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di Matteo Gallo
Va in scena il derby numero 150 fra Varese e Cantù con una rivalità che ha dovuto attendere quasi 5 anni per ritrovarsi sul parquet. Era il 31 gennaio 2021 quando Cantù vinse in casa l'ultimo derby disputato prima della retrocessione dei brianzoli che sono riusciti a tornare in serie A solo quest'anno. Una sfida che ha fatto la
storia della nostra pallacanestro e che ora, purtroppo, vale un po' meno a livello di alta classifica. Pesano, però, i punti in palio con Varese che è assetata di punti e vuole confermare la sua crescita tornando anche al successo mentre Cantù cerca due punti per spostarsi sul lato sinistro della classifica.
L'Acqua San Bernardo è allenata da

un canturino doc come Nicola Brienza che dopo il titolo di miglior allenatore della serie A con Pistoia ha scelto di scendere in A2 per riportare i suoi colori in A: missione compiuta e, sicuramente, Brienza è uno dei punti di forza della formazione ospite
In cabina di regia troviamo Gilyard e una vecchia conoscenza biancorossa ovvero Andrea De Nicolao. Classe '91 e visto in biancorosso nell'ormai lontano biennio 2012-2014, DeNik vanta 76 gare in maglia varesina e nella sua carriera ci sono poi le canotte di Treviso, Reggio, Venezia dove è rimasto 7 anni prima dell'approdo a Cantu' nella scorsa annata. Gilyard è un ottimo passatore come evidenziano i 5,8 assist di media fin qui, ma è anche un buon difensore come testimonia il record
che detiene in NCAA: maggior numero di palloni recuperati. Anche per lui altalena fra NBA e G-League e l'anno scorso a marzo approda in Europa in Germania a Chemnitz dove registra 12,3 punti e ben 7 assist a gara. Unica guardia pura del roster brianzolo è Giordano Bortolani, concupito in estate anche da Varese, che ha scelto Cantù per ripartire dopo l'esperienza milanese dove ha trovato, purtroppo, poco spazio 11,2 punti per lui fin qui, ma una percentuale al tiro pesante un po' troppo ondivaga fin qui. Reparto esterni che vede poi due giocatori versatili come l'azzurro Moraschini e Jordan Bowden che possono giostrare nei due ruoli di guardia e ala. Giocatore atletico e fisico l'italiano, esce dalla panchina a dare sostanza e anche difesa; Bowden arriva dalla
Michele Rossi, Alessandro Perciavalle (nella foto) e Francesco
Cassina sono gli arbitri che dirigeranno il match tra la Pallacanestro
Openjobmetis Varese e l’Acqua S.Bernardo Cantù, valido per l’ottava giornata del campionato di LBA 2025-2026 Tutti e tre i fischietti hanno già incrociato i

biancorossi quest’anno: il primo era presente in occasione del ko interno contro la Virtus Bologna (7783), il secondo in quello contro Trento (74-85), mentre il terzo ha diretto i ragazzi di oach Kastritis nella sconfitta maturata sul campo di Reggio Emilia (103-79)
poco conosciuta lega canadese e dalla squadra con l'impronunciabile nome di Saskatchewan Rattlers, ma prima ha fatto tutti e 4 anni gli anni di college e, dopo non esser stato scelto al Draft, ha fatto 3 anni in G-League ai Long Island Nets Una mezza stagione in Francia e poi il ritorno in
America dove ha giocato nella lega canadese prima con Montreal e poi con la succitata squadra Giocatore disciplinato e con buone letture, ha nel tiro da fuori la sua arma migliore come testimonia l'avvio di campionato In ala piccola troviamo Sneed e Ajayi con quest'ultimo che,


però, gioca prevalentemente da numero da 4, ma all'occorrenza da fiato in posizione 3 Non ha un gran range di tiro e da oltre il perimetro non è una sentenza. In posizione di ala forte si alterna con il confermato Basile che ha rinnovato con il club brianzolo dopo l'ottima annata in A2. Numeri in ribasso rispetto alla scorsa stagione, ovviamente, con l'azzurro che viaggia a poco meno di 9 punti a gara e con meno del 30% da 3 Sotto canestro troviamo Okeke, rilasciato l'anno scorso da Varese prima ancora
di iniziare la stagione, che svolge il ruolo di cambio e fin qui è stato utilizzato per meno di 10' a gara Titolare è il maliano Oumar Ballo: 213 centimetri per 118kg. Un vero e possente uomo d'area che potrebbe far male all'OJM. Ha fatto un percorso di primo livello al college, non è stato scelto al draft NBA e ha scelto di ripartire dall'Europa con Cantù. E' un giocatore esplosivo nel pitturato che sa far valere il proprio fisico: quasi 10 punti di media e oltre 8 rimbalzi a gara per lui in serie A.



Era il 31 gennaio 2021, i palazzetti ospitavano le partite a porte chiuse causa Covid19 e Cantù vinse 97-82 contro la Pallacanestro Varese di coach Bulleri che però, alla fine dell’anno, si salvò proprio a discapito dei cugini biancoblu. Quella è stata l’ultima sfida di una lunghissima rivalità sportiva quale il derby che finalmente torna di scena, domenica 16 novembre alle ore 17:00 sul parquet dell’Itelyum Arena di Masnago.
Un match che la Pallacanestro Varese non può sbagliare perché dopo 6 sconfitte consecutive ed una sola vittoria in questo inizio di campionato i ragazzi di Kastritis hanno bisogno di dare una risposta importante a sé stessi, al pubblico ma soprattutto alla classifica, smuovendola e accorciando la distanza proprio dai cugini, avanti di 4 punti
Una sfida speciale, a maggior ragione per chi con il biancorosso cucito addosso ci è nato ed oggi è capitano di quella squadra che da bambino tifava soprattutto nei derby con Cantù e che domenica giocherà il suo primo in Serie A, Matteo Librizzi.
Librizzi, partiamo dall’ultima sconfitta con Tortona: quanta rabbia e quanta voglia di rivalsa vi lascia l’ennesima partita persa nel finale?
“Sicuramente tanta. Aggiungiamoci anche le sfide con Venezia e Bologna che abbiamo affrontato nella stessa maniera: ce la siamo giocata con tutte fino alla fine e se ne avessimo vinta almeno una non avremmo rubato nulla. Queste prestazioni sono state frutto del duro lavoro fatto in allenamento, però non abbiamo portato a casa nemmeno un punto, quindi non possiamo essere

soddisfatti ed anzi, dobbiamo essere ancora più incazzati domenica per vincere il derby”
Da un paio di settimane ormai siete cresciuti sensibilmente, soprattutto a livello d’identità difensiva. Cos’è scattato?
“ L’ a r r i v o d i I r o e g b u c i h a d a t o u n a
g r a n d i s s i m a m a n o , p e r c h é è u n
g i o c a t o r e i n t e n s o c h e s i s p o s a p e r -
f e t t a m e n t e c o n i l n o s t r o m o d o d i
g i o c a r e S i a m o s t a t i b r a v i a d i n s e -
r i r l o s u b i t o a l m e g l i o , s b l o c c a n d o c i
d a l p u n t o d i v i s t a d i f e n s i v o ” .
Dal punto di vista mentale come state vivendo questa situazione di classifica e risultati?
“Non è facile. Anche se stiamo giocando meglio siamo in una situazione di classifica brutta e l’unica cosa che possiamo fare è tenere alto l’entusiasmo in allenamento e continuare a lavorare, tanto è inutile lasciarsi sopraffare dal senso di sconforto”
Ha iniziato benissimo anche questa stagione, seguendo l’onda lunga di quanto fatto l’anno scorso. Sotto quale punto di vista sente di poter migliorare ancora?
“Come ho detto più volte, devo essere più bravo nei giochi a due, pick’n’roll o pick’n’pop che sia. Cerco sempre di dare il mio contributo, in primis a livello di atteggiamento e poi di efficacia in campo”.
Più volte però Kastritis l’ha redarguita, soprattutto in difesa. Come mai?
“Il coach vuole sempre il massimo da noi, soprattutto in fase difensiva, quindi quando mi “cazzia” lo fa sempre per stimolarmi e portarmi a fare meglio senza mai abbassare il filo della tensione”
Andiamo sul derby: cos’ha significato sempre per lei questa partita?
“Questa non è una partita è la partita Lo si sente nell’aria, la città la vive in una maniera diversa. E’ un evento attesissimo che sinceramente non vedo
l’ora di giocare, perché per me ha sempre rappresentato un evento speciale ed esserne protagonista, ora, è davvero qualcosa di bellissimo”.
Da tifoso si ricorda un derby in particolare?
“Uno no, però ho ricordi di tanti vari spezzoni Ciò che sicuramente mi ricordo è l’ambiente che si crea a Masnago in questa occasione e non vedo l’ora di viverlo nuovamente domenica”.
Che squadra è la Cantù di quest’anno e che partita si aspetta?
“Cantù è una squadra che ha molto talento ed appena troveranno la quadra migliore secondo me faranno davvero bene E’ una partita da non sottovalutare e da aggredire dal primo al 40esimo minuto”



Presidente
Antonio Bulgheroni
Vicepresidente Gianpaolo Perego
Amministratore Delegato Luis Scola
Director of Business
Development & Operations
Federico Bellotto
General Manager Basketball Operations Zachar y Sogolow
General Manager Basketball Strategy Maksim Horowitz
Direttore Sportivo Mario Oioli
Responsabile Operativo Prima Squadra Massimo Ferraiuolo
Amministrazione
Marketing ed Eventi
Maria Grazia Ferrari
Lorenzo Gaudina
Responsabile Stampa e Comunicazione Marco Gandini
Responsabile Relazioni Esterne
e Csr/Safeguarding Officer
Raffaella Demattè
Responsabile Biglietteria e Merchandising Filippo Buttarelli
Allenatore Giannis Kastritis
Assistente Allenatore Matteo Jemoli
Assistente Allenatore Federico Renzetti
Preparatore Atletico
Silvio Barnabà
Medico Sociale
Jacopo Calciolari
Medico Ortopedico
Mauro Modesti
Fisioterapista
Davide Zonca
Fisioterapista
Matteo Bianchi





Ha lasciato la serie A come splendido giocatore a tutto campo con la maglia di Brindisi. Dopo un anno in Israele al Bnei Herzliya, la ritrova con la maglia di Cantù e già il miglio marcatore dei suoi.
Oltre a quello, Sneed sul campo sa fare tante cose: è un'ala piccola con in dote tanta fisicità e versatilità difensiva. Unico neo la stagione in Isra era terminata anzitempo per un piccolo infortunio al legamento laterale, ma i dubbi sulle sue condizioni sono assolutamente

cancellate dalle prove di questo inizio di annata in LBA con l'ultima a quota 34 punti con 6/7 da 3 e 43 di valutazione Nella NCAA ha fatto 4 anni a Kansas State, poi tanto vagare fra NBA e G-League prima dell'approdo italiano in quel di Brindisi nel 2023-24 dove ha chiuso l'anno con 16,2 punti, 5,1 rimbalzi e una valutazione media i 18,6 punti. Ci sarà o lavoro da fare per Alviti ed Assui sull'ala canturina: servirà un doppio lavoro sia in difesa che in attacco ricordando le doti da difensore dell'americano
16/11/2025
16/11/2025


di Alessandro Burin
“E’ la settimana del derby, sono carichissimo” . Così Robert Kangur, figlio d’arte del grande Kristjan si trova a vivere per la prima volta un derby con Cantù da attore chiamato in causa, benché domenica non potrà dare il suo apporto in campo, invece che da semplice tifoso. Un entusiasmo contagioso che traspare in maniera chiara dalle parole e dagli sguardi di un ragazzo che in campo sembra già un veterano e che ha un futuro floridissimo davanti a sè
Cosa vuol dire per lei il derby con Cantù?
“E’ sempre stato un qualcosa di unico. Fin da bambino quando vedevo giocare mio padre ho vissuto questa par-
tita in maniera speciale e oggi più che mai sono carichissimo per questa sfida”
Si ricorda un derby in particolare giocato da suo papà?
“Nello specifico no perché ero piccolo, però è indimenticabile il calore e la spinta che dava il pubblico di Masnago e sono sicuro lo rivivrò domenica”.
Suo padre le sta dando qualche consiglio su come affrontare questa settimana?
“Mi ha detto di godermi tutto e di dare il massimo ogni giorno in allenamento con la Serie A, perché sono ricordi, emozioni e passaggi di crescita importantissimi”.

Accantoniamo un attimo il derby: da quando è arrivato qui a Varese in cosa si sente maggiormente cresciuto?
“Sicuramente sotto un profilo umano e dell’autonomia personale Il fatto di vivere da solo mi spinge, per forza di cose, ad essere molto più indipendente e questa cosa mi piace molto anche se sento l’assenza della famiglia. Dal
punto di vista cestistico sicuramente sono cresciuto sia sotto il profilo fisico che sotto quello tattico, soprattutto quando mi alleno con la Serie A ho la possibilità di imparare molte cose tattiche che invece magari con le giovanili non si provano”
Lei quest’anno sta affrontando il suo primo campionato senior quale la B2, a soli 15 anni, e ha la possibilità
di allenarsi con la Serie A. In cosa la sta facendo crescere questa doppia esperienza?
“Sicuramente l’esperienza in B mi dà la possibilità di esprimermi tantissimo e di crescere sotto tutti i punti di vista, confrontandomi con giocatori molto esperti e fisici Quando sono con la serie A invece è come andare a scuola: ogni giorno imparo da chi fa il professionista ed è un insegnamento continuo ogni allenamento. Quindi alla fine direi che ciò che mi sta dando di più questa doppia esperienza è proprio una coscienza di me, di cosa sono oggi e di quello che potrò diventare”.
Quanto anche sotto il punto di vista della componente culturale la sta arricchendo il confronto con tanti ragazzi argentini e americani?
“Molto e mi sento davvero tanto fortunato per questo Devo dire che la possibilità di confrontarmi con ragazzi di
estrazioni culturali diverse amplia il mio panorama di conoscenze ma soprattutto mi permette di imparare lingue nuove e questo so che mi aiuterà moltissimo nella mia vita”.
Sta già pensando ad una vita oltre il basket?
“Per forza, perché la carriera di un giocatore dura quello che dura, poi c’è tanto altro dopo. Per questo, terminato il periodo di formazione per essere tesserabile come italiano, per il quale mi mancano ancora due anni, voglio andare al College in America per prendermi il diploma e avere quindi poi una strada aperta per un futuro oltre il basket”.
Ha il sogno di giocare un derby da protagonista con la maglia di Varese contro Cantù?
“Assolutamente sì, non vedo l’ora che questo avvenga”
