come ‘dato’, ma come modo di costituirsi della coscienza stessa. Altri approcci Allo studio della memoria secondo approcci più specialistici si riconducono, nell’ambito della psicologia, le ricerche di H. Ebbinghaus, svolte fra il 1879-80 secondo il metodo sperimentale e associazionista incentrato sullo studio dell’apprendimento verbale e della verbalizzazione, riprese successivamente dal comportamentismo. Gli psicologi della Gestalt, hanno prestato maggiore attenzione alla ‘trasformazione’ delle tracce mnemoniche, legata al loro tendere alla ‘pregnanza’; il ricordo è uno ‘schema’ narrativo i cui dettagli vengono via via modificati e armonizzati. Successivamente, con il cognitivismo si è avuta una rottura con le prospettive comportamentiste, mediante la differenziazione dei processi di memorizzazione a breve termine (memoria primaria, limitata anche a pochi secondi) e a lungo termine (memoria secondaria, che può conservarsi anche per l’intera vita). Nuove linee di ricerca e nuovi approcci, in via di sviluppo, propone il connessionismo con l’introduzione del concetto di reti neurali, in cui la mente è considerata come un tutto interconnesso, senza una netta differenziazione fra memoria e pensiero.
Archeologi (1961) olio su tela, dipinto di Giorgio De Chirico