Il canale di panama per il terzo millennio

Page 1

Federico Gervaso

000_000 TP SOVRACOPERTA ITA_Layout 1 17/05/16 16:48 Pagina 1

Federico Gervaso ha lavorato per 37 anni nell’ambito delle imprese che fanno parte del gruppo Impregilo, prima come direttore di cantiere, poi come direttore tecnico ed infine come amministratore delegato di una società del gruppo. Dal 2002 ha preferito rivolgere i propri interessi culturali verso il giornalismo di settore relativo alle grandi opere civili e contemporaneamente verso l’insegnamento universitario, basato sulla propria esperienza cantieristica, svolto presso il Dipartimento di Infrastrutture Viarie del Politecnico di Milano. Per questo volume commemorativo è stata estremamente gradita e quindi viene doverosamente segnalata la collaborazione di Mario Lampiano, Alberto Buffa, Piero Sembenelli e Alessandro Zaffaroni, che hanno proposto capitoli di rilevante interesse.

Il Canale di Panama per il terzo millennio

Questo volume è l’ottavo (mai dire l’ultimo) di una raccolta di libri con formato, grafica ed impaginazione comune, tutti dedicati alle grandi opere infrastrutturali ferroviarie ed autostradali realizzate nel nostro paese, con la sola eccezione di Panama per ubicazione e tipologia.

Casa Editrice la fiaccola srl 20123 Milano Via Conca del Naviglio, 37 Tel. 02 89421350 Fax 02 89421484 www.fiaccola.com direzione@fiaccola.it

Il Canale di Panama per il terzo millennio Federico Gervaso

L’eccezionalità di quest’opera è chiara a tutti, infatti i media internazionali ne hanno parlato più volte abbinando immagini spettacolari. Pochi però ne hanno colto la genesi progettuale e le difficoltà realizzative. Le nuove chiuse che si aprono nel 2016 rappresentano qualcosa di più dell’ampliamento con una terza corsia per il transito delle navi: rappresentano una svolta significativa sia nella tecnologia del sistema che nella ricerca del massimo risparmio energetico e del rispetto dell’ambiente. Il sollevamento e la discesa delle navi sfruttano infatti due concetti noti a tutti: la forza di gravità ed il principio dei vasi comunicanti. Pochissima l’energia necessaria, solo quella per muovere le paratoie e le numerose valvole, una briciola nel confronto con il risultato ottenuto, che è quello di sollevare di 27 metri dall’oceano al lago Gatun dei mostri marini da migliaia di tonnellate. Ma per farlo occorre far discendere milioni di litri d’acqua dolce verso l’oceano dal lago artificiale ricavato con le dighe costruite 100 anni fa ed alimentato dalle copiose piogge, lago che non dispone di una cubatura infinita. Ecco quindi le due grandi novità che differenziano i nuovi set di chiuse da quelle esistenti: le porte delle conche non più vinciane ma scorrevoli, ed i nuovi bacini per il risparmio dell’acqua dolce, affiancati con diversi livelli ad ogni conca. Questo volume racconta quindi lo sforzo progettuale ed organizzativo di migliaia di tecnici ed operai che hanno vinto, in condizioni spesso avverse, la sfida di muovere 50 milioni di mc di materiale, produrre 5 milioni di mc di calcestruzzo e mettere in opera paratoie dal peso di migliaia di tonnellate. Abbiamo infine approfittato dell’occasione per raccontare nei capitoli iniziali la storia spesso drammatica della costruzione del canale, prima negli ultimi anni dell’ottocento con il tragico fallimento dei francesi, e successivamente all’inizio del novecento con la vittoriosa spedizione americana che ha completato l’opera nell’agosto del 1914.


Turn static files into dynamic content formats.

Create a flipbook
Issuu converts static files into: digital portfolios, online yearbooks, online catalogs, digital photo albums and more. Sign up and create your flipbook.