Difendimi dalla notte, intervista a jean pierre aumont, stampa sera 1981 06 15

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STAMPA SERA 15 giugno 1981 A Roma per un film Torna Aumont (dopo 46 anni) ROMA - «La prima volta che venni a Roma fu nel 1935 al teatro Argentina per recitare con Louis Jouvet nel Medico per forza di Molière. Allora ero il primo attor giovane di una delle migliori formazioni del teatro francese». Il ricordo è di Jean-Pierre Aumont che dopo 46 anni è tornato a lavorare nella capitale italiana per il film Difendimi dalla notte del giovane Claudio Fragasso con Leonora Fani, Antonio Piovanelli e Saverio Marconi. Il noto attore francese, che fu marito di Maria Montez, madre di Tina Aumont, e che da diversi anni è sposato a Marisa Pavan, vi interpreta la parte di una ex gloria dello schermo e del teatro che ormai non esce più di casa. È per questa sua abitudine che viene a trovarsi coinvolto nella passionale, drammatica e intima vicenda di due giovani (un ex missionario e sua sorella) che si svolge nello stabile in cui vive. «Quando ho avuto la proposta per questo film - dice Jean-Pierre Aumont - l’ho accettata subito perché è un personaggio che mi dà modo di essere me stesso con i miei ricordi: e poi perché mi piace lavorare con quelli delle ultime leve. Si deve e quest’ultimi, se cinema non muore. Nella mia lunga carriera ho visto tanti che hanno scaricato le loro batterie: invece grazie al loro entusiasmo tutto sembra come prima: anzi la carica e il talento che alcuni di loro esprimono è superiore a certi giovani di ieri». L'ultima volta che Jean-Pierre Aumont ha girato a Roma è stato per l’americano Mahogany con Diana Ross, mentre negli Anni Cinquanta era apparso diverse volle in nostri film. «In realtà - precisa l'attore - si è trattato di produzioni medie, non memorabili». Aumont recentemente ha pubblicato un suo libro di memorie (che definisce molto romantico, dal titolo il Sole e le onde), dice che dei suoi 85 film quello che ricorda con più piacere è il primo, Il lago delle vergini con Simone Simon. «Attualmente - passa quindi a spiegare - la mia vera passione resta il teatro per il quale continuo a scrivere commedie». Il suo maggior successo come autore di commedie è L’imperatore della Cina, un lavoro brillante che ha recitalo a lungo con Lilli Palmer. Ha in cantiere, tra l'altro, l'adattamento francese della commedia La Lady e il clarinetto di Chistopher Walter. «Il cinema - rileva - mi offre rare occasioni, nonostante in questi anni abbia lavorato con elementi come Marguerite Duras, Pierre Kast, Daniel Valcroze, della “nouvelle vague”, volti a opere molti intelligenti». Jean-Pierre Aumont conclude: «Più che l’età, in fondo sono soltanto della classe 1911, penso che l'impressione che si ha di me è che appartenga al vecchio stile avendo cominciata con registi come Duvivier e Carné; forse è per togliermi di dosso un po’ di questa patina che ho accettato con gioia questo nuovo lavoro».


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