JAPANIMANDO N. 37

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WEBZINE FREE DOWNLOAD by A.C. JAPANIMATION - Anno IV - n. 37

NEWS COSP LAY

CULTURA MUSIC A

GIORGIO PRIORI - Foto di LUIGI SALVO

EVENTI


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EDITORIALE

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entornati carissimi lettori di JAPANIMANDO! Siamo ormai a luglio e siamo lieti di proporvi anche questo mese un numero davvero ricchissimo di contenuti interessanti, tra cui spiccano... beh... vediamo... mmm... forse è meglio che decidiate voi quali siano i più intriganti, e poi... a noi piacciono un po’ tutti!! ^^ Tra i vari progetti lidico-culturali in corso, ce n’è uno che ad agosto arriverà al suo 5° Anniversario, ovvero l’ormai mitico raduno cosplay PARCOSPLAY presso il Parco del Canale dello Stagno di Ostia Lido (Roma)!! Cosa dire? Sembra ieri... e, soprattutto, è bello poter dire di esserci ancora no-

nostante alti e bassi dovuti soprattutto a fattori esterni: ma il fascino di questo incontro rimane comunque lo stesso... e l’importante è questo. Anche il WONDERGATE presso il Porto Turistico di Roma (Ostia Lido) sta facendo i suoi primi passi ed ormai, nel litorale romano, la nostra associazione culturale comincia ad avere buoni riscontri e approvazioni da parte del pubblico che partecipa incuriosito all’appuntamento; ovviamente, come tutte le cose nuove, c’è ancora molto da fare ma, se ce ne daranno l’occasione, sapremo crescere al meglio consapevoli che, comunque vada, sarà un successo!!

SOMMARIO La prima opera fantasy di Anna Valeria......... Pag. 4 Stefania e il suo “Castelgard Shop”............... “ 6 Il ritorno dell’Unicorno ................................... “ 9 Ivan Pasquariello e le gemelle Sander........... “ 10 Kamijo si racconta ............................................ “ 13 La Vipera vi attende su YouTube..................... “ 14 Gli alieni alla conquista di Roma.................... “ 16 Raccontiamo Walt Disney (Parte 6) ............. “ 18 “The Fabulous Aigor Zombie Show”............ “ 20 M.G. Prometheus si racconta ......................... “ 23 Una radio per gli appassionati di GDR ........ “ 24 Eleonora e il mondo dei cosplayers.............. “ 26 Il mondo Steampunk dei “Five Aces” ........... “ 28 I romanzi di Connie Furnari ........................... “ 30 Il fantastico rifugio di Giorgio ........................ “ 32 Da Ravenna... ecco i “Cartuneitors”............. “ 36 Ecco il nuovo numero di “Sbam! Comics”.. “ 37 Alla scoperta dei “Poison Garden”............... “ 38 L’orsiglio Ciacio & Sarah ................................. “ 42 Adesso vi parlerò di “Lukas”.......................... “ 44 “Meriem”, la cavernicola.................................. “ 48 Le avventure dei “Dressed to Kiss” ............. “ 52 “Cosplay and Fandoms Creations” ............... “ 54 L’incredibile “Steampunk Project” ................ “ 56 “Ano-Hana”........................................................ “ 58 Sarah nel mondo del cosplay.......................... “ 62 Nito e “La meta della cuspide”...................... “ 64 “Il Gigante di Ferro”......................................... “ 66 Debora: spazio alla creatività!......................... “ 68 La vita multipla di “Joy Photographie”.......... “ 72 Trucchi e magie di Nicla .................................. “ 74 Paul, superpoteri e ambiente.......................... “ 78 L’arte di Danilo Antoniucci............................. “ 80 Intervista a “Yuriko Tiger”............................... “ 82 L’Italia dichiara guerra agli anime................... “ 86 “Cartoon Village” vi aspetta in Toscana........ “ 90 Benvenuti al “Vinadio Comics Festival” ....... “ 95 Ralph Supermaxieroe ....................................... “ 96 Il genere intellettuale classico ........................ “ 99 Tiziana e il “fidanzato vampiro”..................... “ 100 I cinque volti del “Kirakira Maid Cafè” ........ “ 102 Mondi alieni di casa nostra.............................. “ 104 Francesca “Jolie” Venera si presenta ............. “ 107 Le mille passioni di Gaetano Menna ............. “ 108 Pompieri e camionisti dello spazio................ “ 111

V. D’Amico

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LA PRIMA OPERA FANTASY DI ANNA VALERIA www.annavaleriacipolladabruzzo.it - Su Facebook: Anna Valeria Cipolla d’Abruzzo

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aluti a tutti! Prima di presentarmi desidero ringraziare l’Associazione culturale Japanimation per l’opportunità che mi sta dando, grazie davvero di cuore. Allora, mi chiamo Anna Valeria Cipolla d’Abruzzo e sono nata a Bologna nel 1980, dove tuttora vivo, ma ho un cognome che

difficilmente potrebbe farmi passare per emiliana. Difatti ho origini abruzzesi di cui, tra l’altro, vado molto fiera. L’amore per la scrittura e il mondo fantastico risale a quando ero piccolissima. Mio padre ha cominciato a raccontarmi storie quando avevo pochi mesi e non riesco a

non associare l’infanzia a queste favole e alla sua voce profonda. Ricordo perfettamente i libri illustrati e il volto di mio padre che cambiava espressione a seconda del testo. Adoravo starlo a sentire e non vedevo l’ora di scoprire il “segreto” delle parole... volevo imparare a decifrare

quei simboli, volevo farli miei il più possibile. Così arrivata alle elementari, ho cominciato a muovere i primi passi con la penna. Di recente ho ritrovato una poesia dedicata a un orsacchiotto di pezza, in stampatello perché ancora non sapevo ben gestire il corsivo. Se son cresciuta appunto scrivendo, per arrivare a trovare il coraggio di comunicare alle persone questa passione, ho dovuto compiere 30 anni. Perché mi vergognavo da morire, sì ero convinta di non essere abbastanza brava per definirmi scrittrice. Quindi solo nel 2011 ho pubblicato “La mia bambina di carne e sangue ...ed altre storie di pancia e di donne” (Arduino Sacco), una raccolta di racconti. Nel 2013 è invece uscito “Nate con la coda” (Armando Siciliano), un romanzo ambientato nell’Abruzzo del 1890 e con qualche elemento surreale. Nel 2014 mi sono sbizzarrita tra auto pubblicazioni di varia natura e un libro horror: “Antichi sospiri” (La Mela Avvelenata). Per la verità, quest’ultimo è un misto tra un horror storico, un urban fantasy e un paranormal romance... quindi un minestrone! Ecco mia caratteristica, oltre a incentrare quasi tutto sulla figura femminile, è anche quella di non avere un ge-


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di Agata e in particolare il suo trasporto per un ragazzo, Meo, che le ha insegnato l’amore quando era un’adolescente e che lei rincontra scheletro proprio prima di morire. Vado pazza per la fantasia, per tutto ciò che è magia e surreale, forse per quel retaggio infantile di cui ho parlato prima,

nere preciso; mi piace spaziare e mi sento male se si cerca di costringermi su un unico binario. “Antichi sospiri” si svolge tra la Roma del II Sec. d.C. e quella attuale. Non è un caso, stravedo per Roma! Ci ho vissuto dal 2005 al 2007 e ho instaurato con lei un rapporto di grande affetto. Dunque, questa che vi presento è la storia di Agata: una ragazza che una mattina viene trovata accoltellata e senza utero sul

pianerottolo di un palazzo in Via Tuscolana. Comincia a indagare, su quello che sembra solo un brutale omicidio, il Tenente dei Carabinieri Ilario Corzullo e poco alla volta si vanno scoprendo oscure verità, legate ad antichi culti romani rivolti al mondo dei morti. Così tra Lemures e Lares, passioni di ieri e di oggi, tradimenti e uccisioni, odierni festini e colorate esibizioni di murga porteña, nel corso della narrazione si delinea la vita

eppure “Antichi sospiri” è l’unica mia opera che finora posso definire fantasy. Sono quindi curiosa di scoprire cosa ne penseranno i lettori! Anna Valeria Cipolla d’Abruzzo Illustrazioni di Debora Scarico


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STEFANIA E IL SUO “CASTELGARD SHOP” Su Facebook: Castelgard Shop

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iao a tutti! Mi chiamo Stefania e sono l’artista, modella e sarta del Castelgard Shop. Tutto inizia, come sempre, per puro caso, quando nel 2001 mi convinsero ad andare al cinema a vedere quello che era stato decantato come un “filmone” americano: Il Signore degli anelli. Fu amore a prima vista e mai avrei immaginato che avesse cambiato la mia vita; tanto che, ispirata da un famoso personaggio della trilogia, mi iscrissi ad una società di tiro con l’arco della mia zona e da ormai quasi 10 anni sono un istruttore FITARCO. Ma la cosa non si fermò solo alla pratica del tiro con l’arco (che, poco modestamente, mi riesce piuttosto bene) cominciai a frequentare gruppi e società tolkieniane e, mica ci potevo andare in “borghese”, iniziai a cucirmi i costumi, sempre ispirati alla terra di mezzo. Nel 2008 la mia anima nera uscì allo scoperto e mi appassionai al mondo gotico delle illustrazioni

di Victoria Francés. Iniziai a produrre in quantità bijoux gotico-vittoriani, fino a quando non mi ritrovai la casa piena di gioielli neri, rossi e viola. Poi qualcuno mi consigliò: “Ma perché non provi a venderli?”. Ebay era il mezzo per poter raggiungere tante persone in

tutto il mondo, e con successo, facendomi conoscere più all’estero che in Italia. Scelsi come nome Castelgard semplicemente perché è il nome di casa mia! Ma intanto il fantasy che c’era dentro di me iniziava a risvegliarsi e dal 2010 cominciai ad ascol-

tare i suoi suggerimenti. Oggi nel Castelgard Shop è possibile trovare vari abiti ed accessori che spaziano tra il vittoriano, il fantasy e presto anche lo steampunk. L’ispirazione viene, in particolar modo per gli abiti, da film famosi come appunto “Il Signore degli Anelli”, ma


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anche dalle più famose serie televisive come il trono di spade o la spada della verità. L’intento è di creare qualcosa di comodo da indossare ma allo stesso tempo di originale. Le mie ultime creazioni strizzano l’occhio alla cultura celtica (con un tocco di fantasy) e soprattutto al GRV ed

alla produzione dell’outfit di un personaggio. Sono appassionata di cinema ed in particolar modo di ciò che sta dietro la mac-

china da presa e cerco sempre di rubare metodi nuovi su come fare un abito che ti permetta di “combattere” e di muoverti in libertà. Disegno e cucio personalmente ogni singolo abito ed ognuno di esso è unico, non fatto in serie perché si basa o sulla mia ispirazione oppure su ordinazione di altri. Per quanto riguarda gli accessori sono molto influenzata dal mondo elfico e delle fate. Ogni collana o tiara deve essere assolutamente originale e non avere eguali. Anche per i bijoux nell’ultimo periodo l’idea era di richiamare i temi celtici/wicca e quindi alla creazione di varie tiare e collane che richiamassero quello stile. Le più particolari sono invece come sempre quelle che ricordano le principesse elfiche o magiche come le

ultimissime tiare unicorno. Abbandonata la piattaforma Ebay che non dava la giusta visibilità alle mie creazioni, ora il Castegard Shop è presente su Etsy e sui più famosi social network. Sono sempre felice di lavorare con altre persone per realizzare le loro idee, due teste pensano meglio di una e creano cose meravigliose. E poi gli spunti che mi fornisce la fantasia... bhe, quella è una storia infinita! Stefania Galli


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IL RITORNO DELL’UNICORNO

www.festaunicorno.com - Su Facebook: Festa dell’Unicorno - X edizione

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ome ogni anno, il borgo toscano di Vinci, ospiterà la manifestazione medioevale Fantasy più famosa d’Italia, e sarà un’edizione speciale: la decima! Oltre all’importante anniversario, ci saranno novità “scoppiettanti” che renderanno questa edizione sicuramente unica e densa. Quella più significativa, infatti, è che la festa durerà ben tre giorni; 25, 26 e 27 Luglio 2014. Saranno confermate le formule di successo, come la suddivisione del paese in cinque aree tematiche, fondamentali per guidare il visitatore nel viaggio all’interno di questo fantastico “libro vivente” che è la Festa dell’Unicorno. Si passa dal cuore medioevale della festa la “Cittadella dei Cavalieri”, a “La Rocca incantata”, dove tutti si possono trasformare in duellanti, assistere a concerti e a dimostrazioni di giochi di ruolo dal vivo, passando per “La Corte dei sogni” dove la fantasia ti culla tra danze e musiche. Senza dimenticare la “Baia dei pirati, e la sempre più interessante area ”Fumetti e follie” dedicata al comics e al cosplay. Il programma si impreziosirà di molte novità rispetto alle scorse edizioni, soprattutto per quanto riguarda gli ospiti. E’ prevista all’interno

della manifestazione una convention l'attore Finn Jones della serie “Il Trono di Spade”, inoltre saranno presenti come padrini della manifestazione Andy dei Fluon, famoso per

aver fatto parte dei Bluvertigo e Davide Perino doppiatore di Frodo ne “Il Signore degli Anelli”. Naturalmente non saranno tralasciati i classici immancabili, come la poe-

tica sfilata degli elfi, con il consueto doppio appuntamento del Sabato e della Domenica, il macabro e spaventoso “Vicolo della paura”, tappa fissa ormai per centinaia di appassionati ogni anno, la sempre presente Disfida di Arti Magiche e l’originale concorso delle Creature Fantastiche. Non mancheranno gli eventi di grande attrattiva, come la serata del sabato sera allietata anche quest’anno dalla mitica Cristina D’Avena... con però alcuni “rinforzi” veramente speciali: l’allegra banda dei Gem Boy! Quale migliore occasione per le centinaia di cosplayer in maschera per scatenarsi al ritmo delle sigle dei loro cartoni animati preferiti? E non mancheranno anche tante novità: l’intera serata del venerdì vedrà infatti lo svolgimento di un vero e proprio “processo alla strega”, una rievocazione dove tematiche storiche e fantastiche si fonderanno, tra sfilate, rappresentazione, danze e spettacoli con il fuoco. La festa si chiuderà con il botto la domenica, con uno spettacolo senza precedenti: una cascata di fuochi, preparati dallo Stregone Grigio e proiettati dalla splendida torre del castello. Un degno saluto alla decima edizione di questa festa sempre più magica.


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IVAN PASQUARIELLO E LE GEMELLE SANDER Su Facebook: Le Gemelle Sander E Il Labirinto Della Paura

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alve! Mi chiamo Ivan Pasquariello, nato a Napoli nel 1983. Il mio lavoro principale è lo stilista; sono un creativo e amo dare libero sfogo alle mie fantasie. Nel diventare adulto ho coltivato la mia passione, ovvero quella di scrivere romanzi “horror-fantasy”. Chi da bambino non ha mai sognato di essere un eroe o un’eroina di qualche fumetto? Da piccolo seguivo molti cartoons fantasy e quando frequentavo la scuola superiore, ricordo che disegnavo fumetti o personaggi surreali con le ali e forti armature durante le lezioni, nascondendomi dietro ai libri. Inoltre, guardavo molti film horror già a soli nove anni: ricordo ancora la voce di mia mamma che, per questo, mi sgridava... e puntualmente, appena lei usciva dalla camera, riaccendevo la tv per continuare a vedere il film horror del giorno. Inoltre ho letto molti libri di Stephen King il quale ritengo che sia “veramente” un maestro dell’horror: riesce a descrivere bene i paesaggi e le azioni ed a farti vivere le stesse emozioni dei protagonisti. Uno dei miei hobbies è stato da sempre la scrittura in genere; infatti ho

partecipato anche a concorsi di poesia vincendo qualche premio ma, essendo sempre impegnato col mio primo lavoro, non potevo dedicarmi totalmente ad essa. Negli anni, sentivo come se qualcosa di più grande in me volesse uscire fuori ed esprimersi. Intanto il destino (o la sfortuna) ha voluto che io chiudessi la mia boutique a causa della crisi economica che pervade l’Italia, e quindi ho deciso di riprendere dal cassetto la storia che avevo conservato creando così il mio romanzo. Da qualche settimana è in commercio il mio primo volume di una saga horror-fantasy intitolata “Le gemelle Sander e il labirinto della paura”. La casa editrice è una piattaforma per autori che vogliono auto-pubblicarsi e si chiama YOUCANPRINT. Ho scelto di auto-pubblicarmi perché molte case editrici alla quale mi sono rivolto mi hanno chiesto cifre assurde; inizialmente mi sono un po’ demoralizzato, poi ho capito che nessuno può infrangere i sogni di qualcuno e quindi ho deciso di pubblicare il mio libro: “arrendermi non fa parte della mia indole!”. “Invito ogni singolo gio-


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vane ad inseguire i propri sogni, perché i sogni sono fatti per essere realizzati e non per essere distrutti”. Ho curato per sei mesi il mio libro, ogni giorno, come se fosse una creatura; ad ogni capitolo scritto, la mia fantasia viaggiava più della luce, creando atmosfere gotiche e suggestive. Sono quindi riuscito a dare un’impronta misteriosa dando vita a personaggi fantastici e mistici. Le protagoniste sono due semplici ragazze che appartengono alla dinastia “Sander”; colpite da una maledizione, si troveranno catapultate in un mondo fatto di incubi, dove anche le paure più

inconsce prendono vita. Una strega cattiva di nome Erminia, darà loro filo da torcere e le ragazze faranno affidamento sulle loro forze e conteranno sull’aiuto di una maga: insieme, tenteranno di sconfiggerla attraverso incantesimi e magie, cercando in tutti i modi di riunire tre amu-

leti affinché venga completata la profezia delle “Prime Lune” che permetteranno loro di sconfiggere la strega malefica. Un romanzo fantasy per tutti coloro che amano questo genere. Credo che chiunque possa rispecchiarsi facilmente in ognuno dei personaggi perché sono tutti interes-

santi e diversi tra loro. Non mancano temi attuali e problematiche giovanili riportate in questo romanzo che sfocia anche nel paranormale: un viaggio che vi terrà col fiato sospeso e quando vi sveglierete non farete più distinzione tra sogno e realtà. Volevo ringraziare in modo particolare la Japanimation che mi ha permesso di realizzare questa recensione di presentazione permettendo a tutti i lettori amanti del genere Fantasy, di farmi conoscere come autore...! Ivan Pasquariello


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KAMIJO SI RACCONTA www.steelmusic.it

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nnanzitutto ringrazio la TORPEDO PRODUCTIONS per l’opportunità concessaci. Ho avuto l’occasione di intervistare KAMIJO facendogli un po’ di domande sulla sua carriera (con le band e solista) e lui è stato così gentile da rispondermi. Salve, KAMIJO. Vuoi presentarti ai lettori di JAPANIMANDO? Bonjour! Je suis KAMIJO, cantante solista del visual kei giapponese. Creo musica bella e drammatica, e sono anche il cantante della band VERSAILLES PHILARMONIC QUINTET (che noi di SM abbiamo già ospitato in concerto a Roma). Come ti senti in questo primo tour solista in Europa? Sono molto emozionato e non vedo l’ora di farvi sentire le mie nuove canzoni. Come è cambiato il concept musicale nelle tue band tra LAREINE, NEW SODMY e VERSAILLES? I LAREINE erano Setsuna-Rock, con i NEW SOMDY abbiamo intro-

fronteggia le fiamme della rivoluzione”.Ti identifichi in quel ragazzo? E tu senti una rivoluzione interiore? Dentro di me c’è una rivoluzione. Da quando ero piccolo, ho sempre voluto creare il mio mondo originale. Appari sempre come una persona seria, ma fai anche molti video divertenti. Qual è stato il momento più divertente in assoluto della tua vita? Ballare con Jasmine You (lol)

dotto il MODE-Rock, e con i VERSAILLES il concept è diventato TanbiMetal. Quali storie ci sono dietro la tua nuova musica (a parte i riferimenti storici)? Sono frutto delle tue esperienze personali o della tua passione per la Francia? Entrambi. Parliamo ora del tuo look...hai usato differenti stili nelle tue

band, ma pur sempre incentrati sull’esser un vampiro dall’aspetto aristocratico. Hai mai pensato di cambiare concept? Per esempio, usando uno stile medievale o futuristico? Lo stile di base non cambierà mai. Ma qualche volta, faccio qualcosa di nuovo così per divertirmi (lol) Nella canzone “Gensou Trianon” tu dici “la tenerezza vista da un ragazzo sotto il cielo che

Stai già pensando ad un tour mondiale? Mi piacerebbe molto e sto aspettando offerte! Come sei cambiato dal 2007, quando hai formato I VERSAILLES? Sono diventato un soldato. La battaglia LAREINE contro KAMIJO è iniziata. Puoi lasciare un messaggio ai nostri lettori? Grazie per aver letto la mia intervista. Non solo come musicista, ma anche come essere umano non vedo l’ora di farvi divertire fino a impazzire. Ma siate pazienti, per favore. Grazie e sentiamoci presto! Buona Fortuna! Eugenia Burova


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LA VIPERA VI ATTENDE SU YOUTUBE! Su YouTube: La Vipera sul Tubo - Su Facebook: La vipera sul Tubo

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n saluto a tutti, mi presento! Mi chiamo Giuseppe, pinovipera per gli amici, e gestisco un canale YouTube che si chiama “La vipera sul Tubo”. Circa un anno e mezzo fa ho deciso di intraprendere questo percorso, con pochissime aspettative e tante idee. Inizialmente sul canale caricavo tutorial di pittura molto grezzi (ho infatti l’hobby del modellismo), cercando man mano di mi-

gliorare il mio stile di ripresa, per fornire qualcosa di ben fatto a chi mi seguiva. In seguito però ho sentito che realizzare solo tutorial mi andava un po’ stretto e ho deciso di ampliare l’offerta del mio canale. Ho deciso così di affrontare un’altra mia passione: quella per i fumetti. Prima occupandomi solo di testate americane e volumi, ho poi evoluto il canale ampliando ai manga e al fumetto ita-

liano, fino ad arrivare a creare una rubrica dal nome “Edicola della vipera”, nella quale mostro, e brevemente recensisco, le uscite del mese (per comics, manga e fumetti che acquisto). Nel tempo però ho deciso di lasciare anche questa rubrica e stabilizzare il canale su alcune rubriche diverse. Prima di tutto c’è I LOVE BATMAN, attualmente la rubrica periodica che curo da più tempo e che consiste in video che

trattano del mondo di Batman visto con lo sguardo di un fan, quindi niente video enciclopedia o recensioni: si va dai fumetti e libri autoprodotti, fino ai giochi d’infanzia legati all’Uomo Pipistrello, passando per idee per trucchi di Halloween. Inoltre a Luglio ci sarà un video dedicato ai 75 anni del personaggio, sempre seguendo la tipologia solita di questa rubrica. I video di The Dark Side of DC Comics invece


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sono classiche recensioni mensili che affrontano l’analisi delle testate “dark” della DC: Animal Man, Swamp Thing, The Phantom Stranger, Justice League Dark e Constantine (a cui si aggiungono alcuni speciali dedicati a testate diverse). In questa rubrica cerco sempre di trasmettere la passione per il lato oscuro del fumetto, esaltando il lavoro di sceneggiatori (come Lemire, Snyder, ecc) e disegnatori (come Pugh, Janin, Paquette, ecc) che meritano davvero di essere seguiti nei loro lavori. In realtà la serie di video che mi ha fatto prendere sul serio il percorso che ho intrapreso, è stata

quella delle recensioni sull’anime di Shingeki no Kyojin (L’Attacco dei Giganti), regalandomi tante emozioni dal punto di vista del seguito dei fan e dell’ampliamento della community legata al canale. In poco tempo mi sono trovato a gestire un bel numero di iscritti attivi e ho anche deciso di aprire una pagina Facebook (sempre col nome La vipera sul tubo). La passione per il modellismo però è sempre presente e non mancano tutorial di pittura o unboxing (anche legati a giochi da tavolo): i video dedicati a Batman Miniatures Game (prodotto dalla Knight Models) sono totalmente in inglese e

sono un modo per connettermi con le varie community internazionali legate al gioco di miniature (e non solo). Sul canale non mancano tutte le mie ulteriori passioni, facendo sì che tutto ciò che mi rappresenta sia presente sul canale: recensioni di action figures, trasmissioni live con gli iscritti, recensioni di fumetti, notizie ed aggiornamenti sul mondo del fumetto (#ComicFlashNews) e tutto quello che mi passa per la testa. Inoltre recentemente ho iniziato la collaborazione con la Fumetteria Area51 di Barletta, con la quale collaborerò per alcuni video, ma che, soprattutto, mi fornisce mate-

riale e spazi per incontri sul fumetto, corsi di pittura per modellismo e figures per le recensioni. Insomma il progetto La vipera sul Tubo è in continuo aggiornamento (anche grazie all’aiuto di un altro ragazzo, SnakePaul, che collabora con me sulla pagina) e si sta pian piano spostando dal solo mondo di internet al mondo reale, sperando di coinvolgere sempre più persone. Allora vi aspetto sul canale La vipera sul Tubo! Giuseppe Bitetto


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GLI ALIENI ALLA CONQUISTA DI ROMA www.massimoolivieri.it - Su Facebook: Massimo Olivieri

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iao a tutti, mi chiamo Massimo Olivieri e sono un grande appassionato di Fantascienza ma non

solo, infatti ho sempre in testa storie fantastiche piene di azione e colpi di scena. Mi accade sempre, durante la giornata mi ca-

pita di vedere davanti ai miei occhi mostri che attraversano la strada, auto che esplodono ma anche astronavi che sorvolano

la città mentre tutti quanti siamo presi nella normale vita quotidiana. Purtroppo non sempre posso scrivere tutto ciò che mi passa per la testa, anche perché durante il giorno lavoro nella totale normalità, e così ho deciso una volta per tutte di scriverci un libro, e chissà un giorno poterlo trasformare in un film. Abito a Roma e tutto ciò si ambienterebbe proprio molto molto bene! Il racconto che ho scritto ha dell’incredibile, è da leggere tutto d’un fiato, come una confidenza narrata nei corridoi di un ufficio dei servizi segreti; Ambientato al centro della città eterna, Roma, dove il teatro per eccellenza, il Colosseo, diventa Teatro di uno dei più misteriosi ed avvincenti fatti di fantascienza; in cui la Storia si unisce al Futuro. I grandi monumenti storici, sparsi in tutto il mondo, in ogni città, sono visitati da milioni e milioni di turisti ogni anno; famiglie, coppie, bambini, persone anziane, ogni giorno varcano la soglia di queste splendide strutture costruite migliaia di anni fa, le visitano, le fotografano, e ne escono cambiati; arricchiti culturalmente ed emotivamente, dal solo fascino di questi ambienti. Cosi nessuno aveva mai pensato che invece, potessero essere il posto giusto dove


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appostarsi per Cambiare il mondo! Ci hanno pensato loro, gli Alieni, nascosti all’interno, in un laboratorio segreto, costruito nel tempo, nei sotterranei più profondi. Da dentro operano giorno dopo giorno rapendo persone di tutte le nazionalità, soltanto per qualche ora, installando microchip nei loro corpi, per poi rimmetterle in circolo nello stesso Colosseo, ma sotto lo stretto controllo extraterrestre; per sempre. Un grande monumento come un “buco” che unisce due Universi, un luogo che raccoglie migliaia di persone provenienti da tutti i paesi e che vi torneranno cambiate, ma soprattutto controllate e controllabili

in qualsiasi momento. Uno schema incredibile, affascinante, cinico, che esploso in tutto il mondo,

in tutti i monumenti del mondo può rappresentare il ponte tra la Storia ed il Futuro. Un racconto

avvincente, denso di dettagli caratteristici della città di Roma, un continuo raffronto tra una città che rammenta continuamente elementi del passato con una trama che guarda al futuro con una cinicità operosa e determinata. Non si sa bene da quanto gli Alieni stiano operando, in quanti siti storici mondiali siano attivi ma soprattutto quando attiveranno, tutti insieme, i loro microchip arrivando così a controllare in una sola vota, in un solo momento, l’intero pianeta. Nel racconto che fa tremare milioni di turisti, il monumento più visitato è scelto dagli alieni per cambiare il mondo. Massimo Olivieri


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RACCONTIAMO WALT DISNEY (PARTE 6) Su Facebook: Walt Disney e il suo magico mondo

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opo il successo di “Biancaneve”, Disney continuò a lavorare ai lungometraggi.Egli aveva altri progetti che stavano prendendo forma nella sua mente e non solo. “Pinocchio” fu il suo secondo lungometraggio, seguito poi da “Fantasia”, “Bambi”, ecc! Roy, fratello maggiore di Disney, si ricordava dello zio che leggeva la storia di Pinocchio al piccolo Walt. Le avventure di Pinocchio dello scrittore Carlo Collodi apparve in Italia,

prima a puntate nel 1881, e poi come racconto nel 1883. Negli Usa, la prima traduzione in inglese apparve nel 1911. Disney era diventato ricco nell’ambiente cinematografico e anche i suoi hobbies erano aumentati. La distribuzione dei suoi cartoni animati da parte della United Artists (fondata da Charlie Chaplin) terminò per l’insistenza della stessa a voler controllare i diritti televisivi di questi. Disney si rivolse alla RKO Radio Pictures e seguì l’idea del produt-

tore Samuel Goldwyn (United Artists), ossia di realizzare film più o meno costosi e di alta qualità. I finanziamenti per i film di Disney, però, sarebbero arrivati attraverso accordi presi con la Bank of America. “Pinocchio” era in fase di scrittura già un mese prima dell’uscita di “Biancaneve” sullo schermo. L’idea di realizzare questo lungometraggio era stata suggerita da Ben Sharpsteen, suo produttore, e successivamente da un’amica di famiglia,

Mrs K. Evers. Tuttavia, il lavoro su Pinocchio risultò piuttosto arduo perché c’era da animare un burattino che era lontano dall’essere un santo, anzi il contrario, e la narrazione del personaggio si era rivelata un ostacolo per vari motivi. Disney voleva che il suo “Pinocchio” venisse amato con la stessa intensità dal pubblico che aveva amato i sette nani in “Biancaneve”. Per cui, Disney voleva un burattino che sprizzasse simpatia, vivacità, buonumore.


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Nuovi animatori si fecero strada nello studio Disney, tra cui un giovane talentuoso di nome Milt Kahl che realizzò Pinocchio con un cappello tirolese, un burattino tutto pepe. Pinocchio fu animato, oltre che da Kahl, anche da Frank Thomas e Ollie Johnston, un trio assolutamente in simbiosi. Disney, però, non era ancora soddisfatto del lavoro: prima di tutto credeva di non aver approfondito adeguatamente il testo. C’erano state revisioni su revisioni per arrivare a un punto in comune che, però, era ancora lontano dal soddisfare Disney. Inoltre, egli puntava sull’improvvisazione (detta-

glio importante che in passato aveva escluso in modo perentorio) e vedeva Pinocchio come un personaggio passivo, senza brio se non nella scena in cui egli salva il padre dalla balena. Ci furono anche le riprese dal vero, con attori in carne e ossa, come avvenne anche per Biancaneve. Nel frattempo, Disney fece ampliare un nuovo studio a Burbank, nella San Fernando Valley, sulle colline di Hollywood, lungo la Hyperion Avenue, terminato poco dopo il 1939. Questo studio era circondato di disegni: sulle pareti ce n’erano una marea ed era il sogno di qualsiasi ani-

matore... di talento. Pinocchio (prodotto da Buena Vista Distribution) fu proiettato il 7 febbraio del 1940 al Center Theatre di New York (una sala enorme, di circa 3200 posti) e le critiche furono comunque favorevoli, ma non si può dire degli incassi. Secondo molti, ciò era dovuto all’atmosfera lugubre imperniata di personaggi malvagi, dediti alla malavita, non adatto a un pubblico composto di sole famiglie con figli piccoli. Secondo altri, i cattivi erano un riflesso della Depressione Economica del tempo. Disney, infatti, non fu per niente soddisfatto e i debiti furono il segnale del

suo fallimento come “l’uomo dei sogni”. Ciò nonostante, il film vinse due Academy Awards: Miglior canzone (When you wish upon a star) e Miglior Composizione Musicale. Oggigiorno è considerato uno dei film più visti in assoluto ed è dal 1994 nella National Film Registry. Ermelinda Tomasi


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“THE FABULOUS AIGOR ZOMBIE SHOW” Su Facebook:The Fabulous Aigor Zombie Show

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avoli se è difficile parlare di se stessi! Eppure sono una a cui la parlantina non manca, questo è certo ma... si, beh, sono un tantino emozionata! E far arrossire la mia pallidissima faccia non è uno scherzo! Forse sono rimasta troppo tempo chiusa nel mio scantinato a scrivere storie da incubo... comunque, bando alle ciance, è ora di tuffarmi nel nero pozzo della mia anima... scendete con me? Inizio col dirvi che nella mia infanzia ho avuto una gran fortuna. Quale? Ma ovvio no! Quella di avere una casa pieni di libri, quadri appesi alle pareti, un nonno con mille storie da raccontare e sopratutto una mente nella quale esplodeva una fantasia difficile da tenere a freno, passavo intere giornate a sognare... precipitando in mille mondi diversi. La voglia di mettere su carta le mie avventure sognate divenne ben presto un’esigenza, nell’adolescenza scrivere diventò

un bisogno ma anche un modo per sfuggire ad una realtà che mi faceva paura, che non riuscivo talvolta a comprendere. Scrivere mi ha insegnato ad acchiappare i miei incubi peggiori e ad inchiodarli sulle pagine bianche, liberandomene. Ma non sono solo una scribacchina... oh no! Sono anche un’incallita lettrice e una mangiatrice di film! Il mio primo libro? Don Chisciotte! Che fantastiche avventure! Il mio primo film? Nosferatu! Amore a prima vista. Nostalgie del passato? I libri Game... quanti Troll ho ucciso! Ora da quasi due anni ho lo fortuna di collaborare con il portale SPLATTERCONTAINER. Ho iniziato pubblicando dei racconti horror brevi nella sezione dedicata, poi il grande Capo si è accorto di me mettendomi alla prova: “Tu andrai all’anteprima stampa de “La Bottega dei Suicidi” (delizioso film d’animazione!) e poi... scriverai la tua recen-


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sione”. Ero al contempo esaltata e terrorizzata ma, è andata bene ed ho preso il vizio a fare le pulci ai film degli altri! Nel novembre del 2013 poi, un’altra grande emozione (povere coronarie!), esce il mio primo libro: “Colpi nel Buio” un thriller/noir edito dalla casa editrice 0111. Ed ora, eccomi alle prese con un nuovo viaggio! The Fabulous Aigor Zombie Show!

Cosa diavolo è? Presto detto! Circa un anno fa, mentre adattavo un mio racconto breve (L’ATTESA) per un cortometraggio in stopmotion diretto da Adriano Cerroni, nacque l’idea di creare un programma di video-recensioni un po’ bizzarro... poi scivolato in un cassetto polveroso, non ha smesso di brulicare nel mio cervello! Dopo molto sudore, fatica, e salti mortali il “The

Fabulous Aigor Zombie Show” è nato! Scritto e ideato dalla mia mente malata e diretto dall’altrettanto folle Adriano Cerroni. La prima puntata è già on-line... la seconda è in lavorazione! Il protagonista assoluto? Il Decomposto Aigor! Uno zombie grottesco, cinico ma anche assurdamente fifone, resuscitato e maledetto, sarà costretto a recensire film horror durante le disav-

venture nelle quali finirà puntata dopo puntata! Ok! Adesso ho preso il via e rischio di continuare a scrivere fino alla fine dei tempi, perciò... cerco di esorcizzare le mie dita possedute dal demone scribacchino e vi lascio con un grande, caloroso abbraccio, strettostretto-stretto... stringo troppo? Ops... mi chiamo Serena Aronica! Serena Aronica


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M.G. PROMETHEUS SI RACCONTA www.mgprometheus.com - Su Facebook: M. G. Prometheus

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alve a tutti! Io sono M. G. Prometheus, all’anagrafe Michele Greco, e la mia età oscilla tra i 20 e 20.000 anni. Ho diretto per un anno e mezzo la rivista letteraria “Fralerighe – Fantastico”, mentre adesso collaboro da freelance con le webzine “Fralerighe” e “Fantasy Planet”. Inoltre gestisco un blog personale in cui tratto vari argomenti. Mi è stato chiesto da Vincenzo D’Amico, Presidente dell’associazione culturale “Japanimation”, di scrivere una presentazione. Per voi. Immagino già il vostro entusiasmo. Ma tranquilli, non sono un cavallo e quindi non sono una persona orribile. Ora, se avete afferrato la citazione colta, possiamo andare oltre. Mi è stato chiesto di spiegarvi com’è nata la mia passione per la narrativa fantastica, ma è una domanda dalla difficile risposta. Fin da piccolo ho sempre avuto una spiccata immaginazione, che sfogavo inventando storie e parlando di me in terza persona. Crescendo ho voluto mettere su carta i mondi e i personaggi che affollavano la mia mente, ma per farlo bene ho voluto ricorrere al corso di tecniche narrative di Agenziaduca.it. Con l’affinarsi delle mie conoscenze, sono diventato anche un recensore e un

redattore più consapevole e specializzato, nonché un lettore più esigente. E così da un lato ho iniziato a cercare autori tecnicamente preparati, mentre dall’altro ho iniziato a trovare noioso e banale il fantasy classico. Fortunatamente, quest’ultimo problema è stato sanato da sottogeneri come il New Weird, la Bizarro fiction, lo Steampunk fantasy e il Science fantasy. Abbiamo avuto decenni e decenni per pascolare nei rassicuranti prati dei cliché, ora è arrivato il momento di cambiare pagina. In fondo l’originalità non è forse il cibo della fantasia? Proprio per questo il mio romanzo, che è attualmente in fase di editing, vira verso il fantasy d’avanguardia. Ma perché leggere e scri-

vere fantasy? Una domanda che si fanno in molti, ma non tutti riescono a dare una risposta sensata. Io non ho certo la verità in tasca, ma qualche idea me la sono fatta. Innanzitutto la fantasia e l’immaginazione sono peculiarità dell’essere umano, così come le tendenze megalomani da futuri dominatori del mondo. Inoltre fa sempre piacere unire l’utile al dilettevole, e il fantasy rappresenta il perfetto punto d’incontro tra i due principali scopi della Narrativa: quello ricreativo (immersione in una “realtà virtuale”) e quello persuasivo. Perché sì, la Narrativa è la naturale erede della retorica degli oratori, e sono proprio i generi fantastici ad essere più adatti per veicolare messaggi. I motivi di ciò

sono abbastanza intuitivi: la censura è ostacolata, si possono discutere tematiche generali e non singoli casi storici, ci si può rivolgere a un pubblico ampio, si possono usare più facilmente simbologie e allegorie oblique, implicite, quasi inconscie. Sotto tale profilo, la potenza di generi come il fantasy e la fantascienza è senza pari, e questo checché ne pensi il classico ignorante italiano. Spero di poter contribuire a ribaltare le cose nel nostro paese provincialotto e retrogrado, ma so che la situazione non è per niente rosea. I miei progetti per il futuro? Conquistare il mondo, mi pare ovvio. Ah, sì, anche padroneggiare meglio le tecniche narrative e riuscire a pubblicare il mio romanzo (nome in codice “LACS: 1 – LSDM”). Per adesso, miei cari amici, posso anticiparvi solo che si tratta di un fantasy ricco di contaminazioni e trattante tematiche socio-politiche abbastanza scottanti, ma non per questo meno scorrevole e fresco. Nel frattempo vi invito a seguire il mio blog e a leggere “Fralerighe” e “Fantasy Planet”, che sono due ottime webzine letterarie. M.G. Prometheus


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UNA RADIO PER GLI APPASSIONATI DI GDR Su Facebook: Radio Serpe: La radio dei GdR

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uando il Presidente della Japanimation ha invitato noi di Radio Serpe ad inviargli una piccola presentazione di noi e dei nostri progetti specificando che la concezione sarebbe dovuta essere quella di una lettera agli amici anziché un freddo testo pubblicitario ha centrato in pieno, forse senza nemmeno saperlo, quello che effettivamente è il cuore di tutte le nostre iniziative. Prima di presentarvi i nostri progetti, però, ci pre-

sentiamo noi: Alessia, alias Catlyn De Ribell, e Marco, alias Rye Zephyr. La prima è una napoletana DOC, appassionata di musica e danza, mistero e viaggi, sempre pronta a drizzare le orecchie quando si presenta l’opportunità di conoscere qualcosa di nuovo e con una radicata passione per i serpenti. Il secondo è sardo, lettore accanito con il vizietto della scrittura, appassionato di fotografia e con un viscerale interesse per la cultura a 360°. Per par-

lare dei nostri interessi non basterebbe lo spazio che abbiamo a disposizione ma in fondo ciò che conta veramente ora è conoscere le due passioni che, quasi tre anni fa, ci hanno permesso di conoscerci e legarci: la passione per il fantastico e per i giochi di ruolo. Per noi il gioco è un modo per stimolare la creatività e la fantasia, che permette di creare mondi immaginari e immergersi in una realtà differente da quella che viviamo ogni giorno, dove

trovare ispirazione e trasmettere, o sfogare, ciò che con altri mezzi non potrebbe prendere forma. Il gioco è libertà, serenità, forza espressiva, nutrimento per la fantasia, almeno fino a quando viene praticato in maniera sana. Il 14 febbraio 2013, mentre tante coppiette festeggiavano il San Valentino, noi abbiamo dato vita al gruppo facebook “Player dei GdR”. L’idea iniziale era quella di diffondere la cultura del gioco di ruolo e tentare di riunire i giocatori


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di tutta Italia e di qualunque genere e categoria di GdR, soprattutto attraverso iniziative pubblicitarie mirate a far conoscere gli specifici giochi in circolazione. Con il tempo ci siamo evoluti e il cuore delle nostre iniziative ha acquisito maggior spessore. Abbiamo dismesso i panni di semplici aggregatori di player e abbiamo mirato a qualcosa di più: creare un ambiente in cui i creatori di giochi, i loro gestori e amministratori, i membri dei vari staff e i giocatori di qualunque livello di esperienza si trovassero esattamente alla pari. Abbiamo cercato di abbattere le barriere che spesso vengono erette tra chi offre un gioco e chi lo gioca, tra chi è sostenitore di una categoria

di giochi e chi di un’altra, tra chi ha più esperienza e chi è neofita. La nostra missione, se così la si può chiamare, è diventata la promozione del rispetto, del buon senso, dell’apertura mentale nei confronti delle infinite possibilità che il gioco può offrire. Il gruppo non ci bastava più. In linea con i nostri obiettivi abbiamo sentito il bisogno di qualcosa di diverso, possibilmente innovativo, che ci permettesse di avvicinarci alle numerose persone che ci seguivano e apprezzavano, abbattendo il muro naturalmente eretto dalla necessità di rapportarci unicamente attraverso i post pubblicati su un social network. E’ così che è nata Radio Serpe, ed è una storia che non ci stanchiamo

mai di raccontare: dopo aver avuto l’idea sono passati mesi prima che trovassimo il coraggio di metterla in pratica e quando finalmente siamo andati in onda con una puntata di prova che sarebbe dovuta rimanere segretissima (perché eravamo imbarazzati a livelli difficilmente immaginabili, è giusto dirlo), gli automatismi di Spreaker e facebook hanno fatto il lavoro al posto nostro pubblicando in pompa magna l’avviso sulla diretta, che è stata così ascoltata da centinaia di persone a nostra insaputa. Il peggio era passato e dopo quella particolare puntata pilota del 5 luglio 2013 siamo andati avanti senza più fermarci. Attualmente andiamo in onda due volte a setti-

mana e durante le dirette parliamo naturalmente di giochi di ruolo, ma non solo: cerchiamo di coinvolgere gli ascoltatori e farli sentire parte del programma con interviste, quiz a premi, contest, gadget, sondaggi, curiosità e, ovviamente, la musica che in radio non può mai mancare. Abbiamo avuto molti sostenitori e qualche detrattore che ci hanno aiutati a crescere e farci conoscere, sia nel bene che nel male, e possiamo dirci soddisfatti dei risultati raggiunti fino ad ora in un clima di divertimento e serenità costruito soprattutto grazie al sostegno dei nostri ascoltatori e lettori.Vi diamo qualche riferimento, nel caso vogliate unirvi a noi. Ci trovate su facebook come Catlyn de Ribell e Rye Zephyr, nei gruppi Player dei GDR (Giochi di ruolo) e Radio Serpe: la radio dei GdR, e nella pagina Radioserpe. Ci trovate anche su YouTube (canale Catlyn De Ribell), su twitter (@radio_serpe), su Spreaker (Radio Serpe: lo show di Catlyn de Ribell) e forumcommunity (giochidiruolo.forumcommunity.net). Intratteniamo divertendoci e questo, in sostanza, siamo noi. Catlyn & Rye Radio Serpe


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ELEONORA E IL MONDO DEI COSPLAYERS www.costumicosplay.it - Su Facebook: Costumi Cosplay

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iao a tutti gli amici di JAPANIMANDO, mi chiamo Eleonora e sono la co-fondatrice del sito www.costumicosplay.it, che è il primo sito, in lingua italiana, che vende articoli per cosplayer (costumi, parrucche e accessori) nato più di 3 anni fa dalla nostra passione per gli anime/manga e videogames. Sin da piccoli siamo stati accompagnati da cartoni animati che adesso sono diventati dei cult come ad esempio Dragon Ball, Ken il guerriero, Kiss me Licia, Lady Oscar, I Cavalieri dello Zodiaco, i 5 Samurai, i vari robottoni come Mazinga e Daitarn III ecc e la cosa stupenda è che erano tutti in prima TV e non vedevi l’ora che arrivasse il giorno dopo per vedere la nuova puntata! ^_^ Fino ad allora eravamo

semplici appassionati come moltissimi altri ragazzi della nostra età, ma tutto cambiò grazie all’invito di un nostro amico

che ci chiese: “vi andrebbe di venire con me e altri amici al Lucca comics?” e la nostra risposta fu: “cos’è il Lucca

Comics?” (lo so, rischiamo il linciaggio ma non sapevamo cosa fosse ^_^) e in poche parole ci accennò di cosa si trattava ed ad un certo punto aggiunse: “poi ci sono dei ragazzi che si “travestono” da personaggi di cartoni animati o videogames e salgono sul palco e fanno delle scenette, ricreano le pose del personaggio o improvvisano... è facilissimo incontrare gente vestita da Cavalieri dello Zodiaco o da Mazinga ecc che girano liberamente per strada, si chiamano cosplayers!”. “Cosa cosa??? Possiamo vedere persone che girano per strada che indossano i costumi dei nostri eroi e che persino ricreano scenette tratte dal cartone animato??” dovevamo assolutamente vederli e fu così che partecipammo per la prima volta al


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Lucca Comics! Ci dissero che quello era il primo anno in cui lo facevano all’interno della città di Lucca... noi non

eravamo mai stati a quello precedente, ma viverlo nel contesto di una splendida città come Lucca con oltre 80.000

partecipanti in quell’anno, fu davvero magico e suggestivo e così ci venne l’ispirazione per creare il nostro sito.

La filosofia con cui è nato il sito è quella di poter permettere a chiunque di entrare nel fantastico mondo cosplay anche se non si sa cucire o non si ha tantissimo tempo e pazienza per realizzare un costume o un accessorio. Dopo mesi e mesi di lavoro (all’inizio stavamo svegli fino a notte fonda) siamo riusciti a realizzare il sito, a trovare un team produzione specializzato nella creazione di materiale cosplay così da garantire articoli di qualità e ad oggi cresciamo sempre di più grazie all’affetto dei tanti amici cosplayers che decidono di affidarsi al nostro servizio tanto che, grazie anche a loro, il nostro sito è diventato uno dei più autorevoli ed importanti nel proprio settore. Staff Costumicosplay.it


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IL MONDO STEAMPUNK DEI “FIVE ACES” Su Facebook: Five Aces Steampunk

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ucca Comics & Games 2010. Partimmo in 5 amici e tornammo come "Five Aces". Il tutto è nato grazie a Silvia (Emma McGlenn), appassionata del mondo anime, che ci propose di vivere la fiera non solo come visitatori, ma farne parte attivamente realizzando dei costumi steampunk. Iniziammo cosi a conoscere quest’universo meccanico, incalzante, sporco e maledettamente affascinante. Eravamo concentrati su cosa indossare quando la priorità è diventata un’altra: creare dei veri e propri personaggi prendendo spunto dalle nostre diverse peculiarità, cosi facendo ognuno ha scelto ciò che voleva rappresentare ed il proprio nickname. A quel punto dovevamo realizzare ciò che avevamo in mente ed è qui che l’arte di sapersi arrangiare è diventa la nostra miglior compagna. Cantine, mercatini dell’usato, mercerie e oggetti

Emma Mc Glenn

d’uso comune, tutto può essere utilizzato, basta avere fantasia e pazienza. Unico consiglio: non usate la colla a caldo! Meglio il Bostik. Il primo giorno è stato come il primo bacio, non lo scorderemo mai. L’entusiasmo e la curiosità con i quali siamo stati accolti ci ha sorpresi e convinti a continuare l’avventura costruendo un nostro mondo, dove portare tutti coloro che si vogliono perdere nel-

l’immaginario steampunk. Nel frattempo questo stile si è espanso anche in Italia e ciò ci permette di poter condivide la nostra esperienza confrontandoci con diverse realtà, coltivando vere e proprie amicizie ed ispirandoci a dare sempre il massimo. Emma Mc Glenn - Abile aviatore e brillante meccanica, costruisce veicoli e macchinari sperimentali. Porta ancora i segni sul suo corpo di un esperimento andato male, ma

Mara Thomas

questo non l’ha scoraggiata, anzi, si è costruita un servo braccio e un potenziatore della vista per l’occhio danneggiato. Con questo personaggio esprimo l’amore per la scienza ed il progresso e con il suo carattere l’idea di una donna fuori dagli schemi che non si ferma davanti a nulla. Edna Doe - Semplice descrivermi: non sono una Lady. Se il vestito si macchia, un’unghia si spezza o l’acconciatura si scompone, non mi importa, basta che sia cibo in abbondanza. Ciò è molto vicino ad una parte reale di Edna Doe


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Vincent Gustav Frederich Von Durnst

Ronda Eccelsis

me, quindi non ho fatto altro che ampliarla, dando vita ad una mercenaria pratica e schietta. Prediligo le armi bianche e da qualche anno ho un’ascia sempre con me che teneramente chiamo “l’apriscatole”. Mara Thomas - Ho creato il mio personaggio, una spia dell’alta nobiltà inglese, non solo per il mio interesse nella letteratura anglosassone del 1800 ma anche per indossare degli abiti eleganti, “puliti” che si contrappongono al “metropolitano” dello steampunk. Mara Thomas rimane impeccabile in ogni occasione, ha una passione per il tea delle cinque e porta con sè delle foglie dei tea più pregiati. Nei miei diversi outfit sono rimaste costanti una giacca, una gonna lunga, il pizzo, le perle, le ali in legno e stoffa che si aprono e chiudono. Negli ultimi abiti ho voluto ringiovanire il personaggio, indossando una gonna sopra il ginocchio. Ronda Eccelsis - Il mio personaggio è una figura ombrosa con un passato sconosciuto, di lei si sa solo che è una grande amica e collega di Mara Thomas, ha perduto metà del suo volto per salvarle la vita ed è la sorellastra di Emma Mc Glenn. Il background è nato attorno ad un tavolo poco dopo Lucca, il suo carattere è mutato molto negli anni, dapprima candida e tranquilla ragazza borghese la sua figura si è

evoluta fino a divenire sadica, misandrica e senza rimorsi, un po’ come è cresciuta la mia esperienza nel mondo steampunk che mi ha aperto la mente e trascinata letteralmente in un’altro mondo. Vincent Gustav Frederich Von Durnst - Nome pretenzioso per un personaggio che incarna perfettamente l’icona dell’antieroe. Uomo vissuto, sofferto e vizioso, giustifica una vita dissoluta e vagabonda dietro le disgrazie che hanno colpito la sua famiglia. Inaffidabile ma al contempo estremamente competente come soldato, ha legato col personaggio di Edna perché, anche se disilluso, cerca una persona che possa salvarlo dai propri tormenti. Il nostro più grande progetto è la pubblicazione del libro con illustrazioni, dove vivono i personaggi che interpretiamo, da tempo in cantiere ed in continua evoluzione, al quale stiamo lavorando con estrema dedizione e amore. Cogliamo l’occasione per ringraziare tutti coloro che ci accompagnano in questo viaggio. FiveAces Mara: Foto di Marco Mambrelli Ronda: Foto di Francesco Veronese Emma: Foto di Roberto Donadello Edna: Foto di Roberto Donadello Vincent: Foto di Matteo Perina


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I ROMANZI DI CONNIE FURNARI

http://conniefurnari.blogspot.it - Su Facebook: Connie Furnari

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mo i libri fin da bambina, ho iniziato a scrivere quando ho iniziato a leggere. In principio mi raccontavo le fiabe, leggevo tantissimo. Pian piano ho cominciato a mettere per iscritto le mie storie, sui quaderni. Direi che è nato tutto da lì. La pubblicazione di “Stryx il marchio della strega”, il mio primo romanzo, è stata una delle esperienze più belle mai vissute: avevo già pubblicato racconti e poesie, in varie antologie, vinto concorsi... Ma un romanzo è qualcosa di diverso, una creatura che nasce e cresce, e che se ne va di casa, come un figlio. Ho avuto momenti di sconforto, paura di non farcela, non posso negarlo. Ma dopo la pubblicazione di “Stryx”, con “Angeli ribelli,” “Moonlight” e “Zelda”, ho capito quanto i lettori tengano a me, e questo mi sprona a continuare. La scrittura è sempre stata la mia passione, assieme ai manga, agli anime giapponesi, alla pittura. L’arte mi affascina, non credo ci sia forma d’espressione più genuina e pura. Vorrei che l’editoria italiana fosse diversa, che si desse più spazio agli autori emergenti, invece che pubblicizzare autori

stranieri che hanno fin troppo successo: in Italia abbiamo molti scrittori

validi ma non c’è selezione, non c’è fiducia, e rimangono emarginati.

Nel mio blog ho sempre fatto in modo di dare più spazio possibile ai nostri autori, promuovere le loro iniziative, offrire una vetrina per opere sconosciute. Oltre che ovviamente a promuovere i miei libri. Nel 2011 è uscito il mio primo romanzo, “Stryx Il Marchio della Strega”: un urban fantasy young adult, edito da Edizioni della Sera, che ha ricevuto parecchie recensioni positive e un’accoglienza calorosa da parte degli amanti del genere. Per lo stile narrativo e per la storia intrisa di romanticismo, sarcasmo e combattimenti di kick-boxing, il romanzo è stato più volte paragonato dai blogger al telefilm “Buffy l’ammazzavampiri”: è la storia di due sorelle streghe dai caratteri agli antipodi, la dolce Sarah e la turbolenta Susan, che ritornano a Salem dopo essere state bruciate al rogo trecento anni prima, sulle quali pesa una potente maledizione, costrette a imbattersi ancora nei Cacciatori. Del 2014 è il mio secondo libro, “Angeli Ribelli” edito da GDS Editrice, un paranormal gothic romance. Il romanzo appartiene al genere gotico, ambientato a Londra, durante l’epoca vittoriana: una storia d’amore maledetta, tra la dolce e introversa Emily,


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una ragazza aristocratica e un bellissimo angelo dannato di nome Victor, il quale nasconde un immorale passato. La narrazione, tra il dark e il thriller, si rifà al romanticismo gotico de “La Bella e La Bestia”, alle atmosfere cupe e cruente di Jack Lo Squartatore, all’attrazione esplicitamente sessuale di Dracula. Collaboro a molti web magazine, aderisco a numerosi siti letterari, continuo a pubblicare racconti in diverse antologie. Da sempre appassionata di scrittura e di cinema, vivo tra centinaia di libri e dvd; adoro leggere, di-

segnare fumetti manga, e dipingere quadri a olio mentre ascolto musica classica. Scrivo fiabe per bambini; fantasy, urban fantasy e paranormal romance per giovani adulti. Il mio blog ufficiale offre stralci delle mie opere e download gratuiti, contest letterari, affiliazioni e promozioni di opere inedite ed editori, una sezione dedicata agli scrittori esordienti e alle case editrici, servizi di editing e molto altro. La mia email ufficiale, per chiunque volesse contattarmi, è: conniefurnari@hotmail.it Connie Furnari


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IL FANTASTICO RIFUGIO DI GIORGIO Su Facebook: Il Rifugio della Fantasia - creazioni artistiche

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iao a tutti, mi chiamo Giorgio, 34 anni e abito a Roma.Vi va di fare insieme un salto indietro nel tempo? Se verrete con me, non solo troverete la spiegazione di cos’è il “Rifugio”, ma forse potreste rispecchiarvi nelle mie parole, ritrovando in esse un pezzetto di voi. Ho iniziato tempo fa decidendo di unire“lato tecnico” e “lato artistico” diplomandomi dapprima come geometra e successivamente conseguendo il diploma di laurea in scenografia, presso l’Accademia di Belle arti di Roma. Per circa tre anni ho lavorato come assi-

stente scenografo a livello televisivo ma pian piano scelsi di allontanarmi da quel mondo che

si rivelava non essere quello che davvero cercavo. Questo forse perchè il mio lato fantasioso

e più irrazionale, aveva cominciato a richiamarmi a gran voce dato che non ce la faceva più a starsene rinchiuso in un cantuccio. Dovete sapere infatti che per vari anni avevo lavorato a contatto con i bambini come animatore, e per essi mi ero inoltre adoperato, realizzando disegni per abbellire le loro camerette. Questo perchè da bravo “divoratore” di cartoni animati, avevo fin da piccolo iniziato a disegnare, ma mentre molti lo facevano su carta, io (grazie ad AnnaMaria la mia super comprensiva mamma, che non ha mai frenato la mia indole creativa) dipingevo sulle mura della mia ca-


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mera, i miei innumerevoli eroi. La passione per l’animazione negli anni era cresciuta a tal punto, da portarmi a seguire non solo il mondo orien-

tale degli anime e manga ma anche il mondo occidentale della Disney. Fu proprio in quei momenti che cominciarono a convivere in me i due mondi

uniti ma diversi, del pratico, portato alla concretizzazione della famosa domanda “cosa farò da grande” e del fantastico in cui potevo davvero esprimere me stesso e la mia creatività, sia per me che per gli altri. Crescendo, il lavoro e la

“vita” in generale con i suoi tempi, lasciavano però sempre meno spazio alla pura creatività e circa tre anni fa, in un momento di crisi, decisi che era giunto il momento di riaprire la metà del cuore a cui per vari anni non avevo dato più molta importanza. Decisi di rimettere le mani sul mio primo grande lavoro, realizzato a 19 anni, per l’oratorio di una chiesa qui di Roma, dal quale era partito il mio percorso in accademia, quasi per cercare di ricollegare il vecchio me al nuovo me. Alla conclusione dell’opera, il giorno dell’inaugurazione con decine di bambini estasiati intorno a me, l’effetto nel cuore fu dirompente, e grazie ad Enzo, (una persona per me molto importante, che aveva seguito passo passo questo percorso) che mi scosse dicendomi chiaro e tondo “non è possibile che il tuo lavoro non sia questo” decisi di scrollarmi di dosso il torpore e che era giunto il momento di riaprire le porte alla fantasia. Face-


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book sarebbe stato un ottimo mezzo per uscire allo scoperto e condivi-

dere con gli altri il mio mondo, ma quale nome avrebbe racchiuso in se

tutto questo? “Il Rifugio della Fantasia” fu la mia scelta. Il mio desiderio era che rappresentasse e divenisse per me e soprattutto per voi, quel piccolo angolo, un “rifugio” per l’appunto dove la mia creatività e la vostra fantasia, potessero incontrarsi ed esprimersi liberamente. Molte persone hanno iniziato a seguirmi fin dai primi passi. La cosa più bella all’aggiungersi di ogni nuovo fan, era vedere gente come me che non aveva rinunciato a sognare e non aveva chiuso le porte in faccia al proprio “bambino” interiore, che trovava in me

il tramite per realizzare qualcosa che li portasse indietro nel tempo e che nel contempo abbellisse le loro case. Per varie casualità, quello che all’inizio era proiettato verso l’infanzia e la decorazione di camerette o luoghi ad essa destinata, è diventato un vero e proprio punto d’incontro di tanti sognatori, appassionati e nostalgici della grande animazione giapponese degli anni ‘80 / ‘90. Nel pieno spirito del Rifugio, quasi con timidezza, mi chiedevano se era possibile creare una Sailor Moon o magari un’incantevole Creamy o un qualsiasi altro mito del passato per appenderlo nelle loro case o per regalarlo alle persone per loro importanti. Era quella loro voglia di fantasia, a guidarli e nel Rifugio trovavano il giusto luogo dove condividere i loro sogni e dare forma ai loro desideri. Fu così che pian piano testiere del letto, panelli separè, cornici portafoto, orologi e tanti altri colorati prodotti sono venuti alla luce, ciascuno personalizzato e ciascuno scaturito dai desideri di tanti sognatori. A ciò ovviamente si sono aggiunte ovviamente anche le camerette per bambini e di recente perfino un intero asilo nido. Come avrete di certo capito, tutte le mie opere sono rigorosa-


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mente artigianali, dipinte a mano, con grande cura dei dettagli, mediante l’uso di materiali naturali come il legno e colori base acqua o acrilici. Ad oggi il Rifugio continua il suo cammino, forte di quasi 2700 cuori che mi seguono e con i quali (tramite una gestione molto intima della pagina) condivido sia i momenti di gioia come quelli di sconforto, i piccoli traguardi e le piccole ca-

dute, il tutto unito alla condivisione anche di attimi di vita personale.Voglio infatti che ogni nuovo fan del Rifugio si senta parte di questo sogno e che possa rispecchiarsi ogni giorno nella semplicitĂ di qualcuno che non ha rinunciato al bambino che vive dentro ognuno di noi! Giorgio Brizielli


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DA RAVENNA... ECCO I “CARTUNEITORS”! Su Facebook: Cartuneitors

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i sono ragazzi che da bambini ascoltavano la sigla di “Holly e Benji” e sognavano di diventare grandi calciatori. Perciò hanno cominciato ad allenarsi con costanza e passione, crescendo atleticamente anno dopo anno e inseguendo il goal per una vita. Ci sono altri ragazzi che ascoltando quella sigla canticchiavano e basta, e a venti anni di distanza non sanno dare un calcio a un pallone, non hanno capito una fava delle regole del calcio e se corrono per più di cinque minuti di fila svengono boccheggiando. Ecco, i “Cartuneitors” da Ravenna fanno parte di questa ultima categoria: ragazzi che dai cartoni animati hanno appreso più i giri di chitarra, i riff di basso e le modulazioni delle tastiere piuttosto che gli insegnamenti filosofici (qualora ce ne fossero...). Nascono dall’incontro di amici di vecchia data, appassionati di musica e cresciuti guardando gli stessi cartoon e

anime, i quali hanno deciso di riprendere quanto più fedelmente possibile le amate sigle per lo più degli anni ‘80. Affascinati dalla complessità dei brani, che per quanto brevi contengono tecnica e studi in quantità industriale, si sono armati di

strumenti e hanno cominciato a riascoltarsi e riarrangiare le sigle con pazienza e attenzione, tornando un po’ studenti di musica e molto i bambini che erano una volta. Nel loro spettacolo, dalla durata di un’ora e mezza circa, si mescolano pezzi

adatti a tutti i gusti: da “Mila e Shiro” per le ragazze più sportive a “Ken il guerriero” per i ragazzi più tamarri, passando dalla simpatia di “Carletto principe dei mostri”, al funky di “Pollon”, dalla velocità di “Jeeg Robot” al rock’n’roll di “Alvin Superstar” etc. Sul palco batteria, tastiere, chitarra, basso e due cantanti, sfilano tutti in costume per coinvolgere ancora di più il pubblico, chiamato quando possibile a partecipare a vere e proprie gare cosplay che diventano parte integrante dello show. Cartuneitors


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ECCO IL NUOVO NUMERO DI “SBAM! COMICS” www.sbamcomics.it - www.museowow.it - http://fedepiroadmissinportfolio.blogspot.it

SBAM! Comics è la rivista digitale a fumetti e sui fumetti. Esce ogni due mesi e si scarica gratuitamente da www.sbamcomics.it: presenta una vetrina di anticipazioni, recensioni e interviste dal mondo dei comics e vuole essere un punto di incontro e dibattito tra appassionati. Si propone inoltre di pubblicare le opere dei nuovi fumettisti e degli aspiranti professionisti. È ora disponibile il numero 15 di Giugno/Luglio 2014. IN QUESTO NUMERO...

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ell’ormai lontano 1939, nasceva una piccola casa editrice, prima pietra di quella che sarebbe diventata la Casa delle Idee per antonomasia. Presto arrivata a fama planetaria, la Marvel Comics (perché è di lei che stiamo parlando) è stata – ed è – protagonista assoluta anche in Italia: con questo numero di Sbam! Comics vogliamo raccontare la storia della Marvel in ottica italiana, dall’epopea dell’Editoriale Corno all’epoca Star Comics / Play Press, fino all’avvento della Marvel Italia (poi Panini Comics), di cui proprio quest’anno ricorre il ventennale. Per farlo, abbiamo intervistato dei protagonisti assoluti di questa lunga avventura: il grande Max Bunker ci ha concesso una delle sue rare intervi-

ste per raccontarci l’epoca Corno, mentre il sommo MML, Marco Marcello Lupoi, ha ripercorso con noi l’evoluzione Marvel Italia.

MARVELLIANI D’ITALIA: mai si erano visti così tanti autori italiani all’opera sui nostri comics book preferiti! Ne abbiamo incontrati quattro:

Carmine Di Giandomenico, Elena Casagrande, Werther Dell’Edera e Mirco Pierfederici, che è anche lo Sbam-copertinista di questo numero. ALTRE INTERVISTE: siccome non di solo Marvel vive lo Sbam-fans, abbiamo pensato di presentarvi anche il lavoro di uno sceneggiatore esperto come Mirko Perniola, di un disegnatore esordiente ma dalle idee chiare come Ivan Zoni e di un autore molto popolare in Spagna quale è José Fonollosa. RECENSIONI: tra le (tante) altre, Tenebre, Ken Parker, Unico indizio le scarpe da tennis, Diabolik: Alba di sangue e una ampia carrellata di novità da edicola e fumetteria. Senza dimenticare il cinema, tra Spider-Man, XMen e... Poldino Spaccaferro. FUMETTI: l’incubo di Marco Torti e Paolo Zandon, lo “storico” di Alessandro Scoccia & Tiziana Trimboli, l parodia di Pieri & Ferretti, le strip umoristiche di Stefano Rossi, una sceneggiatura di Andrea Gallo e i nostri ospiti fissi, Tarlo e Kugio & Gina. Sbam! Comics è scaricabile gratuitamente da www.sbamcomics.it Redazione Sbam! Comics


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ALLA SCOPERTA DEI “POISON GARDEN” www.poisongarden.it - Su Facebook: Poison Garden - Steampunk band

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Poison Garden sono quattro musicisti che, ispirati dalle potenzialità espressive della narrativa Steampunk, hanno dato vita alla prima band Steampunk Italiana. Per chi non lo sapesse, lo Steampunk è un filone della fantascienza che introduce una tecnologia anacronistica all’interno di un’ambientazione storica descrivendo un mondo in cui tutto è azionato dalla forza motrice del vapore (steam in inglese). Noi abbiamo voluto ambientare il nostro progetto musicale in questo Ottocento alternativo che siete tutti invitati a

visitare! Forti del fatto che non basta indossare un corsetto marrone ed un cilindro per fare musica retrofuturistica, perseguiamo infatti l’obiettivo più ampio di sdoganare questo genere dall’ambiente dei giochi di ruolo e delle fiere fumettistiche per farlo entrare a pieno regime nella quotidianità tramite la musica, mezzo universale di comunicazione, e di diffondere, grazie ad essa, uno Steampunk “di strada” che noi stessi definiamo “NeoSteampunk”. Infatti vorremmo offrire, in occasione dei nostri concerti, un nuovo punto


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stabile di aggregazione e ritrovo rivolto sia agli appassionati ma anche a chi ancora non conosce questo genere ma apprezza la musica dal vivo di stampo rock/metal ed ha voglia di vedere uno spettacolo diverso dal solito live. L’idea nasce nel 2012 quando Damian ed io (Anais) andammo a Firenze a vedere un concerto dell’artista statunitense Emilie Autumn. Rimanemmo talmente impressionati dalle potenzialità espressive del mondo vittoriano che Emilie ricrea sul palco che decidemmo di fondare un progetto all’interno del quale fosse possibile coniugare l’esibizione live con una di-

mensione più teatrale. Visto il nostro comune interesse per il genere Steampunk pensammo sin da subito che esso potesse adattarsi benissimo alle nostre esigenze. Iniziammo quindi a comporre brani finalizzati al nostro intento di portare in scena l’ambiente retrofuturistico nel quale noi quattro avremmo realmente vissuto se avessimo abitato quell’ottocento alternativo al quale la poetica Steampunk rimanda. Di qui l’idea di portare in scena il salotto vittoriano della “Maison Noir”, ovvero la casa munita di tutti gli arredi, dove Sir. Damian White (chitarra) vive con la sua sposa Madame Anais Noir (voce/basso) condivi-


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dendo lo spazio con lo scienziato Prof. Ψ (chitarra) e con The Pilot (batteria). Non si tratta appunto di personaggi di fantasia ma semplicemente di una versione alternativa di noi stessi infatti Damian ed io siamo sposati anche nella vita reale, Raffaele aka Prof. Ψ è un biologo e Matteo aka The Pilot è davvero un pilota di Ultraleggeri. Durante lo show cerchiamo di dare equamente spazio a tutti i membri della band dedicando ad ognuno di loro una singola "scena" legata di volta in volta alla canzone che stiamo proponendo: così come Sir. Damian White preparerà un Assenzio così Prof. Ψ condurrà i suoi esperi-

menti e Madame Anais Noir scriverà le sue lettere d’amore. Il tutto è reso più reale grazie all’utilizzo di suoni d’ambiente capaci, durante la performance, di condurre le emozioni del pubblico verso le ambientazioni retro-futuristiche evocate. Per quanto riguarda la nostra proposta musicale, ci piace definire il nostro prodotto con questa perifrasi: “il suono che sarebbe stato riprodotto da un grammofono se il rock fosse nato due secoli fa; un sound moderno e aggressivo immerso nei suoni di un passato alternativo”. Abbiamo infatti voluto fondere le ultime tendenze del Rock/Metal moderno (chitarre in


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downtuning, utilizzo della tecnica di canto estremo “scream”) con il sapore melodico fortemente retrò delle orchestrazioni di strumenti classici, arrangiati seguendo il piglio delle composizioni tardoottocentesche. Tutto ciò viene arricchito da testi che rimandano ad un mondo anacronistico e rumori di ambiente/panorami sonori (come sbuffi di treni a vapore o scratch di vinile) che inducono l’ascoltatore a pensare che i nostri brani siano effettivamente riprodotti da un vecchio grammofono in un’antica città di un passato alternativo. Vi invitiamo pertanto a venire a sentirci dal vivo; ci esiberemo il 12 Luglio

a Nemi in occasione de “Il Colle delle Streghe Festival”, il 25 luglio a Vinci per la Festa dell’Unicorno ed il 25 Luglio al Fantasia Fest – 2nd Dutch Steampunk convention a Meppel in Olanda. PG

http://wondergateitalia.blogspot.it Il nuovo fantablog realizzato dalla Associazione Culturale

JAPANIMATION

Se volete contribuire a questo progetto contattateci quando volete!


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L’ORSIGLIO CIACIO & SARAH

http://mynameisciacio.blogspot.it - www.sarahkhoury.com - Su Facebook: Sarah Khoury

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n saluto a tutti i lettori di JAPANIMANDO! Mi presento, il mio nome è Ciacio e sono un orsiglio! ...e che cos’è un orsiglio?? vi chiederete...indovinarlo è facile, lo dice la parola stessa: un orsiglio [lat. ursiculus ciacius] è un incrocio tra orso e coniglio, dalle lunghissime orecchie... una specie più unica che rara. Una ventina d’anni fa sono stato il regalo di compleanno di una bambina, e da allora lei mi ha portato sempre con sè nei suoi viaggi. Su e giù per l’Italia, attraverso i Balcani, in Medio Oriente, in città come Parigi, Londra, Barcellona... se siete curiosi di vedere qualche foto dei nostri viaggi potete dare un’occhiata al blog. La bambina in questione si chiama Sarah Khoury, ora è grande ma continua a scarrozzarmi in giro per il mondo, a bordo di una vecchia vespa o di una bicicletta... Ma non è finita qui!

Quand’era piccola, Sarah passava il tempo a disegnare e così, dopo la maturità artistica e il diploma in pittura all’Accademia di Belle Arti, si è specializzata nell’illustrazione. Ha iniziato a partecipare a concorsi e a mostre internazionali di illustrazione per l’infanzia, poi ha creato il suo primo progetto di libro illustrato... e per il protagonista si è ispirata proprio a me, creando il mio “alter ego” disegnato. Con il progetto in mano - la maquette del libro e qualche illustrazione finita - Sarah ha cercato un editore per circa un anno e mezzo, andando a diversi Saloni del libro, anche all’estero. Alla fine ha trovato una casa editrice italiana Lavieri (http://www.lavieri.it, che si occupa, tra l’altro, anche di fumetto!), che si è subito innamorata del mio personaggio e ha pubblicato il libro. Parallelamente Sarah ha sviluppato un altro pro-


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getto di libro, (sempre con me protagonista), che è stato pubblicato da una casa editrice francese, Lirabelle (http://www.lirabelle.fr). Sono quindi diventato l’eroe buffo e ingenuo di una serie di avventure disegnate: in “Ciacio e il mare” mi faccio una bella nuotata in compagnia di misteriose creature marine, in “Ciacio al Polo” vado alla ricerca degli abitanti del bianco Polo Nord, apparentemente disabitato, e nel libriccino “Je t’aime”, senza parole, sono semplicemente un orsiglio innamorato. Questi tre libri sono pubblicati in Italia da Lavieri. In questo momento Sarah vive in Francia e sta

lavorando ad un nuovo progetto di libro: questa volta mi porterà nella giungla! Sul suo sito e sulla sua pagina fb, potete vedere i suoi lavori, tra cui cortometraggi animati, schizzi di viaggio e tante illustrazioni. E ora che mi sono presentato non mi resta che darvi appuntamento sul mio blog e sulla mia pagina fb “Ciacio Ciacio”!!! A presto! P.S.: scusate se ho scritto poco... del resto, sono solo un orsiglio ;-) Ciacio


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ADESSO VI PARLERO’ DI “LUKAS” Gruppo su Facebook: I FUMETTI SONO UNA COSA SERIA!

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e la paura vi ha sempre affascinato tanto da farne il vostro mestiere o se vi siete sempre sentiti sia Ranger del Texas che capo Aquila della Notte o ancora, se siete figli di un vampiro e di un’umana e combattete le forze del male o se correte sempre in aiuto gettandovi nella mischia al grido di “Ayaaaaak”, ora avrete voglia di ritornare dalla tomba senza nome e senza memoria, divenendo così un misterioso Ridestato. Con il primo numero “Deathropolis”, uscito nelle edicole il 21 marzo di quest’anno, prende il via una nuova serie della

Sergio Bonelli Editore con il nome di Lukas, che sarà composta da ventiquattro numeri divisi in due stagioni da 12 episodi. Essa, mantiene le caratteristiche del formato 16 x 21 con 98 pagine in bianco e nero, con una rubrica introduttiva intitolata “Mondi Oscuri” di una pagina a cura di Gianmaria Contro. Attualmente la serie mensile ha pubblicato altri due numeri: il secondo è intitolato “Predatori” e il terzo “Sacrificio”. Questi tre albi saranno l’argomento di questa recensione. Primo numero - Un uomo

si risveglia nella propria tomba ignorando il perché. Ricorda solo di essere morto e di avere una grave ustione sulla mano sinistra coperta da un guanto di pelle nera. Non ricorda nient’altro, nemmeno il proprio nome. E’ consapevole di essersi risvegliato diventando un morto vivente, ovvero un Ridestato, e cerca di resistere alla voglia di carne umana. Inizierà a girovagare per la città cercando di ricordare sensazioni e modi di vivere. Farà conoscenza con Janko dopo avergli salvato la vita da un gruppo di teppisti, dimostrando di essere forte

ed invincibile. Quest’ultimo lo aiuterà a trovare un lavoro che gli permetta di farsi una vita e lo ospiterà nel suo appartamento. Quando l’uomo gli chiede il suo nome, leggendo l’insegna su una vetrina di un pub, mette insieme delle lettere e risponde di chiamarsi “Lukas”. Il nuovo amico verrà in seguito aggredito e morso da un altro Ridestato, rimanendo così trasformato. Quando Lukas se ne accorge, è costretto ad eliminarlo, così facendo erediterà l’appartamento di Janko. Secondo numero - Grazie ad un falsario chiamato


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un’altra vicina Dana, che lo aiuterà a far luce sull’omicidio. Intrufolandosi al piano di sopra scoprirà che la vecchina signora Carery, sta allevando e nutrendo una nuova specie di mostro zanzara capace di diventare invisibile. Dopo un lungo scontro, Lukas riesce ad avere la meglio uccidendo la creatura e i suoi piccoli. Intanto nella città di Deathropolis si scopre che c’è una setta di Ridestati, la cui padrona Wilda Belsen, è ossessionata dal trovare Lukas.

“Zio Ming”, Lukas ha una vera e propria identità e può tornare ad esplorare il mondo, ma questa sua ricerca lo porterà a sco-

prire che una sua giovane vicina di casa è morta ed è stata ritrovata dissanguata. Grazie ad una serie di circostanze conoscerà

Terzo numero - In questo numero il nostro protagonista si imbatterà in una banda di vagabondi capitanati da un uomo che si fa chiamare “Il Generale”. Conoscendo una ragazza, Nikki, viene a conoscenza che questa gang ha il pieno controllo del quartiere di Horti Green e che, chi li comanda, possiede una misteriosa creatura che nasconde nel labirinto delle vecchie carceri. Nessun mortale osa sfidare il mostro, ma Lukas non è un comune mortale e non solo lo affronta, ma lo uccide, liberando così alcuni umani pronti come suo pasto. Il soggetto e la sceneggiatura di questa nuova collana, partono dalla mente di Michele Medda, che noi tutti conosciamo con la serie di Caravan del 2009 composta da 12 albi e con alcune sceneggiature per Tex (“Bande Rivali” numero 403 o “Orrore” numero 410), Dylan Dog

(“La prigione di carta” numero 114 o “Il battito del tempo” numero 154) e Nick Raider (“L’enigma delle bambole” numero 16 o “Linea di confine” numero 43), e da quella di Michele Benevento che fece il suo esordio nella serie di Caravan. Ha lavorato per il mercato francese realizzando due volumi della serie “Gemelos”, ha disegnato il numero 142 di Dampyr “I fantasmi del distretto sei” e i flashback del primo numero de “L’insonne” di Giuseppe Di Bernardo e Andrea J. Polidori, oltre alla realizzazione a china delle copertine dei primi cinque numeri su matite di Giuseppe Palumbo. La coppia Medda-Benevento che già trovò affiatamento nella serie di Caravan, ha dato vita ad una collana che non perde uno dei punti fondamentali di tutte le serie Bonelli, ovvero l’avventura; è però pensata per rompere quella ripetitività e quella scontatezza di luoghi e situazioni, inserendo una grande quantità di mostri e gang scontrose maniache della dittatura, in un ambiente urbano moderno (una città che ricorda vagamente alcuni scorci di Milano) realizzando un “urban fantasy” sporcato da temi classici del noir, thriller e horror, aggiungendo mistero, azione e violenza. Questo da forza e bellezza ad una serie realistica e fantascientifica al tempo stesso, rivolta ad un target di pubblico


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adulto per via dell’ambiguità delle situazioni e dei personaggi, oltre che alla crudezza del racconto in sé. La narrazione è fluida e solida e permette una lettura veloce dell’albo. Attraverso la rappresentazione di icone semplici e familiari della vita quotidiana, i dialoghi leggeri permettono una lettura scorrevole dell’albo grazie anche alla scelta di un linguaggio diretto e contemporaneo. La maggior parte delle tavole, sono accompagnate da didascalie nere e crude che racchiudono i pensieri e le sensazioni del protagonista, una specie di riflessione interiore, che lo aiuta a comprendere al meglio il mondo che lo circonda e che coinvolgono il lettore nella sua

psicologia. Medda dimostra di sapersi giostrare con intelligenza ed eleganza con il gran numero di personaggi e avvenimenti presenti, situazioni che si aprono e chiudono con l’avanzare dei numeri o che vengono semplicemente messe in pausa nei momenti più opportuni, proprio come accade in una serie tv, stimolando così la curiosità del lettore. È riuscito ad unire la suspense e la velocità delle azioni, punto di forza delle serie televisive, con l’emotività del linguaggio scritto e grafico che sono punti di forza dei fumetti. Tutto questo da corpo e forza ad una trama avvincente e dinamica, mai lenta e coinvolgente, con colpi di scena efficaci, la cui linea principale è di-

retta e chiara, pur mantenendo quell’alone di mistero, e si alterna a vicende legate ad altri personaggi chiave che, in qualche modo a noi ancora sconosciuto, sono legati a Lukas. Infatti queste storie sono montate a mo’ di percorso che il protagonista sta ignaramente seguendo, e che lo porteranno a far chiarezza sulla sua identità e sul suo destino. Senza dubbio, una serie come questa tenta di seguire le orme di quella di “Orfani”, ovvero puntando su una chiara e netta definizione dello stile grafico e dei contenuti della storia, allontanandosi così dalle testate del classico eroe buono legato alla tradizione Bonelli. A parer mio questo è un grande punto di forza, perché oggi come oggi, sembra che la parte visiva e grafica di un fumetto piaccia molto di più rispetto alla sceneggiatura, come ad esempio accade con la serie di “Dragonero”, “Le Storie” e in particolare con quella di “Orfani” per via del colore. Dei buoni disegni danno forza e arricchiscono la narrazione e il contento in cui essa si sviluppa. In questo, Michele Benevento sembra trovarsi a proprio agio, partecipando attivamente alla stesura della sceneggiatura come disegnatore, dando vita ad una simbiosi perfetta fra tratti e parole. Il personaggio di Lukas, è stato pensato dunque per

non interpretare la parte dell’eroe, ma quella del protagonista zombie “cosciente”, che sembra essere invincibile e solo. La sua caratterizzazione, come racconta Benevento (riferendosi a Medda in un’intervista sul sito MForever), parte dal volto dell’attore Eric Bana nel film “Munic” di Steven Spielberg, perché, citando le sue parole: “Credo gli fosse piaciuta l’ambiguità del personaggio interpretato perfettamente da Bana: quell’espressione smarrita che però nascondeva una personalità più complessa”. Questo Lukas quindi, se ne va in giro per la città a scoprire cose interessanti e a volte terrificanti, restando con la stessa identica espressione fra l’indifferente e il turbato, fra il gelido e lo smarrito, senza mai scomporsi davanti a qualsiasi tipo di situazione possa capitargli, che di solito va dal vedere scene orribili al commettere lui stesso atti di violenza. Senza alcun dubbio, è anche questo suo cinismo che stimola la curiosità del lettore, che inizia a chiedersi qual è la verità su quest’uomo. Per quanto riguarda i disegnatori, oltre a Michele Benevento, fanno parte dello staff della serie Luca Casalanguida (esordì nella Bonelli nel 2011 realizzando le chine per la storia di Nathan Never “Zanne” sulle matite di Giuseppe Barbati, pubbli-


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cata sull’Almanacco di Fantascienza del 2011), Frederic Volante (esordisce con il n.159 di Nick Raider “Nessuna pietà” e passa poi all’inchiostrazione di alcuni albi di Magico Vento come il n.88 “L’Illusionista” o il n. 96 “L’albero degli impiccati”), Andrea Borgioli (esordisce nel 2007 sulle pagine di Jan Dix e successivamente su quelle di Cassidy), Fabio Detullio (ha partecipato come disegnatore alla serie online “Davvero” di Paola Barbato), Werner Maresta (esordì nel 2008 in casa Bonelli disegnando il n. 4 di Caravan) e la coppia Vincenzo Acunzo e Massimiliano Bergamo. Già con gli splendidi disegni e le chine di Benevento, il primo numero parte con vendite alte e dimostra grande qualità. La sola scena del camion eseguita nelle tavole 80/81, vale tutto il prezzo dell’albo. Non solo è degna di una delle miglior scene dei vari film di Fast and Fourios, ma dimostra il talento e l’eleganza del disegnatore. Nel secondo numero, viene sostituito egregia-

mente da Luca Casalanguida, in modo particolare per la sua abilità nel dare un taglio horror alle scene chiave dell’albo dosando e distribuendo neri e ombreggiatura in maniera intelligente, come ad esempio avviene nelle tavole che vanno da pagina 84 a 96. Nel terzo numero invece, apprezziamo i disegni di Massimiliano Bergamo, anch’esso abile nel rendere le atmosfere cupe dell’horror in modo particolare nelle scene del labirinto delle carceri. Magnifiche le tavole da pagina 72 a 75 e tutto lo scontro con il predatore e le scene di lotta davvero ben realizzate. Oltre alla loro bravura nel saper rendere al meglio le atmosfere tese e macabre che avvolgono tutta la serie di Lukas, e la coerenza con la sceneggiatura facendo percepire al lettore la perfetta simbiosi con essa, tutti e tre hanno in comune la dedizione al dettaglio di ogni singola vignetta, e la caratterizzazione dei personaggi che ruotano intorno al protagonista, senza però rendere le tavole troppo piene e visivamente pesanti; è proprio grazie a questo, che leggendo l’albo si percepisce la realtà dell’ambientazione della storia. Le copertine dei numeri realizzate da Benevento,

sono colorate da Lorenzo De Felici (colorista della collana di “Orfani”). La sua bravura nel mescolare toni caldi e freddi è capace di rendere un’immagine di copertina talmente reale da sembrare vera (lo abbiamo senza alcun dubbio appurato anche nelle tavole di Orfani), come ad esempio il battito veloce delle ali del mostro/insetto nella seconda copertina, dato dal mescolare e sfumare il grigio, viola e rosa oppure il colore del sangue così vero da far percepire la sua fluidità e densità. I disegni in copertina rappresentano e sintetizzano al meglio il contenuto dell’albo, difatti non ho particolarmente apprezzato vedere subito la creatura protagonista del secondo numero, mentre la copertina del terzo l’ho trovata magnifica, una delle più belle e significative che io ricordi: con quel solo occhio riesce a farci intuire il pericolo e la minaccia che troveremo nella storia, senza però toglierci il privilegio di goderne il seguito. Insomma, questi primi tre numeri di Lukas hanno subito messo in chiaro che questa è una serie valida dalla trama forte e articolata, che cerca di entrare in contatto e di riportare così nel mondo dei fumetti un target over trenta, senza però

riproporre tematiche abitudinali e scontate presenti nelle altre serie. Bisogna ammettere, che in questo periodo di crisi (che non ha risparmiato nemmeno il campo del fumetto) ci vuole molto coraggio da parte di una delle case editrici più importanti al mondo, a proporre non una, ma ben tre serie completamente nuove e “innovative”. Alla Sergio Bonelli Editore, auguriamo dunque di non deludere le proprie aspettative ne la speranza di riavvicinare a lei un pubblico che ora sembra essere meno numeroso di un tempo, e al contrario, auguriamo a noi lettori che le sue storie continuino a piacerci, così da non restarne delusi. Detto questo, correte a mettervi a paro con la lettura, perché il 21 giugno uscirà in edicola il quarto numero intitolato “Segreti” con sceneggiatura di Michele Medda e disegni di Frederic Volante. Federica Belloni


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“MERIEM”, LA CAVERNICOLA

Gruppo su Facebook: I FUMETTI SONO UNA COSA SERIA!

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a presenza femminile sul pianeta fumetto è stata costante fin dagli albori della Nona Arte. Per svariati decenni, però, è stato un ruolo, tutto sommato, abbastanza marginale. Nella migliore delle ipotesi, le ragazze sono state delle comprimarie dell’eroe di turno. La svolta radicale avvenne con la comparsa delle prime super eroine in costume ma, soprattutto, con l’esplosione del fenomeno delle Jungle Girls, una pletora di bellissime ragazze “selvagge” che stuzzicavano l’attenzione del pubblico con la loro avvenenza. Una ulteriore evoluzione sarebbe avvenuta un paio di decenni dopo con l’ingresso in scena delle Space Girls, una legione di disinibite eroine interplanetarie che esercitavano il loro

ruolo egemone invertendo in maniera clamorosa lo standardizzato rapporto maschio \femmina sino ad allora imperante.. La rivoluzione avviata dalle eroine galattiche sarebbe stata poi portata alle estreme conseguenze da una nuova tipologia femminile che faceva dell’ eccesso di fisicità una vera bandiera programmatica: le Bad Girls. Esiste un personaggio che in pratica ha fatto da ponte tra le “classiche” Jungle Girls e le “Ragazzacce” moderne: Cavewoman. La storia di Cavewoman comincia con Budd Root. Un giovane artista americano (nato in Germania, nel 1958 in una base militare) che, grazie al nonno scopre l’esistenza dei fumetti e, affascinato da essi, frequenta una scuola di grafica mentre svolge il suo servizio tra i Marines. Il richiamo del fumetto è tanto grande da spingerlo ad abbandonare la carriera militare e a tentare un timido approccio al mondo dell’editoria. Il suo primo personaggio, James Gang (sceneggiato da James Robert Smith) passa inosservato ma Budd non si lascia intimorire dall’insuccesso e nel 1993 realizza il personaggio che gli darà la celebrità. La protagonista è una discinta ragazza americana dalle forme prorompenti. Si chiama


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Meriem Cooper e il suo nome è un chiaro omaggio a Merian C. Cooper regista e produttore di un film che ha segnato un’epoca: King Kong. Tutto iniziò in “Stranded in the Age of Reptiles!, primo numero di una miniserie (6 albi) della Basement Comics, uscita tra il dicembre 1993 e il giugno 1995 e totalmente realizzata da Budd. Meriem Cooper è nata in una cittadina dell’Oregon, Marshville, nel luglio del 1980 ed è figlia di Robert Cooper e di Gail Nicole Reiche. Quando papà Cooper muore in circostanze misteriose, la moglie sprofonda in una crisi depressiva dalla quale cerca di risollevarsi ricorrendo a farmaci e droghe. Ciò la porta a frequentare personaggi estremamente sgradevoli. Per amore di Meriem, in uno sprazzo di lucidità cerca di interrompere i rapporti con questo ambiente ma la cosa si rivela tutt’altro che facile. Disperata, si rivolge a suo padre, Francis Peacock, (chiamato affettuosamente “Gramp”) un brillantissimo scienziato. Dopo un primo tentativo poco fortunato, il Nonno” ritorna sulla scena, dotato di una poderosa forza sovrumana e sconfigge i malviventi. Per mettere al sicuro Meriem decide di portarla (grazie ad un dispositivo di sua creazione) in un posto in cui non potrà mai essere raggiunta: la Preistoria! Nel laboratorio di

Gramp,la piccola Meriem scopre una macchina del tempo e un dispositivo di potenziamento organico che consente a un essere vivente di resistere agli sconvolgimenti fisiologici provocati dal flusso temporale. E 'qui che incontra per la prima volta Klyde,un gigantesco gorilla geneticamente modificato. Gramp sottopone anche la nipote agli effetti del dispositivo e il trio si lancia in un'avventura continua attraverso il tempo, per sfuggire ai dinosauri e tenersi fuori dalle grinfie di un ramo segreto del governo. Sfortunatamente, durante una di queste escursioni nel tempo il Nonno viene ucciso da un Tyrannosaurus e la ragazza rimane bloccata nel passato preistorico. Gli anni sono passati in fretta nella giungla e ora Meriem è una formosa ragazza di 19 anni, nuda (eccezion fatta per le le sue armi da caccia), selvaggia, felice e libera. E’ giunto il momento di superare la malinconia: Finalmente trova il coraggio di ritornare nella grotta in cui aveva vissuto col nonno e, indossata la sua uniforme (uno striminzito bikini di pelle di serpente) si consacra alla sua nuova missione quella di uccidere ogni dannato “Tyrannosaurus” che incontrerà sul suo cammino. Tuttavia farà un’eccezione per salvare due neonati dagli artigli dei Velociraptors. Uno, Harmony diventerà


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fedele amico di Meriem, mentre quella denominato Peace è destinato a diventare suo acerrimo avversario. I personaggi e le ambientazioni sono pronti per la rappresentazione... anzi no, manca un ultimo elemento! Un giorno, l'intera città di Marshville viene trasportata nel segmento temporale della ragazza selvaggia. Ora davvero la saga di Cavewoman può partire!! Le modifiche apportate alla struttura molecolare hanno inciso in maniera significativa sulla fisiologia della giovane donna, conferendole una struttura fisica granitica ed una straordinaria capacità di adattamento. I limiti di questi “poteri” rimangono ancora tutti da valutare e spesso si evidenziano nelle singole avventure a seconda delle

situazioni contingenti : velocità, iper sensi, capacità rigenerative, possibilità di trattenere il respiro per periodi lunghissimi e così via. Come se non bastasse, di tanto in tanto, manifesta pesino poteri psichici che la mettono in contatto mistico col defunto nonno, pronto a dispensarle consigli ed incoraggiamenti. Un’eroina potentissima (anche troppo) con un solo limite, l’altissimo consumo metabolico che la costringe a consumare notevoli quantità di cibo. Da un punto di vista editoriale, Cavewoman ha un percorso molto articolato Dopo il suo esordio riapparve nella miniserie in 8 numeri : Rain (1996– 1997) della Caliber Comics; In realtà i progetti editoriali legati a questo personaggio sono numerosi e variegati. Enumerarli tutti è impresa difficile e “noiosa”. Diciamo solo che dal 2008 Meriem appare nella serie regolare Cavewoman: Pangaean Sea e nelle serie aperiodiche (per lettori maturi) Prehistoric Pin-ups e Jungle Tales. Oltre al creatore Budd Root,si sono alternati nella realizzazione delle storie, Bill Neville, Devon Massey, Bradley Walton, Rob Durham e, inevitabilmente, Frank Cho (che ha fatto della rappresentazione del corpo femminile il suo cavallo di battaglia). Che dire in chiusura? E’ evidente che Cavewoman non è esattamente un prodotto


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per palati fini. C’è di buono che non cerca neanche di esserlo, le storie sono di puro intrattenimento e i disegni, pur

funzionali, non sono particolarmente ispirati. Altrettanto chiaro è che il linguaggio parlato è rivolto più agli ormoni che

al cervello: le misure giunoniche di Meriem non possono che attirare gli sguardi. Eppure il glamour è talmente solare da ri-

sultare inoffensivo e tutto viene stemperato da una interessante venatura ironica. Cavewoman alla fine non verrà certo ricordata per la sua profondità o per la sua filosofia di vita (Uccidi o verrai uccisa!!) ma se dopo 20 anni è ancora viva e vitale in un mercato fumettistico complesso e mutevole risulta arduo spiegare il successo solo con le dimensioni delle sue tette!! Pietro Zerella


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LE AVVENTURE DEI “DRESSED TO KISS”

http://dressedtokiss.wix.com/tribute - Su Facebook: Dressedtokiss IIthesaga

L

a tribute band romana dei “Dressed to Kiss” sbarca nel mondo delle nuvole parlanti con una storia che li vede protagonisti. Uscito a febbraio 2014 “Dressed to Kiss – L’ombra del demone” è il fumetto/fotoromanzo (in italiano ed in inglese) realizzato dalla tribute band romana del gruppo rock statunitense “Kiss”, che da circa un ventennio si esibisce in lungo e largo per l’Europa. La storia è tratta dal racconto scritto dal cantante della band, Andrea Saolini, intitolato “Kissenefrega”, che si trova all’interno del libro dal titolo “Un giorno tanto atteso – L’ombra del demone”, pubblicato di recente dalla Robin edizioni di Roma. La trama è presto detta: un gruppo tribute viene a sapere che, nello stesso giorno di un loro live, si troverà in città un membro della band che imitano da anni; così escogitano un piano per prelevarlo e portarlo al loro live a sua insaputa, con tanto di inseguimenti d’auto e colpi di scena. Il volume, a metà tra fumetto e fotoromanzo, è stato realizzato dai membri della band e dai loro amici effettuando circa 400 scatti fotografici digitali che poi sono stati

trattati e rielaborati al computer per ottenere un effetto fumettistico. Realizzato in sette anni di lavoro dal momento iniziale della scrittura della storia fino a quello della pubblicazione, si tratta

certamente di un progetto impegnativo, particolare e sperimentale. “L’ombra del demone” parla della banda romana con un mix tra fotografie e fumetti riguardo le varie esibizioni della

stessa in giro per l’Europa. Fin dagli inizi, nel 1993, i Dressed sono stati chiamati ovunque per suonare ed esibirsi, fino ad essere addirittura contattati personalmente dal batterista ufficiale dei “Kiss”, Peter Criss, che li volle con sé nella sua tournée del 1994. I Dressed suonarono e cantarono con lui dal vivo in vari concerti in Germania, Austria, Repubblica Ceca, Milano. E’ stata la prima tribute band ad apparire al noto programma di “MTV TRL LIVE” a Castel Sant’Angelo, per poi (nel 2008) essere seguiti dal noto fotografo internazionale “James Mollison”, che ha lavorato con “Benetton” ed il “New York Times”, immortalando i Dressed per il suo nuovo libro uscito a livello mondiale, intitolato: “Disciples” e venendo appositamente a Roma per fotografarli dal vivo. E via di seguito fino alla recente apparizione a dicembre nel 2008, nella loro esibizione/provino ad “X Factor”!!!! Sono inoltre l’unica tribute band al mondo a cui è stato concesso il permesso di fotografarsi accanto ai “Kiss” (quelli veri) a Verona ad un loro concerto: permesso concessogli da Gene Simmons.


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I “Dressed to Kiss”, in 20 anni di carriera, possono vantare un proficua attivita live!!! Tra l’altro, sono anche la prima tribute band a livello italiano con una propria mini-serie, “Kasa Kiss”, girata dalla Fox Italia. Hanno di recente effettuato il loro Rock-Tour per celebrare i 20 anni di

attività con il “SHE’S SO EUROPEAN TOUR” con live in Danimarca (Copenhagen al High Voltage club) poi al Very Heavy Fest in Olanda (d’apertura ai “Tiger of Pan Tang”) ed infine in Svizzera (al Star Club, d’apertura ai “Bai Bang”). DTK


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“COSPLAY AND FANDOMS CREATIONS”

E-mail: edenerre@gmail.com - Su Facebook: Cosplay and Fandoms Creations

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iao a tutti! Sono Greta, diciotto anni, e oggi vi parlerò del mio nuovo progetto: Cosplay and Fandoms Creations! Appassionata di Doctor Who, manga, anime e videogames, sono cosplayer dal 2008. Come tutti ho iniziato con personaggi semplici (il mio primo cosplay fu “Misa Amane” da Death Note, avevo dodici anni, un vero disastro!), ma via via ho iniziato a sfruttare le mie capacità e sono nati i primi cosplay seri ed elaborati: Maria Antonietta da Lady Oscar è stato il mio grande orgoglio, infatti grazie a que-

sto cosplay mi sono aggiudicata il Premio per il miglior costume femminile a Riminicomix 2010 e il Secondo posto al contest “Italia in Cosplay” presso l’Italia in miniatura (cosplay di coppia con il mio fidanzato, Leonardo, nel personaggio di “Fersen”, anch’esso realizzato da me); poi ho deciso di smettere di gareggiare, per potermi godere al meglio le fiere senza l’ansia di dover salire sul palco. Col tempo mi sono specializzata nella creazione di accessori e maschere, in questo ambito i miei lavori che mi hanno dato più soddisfazione in me-


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rito di apprezzamento da parte del pubblico sono stati la creazione del casco e delle corna di Lucy da Elfen Lied e la maschera dell’Infermiera di Silent Hill. A causa della mia passione per alcune serie tv, manga, videogames (aiuto Leonardo a gestire un canale YouTube, “Videogame History Italia”), ecc. mi sono spesso ritrovata a cercare gadgets o peluches che ritraessero i miei personaggi preferiti o che riportassero le citazioni più significative

delle serie che amavo, ma la maggior parte delle volte con scarsi risultati: riuscivo a trovare solo merchandising ispirati ai personaggi delle serie più famose in Italia, ma nulla per quanto riguardava quelle meno conosciute. Spesso poi gli oggetti che avrei desiderato erano reperibili solo all’estero e di conseguenza molto costosi, ad esempio, a causa della spedizione, oppure rischiosi da procurarsi per via della dogana che ogni tanto gioca qualche brutto scherzo e trat-

tiene merce assolutamente innocua (quante parrucche non sono arrivate in tempo per Lucca ai cosplayer!). Così ho pensato “Perché non creare da me ciò che desidero?!”. Cosplay and Fandoms Creations nasce dunque con due grandi obbiettivi: quello di avvicinare al mondo del cosplay anche coloro che non sono ferrati nel campo del fai da te e del cucito e che di conseguenza non possono confezionare i propri costumi ed accessori da sé, e quello di creare plushie dolls e gadget ispirati a personaggi di serie tv, saghe di libri, manga, anime, videogames e chi più ne ha più

ne metta, ancora poco conosciuti in Italia e quindi per lo più introvabili! Vi aspetto quindi numerosi sulla neonata pagina facebook e attendo le vostre commissioni: qualunque richiesta verrà presa in considerazione, non abbiate quindi paura di chiedere informazioni. Tutto quello che mi serve è un’immagine (una foto, un disegno, una bozza anche fatta a mano...) da cui poter prendere spunto, oppure una descrizione dettagliata da cui poter trarre un bozzetto da sottoporvi, per verificare che sia ciò che avevate in mente! A presto, spero! CaFC


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L’INCREDIBILE “STEAMPACT PROJECT”

info@steampact.com - www.steampact.com - Su Facebook: Steampact Project

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entrovati, amici di JAPANIMANDO.Vi scrive Guido G. Galvani, ingegnere elettrochimico con specializzazione in alchimia, dottore in antropologia transtemporale (già studi umanistici transtemporali), classe 1776 di un passato alternativo a quello dei vostri avi. Dal marzo del 2013 mi trovo qui per motivi di ricerca, nonchè di villeggiatura. Superato lo shock iniziale dovuto alla scoperta dell’estinzione del dodo, mi sono adoperato per continuare il lavoro che già da diversi anni viene portato avanti da altri ricercatori del mio stesso campo: lo scambio culturale transtemporale. Questa pratica, in voga già dalla fine dei vostri anni ‘80, ha portato alla nascita del genere letterario noto come “Steampunk”, una variante della fantascienza, caratterizzata da racconti ambientati in periodo ottocentesco, una sorta di “Cyberpunk a vapore”. Negli anni successivi i miei colleghi, attratti da alcuni aspetti decisamente interessanti di questo periodo come la musica rock, il bunjee jumping e le stampanti 3D, hanno continuato a girellare da queste parti e a chiacchierare con chiunque non li prendesse per pazzi (pochi a

dire il vero). Sarà un caso, ma nel tempo lo Steampunk ha preso una piega tutta sua rispetto ad altri generi

letterari, infuenzando musica, moda, cinema e praticamente ogni settore artistico, diventando prima un vero e proprio

movimento, basato sull’uso consapevole della tecnologia e sul DIY (Do It Yourself) e poi una “supercultura”, come viene ormai comunemente definita da quando venne presentata così nel 2012 da Veronique Chevalier, per la sua capacità innata di contaminare e contaminarsi con ogni corrente di pensiero. In questo contesto, nel 2013 a Roma nasce Steampact Project, di cui con orgoglio coordino i laboratori Ricerca e Sviluppo, la direzione artistica e la distilleria di assenzio. Steampact Project si potrebbe definire un’associazione di organizzazione eventi, ma di fatto non si limita a questo. L’obiettivo di Steampact Project è quello di portare letteralmente lo Steampunk nella cosiddetta realtà ordinaria. E’ per questo che nel 2013 Steampact Festival, il primo festival Steampunk italiano, ha avuto luogo presso il Casale della Cervelletta, capolavoro architettonico all’interno della Riserva Naturale del Parco dell’Aniene, per la costruzione del quale si sono avvicendati nei secoli gli Sforza, gli Alvari, i Borghesi e i Salviati. E’ per questo che SteaMachine, prima Steampunk Makers Faire italiana, si è svolta invece


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al Fusolab 2.0, una struttura ultramoderna, interattiva (è possibile interagire tramite smartphone con diversi apparati dell’edificio) già protagonista di diversi eventi e corsi dedicati all’uso consapevole della tecnologia, all’artigianato e al Do It Yourself. Certo, le location aiutano a vivere l’esperienza in modo molto più vivido, ma da sole non bastano. Durante Steampact e SteaMachine abbiamo avuto il piacere di ospitare le personalità più disparate, musicisti, scrittori, disegnatori, makers, tanti nomi noti e tanti esordienti che lo diventeranno, in modo da offrire ogni volta una panoramica il più possibile completa sulla scena Ste-

ampunk attuale e parallelamente permettere a realtà molto diverse tra loro di confrontarsi, quindi di crescere. Vorremmo che situazioni del genere fiorissero dappertutto, è per questo che anche in un contesto particolarissimo come quello dell’organizzazione eventi seguiamo un approccio “open”: forniamo con piacere indicazioni e contatti a quanti vogliano creare esperienze del genere, senza richieste di partnership o convenzioni varie: Steampact nasce per diffondere lo Steampunk, non viceversa. Parallelamente alla consolidata organizzazione eventi, nei nostri laboratori di Ricerca e Sviluppo stiamo studiando anche

diversi escamotage per Steampunkeggiare il mondo: corsi di artigianato MOLTO particolari, alcuni concorsi per promuovere scrittori esordienti, sempre a proposito di scrittura stiamo studiando un modo per rilanciare i “pen pals”, gli amici di penna, gruppi di conoscenti vecchi e nuovi che si sentono tra loro via lettera “ye olde fashioned way”, last but not least, stiamo studiando con attenzione le vostre abitudini alimentari per proporvi una serie di ini-

ziative culinarie da leccarsi i baffoni fino al ricciolo. Cercate “Steampact Project” su Google, su Facebook, via telegrafo o con la tavola Ouija, ma soprattutto venite a trovarci di persona: non mancherà certo occasione. Un saluto a tutti voi, con un ringraziamento particolare a Vincenzo D’Amico per averci ospitato sulle pagine di JAPANIMANDO. Guido G. Galvani


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“ANO HANA” di Andrea De Rosa

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no hana è una serie anime ideata da Mari Okada, prodotta da A-1 Pictures e diretta da Tatsuyuki Nagai, composta da 11 episodi. Questa serie è andata per la prima volta in onda in Giappone dal 14 aprile al 23 giugno 2011. Dall'anime è stato tratto un manga a cura di

Mitsu Izumi, pubblicato dalla Shūeisha, sulla rivista Jump Square dal 4 aprile 2012 al 4 aprile 2013 e raccolto in tre volumi: Ano hi mita hana no namae o bokutachi wa mada shiranai. La storia narra le vicende di un gruppo di ragazzi colpiti da una tragedia, ovvero la perdita della loro più cara

amica. Questo triste evento, distrugge quasi completamente i legami intercorrenti fra i ragazzi, che per otto anni si perderanno completamente di vista. A farli riunire, sarà la comparsa del fantasma di Menma (Meiko Onma), la loro amica d’infanzia. Ella comparirà cresciuta come i suoi amici,

nonostante fosse morta bambina. L’unico che può vederla è Jintan (Jinta Yadomi). Il giovane dopo la perdita della madre, ha abbandonato gli studi superiori per diventare un hikikomori (una persona asociale rintanato sempre in casa). Al tempo in cui la sua amica era viva, egli era il leader del loro piccolo gruppo, chiamato i Superbasters della pace. Ora invece, viene considerato solo uno sfigato nullafacente. Menma gli appare durante l’estate improvvisamente chiedendogli di realizzare un suo desiderio, anche se non sa quale sia. Così, Jintan cercherà di formulare delle ipotesi, nel tentativo di scoprire cosa potrà farle trovare la pace. Menma attraverso l’amico, cercherà di riunire i vecchi amici e di spronarlo a ricominciare a vivere la propria vita, smettendo di essere un


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hikikomori. Agli altri membri del gruppo sono: Anaru (Naruko Anjō), iscritta allo stesso liceo di Jintan, che all’apparenza, sembra essere fredda e distaccata, poiché frequenta delle ragazze non troppo raccomandabili, ma in realtà ella ha sempre provato un forte sentimento nei confronti dell’amico, il quale però amava Menma.Yukiatsu (Atsumu Matsuyuki) brillante studente di un liceo privato, è sempre stato l’ombra di Jintan, ma con

il passare degli anni lo ha superato, divenendo un giovane uomo brillante e intelligente, che con freddezza, scontrosità e anche con gentilezza, nasconde la ferita ancora aperta provocata dalla morte di Menma, per la quale anch’egli provava un forte sentimento. Infatti di notte a volte, vaga per il bosco della città, vestito da Menma. Così come Anaru, anch’egli non crede che Jintan possa vedere Menma, ma sarà proprio quest’ultima

a mostrargli che l’ex amico non mente. Sempre accanto a Yukiatsu, c’è l’amica e compagna di casse Tsuruko (Chiriko Tsurumi), seria e brillante studentessa che cerca sempre di aiutare il suo compagno ad accettare la realtà delle cose, a volte stuzzicandolo per la sua mania di vestirsi da donna. In realtà ha sempre invidiato Menma per la sua solarità e voglia di vivere, essendo invece lei timida e non in grado di rivelare i propri sentimenti a Yukiatsu. In ultimo c’è Poppo (Tetsudō Hisakawa) il gigante buono, che dopo aver viaggiato per tutta l’Asia, ritorna in città e si stabilisce alla loro vecchia base segreta nei boschi che frequentavano da piccoli. Lui è il primo a credere alle parole di Jintan e desidera con tutto il cuore aiutare la loro piccola

amica a trovare finalmente la pace. Nonostante Menma sia morta, è sempre allegra e vivace e cerca in tutti i modi di mostrare la sua presenza ed il suo affetto ai suoi compagni, pur non riuscendo a entrare in contatto materiale con loro. Ed è per questo che usa Jintan come tramite, affinché siano a conoscenza della sua presenza. Inizialmente Mari Okada, aveva previsto un percorso diverso dalla trama originale, inserendo elementi erotici slapstick (ovvero comicità espressa con il linguaggio del corpo) incentivando pulsazioni e attrazioni in ambito sessuale tra i protagonisti, concentrando i loro ricordi d’infanzia, mantenendo assente la figura del fantasma. Seguendo i consigli del regista e dal direttore dell’animazione, la storia viene approfon-


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dita e concentrata sulla profonda amicizia dei giovani come tema principale, in modo che la proposta della realizzazione della serie possa essere accettata. In Italia il manga è stato acquistato da Edizioni BD, che lo pubblicherà con l'etichetta Jpop o GP Manga. Il 30 agosto 2012 è stata messa in commercio da 5pb. una visual novel tratta dall'anime per PlayStation Portable, sviluppata da Guyzware. In Italia i diritti della serie

animata sono stati acquistati dalla Dynit e la serie è stata trasmessa su Rai 4 in prima visione dal 5 febbraio al 15 aprile 2012. Il

titolo originale significa “Ancora non conosciamo il nome del fiore che abbiamo visto quel giorno”, traduzione che compare

anche nei titoli di testa italiani e sui DVD e Bluray italiani, insieme al titolo abbreviato "Ano hana" che significa "Quel fiore", usato anche in Giappone. Il film d’animazione della serie: “Gekijōban Ano hi mita hana no namae wo bokutachi wa mada shiranai”, uscito nei cinema giapponesi il 31 agosto 2013, ripercorre la storia della serie televisiva dal punto di vista di Menma e contiene anche scene inedite, come la riunione dei protagonisti un anno dopo gli eventi della serie. Andrea De Rosa


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SARAH NEL MONDO DEL COSPLAY

http://velvetpsychokiller.deviantart.com - Su Facebook: Sarah Ferrari Trecate

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Ciao a tutti, colleghi appassionati di questo fantastico mondo! Mi chiamo Sarah, sono nata e vivo a Firenze, ho quasi 24 anni e da circa sette sono nell’ambiente del cosplay... una passione nata quasi per caso, quando all’uscita del film “Harry Potter e l’Ordine della Fenice” mi resi conto di avere in casa una giacca ed una gonna esattamente con la stessa fantasia dell’abito indossato da uno dei miei personaggi preferiti, Bellatrix Black Lestrange. Inutile dire che quello fu il mio primo lavoro e che da allora sono cresciuta un bel po’, in tutti i sensi. Ho visto la gioia salire e scendere, ho imbarcato

bricolage e di cucito non ci capisco proprio niente... In questo preciso periodo sto lavorando ai nuovi costumi che indosserò alla Festa dell’Unicorno, il mio evento preferito in assoluto; ogni anno mi mette piuttosto pesantemente alla prova per via della tipologia di outfit che mi piace indossare in questa occasione, ma è una gran bella manifestazione che mi regala sempre altrettante gioie! Come quando l’anno scorso ho scatenato il delirio interpretando Cielo da “La Strada per El Dorado”... una cosa davvero incredibile, che non avrei assolutamente mai pensato potesse capitare a me! Anche persogni che poi ho dovuto veder naufragare, ho combattuto pesanti battaglie e avuto momenti di gloria... e sono ancora qui, pronta a realizzare nuovi costumi e a dare vita a nuovi personaggi. Per quello che riesco,

cerco di realizzare in casa quanto più possibile: creo i gioielli, acconcio le parrucche, preparo gli accessori... e dove non arrivo io, ci pensano il mio fidanzato, le mie amiche e mia madre! Delle vere benedizioni, perché di


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ché sono la prima a riconoscere che ci sono tantissime altre cosplayer molto più belle e più brave della sottoscritta... Oltre a personaggi e versioni tradizionali, mi piace moltissimo anche inventare look originali; ad esempio, di recente sono stata un’Elfa della Notte

(non di quelle di WoW) all’Agliana Moonlight Cosplay, e al Ludicomix dell’Aprile scorso ho portato Harley Quinn in una versione cheerleader interamente disegnata da me: penso che sia importante dare spazio alla propria fantasia e non aggregarsi sempre al resto

del branco! Cosa che, in realtà, faccio comunque raramente, poiché mi piace interpretare figure che in pochi scelgono, per un motivo o per un altro... anzi, persino quando si tratta dei famosissimi ed inflazionatissimi VOCALOID mi vado a cercare le versioni più di nicchia! Ma non è che lo faccia per dimostrarmi alternativa e farmi grossa, assolutamente: seguo i miei gusti e questi molto spesso mi portano a deviare dalla massa, nel cosplay come in altre cose della vita quotidiana. Non ho sogni di gloria, non aspiro a diventare la prossima idol... tant’è vero che non partecipo neppure ai contest perché non mi interessano, né mi piace il tipo di competizione che tante volte si viene a creare dietro le quinte! Faccio cosplay per me stessa, perché sono un po’ esibizionista e perché mi piace l’idea di far vivere anche solo per qualche ora i personaggi che ammiro e nei quali mi rivedo – perché sì, il mio criterio

di selezione è questo: non scelgo i soggetti in base alla loro bellezza, bensì mi devono in qualche modo rispecchiare, anche in minima parte. Sono tuttavia sinceramente molto, molto grata a chi mi ha voluto dare questa opportunità: è davvero una bella soddisfazione per una come me, che si considera tanto poco! Così come, nonostante tutto, sarò sempre e comunque grata a questo ambiente per le belle persone che mi ha fatto incontrare e che fanno costantemente parte della mia vita e dei miei pensieri, anche e soprattutto al di fuori delle fiere... vi voglio bene! Spero che i miei modesti lavori piacciano anche a voi che seguite “JAPANIMANDO”... e chissà che qualche giorno non ci incontreremo! Un forte abbraccio a tutti quanti, Sarah Ferrari Trecate


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NITO E “LA META DELLA CUSPIDE”

http://www.nitoferri.jamendo.net - Su Facebook: La Meta della Cuspide

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iao a tutti gli amanti del genere Fantasy, sono Nito Ferri e cerco di descrivermi in terza persona per raccontarvi brevemente dell’ispira-

zione che mi ha condotto alla realizzazione del mio primo romanzo “La Meta della Cuspide”. Nito Ferri (pseudonimo di Antonio Fanelli) nasce in Italia (Bari, Puglia) nel

1977; un bambino chiuso, forse un po’ troppo, è anche taciturno. Tuttavia, come i suoi coetanei, va a scuola e aiuta il padre e lo zio presso un laboratorio di elettronica.

Molto vivace solo con se stesso, inizia a osservare la natura che lo circonda sempre con singolare stupore. Resta affascinato nel vedere un temporale, adora i tuoni, s’immedesima negli dèi che scagliano i fulmini e comincia a leggere storie su leggende, vampiri e magia. Prosegue indagando su diversi racconti, tutti incentrati sul tema del fantastico. Divora scritti sugli elfi, poesie di Edgar Allan Poe, libri d’avventura come Moby Dick e molti testi incentrati sulla narrativa d’evasione. Egli è stimolato dalla visione magica ed esoterica del mondo e la sua creatività aumenta in maniera accentuata. Un lunedì piovoso s’imbatte nel termine “gnomo”, cerca sull’enciclopedia il “perché” a un certo punto della storia dell’umanità è comparso nelle nostre vite un essere più piccolo e pronto a nascondere tesori. Si diverte parecchio. Non smette più di pensare agli esseri fatati della natura. Pensa nuovamente a licantropi, unicorni e fate; legge le storie, indaga su fatti reali, compra Dracula di Bram Stoker e inizia a buttare giù diverse righe. Nasce quindi un mini racconto sulle “creature della notte”, intitolato Gerarld (proprio a imitazione del leggendario Stephen King con il suo


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lavoro “Il gioco di Gerarld”). Il racconto partecipa al concorso Halloween 2006 presso la Bottega delle Arti di Arezzo e arriva tra i primi tre finalisti. Prendono vita molti sonetti oscuri e poesie misteriose; Nito non smette di leggere storie, credenze popolari, mitologie del nord Europa, trattati di stregoneria nonché manuali di magia e alchimia. Sempre per i concorsi di Halloween, il nostro narratore, reduce dei complimenti dagli amici per il racconto Gerarld, inventa un altro scritto, questa volta più breve e meglio strutturato, sempre incentrato sul tema dell’oscurità. Nasce Il berretto sulla panchina allagata. Con questo racconto, a tutti gli effetti horror, Nito si aggiudica il primo posto della classifica nel concorso Halloween 2007. Tutto questo sempre presso la Bottega delle arti di Arezzo. Passano i mesi. Il nostro autore butta su carta decine e decine di poesie

su temi fantastici, misteriosi, gotici e sull’impossibile. Ne nascerà una vasta raccolta che darà come risultato il libro: Poesie del focolare, del mistero e quant’altro. Scorrono ancora settimane, stagioni e molte nuvole. A un certo punto, dopo queste diverse esperienze creative, il nostro autore decide che è arrivato il momento di scrivere un vero romanzo; non che si sentisse all’altezza di farlo ma semplicemente perché era forte in lui il desiderio di scrivere una storia più grande, con tanti personaggi, ricca d’azione e focalizzata sempre sul “Medioevo fantastico” e le leggende epiche. Prende vita a questo punto la bozza “Lantanio e la meta della cuspide” poi modificata e abbreviata in La meta della cuspide. Perché questo titolo, cosa significa? Ecco le prime domande di amici e conoscenti. La meta è l’obiettivo che ognuno di noi può porsi: “io ho l’obiettivo di di-

ventare un bravo calciatore”, “la mia meta è nuotare bene”. La meta è il fine ultimo di un individuo: laddove egli concentra le sue forze, il centro del raggiungimento di tutta una serie di cose. La meta è un bersaglio. Ecco il collegamento con la cuspide. La cuspide, oltre ad essere in architettura la punta acuminata degli edifici o in medicina un particolare dell’apparato dentale, nel linguaggio delle armi antiche indica la punta delle frecce o delle lance. Il fattore bizzarro del titolo sta nel fatto che la meta è un’ambizione astratta, appartenente al linguaggio dell’anima, mentre la cuspide è un oggetto reale e consistente. Il gioco di parole è strutturato quindi con queste tre definizioni metafisiche: 1) gli oggetti inanimati possono prendere vita e avere un obiettivo; 2) tutto in natura è vivo; 3) la magia e le divinità esistono: convinzione os-

sessiva del nostro artista. L’obiettivo della nostra lancia ci immette, altresì, subito nel concetto di guerra, di rivoluzione, di rivincita e di conquista della pace. Questi sono i motivi che hanno spinto Nito a scegliere questo titolo. Il testo non ha partecipato a nessun concorso ed è stato pubblicato per conto dell’editore Arduino Sacco di Roma nel 2011 e distribuito via Web attraverso i motori di ricerca e le librerie online. Mentre nasceva La meta della cuspide, nel cassetto di Nito Ferri si erano accumulate, come dicevamo prima, decine di sonetti. L’autore decide dunque, in via sbrigativa, di pubblicare questo secondo lavoro proprio per evidenziare la sua visione del mondo. Il tema della poesia è delicato e non è facile farsi strada, nell’era della tecnologia, con lodi magiche alla natura scritte su carta. Dopo diversi lavori di revisione, il nostro poeta divide la raccolta in tre sezioni e, a seconda degli argomenti trattati, intitola il libro Poesie del focolare del mistero e quant’altro. Sarà l’editore Aletti di Roma nel 2012 a curarne la pubblicazione definitiva e la messa in rete come per il primo libro. Grazie a tutti per la lettura. Nito Ferri


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“IL GIGANTE DI FERRO” http://nanune13.deviantart.com

“Tu sei chi scegli e cerchi di essere” “Superman”

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dopo questa citazione la vostra qui presente non ha

potuto che chiedere: “Ok, qualcuno mi passa un fazzolettino?” Quando mi è stato assegnato dall’editore di recensire “Il Gigante di Ferro” sono rimasta assai

turbata; nell’immaginario collettivo stiamo parlando di una perla, un cult dell’animazione per bambini. Per molti altri persino l’inizio di futura adolescenza da nerd...

E io non l’avevo mai visto! Se non mi fosse piaciuto? Minimo i lettori mi avrebbero linciata viva. E’ stato quindi con dubbio e timore che mi sono piazzata di fronte al computer e ho iniziato la visione di un film di cui non mi ero mai preso la briga di interessarmi. Non me ne sono pentita. La storia è ambientata in un piccolo paesino portuale del Maine durante gli anni della guerra fredda e precisamente a pochi mesi dal lancio dello Sputnik, il primo satellite artificiale mandato in orbita dai russi. E’ in questo contesto che, in una notte buia e tempestosa, cade sulla terra un oggetto non identificato di proporzioni colossali, avvistato solo da un pescatore del luogo. La vicenda, come è facile immaginarsi, fa il giro del paese cambiando versione a seconda di chi la pronuncia: sarà un altro satellite russo? Una forma di vita aliena? O un mostro? Il piccolo Hogarth Hughes, un ragazzino brillante e dalla vivace curiosità, incantato dalle storie che si narrano in paese, nel momento in cui la sua antenna satellitare scompare dal tetto come se qualcuno l’avesse mangiata, decide di indagare e scoprire chi sia veramente lo strano


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oggetto non identificato. Seguendo le tracce e lo sfacelo lasciato dalla creatura, il bambino si spinge così nel bosco sino alla centralina elettrica che alimenta l’intera cittadina scorgendo infine qualcosa di ben diverso da un marziano o un satellite russo: un gigante di ferro. Tratto dal romanzo di Ted Hughes (di cui il bambino protagonista riprende il cognome) il “Gigante di Ferro” uscì per la prima volta nel 1999 divenendo presto una delle pellicole d’animazione più amata dalla critica tanto da aggiudicarsi diverse nomination e parecchi premi sia come miglior film d’animazione, che come regia, sceneggiatura etc etc... Avendolo visto per la prima volta (come anticipato all’inizio) alla veneranda età di “non si dice”

ho avuto modo di apprezzare questo film non solo per la presenza degli elementi che possono aver attirato l’attenzione dei bambini (“Oh, guarda, un robottone gigante che mangia ferro”) quanto per alcuni tratti della trama sicuramente oscuri ai più piccoli. Il contesto storico per esempio. La guerra fredda è stato forse uno dei periodi più critici per gli Stati Uniti d’America: il continuo terrore di un attacco atomico e della

presenza di spie comuniste in territorio a stelle e strisce la facevano da sovrano e inquietavano gli animi delle persone. Ciò che rende assolutamente brillante questa sceneggiatura è come tutti gli elementi sopra citati siano stati inseriti e allo stesso tempo “cartunizzati” per renderli comprensibili ad un pubblico infantile senza d’altronde perdere il loro significato originale. Fenomenale a questo proposito è la scena in

cui la classe di Hogarth sta facendo lezione e la maestra gli mostra un video in stile cartone animato (piuttosto inquietante) su come comportarsi in caso di una minaccia atomica. La stessa presenza del gigante di ferro è per tutto il film temuta non tanto per la paura di un enorme bestia di metallo, quanto per il fatto che non sono stati gli americani a crearla e ciò, più di qualsiasi altra cosa, la rende una minaccia. Oltre questo la pellicola si distingue per una dolcezza strappalacrime incarnata si, nell’amicizia tra il bambino e il gigante, ma più di tutto nel gigante stesso e il suo cammino di crescita e apprendimento dei valori umani. Insomma, qualcuno ce l’ha un fazzoletto? Francesca Rita Loi


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DEBORA: SPAZIO ALLA CREATIVITA’!

http://anubi1.wix.com/liberadicreare - Su Facebook: Libera di Creare

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iao a tutti! Mi chiamo Debora, anche se in molti mi conoscono come Libera di Creare o Debby Art, le mie pagine su FB. Sono nata a Milano ben 38 anni fa (sono vecchietta lo so!), adoro i fumetti, leggere fantasy, illustrare, dipingere e da che ricordo non ho mai smesso di impugnare una matita o pennello. Da piccola, a scuola, ricordo che aspettavo con ansia la ricreazione e appena l'insegnante usciva dall'aula, mi gettavo in corsa sulla lavagna e disegnavo il viso di Holly (Holly e Benji). In effetti era molto facile farla, bastava disegnare

una tazza da latte (l'impugnatura diventava l'orecchio), poi aggiungevo i capelli, occhi, naso, bocca e il gioco era fatto! Crescendo però mi sono resa conto che lo stile jap, disegnato con quegli occhioni enormi non era esattamente quello che avrei voluto continuare,

così ho aperto gli occhi e ho cercato altrove. In ambito di illustrazioni amo L. Royo e ancora oggi lo seguo (tra l'altro ho avuto la fortuna di trovarlo al Lucca Comics qualche anno fa per un'intervista... mi è venuto un infarto!) e credo che non smetterò mai di farlo,

perché sono dell'idea che, anche se si è arrivati, non si smette mai di imparare! Stessa cosa per il grande Simone Bianchi, artista che apprezzo molto e quando lo trovo alle fiere sbavo nel vederlo disegnare live. Negli anni, alcuni eventi familiari che incisero sulle mie decisioni, mi obbligarono a mettere tutto da parte in attesa di poter ricominciare. Questo però non mi ha mai impedito di coltivare la mia passione anche se il tempo a disposizione era veramente poco. Nel 2008 finalmente ho potuto approfondire determinati aspetti del


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fumetto, che ignoravo, imparando anche a sceneggiare e colorare in digitale, frequentando la scuola del fumetto di Milano. Sono stati anni molto interessanti, sia nell'aspetto professionale (a cui tengo molto e dove in pratica ci è stato detto da subito che intraprendere la strada del fumettista è un percorso irto di ostacoli), sia per determinate e splendide amicizie che coltivo ancora oggi. (Colgo l'occasione per salutare i miei insegnanti che mi hanno aiutato a crescere... presto o tardi passo a trovarvi è! ^_^). Terminato il periodo di approfondimento mi sono cimentata, in modo immediato, in vari concorsi di illustrazione e fumetto riuscendo a

ottenere alcune menzioni, una vittoria (che tra l'altro non mi aspettavo!) e una pubblicazione in un'antologia di racconti brevi a fumetto. Nel 2013, dopo ben sedici anni di convivenza, mi sono sposata, ma questo non mi ha impedito di continuare il mio percorso, l'ha solo rallentato. (Come si dice? Piccoli passi ma buoni! ^_^) Non contenta, mi sono buttata anche nel mondo letterario, che adoro e non ho intenzione di lasciare! Una cosa che mi piace fare, a tempo perso, è omaggiare un romanzo o un racconto che mi ha colpito, realizzando fanArt illustrate o addirittura una breve scena letta nel libro e realizzata a fu-


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metto. (Tanto per rimanere allenati! ^_^) Alcune mie illustrazioni sono state pubblicate all'interno della trilogia fantasy I Demoni di Eukora, edito da Il Ciliegio Edizioni. Altre sono state inserite all'interno dei romanzi Il falco di Maggio e Antichi Sospiri edito da La Mela Avvelenata BookPress, insieme ad altre illustrazioni di rappresentanza inerenti ad altri romanzi/racconti editi sempre dalla stessa CE. Nel 2013 un mio breve

racconto free è stato pubblicato da La Mela Avvelenata BookPress, dove la stessa Cover è una mia opera e, sempre con la stessa CE, nel 2014 è stato pubblicato in Ebook (ma è disponibile anche il cartaceo con tanto di dedica) il fumetto Sibilla Visioni di Morte ispirato alla novella dell'Autrice Alexia Bianchini con cui ho collaborato in modo splendido! Buon proseguimento a tutti!

Dal 2009, ogni mese gratuitamente, in Via Mar dei Sargassi n. 68, presso il Parco del Canale dello Stagno di Ostia Lido (Roma)

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LA VITA MULTIPLA DI “JOY PHOTOGRAPHIE” Su Facebook: Joy Photographie

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ono Giorgia, in arte Joy Photographie, ho 30 anni, sono di Roma e come ogni “supereroe” che si rispetti ho una doppia... anzi nel mio caso... tripla vita... di giorno (un po’ come Clark Kent), laureata in giurisprudenza, praticante e futura consulente del lavoro, ma è solo quando esco dall’ufficio che la mia vera personalità esce fuori... Fotografa di sera e Cosplayer nei week end. Gran parte della mia vita è dedicata allo sviluppo delle mie passioni più grandi, fotografia, musica (eh si canto anche in una band!) e... manga, anime, Giappone, kawaii, fantasy, cucito e ovviamente...

cosplay! Come si intuisce ho una vita abbastanza movimentata, riempita da queste passioni che mi seguono da sempre, una delle quali, la fotografia sta recentemente diventando un secondo lavoro! Le mie giornate sono sempre movimentate... passo dal lavoro in ufficio a quello dietro alla macchina fotografica, intervallandoli a momenti dedicati completamente alla creazione dei miei cosplay che cucio personalmente, nonché alla “fabbricazione” di tutti gli accessori e le armi necessarie... sono molto attenta ai dettagli in entrambi i frangenti, dal


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trovare una location particolare o nel modificare la foto dandole il giusto effetto, adattandola al “modello cosplayer” che di volta in volta ho davanti, come pure nel creare cospaly particolarmente minuziosi... sembrerà una banalità ma in ogni cosa sono i piccoli dettagli a fare la differenza... almeno questa è la mia filosofia! Ma torniamo a noi... principalmente nasco come fotografa di “live music”, seguendo varie band emergenti romane nei loro concerti e serate, soltanto recentemente sono riuscita a coniugare queste passioni in due modi, da una parte organizzando dei servizi fotografici per i cosplayer sia su loro commissione che

per seguire progetti personali e dall’altra “vagando” per le fiere indossando i miei cosplay e allo stesso tempo fotografando gli altri... e devo dire che le soddisfazioni sono enormi! Lavorare con cosplayer permette di trasformare un normale servizio fotografico in un momento davvero magico, divertente e colorato, senza considerare che il lavoro è notevolmente facilitato, i cosplayer sono meravigliosi, conoscono e si calano perfettamente nel loro personaggio con notevoli vantaggi... difficilmente i cosplayer sono timidi con una macchina fotografica “puntata” addosso, anzi tirano fuori il meglio di se, posando davanti all’obiettivo con una


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naturalezza che molte modelle invidierebbero e i risultati si vedono! Le foto vengono apprezzate da moltissime persone, appassionati del genere e non, con grande soddisfazione mia e dei ragazzi coinvolti in questi progetti che vedono i loro sforzi e il lungo lavoro ripagati. A questo proposito, recentemente ho avuto un’enorme soddisfazione da un progetto personale. In quanto cosplayer di Perona, (dal manga One Piece) ho coinvolto un gruppo di ragazzi che in occasione di Romics 2014 hanno rappresentato il più bel gruppo di One Piece mai visto (e li ringrazio ancora per la partecipazione!!). Ho quindi organizzato un set fotografico in esterna presso il Parco degli Ac-

quedotti, una location molto suggestiva che, complice la bellissima giornata era piena di persone. In quell’occasione il parco di è fermato! Si è infatti creata una folla di curiosi che sorpresi dall’iniziativa ci hanno fatto compagnia per l’intera giornata, facendo domande e riprendendoci con i loro smartphone, la parte più divertente è stata sicuramente quando alcuni bambini, riconoscendo in noi i personaggi del loro anime preferito, si sono avvicinati chiedendo autografi e foto e domandandoci “ma siete quelli veri?”(è stata la domanda più divertente!) In queste situazioni organizzate è meraviglioso scattare con persone tanto divertenti e colorate, un po’ meno age-


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vole è coniugare le mie due passione durante le fiere, in questo caso, sebbene la voglia di fotografare i tantissimi cosplayer partecipanti si enorme, altrettanta è la voglia di essere anche io fotografata, (in fondo anche io sgobbo per i miei personaggi!) e vi assicuro che non è facile girare vestita di tutto punto e allo stesso tempo trascinarmi dietro l’attrezzatura, sebbene in questi casi, ridotta all’osso (la mia fida reflex, un obiettivo 28-75

mm, un 50mm, batterie di ricambio)! Queste al contrario delle prime sono sicuramente situazioni più complesse, fortunatamente in questi casi ho con me il mio meraviglioso assistente (e fidanzato!!) senza il quale tutto ciò non sarebbe possibile... lui si occupa dell’attrezzatura, e anche (in quanto ingegnere) della realizzazione delle parti più tecniche dei cosplay, insomma un lavoro di squadra perfetto! Attualmente sono impe-

gnatissima nella realizzazione di due nuovi cosplay per le prossime fiere, un classico come Sailor Moon (nella versione Neo Queen Serenity) e la più recente Daenerys Targaryen (da Game of Trones), inoltre sto realizzando un cosplay... per il mio cane (ebbene si!) che verrà con me al prossimo Romics... mentre dal punto di vista fotografico proseguo con la collaborazione con vari cosplayer con i quali ho appuntamento

ISCRIZIONI APERTE MASTER IN EDITORIA LIBRARIA “A.VICINANZA” Corsi: REDATTORE WEB - CORRETTORE BOZZE, GRAFICO EDITORIALE DI BASE, REDATTORE EDITORIALE, EDITING, APRIRE UNA CASA EDITRICE. FORMULA ON-LINE A DISTANZA CERTIFICAZIONE EDITORIALE PER TUTTI GLI ISCRITTI Infoline: info@masterineditoria.it - 06.33.61.08.00 (Ore 10-14)

alle prossime fiere di Rimini, Roma e Lucca, in più nel prossimo futuro ci sono anche delle mostre legate a serate cosplay ovviamente... insomma di certo non mi annoio e spero di non aver annoiato neanche voi!! Beh che altro dire... questa sono io in brevi linee! Se volete conoscere meglio me e i miei lavori visitate pure la mia pagina fb e il mio profilo! Mata ne! Giorgia Cannone


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TRUCCHI E MAGIE DI NICLA

www.nicla.org - Su Facebook: Nicla Trucco Professionale

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al 1978 ne son successe di cose, e quanti cambia-

menti!!! In tutti questi anni mi sono resa conto che la cosa più importante non è star dietro un banco a vendere e fare fatturato. Indubbiamente è importante per continuare a sopravvivere in questo momento di grande cambiamento in tutti i settori del mercato, ma la soddisfazione più grande è di veder le persone contente per aver realizzato un loro sogno, aver interpretato i loro desideri e poterli realizzare, trovare soluzioni a problemi che sembravano irrisolvibili. Questo è il motivo per cui dopo tutti questi anni ancora ho l’entusiasmo di

una ragazzina e continuo a migliorare in tutti i campi per dare un servi-

zio sempre migliore. Mi piace valorizzare l’operato degli artisti,

questo è il motivo per cui mi sono circondata di persone vivaci e piene di entusiasmo e con grande creatività. Ad oggi siamo un team di 9 donne, brave, competenti e professionali. Nel centro Nicla Makeup Artist si trova tutto quello che riguarda lo spettacolo. Il trucco è il nostro punto di forza. La scelta di aziende leader sul mercato professionale come Kryolan, di cui siamo i responsabili per la Toscana, ha fatto la differenza in questi anni. Il laboratorio artigianale produce le cose più incredibili, dalle maschere in lattice che riproducono personaggi fantastici ai cappellini stile gotico e fantasy, alle gonne in tulle


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tipo tutu oppure oggetti per completare gli abiti dei personaggi famosi. L’ultima novità che si è aggiunta alla Nicla Makeup è il servizio sartoria su misura.Vedere la nostra magica sarta che da un semplice pezzo di

stoffa riesce a realizzare abiti fantastici o semplicemente eseguire la richiesta di un personaggio è una soddisfazione che non ha limiti. In tutto questo sia io che le mie collaboratrici mettiamo tanto impegno e voglia di andare avanti. Il segreto penso che sia di aver ritrovato la voglia di giocare e di divertirsi, il piacere di scoprire cose nuove e soprattutto tornare un po’ bambini e ritrovare quello stupore offuscato dalla quotidianità e dall’essere entrati nel mondo dei grandi! Ringrazio tutti i nostri clienti che da anni ci seguono e ci danno fiducia e le mie fedeli collaboratrici che mi sopportano e mi affiancano ogni giorno!!! Nicla Ottanelli


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PAUL, SUPERPOTERI E AMBIENTE Su Facebook: Paul D. Dramelay / Il Distintivo dei Guardiani

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se vi dicessero che le storie super eroistiche stile Dc o Marvel da oggi esistono anche sotto forma di libri? Mi chiamo Paul D. Dramelay ed ho scritto “Il Distintivo dei Guardiani”. Si tratta di un libro ambientato in Italia, che parla di ambiente, natura, fumetti, supereroi e super poteri. Il protagonista è un ragazzo di dodici anni, timido ed introverso che, grazie ad un gesto di estremo amore verso gli animali, scoprirà una realtà parallela fatta di veri supereroi intenti a salva-

guardare il pianeta. Durante lo svolgersi della storia, il protagonista scoprirà che la presunta morte del padre forse non è realmente accaduta e che per giunta, questi è coinvolto con la realtà appena scoperta. Misteri, intrighi, problemi personali e risvolti inattesi, talvolta divertenti, faranno da cornice alla narrazione. Per definire il genere del romanzo che molti potrebbero dire essere un urban fantasy, ho dovuto coniare il termine Written Comics, “fumetto per parole”, mutuato dal termine

“Graphic Novel” utilizzato nel mondo dei fumetti per categorizzare tutte quelle storie per immagini più simili per stile e contenuti a dei libri che a “Comics”. In tal senso “Il Distintivo dei Guardiani”, è un vero è proprio fumetto. Abbiamo infatti la scoperta “fortuita” da parte del protagonista di una realtà alternativa a quella nota a tutti, la scoperta di super poteri, segreti, nemici, misteri... Inoltre nel creare il libro ho utilizzato alcune delle tecniche che si utilizzano nei fumetti per la creazione dei personaggi

e delle trame. Ad esempio il protagonista del libro ha una doppia F come iniziale di nome e cognome al pari di Peter Parker, Lex Lutor, Dare Devil e molti altri. C’è poi l’utilizzo di un feticcio che dona i super poteri come l’anello di Lanterna Verde, la scoperta di un elemento/punto debole come la Kriptonite che limitano il potere del super eroe. Del libro, se volete, potete leggere i primi due capitoli che utilizzo come promo e che sono scaricabili attraverso un link collegato al profilo facebook dedicato al libro. Ho anche creato un book trailer che potete trovare su YouTube cercando “Il Distintivo dei Guardiani” oppure sempre collegandovi alla pagina facebook dedicata al libro. Attualmente ho pubblicato il libro in versione ebook scaricabile da Amazon, Google Play, La Feltrinelli, Ultimabooks e molti altri siti di vendita on line e sono certo che possa piacere a molti. Nello scriverlo ho


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principalmente pensato al tipo di libro che mi sarebbe piaciuto leggere ma oltre che a me, sono certo che “Il Distintivo dei Guardiani” possa piacere sia a chi ama partecipare a competizioni di Cosplay che a tutti coloro che affollano le varie rassegne annuali di fumetto come quelle di Lucca, Napoli e Roma. Date le tematiche am-

bientali che fanno da cornice alla storia, sono certo che il libro possa essere d’interesse per coloro che attivamente promuovono la salvaguardia della natura e dell’ambiente e a chi semplicemente ama gli animali e trascorrere il tempo libero all’aperto. Infine, più in generale, credo che “Il Distintivo dei Guardiani” possa pia-

cere a tutti coloro che amano leggere narrativa fantastica e nel contempo negli ultimi anni non si sono persi nemmeno un film di quelli creati sulla base dei personaggi DC o Marvel. Se dovessi farmi un po’ di auto promozione, più di quanta già non ne ho fatta qui, direi che “Il Distintivo dei Guardiani” è un libro per tutti coloro che hanno

desiderato e forse ancora oggi desiderano, sentirsi dei “real super hero” per mezzo delle loro azioni, passioni e scelte di vita. Grazie della vostra attenzione e complimenti per le vostre passione, che non posso che appoggiare! Paul D. Dramelay


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L’ARTE DI DANILO ANTONIUCCI Su Facebook: Danilo Antoniucci

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iao, mi chiamo Danilo Antoniucci, classe 1979 e sono un fumettista e illustratore. Fin da piccolo ho sempre avuto una passione sfrenata per il disegno (praticamente consumavo tutti i quaderni di scuola solo per quello per la gioia della maestra e soprattutto di mamma)... inizialmente la mia passione era più votata al disegno artistico, e molto raramente disegnavo personaggi dei fumetti o dei cartoni, e spesso erano personaggi Disney (i personaggi dei cartoni giapponesi non erano nelle mio corde, anche se li adoravo e li guardavo in continuazione). Decisi

quindi di proseguire in un campo dell’arte come la ceramica, ma cambiai subito idea quando scoprii che la scuola che avevo scelto di frequentare aveva una sezione di Disegno Animato!! Grazie a questa scelta potei alimentare e perfezionare la mia passione per il disegno, soprattutto per l’illustrazione nella quale mi specializzai con gli acqerelli e tempere!!! Come ipirazione avevo grandi autori italiani come Roberto Innocenti e Giacinto Gaudenzi, che ho avuto l’onore di conoscere entrambi, e ho avuto l’opportunità ci frequentare lo studio del secondo, nel quale perfezionai le mie tecni-


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che!! (e vorrei fare una menzione speciale del libro “Le quattro stagioni di Boscodirovo” di Barklem Jill, semplicemente fantastico)... purtroppo non ho avuto molta fortuna nel campo dell’illustrazione, a parte una piccola parentesi, spesso e volentieri mi sentivo dare la solita risposta “sei molto bravo, fai dei lavori interessanti, ma non trattiamo questo genere!” ...(ok, come risposta ci può stare... ma se mentre me la dici dietro di te ci stanno decine di libri che dimostrano il contrario, la cosa lascia perplessi! A quanti è capitato questo?) Venni così trascinato, con promesse di calde vergini e magnifici tesori, nel

campo del fumetto, anche se non avevo una gran esperienza del genere, per il quale pubblicai ministorie come “Cronache di un malandrino” “Strane storie”, un volume con una raccolta di storie per il mercato francese, e il recente volume “Bang Balls” per la Shockdom edizioni in collaborazione con lo sceneggiatore Luca Pozza (delle vergini e dei tesori ancora nessuna traccia, forse il corriere espresso non trova la casa... chissà). Lo stile dei miei fumetti ricalca il modello francese e come personaggi prediligo gli animali antropomorfi sullo stile “disneyano”, che mi hanno sempre appassionato dai tempi di scuola, la decisione è stata presa dopo avere visto gli splendidi fumetti “Blacksad” di Canales e Guarnido, “Solo” e “La Guilde” di Oscar Martin, per citarne alcuni. Nel fumetto “Cronache di un Malandrino” ho inserito la mia passione dei borghi

e castelli che circondano la mia zona (Urbino e dintorni) e “Dago” è stato una fonte inesauribile di spunti!!! Ho anche alimentato la mia passione per l’animazione Giapponese, in particolar modo per i film di animazione dello Studio Ghibli, dei quali, oltre alle magnifiche storie, adoro le meravigliose e dettagliate scenografie! (immancabili sui miei scaffali i book sull’Arte dei film), leggo diverse varietà di fumetti, dai supereroi americani ai manga (debitamente scroccati dallo scaffale di mio fratello) dei quali adoro soprattutto la co-

micità. Ultimamente ho deciso di creare una piccola serie di strisce online comiche ispirate alla mia vita personale, ovviamente molto rivisitata, applicando uno stile più semplice e diretto, ne ho create alcune per saggiare il terreno ed è stato ben accolto! In questo lavoro ci vuole molta pazienza e passione, e spesso non mancano i mal di pancia, ma quando vedi il tuo lavoro finito e senti le buone critiche da parte dei lettori, tutto passa! Danilo Antoniucci


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INTERVISTA A “YURIKO TIGER”

www.youtube.com/YURIKOTIGER - www.ameblo.jp/yurikotiger - Anche su Facebook

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osplay On-Air questo mese è andato a trovare un’artista nostrana che sta lavorando ormai da diversi mesi in Giappone. Lei si chiama Eleonora, ha 20 anni, un carattere dolce e solare... ma tutti la conoscono come blogger/vlogger e stellina nascente Yuriko Tiger! L’abbiamo incontrata in un cafè alla Nakano Broadway e ci siamo fatti raccontare la sua avventura... I: Da dove nasce il tuo nome? Y: Il nome Yuriko mi è sempre piaciuto, ha un suono delicato e significa ‘bambino del giglio’ e indica la parte dolce e sensibile del mio essere. Tiger invece ha un duplice significato. In katakana viene scritto ‘タイ ガ - lett. Taiga’, che è il nome del mio personaggio preferito, la protago-

nista di Toradora! Mentre in inglese vuol dire ‘tigre’, animale che amo tantissimo e che rappresenta

ciò che voglio diventare: più forte, decisa, aggressiva come una tigre!

I: Cosa ti ha spinto a compiere un passo così importante? Y: In realtà non c’è un solo motivo. Per tante ragioni in Italia non ero felice. Ho sempre vissuto ad Imperia e ho passato dei momenti difficili, l’ambiente che mi circondava non accettava la mia passione per i fumetti e per il Giappone. A scuola, già dalle medie, ho passato anni bui fatti di maltrattamenti e bullismo. La mia famiglia attraversava un brutto periodo di crisi e l’unico posto dove ritrovavo un pò di serenità era tra le pagine dei manga e delle riviste/forum che parlavano del Giappone. All’epoca leggevo molto spesso ‘Obenkyo’, che parlava di questo Paese lontano, che sembrava ai miei occhi un paradiso. E così iniziai a sognare di andarci. Mi sembrava un sogno impossibile all’inizio, ma ho imparato che nulla è impossibile, solo più o meno difficile da realizzare. Decisi di mettermi d’impegno per realizzarlo, a tutti i costi. Per via del periodo delicato che stavo passando in famiglia, non potevo contare su di loro, quindi l’unico modo che vedevo per mettere i soldi da parte e intraprendere il lungo viaggio era iniziare a lavorare a tempo pieno.


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Così dopo le medie mi iniziai a lavorare in un panificio, con orari massacranti. Questo mi portò, ahimè, a lasciare la scuola, e me ne pento non poco. Non consiglio a nessuno il passo che ho fatto, ci sono altri modi per raggiungere i propri obbiettivi, ma questo fu un errore di gioventù dettato anche dalla situazione disagiata in cui mi trovavo, per cui forse non avrei potuto fare altrimenti... Però dopo aver messo un bel gruzzolo da parte sono riuscita a partire e ho ripreso la scuola in Giappone! Ho già finito il corso di 9 mesi per il li-

vello base e spero di iniziare presto il prossimo! :) I: Com’è iniziata la tua avventura in Giappone? E come è cambiata la tua visione di questo ‘nuovo mondo’ ad oggi? Y: Quando sono arrivata mi sembrava tutto meraviglioso! Tokyo è una città piena di vita e di opportunità! Ho vissuto per un periodo in una share house (casa condivisa) con diverse coinquiline, giapponesi e straniere. Ho iniziato a frequentare la scuola per stranieri a Shibuya e ho conosciuto tante nuove persone! La prima cosa di cui però ti accorgi è quanto è diffi-

cile fare amicizia con i giapponesi. Sono molto molto timidi e riservati. Alcuni non riescono quasi a rivolgerti la parola, altri chiacchierano volentieri ma poi anche se ci si scambia i contatti non rispondono più. E’ un pò scoraggiante all’inizio, ma ci sono anche tanti stranieri e italiani, quindi per fortuna sono riuscita a farmi un pò di amici. Mentre studiavo mi sono messa in moto per cercare lavoro, per mantenermi e non pesare sulle spalle dei miei genitori. Ho trovato un impiego part-time in un maid cafè che mi ha aiutato non solo finanziariamente ma anche ai fini linguistici. Lavorare in un ambiente dove sei costretto a parlare con tanta gente e ad esprimerti in giapponese è un buon allenamento! Ogni tanto facevo anche provini per qualche ingaggio da modella e mi hanno presa per qualche servizio. Tra le qualità che una ragazza carina deve avere è la bassa statura, ci credete? Io ero quasi fuori dai loro standard! Tutto all’opposto rispetto all’Italia dove vanno avanti le più alte! XD Tra un provino e l’altro mi ha ricontattato un’agenzia che forma Idol e ho accettato al volo! Ho conosciuto il mio manager, che ora segue solo me personalmente, e ho iniziato la mia gavetta!! All’inizio sembra tutto meraviglioso qui, in una città che non dorme mai

e che ti offre mille servizi, dove trovi tutto sui tuoi fumetti preferiti e puoi incontrare gli idoli che dall’Italia potevi solo sognare. Gente carina e sorridente, libertà di stile e posti meravigliosi da visitare! Ma la gran parte di queste cose sono solo apparenza, e questo mi ha deluso parecchio. In Giappone sono molto cortesi ma non mostranomai i loro veri sentimenti e il razzismo in molti campi è dilagante. Le Idol sono costrette in una vita piena di divieti (io stessa che ancora sono ancora alla ‘gavetta’ non posso esprimere dissenso nei programmi tv, non posso tenere anelli o uscire con ragazzi etc).. Insomma, talvolta è dura, davvero dura. Bisogna adattarsi al loro modo di lavorare, a non potersi fidare QUASI di nessuno, a proseguire anche quando ci si sente tremendamente soli. I: Quali sono le differenze principali tra ‘far Cosplay’ in Italia e in Giappone? Y: Si tratta di due mondi completamente diversi! In Giappone il Cosplay è molto più legato al fare foto e al consumismo, in Italia è votato al cazzeggio. Mi spiego meglio. Nelle fiere giapponesi eccetto il WCS a Nagoya - non esiste la gara Cosplay, i Cosplayers non girano liberamente per la fiera (c’è l’area Cosplay e finchè sei in costume


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non puoi spostarti) dove la gente che passa può farti la foto. Sembrano più degli animali in un recinto. Inoltre c’è un regolamento apposito di comportamento per i Cosplayer. Primo devono entrare in

fiera SENZA costume e vestirsi nei camerini. E non importa se sei arrivato già vestito: ti cambi e ti rimetti il Cosplay all’interno. Capita talvolta che una ‘sorvegliante’ ti faccia il controllo mutanda, cioè le cosplayer con la gonna

devono mostrare le mutande per esser sicuri che in fiera nessuno giri senza! Mossa peraltro totalmente inutile in quanto chiunque potrebbe togliersele appena fuori dai camerini XD Il Cosplayer poi deve pagare, oltre che per il nor-

male biglietto di entrata, per una card Cosplay a parte. E se il biglietto è già caro di suo, è una spesa (antipatica) in più. Come se non bastasse, dopo che hai pagato di più, sei rimasto confinato in un recinto e ti hanno controllato le mutande, devi anche sloggiare prima! Perchè il Cosplayer deve cambiarsi prima degli altri in modo che possano chiudere i camerini! Verso le 5pm la festa è finita. In Italia invece il Cosplay è molto più libero, a volte ti fanno pure lo sconto per entrare in fiera! Si può girare ovunque e cazzeggiare. Chi vuol fare le foto trova dei posti per farle, chi vuole girare gli stand può accedere a tutte le aree, chi vuole gareggiare è libero di buttarsi sul palco e provare i brividi della competizione! I:A questo proposito, cosa potrebbero imitare gli italiani dai giapponesi e viceversa? Y: Le fiere giapponesi, nonostante le restrizioni eccessive nell’ambito Cosplay, hanno di positivo un’organizzazione impeccabile. Questa potrebbe essere una buona lezione per le fiere italiane che spesso e volentieri hanno problemi organizzativi che vanno avanti da decenni. Gli italiani invece dovrebbero insegnare ai giapponesi la nobile arte del CAZZEGGIO! In-


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somma, dovrebbero divertirsi di più! Personalmente adoro fare Cosplay in Italia :) I: Qual è il tuo lavoro/attività principale? Quali sono i tuoi prossimi progetti? Y: Come ho detto prima, qui il Cosplay è molto più legato al consumismo, per questo esistono diverse figure professionali legate ad esso che in Italia non esistono. Ora sto facendo gavetta per diventare una Idol, attività che qui viene definita ‘Talent’. Ci sono diversi tipi di talent a seconda delle capacità individuali. Io per esempio non canto e non

ballo (per adesso, ma spero di farlo in un futuro prossimo!) ma sono una ‘Modella Cosplay’. Ho fatto anche diverse comparsate in TV nei panni dei miei personaggi preferiti :) Il mio lavoro mi porta spesso in giro per le fiere cosplay per pubblicizzare prodotti o fumetti! Mi troverete prossimamente al Japan Expo di Parigi e al WCS di Nagoya. Vorrei iniziare al più presto il nuovo corso di giapponese e finire il periodo di gavetta per diventare una idol a tutti gli effetti! :) I: I giapponesi come vedono

gli stranieri che tentano questo genere di carriera? Y: Il mondo dello spettacolo è spinoso un pò in tutto il mondo, pieno di invidie e di rivalità. A peggiorare la situazione c’è il fatto che io sono una straniera e qualcuno si chiede come mai mi abbiano chiamata a lavorare in questo campo quando ci sono altre mille giapponesi molto più preparate di me (soprattutto a livello linguistico). Io mi impegno sempre e cerco di non darmi per vinta! Però non è tutto nero, ho avuto la fortuna di conoscere anche tante persone interessanti e i soprattutto I miei idoli! Inoltre il mio manager è una persona molto umana, mi incoraggia e mi aiuta come se fosse il mio papà giapponese! I: Che consigli daresti ai ragazzi che come te hanno il sogno di vivere nel Paese del Sol Levante e lavorare nel mondo dello spettacolo? Y: Prima di tutto consiglio di NON MOLLARE LA SCUOLA, assolutamente. Preparatevi al meglio, studiate tanto, fate anche dei corsi di lingua e parlate con tante persone che vivono qui e condividono la loro esperienza. Questo vi darà una marcia in più! Non fatevi cogliere impreparati! Cercate di conoscere prima tutti i pro e i contro che questa nazione vi offre, altrimenti potreste rimanere delusi. Informatevi tramite le associazioni euro-

pee che lavorano col Giappone, che vi potranno aiutare sia per il viaggio che per l’alloggio, l’inserimento in una locale etc... Una volta lì, se volete lavorare nel mondo dello spettacolo, non resta che fare tanti e tanti provini. Il segreto è far girare la vostra immagine il più possibile! Non importa nemmeno se non verrete presi ai provini, comunque le vostre foto verranno esaminate da tante persone. E più provini fate, più le foto girano, più sono le chances di essere richiamati! In Bocca al Lupo!! Per rimanere in contatto con Yuriko e vivere insieme a lei questa avventura, seguite la sua pagina facebook YURIKO TIGER COSPLAY e il suo vlog su YouTube e, per gli utenti giapponesi, esiste anche un blog giapponese su Ameba. Cosplay On-Air Valentina Podda e Maura Pilleri (Kahindra)

Ogni mercoledì dalle ore 20.20 in FM ed in streaming su

Radio Dimensione Musica

www.radiordm.it/live


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L’ITALIA DICHIARA GUERRA AGLI ANIME http://imagorecensio.blogspot.it

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primi “cartoni animati giapponesi” scatenarono un vero putiferio, e vennero accusati dai giornalisti di varie nefandezze: violenti, ripetitivi, di scarsa qualità, assassini (a causa di un incidente durante un gioco accaduto ad un bambino), lacrimevoli, rimbambenti, fascisti, causa della tossicodipendenza, robotizzanti, satanici e chi più ne ha più ne metta. Classico era il paragone con i cartoni americani, in primis Walt Disney, ovviamente un paragone negativo per gli anime. Con i giornalisti che equiparavano i cartoni animati statunitensi per il cinema (di maggiore qualità) con i cartoni animati giappo-

nesi per la tv (più economici). Cartoni con storie bambinesche (Walt Disney), piattamente verbose (Hanna & Barbera) oppure incentrate solo su gag comiche (Warner Bros) paragonati a trame seriali e coinvolgenti come quelle giapponesi, e con tematiche quasi sempre innovative per la programmazione per bambini in Italia. Tra le accuse più assurde e più ripetute contro gli anime, tanto da reggere sia alla logica che al tempo, c’era quella di essere fatti al computer. Colpa che, tra la fine degli anni 70 e i primi anni 80, era la più infamante. L’accusa di essere pensati e disegnati da un

calcolatore elettronico era tanto inverosimile, eravamo in un periodo storico in cui il computer lo usava solo la Nasa, quanto più volte smentita dagli stessi disegnatori giapponesi, nei pochi casi in cui i giornalisti italiani si prendeva la briga di intervistarli. Nonostante le smentite degli addetti ai lavori nipponici la stampa italica continuava con questa favola, talvolta nello stesso articolo in cui si trovava la sua smentita. A distanza di ormai più di una trentina d’anni ho trovato assai ilare rileggere questi articoli, specialmente quando venivano scritti da importanti commentatori politici, giornalisti famosi, personaggi dello spettacolo e della cultura. Comunque le polemiche non iniziarono immediatamente, alla prima trasmissione di Goldrake si possono leggere articoli favorevoli al nuovo cartone animato, le critiche iniziarono con la sua seconda serie, intorno al gennaio 1979. Le critiche, sempre presenti, esplosero con l’articolo di un parlamentare di sinistra su “La Repubblica” nel gennaio 1979, ed ebbero un altro picco virulento nell’aprile 1980 con la petizione di 600 genitori di Imola, che chiedevano meno cartoni animati giapponesi in televisione.

A dire il vero questi 600 genitori di Imola non è che avessero proprio torto, infatti la programmazione delle tv private era tempestata da anime, ed anche la Rai ne trasmetteva parecchi, basti ricordare che le tv italiane tra il 1978 e i primi anni 80 mandarono in onda praticamente gran parte del catalogo delle case produttrici nipponiche dagli anni 60. Detto del tipo di accuse e del periodo del loro scatenarsi e giusto spendere due parole sugli accusatori e sulla minoranza dei difensori. Mi ha sorpreso molto trovare tra i denigratori di quella che era una nuova forma di intrattenimento in Italia alcuni personaggi che personalmente stimo, come Vittorio Zucconi, Dario Fo, Michele Serra, Bonvi. Mentre non mi ha sorpreso trovare nelle file degli accusatori Alberto Bevilacqua. Ho poi scoperto una schiera abbastanza fitta di detrattori a me sconosciuti ma molto agguerriti: Lidia Golinelli; Gianni Rondolino; Renata Pisu; Nantas Salvalaggio; Silverio Corvisieri. A cui vanno sommati un altro buon numero di giornalisti che accusavano i cartoni animati giapponesi di essere diseducativi e violenti, insistendo sulla solita disinformatia di


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stampo sovietico, parte dei quali si firmava solo con le iniziali.

Sul lato dei difensori degli anime si possono trovare comunque nomi impor-

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tanti, seppur numericamente molto inferiori, a cui dovrebbe andare la nostra riconoscenza postuma per aver preso le parti, senza che non lo sapessimo, dei nostri beniamini: Oreste del Buono; Giulia Borgese; Luca Goldoni; Gianni Rodari; Omar Calabrese. Ovviamente la mia ricerca è sempre work in progress, quindi ai nomi sopra citati si potranno sommare personaggi noti o carneadi, però mi pare il caso di fare un minimo di riassunto sulle tematiche delle accuse e delle difese che fino ad ora ho recuperato. L’accusa più infamante era, come ho accennato, che i “cartoni animati giapponesi” erano fatti col/dal computer, superfluo ricordare che quando negli anni 90 sarà la Walt Disney ad usa la CGI i giornalisti si spelleranno le mani in complimenti. In questo post qualche articolo che esemplifica il

tono dei commenti: immagine (1). Non mancava l’accusa a Goldrake di essere la causa della morte di un bambino, che stava semplicemente giocando ad imitare Actarus (e chissà a cosa stava giocando veramente...) ed ebbe un drammatico incidente: immagine (2). Poi c’era l’accusa che gli autori degli anime fossero mossi solo dal bieco intento di guadagnar soldi, perché Hanna & Barbera e il caro vecchio Walt facevano cartoni gratis? Immagine (3). Dato che i bambini sono considerati dei cretini fino a prova contraria, non mancava l’accusa che Mazinga ci “robotizzasse”, qualsiasi cosa volesse dire... Immagine (4). Per il buon Alberto Bevilacqua i cartoni di Mazinga e Tekkaman erano “droghe d’iniziazione per telebambini soli”... Immagine (5). Ci sono poi gli articoli scritti da giornalisti e personaggi della cultura


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contro i cartoni animati giapponesi, quello a firma Alberto Bevilacqua l’ho già mostrato, spiccano altri nomi eccellenti, come il “mangaka” italico Bonvi... Immagine (6). Il giornalista de l’Unità Michele Serra, futuro direttore del settimanale satirico Cuore, che dimostra un’apertura di vedute non consona ad una personalità della cultura come lui. Immagine (7). Discorso a parte merita l’intervento del deputato

di sinistra Silverio Corvisieri, che fu una delle cause dell’arroventarsi delle polemiche contro gli anime. Immagine (8). Tra i critici di Goldrake c’era anche Dario Fo, che non capisco perché, stante la sua cultura sterminata, passi sempre per uno in sintonia coi giovani... nel 1980 non lo era. A cui, però, replicò una combattiva bambina che gliene disse 4! Immagine (9). In questa galleria degli orrori spicca l’intervista di un bravo giornalista come Vittorio Zucconi (spicca proprio per la sua bravura) a Go Nagai, da cui avrebbe potuto farsi spie-

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gare tutti i segreti dell’animazione seriale giapponese, ma a cui, invece, decise di fare una serie di domande una più assurda dell’altra... Nonostante

l’assurdità dell’intervista qualche informazione c’era lo stesso: Nagai che spiegava che gli anime NON erano fatti al computer, meglio ignorarla,

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però. Immagine (10). Sul fronte degli articoli di giornalisti che si schierarono a favore dei “cartoni animati giapponesi” troviamo un numero assai minore di scritti, ma un nome batte tutti gli avversari: Gianni Rodari. Immagine (11). Altro difensore di Gol-

drake fu Omar Calabrese, esperto di fumetti e con un mentalità più aperta rispetto ad altri personaggi di sinistra. Immagine (12). Stefano “Stengo”


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“CARTOON VILLAGE” VI ASPETTA IN TOSCANA www.cartoon-village.com - Su Facebook: Cartoon Village

Quando la fantasia si materializza in un vero villaggio popolato di cartoni e fumetti...

L’

11, 12 e 13 luglio a Manciano (GR), nel cuore della Maremma toscana, torna Cartoon Village, non una fiera, più di un festival, un’esperienza unica dedi-

cata al mondo dei cartoni animati, dei fumetti, dei games e della creatività: per tre giorni un intero paese si animerà dei protagonisti della nostra fantasia. E ovviamente, i loro

autori, fra cui alcune tra le firme più rappresentative nel panorama nazionale. Ma non solo, perché Cartoon Village è un set a cielo aperto anche per tutti quei ragazzi che si sono confrontati e che si vogliono confrontare fattivamente con la creazione di fumetti e cartoni grazie al supporto di artisti e operatori del settore. L’ingresso al festival è gratuito così come l’accesso a tutte gli spettacoli, le attrazioni e le mostre. Una tre giorni fitta di ospiti e di appuntamenti, quindi, con oltre 50 fra celebri fumettisti, doppiatori e cantanti delle sigle tv; 16 proiezioni cinematografiche; 22 mostre a fumetti ad animare l’intero borgo di Manciano; 50 spettacoli e set live in tre giorni; 5 parate “animate”; area games, giochi interattivi, accampamenti vichinghi e area zombi; laboratori e incontri con alcuni tra i migliori disegnatori, doppiatori e musicisti dei cartoon nazionali, anteprime editoriali; talk show, cosplay, karaoke cartoon; oltre 20mila le presenze di pubblico previste. Ben quattordici le aree tematiche attive, dalle 10 a mezzanotte, non stop. Fra i miti di ieri e di oggi che sarà possibile incontrare grazie alla presenza dei loro disegnatori, doppiatori ed interpreti musi-


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cali: Peppa Pig, l’Ape Maia, L’Uomo Ragno, Lady Oscar, Hello Kitty, Ken il Guerriero, i Simson, i Puffi. Numerose quest’anno le novità in programma. A cominciare dal “FanMade video contest” il concorso che permette a tutti gli appassionati di cimentarsi con le produzioni video raccontando Cartoon Village. Saranno presentate alcune anteprime cinematografiche e televisive nazionali. Inol-

tre sarà proiettata in esclusiva una serie a cartoni animati interamente scritta, disegnata, doppiata e sonorizzata dai bambini delle scuole elementari e medie delle province di Arezzo (Bibbiena), Siena (Abbadia San Salvatore) e Grosseto (Manciano, Marsiliana, Saturnia). Le opere sono state realizzate all’interno dell’iniziativa “Cartoon School” il laboratorio di animazione realizzato con il contributo di Avis Re-

gionale e Provinciale. Non mancheranno infine i grandi momenti istituzionali del festival come Gente di Cartoonia (lo show dei cartoni animati),Vignette sul Ring (il contest-spettacolo di disegno umoristico), l’elezione di un “Sindaco a Cartoni” o il Cartoonia Music Festival, il concertone delle sigle tv con gli interpreti originali di sigle mitiche e senza tempo! Cartoon Village sarà diffuso sulla rete grazie alla presenza de La Nazione web e della web radio http://radioanimati.it che seguiranno in diretta tutta la manifestazione; inoltre sarà trasmessa in TV da “80 nostalgia” il programma di Neko TV. Cartoon Village è realizzato con il Patrocinio e il contributo del Comune di Manciano, con il Patrocinio della Provincia di Grosseto, il contributo della Banca di Saturnia e Costa d’Argento Credito Cooperativo. con il con-

tributo di Avis Provinciale. Cartoon School progetto didattico-formativo regionale realizzato nelle province di Grosseto, Arezzo e Siena che vede la sua conclusione all’interno dell’evento Cartoon Village è stato finanziato da Avis Regionale Toscana, Avis Provinciale Grosseto, Arezzo e Siena. PROGRAMMA Venerdì 11 luglio PALCO CENTRALE: Ore 17.30 - Benvenuti al Cartoon Village 2014! incontro con i protagonisti del Cartoon Village 2014; ore 17.45 - Memorie a 8 Bit presentazione-spettacolo di e con Sergio Algozzino; ore 21.00 - Presentazione pubblica e proiezione in anteprima di “Cartoni & Solidarietà”, la serie animata prodotta da Avis Toscana interamente scritta, disegnata, doppiata, sonorizzata e musicata dai ragazzi delle scuole elementari e medie di Bibbiena (Ar), Abbadia San Salvatore (Si), Manciano, Marsiliana e Saturnia (Gr); ore 21.30 - Cartoon Village Show - il paese incontra i cartoons. AREA CINEMA: Ore 18.30 - Al Cinema con i Saurini - per la prima volta sul grande schermo il film I SAURINI e i Racconti della Fonte Magica - al Cinema Moderno, ingresso gratuito. Anteprima “CARTOON


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VILLAGE 2014” – per la prima volta al cinema (per gentile concessione Animundi).

Cartoon Village (a cura di Radioanimati) e Tele Cartoon Village (a cura di 80 Nostalgia – Neko tv).

AREA GAMES: Area a cura di Bandus Grosseto. Dalle 17.30 giochi e attività ludiche no-stop.

AREA CINEMA: Proiezioni in via di definizione (esclusive Matitanimata, Rai Fiction, Animundi, Coopi) Cartoni e Solidarietà (serie prodotta da Avis e realizzata dagli alunni partecipanti al progetto “Cartoon School”) Tornei di Playstation & XboX.

AREA GRV: Ore 18.00 - dimostrazione in costume torneo di spade. Sabato 12 luglio Dalle ore 10.00 apertura Mostre, Area proiezioni, “laboratori permanenti”, mercatino, Area Zombi, Baby Area, Area Games e inizio attività ludiche. Inizio trasmissioni Radio

AREA GDR: Ore 11.30 - vita da campo e combattimenti d’armi; ore 11.30 - apertura del “Villaggio vichingo”;

ore 15.30 - apertura iscrizioni torneo di spada e dimostrazione nell’arena dei combattimenti; ore 15.30 - gioco “Colora con vichingo”; ore 17.00 - Torneo di Spade; ore 19.30 - Combattimento Vichingo!; ore 20.00 - scena “Rituale”. PALCO CENTRALE: Ore 11.00 - Comizio Sindaco del CV; ore 11.30 - Musica in piazza (in diretta con Radioanimati); ore 13.00 - Comizio Sindaco del CV; ore 14.30 - Musica in piazza (in diretta con Ra-

dioanimati); ore 16.30 - Parata del Buon Pomeriggio! (lungo tutto il percorso del villaggio); ore 17.00 - Comizio Sindaco del CV; ore 18.00 - “Doppiaggio on stage!” (situationtalk); ore 21.00 - Proiezione mini-serie “Cartoni & Solidarietà”; ore 21.15 - Premiazioni Reality Cosplay Contest – fase 1; ore 21.30 - Vignette sul Ring – edizione deluxe (partecipa tutto il cast di Cartoon Village – disegnatori, doppiatori, cantanti di sigle tv); a seguire: Parata della Buonanotte!


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ore 17.00 - “Risparmio a Fumetti!” (disegna il tuo fumetto per la brochure ufficiale di Banca di Credito Cooperativo di Saturnia e Costa d’Argento).

AREA GAMES: Ore 10.30 - Torneo Ludico Bandus (parte 1); ore 15.30 - Giochi in piazza (gara di KornHole); ore 18.00 - Torneo Ludico Bandus (parte 2); Torneo di Magic (orari da definire); Installazioni tematiche permanenti: Spiderman, lancio del Puffo, Sampei, South Park, Tiro allo zombi, Barbapapà, “Disegna il tuo Cartoon Village”, Supereroi di strada... AREA LABORATORI: Ore 10.30 - “Risparmio a Fumetti!” (disegna il tuo fumetto per la brochure ufficiale di Banca di Credito Cooperativo); ore 12.00 - Illustratori e Fumettisti disegnano per il pubblico; ore 16.00 - Illustratori e Fumettisti disegnano per il pubblico;

AREA PRESENTAZIONI: Ore 11.30 - “Incontro con...” (gli artisti del CV incontrano il pubblico) – Tauro + Franco Bianco [disegnatori] / satira animata; ore 12.15 - “Incontro con...” (gli artisti del CV incontrano il pubblico) – Perla Liberatori + Stefano Onofri [doppiatori] / il mestiere della voce; ore 12.45 - “Incontro con...” (gli artisti del CV incontrano il pubblico) – Antonio Bonanno + Manuel Pace [illustratoresceneggiatore] / disegnare una storia; ore 15.00 - “Incontro con...” (gli artisti del CV incontrano il pubblico) – Paolo Cossi + Sara Colautti [fumettisti] / lavorare coi fumetti; ore 15.45 - “Incontro con...” (gli artisti del CV incontrano il pubblico) – Raggi Fotonici + Fabrizio Mazzotta [musicisti-doppiatore] / Carta Canta,

quando i fumetti diventano canzoni; ore 16.45 - “Incontro con...” (gli artisti del CV incontrano il pubblico) – Clara Serina + Stefano Bersola [musicisti] / due generazioni di sigle tv a confronto; ore 17.30 - “Incontro con...” (gli artisti del CV incontrano il pubblico) – Mauro Goldsand + Luigi Lopez [musicisti] / le sigle d’autore; ore 18.15 - “Incontro con...” (gli artisti del CV incontrano il pubblico) – Claudio Maioli + Fabio Bartoli [musicista-saggista] / da “Ken il guerriero” a “Cartoon Heroes”; ore 19.00 - “Incontro con...” (gli artisti del CV incontrano il pubblico) – Patrizio Cestiè + Andrea Tesoro + Marzia Garofoli [fumettisti] / zombi a fumetti; ore 19.40 - “Incontro con...” (gli artisti del CV incontrano il pubblico) – Valeria Rossi + Tatiana Dessi [musicista - doppiatrice] / Evvia Peppa Pig! AREA BABY: Animazione no-stop; Guest Stars: Cuoricina e

Cuoco Pasticcio; Evento Aladdin; Evento Peppa Pig; Orari eventi speciali in via di definizione. AREA ZOMBI: Set fotografico permanente e zombi in libertà; Sessioni di make-up horror; Fan-art; Gioco Zombi; Orari eventi speciali in via di definizione. Domenica 13 luglio Dalle 10.00 apertura Mostre, Area proiezioni, “laboratori permanenti”, mercatino, Area Zombi, Baby Area, Area Games e inizio attività ludiche. Inizio trasmissioni Radio Cartoon Village (a cura di Radioanimati) e Tele Cartoon Village (a cura di 80 Nostalgia – Neko tv). AREA CINEMA: Proiezioni in via di definizione (esclusive Matitanimata, Rai Fiction, Animundi, Coopi); Cartoni e Solidarietà (serie prodotta da Avis e realizzata dagli alunni partecipanti al progetto “Cartoon School”); Tornei di Playstation &


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XboX. AREA GDR: Ore 10.30 - vita da campo e combattimenti d’armi; ore 11.00 - apertura del “Villaggio vichingo”; ore 15.30 - apertura iscrizioni torneo di spada e dimostrazione nell’arena dei combattimenti; ore 15.30 - gioco “Colora con vichingo”; ore 17.00 - Torneo di Spade; ore 19.30 - Combattimento Vichingo! ore 20.00 scena “Rituale”. PALCO CENTRALE: Ore 10.30 - Comizio Sindaco del CV; ore 13.00 - Comizio Sindaco del CV; ore 14.30 - Cosplay Contest; ore 16.00 - Parata del Buon Pomeriggio! (lungo tutto il percorso del villaggio); ore 16.30 - Cartoonia Music Festival (partecipa tutto il cast di Cartoon Village); ore 21.00 - Premiazioni: Cosplay Contest, laboratorio a fumetti;

ore 22.00 - Proiezione mini-serie “Cartoni & Solidarietà”; ore 22.30 - Gente di Cartoonia (lo show dei cartoni animati); A seguire: Parata della Buonanotte! AREA GAMES: Ore 10.30 - Torneo Ludico Bandus (parte 1); Torneo di Magic (orari da definire); ore 17.00 - Torneo Ludico Bandus (parte 2); Installazioni tematiche permanenti: Spiderman, lancio del Puffo, Sampei, South Park, Tiro allo zombi, Barbapapà, “Disegna il tuo Cartoon Village”, Supereroi di strada... AREA LABORATORI: Ore 10.30 - Risparmio a Fumetti! (disegna il tuo fumetto per la brochure ufficiale di Banca di Credito Cooperativo di Saturnia e Costa d’Argento); ore 11.00 - Illustratori e Fumettisti disegnano per il pubblico; ore 14.30 - Risparmio a Fumetti! (disegna il tuo fumetto per la brochure ufficiale di Banca di Cre-

dito Cooperativo di Saturnia e Costa d’Argento); ore 15.00 - Illustratori e Fumettisti disegnano per il pubblico; ore 21.00 - Proiezione su maxi-schermo della finalissima dei Mondiali di calcio, Brasile 2014. AREA PRESENTAZIONI: Ore 11.00 - “Incontro con...” (gli artisti del CV incontrano il pubblico) – Manuela Cenciarelli + Nino Scardina [doppiatori] / oltre al microfono; ore 11.45 - “Incontro con...” (gli artisti del CV incontrano il pubblico) – Leonardo Graziano + Gianluca Crisafi [doppiatori] / da “The Big Bang Theory” a “True Blood”: le voci dei grandi protagonisti delle serie tv; ore 12.30 - “Incontro con...” (gli artisti del CV incontrano il pubblico) – PV + Passepartout [vignettisti] / la satira disegnata; ore 14.00 - “Incontro con...” (gli artisti del CV incontrano il pubblico) – Maura Cenciarelli + Valerio Gallo Curcio [doppiatrice-produttore] / “La famiglia Griffin è qui...” – musica&doppiaggio; ore 14.45 - “Incontro con...” (gli artisti del CV incontrano il pubblico) – Vanessa Cardinali + Alessandra Bracaglia [disegnatrici] / come si crea un fumetto di successo? ore 15.30 - “Incontro con...” (gli artisti del CV incontrano il pubblico) – Bruno D’Andrea + Sergio

Algozzino [musicistafumettista] / Na-no Nano... memorie a 8 Bit! AREA BABY: Animazione no-stop; Guest Stars: Cuoricina e Cuoco Pasticcio; Evento Ben 10; Evento Peppa Pig; Orari eventi speciali in via di definizione. AREA ZOMBI: Set fotografico permanente e zombi in libertà; Sessioni di make-up horror; Fan-art; Gioco Zombi; Orari eventi speciali in via di definizione. EVENTI SPECIALI: Le Mostre del Cartoon Village. Quest’anno gli autori in mostra con una “personale” sono: Federica Salfo, Stefano Disegni, Passepartout, Paolo Serpieri, Fabrizio Mazzotta, Federica Salfo, Fabrizio Pasini, Walter Trono, Antonio Bonanno, Vito Potenza. Area Stampa (adiacente al palco centrale La Nazione, RadioAnimati, 80 Nostalgia-Neko Tv ed gli altri media accreditati incontreranno il pubblico, intervisteranno gli artisti ospiti e trasmetteranno gli eventi principali di Cartoon Village). Finale dei mondiali di calcio 2014: domenica 13 Luglio ore 21, vedeteli sullo schermo del Cartoon Village! GDC


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BENVENUTI AL “VINADIO COMICS FESTIVAL”

www.comicslovercollector.com/vinadiocomicsfestival2014 - Su Facebook:Vinadio Comics

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uest’anno il Comune di Vinadio sarà la suggestiva ambientazione di una fiera comics tutta nuova: il Vinadio Comics Festival. All’interno del forte, l’evento vedrà protagonisti una serie di

ospiti ed espositori a tema fumetto, manga, cosplay, fantasy, giochi e videogiochi in tre meravigliose giornate all’insegna del divertimento, da venerdì 25 luglio a domenica 27. Il programma prevedere

tornei di Magic,Yu-gi-oh, Krosmaster Arena, contest di Diorama, le performance canore di Keyko, Sunymao e della cover band Seven7Stars, workshop di doppiaggio con Ivo del Palma, l’immancabile gara cosplay

prevista per domenica 27 alle ore 14.00 e tanto altro. Tra gli ospiti presenti ricordiamo Iacopo Barison, brillante scrittore che ha recentemente pubblicato il suo primo romanzo Stalin + Bianca, per la nuova collana narrativa della Tunuè, e Danilo Deninotti, sceneggiatore di Kurt Cobain – Quando ero un alineo, graphic novel edita Edizioni BD. Per i meno temerari sarà inoltre possibile inoltre campeggiare in compagnia di tutto lo staff nelle immediate vicinanze del forte, in modo assolutamente gratuito. Sarà infatti allestita una zona camping attrezzata, arricchita da un suggestivo falò. Portate costume da bagno e tenda e passate un weekend all’insegna del relax e del divertimento. VCF Staff


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“RALPH SUPERMAXIEROE”

Gruppo su Facebook: I FUMETTI SONO UNA COSA SERIA!

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ll’inizio degli anni ‘80 fece “irruzione” sui teleschermi italiani un supereroe un po’ sui generis. Si tratta di Ralph Supermaxieroe (Titolo originale, The Greatest American Hero). La serie televisiva prodotta negli Stati Uniti andò onda per la prima volta dal 1981dal canale ABC e durò tre stagioni, fino al 1983. In Italia fu trasmessa su Canale 5 e in seguito su Italia 1. Il telefilm è una commedia sui supereroi. La serie prodotta da Stephen J. Cannell, è concepita in modo che la trama sia nella maggior parte dei casi secondaria alle relazioni tra i personaggi. Il meccanismo del telefilm è basato sulle difficoltà dei tre protagonisti, persone assolutamente comuni, nel vivere avventure da supereroe nel mondo reale. Il protagonista è Ralph Hinkley (interpretato da

William Katt), un professore di liceo abbastanza ordinario. Durante una gita ha un incontro ravvi-

cinato del terzo tipo con misteriose creature aliene. Costoro gli donano una tuta rossa con tanto di logo e mantello. Questa tuta è in grado di donare mirabolanti poteri (invisibilità, volo, invulnerabilità, supervelocità, rimpicciolimento, etc...) a chi la indossa. Gli alieni si raccomandano di usare la tuta per salvare la Terra dai pericoli, e dalle catastrofi che la razza umana rischia di causare fino alla progressiva distruzione del pianeta. Insieme a

Ralph viene “convocato” anche lo scorbutico agente speciale dell’FBI Bill Maxwell (interpretato dall’ottimo Robert Culp) che ha il compito di aiutare Ralph nello svolgere la sua missione. Solo Ralph può utilizzare il costume, essendo stato creato per il suo specifico metabolismo e per usarlo gli accludono un libretto di istruzioni. Si unisce a loro la fidanzata di Ralph Pam Davidson (Connie Sellecca), un’affascinante avvocatessa che funge spesso da indispensabile supporto. I tre sono chiamati a risolvere i casi più disparati, e il telefim spazia tra vari generi, dal poliziesco al fantascienza, fino all’horror. I due protagonisti hanno caratteri opposti e questo porta a discussioni e scaramucce a non finire. Ralph non è proprio il classico supereroe senza macchia e senza paura anzi spesso è indeciso e il fatto che perderà il manuale delle istruzioni non lo aiuta certo. Uno dei punti di forza della serie televisiva era proprio il fatto che il nostro improvvisato supereroe, infatti, non combina tanti pasticci perchè incapace ma perchè non conosce né la portata dei suoi poteri né come usarli. Questo espediente narrativo ha permesso non solo lo sviluppo di


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numerose situazioni esilaranti che caratterizzano ogni episodio, ma ha anche permesso agli autori di far evolvere i poteri e le capacità del protagonista proprio come accade per tantissimi eroi dei fumetti. E così Ralph imparerà a volare sempre meglio, a rendersi invisibile, a incendiare gli oggetti, e lo spettatore sarà indirettamente invitato a cercare di immaginare quali altri poteri possa ancora riservare quella variopinta calzamaglia. Ma la peculiarità della serie non si esaurisce semplicemente qui: vi è inserita una caratterizzazione piuttosto dettagliata dei vari interpreti e come detto, spesso la

trama principale passa in secondo piano rispetto alle interazioni tra i personaggi e l’evoluzione della loro vita privata. Spesse volte Ralph deve risolvere gli innumerevoli problemi della vita quotidiana, sia con Pam, che con i suoi allievi turbolenti. Questi ultimi gli procureranno guai a non finire, anche se in fondo gli si sono affezionati per la sua sincerità e disponibilità. Anche il rapporto tra Ralph e Bill si evolve nel tempo, e i due superano, puntata dopo puntata, le loro differenze e nonostante i litigi e battibecchi rimangono insieme. Il personaggio di Bill Maxwell è il perfetto stereotipo dell’agente governativo tutto d’un


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pezzo, patriottico, ossessionato dall’odio per i “rossi” che rappresentano per lui la causa di tutti i mali e una minaccia tangibile per la patria, la bandiera e la torta di mele. Grazie a Ralph diventa il miglior agente dell’FBI ma naturalmente non può dire che a risolvere tutti i casi c’è il suo zampino, da qui sorgono non pochi problemi con i suoi superiori. Per come viene caratterizzato, Bill Maxwell rappresenta uno dei migliori “poliziotti” della storia televisiva ed avrebbe sicuramente meritato un serial tutto suo. Sicuramente aver scelto Robert Culp come coprotagonista della serie è stato un fattore determinante nel successo del telefilm. Grazie al suo carisma riesce spesso a catturare l’attenzione

dello spettatore rubando la scena a Ralph. E’ grazie alla sua interpretazione che Bill diventa un personaggio credibile e tridimensionale che usa il sarcasmo e la dedizione alla causa per sfuggire ad una profonda solitudine e sconfiggere le proprie debolezze. Ogni puntata dimostra anche, sotto il velo di simpatia e umorismo, che non è così semplice vestire i panni del supereroe. Infatti, oltre alla missione di salvare il mondo, il supereroe deve tornare uomo ‘normale’, per poter superare tutte le difficoltà giornaliere, perchè purtroppo, non possono essere risolte nemmeno con i superpoteri. Direi che circa il risultato sia una storia eccellente, e anche quando ci siamo trovati davanti a episodi

mediocri, questi sono stati comunque salvati dalla forza e dal fascino dei protagonisti. Il telefilm tuttavia ha avuto qualche difficoltà e problemi. La DC, all’inizio della serie intentò una causa, asserendo che Stephen J. Cannell avesse copiato il “loro” Superman (chissà come mai ogni volta che vedono un supertizio che vola pensano sia copiato da Superman). Cannell vinse la causa, ma molte società di merchandising furono spaventati da DC e Warner Bros e si rifiutarono di produrre gadget per la serie. Poi nel 1981 poche settimane dopo il debutto del telefilm, il presidente Ronald Reagan fu colpito da un killer che si sarebbe chiamato John Hinckley e così dovettero cambiare il nome del personaggio

principale che era appunto Hinkley. La rete ABC cambiò il cognome “Hinkley” con “Hanley” in un paio di episodi. La rete inoltre fece debuttare tutte e tre le stagioni abbastanza tardi. Mentre, infatti, altri serial hanno iniziato la loro stagione mese di settembre, “Ralph...” fu costretto ad esordire più tardi a ottobre o novembre. La rete non ebbe mai grandi speranze per la serie che considerava troppo “da bambini”. Dopo tre brevi stagioni e 44 episodi, The Greatest American Hero fu annullato dalla ABC nella primavera del 1983 solo per essere sostituito con due sit-com fragili che hanno ricevuto odience ancora più basse. Nel 1986 si provò a rilanciare la serie ma senza William Katt con una protagonista femminile. Fu varato, così, il pilot di “The greatest American Heroine” ma il progetto non andò oltre. Tuttavia “Ralph Supermaxieroe” s’è guadagnato lo status di “telefilm cult” nel corso degli anni. Curiosità: Nel 2008, William Katt ha lanciato la casa editrice Catastrophic Comics. Il primo titolo pubblicato? “The Greatest American Hero” ovviamente. La serie in seguito è stata rilevata dalla Arcana. Alfonso Verdicchio


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IL GENERE INTELLETTUALE CLASSICO http://digilander.libero.it/romanzi/ - www.psicologi-italiani.it

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el 1965 nacque la rivista “Linus” dei famosi Peanuts di Schultz, B.C. di Hart, Mafalda di Quino, Pogo di Kelly ecc. Queste strisce sono caratterizzate da “una riflessione continua sugli aspetti esistenziali della vita contemporanea; si tratta di un’introspezione talora psicoanalitica, in cui gli elementi inconsci non sono rappresentati come tali, cioè raffigurati in immagini dirette come avviene per esempio con le favole, ma vengono inquadrati nel fi ltro razionale della battuta umoristica, della parola”. Il fumetto intellettuale, mediante

delle tecniche di montaggio molto raffinate, riesce a trasportare il lettore nei ricordi, nell’immaginario, ed addirittura nella vita onirica dei perso-

naggi: in Valentina di Crepax per esempio si alternano momenti di vita reale e momenti di sogno, mescolandosi in modo tale che il lettore

possa distinguere soltanto in maniera del tutto soggettiva l’immaginario del reale. Un’altra caratteristica del fumetto intellettuale è la presenza di “una problematica interiore, specifica di ciascun autore, che viene comunicata attraverso un codice personale estremamente elaborato; vi è solitamente dietro queste produzioni un lavoro intellettuale notevolmente articolato paragonabile a quello delle opere letterarie d’autore”. (da Manuale di Psicologia del fumetto) Marco Minelli


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TIZIANA E IL “FIDANZATO VAMPIRO” Su Facebook:Tiziana De Piero / Fidanzato vampiro

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mici di JAPANIMANDO, non saprei nemmeno io da dove iniziare... Forse dicendo che non sono un’esperta di vampiri, e nemmeno una fan sfegatata del genere, di cui salvo solo poche opere, viste soprattutto le declinazioni letterarie e televisive che vanno di moda ultimamente. Infatti temo che anche solo leggendo il titolo del mio fumetto “Fidanzato vampiro” il pensiero corra istantaneamente a cose come Twilight e “oh no! Un’altra storia d’amore smielosamente romantica, con un vampiro belloccio, palestrato, affascinante, sexy ecc

ecc”. No. In questa storia non troverete niente di tutto ciò. Alla faccia di romanzetti rosa e serie tv, il fidanzato che ho generato (o degenerato) per Nina si chiama Vladimiro; ed è un vampiro si, ma pallido, rinsecchito, saccente, pa-

ranoico e disadattato (dato che ragiona e parla come se fosse ancora nel XIX secolo). ...Ecco, la fissa per l’ottocento ce l’ho sempre avuta! Come fumettista sono un’autodidatta; un esordiente alle prese con il suo primo progetto professionale, ma se si

parla di formazione, provenire dalla facoltà di lettere devo dire che mi sta tornando utile! Tutto è iniziato con la conclusione della laurea magistrale nel 2013. Prima di allora avevo già lavorato a qualche piccolo progetto editoriale, ma mai seriamente, quindi mi ero ripromessa di riprendere a disegnare conclusi gli studi. Ho partecipato ad un concorso perchè il tema “vampiri a fumetti” mi sembrava tutto sommato congeniale. Ho vinto con una storia di sei pagine intitolata “Fidanzato Vampiro” in cui c’erano condensate tutte le idee che avevo


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sull’argomento: Nina è giovane, bella, entusiasta e sensuale. Ha letto la saga dei “Glitter Vampiri”, “Vampire love” e altre cose del genere, quindi quando ha conosciuto Vladimiro, un vero vampiro (anche se non proprio figo come i colleghi letterari) non poteva non cascarci come qualunque altra sua coetanea. Ho condensato in quelle sei pagine i “reali” problemi che si possono incontrare nella vita di coppia con un vampiro, o meglio, con un non morto, perchè , primo fra tutti, il grande difetto di questo tipo di relazione è l’incapacità di amare per uno che, da più di cento anni, non ha più un battito di cuore. E non è solo il cuore l’organo che

non funziona, vista l’assenza di sangue che caratterizza appunto i vampiri... Questa idea mi ha fatto vincere la pubblicazione con Wannaboo e ha permesso il successo della serie che ne ho tratto in seguito. Forse l’idea di un vampiro italiano, paranoico e impotente non era poi così ovvia. Visto il grande numero di download generati dell’episodio breve, ho provato ad ampliarlo, imbastendo un racconto che adesso è arrivato al quinto albo. Sinceramente non mi aspettavo che avrebbe avuto tanto seguito, data la poca diffusione dei supporti per leggere gli ebook. Invece “Fidanzato vampiro” è spesso nella

classifica dei 100 fumetti ebook più letti in Italia. Wannaboo è una casa editrice giovane; e sono dei giovani gli stessi editori. Hanno voglia di sperimentare e si sono lanciati con successo nella pubblicazione di libri in ebook. Infatti molti dei libri del loro catalogo sono tra i bestseller di Amazon e Itunes, ma non avevano mai pubblicato fumetti; “Fidanzato Vampiro” è stata la loro prima pubblicazione (adesso il catalogo annovera anche Davide Toffolo e Belinda Bertolo, che realizza l’unica parodia di Eva Kant approvata da Astorina). E’ stata loro l’idea di lanciare il fumetto anche nel mercato internazionale, tradotto come “Dating a

Vampire”, è venduto in tutto il mondo, ma soprattutto in USA dove, anche in relazione alla maggiore diffusione di questi mezzi, vende molto di più che in Italia. Tiziana De Piero Per leggere la serie cliccare su Amazon o Itunes Store


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I CINQUE VOLTI DEL “KIRAKIRA MAID CAFE’” http://maidkirakira.tumblr.com/ - Su Facebook: Kirakira Maid Cafè

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oshujin-sama to Ojou-sama, Padroncini e padroncine, Konbawa! Qui le maid KiraKira che vi parlano! Cercavamo il modo migliore per presentarci e presentare a voi quello che facciamo e da dove nasce la nostra passione per questa particolare attività che porta il nome di “Maid cafè” e abbiamo pensato di farlo parlandovene come ne parleremmo con un amico o un’amica che ci ponga le domande che potreste porre tutti voi, a metà tra il serio ed il di-

vertito speriamo di farvi capire lo spirito con cui facciamo questo lavoro e di farvi anche sorridere! “....perchè stai indossando quella strana divisa? Sembri una meringa pronta per essere mangiata.” La divisa! La divisa racchiude il senso ed il significato di un maid! Il maid cafè è difatti una caffetteria a tema dedicata sia a tutti coloro che amano il mondo dei fumetti Giapponesi, sia a coloro che vogliano sperimentare una maniera nuova di venire serviti ed intrattenuti

con maniere e modalità che ricordano l’epoca vittoriana e la servitù delle grandi case padronali, dove bisognava sempre essere gentili, eleganti e far sentire coccolati e a proprio agio qualunque ospite. Quindi siamo delle meringhe, ma delle meringhe maid molto ospitali! “E come ti è saltato in mente di fare una cosa così strana?” E’ una lunga storia. Era l’alba di ormai quattro mesi fa ed una ragazza che già da tempo s dilet-

tava a fare la Maid , una ragazza di nome Luna, si ritrovò a cercare delle degne colleghe per fondare un maid tutto proprio e andare a colonizzare nuove terre! Nello specifico i pacifici lidi del “Cominks” a Messina, il primo evento messinese a tema manga, anime, fumetti di provenienza internazionale e molto altro. Ma quell’evento era solo l’occasione, la “scusa”, il tutto nasce dalla voglia di far divertire la gente, di dare agli altri una dose di dolcezza e di sorrisi in più, divertire e divertirsi e diffondere questo nuovo modo di accompagnare un semplice pranzo, una cena o una merenda con qualcosa in più, qualcuno che ti faccia sentire speciale e coccolato in mezzo alla vita frenetica di sempre. Per questo motivo il nostro obiettivo è anche quello di partecipare ad aventi che si distacchino dalla classica - e sempre bellissima - fiera


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del fumetto per far si che il Maid Cafè con tutte le sue caratteristiche possa essere conosciuto anche da persone che non ne immaginano nemmeno l’esistenza, è una la nostra sfida personale. “...per me siete totalmente pazze. I vostri colori diversi simboleggiano diversi reparti psichiatrici,vero?” Eh, in effetti si. Non lo neghiamo per niente. Mettiamo una dose di sana follia in quello che facciamo, nei giochi che creiamo e nel nostro modo personale di diffondere la cultura Giapponese mixata con quella nostrana. Ma torniamo ai colori! I colori sono il tratto contraddistintivo del nostro Maid, e derivano dai colori delle pietre preziose. “KiraKira” infatti vuol dire letteralmente “luccicante, brillante” e questo perchè ognuna di noi Maid ha scelto una pietra preziosa che la rappresenti e quindi un colore.

Rubino, Giada,Vivianite e tante altre, una per ogni maid! E’ anche un modo per comunicare qualcosa della nostra personalità, unita al fatto che ognuna di noi possiede un suo animale guida. Tutte cose che ci dintinguno l’una dall’altra in modo che chiunque metta piede dentro un Maid cafè gestito da noi sappia che troverà sicuramente tra di noi qualcuna che può avere un carattere, dei giochi ed un modo di fare più affine al suo.Non che questo voglia dire che verrà risparmiato dai giochi e dalle penitenze delle altre,sia chiaro. “... ma... il cibo?” Una delle peculiarità dei Maid in generale e del nostro è quello di servire i dolci ed i cibi salati più deliziosi e meglio decorati che possiate mai immaginare. Ogni maid ha le proprie magie per rendere il cibo delizioso e decorarlo secondo le preferenze di ogni

cliente! Noi in particolare facciamo un mix tra cibo orientale e cibo occidentale e non ci facciamo mancare piccoli capricci come popcorn e zucchero filato! “Ma vedo sempre video dove ballate, cantate, rotolare...” E’ compito di una brava Maid anche saper intrattenere con spettacoli artistici,poesie e tutto ciò che può rendere più divertente il vostro soggiorno all’interno di un maid cafè! Noi KiraKira nello specifico ci dilettiamo nella creazione di piccoli musical e coreografie molto spesso, ci piace creare qualcosa che ci coinvolga tutte e che spesso coinvolga anche i clienti! Per adesso abbiamo lavorato ad un piccolissimo Musical a tema Disney, ma ogni evento ha un’esibizione dedicata. Spesso durante integriamo maid cafè e cosplay cafè, adattando divise, cibo servito e persino l’allestimento

della nostra sala ad una determinata tematica che sia tratta dai contesti più disparati, da un fumetto ad un film! “AH, AH, ma fate le penitenze, non siete davvero cosi gentili!” Le penitenze sono d’obbligo, per evitarle basta vincere ai nostri giochi, se vincerete avrete tanti premi confezionati da noi, come in ogni maid orientale o occidentale che si rispetti. “Non verrò mai a trovarvi, siete brutte e cattive.” Riusciremo a trascinarvi tutti con il nostro KiraKira Power! Un saluto da tutte noi Maid Kirakira alla redazione di questo webzine, un grazie per averci fatte partecipare con questa piccola e scherzosa presentazione che esprime in qualche modo lo spirito del nostro Maid! KMC Staff


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MONDI ALIENI DI CASA NOSTRA http://collanaimperium.wordpress.com

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arte nostrum nasce da un incontro con l’ignoto (quello dell’autrice con uno dei luoghi più incredibili e “alieni” del nostro

pianeta) e parla di un incontro con l’ignoto. Sulle rive del “Fiume Rosso”, il Río Tinto, niente rientra nei parametri di ciò che potremmo considerare

“normale”: lungo le sponde lambite dalle sue acque color sangue, la chimica, la geologia e la biologia competono fra loro nel mostrarci fino a che punto possa mo-

strarsi “alieno” il nostro stesso pianeta, quanto sia in grado di coglierci alla sprovvista, quanto ancora abbia da insegnarci. Recandosi in quel luogo, ci si ritrova in mezzo a un panorama dai colori impossibili, circondati da forme di vita che non dovrebbero esistere, ma che sono lì per mostrarci quanto limitata sia la nostra visione del mondo, e sopravvivono stoicamente abbarbicate a rocce multicolore e immerse in una spremuta d’acido e metalli pesanti. Tutto attorno, le vestigia dei secolari tentativi umani di domare quell’ambiente: immense voragini, tentacolari reti di gallerie e canali, muraglie di scorie color pece, locomotive a vapore arrugginite e mostri meccanici abbandonati ovunque, il tutto riassimilato da una Natura che non ne vuole sapere di recedere, neanche se l’ambiente ostile e l’attività umana la costringono a evolvere in nuove forme, rallentare i propri processi metabolici fin quasi alla stasi, nutrirsi di sostanze tossiche che dovrebbero avvelenarla. In luoghi simili, la Natura ci dà gli strumenti per comprenderla, e allo stesso tempo cerca di sottrarsi alla comprensione, alzando l’asticella dell’apparente impossibilità al livello di una vera e propria sfida. Dinanzi a


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tale sfida, il racconto assume come punto di partenza proprio una babele d’incomprensibilità reciproche: da quelle intraspecifiche (linguistiche, anagrafiche, accademiche, ossia “umane, troppo umane”) a quelle interspecifiche (fra intelligenze umane e non), ben più incolmabili. Laddove gli adulti paiono non riuscire a capirsi fra loro, e a capire i “cuccioli” della loro

spessa specie, sorprendentemente la comunicazione sembra farsi più fluida quando sono mondi del tutto diversi a entrare in contatto: i bambini e le macchine si dimostrano in grado d’interagire molto meglio dei loro creatori, non soltanto fra loro, ma persino con qualcosa di abissalmente altro. È dall’incapacità di lasciar cadere filtri e sovrastrutture mentali

che scaturisce il più pericoloso dei fraintendimenti, e s’innesca il confronto (impari e potenzialmente letale) dell’Umanità con la “cosa” giunta in visita da molto, molto più lontano dei due scienziati protagonisti. Il tema della comunicazione fra membri della stessa specie e fra forme di vita e d’intelligenza diverse ricorre in molti dei

miei racconti, ma è al centro soprattutto di Wormhole (prossimamente in uscita per Lettere Animate Ed.) e dei successivi romanzi della saga principale. «Adesso che ho visto, giaccio nel profondo silenzio di chi cerca una qualsiasi ipotesi cui aggrapparsi, anche provvisoria, anche destinata a sgretolarsi miseramente, come uno scalatore in difficoltà alla disperata ricerca dell’appiglio che lo salvi dal baratro. - Cos’è quella... cosa? Quando mormoro quelle parole, l’auto già segue l’alveo del fiume d’acido, e tutto intorno ho le mie colline e i colori della neve, dei lividi, del carbone, dello zafferano, del sangue rappreso. Quel mondo alieno in sgargiante policromia è tornato a inghiottirci sotto un cielo che vira ormai verso un tramonto altrettanto mutevole, livido. Mi accorgo d’aver trattenuto a lungo il fiato, prima di decidermi a farfugliare quella domanda.» Marte nostrum (Collana Imperium, 2014) Serena M. Barbacetto


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FRANCESCA “JOLIE” VENERA SI PRESENTA Su Facebook: Jolie Cosplay

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in da piccoli tutti abbiamo sognato di essere qualche supereroe, di avere avventure magiche e di isolarci dalla realtà, io questo sogno l’ho realizzato tramite il cosplay. Mi chiamo Francesca, ho 18 anni ed è un anno e mezzo che faccio cosplay. Che cos’è il cosplay per me? Un’emozione, che auguro a tutti di provare. Non ha importanza la taglia, il colore della pelle, da dove vieni, chi sei, unisce tutti, perchè per quel giorno tutti hanno in comune l’amore per quel mondo fantastico. Togliersi ogni pensiero della vita quotidiana e indossare pezzo per pezzo quel costume che riporterà in vita quel personaggio è un emozione unica, ti fa diventare ciò che nella vita non potresti mai essere.

fare, ho fatto molte versioni, l’ho scelta per la grinta, la voglia di esplorare e la passione per l’arte antica. Da quanto ho iniziato a fare questo “viaggio” ho avuto sempre più fiducia in me, ho conosciuto gente meravigliosa con la quale ho creato un legame profondo anche nella vita “in borghese”.Vorrei che tutti, almeno una volta, partecipassero a un evento credo che dopo il primo vi innamorereste come è successo a me. Se non siete riusciti a diventare ciò che volevate nella vita entrate in questo mondo è tutto sarà possibile. Mi potete trovare su facebook sulla pagina Jolie Cosplay. Non hanno importanza le gare vinte, credo che la felicità in assoluto e sentire i bambini, gli adulti,

chiunque ti veda gridare “Guarda c’è Lara Croft”. Perchè Lara Croft? E’ il cosplay che ho deciso di

Francesca Venera


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LE MILLE PASSIONI DI GAETANO MENNA Su Facebook: Gaetano Menna

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iao, mi chiamo Gaetano Menna e sono un ragazzo di 20 anni. Sono romano ma vivo ad Arezzo; ho viaggiato per quasi tutta l’talia insieme alla mia famiglia per motivi di lavoro. Disegno da quando avevo 5 anni ed ho sempre continuato a coltivare il mio sogno di diventare un disegnatore. Ho fatto il liceo artistico ed al terzo anno ho cambiato scuola passando alla Grafico Pubblicitaria (mi sono diplomato 2 anni fa). Ho portato come tesina un fumetto su una bomboletta spray che si chiama Jack: è nato nelle pagine del diario, poi grazie ad un professore ho deciso creare una storia e portarla all’esame. L’ho fatto, ma non immaginavo di fare due versioni: in italiano e in inglese di 25 pagine! Ho creato una pagina su Facebook e mi sono fatto un buon pubblico, dopodiché ho mandato alcuni disegni alla Redazione di “Lupo Alberto” per avere dei consigli da Silver, che me li ha pubblicati nel suo angolo (e sono stato felicissimo). Ho provato anche con “Ratman”, ma secondo Leo Ortolani, il disegno che avevo mandato era a matita e non si poteva pubblicare. Però mi ha citato nel 100 volume e sono contento lo stesso. Oltre al disegno, amo da tempo tantissime altre

cose tra cui i cartoons. I primi che ricordo di aver visto quando ero

piccolo, sono sicuramente quelli di Hanna e Barbera, “Scooby Doo”,

“I Flinstones”, “Top cat”, “I Jetsons”, i “Looney Toons”, “Tom e Jerry”, “Dexter”, “Leone il cane fifone”, “Ed Edd Eddy”, “Barbapapa”, “Calimero”, “Mucca e Pollo”, “Dragon ball”, “I Simpson”, “I Griffin” e tanti altri. Mi piace moltissimo il cinema in generale, ma soprattutto i film Western ed i Gangters Movie come pure molte serie tv americane tra cui “La spada della verità” ed “Il trono di spade”. Ci sono serie tv italiane che mi hanno lasciato a bocca aperta come “Sandokan”. Mi appassionano molto i film d’avventura, le saghe cinematografiche come “Indiana Jones” e “Star Wars” che sono delle pietre miliari del cinema, di conseguenza mi piacciono molto i film con


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Harrison Ford, come “Blade Runner” che è un film Fichissimo, pieno di colpi di scena e di colori stupendi. Anche gli horror mi piacciono, ma non mi fanno paura anzi... mi fanno ridere! I film storici ed i fantasy sono magnifici; ai primi posti metto “Il Signore degli Anelli”, “Harry Potter” ed “I Pirati dei Caraibi” (è una Saga mozzafiato per i bellissimi luoghi dove è ambientata e per la bravura degli attori). Oltre al cinema, ho la passione per i videogames; i primi videogiochi che ricordo sono quelli delle sale giochi, come “Puzzle Bubble” (ci giocavo per ore!) e “Pacman”. Anche i Flipper mi facevano impazzire: mi ricordo tantissimo quello della “Famiglia Addams” (molto divertente), oppure “Metal Slug”. I giochi della Play 1 erano stupendi: “Spyro” il draghetto viola e la volpe Crash erano imbattibili e “La Pantera Rosa” era un gioco davvero interessante; poi hanno aumentato la qualità grafica del gioco ed è arrivata la Play 2 (che purtroppo non ho mai avuto ma che ho potuta usare, qualche volta, a casa di amici): i giochi migliori, per me, sono “Kingdom Hearts” (un mix tra “Final Fantasy” ed i personaggi della Disney) e l’emozionante saga di “God of War”... giochi stupendi!! Ovviamente mi piacciono molto anche i giochi del

pc e dell’Xbox 360. L’altra passione che ho è quella per i fumetti, da quelli umoristici come “Lupo Alberto”, “Cattivik”, “i fumetti di Jacovitti”, “Topolino”, “Monster Allergy” a quelli Dark come “Hellboy”, “Frankestein”, come pure quelli della Bonelli come “Tex”, “Dylan Dog” e quelli americani come “I Peanuts” (che sono dei capolavori), “I Simpson”, i fumetti della Marvel (al primo posto “Spiderman”, “Hulk”, “Daredevil”, “Il Punitore”) e della DC Comics come “Batman”. Il mio sogno è quello di avere un mio studio e vendere i miei quadri ed i fumetti di questo mio personaggio con questo stile molto particolare... Underground... come i graffiti, con quei colori molto vivaci. Mi piace molto viaggiare, vorrei viaggiare il mondo, per scoprire nuove culture e soprattutto conoscere altri artisti. Spero un giorno di diventare famoso e di essere ricordato come una persona “semplice” e non come qualcuno che si credeva un Dio. Mi piacciono quasi tutti i generi musicale, in particolare il Jazz, il Rock and Roll degli anni ‘50, il blues, il reggae, il rock, il metal, la musica italiana e il Pop. Alla prossima ! Gaetano Menna


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POMPIERI E CAMIONISTI DELLO SPAZIO http://collanaimperium.wordpress.com

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irefighter” è una distopia ambientata nel futuro: il potente Impero extraterrestre degli Oren ha conquistato la Terra e ne ha mantenuta apparentemente immutata la società; distribuendo addirittura doni inaspettati, come per esempio la giovinezza prolungata. Eppure, nonostante il regime ostenti una faccia benevola, lo spettro dell’oppressione intristisce gli uomini e ne induce alcuni alla ribellione. Uno tra tanti è il vigile del fuoco Stein che si renderà protagonista di un’azione eclatante. L’autore, Marco Alfaroli, oltre a scrivere le storie, realizza anche le illustrazioni che diventano poi le copertine dei suoi ebook ed è realmente un vigile del fuoco, per questo

motivo si trova a suo agio nel descrivere le attrezzature dei pompieri e l’uso che questi ne fanno. Nel seguito, “Firefighter Forever”, la vicenda si sviluppa in grande: il tema della rivolta è più approfondito e la fantascienza classica prende tutta la scena. Per la Collana Imperium,

oltre al ciclo del pompiere Stein, che vedrà prossimamente un terzo capitolo, Marco Alfaroli ha scritto Stazione rifugio Idra. Si tratta di un “Action” all’americana trasportato tra le stelle ed è, a sentir lui, il racconto a cui tiene di più. Il protagonista è John Elroy, un camionista dello spazio,

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americano del Tennessee, che si comporta come il più classico degli eroi del West di fronte alla banda di fuorilegge che piomba sulla luna Encelado. Dello stesso autore è la serie di 24 racconti di fantascienza “Schegge dallo spazio”, che esplora tutti i temi cari agli appassionati di Sci Fi: dai robot alle invasioni aliene fino ai viaggi nel tempo. E per concludere bisogna segnalare il romanzo “Space Opera Archon”, edito da Runa Editrice nel 2013 che avrà un seguito altrettanto Space Opera: “Mondo Bhlyss”. Gli ebook della Collana Imperium sono disponibili in tutti gli store on line (così come i cartacei) e sul sito della collana. Collana Imperium



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