, 1h 50’ dall’auto) e quindi al rifugio.
1.200
32
1h
SI
80
Una vetta interessante che si può facilmente raggiungere dal rifugio è il Monte Spino: il panorama spazia su tutto l’entroterra gardesano fino al Lago di Valvestino. Un altro itinerario, riservato ad escursionisti esperti, permette di visitare alcune delle zone più selvagge di quest’area. Il paesaggio è sempre vario e consente, con un ampio percorso ad anello, di avere una panoramica sulla flora (soprattutto in maggio e giugno) e su alcune zone che ospitarono i partigiani. Dal rifugio si sale al Monte Spino (1.488 m slm, 1h) quindi, rimanendo in cresta, si raggiungono, in successione, prima il Passo Buco del Gatto (1h 15’), quindi il Passo Buco del Tedesco (2h; da qui, in caso di necessità, si può tornare al rifugio scen-
dendo per percorso ripido, poi semipianeggiante). Si prosegue quindi in cresta fino al Monte Forametto, quindi si scende a Cascina Gardoncello (1.041 m slm, 3h 40’). Ancora in discesa in circa 30’ si arriva al Fienile Scola (925 m slm, 4h 10’) dove si può ammirare un castagno di notevoli proporzioni (quasi 5 metri di circonferenza!). Al Fienile Scola si incrocia l’itinerario 9 che seguiremo per tornare al rifugio. Si segue in salita la strada fino a Cascina Pozze (1.060 m slm, 4h 30’), quindi si raggiunge il dosso e, per saliscendi, si prosegue in costa, circa 200 metri sotto le creste percorse all’andata, fino a tornare al rifugio (circa 6h in totale).
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Rifugio Pirlo Giorgio allo Spino Accesso: Toscolano Maderno Telefono: 0365.651177 La scheda completa sul sito: rifugi.lombardia.it/pirlo-giorgio-allo-spino 74
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Sasso di Gargnano
Sentieri Bresciani
CONDIVIDI LA TUA VACANZA NEI RIFUGI DI BRESCIA Cartina pag. 12/13 Riquadro I-6
Sentieri Bresciani • Lago di Garda
Strada statale N. 45B Percorso in auto Percorso a piedi N. 37
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Sasso si può raggiungere a piedi da Gargnano seguendo il segnavia 37. Questo itinerario, che parte presso le scuole elementari (90 m slm), permette di vedere da vicino le limonaie di Quarcina, la frazione Musaga (454 m slm, 1h dalle scuole) e quindi Sasso (546 m slm, 1h 15’). Sasso può anche essere raggiunta in auto dalla strada che da Gargnano va verso la Valvestino. Da Sasso è paesaggisticamente molto interessante la salita alla Cima Comer. Dalla grande fontana di Sasso si seguono le indicazioni per S. Valentino (772 m slm, segnavia 31) che si raggiunge in circa 30’.
Vale la pena di visitare, con una piccola deviazione, l’antico eremo addossato alla roccia. Tornati alla deviazione per l’eremo, si procede per il sentiero fino ad un bivio (830 m slm, 1h da Sasso). Da qui si procede in cresta per sentiero abbastanza esposto fino alla cima (1279 m slm, 2h 15’ da Sasso, se avete bambini, attenzione ad alcuni tratti un po’ esposti). In una bella giornata la vista dalla cima è impagabile e spazia per tutto il basso ed alto lago. Dall’Eremo di San Valentino si può risalire il canalone evitando di tornare al bivio, ma è consigliato solo ad escursionisti esperti.
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Magasa
Sentieri Bresciani
Sentieri Bresciani
Da giugno a settembre EVENTI e DEGUSTAZIONI di prodotti tipici di montagna.
Cartina pag. 12/13 Riquadro H-6
Sentieri Bresciani • Lago di Garda
Percorso in auto Percorso a piedi
Magasa, con il Borgo Comunale di Cima Rest (fienili caratteristici e osservatorio astronomico) è al centro di una intelligente valorizzazione turistica. Un’escursione al Passo Puria è interessante faunisticamente, perché in questa zona sono stati eseguiti ripopolamenti di ungulati; non è quindi difficile osservare Camosci, Stambecchi e Caprioli oltre a numerosi rapaci. Dall’inizio del paese di Cadria (frazione di Magasa, 918 m slm) si imbocca la stradina che porta all’isolato Passo Puria (1300 m slm, 1h 30’, segnavia 68) senza particolari problemi. L’itinerario è facilmente percorribile in MTB o a cavallo. Altra interessante escursione tocca Cima Tombea ed eventualmente il Monte Caplone.
Lasciata l’auto ai Prati Denai (1188 m slm, deviazione lungo la strada da Magasa per Cima Rest), si sale al Pilaster (stradina in cemento verso N) e quindi si segue il segnavia 67 che, dopo Bocca Caplone (1755 m slm, 1h 50 dall’auto), si sovrappone al segnavia 444 ed ai segni bianco-gialli del Sentiero Antonioli. Da Malga Tombea (1820 m slm, 2h 30’) parte il sentiero che sale alla vetta del Tombea (1950 m slm, 3h). Ridiscesi, si prosegue sull’ex strada militare in direzione E, poco dopo la galleria si sale alla vetta del Monte Caplone (40’ dalla malga). Tutta la zona è ricca di strade ed appostamenti militari risalenti al periodo nel quale qui passava il confine con l’impero austroungarico.
Tradizioni e Sapori nei Rifugi di Brescia. UN VINO ALL’ALTEZZA Degustazioni enogastronomiche nei Rifugi Un viaggio per svelare i gusti agroalimentari della Valle Camonica alla riscoperta di gusti antichi, nascosti nella memoria e nel cuore dei valligiani. I rifugisti camuni, insieme alle aziende agricole e cantine di Valle Camonica, vi invitano a salire in quota alla scoperta delle nostre montagne, per conoscere e degustare i ”Sapori di Valle Camonica”.
CANTA RIFUGI I cori nei rifugi di montagna Cori di Montagna delle valli bresciane portano il canto là dove è nato: nei rifugi alpini, tra le baite, i pascoli ed i profumi delle valli. E con loro tanti amici perritrovare insieme il profumo delle proprie storie.
SEMPRE PIÙ IN ALTO LE BOLLICINE In alto i calici
VOCI DALLE TRINCEE Per non dimenticare
In quota per assaporare le meravigliose bollicine di Franciacorta e i generosi vini delle valli Bresciane.
In un ambiente treatro della Grande guerra la sensibilità porta ad eventi commemorativi nei rifugi.
L’estate nei rifugi della Provincia di Brescia è ricca di iniziative!
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www.rifugi.lombardia.it
Scopri il programma completo sul sito 79
Campione di Tremosine
Limone sul Garda
Cartina pag. 12/13 Riquadro H-7
Cartina pag. 12/13 Riquadro I-6/7
Strada statale N. 45B Percorso in auto Percorso a piedi N. 421
Sentieri Bresciani • Lago di Garda
Strada statale N. 45B Percorso a piedi N. 266
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Campione, che si raggiunge in auto con deviazione all’interno dell’omonima galleria sulla Gardesana Occidentale, è un tipico esempio di paese-fabbrica. Il grande cotonificio, ormai dismesso, fu costruito alla fine dell’800 (1896-97) trasportando via lago tutti i materiali necessari. Dal punto di vista geologico la visita all’alveo del Torrente Tignalga, che origina dalla valle sospesa di S. Michele, è molto interessante perché permette di vedere in sezione la falesia giurassica che caratterizza questa zona del lago. Dal paese ci si dirige verso la forra del Torrente Tignalga. In corrispondenza del ponticello si incon-
trano due segnavia: il 266 conduce a Prabione (530 m slm, 1h 40’), dove si trova il centro visitatori e la biblioteca del Parco Alto Garda; il 267 porta a Pregasio (477 m slm, 1h 15’). Da Prabione il segnavia 266 prosegue per il Monte Cas (779 m slm, 50’ dal centro visitatori); l’ultimo tratto di cresta prima della cima è strapiombante sul lago e offre scorci panoramici fantastici. Dalla vetta si può scendere al Santuario di Monte Castello (683 m slm, 1h) risalente al XVI secolo. Da Pregasio ci sono diverse possibilità di visita dell’entroterra gardesano.
Sentieri Bresciani
Da Limone una interessante escursione può essere percorsa in due giorni, avendo come meta il Monte Carone e punto di appoggio la Baita Segala (1250 m slm, sempre aperta senza gestore). Chi non voglia effettuare la faticosa salita a piedi da Limone può raggiugere in auto il Passo Nota (1208 m slm), passando da Vesio. Dal passo, seguendo il segnavia 421, si raggiunge Baita Segala in circa 1h. La parte del percorso che sale alla vetta del Carone è riservata ad escursionisti esperti. Chi voglia effettuare l’escursione a piedi, lasciata l’auto a Limone raggiunge il bar La Milanesa. Si segue quindi il segnavia 101 per la Valle del Singol; sulla mulattiera (di origine militare) a quota 710 m slm (circa 1h 40’ da La Milanesa) si incontra un bivio segnalato (andare a destra) dal quale
per ripido sentiero nel bosco si arriva rapidamente nei pressi della Cima Mughera (1161 m slm, 2h 45). Dalla cima in direzione Nord si raggiunge Passo Guil (1209 m slm, 3h 10’) e da qui, con comoda strada sterrata, si raggiunge Baita Segala (1250 m slm, 3h 40’, segnavia 421). Da Baita Segala si prosegue in direzione ovest fino alla Bocca dei Fortini (1243 m slm, 10’ dalla Baita), quindi si segue a destra il crinale del Monte Carone (segnavia 105) che si risale prima nel bosco, quindi per ripido sentiero incassato nella roccia. Sul Monte Carone (1621 m slm, 1h 20’ dalla baita) sono presenti resti di antichi baraccamenti militari. Per la discesa si può utilizzare il versante est, meno impegnativo.
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Altopiano di Cariadeghe
Sentieri Bresciani • Brescia e dintorni
Sentieri Bresciani • Brescia e dintorni
Cartina pag. 12/13 Riquadro L-3/4
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Strada statale N. 237 Percorso in auto Percorso a piedi N. 4
Accesso Da Villa (673 slm), la frazione più alta del comune di Serle, per la strada asfaltata, seguendo le indicazioni, si giunge rapidamente al parcheggio in prossimità della casa e della Chiesetta degli Alpini (780 m slm), porta di accesso alla Riserva Naturale dell’Altopiano di Cariadeghe. Da qui è possibile effettuare una serie di escursioni.
Escursioni Salita a S. Bartolomeo. Dal parcheggio si prende la stradina a Sud
che, con qualche tornante, porta in meno di 30’ alla chiesetta sulla cima. Giro ad anello dell’altopiano. Dal parcheggio si imbocca la strada sterrata (segnavia 4) e la si percorre sino al termine, con leggeri e piacevoli saliscendi fra molte doline e boschetti. A destra troviamo la salita del “Canal del Luf”, fino ad incontrare, sotto il Dosso del Lupo, il sentiero “Donna Guarnieri” (segnavia 391). Si raggiunge la cima del M. Ucia (1168 slm, 1h 30’), punto più elevato dell’intero percorso. Si può sali-
re l’antistante “Corna de Caì”, caratteristico pinnacolo a picco sulla valle, con una breve deviazione a sinistra (breve tratto esposto con cordina metallica). Dal Monte Ucia si prosegue sul crinale con un po’ di saliscendi per i dossi boscosi delle “Scalette Albere” fino alla sella della Bocca di Luf, in prossimità del Roccolo di Serle. Si abbandona il segnavia 391 scendendo a destra su ampio sentiero verso il Fienile Rossino e, tenendo sempre la destra, si giunge alla Cascina del Comune (894 slm) in una verde radura. Il sentiero prosegue verso Sud fino alla strada segnata con il n. 4 che si percorre a ritroso, verso sinistra, giungendo in breve al parcheggio (3h dalla partenza).
Da vedere L’altopiano carsico di Cariadeghe è un ambiente unico in Lombardia. Il fenomeno carsico è rappresentato in superficie dalle doline, caratteristici avvallamenti a forma di imbuto, qui presenti in misura rilevante (250 - 300 per km quadrato) e da singolari affioramenti rocciosi, detti “campi solcati”. Il carsismo profondo è costituito da un note-
vole numero di cavità e grotte, che convogliano l’acqua in corsi sotterranei. Non esistono pertanto corsi d’acqua superficiali. La vegetazione è costituita da un fitto bosco ceduo a carpino, rovere, faggio e castagno, con ampie radure a prato. Il territorio è disseminato di numerose costruzioni rurali, alcune di suggestiva bellezza. La chiesa di San Bartolomeo risale al XVIII secolo e sorge sulle rovine dell’antico monastero benedettino di S. Pietro in Monte, di epoca longobarda. Si segue in salita la strada fino a Cascina Pozze (1.060 m slm, 4h 30’), quindi si raggiunge il dosso e, per saliscendi, si prosegue in costa, circa 200 metri sotto le creste percorse all’andata, fino a tornare al parcheggio (3 ore dalla partenza).
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Monte Maddalena
Sentieri Bresciani • Brescia e dintorni
Sentieri Bresciani • Brescia e dintorni
Cartina pag. 12/13 Riquadro M-3
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Strada statale Percorso in auto Percorso a piedi N. 7,5,1
Accesso I sentieri di accesso alla montagna bresciana per eccellenza sono molto numerosi: ne segnaleremo solo alcuni che ci sembrano particolarmente interessanti. Da via Turati, all’inizio di via Panoramica, si segue il segnavia 6 che taglia in vari punti i tornanti della Via Panoramica, fino alla bella chiesa e al chiostro di S. Gottardo (420 slm, 1h). Proseguendo oltre il capolinea del bus R per bellissimo bosco ombroso, si raggiungono in sequenza la vecchia stazione a monte della funivia e il Ristorante Cavrelle, capoli-
nea del bus estivo M. Da qui brevemente alla Chiesetta di S. Maddalena (825 slm, 2h 30’ da via Turati). Una variante da S. Gottardo consiste nel seguire il segnavia 7 fino a Cascina Margherita, quindi per il segnavia 5 si giunge in vetta (1h 30’ da S. Gottardo). Da S. Eufemia parte il sentiero N° 1, detto anche “sentée dei bus”, perché attraversa una zona carsica ricca di grotte che giunge al Roccolo di Monte Poffa (491 slm, 1h). Proseguendo nel bosco, si giunge al rudere dell’ex-Rifugio (844 slm, 2h 30’).
Un’alternativa, che può essere utilizzata per un percorso ad anello, è il sentiero N° 2 che parte da S. Eufemia (Chiesa Parrocchiale) e risale il ripido crinale, la dorsale erbosa che costituisce il fianco occidentale della Val Carobbio. Il sentiero aggira la testata della valle, passando dalla Pozza Zezia, fra bei castagni, e prosegue in falsopiano per immettersi nel N° 1. Si stacca subito dopo, nel bosco, e prosegue a sinistra (N°2), risalendo in breve alla Chiesetta di Santa Maddalena (2h 30’).
Da vedere La Maddalena non ha nulla da invidiare a tante mete escursionistiche più famose e più lontane: boschi fitti ricchi di alberi secolari, prati, pozze, antiche cascine e vastissimi panorami; con il vantaggio di essere immediatamente raggiungibile da casa anche a piedi o con i mezzi pubblici.
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Sentieri Bresciani • Valle Camonica
Trekking Sentiero Numero 1
Il sentiero Numero 1 dell’Adamello è un percorso escursionistico di estremo interesse, sia per la maestosità degli ambienti attraversati, sia per la varietà vegetazionale che caratterizza tutto l’itinerario in ogni stagione. E’ un sentiero per escursionisti esperti con tratti esposti attrezzati e non, che in particolari condizioni (ad esempio neve a inizio stagione, brutto tempo) può diventare alpinistico (consigliato l’uso del kit da ferrata) richiede un buon grado di allenamento.
La lunghezza delle tappe va da quattro a sei ore circa, ed il percorso si snoda prevalentemente tra i 2000 ed i 3000 metri di quota per circa 80 km. L’itinerario si può percorrere dal Rifugio Tassara verso Nord o da Edolo verso Sud. Le varianti sono numerose ed è sempre possibile, in caso di necessità, scendere a valle in breve tempo da uno dei rifugi-tappa per interrompere il percorso. Il trekking dell’Adamello percorre l’intero territorio dell’omonimo Parco, da Sud a
1
Trekking via ferrata
Sentieri Bresciani • Valle Camonica
PARTENZA
ARRIVO
TEMPO
Rifugio Tita Secchi Rifugio Maria e Franco Rifugio Lissone Rifugio Prudenzini Rifugio Gnutti Rifugio Baitone Rifugio Tonolini Rifugio Garibaldi Rifugio Sandro Occhi all’Aviolo Rifugio Malga Stain Edolo
3h 5h 30’ 5h 5h 4h 1h 30’ 1h 5h 30’ 6h 3h 30’ 2h 30’
Rifugio Tassara Rifugio Tita Secchi Rifugio Maria e Franco Rifugio Lissone Rifugio Prudenzini Rifugio Gnutti Rifugio Baitone Rifugio Tonolini Rifugio Garibaldi Rifugio Sandro Occhi all’Aviolo Rifugio Malga Stain
ALTIMETRIA
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Trekking via ferrata
Sentieri Bresciani • Valle Camonica
Sentieri Bresciani • Valle Camonica
Nord, attraversando alcune delle zone più belle e selvagge delle Alpi, sia dal punto di vista geo-morfologico, sia dal punto di vista botanico, grazie alla presenza di numerosi endemismi e di una non comune ricchezza vegetazionale. La presenza delle marmot-
te, di numerosi ungulati e, seppur rara e schiva, dell’aquila, rendono questo viaggio sicuramente accattivante. I rifugi toccati dal trekking, in sequenza da Sud a Nord e con i tempi di percorrenza dal rifugio precedente, sono inseriti nella ta-
bella. Tutto il percorso del trekking è stato risistemato con la posa di cordine e catene metalliche e con la facilitazione di alcuni passaggi, a cura del Parco dell’Adamello, grazie al supporto operativo delle Guide Alpine di Valle Camonica.
Presso il Parco dell’Adamello è disponibile un libretto illustrativo del percorso, mentre sul sito www.rifugi.lombardia.it sono disponibili altre notizie dettagliate.
Scopri i dettagli del percorso sul sito dei Rifugi di Lombardia
www.rifugi.lombardia.it
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Trekking Sentiero dei fiori
Trekking via ferrata
Sentieri Bresciani • Valle Camonica
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zine, posta oltre 1.500 metri più in basso, fino a Cima Lago Scuro (3165 slm, circa 4h dalla partenza), nei pressi della quale è la famosa Capanna, un bivacco generalmente chiuso (per informazioni, rivolgersi a Ponte di Legno all’Associazione Amici di Capanna Lago Scuro). Da Cima Lago Scuro si può tornare sui propri passi, oppure proseguire verso Passo Lago Scuro. A circa 10-15 minuti dalla Capanna, una deviazione sulla sinistra (direzione SE) permette di aggirare in basso Cima Lago Scuro e di raggiungere la Conca di Presena, e quindi il Passo Paradiso, in circa 1h 40’, altrimenti si può proseguire fino a Passo Lago Scuro (2970 slm, 40’ dalla capanna) dove era collocato uno dei più grandi villaggi militari in quota che siano
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Questa escursione si toglie dalla logica di tutti gli altri percorsi presentati in questa guida: in effetti, per percorrerla in tutta sicurezza, è opportuno farsi accompagnare da una guida alpina. Per escursionisti esperti è comunque possibile effettuare il percorso senza accompagnatore, purchè muniti di kit da ferrata. Per spezzare il percorso, e la fatica, è possibile pernottare al Rifugio Mandrone. Per risparmiare la faticosa salita al Passo del Paradiso (2590 slm), si può utilizzare la
mai stati utilizzati militarmente per l’intero anno sulle Alpi. Dal Passo si può salire a Cima Payer (3088 slm, circa 1h), oppure scendere in direzione del Lago Scuro, nei pressi del quale si incrocia il sentiero che sale dal Rifugio Mandrone, raggiungibile in circa 1h 40’ da Passo Lago Scuro. Dal Rifugio Mandrone, si risale per il sentiero da poco risistemato (2004) dalla SAT fino al Passo del Maroccaro (3034 slm), e da questo, lungo il Ghiacciaio del Presena, si ritorna a Passo Paradiso (circa 4h dal Rifugio). Una serie di pannelli informativi, realizzati a cura del Parco dell’Adamello, permette di avere numerose e puntuali indicazioni lungo tutto il percorso.
cabinovia che sale dal Passo del Tonale in pochi minuti. Dal Passo del Paradiso, ci si dirige verso il Passo del Castellaccio (segnavia 44, 3029 slm, 2h). Qui, oltre al panorama stupendo su tutte le alpi e sulle valli sottostanti, si possono visitare alcuni appostamenti militari risalenti alla Grande Guerra. Da questo punto, per proseguire, è indispensabile il kit da ferrata. Il sentiero prosegue per erti canaloni e rocce strapiombanti sulla sottostante Val Soz-
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Sentieri Bresciani • Val Trompia • Val Sabbia • Val Camonica
Trekking Sentiero 3V
Trekking via ferrata • Val
Sentieri Bresciani Trompia • Val Sabbia • Valle Camonica
DESCRIZIONE TAPPA
TEMPI
1
BRESCIA - SANTUARIO DI CONCHE
Ore 5,30
2
SANTUARIO DI CONCHE - LODRINO
Ore 7,00 (con variante bassa ore 7,00)
3
LODRINO - PEZZEDA
Ore 5,00 (con variante bassa ore 5)
4
PEZZEDA - MANIVA
Ore 4,45 (con variante bassa ore 3,00)
5
MANIVA - RIFUGIO ALPINI DI GIANICO
Ore 7,45 (con variante bassa ore 5,00)
6
RIFUGIO ALPINI DI GIANICO
Ore 6,00
- PASSO CROCE DI MARONE
Il Sentiero delle Tre Valli, intitolato a Silvano Cinelli, si caratterizza per la sua lunghezza, circa 120 Km, e per il fatto che si sviluppa a quote relativamente basse, dai 150 m di Brescia ai circa 2.200 m del Monte Colombine. Si tratta di un trekking in otto tappe adatto a tutti, dove alcune varianti leggermente più impegnative, le varianti “alte”, possono essere evitate con un percorso più agevole seguendo le varianti “basse”. Partendo da Brescia, il Sentiero 3V, contrassegnato dai colori bresciani bianco e azzurro, percorre i crinali
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PASSO CROCE DI MARONE - POLAVENO
Ore 5,30 (con variante bassa ore 5,00)
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POLAVENO - BRESCIA (Urago Mella)
Ore 6,30
dello spartiacque della Val Trompia con le valli limitrofe; la Val Sabbia ad Est e la Bassa Valle Camonica, con il Lago d’Iseo, a Ovest.
I punti di appoggio lungo il percorso sono vari; ove gestiti è consigliabile preannunciare il proprio arrivo. Per punti di appoggio si intendono quelli dove sia possibile pernottare; ristoranti e trattorie non vengono segnalati. I tempi sono indicativi con zaino e allenamento medi; quando è indicato un range (da, a) i tempi si intendono per le varianti (alta e bassa).
ALTIMETRIA
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Guide Alpine Maestri di Alpinismo Professionisti della Montagna La professione di Guida alpina si è evoluta negli anni, passando da semplice accompagnatore a professionista preparato, non solo sulle diverse discipline tecniche, ma anche sugli aspetti naturalistici, culturali e della vita dell’uomo in montagna. Andare in montagna è un conto, conoscerla è un altro. Per quanto un escursionista possa ritenersi esperto o competente, ci sono occasioni durante le quali una Guida alpina non dovrebbe assolutamente mancare. La guida non serve solo per l’attività estrema, ma risulta utile per ogni utenza: bimbi, gruppi di giovani, anziani, escursioni facili, avventura, ecc... certamente esiste la guida che fa per te. Le Guide alpine sono presenti in tutte le valli, nei principali paesi ed in città e sono sempre disponibili per informazioni e consigli. Tutte possono fornire programmi su misura e preventivi per “realizzare un sogno”. Con la Guida alpina la tua esperienza verrà arricchita da nuove tecniche, da una maggiore conoscenza del territorio, delle tradizioni locali e da tutte quelle informazioni che ogni professionista sa trasmettere. L’attività escursionistica ed alpinistica si svolge su terreno naturale: conoscerlo e conoscersi tende ad alzare il livello della sicurezza e a costituire prevenzione in ogni situazione.
Assorifugi Lombardia L’Associazione dei Gestori dei Rifugi di Lombardia Raggruppa i gestori ed i proprietari dei rifugi interessati a promuovere il turismo escursionistico e di alta quota e a condividere le particolari problematiche legate alla gestione ed alla titolarità dei rifugi. L’Associazione non ha scopo di lucro. Questo opuscolo si propone di presentare al grande pubblico alcune delle più belle escursioni che si possono fare in Provincia di Brescia, fornendo spunti, informazioni e curiosità utili a programmare sia una gita domenicale, sia un trekking di più giorni. Quindi, non una guida, ma una sorta di blocco degli appunti dedicato a tutti gli appassionati della montagna. Le strutture proposte sono attente alla sostenibilità ambientale, offrono una calda ospitalità ai loro ospiti e cibi tipici e genuini per tutti i palati. Un modo piacevole per avvicinarsi alla natura delle nostre montagne.
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Indice Sentieri Bresciani - Escursioni nel territorio della provincia di Brescia Introduzione Le riserve Naturali della Provincia di Brescia Cartine I rifugi della Provincia di Brescia Pizzo Camino Camuno Alle pendici della Concarena Monte Torsoleto Riserva naturale delle Valli di S. Antonio Altopiano del Mortirolo Rifugi di Ponte di Legno Val d’Avio e il Monte Adamello Al lago d’Aviolo Sentiero delle Aquile Val Malga Gli alti laghi alle pendici del Baitone Val Miller Val Salarno Valle Adamé Gruppo del Tredenus Il selvaggio Passo Dernal Cornone di Blumone e Val Cadino Passo Crocedomini Area vasta Valgrigna Ai piedi del Guglielmo - Lago d’Iseo Punta Almana Monte Isola Corna Trentapassi Piramidi di Zone Ai piedi del Gugliemo - Valtrompia Dosso Alto, Corna Blacca, Cima Caldoline Rocca d’Anfo Monte Stino Alpeggi nell’entroterra di Toscolano Maderno Monte Pizzocolo L’entroterra gardesano Sasso (di Gargnano) Magasa Campione (di Tremosine) Limone sul Garda Altopiano di Cariadeghe Monte Maddalena Trekking - Sentiero Numero 1 Trekking - Sentiero dei Fiori Trekking - Sentiero 3 V Guide Alpine, Maestri di Alpinismo - Professionisti della Montagna AssorifugiLombardia - Un tetto su ogni montagna
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