JAPANIMANDO N. 29

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WEBZINE FREE DOWNLOAD by A.C. JAPANIMATION - Anno III - n. 29

NEWS COSP LAY

CULTURA MUSIC A

DARIO CATARCI - Foto di SALVATORE ALFANI

EVENTI


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EDITORIALE

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iao a tutti, fedelissimi e/o nuovissimi lettori di JAPANIMANDO! Anche in questo lungo periodo di grandi eventi dedicati al mondo del fantastico in giro per l’Italia, il nostro staff ha continuato a dedicarsi ai progetti che ben conoscete, ovvero il raduno PARCOSPLAY, il blog WONDERGATE ITALIA e naturalmente questa webzine che, attualmente, ha quasi raggiunto le “90.000 impressions” su ISSUU: veramente una grossa soddisfazione per noi tutti (cosa dirvi se non l’ennesimo, grandissimo “grazie a tutti” per il sostegno?!). Per quanto riguarda il nostro raduno, presto ci saranno novità importanti per tutti, anche perché dopo quattro

anni di successi, è doveroso cercare di migliorare sempre più facendo il possibile per assecondare le esigenze di tutti i nostri ragazzi ed ex-ragazzi. Anche il nostro blog sta pian pianino prendendo piede e speriamo che a breve possa essere un’ulteriore punto di riferimento per gli appassionati di tutte le età. Naturalmente, nonostante le tantissime difficoltà che, puntualmente, dobbiamo affrontare per realizzare i nostri molteplici progetti, non ci fermeremo a questo... anzi... tutt’altro! Speriamo solo di concludere in bellezza quanto prima un anno che, nonostante tutto, è stato positivo. Buona lettura! V. D’Amico

SOMMARIO “Cyrano” presenta i guasconi veronesi........ PQ Editor presenta: Claudio Falco................ PQ Editor presenta: Francesco G. Manna.... Il progetto “Pizzolitto FX Studios” ............... Il ritorno di “Japan Matsuri” ........................... La perla di Moebius & Jodorowski ................ I fantastici mondi del “Bakemono Lab”........ Harry Potter, J,K. Rowling e... il quesito ....... La realtà a fumetti di Luigi Siviero ................. Karl Oscar Tore Johansson ............................. Tokusatsu, questo sconosciuto ...................... Tornano i figli di Baal ........................................ “Andersen” e il mondo dell’infanzia ............. I miti del rock a fumetti ................................... “Diabolik”, “Satanik e il team di Battacchi... “Ghostbusters”.................................................. “Kissa Shop”: fumetti per tutti i gusti ........... “Water Horse - La leggenda degli abissi”.... La terra del sonno leggero.............................. NPE Edizioni e l’intramontabile “Tex” (1)... NPE Edizioni e l’intramontabile “Tex” (2)... Il buio si avvicina!............................................... “Rosario + Vampire”......................................... “La Mummiona e altre storie” ....................... 35 artisti per l’Apocalisse................................ “Ufo Robot Goldrake”: quale scegliere? ...... Ecco il nuovo numero di “Sbam! Comics”.. 1° Salone del Libro e del Fumetto ................ Il cinema fantastico in 16 litografie ...............

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“CYRANO” PRESENTA I GUASCONI VERONESI http://cyranocomics.blogspot.com - Su Facebook: Cyrano Comics

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adame, Messeri ben trovati. Sono Cyrano Ercole Savignano De Bergerac e nel 2008 ho cominciato a riunire attorno a me un drappello di talentuosi veronesi, tra scrittori e disegnatori. In poco tempo, grazie all’impegno e alla passione, abbiamo avviato una serie di progetti, che non si pongono limiti di genere, di approccio grafico o di argomento alle mille sfaccettature del fumetto. “Comics Factory”, la rivista antologica, rappresenta la principale vetrina e trampolino di lancio per il nostro gruppo e dal numero 12 affronta un tema unico ogni volta diverso e secondo

l’approccio originale dei nostri autori: zombie, magia, erotico, noir... “Cyrano Comics presenta...”, la collana monografia, si pone come obiettivo mettere evidenza i nostri narratori con storie più lunghe, anche seriali, come Noêin, Ars Regia e Vicky – AcidoAcida, senza limite di numero di pagine, formato o genere. Ma Cyrano non è solo carta stampata. Grazie a varie collaborazioni, da qualche tempo i nostri volumi sono disponibili anche su piattaforme digitali con la versione in ebook dei nostri fumetti, oltre che con produzioni realizzate appositamente per il pubblico del web. Nell’ambito della diffusione della cultura del fumetto, gestiamo corsi per adulti e

per bambini, laboratori nelle scuole e workshop presso fumetterie e centri commerciali. Collaboriamo con enti e associazioni tra le più disparate, organizziamo mostre e presentazioni come per le ultime due edizioni di Tocatì, il festival internazionale dei giochi di strada. Non mancano nemmeno i lavori su commissione come la realizzazione di fumetti su misura, libri illustrati, loghi e pubblicità. Dal 2010, poi, Cyrano Comics è presente nelle maggiori fiere di fumetto italiane quali Mantova Comics, Bolzano ArtMaySound, FullComics e Lucca Comics. Il risultato di tanto impegno si è concretizzato, oltre che nella creazione di uno zoccolo duro di appassionati alle nostre produzione, nell’aggiudicarsi il Premio


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come Miglior Autoproduzione a FullComics 2013 con Pigeon-man! e nell’essere in corso al Gran Guinigi 2013 nell’ambito di Lucca Comics. A Lucca Comics & Games, tra l’altro, abbiamo presentato Curami, un volume a tema erotico che parla delle bizzarre avventure in cui si cacceranno Marco, gestore di una novella clinica dell’amore, e Asmodeo, un demone che sembra faccia di tutto per rendergli difficile

la sua vita a contatto con Giulia, Agata,Vanessa... e tutte le altre. Incuriositi? Venite quindi a trovarci e amateci come noi amiamo voi. E ricordatevi: noi abbiamo buon naso per i fumetti! I miei omaggi. Cyrano


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PQ EDITOR PRESENTA: CLAUDIO FALCO Su Facebook: Dampyr - Aversa Street Comix “Winter Edition”

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o sceneggiatore napoletano di Dampyr sarà uno degli ospiti dell’edizione invernale dello Street Comix!” Dampyr, o meglio Arlan Draka è uno dei personaggi più belli della casa editrice Bonelli. Tratto dall’omonima leggenda folkoristica, figlio di un vampiro e di un essere umano vive cacciato sia dagli umani per il suo retaggio di sangue che dai vampiri in quanto è l’unico capace di ucciderli. Dampyr è ormai una testa di serie della Bonelli, non nascondiamo che molti degli organizzatori dello Street Comix sono cresciuti leggendo le sue storie. Proprio per questo non po-

tevamo che essere felici e grati della partecipazione, all’edizione invernale dello Street Comix, di Claudio Falco, uno dei più bravi sceneggiatori della serie Dampyr; che terrà il 29 e 30 novembre presso la casa della cultura di Aversa “V. Caianiello” una conferenza sulla sceneggiatura. Per chi non lo conoscesse eccovi una sua piccola biografia. Napoletano, classe 1958. Si divide (a fatica) tra la professione di Medico Ospedaliero e quella di Sceneggiatore (cosa che gli provoca, periodicamente, preoccupanti attacchi di schizofrenia). Ha collaborato per diversi

anni con la “Tornado Press”, scrivendo articoli di critica per la rivista “Flex” e partecipando alla realizzazione di saggi e di albi a fumetti. Nel 2008, per Sergio Bonelli Editore, è entrato a far parte dello staff della serie “Dampyr”, ideata da Mauro Boselli e Maurizio Colombo, della quale ha scritto fino ad ora una quindicina di episodi. Nel 2010, è stato tra gli sceneggiatori di “Nero Napoletano” un Graphic Novel, coordinato da Sergio Brancato e Mario Punzo della Scuola Italiana di Comix di Napoli, e pubblicato dal Corriere del Mezzogiorno, che ha visto all’opera, insieme, più di 50 tra sceneg-

giatori e disegnatori, tutti campani. Insegna sceneggiatura alla Scuola Italiana di Comix di Napoli. Concludiamo ricordando che l’Aversa Street Comix Winter Edition si terrà il 29 e 30 novembre presso la casa della cultura “V. Caianiello” a via Lennie J. Tristano, Aversa-Ce. Ma che il 23 e 24 novembre si terrà una piccola anteprima dello Street Con la manifestazione: “fumetti al Medì”; che si terrà nell’omonimo centro commerciale presso il padiglione centrale vicino la Mondadori. PQ Editor Staff


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PQ EDITOR PRESENTA: FRANCESCO G. MANNA Su Facebook: Francesco Giuseppe Manna - Aversa Street Comix “Winter Edition”

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ato ad Aversa il 3 agosto 1989, Francesco Giuseppe Manna, sin da piccolo mostra curiosità ed interesse verso il mondo del fumetto partecipando a vari contest illustrativi per riviste di gamer e comics. All’età di 19 anni porta a termine la sua prima collaborazione fumettistica: un progetto educativo regionale nato in tandem con l’associazione culturale “Museo del Mare” di Pozzuoli. Diplomatosi a pieni voti nel 2011, presso la scuola internazionale di comics a Roma, riesce subito ad inserirsi nel mercato del fumetto d’oltreoceano. Nel febbraio 2012 comincia la sua collaborazione con la

casa statunitense “Avatar press” sull’ormai nota testata survival-horror “crossed: Badlands”, sulla sceneggiatura di David Lapham, saga tutt’ora in lavorazione. Nel frattempo, si dedica attivamente anche nel campo dell’illustrazione e della grafica pubblicitaria, come copertinista di libri di interesse socio-culturali, e coadiuvando il settore pubblicitario di svariate scuole musicali.

Nel 2013 nasce la prima collaborazione con l’editore “zenescope” sulla serie “Unleashed: epilogue”, capitolo finale della saga fantasy in uscita ad ottobre. Tutt’ora continua parallelamente la collaborazione con entrambe le case editrici, ma soprattutto continua a disegnare con passione e voglia di migliorare volta dopo volta. Ivano Garofalo


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IL PROGETTO “PIZZOLITTO FX STUDIOS” www.pizzolittofxstudios.net - Su FB: Pizzolitto Fx Studios workshop

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a Pizzolitto Fx Studios nasce dall’ingegno e dalla volontà di Stefano Pizzolitto, con grande investimento di passione per tutto ciò che è irreale e fantasioso. Oggi è un’azienda in espansione grazie alla reale dedizione e al grande lavoro che garantiamo, in modo da essere capaci di soddisfare pienamente i nostri clienti con prodotti e servizi di alta qualità. La Pizzolitto Fx Studios, si diceva, viene creata da una intuizione di Stefano Pizzolitto, classe 1970, nato a Carpi, ma ormai adottato dalla città dei marmi di Michelangelo, Carrara.

La sua grande passione, fin da bambino, per tutto ciò che è scultura lo porta ben presto a capire quale sarà la sua strada, riuscendo a creare da una massa in-

forme di plastilina le sculture più rifinite che poi saranno trasformate in maschere e creature. Lavora per molti anni in giro per l’Italia e l’Europa, fino ad

approdare a Roma dove inizia la sua collaborazione con case di produzione italiane e straniere. Ad oggi collabora attivamente con il premio Oscar Manlio Rocchetti. È stato direttore del make up department del cortometraggio “Cusutu ‘n coddu”, diretto da Giovanni La Pàrola, un pulp – western vincitore di parecchi premi quale il Premio Michelangelo Antonioni per il miglior cortometraggio e arrivato nella cinquina finale ai David di Donatello. La sua passione per l’horror, il fantasy, ma soprattutto la sua capacità di scolpire e la sua grande creatività fanno


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sì che sia ben presto riconosciuto nell’ambiente come un ottimo special make up designer and supervisor. Le sue mani corrono sulla plastilina disegnando e creando dal nulla lavori strabilianti, proprio come Michelangelo faceva dai blocchi informi di marmo bianco. È stato recentemente protagonista della più importante fiera del mondo cinematografico, la “San Diego Comic – on International”, con un Predator, creato per un cliente privato. Stefano Pizzolitto è stato riconosciuto dalla critica mondiale presente

come uno dei migliori special make up & creature designer, ottenendo il massimo dei voti nella colorazione (painting) e nella struttura dell’eleborato. Il tutto con la collaborazione di Steve Wang, il padre di Predator che ha consigliato Pizzolitto e il suo team, dando loro dritte esclusive nella realizzazione del personaggio. La Pizzolitto Fx Studios sta anche creando la prima Accademia di effetti speciali europea in Italia, ma nel frattempo organizza corsi per persone esperte e non. Inoltre lo studio si sta adeguando alla nuova realtà che sta prendendo molto piede


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in Italia e cioè il fenomeno cosplay. Nello studio vengono realizzati body suit e maschere per privati, utilizzando esattamente le stesse tecniche e i materiali delle grandi produzioni cinematografiche, che quindi nulla hanno da invidiare alle creazioni hollywoodiane. La Pizzolitto Fx Studios continua a lavorare sodo in modo da poter continuare a crescere come azienda e per conquistare nuovi clienti. La capacità di rendere reale l’irreale è dentro Stefano Pizzolitto ed è destinata a crescere sempre di più. Pizzolitto FX Studio Staff


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IL RITORNO DEL “JAPAN MATSURI” www.japanmatsuri.org - Su Facebook: Japan Matsuri

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abato 5 e domenica 6 aprile 2014 la città di Bellinzona ospiterà il terzo appuntamento con il festival culturale giapponese, Japan Matsuri. Nata solo due anni fa, questa manifestazione ha avuto fin da subito ottimi risultati, tanto da obbligare gli organizzatori ad ampliare lo spa-

zio espositivo nella seconda edizione. Anche quest’ultima ha infatti riscosso un grande successo, superando i 2.500 visitatori provenienti questi sia dalla Svizzera, che dall’estero. L’ultima edizione è inoltre stata caratterizzata dalla visita di personaggi di rilievo in ambito diplomatico. Il fe-

stival ha infatti avuto l’onore di accogliere S.E. Takashi Okada, ambasciatore e rappresentante aggiunto alla missione permanente del Giappone presso le organizzazioni internazionali a Ginevra, Asako Nakayama vice console e addetta culturale al consolato di Ginevra e Mario Branda sindaco di

Bellinzona. I quali sono rimasti positivamente colpiti da essa ed elogiato gli organizzatori. Il comitato organizzativo intende dare seguito all’approvazione e alla fiducia dimostrategli da visitatori e ospiti, offrendo al pubblico una manifestazione ancora più curata in vista del


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poter anche scoprire e imparare nuovi aspetti riguardo la cultura giapponese. Il pubblico avrà infatti anche la possibilità di visionare delle splendide mostre, troverà spazi ludici e didattici dove, sia adulti che bambini, potranno partecipare in prima persona a varie attività, come ad esempio disegno manga, origami, cucina giapponese, ikebana, la cura del bonsai, il massaggio shiatsu, le arti marziali ecc. Si proporranno inoltre esibizioni e conferenze: sul palco si alterneranno infatti artisti, ospiti di spicco, personalità culturali ed esperti, per favorire un maggior intrattenimento. 150esimo anniversario dall’instaurazione di rapporti diplomatici fra il Giappone e la Svizzera che sarà celebrato nel 2014. Tipologia dell’evento e obiettivi La manifestazione è organizzata dall’omonima associazione, composta da giovani che nutrono un vivo interesse verso la cultura giap-

ponese in tutti i suoi aspetti, siano questi la tradizione, la tecnologia, l’arte o quant’altro, e che di conseguenza desiderano dare la possibilità ai visitatori di prendere contatto con i prodotti, le usanze e le discipline legate al Giappone. L’obiettivo di questa fiera è dunque quello di presentare al pubblico questa splendida cultura in modo innovativo,

divertente e dinamico all’interno di un ambiente rilassato, privo di pregiudizi e che stimoli la curiosità verso le caratteristiche peculiari di questa nazione che la rendono così affascinante. A questo scopo durante i due giorni della fiera non verrà proposto unicamente un mercatino dove acquistare prodotti tipici giapponesi, bensì un evento dove

Intento umanitario All’impronta prettamente culturale si affianca una vocazione benefica: l’associazione nasce infatti nel 2011, in seguito al terremoto e dallo tsunami che ha colpito il Giappone l’11 marzo dello stesso anno. La prima edizione dell’evento ha infatti avuto luogo nell’aprile 2012, un anno dopo quel terribile cataclisma in modo da ricordare l’accaduto e sensibilizzare i visitatori verso la persistente gravità della situazione. Ancora oggi con parte del guadagno della fiera, sostiene il progetto “Sendai Rainbow House” dell’associazione benefica Ashinaga. Questa struttura ospiterà i bambini rimasti orfani in seguito alla catastrofe del 2011. Inoltre, l’associazione Japan Matsuri è felice di poter contribuire anche a progetti umanitari di associazioni in Svizzera.


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la possibilità di acquistare un biglietto per entrambi i giorni dal costo di CHF 10.per gli adulti e CHF 5.per i giovani dai 6 ai 14 anni.

Panoramica generale Dove: Espocentro,Via G. Cattori 3, 6500 Bellinzona. Quando: Sabato 5 e domenica 6 aprile 2014 Budget: Per la realizzazione di questa manifestazione i costi saranno coperti utilizzando i

soldi dell’affitto degli stand e della vendita dei biglietti. Si avrà anche il sostegno di alcuni sponsor ed eventuali patrocini. Partecipanti: L’evento è aperto al pubblico, con un costo del biglietto pari a CHF 8.- per gli adulti e 4.- CHF per i giovani dai 6 ai 14 anni; chi fosse interessato ci sarà

Area Vendita: • Vestiti, Accessori; • Anime, Manga, Cosplay,Videogiochi; • Artigianato giapponese; • Bonsai; • Programmi sullo studio in Giappone; • Té; • Benessere; • Varie associazioni. Workshop: • Bonsai; • Shiatsu; • Lezioni base di giappo-

nese; • Pittura giapponese; • Shodo (Calligrafia); • Ikebana; • Origami; • Tecnica di disegno Manga; • Arti marziali. Giochi: • Tornei di carte; • Video games; • Giochi tradizionali giapponesi per bambini. Altro: concerti; conferenze; mostre; esibizioni; cucina giapponese. JM Staff


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LA PERLA DI MOEBIUS & JODOROWSKI www.edizioninpe.it - Su Facebook: Edizioni Npe

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olume scandalo. Un’opera dimenticata di Moebius e di Jodorowsky, maestri incontrastati della nona arte. Una perla che il collezionista ed il cultore di fumetti non possono lasciarsi scappare. Moebius, al secolo Jean Giraud, scomparso l’anno scorso, è considerato il più grande autore di fumetti europeo e qui si offre al lettore senza pudore. Nell’elegante cura editoriale che distingue i volumi NPE, l’opera strizza l’occhio alla tecnica dell’incisione, all’erotismo e alla pornografia, mostrandoci un Moebius ancora sconosciuto, accompagnato dai testi espliciti, ma raffinati, dello scrittore cileno con cui ha realizzato tanti capolavori da L’Incal a Gli occhi del gatto; un sodalizio che ha segnato in modo indelebile la storia del fumetto e della letteratura. Artigli d’Angelo è una giovane ragazza della quale gli autori ci mostrano la cruda e sofferta educazione sessuale, attraverso immagini forti e toccanti, arrivando a farla assurgere a simbolo di una ricerca spirituale ben più profonda. Moebius Jean Giraud, più noto con gli pseudonimi di Moebius e di Gir, è nato a Nogent-sur-Marne l’8 maggio 1938. La sua car-

riera inizia sul finire degli anni ‘50 con alcune prime storie western. Nel 1962, su testi di Jean-Michel Charlier, crea il celebre personaggio di Blueberry. Allo stile realistico alterna un’incredibile carriera parallela fatta di storie fantastiche pubblicate con il gruppo Les Humanoïdes Associés su «Métal Hurlant», rivista che raccoglieva il meglio della produzione fantastica e fantascientifica a fumetti. Tra le tante opere ricordiamo Il garage ermetico di Jerry Cornelius, un

vero e proprio manifesto contro la struttura classica della sceneggiatura, ma anche Arzach, John Difool e, nel 1981, l’Incal su testi di Alejandro Jodorowsky. Tante le collaborazioni con case editrici e cinematografiche estere, come i testi per il manga di Jiro Taniguchi Ikaru, la toccante interpretazione di Silver Surfer nella graphic novel Parabola scritta da Stan Lee, e il suo apporto immaginifico a classici della fantascienza quali Tron, Alien, Abyss e Il quinto elemento. Ci ha la-

MOEBIUS PROIBITO - Artigli d’Angelo di Alejandro Jodorowski e Moebius, casa ed. Edizioni NPE, pagine 80, costo € 14,90, anno 2013, formato 21 cm x 29,7 cm, cartonato, Codice ISBN: 978-88-97141-22-8

sciato il 10 marzo 2012 all’età di settantatré anni. Alejandro Jodorowski Alejandro Jodorowsky Prullansky nasce a Tocopilla, in Cile, il 17 febbraio 1929. Si trasferisce nel 1953 a Parigi, dove fonda il movimento di teatro Panico dopo l’esperienza come assistente e collaboratore di Marcel Marceau. La sua notorietà è legata al surrealismo provocatorio delle pellicole da lui dirette tra cui ricordiamo El Topo (1971) che lo rivelò al pubblico internazionale, La montagna sacra (1973) e Santa sangre - Sangue santo (1988). Negli stessi anni inizia a praticare la lettura dei tarocchi al pubblico di Parigi, procedendo in uno studio che porterà al restauro di questo antico strumento esoterico e alla pubblicazione di un volume tradotto in tutto il mondo: La via dei Tarocchi. Come sceneggiatore di fumetti ha firmato molte importanti collaborazioni: dall’Incal saga disegnata da Moebius alla Casta dei Meta-Baroni, disegnata da Juan Gimenez, dalla trilogia dei Tecnopadri alla spietata storia dei Borgia, per i disegni di Milo Manara. Nel 1991 gira Il ladro dell’arcobaleno con Peter O’Toole e Omar Sharif; nel 2005, invece, interpreta Ludwig van Beethoven in Musikanten di Franco Battiato,


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per cui, nel 2007 torna a recitare in Niente è come sembra. Sempre negli anni ‘90 inizia a pubblicare testi dedicati alla Psico-

magia e all’esoterismo come La Via dei Tarocchi, Quando Teresa si arrabbiò con Dio e I Vangeli per guarire. Nel 2007 ha pubbli-

cato Psicoposta, raccolta della corrispondenza avuta in questi anni con i lettori italiani nell’omonima rubrica di XL, maga-

zine mensile de la Repubblica. Edizioni NPE Staff


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I FANTASTICI MONDI DEL “BAKEMONO LAB” www.bakemonolab.com - Su Facebook: Bakemono Lab

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akemono Lab è un’associazione culturale nata all’inizio del 2010 dal connubio di passioni letterarie comuni, menti fervide d’immaginazione, talento artistico e amicizie decennali. Pubblichiamo libri per bambini e ragazzi di ogni età. Le nostre dark fairy tales infatti sono dedicate al mondo dei più piccoli e non solo. Attingono le loro venature dark dalla tradizione favolistica mondiale, dal linguaggio fumettistico e cinematografico, dando vita ad uno stile narrativo ibrido fatto

di ombre, immagini e spunti per crescere. Protagonisti assoluti delle nostre pubblicazioni sono

i mostri, i fantasmi, le creature dei boschi stravolti e reinterpretati dalla fantasia degli autori e

degli illustratori. La particolarità dei nostri libri è la presenza della doppia lingua: ogni volume contiene oltre alla lingua italiana anche una seconda lingua, come l’inglese o lo spagnolo. La cosa più divertente e stimolante per noi consiste non solo nel fatto di creare una storia, dar vita a dei personaggi suggestivi e credibili ma soprattutto associarli all’anima di un altro Paese o alla sonorità di una lingua piuttosto che di un’altra. Proprio in questi giorni sta per uscire l’ultima novità della collana classica: Nopperaboo! - in


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lingua italiana e giapponese - che racconta le rocambolesche avventure di Keiko, una fantasmessa senza volto che decide di fare un giro intorno al mondo per imparare l’arte dello spavento “dai suoi colleghi”. E’ una storia molto divertente sulla multiculturalità e sulla ricerca di identità, scritta da Valerio la Martire che è anche l’autore del primo romanzo targato Bakemono e che ha inaugurato all’inizio di ottobre la collana di narrativa Tanabata. Il romanzo - dedicato stavolta a una fascia di lettori più adulta si intitola “Stranizza”, parla di amore e di ricerca, parla di omofobia e di ostacoli da superare. E’ prevista per dicembre l’uscita della prima pubblicazione della collana

Deluxe: Note di Viola, illustrata da Claudia Duca-

lia e messa in musica da Alice Pelle. Rispetto ai

libri della Bakemono classic questo volume avrà un formato più grande e uscirà sia nella versione francese sia nella versione inglese arricchito dalla presenza di alcuni spartiti che accompagneranno il testo e le immagini. E’ il nostro fiore all’occhiello e non vediamo l’ora di presentarlo ai nostri amici lettori che ci seguono da un po’ e che ci richiedevano da tempo un volume speciale. Saremo presenti a Più libri più liberi a dicembre al Palazzo dei Congressi e al Romics di primavera.Vi invitiamo ad esplorare il laboratorio Bakemono per conoscere e giocare con le nostre favole di inchiostro.Vi aspettiamo! BL Staff


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HARRY POTTER, J.K. ROWLING E... IL QUESITO www.isolaillyon.it

Il celebre maghetto è un personaggio così forte da riuscire a mantenere alta l’attenzione su di lui in maniera autonoma, anche dopo la fine della saga cinematografica?

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ersonalmente, non posso negare di dovere molto alla serie di Harry Potter: è stato il fenomeno che mi ha introdotto al mondo della lettura “per piacere”, specialmente quella di tipo fantasy. Sono passati 15 anni dall’uscita nelle librerie italiane di “Harry Potter e la Pietra Filosofale”, e da lì fino al 2011 di questo magico universo di certo non ne abbiamo mai potuto sentire la mancanza, tra adattamenti cinematografici, libri spin-off, videogiochi e merchandising.

Adesso, a due anni dall’uscita nei cinema di “Harry Potter e I Doni della Morte: Parte II”, cosa si legge in rete? L’autrice J.K. Rowling, che ha dimostrato più volte di meritarsi tutto il successo che ha avuto – e non solo con Harry Potter – ha deciso di occuparsi della sceneggiatura di un nuovo film sulla serie, che però non vedrà come protagonisti i vecchi personaggi, ma sarà ambientato 70 anni prima delle vicende narrate nei romanzi. L’avventura sarà incentrata sulla storia di Newt Scamander, il fittizio autore del libro “Gli Animali Fantastici: Dove Trovarli” che gli alunni di Hogwarts utilizzano durante le lezioni di Cura delle Creature Magiche, e sarà suddiviso in varie parti, come ormai è ma-


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ledettamente di moda. Prima di fare qualsiasi commento sulla notizia, c’è da riflettere su una cosa: a mio avviso Harry Potter è un prodotto particolare, che ha un numero di appassionati talmente ampio da non necessitare di alcun tipo di rilancio. Tanti negozi e fumetterie hanno intere stanze completamente dedicate alla saga della

Rowling (e non a roba tipo Il Signore degli Anelli, cioè ci rendiamo conto?), ed è difficile non trovare attività incentrate sul mondo del maghetto all’interno delle fiere. Allora, se leggo che in arrivo c’è un nuovo film basato sul mondo di Harry Potter, devo iniziare a farmi alcune domande che potrebbero non avere le risposte

scontate che mi darei se al posto del maghetto ci fosse, ad esempio, Twilight, proprio perché non ci troviamo di fronte ad una moda passeggera. I vampiri della Meyer hanno creato un fenomeno di massa per uno specifico target, fenomeno che è esploso col primo film della saga, e si è spento con l’ultimo della stessa. Harry Potter ha, invece, dato un grande contributo al mondo della narrativa fantasy, risultando un prodotto apprezzabile sia dai ragazzini che dagli adulti (dopotutto la storia raccontata nei sette volumi si evolve pian piano da favola per bambini ad epica lotta contro il male). E allora, perché? È inutile fare il discorso dei soldi: è chiaro che la Warner Bros. abbia intenzione di sfruttare quanto più possibile i diritti sul marchio. È il suo lavoro, e accontentare i fan che chiedono di non “violentare” più del necessario la loro serie preferita non le permetterà di certo di portare il pane in tavola, funziona così. Ma ritengo che la Rowling sia una scrittrice intelligente, che ha più volte dimostrato di avere un’incredibile voglia di mettere su carte le sue idee, e che quasi certamente non si sarebbe fatta problemi a bloccare sul nascere il ritorno al cinema di Harry Potter, se avesse ritenuto che gli otto film fossero stati sufficienti (se c’è qual-

cuno che economicamente non si può lamentare, è lei). Evidentemente ha davvero qualche idea valida per questo film spin-off. Ora la vera domanda è: siccome Harry Potter è un brand che riesce a reggersi da solo sulle proprie gambe, ha veramente senso investire tempo e denaro nel proporci altro materiale cinematografico (ma il discorso si potrebbe estendere anche a quello letterario) col rischio di mancare l’obiettivo e rilasciare un prodotto scadente? Perché non sfruttare il talento della Rowling per lanciarsi in un progetto inedito e proporci qualcosa di veramente nuovo? Non dimentichiamoci che ha scritto con successo altri due romanzi totalmente differenti. Voi che ne pensate? Preferireste che la vostra amata serie fosse “lasciata in pace”, o siete pronti a rischiare un’overdose di mediocrità magica pur di poter tornare al cinema? Mario Ferrentino


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LA REALTA’ A FUMETTI DI LUIGI SIVIERO www.edizioninpe.it - Su Facebook: Edizioni Npe

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n volume che mostra come siano stati affrontati dai fumetti temi caldi come l’11 settembre, la Guerra al Terrore, l’elezione di Barack Obama e tutto ciò che ne è conseguito, analizzando il rapporto tra il presente storico e l’immaginario a strisce. Il fumetto è un medium fresco, che giunge tra le mani di una larga fetta della popolazione, raggiungendo anche chi non legge i giornali e non guarda la televisione, rappresentando per lui la prima forma di rappresentazione del reale, guidando idee e scelte. I supereroi hanno collaborato diverse volte con Bush o con Obama, alcuni di essi dando la caccia ai terroristi, altri vedendo l’altra faccia della medaglia della Guerra al Terrore. In questo senso entra in gioco un’ottica di responsabilità dell’autore nel rapporto tra intrattenimento e cronaca, con scelte narrative (e politiche) consapevoli nel trasportare la realtà sulla tavola dise-

DALL’11 SETTEMBRE A BARACK OBAMA La storia contemporanea nei fumetti di Luigi Siviero, casa ed. Edizioni NPE, pagine 400, costo € 19,90, anno 2013, formato 15 cm x 21 cm, cartonato, Codice ISBN: 978-88-97141-27-3

gnata. Un corposo saggio denso ed esaustivo firmato da Luigi Siviero, dopo il tutto esaurito del volume Dylan Dog e Sherlock Holmes: Indagare l’incubo.

Luigi Siviero E’ nato a Trento il 6 giugno 1977. Laureato in giurisprudenza. Ha realizzato il breve saggio Analisi del fumetto. La composizione delle coppie di tavole (Abi-

gail Press, 2007), il fumetto sperimentale (C6H10O5)n (Abigail Press, 2009) e degli interventi critici pubblicati nell’antologia Garth Ennis. Nessuna pietà agli eroi (Edizioni XII, 2010) e nel catalogo della mostra Interni immaginari dedicata ad Ausonia dal festival Lucca Comics & Games (Associazione culturale DOUble SHOt, 2010). Nel 2012 è uscito Dylan Dog e Sherlock Holmes: indagare l’incubo (Edizioni NPE), un libro che contiene un’analisi del Dylan Dog di Tiziano Sclavi accompagnata da un’intervista al creatore dell’indagatore dell’incubo. I suoi articoli sono stati pubblicati nei portali Fumetti di Carta e Lo Spazio Bianco, nel blog House of Mystery, nella rivista «Fumo di China» e nel sito del festival BilBOlBul di Bologna. Velo d’oscurità (Abigail Press, 2013) è il titolo della sua prima raccolta di poesie. Edizioni NPE Staff


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KARL OSCAR TORE JOHANSSON Su Facebook: Walt Disney e il suo magico mondo

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on i suoi 181 chili di peso, i suoi 1,91 metri di altezza e un passato da lottatore (wrestling), Tor potrebbe c’entrare poco con i set cinematografici. Ma non è stato così: il suo fisico fu consono per interpretare ruoli particolari, di uomini forti o bestie feroci. Chiamato con l’appellativo de “Il super angelo svedese”, Tor (come veniva comunemente chiamato da amici e familiari) nacque il 19 ottobre del 1903 a Kalmar (Svezia) e,

intorno al 1934, in quel di Hollywood iniziò a recitare, prima piccole parti (ruoli come l’uomo forzuto, l’aguzzino, il sollevatore di persi, ecc!) e poi per Ed Wood in film d’elogio come Bride of the monster del 1955 (nel ruolo del lupo che riprenderà in Night of the Ghouls del 1959) con Bela Lugosi. Folti capelli, di un color oro, Tor, però, li dovette rasare per interpretare questi ruoli perfidi e, nonostante la sua statura, era un uomo buono,


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dolce e altruista (a tal proposito, Tor evitò che Bela Lugosi si suicidasse gettandosi da una finestra). Un aneddoto curioso della forza di Tor che ritroviamo in Night of the Ghouls è questo: durante le riprese del suddetto film, l’attore che interpretava il poliziotto Kelton (Paul Marco) maneggiava la pistola che avrebbe dovuto ferire il lupo (alias Tor); il carico era pieno, l’esplosione colpì il braccio di Tor, ma per riflesso tornò indietro colpendo, invece, Paul. Tor se ne dispiacque molto, ovviamente. L’ultimo film in cui recitò fu The beast of Yucca Flats

del 1961 (dal nome della strada dove Ed aveva l’appartamento, ossia in Yucca Street). Il film non aveva dialoghi e l’unica voce era quella del narratore che accompagnava le scene. Tor apparve anche in tv: You Bet Your Life con Groucho Marx, allo show di Richard Bernard Skelton “The Red Skelton”, ecc! Tor morì all’età di 67 anni il 12 maggio del 1971 a San Fernando (California) per un attacco di cuore. E’ sepolto all’Eternal Valley Memorial Park, Newhall (California). Ermelinda Tomasi


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TOKUSATSU, QUESTO SCONOSCIUTO www.subranger.goteki.net - Su Facebook: Italian Sentai Subranger

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ambito legato all’intrattenimento nipponico è sterminato, ma possiede un certo filo conduttore che ad un occhio non solo attento, ma in generale un pochino avvezzo a certi particolari, non può sfuggire. Quante sono le battute che si fanno riferendosi a grossi dinosauri e alieni che, immancabilmente, attaccano sempre il Giappone, al punto che, se fossero vere, queste invasioni avrebbero già non solo fatto a pezzi la nazione ma perfino l’avrebbero fatta sprofondare? La cinematografia giapponese è costellata da prodotti caratterizzati da esplosioni, robot dalle fattezze antropomorfe, mostri che per mezzo secolo si sono fatti strada nel cuore della pop-culture locale: chiamati in gergo Kaijuu, ricordiamo tra gli altri Godzilla (Go-

jira), Gamera ma i loro fratelli sono molteplici. Insieme ad produzioni minori sono praticamente i capostipiti del genere Tokusatsu, un termine coniato appositamente per descrivere gli effetti speciali largamente impiegati nella creazione di film e, al giorno d’oggi, soprattutto serie tv. Ma non semplicemente popolate da mostri per-

ché il genere si è trasformato fino ad aggiungere alle proprie file quelli che comunemente sono ricordati e conosciuti in tutto il mondo come “Henshin Hero”: persone che, con l’ausilio di poteri e/o dispositivi particolari, cambiano aspetto diventando guerrieri mascherati la cui missione è quella di proteggere la Terra e l’universo.

Per fare un esempio della loro celebrità, sia davanti alla sede della TOEI a Tokyo che ad Ishinomaki, la città natale di Shotaro Ishinomori (il padre di Cyborg 009, Ryu il ragazzo delle caverne e uno dei padri fondatori del genere degli henshin hero) ci sono due statue che raffigurano il capostipite di uno dei macro-format più famosi della storia: Kamen Rider Ichigou. E a Ginza, uno dei più eleganti quartieri della capitale, c’è una statua che raffigura Godzilla. Mentre davanti all’HQ della Bandai, c’è una statua che raffigura Ultraman. Per dare una dimensione storica e adeguata, è prima necessario fare un’introduzione più tecnica perché il termine generale spiega tutto e niente: ciascuno di questi nomi appartiene ad un sottogenere specifico, a partire dai Kaijuu fino ai Kyodai Hero e ciascuno ha peculiarità e aspetti suoi propri che lo rendono del tutto differente dagli altri. Per cominciare, la nostra macchina del tempo ci porta indietro, indietro, indietro, fino agli anni ‘50 e precisamente al 1954: fu in quell’anno che, nei cinematografi nipponici, comparve questo enorme mostro dalle fattezze a metà tra un dino-


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sauro ed una balena che presto sarebbe diventato un simbolo non solo di distruzione ma anche di sensibilizzazione sull’utilizzo delle armi nucleari e che avrebbe percorso l’oceano fino a giungere in America sull’onda di alcuni – purtroppo discutibili – remake. Certo, pur se, sullo schermo, le distruzioni

sembrassero vere, come è logico, ad interpretarli c’erano sempre degli attori (in gergo detti suit actors) che, recitando all’interno di questi enormi costumi, distruggevano set prefabbricati: con abilità nel montare e nel riprendere, sfruttando i lunghi e i corti campi, l’illusione è fatta. A lungo andare, non solo

Godzilla, ma anche Gamera (un mostro simile ma dalle fattezze di tartaruga), Mothra (che somiglia ad una farfalla gigante), Rodan (uno pterodattilo) e molti altri diventarono estremamente famosi ma, attenzione, anche qui è necessario distinguere perché non sono tutti appartenenti ad una sola casa di produzione: in effetti sono due le case principali che hanno inventato e portato avanti l’idea di questi mostri e dei loro film, da una parte la Toho Films (Tōhō Kabushiki-kaisha) e dall’altra la Daiei Film Co. Ltd. (Daiei eiga kabushikigaisha) prima che essa, dopo aver dichiarato bancarotta, venisse venduta alla Kadokawa Shoten, la quale detiene tutti i diritti sia dei nomi che dei grossi pupazzi e/costumi utilizzati per l’interpretazione dei vari kaijuu. A molti, il nome di Ishiro Honda non dirà granché ma è stato lui il “papà” di Gojira e il vero iniziatore del genere che, fra alterne vicende e appunto remake occidentali ha dato notizie di sé fino al 2004, anno in cui è uscito nei cinema giapponesi Godzilla: Final Wars (Gojira: Final Wars). Con al suo attivo numerosi videogiochi, citazioni in altre opere e svariati volumi a fumetti, se anche nessuno si deciderà a riprenderlo in mano, il genere kaiju resterà sempre tra le stelle più brillanti. Ma il ruolo degli suit actors come interpreti di

mostri non è certo finito, e non si limita unicamente a questo. Per certe scene, la loro presenza è fondamentale e non si limita unicamente a far “muovere” certi personaggi ma anche eventualmente a sostituire – la voce verrà poi data in seguito dagli attori originali in post produzione – quei protagonisti in carne ed ossa che non possono affrontare scene ritenute pericolose e che necessitano di uno stunt particolare. Spezziamo una lancia a loro favore, perché altrimenti non sarebbero possibili gran parte dei combattimenti all’ultimo calcio e pugno che normalmente i bambini nipponici – e non solo i bambini – vedono ogni domenica mattina in televisione. Da Haruo Nakajima (Nakajima Haruo), il primo Godzilla, a Eitoku (Hisanori Ōiwa (Ōiwa Hisanori) di cui Eitoku è il nome d’arte) l’attore dietro gran parte delle maschere dei Kamen Rider secondari, il mercato dei suit actors copre una larga parte della produzione cinematografica dei giorni nostri, dati i generi prodotti. Con questa premessa, ci addentriamo quindi in un altro angolo di questo universo: gli henshin hero. Celebrati da parodie in tutto il mondo e imitati allo stesso modo in tutto l’Oriente, senza contare i soliti remake americani, questi eroi agiscono in


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squadre (sentai) o in solitaria: sono i Kamen Rider o i Super Sentai i più famosi ai giorni nostri data la loro longevità, ma in passato abbiamo avuto altri nomi illustri, come i Ninja Captor, i Voicelugger (tutti della TOEI) o ancora una serie che perfino in Italia è riuscita a giungere come la Koseidon, (Kyoryuu Sentai Koseidon), che con Ultraman condivide la medesima casa di produzione. Se per i kaijuu la timeline è piuttosto lineare e semplice, non è così per gli Henshin Hero, i quali non hanno un vero e proprio capostipite, dal momento che ogni macro-serie ha i suoi capostipiti che non hanno nulla in comune gli uni con gli altri. Per comodità, la prima serie Henshin Hero interamente a colori risulta essere Ambassador

Magma (Maguma Taishi) che precedette di soli sei giorni la messa in onda della Ultra Series con Ultra Q. Ma la Tsuburaya Production da lui stesso fondata non è solo famosa per questo: un’altra serie, risalente agli anni 19931994, si è ritagliata un certo posto con Denkou Choujin Gridman (“Superuomo Elettrico Gridman”): dalle fattezze simili a quelle di Ultraman, risulta accreditato sia nei kyodai hero che negli henshin hero come il “fratello maggiore”. Di Tsuburaya e dei suoi Ultraman è necessario dire anche che, tutt’oggi, risultano avere numeroso seguito al punto da metterla quasi in contrapposizione, e in amichevole competizione con l’altro grande colosso odierno, la TOEI; la sua entrata in scena nel campo risale al 1971 quando Shotaro

Ishinomori, basandosi su di un design che ricorda quello di una mosca o di un bagarozzo antropomorfo, diede vita prima a Kamen Rider (di cui Ichigou risulta essere il primo fino ad arrivare all’ultimo nato, Gaim, in onda quest’anno) e poi, nel 1975, alla prima super-squadra (in gergo, sentai) denominata Himitsu Sentai Goranger. Da qui, la strada è stata tutta in discesa. Nell’arco di un solo anno, il 1977, la TOEI dà vita a tutta una serie di team ed eroi in singolo che, accanto ai due titoli principe, ravvivano e danno nuova linfa alla sua filmografia: da Kaiketsu Zubat a Ninja Captor fino al 1982 quando nac-

que la terza, grande, meta-serie: i Metal Heroes, benchè meno longevi ma non per questo meno celebri, sono stati “zombificati” giusto nel 2012 quando Uchuu Keiji Gavan (il primo, all’epoca e ancora oggi interpretato da Kenji Ohba e poi dal suo successore Yuma Ishigaki) è stato tirato fuori dalla naftalina con la sua tuta scintillante per affiancare i Kaizoku Sentai Gokaiger (35esimi esponenti dell’omonima meta-serie) per festeggiare non solo l’anniversario di quest’ultima ma per spianare la strada ad un progetto che rivede sia sul piccolo schermo sia al cinema il ritorno dei Metal Heroes, prima con un film monografico


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su Gavan e poi con numerose apparizioni, nelle grandi riunioni di eroi in film come i Super Hero Taisen degli ultimi due anni, degli altri due eroi più famosi, Sharivan e Shaider. In tempi anche più recenti della Toho, si sono sprecate le serie che cercano di cavalcare il successo della TOEI: con gli Armor Hero nel 2009, di origine cinese, e Bima Satria Garuda, prodotto dall’indonesiana MNC Media, risulta essere un lavoro già leggermente più curato data la collaborazione con la Ishimori Production, che detiene l’eredità di Ishinomori stesso.

E’ piuttosto logico che un successo del genere non possa non lasciare campo a parodie e citazioni più

o meno velate: da Kamen Yaiba in Meitantei Conan (Detective Conan) fino all’umorismo della TOEI con Hikonin Sentai Akibaranger, anche in Europa abbiamo una serie sentai piuttosto famosa, sia in patria, la Francia, sia nello stesso Giappone. Parlare dei Jushi Sentai France Five (ribattezzati come Shin Kenjūshi FRANCE FIVE, hanno pure una loro sigla in giapponese cantata da Akira Kushida, uno dei più famosi intepreti di tokuson e anison – le opening delle serie tokusatsu e anime), che nacquero agli inizi degli anni 2000 e che sono apparentemente giunti alla loro conclusione è come parlare, pur se in modo lievemente differente, degli Aikoku Sentai Dai-Nippon: i primi, prodotti da un gruppo indipendente, mentre i secondi dalla

Gainax già celebre per titoli come Tengen Toppa Gurren Lagann, hanno in comune non solo l’aspetto parodistico ma anche l’utilizzo, per i nomi in codice dei singoli guerrieri, di particolari cliché culturali dei singoli paesi di appartenenza. Se per i francesi ci sono i vini, i formaggi e l’hautemode, i giapponesi si concentrano su cibi come il sukiyaki e sulle geishe. In ultima istanza, è quasi doveroso ricordare i cosiddetti Local Hero: usanza prettamente locale delle singole prefetture nipponiche, sono eroi in costume del tutto simili agli Henshin Hero, che vengono creati o per pubblicizzare determinati esercizi commerciali come le onsen oppure per sensibilizzare i bambini su determinati temi come l’ecologia (è il caso di Kankyou Choujin Ecogainder, nato nel 2009). E’ un mondo estremamente complesso e variegato, quasi impossibile da condensare in poche parole e in poche righe, e da dire ci sarebbe ancora moltissimo ma per districarsi almeno un pochino nella sequenza temporale, questo è tutto quel che c’è da sapere. Per il momento. Sub Silver, Charlie Italian Sentai Subranger


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TORNANO I FIGLI DI BAAL

www.raccontifantasy.com - Su Facebook: I Figli di Baal - La trilogia

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ancellate quanto sapete della storia del pianeta. I Figli di Baal inaugura la Nuova era del genere umano. Ispirato ai giochi

di ruolo cult D&D, Diablo e Baldur’s Gate, prosegue il pluripremiato urban fantasy dedicato al dio Baal e alla Città d’Oro. Stavolta i protagonisti, il

negromante Jason, la maga nera Victoria e il cantante rock Sean affronteranno i loro incubi peggiori, sullo sfondo dell’11 settembre. In dub-

bio se scegliere il bene o il male, saranno facile preda del demone Mephisto. I ragazzi, tre aspetti del dio di Venere e Atlantide, Baal, affronteranno scontri epocali e prove estenuanti: la dipendenza dalla droga, l’Inquisizione, la sete di potere. Se sconfitti, presto si spalancheranno le porte degli Inferi sulla Terra. Eppure, ci insegnano, anche nella situazione più difficile abbiamo tutte le risorse per farcela, basta indirizzare i propri pensieri verso obiettivi colmi d’amore, in nome dell’evoluzione per l’intera umanità. Autrice Francesca Costantino, giornalista, scrittrice e blogger, è promotrice editoriale, redattrice di riviste di cinema, moda e letteratura, editor in casa editrice. Studiosa di teosofia, è Sifu di Kung fu Tao Lung e metacoordinatrice di Ipnosi e PNL (Programmazione neurolinguistica) per Hypromaster e Hypnl. Finalista al concorso Il miglior racconto fantastico del XVIII Trofeo Rill, con il suo romanzo d’esordio I Figli di Baal. La guida rossa ha ottenuto numerosi riconoscimenti, piazzandosi anche al primo posto ai premi letterari Zocca giovani, CittadellaMagia urbana, Circe,Vittoriano Esposito-Città di Celano.


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“ANDERSEN” E IL MONDO DELL’INFANZIA www.andersen.it - Su Facebook: Andersen la Rivista

ANDERSEN è il più noto e diffuso mensile di letteratura e illustrazione per il mondo dell’infanzia. Nata nel 1982, la rivista promuove e organizza il PREMIO ANDERSEN, il più importante premio italiano assegnato ogni anno ai libri per ragazzi e ai loro autori, illustratori, editori e alle più interessanti realtà che promuovono la lettura e la cultura per l’infanzia.

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miamo i libri. Soprattutto quelli di carta, ma non solo quelli di carta. Amiamo le buone narrazioni (su carta e no), per parole e immagini. È un amore che pur avendo solide case, alla quali fa piacere tornare, ci rende raminghi, esploratori in perenne ricerca. Le solide case sono i classici, la strada nomade è invece quella che giorno per giorno percorriamo e dalla quale ci facciamo condurre alla scoperta dei nuovi libri, degli autori esordienti e delle ultime prove degli autori affermati, delle tendenze e delle evoluzioni della letteratura e dell’illustrazione. Una ricerca che ci piace fare insieme. Insieme ai genitori, ai bibliotecari, agli insegnanti, agli artisti e ai professionisti dell’editoria, a tutti coloro che promuovono il libro e la lettura. Una sfida allegra e impe-

gnativa, raccolta mese per mese dalle pagine di questa rivista. Con alcune peculiarità: Andersen è un occhio italiano capace di uno

sguardo ampio e internazionale, impegnato a raccontare ai lettori del nostro paese quanto accade nella cultura dell’infanzia e nel pianeta. Ma

Andersen, con la rivista e il suo premio annuale, è altresì la voce della letteratura per ragazzi italiana nel mondo, una voce impegnata a raccontare al lettore internazionale e agli addetti ai lavori l’eccellenza dell’editoria italiana. E con una missione alla quale non vogliamo rinunciare: accompagnare i percorsi di crescita dei ragazzi attraverso le buone storie e i buoni libri. Percorsi che sappiamo non essere sempre facili e lineari. Ma non bisogna scoraggiarsi. Basterà fare come Milone di Crotone, il leggendario lottatore greco della classicità. Pare che il nostro potesse sollevare sulle spalle addirittura un toro. E chi domandava stupito come fosse possibile si sentiva rispondere in questo modo: in realtà Milone aveva iniziato sollevando un vitello appena nato e poi, giorno per giorno, più il vitello cresceva più Milone si rinforzava. Alla fine il vitello era diventato un toro e Milone era diventato l’eroe che la storia ci ha tramandato. Nello stesso modo vogliamo accompagnare i bambini, età per età, fino a diventare forti lettori e cittadini del futuro. Andersen Staff


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I MITI DEL ROCK A FUMETTI www.edizioninpe.it - Su Facebook: Edizioni Npe

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opo il successo di Heavy Bone – La Storia del Metal a Fumetti tornano le biografie illustrate di ben 100 gruppi Rock, per un'opera assolutamente completa e appassionante sia per i cultori che per i neofiti del popolare genere musicale. L'autore è ancora Enzo Rizzi, il creatore del killer di rockstar Heavy Bone, voce narrante di un viaggio scandito in dettagliate biografie di due pagine. Lo stile estremamente realistico, quasi fotografico, con cui sono state descritte vita e carriere di ogni stella del Rock rende il racconto del mostruoso narratore un vero tuffo nel passato delle band. E ci sono proprio tutti i gruppi e i più famosi cantanti che hanno segnato con il loro sound e la loro voce una tappa fondamentale nella storia della musica: da Jimi Hendrix ai Pink Floyd, dai Beatles ai Rolling Stones, da Elvis Presley e Lou Reed. Se siete curiosi di sapere se è presente anche il vostro cantante preferito, vi basterà scorrere la lista in quarta di copertina. E se qualcuno non fosse presente nell'elenco... beh, vuol dire che non ha fatto la Storia. Enzo Rizzi (Taranto, 1963) È il creatore di “Heavy Bone - il

HEAVY BONE La Storia del Rock a fumetti di Enzo Rizzi, casa ed. Edizioni NPE, pagine 204, bianco e nero, costo € 19,90, anno 2013, formato 21 cm x 29,7 cm, cartonato.

serial killer di rockstar”, protagonista in passato di una mini-serie di quattro albi (Inksteria) e successivamente di due volumi editi dalla NPE intitolati Heavy Bone: La Storia del Metal ed Heavy Bone: Diabulus in Musica. Ha collaborato con i fan club italiani di Kiss, Aerosmith, Queen e Metallica nonché con le riviste metal «Flash» e «Rock Hard». Sue illustrazioni sono state pubblicate inoltre su un paio di Almanacchi della paura di Dylan Dog, su «H/M», «Metal Hammer», «Hard» e «Metal Shock». Attualmente collabora con il portale True Metal, con la collana Danze Macabre (CRAC ed.), con la collana HorrorProject (Universitalia) e la rivista «HorrorTime». Ha realizzato copertine, poster, locandine, T-Shirt, gadget e mascotte per diversi gruppi rock / metal italiani. Laureato in Lingue e Letterature Straniere, vive e lavora a Taranto. Edizioni NPE Staff


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“DIABOLIK”, “SATANIK” E IL TEAM DI BATTACCHI http://digilander.libero.it/romanzi/ - www.psicologi-italiani.it

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attacchi e altri (Ipotesi sulla funzione psicodinamica del fumetto per adulti, Rivista di Psicologia 1971) applicarono una metodologia di studio delle fiabe, l’analisi morfo-

logica di Propp, alle strutture macronarrative delle due testate nere più diffuse: Diabolik e Satanik. Diabolik e l’ispettore Ginko sembrano personificare rispettivamente l’Es e il Super-Io; la relazione intercorrente tra questi due personaggi dai tratti somatici simili “si può definire di tipo protagonista-antagonista, in un alternarsi di vittorie e sconfitte equamente distribuite tra l’uno e l’al-

tro che non sono mai totali”. Satanik viene interpretata come una “favola moderna dove si trasmettono i valori dell’efficienza e della riuscita, si rassicura (e si illude) che riuscire sui competitori è sempre possibile e si compensa fantasticamente la frustrazione dell’insuccesso”. Di Satanik vennero, però presi in considerazione soltanto alcuni albi, non rappre-

sentativi dell’intera serie. (Da Manuale di psicologia del fumetto, Ed. Psiconline, 2012, Pag. 50). Marco Minelli


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“GHOSTBUSTERS”

Gruppo su Facebook: I FUMETTI SONO UNA COSA SERIA!

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ra il 1984 e Ivan Reitman e la Colombia Pictures produssero il film “Ghostbusters”. Interpretato tra gli altri da Bill Murray e Dan Akroyd fu immediatamente un successo. Il nome “Ghostbusters” in realtà apparteneva alla casa di produzioni televisive Filmation, che nel 1975 aveva prodotto il telefilm “Ghost Busters”, una serie composta da 15 episodi con protagonisti Jake Kong (interpretato da Forrest Tucker), Eddie Spencer (interpretato da Larry Storch) e Tracy il

Gorilla (interpretato da Bob Burns). Fino all’ultimo sul set del film di Reitman non si sapeva con certezza come intitolare la pellicola. Alla fine, nel dubbio, la Columbia Pictures acquistò i diritti del telefilm e con essi anche quelli sul nome. Filmation aveva anche tentato di lavorare con la Columbia Pictures e in tal senso aveva completato il lavoro di progettazione iniziale per un cartone animato basato sul film. Columbia tuttavia cambiò idea, e decise di non lavorare con Filmation. La


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proposta di accordo quindi saltò. Nel 1986 la Filmation decise, quindi, di tirar fuori dalla naftalina quella vecchia serie e produrre un sequel a cartoni animati intitolato “Filmation’s Ghostbusters”, sfruttando la scia del successo del film. Distribuita dalla Tribune Broadcasting la serie fu trasmessa per due stagioni nel biennio 19861988 per un totale di 65 episodi. Non è da confondere con la serie animata “The Real Ghostbusters”, che era basato sui Ghostbusters film del 1984. La serie che tecnicamente si chiama semplicemente “Ghostbusters”, ma il video release di casa utilizza il nome di “Ghostbusters della Filmation” per evitare confusione, con la serie a cartoni animati in produzione nello stesso periodo, che venne intitolata “The Real Ghostbusters” in modo da distinguere con chiarezza chi fossero “i veri Acchiappafantasmi”, tratta direttamente dal film di Reitman. I protagonisti della serie, Jake Kong, Eddie Spencer sono i figli degli acchiappafantasmi dalla serie precedente; mentre Tracy, in Italia ribattezzato Grunt ha lavorato con i loro padri . Il loro quartier generale, definito “Comando Ghost”, si trova in una

casa infestata incastonato tra un certo numero di alti grattacieli (che assomigliano a Torri del World Trade Center Gemelle di New York). Jack è il capo del gruppo, proprio come suo padre. È spesso responsabile di idee per risolvere le difficoltà nel cacciare i fantasmi. Il suo naso pizzica sempre quando i fantasmi sono vicini. Eddie, al contrario di Jack, ha spesso paura dei fantasmi. Al contrario del suo amico e collega Eddie è un po’ grassottello e goffo, ma è capace di tirare fuori il gruppo dalle situazioni pericolose. Grunt, infine, è una scimmia fuori dal comune, molto creativa e con un cervello pari a quello di un genio della robotica: è stato lui infatti ad inventare tutte le armi degli acchiappafantasmi e nel suo zaino si nasconde un’infinità di trucchi e aggeggi che tirano fuori gli Acchiappafantasmi nelle situazioni di estremo pericolo. Porta sempre un cappello, uno zaino da montagna e pantaloncini color kaki. Adora molto le banane. I nostri tre eroi sono supportati da una serie di personaggi secondari tra cui Bone, un telefono teschio parlante; Skelevisione, una televisione scheletro parlare; Belfrey, un pipistrello rosa che parla anch’esso, e la Ghost Buggy, la loro auto fantasma che può trasfor-


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marsi anche in aeromobile. Come gli altri anche la Ghost Buggy è in grado di parlare. Spesso vengono aiutati da Futura, un Ghostbuster del futuro, e da Jessica, una reporter del notiziario locale . Insieme, si sono prefissati di liberare il mondo dal fantasma mago Prime Evil, in Italia ribattezzato Malefix, e dal suo cast di scagnozzi. Lo stregone, anche se sembra essere un robot con un teschio da androide e coperto da un mantello rosso, è dotato di molti poteri magici, come ad esempio quelli di scagliare palle di energia dalle dita, teletrasportare sé stesso e i suoi seguaci (anche nel tempo) o volare. Il suo quartier generale

che ricorda la Camera del Parlamento britannico con tanto di Big Ben, si trova nella Quinta Dimensione. In un episodio tipico della serie, Malefix usa i suoi poteri magici per aprire un wormhole per abilitare uno o più dei suoi scagnozzi per completare un particolare schema che serve per aiutarlo a conquistare il mondo. Nel frattempo i nostri eroi vengono avvisati dalla Skelevisione delle trame del malvagio e dopo una sequenza di “vestizione” corrono a fermarlo. Gli Acchiappafantasmi hanno a disposizione un gran numero di gadget ma la loro arma principale è lo Smaterializzatore che spedisce i fantasmi di nuovo nella

loro dimensione. La serie ospitò anche degli fantasmi “famosi” come il Conte Dracula (che in realtà è un vampiro) e il Cavaliere senza Testa (che è apparso anche in un episodio di “The Real Ghostbusters” scritte da Randy Lofficier). Come quasi tutti cartoni Filmation degli anni ‘80, ogni episodio si chiude con la Skelevisione (a volte accompagnata da Belfrey) che spiega la particolare lezione che si può imparare dagli eventi accaduti durante l’episodio . Di tanto in tanto, Jake , Eddie Jr o un altro personaggio interloquiscono con la Skelevisone sulla lezione. Mentre “The Real Ghostbusters” avevano il tor-

mentone “Chi chiamerai?? Ghostbusters!!”, ogni episodio di Filmation di Ghostbusters utilizzato anche uno slogan: “Andiamo, Acchiappafantasmi!” Sono state prodotte molte action-figures dalla Schaper Toys, uscite sul mercato di pari passo con la comparsa dei personaggi nella serie. Le action-figures erano perfettamente uguali ai loro originali di cartone e ogni confezione includeva anche un piccolo fumetto, che era il riassunto delle prime cinque puntate del cartone. In Italia sono state distribuite dalla GIG. Alfonso Verdicchio


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“KISSA SHOP”: FUMETTI PER TUTTI I GUSTI www.kissashop.it - Su Facebook: Kissa Shop Fumetteria

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issa Shop è un negozio di fumetti? Sì. Molti sono i fumetti che a Kissa Shop hanno dimora. Alcuni ci stanno per parecchio tempo, altri se ne svolazzano via in pochi minuti. Ma non si nega spazio a nessuno! Ci sono quelli polverosi, che provengono da traslochi o sono eredità di nonni o parenti lontani. Quelli che quando ne guardi la copertina, senti che sono stati amati tantissimo, letti e riletti, poi riposti nella custodia di plastica

per non rovinarsi. Ecco questi stanno nelle scaffalature in fondo a sinistra

(se volti le spalle alla porta d’ingresso). Sono la felicità di quelli che non

escono mai di casa senza una manco-losta. Poi un numero enne imprecisato di super-eroi. Gente in calzamaglia perlopiù, ma non solo. Migliaia di avventure tutte raccontate al centro del negozio (un po’ a sinistra, anche questi per la verità). E infine i manga, tanto colorati nelle copertine, quanto in bianco e nero al loro interno. Tematiche a bizzeffe. Ad ognuno la propria serie. O la propria serie di serie... un po’ a volte si copiano nelle trame, questi autori giap-


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ponesi... ma non solo loro che lo fanno... ed è una piccola pecca che si può perdonare. I manga abitano la parte centrale un po’ spostati sulla destra di Kissa. Altri? Certo, sì... tomi extra lusso, edizioni integrali franco-belga, strisce classiche e meno classiche. Ad ognuno il proprio reparto cercando un ordine ideale che non c’è mai, cercando di inseguire una completezza imper-

seguibile. Eh sì, qui a Kissa vorremmo avere tutto e non dire mai: “Mi dispiace”. Un love Story impossibile! Tra esauriti (anche noi...), fuori catalogo, ristampe scomparse ed edizioni super-super limitate, qualcuno (qualche volta) rimane a bocca asciutta. Ma Kissa Shop è solo un negozio di fumetti? Questa era la domanda giusta! No!!! Qui a Kissa, accanto (dopo l’entrata sulla destra) al mondo

delle immagini convive quello della cucina estremo-orientale. Primo fra tutti spicca il ramen (noodles o tagliolini) istantaneo.Varietà: tantissime. Stappa, versa l’acqua bollente, aspetta 3 minuti, mescola e mangia! (attento a non scottarti la lingua!). Buono! Poi bacchette, cuoci-riso, ciotole, te, tazzine, salse, bento, dolcetti di riso... Insomma se vieni in negozio per prendere l’ultimo numero di Naruto, magari esci con il sacchetto pieno di ingredienti per fare il sushi (niente pesce fresco però), e ti dimentichi Naruto, e poi ti tocca tornare a prendere il fumetto se no tua sorella (fratello, cugino, moglie) ti uccide, perché non riesce a dormire senza leggere il suo manga preferito. Torni dentro, e ti accorgi di non aver preso le bacchette per tua mamma che si è scoperta amante della cucina giapponese

(giusto ieri), prendi le bacchette e ti ri-dimentichi Naruto. Quindi devi ritornare. Alla fine sono le 19.30 il negozio chiude e ti sei passato lì praticamente tutta la giornata. In fondo però non è stato neanche male. Ecco Kissa Shop è un po’ questo aggiungendo tanta passione, una dose di sregolatezza malcelata, tanta fame (sempre) e un’assurda quantità di pazienza!!! KS Staff

http://wondergateitalia.blogspot.it Il nuovo fantablog realizzato dalla Associazione Culturale JAPANIMATION


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“WATER HORSE - LA LEGGENDA DEGLI ABISSI” http://nanune13.deviantart.com

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fido chiunque di voi sia stato almeno una volta nella vita in Scozia a non aver pensato “Cavolo! Sono a pochi km dal lago di Loch Ness” o ancora, lancio una sfida a coloro in cui, in quel remoto paesino del nord, ci sono stati a non aver mai ammirato l’orizzonte del vasto lago nella speranza di veder sbucare fuori una testolina. Comunque sia la vostra opinione, del “mostro di Loch Ness” tutti ne abbiamo sentito parlare almeno una volta nella vita e Water Horse, film fantasy per tutta la famiglia del 2007, sembra nascere per ricordarcelo. La pellicola inizia ai giorni nostri con una felice coppietta di turisti che si ferma a confabulare sull’esistenza o no del “mostro” in uno dei pub sulle rive del lago di Loch Ness. Attratto dai loro discorsi, in particolare dal fatto che la ragazza sembra voler credere alla leggenda, un anziano signore (interpretato dallo scozzese Brian Cox) di cui

non ci viene rivelato il nome li invita a sedersi al suo tavolo per raccontagli la vera storia dietro al mito. Nel racconto del vecchio, siamo nella Scozia degni anni ‘40, la seconda guerra mondiale prosegue in Europa e per quanto molti uomini siano stati chiamati al

fronte e la situazione sia piuttosto tesa, ancora ci si può permettere di vivere sereni. Il nostro protagonista si chiama Angus MacMorrow (Alex Etel), è un ragazzino su per giù di dieci anni con una grande passione per l’acqua ma allo stesso tempo una grande paura; suo padre, soldato

della marina militare inglese, è partito per la guerra e Angus aspetta impaziente il suo ritorno. Una mattina, cercando conchiglie fra gli scogli il ragazzino trova una strana pietra a forma di uovo completamente coperta di detriti marini. Attratto dallo strano oggetto il ragazzo lo porterà a casa sua dove, scrostati i detriti, scoprirà che l’oggetto misterioso è realmente un uovo. Quella stessa notte l’uovo si schiude, dando la luce ad una strana creaturina dalle zampe a forma di pinne. Water Horse basa la sua sceneggiatura dall’omonimo libro per bambini di Dick King-Smith (lo stesso autore di “Babe: maialino coraggioso”) il quale da una spiegazione alla nascita del mostro di Loch Ness collegandolo ad una vecchi leggenda celtica a proposito dei “water horses”, tradotti in italiano come “draghi marini”. Sicuramente quello che colpisce di più nel film è la fotografia e gli effetti speciali.


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La location scozzese è certamente stupefacente e dona, coi suoi boschi e i suoi castelli, un non so che di poetico e mistico (un po’ come per “Brave: ribelle” l’ultimo film della Pixar). Gli effetti speciali fra cui la CGI (computer-generated imagery) sono poi uno dei punti centrali su cui si è anche basata la promozione del film

(come è possibile vedere dal poster pubblicitario per il cinema) difatti, sono stati prodotti dalla Weta Digital e Weta Workshop le due compagnia neozelandesi che hanno curato anche gli effetti della serie “Le Cronache di Narnia”. La scelta appare azzeccata in quanto il piccolo drago marino risulta decisamente curato, dall’aspetto ai movimenti, e, diciamocelo, totalmente adorabile. La reazione del pubblico

è stata, in madre patria, abbastanza positiva, con svariate lodi all’intero cast; in Italia il film è uscito nelle sale nel Marzo del 2008 e pur non avendo ricevuto critiche negative non si può neanche dire sia stato un gran botto al botteghino. Tirando le somme questo è certamente un film che vale la pena vedere. Gradevole sia per i piccoli che per i grandi, dopo un inizio un po’ incerto vi trascinerà in una piacevole avventura e

verso la fine della pellicola, i più sensibili potrebbero ritrovarsi a versare qualche lacrima. Infine, su una possibile risposta all’esistenza o no del mostro ognuno ha il diritto di rispondere a modo suo; molti magari ribadiranno “no” e passeranno oltre. Altri invece potrebbero negare continuando ad osservare il lago, perché infondo, chissà... Francesca Rita Loi


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LA TERRA DEL SONNO LEGGERO

Gruppo su Facebook: I FUMETTI SONO UNA COSA SERIA!

C’

era una volta, negli Stati Uniti d’America, un giovane artista che cercava la sua strada per il successo. Aveva talento da vendere e mille idee che gli ronzavano nella testa e il suo nome era Winsor McCay (18691934). Winsor fu un autentico pioniere del

fumetto e del Cinema di animazione, il grande successo commerciale non arrivò mai pienamente ma le sue scelte stilistiche coraggiose e controcorrente gli garantirono un perpetuo posto alla tavola dei “Grandi” della Nona Arte. In un’epoca in cui le strisce prettamente umoristiche dominavano

il mercato ebbe la sfacciataggine di proporre ai quotidiani un personaggio che viveva in un mondo di sogni e di incubi, Little Nemo, che sarebbe entrato nell’immaginario collettivo come il prototipo del bambino sognatore. L’esordio della striscia è datato 15 ottobre 1905 ed il giornale

che per primo mostrò al mondo le avventure di “Nemo” fu il New York Herald. Gli inserti domenicali di quel quotidiano ospitarono le splendide tavole di McCay realizzate in un accuratissimo e raffinato stile liberty. Litle Nemo in Slumberland (questo era il nome completo della striscia) rimase in quella sede per circa 6 anni fino a quando l’autore non decise di accettare l’offerta di lavoro del New York American della catena concorrente. Qui, Winsor riprese la serie il 2 aprile del 1911, ribattezzandola "In The Land of Wonderful Dreams” e la portò avanti per circa tre anni, prima che il ricorso nelle sedi giudiziarie dell’Herald (che deteneva i diritti del personaggio) lo “costringesse” a ritornare alla casa madre. Tuttavia, la popolarità di Little Nemo si era progressivamente affievolita e alla fine del 1927 la serie fu interrotta. Molti anni dopo, Robert McCoy, il figlio di Winsor, da molti ritenuto il modello ispiratore del personaggio, cercò di riportarlo in vita ma i suoi volenterosi tentativi non diedero gli esiti sperati. Oggi non si producono più strisce inedite ma ristampe anastatiche (l’ultima è quella della Fantagraphic books che pubblicò la serie in maniera completa tra il 1980


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e il 1993)che sono diventate autentici oggetti di culto per i collezionisti. Dopo questa breve storia editoriale rimane da dare una risposta plausibile alla domanda “Chi era Little Nemo”. Si trattava di un ragazzino americano dall’età imprecisata (tra i 5 e i 10 anni). Il suo nome era composto dall’agget-

tivo “Little” (piccolo) accoppiato al sostantivo di origine latina “Nemo” (Nessuno). Come vedremo, anche la scelta di questo nome ha una sua rilevanza. Ogni notte, durante il sonno, il bambino viveva straordinarie avventure, incontrava persone ed esseri fantastici e compiva ardite escursioni nei territori dell’impossibile. D’altra parte, come dicevamo prima, la vocazione al viaggio era già tutta in quel Nemo, “Nessuno” che è l’alterego di Ulisse, il viaggiatore per eccellenza ma anche il nome del capitano esploratore creato da Verne. Ogni avventura durava una tavola e si concludeva, inevitabilmente, col brusco risveglio del protagonista che veniva riportato nel mondo materiale dalle cause più disparate: una caduta dal letto, la voce dei parenti, la luce dell’alba). Spesso, in questo modo il piccolo avventuriero riusciva a salvarsi all’ultimo momento dai pericoli in cui si era andato a ficcare per assecondare la sua fertile fantasia. All’inizio, i viaggi

notturni di Nemo avevano un solo scopo, quello di incontrare Principessa, una ragazzina della sua età che era alla disperata ricerca di un compagno di giochi. L’impresa, però era abbastanza improba perché la bambina altri non era che la figlia del potente Re Morfeo, Signore del misterioso Regno di Slumberland (La Terra del Sonno Leggero), un reame senza confini, le cui dimensioni oscillavano tra l’immenso ed il minuscolo e la cui estensione spaziava dalle più profonde fosse degli Oceani alla più lontana stella dell’Universo. Intenerito dal pianto della sua figliola, Morfeo,aveva deciso di assecondarne i desideri e di inviare sulla Terra una serie di emissari che spesso, proprio per le caratteristiche peculiari di Slumberland, apparivano mostruosi agli occhi degli umani. Il loro scopo era quello di rintracciare Nemo e di condurlo a corte, un impresa che si rivelerà meno fa-

cile del previsto per tutta una serie di impedimenti. Per questo motivo, l’incontro tra i due bambini avverrà dopo circa un anno di strisce e si concluderà con un tenerissimo bacio. In realtà, l’approdo di Nemo a Slumberland era già avvenuto qualche mese prima ma sulla sua strada aveva avuto la sfortuna di incontrare il perfido Flip. L’unico vero “villain” della serie era un nobile decaduto mosso dalla profonda gelosia nei confronti di chiunque potesse portargli via Principessa. Anche nell’aspetto, la caratterizzazione del personaggio era fortemente connotata. Flip aveva sul volto un pesante trucco da pagliaccio e dalle sue labbra pendeva un sigaraccio puzzolente. La sua arma migliore era la scritta sul suo cappello “Wake up” (Svegliati!). Quando Little Nemo la leggeva si ritrovava improvvisamente nel mondo reale. Tuttavia, col passare degli anni anche Flip andò incontro ad un


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ravvedimento virtuoso, diventando amico e compagno di avventure del protagonista. Per ultimo , McCay aggiunse al cast un suo vecchio personaggio tratto da una striscia precedente... Imps era un piccolo “selvaggio” incontrato dai tre amici durante una delle loro peregrinazioni ed era capace di esprimersi solo con un insieme di scombiccherati e incomprensibili versi. Attorno a questo nucleo di base ruotarono uno stuolo infinito di personaggi bislacchi come il bambino di

zucchero Bon Bon e lo stupefacente Dottor Pillola, tutti realizzati con l’accuratezza grafica caratteristica dell’autore. In Italia, Little Nemo approdò per la prima volta, con il nome di “Bubi nella Terra del Dormiveglia” sulle pagine del Corriere dei Piccoli dal 1912 al 1914 e, successivamente, fece la sua ricomparsa solo nel 1935 sul periodico settimanale dedicato a Topolino. Una buona ristampa fu quella della Garzanti nel 1969 a cui seguì l’edizione curata da Lo Vecchio nel 1984. L’ultima apparizione risale al 2005 quando la Coconino Press ne pubblicò una raccolta intitolata: Little Nemo 1905-2005. La storia di Little Nemo, in apparenza, non è particolarmente gloriosa, il personaggio ha avuto una sua parabola ed è uscito fuori dal mondo dei Comics relativamente presto. Considerando meglio le cose, però, le tracce che si è lasciato dietro non sono poi così labili. Registi contemporanei come il francese Arnaud Selignac (col film “Dream One”) o il giapponese Masami Hato col suo Lit-

tle Nemo: Adventures in Slumberland attingeranno al vastissimo serbatoio di fantasia surreale di McCay. Persino un dotto ed erudito artista italiano, Vittorio Giardino si sentirà in dovere di omaggiare la creatura di Winsor, scegliendola come punto di riferimento per la sua Little Ego. Nemo dopo più di 100 anni di vita è ancora lo stesso bambino di allora. Il tempo non ha scalfito la sua voglia di avventura e non ne ha intaccato la continua ricerca del “mai visto

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prima”. Un monito a tutti noi che, trascinati dal fiume della vita, abbiamo riposto i nostri vecchi sogni in uno scrigno. Ogni tanto dovremmo ricordarci di quel bambino che è ancora dentro di noi e permettergli di volare ancora una volta con la stessa leggerezza della nostra infanzia ma, sventuratamente, troppo spesso le incombenze quotidiane ci ancorano al suolo! Pietro Zerella


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“MIRKO FAILONI” E LA SUA ARTE

Su Facebook: Mirko Failoni Art - Zaharia, a role-playing videogame

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eh che dire, ho sempre disegnato. Fin da piccolino ho amato i videogiochi, i film e i fumetti, e ho sempre adorato disegnare, sui fogli di cartaccia bucherellata e i pennarelli all’asilo così come ora continuo ad amare il disegno, anche se lavoro sul mio schermo con la tavoletta grafica o su foglio con matite e china! Credo sia qualcosa di viscerale per me, è parte di me e non voglio fare altro nella vita. Ho studiato e continuo a studiare anche ora che ci lavoro, e voglio continuare sempre e comunque, ci ho investito tempo, ci ho scommesso, e devo far sì che lo stimolo a migliorare sia

sempre più forte. Sono felice della scelta che ho fatto, difatti dopo aver studiato al Regio Ligio (mi va di traverso qualcosa mentre rido) Liceo Classico A.Volta di Como, tra lezioni di greco e filosofia in cui disegnavo su un quadernetto (quando non ero

alla cattedra interrogato!), ho preso la decisione di NON andare all’università, cosciente che in un mondo dove la laurea è quasi un “must”, se avessi fallito con il disegno non avrei avuto nulla in mano, ma non mi sono lasciato spaventare, perchè cacchio, è quello

che voglio fare, disegnare: mi iscrivo alla Scuola del Fumetto di Milano e prego Crom di aiutarmi. Passano i tre anni di studi senza neanche accorgermi che cosa fosse successo, e mi ritrovo a casa con i miei lavori da studente, a decidere che fare della mia vita, a girare le fiere e vedere un sacco di gente come me, e a sentirmi sperduto come i bimbi di Peter Pan. Comincio a guardarmi in giro, ho sempre avuto una passione per i videogames, mi considero un buon gamer e un discreto conoscitore della materia, proprio per la mia passione, quindi comincio a studiare le tecniche digitali dei concept artists che lavorano ai migliori titoli, perchè oltre ai fumetto voglio fare ANCHE videogames! Comincio a fare nottate sveglio a guardare i livestream di mille artisti, a orari altamente improbabili per un italiano, e dise-


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gno mentre li guardo, li registro con dei programmi di video capture e me li studio i giorni successivi, dipingendo nel frattempo. Man mano che imparo

nuove cose ho sempre più la sensazione di essere lontano dai miei obiettivi, e continuo a studiare: Ribic, Luvisi, Robotpencil, Rapoza, Dell’Otto, Carnevale, Adrian

Smith, Djurdjevic, mille nomi che mi assillano tutto il giorno, oggi compreso, ispirandomi con le loro opere a spingere di più. Dopo pochi mesi dalla fine della scuola, nella fase di studio da disegnatore disoccupato, arriva il primo lavoro... tempi allucinanti per uno appena uscito fresco fresco da scuola (32 tavole in 30 giorni), però pare pagato fin troppo bene, il contatto sembra essere buono, quindi accetto. Manco a dirlo, la metà dei soldi che mi erano dovuti non l’ho ancora vista, e il fumetto non uscì mai, per problemi di “sponsor estero che si è ritirato”. E via con le belle esperienze! Continuo per la mia strada, guardando i miei autori preferiti, e intanto faccio dei lavori per magliette, piccole commissions etc... Il lavoro del freelancer, in poche parole. Man mano che passa il tempo mi sento un pò più sicuro della resa che posso avere, e cambio obiettivi: comincio a occuparmi di concept per privati, copertine di libri, carte da gioco etc, senza mai smettere, intanto, di studiare e cercare di imparare quanto più possibile dai grandi autori, e continua così fino ad un anno fa. Tramite DA mi contatta un tizio, che ora è diventato, oltre che il mio capo, un caro amico, che mi chiede, nel caso avessi tempo, di lavorare

alla demo di un progetto come concept artist, un gioco di ruolo: Zaharia. Io rispondo con entusiasmo di sì ovviamente, e lui stupito mi ringrazia e mi comincia a dare commissioni. Intanto, a novembre dell’anno scorso, esce su Verticalismi un fumetto realizzato da me ai disegni e da Pino Cuozzo alla sceneggiatura: “A.Life”, un postapocalittico con zombie e mostri di ogni genere; e bisogna dire che mi ha divertito disegnarlo, e che ha riscontrato un buon successo, e ne sono stato felice, veramente. Ci si barcamena, insomma, in una poltiglia fangosa che è la situazione italiana per qualcunque giovine, anche e soprattutto nel nostro campo. Poi, delle conoscenze fatte tempo addietro “spuntano” di nuovo! A Lucca, tre anni fa, conobbi “Tommy”, sceneggiatore e fondatore della casa editrice Crazy Camper, che edita Bren Gattonero, il quale mi propose di disegnarne un capitolo. All’inizio rifiutai a causa di “cose in sospeso”, sapete le classiche “Ti faremo sapere a breve”? Ma sì,quelle che poi non si fanno sentire e tu aspetti ancora come un idiota. Quelle. Beh fatto sta che Tommy mi ricontatta ad AprileMaggio di quest’anno dicendo di avere un capitolo di Bren che, secondo lui, io mi sarei di-


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uscirà a breve (Novembre 2013), e faccio l’insegnate, (corsi, laboratori e lezioni private, dato che svariati ragazzi mi chiedono leziono di digital painting) oltre a qualche commission per un concept o una copertina (Edizioni il Ciliegio, ad esempio).Vado avanti così da un anno ormai, e sono in dirittura d’arrivo sia con la demo di Zaharia (leggi qualche riga più in su), sia con Bren Gattonero, che ormai ho finito da un pò, e che uscirà per Lucca, più o meno tra una settimana! Ah, e in più, cari lettori, tra poco mi aspetta un bel cambiamento: un trasferimento a Roma per

vertito MOLTISSIMO a disegnare, e che mi calzava a pennello. Mi manda la sceneggiatura, la leggo e gli scrivo, cinque minuti dopo, che avrei disegnato

quel capitolo: violenza in libero sfogo, non poteva sfuggirmi l’occasione. Intanto continuo a lavorare sulla demo del videogioco, Zaharia, che

lavoro, per i prossimi due anni almeno (lavoro sicuro e stipendiato in Italia?! COSA?! No, non può esser vero), ma non fatemici pensare, è ancora oscuro il futuro, e non devo farmi domande o illusioni! Bene, detto questo, concludo la mia lettera in stream of consciousness dicendovi di seguire sia la mia pagina di Facebook “MirkoFailoniArt” sia la pagina di “Zaharia”, perchè a breve potrete scaricare la prima demo del gioco! Vi saluto e vi ringrazio, a presto! Mirko “DocFile”


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NPE EDIZIONI E L’INTRAMONTABILE “TEX” (1) www.edizioninpe.it - Su Facebook: Edizioni Npe

E

dizione limitata Euro 100,00 contiene all’interno una busta in carta d’Amalfi con una delle 140 tavole degli studi originali di Bruno Brindisi per realizzare il Texone. La maggior parte dei disegni è realizzato a matita sul fronte e a china rossa o nera sul retro. Tex è da oltre cinquant’anni il fumetto più venduto al mondo. Con questa edizione di lusso la Nicola Pesce Editore recupera un numero che non veniva ripubblicato da tempo, un “texone” di grande formato, scritto da una delle più classiche firme della testata e disegnato dal grandissimo Bruno Brindisi. L’abilità di Brindisi è grande, nelle ambientazioni così come nel rappresentare la personalità degli eroi, che sembrano vivere sul foglio da disegno, portando alla luce un Tex piuttosto moderno, su una struttura dichiaratamente ispirata alla Ballata del Mare Salato di Hugo Pratt.

TEX - I predatori del deserto di Claudio Nizzi e Bruno Brindisi, casa ed. Edizioni NPE, cartonato luxury, pagine 272, b/n e colore, costo € 29,00, formato 21 cm x 29 cm.

Il volume è arricchito da una grandissima quantità di schizzi che mostrano esattamente il percorso fatto dall’autore per “trovare”, attraverso prove ed errori, il “suo” Tex. Una perla di lusso, questo volume, per tutti gli appassionati che non potranno lasciarsene sfuggire una copia. Prefazione dell’Onorevole Vincenzo De Luca, Sindaco di Salerno e Vice-Ministro delle Infrastrutture. Nato nel 1948 dall’ingegno di Giovanni Luigi Bonelli e dall’inconfondibile tratto di Aurelio Galeppini, Tex è divenuto ben presto uno dei personaggi più popolari del fumetto. Il celebre ranger ha vissuto oltre 60 anni di avventure diventando il simbolo della Sergio Bonelli Editore, storica realtà editoriale che ha formato alcuni dei maggiori talenti italiani e internazionali della nona arte. Di Tex Gian Luigi Bonelli ha scritto i soggetti di tutte le avventure pubblicate fino a oltre la metà degli anni Ottanta, continuando anche in seguito a supervisionarne la produzione. Il testimone della serie regolare passò quindi nel corso degli anni a un ristretto gruppo di sceneggiatori di talento come Mauro Boselli, Decio Canzio, Tito Faraci, Gianfranco Manfredi, Michele Medda, Claudio Nizzi, Guido Nolitta (pseudonimo di Sergio Bonelli), Pasquale Ruju e, ultimo in ordine di arrivo, il giovane Roberto Recchioni, il cui primo albo è atteso in edicola nel 2013. Galleppini, dal canto suo, legò il suo segno al personaggio per parecchi anni,


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tare l’orrore, mentre nel 2012 firma per Astorina l’albo Il segreto di Diabolik.

fino a quando le dimensioni della pubblicazione richiesero la mano di altri disegnatori. Realizzò comunque tutte le copertine sino al numero 400, per poi cedere il pennello a Claudio Villa. Sulle pagine di Tex, oltre ai più grandi maestri italiani, si sono susseguite anche prestigiose firme straniere come Joe Kubert, Manfred Sommer, Colin Wilson, José Ortiz e altri ancora, contribuendo con la propria arte

alla leggenda di “Aquila della Notte”. Bruno Brindisi Nato a Salerno il 3 giugno 1964, esordisce sulla rivista amatoriale Trumoon, per poi passare a disegnare fumetti erotici per la Blue Press, la Ediperiodici, e in seguito per Edizioni Cioè e Acme. Insieme ai colleghi Roberto De Angelis e Luigi Siniscalchi forma la Scuola grafica salernitana. La svolta

arriva nel 1991 quando viene arruolato da Sergio Bonelli nello staff di Dylan Dog, di cui è uno degli autori più rappresentativi, e Nick Raider. Dopo il Texone, nel 2004 ha esordito sulla serie regolare di Tex, nell’albo Muddy Creek, sostituendo lo scomparso collega Vincenzo Monti. Nel 2009 è oggetto di una lunga intervista raccolta in Lezioni di Fumetto: Bruno Brindisi. Una linea chiara per raccon-

Claudio Nizzi Nato a Sétif il 9 settembre 1938, trascorre gli anni della formazione a Fiumalbo, in provincia di Modena, per esordire agli inizi degli anni sessanta su Il Vittorioso. Nel 1969 avvia una prolifica collaborazione con Il Giornalino delle Edizioni Paoline per cui crea personaggi arcinoti come Larry Yuma, Capitan Erik, Rosco & Sonny e Nicoletta. Nel 1981 entra nella scuderia Bonelli con Mister No, per poi divenire il principale soggettista e sceneggiatore di Tex per oltre vent’anni. Nel 1988 crea la serie poliziesca Nick Raider e nel 2001 Leo Pulp. Dal 2005 ha rarefatto il suo impegno sul ranger di via Buonarroti per dedicarsi alla narrativa. Nel settembre del 2008 pubblica L’epidemia (I peccatori di Borgo Torre), primo capitolo di una serie di romanzi noir dall’atmosfera frizzante e divertita a cui seguiranno Il federale di Borgo Torre e Il pretino. NPE Staff


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NPE EDIZIONI E L’INTRAMONTABILE “TEX” (2) www.edizioninpe.it - Su Facebook: Edizioni Npe

L’Edizione Limitata di questo volume farà storia: un cofanetto in legno con scolpite due colt che si incrociano su una stella di ranger in bronzo. La numerazione limitata è incisa nel legno singolarmente su ciascuna della 120 copie e pertanto non è contraffabile. All’interno del cofanetto il volume è conservato avvolto in uno spesso tessuto nero.

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l saggio definitivo su Tex, il mitico ranger texano, campione di incassi in edicola con le edizioni del quotidiano Repubblica. Nato esattamente 65 anni fa, Tex gode di un amore incondizionato da parte di centinaia di migliaia di fans che lo acquistano mensilmente in edicola. Proprio solleticando questa nota nostalgica ed amorevole nasce un saggio talmente completo da contenere persino la prima lettera con cui all’epoca l’editrice Tea Bonelli chiese al disegnatore Galep di inventare “un personaggio western”. Un volume ricchissimo che comprende una puntuale cronistoria editoriale, un’analisi di tutti i principali comprimari, le biografie dei creatori della saga, una disamina delle collane parallele e un dettagliato excursus degli adattamenti televisivi, cinematografici e radiofonici, senza dimenticare un’infinità di aneddoti e fatti poco noti sul celebre ranger che non mancherà di stupire per rigore e completezza sia gli appassionati che i fan più giovani. A completare il tutto, il libro è presentato in un’edizione di estremo lusso, come sempre per la

TEX - Fiumi di china italiana in deserti americani di Raffaele De Falco, casa ed. Edizioni NPE, cartonato luxury, pagine 496, colore, Ed Limitata costo € 49,00, formato 21 cm x 28 cm.

Nicola Pesce Editore, cartonata a colori con una copertina in stoffa color terra di Siena bruciata e la scritta

“Tex” in caratteri dorati in rilievo. Ogni appassionato vorrà averne una copia.

Raffaele De Falco Nato a Nocera Superiore (SA) nel 1960 è uno studioso - storico del fumetto. L’incontro con l’editore napoletano Pino Di Genua lo porta ad occuparsi attivamente di grafica, stampa, allestimento e realizzazione della produzione editoriale della Tornado Press di cui è Direttore Artistico sino alla fine degli anni ‘90. Cura le riviste Flex ed Elektra Magazine e realizza varie monografie in volume dedicate ad autori e personaggi del fumetto. Nei primi anni ‘90 fonda l’associazione culturale Alfa Fantasy per la promozione e la divulgazione del fumetto. Collabora con Paolo Ferrari (responsabile delle pubbliche relazioni e organizzazione mostre della S.B.E.) Dal ‘92 al 2002 crea gli appuntamenti periodici di CavaComics. Nel ‘97 e ‘98 è Direttore Artistico ed organizzatore della mostra nazionale del fumetto: Salerno Matite & Pastelli. Ha collaborato con: FuturoRemoto – Galassia Gutemberg – Bagnoli & Nuvole – Salerno Comicon - Comicon; per quest’ultimo crea il fascicolo di presentazione di Dampyr per Napoli Comicon 2000 e nel 2010 ha contribuito all’allestimento del catalogo della omonima mostra L’Audace Bonelli. Dal 2001 assiste e supervisiona un gruppo di giovani Cosentini, coordinati dall’Art desiner Luca Scornaienchi, nell’organizzazione di eventi fumettistici nella provincia di Cosenza. È presente nel Web come collaboratore di diversi siti e forum dedicati al fumetto. NPE Staff


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IL BUIO SI AVVICINA!

http://passengerpress.blogspot.it - Su Facebook: Passenger Press

Luca Conca torna a condurci nella folle corsa per la sopravvivenza cominciata esattamente un anno fa sulle pagine di “URLO” (opera in lizza per il Gran Guinigi come miglior storia breve). In questo secondo e conclusivo capitolo, leggibile anche autonomamente, torneremo a vestire lo scomodo ruolo della preda, braccati da due generi di mostri implacabili. Il primo, concreto e vorace, ci aliterà sul collo ad ogni pagina non dandoci un attimo di riposo; il secondo, pericoloso e al contempo utile bagaglio di angoscia e paura, ci guiderà nella fuga conducendoci a decisioni estreme. Nelle tavole di “NEL BUIO” i dialoghi lasciano spazio alla potenza evocativa delle immagini e le

emozioni ci investono con forza, senza che ci venga data la possibilità di elaborarle e gestirle. Il messaggio è chiaro: per sopravvivere non si può che agire. PP Staff

NEL BUIO di Luca Conca, casa ed. Passenger Press, pagine 48, toni di grigio, acrilico e penna, lingua: italiano e inglese, costo € 10,00, formato 20 cm x 28 cm.

AT TENZIONE!

QUESTO PUO’ DIVENTARE IL TUO SPAZIO .

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“ROSARIO + VAMPIRE” di Andrea De Rosa

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osario + Vampire è un manga di Akihisa Ikeda, pubblicato su Monthly Shonen Jump, tra l’agosto 2004 e

il giugno 2007, inoltre un capitolo extra è stato pubblicato su Weekly Shonen Jump nel settembre 2007. Nel novembre

2007 sulla rivista Jump Square è stata pubblicata una nuova serie che tutt’ora è in corso, Rosario + Vampire II, dove

Ikeda collabora insieme a Akari Chupul. La trama è abbastanza carina oltre che divertente. Infatti il protagonista è un giovane studente di nome Tsukune Aono, che, purtroppo, non riuscendo a superare le prove di ammissione per una scuola privata, viene accettato in un’altra scuola “erroneamente”, ovvero l’Accademia Yōkai. Infatti, il nostro protagonista, presto, dovrà fare i conti con una verità davvero mostruosa: L’istituto è in realtà una scuola segreta di yōkai (termine vago che può arrivare a comprendere virtualmente tutti i


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mostri e gli esseri sovrannaturali della mitologia giapponese, e anche di creature della mitologia occidentale) come appunto lo si capisce dal nome dell’edificio. Incamminandosi verso l’istituto, Tsukune, non ancora consapevole di ciò che andrà incontro, verrà travolto da una ragazza in bicicletta. La studentessa si chiama Moka Akashiya, una ragazza bellissima che affascinerà istantaneamente il nostro protagonista. Perdendo sangue dal naso, Moka cercherà di soccorrerlo, ma si bloccherà, perché sentendone l’odore, non riesce a resistergli. Infatti chiederà scusa a Tsukune, rivelandogli di essere un Vampiro e gli succhierà il suo sangue. Egli non riesce a capire che succede e inizialmente non comprende veramente le parole della ragazza, anche perché sembrava che

avesse avuto più un bacio sul collo che un vero e proprio morso. I due stringono subito amicizia e si rincontreranno nell’istituto. Sarà allora che il nostro malcapitato si renderà davvero conto di ciò cui sta andando incntro. La scuola si trova in un mondo parallelo, coperto da una barriera che lo divide dal mondo umano, creata dai Tre Re Oscuri. In questo istituto vigono tre regole fondamentali: • È vietato l’accesso agli umani, qualunque umano presente nell’istituto verrà giustiziato. • Tutti i mostri devono mantenere sembianze umane. • Nessun studente e docente deve rivelare la sua vera natura (regola infranta da Moka nel momento che ha rivelato la sua natura a Tsukune). Quest’ultimo, resosi coto della situazione, incomincerà ad avere timore per

la sua vita. Moka svelerà al nostro sfortunato ragazzo (non sapendo ancora che sia un umano) che lei odia gli esseri umani, perché, a differenza degli altri mostri, essa ha vissuto nel mondo umano, venendo emarginata e maltrattata dagli altri studenti. Quando poi la Vampiretta scoprirà la vera natura del ragazzo, inizialmente rimane sconvolta, ma essendo affezionata a lui, si renderà conto che Tsukune è il primo e vero amico che abbia mai avuto. Nonostante fosse una Vampira, Moka è davvero una ragazza dolcissima, gentile e premurosa. Dopo aver affrontato diverse peripezie, Tsukune decide quindi di rimanere vicino a lei, nonostante i pericoli che lo incombono, cercando di nascondere la sua natura umana per evitare conflitti con altri studenti. In-

fatti ogni volta che viene attaccato da qualche altro studente, Moka interverrà per aiutarlo. Ella indossa sempre un Rosario attorno al collo, che però funge da sigillo per i suoi poteri. Stranamente solo Tsukune può rimuoverglielo e una volta fatto, si risveglieranno tutti i poteri di Vampiro di Moka. Quando il Rosario viene rimosso, oltre a risvegliarsi i poteri di Vampiro, Moka cambia aspetto fisico e anche carattere, divenendo più fredda e spietata. Durante l’anno scolastico, al duo formato da Moka e Tsukune, si aggregheranno altre studentesse, che dopo un’iniziale diffidenza nei confronti del giovane, finiranno con l’innamorarsene, entrando in competizione con Moka e tra di loro.Tra le studentesse ci saranno: Kurumu Kurono la


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prosperosa Succube;Yukari Sendo la piccola e geniale Streghetta; Mizore Shirayuki la timida Stalker Yuki-onna (letteralmente donna delle nevi). E infine il presidente del club di giornalismo cui faranno parte i protagonisti (lo Shinbunbu), Ginei Morioka il Licantropo pervertito. In Italia la Planet De Agostini ha acquisito i diritti per la pubblicazione del manga. In un primo tempo, sul sito ufficiale, era presente come data di pubblicazione novembre 2009 ma in seguito alla sospensione a tempo indeterminato

delle pubblicazioni orientali da parte dell’editore, i diritti sono stati riacquistati nel 2012 dalla GP Publishing, che ha iniziato la pubblicazione a partire dal 19 luglio 2012 a cadenza mensili. Il quinto volume è stato rilasciato in edizione speciale dal 1º novembre al 4 novembre in occasione della pre-

senza di Ikeda al Lucca Comics del 2012. È stato realizzato anche una trasposizione animata intitolata Rosario + Vampire, andata in onda in Giappone da gennaio a marzo 2008, seguita poi da una seconda stagione intitolata Rosario + Vampire Capu2, trasmessa dal 2 ottobre 2008 al 24 di-

cembre 2008, che continua la storia della prima stagione con l’introduzione di nuovi personaggi non presenti nel manga. Insomma una storia con tratti Harem, risate garantite e tanti tanti mostri. ADR


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“LA MUMMIONA E ALTRE STORIE”

www.nicolettasantini.it - www.ultimabooks.it/la-mummiona-e-altre-storie

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n una casetta rosa confetto vive una gatta tutta particolare, la quale, vuole impedire alla sua fantomatica autrice di propinarle avventure non gradite nella maniera più assoluta. Quindi, dopo averla sequestrata legandola come un salame, si prepara, dopo aver chiamato a raccolta il cane Rocco, il ragno Astolfo e lo scheletro Scheo, a partire con l’ausilio della fantasia, verso meravigliosi e “riposanti” luoghi di villeggiatura. Vediamo un po’ da vicino chi sono questi strambi personaggi, prima di impegnarli con un’enorme mummia appena risvegliatasi, con un maldestro vampiro, ed infine con un’orda di famelici gatti zombies. Panino Panino: il nome deriva dal fatto che la gatta adora farcire i panini con qualche topo e una fetta di mozzarella. Un desiderio che purtroppo non vedrà mai realizzarsi, poiché continuamente fuorviata dagli strani eventi che si susseguono a raffica nei tre episodi. È dotata di un carattere fortemente incisivo, ribelle e felina quanto dieci tigri messe assieme. Il cane Rocco è il buon cagnone giuggiolone, il tenero pacioccone che ogni bambino vorrebbe coc-

colare. Ma non lasciamoci ingannare dalle apparenze. Quando gli si richiedono azioni ben precise, non si tira di certo indietro, le esegue con la massima pignoleria. A dispetto di ciò che si

potrebbe pensare di un ragno, all’amico Astolfo, nato da una Migale e una Vedova nera, calza a pennello la figura del brontolone sapientone. Di grosso calibro, munito di otto pelosissime zampe ed altrettanti mobilissimi

occhietti, vedendolo, potrebbe provocare la cosiddetta “aracnofobia”. Ma non c’è d’aver timore perché la sua principale occupazione è quella di tessere tele. Per quanto riguarda Scheo, è lo scheletro di


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un principe antichissimo e si esprime poetando alla maniera del sommo Dante. È stato colpito da una maledizione ed è così costretto a vagare per il mondo ricoperto di una palandrana che ogni tanto smarrisce insieme a qualche osso. Un altro personaggio di spicco è Ettore, il topo di

Trastevere dal fisico muscoloso e dalla parlantina alla romanesca simpatica e colorita. Ma non dimentichiamoci della “scrittrice”, colei che manovra come un burattinaio nell’ombra i nostri personaggi sempre più scombussolati dagli strani eventi propinati a raffica, e per rendere più “toste” le avventure,

chiede man forte a Stefanella King “la scrittrice cattivona”. Le due diaboliche scrittrici, metteranno a confronto i nostri amici prima con il furbo topo Leonardo che conosce in anticipo tutto ciò che a loro “capiterà”, poi con una enorme mummiona incavolata, ancora poi vedremo il gruppetto alle

prese con un maldestro vampiro, il Conte Drakulon con la fissa della “sbornia sanguigna” e di seguito con i temibilissimi gatti zombies. Che dire? Sono tante le avventure grottesche e divertenti che troveremo in questa spassosissima favola che consigliamo a tutti, adulti e bambini. Correte ad acquistarlo (€ 4,99 - Abel Books) su ultimabooks.it e buona lettura! L’Autrice Nicoletta Santini è una pittrice surrealista e dipinge con varie tecniche su diversi supporti per creare una rappresentazione evocative della relazione colore-luce. Partecipa attivamente alla vita artistica nazionale con mostre personali e collettive, ottenendo riscontri critici positivi. I suoi lavori sono presso collezioni private e pubbliche. Altra sua passione è la scrittura che l’ha portata a vincere diversi premi letterari come: “Lorenzo Montano Anterem”. Ha pubblicato con la Prospettiva editrice nella stessa collana anche il romanzo dal titolo “Le avventure della gatta Panino-Panino” – 2002. La gatta Panino Panino racconta l’autrice - Grumff...?...La smetti di spingermi addosso?... - Guarda che non mi


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sono mosso d’un pelo e... sniff... sniff... ? ... siamo di nuovo in ballo! Il mio fiuto non sbaglia, questa è puzza d’inchiostro! - E cosi la nostra scribacchina si è rimessa di nuovo all’opera?... grr... ma questa volta farà un bel buco nell’acqua perchè me la filo e... - Non puoi perchè è scritto che... - Tu?...topastro Leonardo anticipatore delle mie disgrazie?..grr.... vieni qui e fatti spadellare! Ho giusto voglia di farmi un soffritto di... - E stai un pò calma! Avrai libertà di cercare di farmi fuori ma non in in questo momento! La scrittrice mi manda a dirti che, siccome è occupata. devi scrivere in sua vece una lettera a un im-

maginario amico, riguardo ai suoi sogni, desideri e quant’altro! - ...?... Che roba dovrei scrivere... io? - Sei sorda?... un monologo, tipo parlare da sola al... mah! - Ma come ho fatto a non capirlo subito! Mi metto la camicia di forza, e... Essere o non essere! Ti demolisco l’Amleto declamando che il problema è, però, un altro! Anzi... grumf... tanti altri! Mentre io aspiro, desidererei, in quanto gatta sbafarmi un’esercito di topastri, la furbona, a farsi una barca di soldi vendendo i libri delle mie disgrazie! - Oh vil marrano, qual disgrazie vai declamando?! Sotto il ciel di brace color, or lemme avanza la

possente mummion! Orsù, armigeri, a me lo brando! Lo desiderio ho di tornar allo maniero mio a ritroso, lontano nel tempo, nello siderale spazio ipperocchè urgenza ho di coccolar pulzelle mie! Le belle siccome fior danzando con li piccoli piedin e note di minuetto andar sonando. Oh! Farfallante svolazzar di gonne e trecce incepriate e di rare rose l’angelico odor di mille spose! Inebrio il cor al rimembrar di gioconda vita con lo desiderio grande di dire addio al mio scheletrico vagar con sol ombre per amiche! - Hai sentito che roba? - Già! Non scherza mica il nostro trapassato se-

duttor in quanto a desideri! - Benissimo! Ora che abbiamo messo allo scoperto le (lucrose mire) della nostra scribacchina, facciamo fagotto e chi s’è visto, s’è visto! - Non possiamo! - ... Grumff... vediamo un pò chi me lo impedisce!! - Te lo impedisce il fatto che devi completare la scheda biografica della nostra autrice, e siccome ne sai più di tutti. essendo suo personaggio dalla sua penna per prima partorito, la cosa non dovrebbe riuscirti difficile! - ...Grrr... E invece si! Perchè siccome sono sicura di essere stata partorita a metà, di lei posso spifferare solo queste quattro cose! "E’ di razza cauco...


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caucc... insomma bianca! E’ di peluria chiara con occhi verdi ed è nata in Emilia Romagna sotto il segno del capricorno. Ha diviso e continua a farlo, la sua creatività con la pittura, scultura (pare che abbia scolpito statue talmente alte da volerci la scala dei pompieri). E poi, ceramica, acquerelli, disegni a matita e non, bronzi di Riace... mmm... mi pare di no. Ha esposto a Parigi, in Belgio, insomma in un bel pò di posti anche all’estero (credo che le manchi soltanto dentro un igloo dagli esquimesi). E’ stata fondatrice di “Arte per la vita” regalando un bel pò di opere in beneficenza, selvatica e tosta come soltanto un capricorno lo

può essere. Indossando jeans vecchi di vent’anni e il suo profumo preferito, acqua ragia n 5, s’imboscaglia spesso per dipingere in estemporanea, quel che riguarda la natura ormai agli sgoccioli. Cinofila, gattofila, insomma, animalista, leggendo e scrivendo sin dall’infanzia di tutto (pare che abbia narrato favole anche a sua nonna) con spunti tratti dai suoi eroi preferiti Topolino, Mazinga, Jeeg Robot, Superman, Uomo Ragno e Grande Blek, e per non elencarli tutti perchè a questo punto mi arrabbio... grumff! ... ci metto un bel punto, non prima di aver detto anche che, l’altra metà della sua... pfui!... creatività, riguarda anche la scrittura, dove

ha vinto un bel pò di premi arraffando come poteva. Ha pubblicato con una casa editrice che ha mandato in fallimento perchè le favole non le legge più nessuno e di conseguenza l’editore, ormai ridotto in mutande, è li alla caritas a fare la fila per un tozzo di pane e poi se ne va a dormire con un pezzo di cartone per coperta, sotto i ponti anche difficile da trovare sfitti. Perchè oltre a versare l’elemosina per pagare la tangente per la tangenziale che ci scorre sopra, il più delle volte, o sono incendiati da montagne di immondizia, oppure allagati eccetera. - Ahh!!... Che bella giornata e solee!! Casetta rosa aspettami che stà arrivandoo!!

- Panino! - Che c’è? - Veramente c’è che... - ... Grrr... e doppio... grrr! Hai ragione, ho dimenticato che dovevo ridurti a soffritto!! ...Vieni qui, dove scappii!... Acc... Aiaah... Aiut!!! Anche se, a modo suo, la gatta Panino è riuscita a dire qualcosa sulla personalità della sua autrice, una cosa è certa. Non sapremo mai, a meno che non leggiate le sue prossime avventure, se il povero Topo Leonardo, è stato mangiato e digerito dall’infuriata gatta... Panino Panino. Nonostante tutto, una stretta di zampa da parte sua a tutti! Nicoletta Santini


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35 ARTISTI PER L’APOCALISSE

Su Facebook: I Tarocchi dell’Apocalisse - Apocalypse Tarot

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Tarocchi dell’Apocalisse è la più ambiziosa proposta made in Passenger Press, la vostra etichetta indie preferita, e raduna ben 35 professionisti internazionali, da Giuseppe Palumbo a Rutu Modan, da Francesco Biagini a Miguel Angel Martin, avvolti dalle alette dorate della copertina del pittore pop-surrealista Nicola Verlato. Trentacinque talenti sotto la direzione artistica di Christian Marra e i testi di Valentino Sergi, per raccontare la fine del mondo attraverso le visioni dei suoi ultimi dieci sopravvissuti. Dieci uomini che dovranno affrontare la lettura dei Tarocchi di Matka Ziemia, la dea zingara che ha condannato la nostra razza. Ventidue splendide illustrazioni a tema apocalittico e dieci storie realizzate da altrettanti disegnatori, incastrate perfettamente in una cornice narrativa che dà un senso all’affascinante caleidoscopio di stili e che non mancherà di sorprendere i lettori più esigenti. Un’opera raffinata, dal gusto retrò, che strizza l’occhio per grafica e formato ai fumetti horror e di fantascienza anni ‘70, reinterpretandone il gusto in modo inedito e imprevedibile. L’albo è stato presentato in anteprima a Lucca Comics &

Games 2013 in due edizioni: una base e una speciale. L’edizione speciale prevede, in allegato al volume, il mazzo dei 22 tarocchi dell’apocalisse in carta avorio martellata. Una chicca per collezionisti di cose belle. ______________ CREDITS Testi: Valentino Sergi Copertina: Nicola Verlato Grafica di copertina: Riccardo Sabatini Retro delle carte: Luca Yety Battaglia APOCALYPSE TAROT di 35 autori internazionali, casa ed. Passenger Press, formato pocket, brossurato b/n, 224 pagine, copertina dorata con alette, costo € 7,90, edizione speciale con mazzo di Tarocchi in carta avorio martellata.

Disegnatori della cornice: Christian G. Marra Gaetano Matruglio Disegnatori delle storie: Greta Xella, Tommaso Di Spigna Margherita Tramutoli Marco Perugini Matteo Berton Marco Cabras Paola dal Prete Alain Poncelet Ricardo Venancio Conor Nolan Disegnatori delle Carte: Il Matto: Lai Tat Tat Wing I - Il Mago: Ralph Niese II - La Papessa: Massimiliano Leomacs

Paola Dal Prete


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Ricardo Venancio Greta Xella

Francesco Biagini

Christian Marra


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Marco Perugini

XV - Il Diavolo: Armando Rossi XVI - La Torre: Luca Conca XVII - La Stella: Natalia Pierandrei XVIII - La Luna: Marco Caselli XVIIII - Il Sole: Rutu Modan XX - Il Giudizio: Andrew MacLean XXI - Il Mondo: Grzegorz Domaradzki “Gabz” Ignazio Piacenti

PP Staff

III - L’imperatrice: Giuseppe Manunta IIII - L’imperatore: Ratigher V - Il Papa: Ignazio Piacenti VI - L’innamorato: Miguel Angel Martin VII - Il Carro: Francesco Biagini VIII - La Giustizia: Luca Casalanguida VIIII - L’eremita: Flaviano Armentaro X - La ruota di fortuna: Alessio Fortunato XI - La forza: Hernan Chavar XII - L’Appeso: Elia Bonetti XIII - L’arcano senza nome: Giuseppe Palumbo XIIII - La Temperanza: Luca Battaglia

Ratigher

Luca Conca


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“UFO ROBOT GOLDRAKE”: QUALE SCEGLIERE? www.facebook.com/lalabardaspaziale

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onnichiwa a tutti gli amici “alabardiani” e benvenuti al consueto appuntamento con “L’Alabarda Spaziale – Modellismo Robotico” che trovate come sempre su Facebook. Questo mese parleremo di uno dei personaggi più amati da tutti noi appassionati, e di tutte le sue rappresentazioni nel mondo del modellismo e dei giocattoli da collezionismo. Il primo storico “robottone” ad essere stato trasmesso in Italia, un simbolo per la generazione cresciuta a cavallo degli anni ‘80, che ha preso automaticamente il suo nome, la “Generazione Goldrake”: avrete ormai capito di chi sto parlando... Sua Maestà Ufo Robot Grendizer.

Dopo l’enorme successo della serie tv, in giappone iniziarono a circolare le prime versioni giocattolo del buon Grendizer. La prima azienda che si occupò di questo “business” fu la storica Popy, che intuito il potenziale di questo personaggio e la straordinaria presa sul pubblico iniziò a produrre i primi esemplari, seguendo il modello adottato per altri due grandi robot nipponici del Maestro Go Nagai, ovvero Mazinger Z e Great Mazinger. Questa nuova tipologia di giocattolo, diversa dal classico vecchio robot di latta o di plastica (che diverrà famosa tra i collezionisti come “Jumbo Machinder”) impiegava una massiccia dose di metallo pressofuso, denominato in seguito “ZAMAK”


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per via degli elementi ferrosi che lo componevano, abbinato ad alcune parti in PVC, solitamente quelle più piccole e con le finiture più accurate (es. Pugni, testa, armi, ali, ecc...). Ufo Robot Grendizer sarà quindi uno dei primi esempi di robot costruito in “superlega metallica” (termine coniato dallo stesso Go Nagai) conosciuta ai collezionisti come CHOGOKIN. I primi modelli prodotti (versione normale GA-37 e versione “deluxe” con l’aggiunta dello spacer) erano il primo tentativo di rappresentare Il Grendizer. Pro-

porzioni leggermente sfasate, poco particolareggiato e forme tozze: bisogna anche tenere conto che si era sulla fine degli anni settanta, non potevamo aspettarci di certo miracoli di ingegneria modellistica. Fatto sta che questi primi “antenati” delle serie odierne sono ad oggi ricercatissimi dai collezionisti e raggiungono molto spesso valutazioni astronomiche (si arriva fino a 5000 euro!). La Popy viene assorbita dalla storica Bandai, e il bagaglio tecnico della piccola impresa viene saggiamente impiegato per una nuova serie

di modelli. Più proporzionati, più dettagliati, più accessoriati. Sul finire degli anni 90 i chogokin dei vecchi robottoni tornano prepotentemente di moda, e al Bandai inaugura la prestigiosa serie “Soul of Chogokin”. Nel 2002 anche Ufo Robot Grendizer trova spazio nell’olimpo dei modelli da collezione Bandai, con la pubblicazione del GX-04. Un modello pressochè perfetto, pluriaccessoriato, ad oggi reputato uno dei migliori. Unica pecca: la colorazione metallica delle cosce, poco fedele alla versione “anime” dove invece erano

bianche. Molti collezionisti amanti del “custom” si sono spinti oltre, modificando la colorazione del GX-04 in maniera impeccabile e ottenendo una “anime perfect version” davvero notevole. Per altri collezionisti la perfezione è rappresentata dalla Marmit, altra azienda giapponese, che con i suoi “Daigokin” perfetti per quanto riguarda proporzioni, colori e utilizzo di Zamak sembra dare filo da torcere alla famosa “B”. Purtroppo i prezzi proibitivi e l’assenza di accessori misero questo prodotto in secondo piano.


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Passano gli anni, e il GX-04 è sempre al top delle preferenze. Nessuno riesce a scalfire il suo dominio: anche se la HLPro, con il

suo Grendizer Metaltech Deluxe è stata ad un passo dal soffiare il titolo alla Bandai. Ma la qualità mediobassa e alcune scelte di

progettazione discutibili hanno fatto sì che il GX-04 rimanesse in cima al podio. Nel frattempo iniziano a circolare i primi rumors: pare

che la CM’S, già famosa per una serie di ottimi (ma costosi) modelli come Gordian, Tekkaman & Pegas e un Kotetsu Jeeg stra-accessoriato, abbia in cantiere alcuni prototipi della loro versione del Grendizer! La notiziona rimbalza attraverso i forum e le community su Facebook e finalmente spuntano anche le prime foto dei prototipi! Gli appassionati si dividono in due fazioni: c’è chi pensa che la CM’S, azienda piccola e conosciuta per lavori ottimi sotto tutti i punti di vista (tranne qualche piccolo errore di proporzione) ma dai prezzi decisamente troppo alti, uscirà con una versione dalle proporzioni errate e dal prezzo proibitivo. Altri, invece, pensano che la CM’S cercherà di produrre la miglior versione mai vista del Grendizer, ovviamente anime color, che subisserà la Bandai e conquisterà la posizione numero uno. La Bandai, dal canto suo, inaugura la nuova serie SRC (Super Robot Chogokin) con modelli più piccoli, a costo ridotto, ma dalla qualità davvero sorprendente. Ironia della sorte (o forse strategia aziendale?) proprio durante la tempesta di informazioni scatenata dal Grendizer CM’S viene pubblicata la versione SRC del Goldrake. Forse un pò “pompata” come proporzioni, ma suscita il giusto interesse. Le conseguenze? Boom di vendite e disinteresse nei confronti delle news di CM’S. La tanto attesa versione sta iniziando ad essere distribuita proprio in questo periodo. La domanda è: come si presenta questo benedetto Grendizer? Ha battuto o non ha battuto Mamma Bandai? La risposta esatta sta nel


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mezzo. La versione CM’S è ottima, grande, pesante e colorata come l’anime. Lo spacer è proporzionato e le armi sono ben studiate, così come gli altri accessori.

Tutto sommato c’è qualche piccola pecca, in stile CM’S. La prima è la dimensione delle mani del Goldrake, davvero troppo grandi rispetto al resto del corpo. La

seconda (ahimè, sempre la stessa) è il prezzo, decisamente troppo elevato (sfiora i 300 euro). Tirando le somme, qual’è la rappresentazione migliore

del nostro caro ufo robottone nagaiano? I vecchi modelli? L’osannata versione Soul of Chogokin? La versione CM’S? Oppure ci accontentiamo di un plasticoso ed enorme Jumbo Machinder o una economica versione SRC? No, forse è meglio una versione custom... Bè, in questi casi è sempre il gusto personale a fare da padrone. Ognuno di noi ha gusti propri e compie ragionevolmente le proprie scelte. Le versioni sono tantissime, impossibile elencarle tutte. Fate le vostre ricerche del caso, e lasciatevi guidare dal vostro, come dire, “istinto da collezionista”! E con questo per questo mese è tutto. L’appuntamento è tra un mese esatto, con un nuovo articolo. MATA NE! Roberto “Robb” Morello


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ECCO IL NUOVO NUMERO DI “SBAM! COMICS” www.sbamcomics.it - www.shop.sbamcomics.it

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uella del colorista è una figura spesso trascurata nelle recensioni e – soprattutto – nella considerazione dei lettori e degli appassionati. Talvolta addirittura dai credits! Questo numero di Sbam! vuole provare a colmare questa lacuna: come si arriva al ruolo di colorista? È una professione “scelta” o un ripiego temporaneo, una sorta di “ponte” nella speranza di

arrivare poi a fare il disegnatore, a “impadronirsi” delle matite? C’è un fumetto che è stato valorizzato assolutamente dal colore come parte essenziale del lavoro? La parola a Mirka Andolfo, Giuseppe Fontana, Ketty Formaggio, Giulia Priori e Luca Giorgi, che è anche l’autore della nostra copertina di questo mese. INTERVISTE: intanto, l’edicola continua a essere una miniera di

grandi momenti di goduria a nuvolette: siamo nel mezzo di un periodo di grandi uscite di numeri per vari motivi “storici” di testate leggendarie: dall’ottocentesimo episodio di Diabolik al seicentesimo di Spider-Man, dalla nuova era di Topolino, passato sotto i vessilli di Panini Comics, a quella del Giornalino, la (quasi) novantenne testata della Periodici San Paolo al centro di un ro-

busto restyling. Ce lo ha spiegato padre Stefano Gorla, direttore della rivista e grande storico del fumetto. Così come una grande storica del fumetto è Laura Scarpa, autrice e scopritrice di talenti con cui abbiamo potuto scambiare qualche parere sul mondo della Nona Arte. Inoltre, chiacchierate proficue anche con un autore underground come Pasquale Todisco, meglio noto come Squaz, con la cartoonist Gaia Bracco che ha appena lanciato il suo “corto” La storia del mondo in 4 minuti, e con Lucio Staiano, fondatore di Shockdom, editore e grande conoscitore del fumetto digitale. RECENSIONI: tra le (tante) altre, Sailor Twain, Thief of Thieves, The Shadow, Triviale e Marcinelle 1956. FUMETTI: vi lasciamo alla lettura dei fumetti di questo numero: se Luzi & Del Pennino vi portano Nel buio e Pieri & Ferretti vi fanno riflettere sul senso della vita (!), subito dopo potrete farvi quattro risate con l’umorismo di Paci & Pierabacus, Michele D’Agostino, Tarlazzi & Brugnone e Garabello & Lucca. Per concludere con i nostri Kugio & Gina, per una volta a colori (o quasi...) in onore del tema di questo mese. Sbam! Staff


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1° SALONE DEL LIBRO E DEL FUMETTO Su Facebook: SALONE DEL LIBRO E DEL FUMETTO

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i è concluso domenica 13 ottobre il primo “Salone del Libro e del Fumetto di Macerata”, ospitato dalla 28° edizione della “Fiera Campionaria dell’Usato” già dal pomeriggio del sabato. La Fiera aveva già al suo interno un salone del libro usato che abbiamo

ampliato dandogli un nuovo concept e sviluppando anche tutta la parte relativa ai fumetti e la parte ludica – fantasy che inevitabilmente si porta dietro il mondo del balloon. L’intenzione era quella di portare il mondo del fumetto, dell’animazione, dei videogames, dei giochi da tavola e

di ruolo (quindi se vogliamo, del fantasy in genere), anche nella nostra regione che vanta diverse piccole manifestazioni del genere, cercando di diventare punto di riferimento per gli appassionati del genere. Le potenzialità della manifestazione c’erano tutte, sia per un’ottima

riuscita della manifestazione, sia in un’ottica di crescita per le prossime edizioni. Già da un primo sondaggio negli anni scorsi, gli espositori si sono mostrati molto interessati alla possibilità di un salone tematico del genere, lamentando il fatto di avere un mercato inesplorato in queste


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zone che sono comunque centrali e facilmente raggiungibili da nord e da sud. Inoltre, la struttura

espositiva è vasta, dotata di ampi parcheggi e ben collegata dai mezzi pubblici. Tutti fattori quelli

elencati che hanno contribuito all’ottima riuscita dell’evento. Il primo “Salone del Libro e del Fumetto” ha visto la partecipazione di soggetti importanti che hanno contribuito anche ad arricchire gli appuntamenti per il pubblico, a partire da Davide Cencini e i suoi collaboratori Rita Micozzi (disegnatrice), Andrea Tentori Montalto (Copertinista del fumetto) e Francesco Mobili (Inchiostratore) che ha presentato il suo fumetto “Darkwing zero: L’Età dell’Innocenza” mostrato in anteprima al Lucca Comics & Games, prologo del libro fantasy “Darkwing vol.1: La Spada dai Sette Occhi”. Tra gli appuntamenti in fiera, abbiamo anche ricavato uno spazio per i ragazzi delle scuole superiori di I e II grado realizzato grazie alla collaborazione della Scuola Internazionale di Comics di Jesi con cui si è organizzato un Laboratorio di Scrittura Creativa a cura del Prof. Marco Bevilacqua al quale parecchi alunni delle scuole hanno partecipato con entusiasmo; mentre per i più piccolini la fumettista Samuela Cerquetella ha creato Laboratorio dei Piccoli Fumettisti che potevano lasciar correre le briglie della fantasia apprendendo però dei concetti base del disegno. Per quanto riguarda il fantasy diverse associazioni hanno trovato contatto col pubblico

attraverso dimostrazioni e possibilità di provare giochi da tavola, giochi di narrazione e di ruolo anche dal vivo. Il panorama è stato arricchito anche da tornei di card games, videogiochi, subbuteo, ecc. Infine l’evento che ha tenuto banco nel pomeriggio di domenica e che non poteva mancare: il Cosplay Contest. Siamo felicissimi della riposta dei Cosplay iscritti numerosissimi e davvero ben realizzati e anche della risposta del pubblico che seguiva l’esibizione, il tutto realizzato grazie alla collaborazione di “Marche Cosplay”. Tirando le somme siamo molto soddisfatti di come è andata la prima edizione. Ovviamente ci sono dei punti da migliorare e si deve sempre crescere anno dopo anno. Per la prossima edizione siamo pieni di buoni propositi, di buone proposte da mettere in atto e ringraziamo tutti coloro che hanno creduto nel nostro progetto e ci hanno aiutato a realizzarlo con una presenza in fiera senza la quale la manifestazione avrebbe perso colore. Noi mettiamo l’organizzazione e l’entusiasmo, ma se altri non ci avessero creduto insieme a noi avremmo realizzato ben poco. Grazie e speriamo di rivedervi alla prossima edizione. Lo Staff


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IL CINEMA FANTASTICO IN 16 LITOGRAFIE www.edizioninpe.it - Su Facebook: Edizioni Npe

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iguel Ángel Martín non è solo la mente dietro ai due capolavori della letteratura disegnata Brian The Brain e Psychopathia Sexualis, ma anche un artista apprezzato a livello globale, con un lungo curriculum di mostre e collaborazioni per la realizzazione di copertine, illustrazioni e locandine cinematografiche. Film è il suo omaggio al grande cinema, in una raccolta di 16 raffinate litografie in bicromia nero e viola dove Miguel filtra attraverso il suo immaginario alcuni classici del cinema horror e fantascientifico, da La Mosca a La Cosa, da L’Alba dei morti viventi a Non aprite quella porta. Un portfolio esclusivo, raccolto in una cartellina rigida, prodotto in soli 180 esemplari e presentato a Lucca Comics & Games 2013 alla presenza del suo autore. L’Autore Miguel Ángel Martín (León, 1960), definito “uno dei migliori disegnatori europei” dalla rivista «Time», è uno degli scrittori ed autori di fumetto spagnoli più conosciuti nel mondo, insignito del Premio Yellow Kid come

FILM di Miguel Ángel Martin, casa ed. Edizioni NPE, serie limitata di 180 esemplari, firmati e numerati dall’autore, costo € 20,00, formato 20,5 cm x 27,5 cm.

miglior autore straniero (Roma, 1999), considerato l’Oscar per eccellenza del fumetto. La rivista «The Face» lo inserisce nella lista

dei migliori illustratori del secolo. Il suo stile elegante e preciso contrasta con la durezza dei suoi temi, sempre provocatori e dotati di un

corrosivo senso dell’humour. In Italia il primo volume di Brian the Brain ha vinto il Premio Attilio Micheluzzi (Napoli Comicon, 2003), viene scelto come il «Miglior libro di scuola europea» nel Romics del 2006 ed è stato votato come il miglior volume a fumetti da «La Repubblica XL», nel 2007. Il secondo, Brian the Brain – Brian da adolescente, viene pubblicato da Edizioni NPE nel 2013. Ha collaborato come illustratore ed autore di fumetti con riviste e quotidiani come El País, Marie Claire, Rolling Stone, GQ, Maxim, Funeral Party (USA), Panik (USA), Malefact (USA), Torazine, Selen, Blue, Babel (Grecia) e tantissimi altri. Nel 1995 fu protagonista di uno dei più clamorosi e controversi casi di censura del nostro Paese, quando il suo Psychopatia Sexualis venne posto sotto sequestro dalla magistratura italiana. Con Edizioni NPE ha pubblicato anche Il calendario apocalittico (2011) e Bug (2012) da cui è stato tratto un torture-game giocabile on-line. NPE Staff



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