Uva da tavola magazine n. 1/2014

Uva da Tavola L'informazione sulla viticoltura da tavola

www. u vad atavol a. com

MAGAZINE

Anno II ­ N. 1 febbraio­marzo 2014

COPIA GRATUITA

N u o v e V a ri et à : i n f o rm a rs i p er n o n s b a g l i a re

Ricerca

Salute

L'intervista

Utilizzo di nematodi

Il resveratrolo contenuto

Prospettive sulla stagione

entomopatogeni per il

nell'uva aiuta a combattere la

dell'uva da tavola 2014

controllo di Planococcus Ficus

tossicodipendenza

SOMMARIO 3

Editoriale Ricambio varietale: una scelta non più

Focus Nuove

varietà:

informarsi

per

non

sbagliare

16

L'intervista Prospettive

Ricambio varietale: una scelta non più rimandabile?

rimandabile?

5

EDITORIALE

I

l 2013 ha lasciato l'amaro in bocca a molti operatori del settore, produttori e commercianti. Come spiegato da Vito e Domenico Liturri nell'intervista pubblicata su questo numero:

"l'eccesso di offerta in Italia, Spagna e Grecia si è unito alla riduzione

sulla

stagione

dell'uva

da

tavola 2014

dei consumi sui mercati europei, e questo non poteva che generare un disastro". E di certo non ha aiutato nella commercializzazione avere a disposizione varietà che, anno dopo anno, mostrano sempre più i

20

Ricerca

propri limiti di mercato.

Utilizzo di nematodi entomopatogeni per

Sono tanti a ritenere non più rimandabile la sostituzione di parte dei

il controllo di Planococcus Ficus

vigneti con varietà tradizionali a favore di nuove cultivar. Le quali oltre che senza semi (è scontato), dovranno essere anche fertili e

Cile: sequenziato per la prima volta il

facillmente gestibili, così da aumentarne le produzioni e ridurne i

genoma dell'uva sultanina

costi.

Il ricambio varietale è un argomento importante che va subito

22

Salute

affrontato e approfondito. Sarà necessario per i produttori attivarsi,

Il resveratrolo contenuto nell’uva aiuta a

raccogliere informazioni, contatti e meccanismi commerciali dei diversi

combattere la tossicodipendenza

programmi

varietali.

Occorrerà

cambiare

non

tanto

la

tecnica

agronomica (molte delle nuove varietà, essendo fertili e produttive, si

UvadaTavola

gestiscono in modo analogo alle nostre cultivar tradizionali) quanto

Rivista di informazione tecnico scientifica

Perchè se è vero che la varietà giusta è solo quella che trova spazio

sulla viticoltura da tavola Anno II ­ Numero 1 Febbraio­Marzo 2014 Direttore responsabile Domenico Zagaria Redazione Domenico Zagaria, Mirko Sgaramella, Giuseppe Colucci, Michelangelo Stolfa Hanno collaborato a questo numero Marina Amodio, Angela Cortigiani, Pamela Cinquepalmi Direzione, redazione e segreteria Via della Costituzione, 20 ­ 70016 Noicattaro (BA) info@uvadatavola.com Foto di copertina Grape & Grape

l'approccio concettuale. sul mercato, allora, come valuta Giuseppe Sicuro, intervistato per il focus sulle nuove varietà che costituisce ampia parte di questo numero della rivista: "prima ancora di individuare la varietà, il produttore deve individuare e scegliere il partner commerciale".

Molte nuove opzioni varietali (non tutte) hanno alla base un accordo tra

produttore

e

commerciante,

con

quest'ultimo

che

orienta

l'agricoltore nella scelta più indicata ai suoi mercati di riferimento. In qualche caso invece il produttore, pagata la royalty all'impianto, è libero in fase di commercializzazione. Una modalità più in linea con le abitudini

dei

produttori

italiani

e

per

questo

più

facile

da

metabolizzare. Purchè questo non determini, tra qualche anno e con altre cultivar, la medesima situazione nella quale ci troviamo oggi.

Con la speranza che il ricambio varietale non determini la perdita di quel prezioso legame che le nostre uve hanno oggi con il territorio, quel legame che tanta prosperità ci ha garantito negli anni.

Stampa Grafica 080 ­ Modugno (BA) Reg.Tribunale di Bari n° 723/12 del 22/03/12

s eg u i c i a n c h e s u :

La Redazione

w w w . u v a da t a v o l a . c o m

Focus

Nuove varietà: informarsi per non sbagliare Conversazione con i referenti da Arra, Sun World, Grape & Grape e Vinea per approfondire alcuni aspetti sulla produzione e commercializzazione delle nuove varietà di uva da tavola di Mirko Sgaramella

Arra: varietà diffuse nel mondo

I

ndividuare la giusta varietà di uva da tavola quando si decide di realizzare un nuovo impianto non è mai semplice. Gli investimenti sono considerevoli, le possi­

bili opzioni negli ultimi anni sono diventate numerose e le

L

e varietà di uva da tavola del programma Arra, pre­ senti da tempo nel Mondo, si stanno gradualmente diffondendo anche in Italia. Ad oggi ci sono impianti

in produzione in Puglia e da quest'anno 2014 entreranno in

informazioni su cui basare le decisioni sono spesso contra­

produzione anche i primi impianti in Sicilia. Il dott. Maurizio

stanti, frammentarie e non esaustive.

Simone, Responsabile Servizio Tecnico AVI (l'entità che di­

Uva da Tavola Magazine ha intervistato referenti e licenziatari

vulga le varietà Arra in Italia) elenca le principali varietà oggi

di alcune delle "nuove" varietà di uva da tavola senza semi

disponibili: "Siamo partiti con due varietà a bacca bianca,

(molte sono già coltivate nel mondo da anni) al fine di accre­

l'Arra 11 e l'Arra 15, già oggi in produzione in Puglia, ma stia­

scere le informazioni a disposizione dei produttori ed aiutarli

mo allevando anche due varietà rosse, l'Arra 13 e l'Arra 19 e

nella scelta.

due a bacca nera. L'attenzione è però fin'ora concentrata sulle

Per inquadrare il contesto abbiamo conversato con il Dott.

due varietà bianche, Arra 11 e Arra 15". Di queste sono

Giuseppe Sicuro, responsabile tecnico per l’uva da tavola di

disponibili maggiori informazioni, sia di carattere agronomico

Apofruit (leggi la sua intervista apparsa sul n. 2/2013 di Uva

che commerciale.

da Tavola Magazine e disponibile sul nostro sito www.uva­

“L'Arra 11 e l'Arra 15 sono varietà che non hanno mostrato

datavola.com) per fare un po’ di ordine tra le tante nuove va­

alti rischi di adattabilità alle nostre condizioni di clima e di

rietà apirene e i rispettivi costitutori.

suolo – continua il dott. Simone – e si inseriscono con facilità

"Le principali nuove varietà oggi disponibili e coltivabili in Ita­

sul mercato europeo. Sono varietà prodotte da tempo in altre

lia – ci spiega il dott. Sicuro – sono quelle riconducibili a

aree del Mondo". Un concetto che ribadisce anche il dott. Rino

Arra, Sun World, Grape & Grape (con le varietà costituite da

Storelli, Presidente AVI: "Sul mercato europeo le uve delle

Stefano Somma), Vinea, SNFL (Special New Fruit Licensing

varietà AVI arrivano da Sud America, Sudafrica e Nord Africa

Ltd) e IFG (International Fruit Genetics). Per coltivare queste

(Egitto, Tunisia e Marocco). Queste varietà sono già note sui

varietà sotto brevetto è (quasi) sempre necessario che il pro­

mercati europei e soprattutto sono presenti per 12 mesi

duttore stringa un accordo con un distributore (il soggetto che

all'anno sul banco frutta delle GDO europee. Questo tra­

commercializza l’uva) il quale si occupa anche del reperi­

smette tranquillità e sicurezza al consumatore. Per questo

mento del materiale vivaistico dai canali autorizzati così da

credo nelle uve Arra" .

fornirlo ai produttori". È "quasi sempre necessario" perchè, come vedremo più avanti in questo focus, esistono delle varietà sotto brevetto per le quali l’accordo tra produttore e commerciante non è d'obbligo. Per tutte le altre varietà sotto brevetto, invece, questo accordo è il primo passo da compiere.

Il dott. Giuseppe Sicuro spiega che prima ancora di individua­ re la varietà da coltivare, è importante scegliere il canale commerciale. "Prima bisogna individuare il distributore, poi si sceglie la varietà. Quest’ultima, però, dovrà essere funzionale

AVI – Arra – GRAPA: di cosa si tratta?

AVI nasce nel 2009 dal dott. Rino Storelli

e

da

RK

Growers

con

l'obiettivo di divulgare le varietà Arra della famiglia Giumarra, otte­ nute dal programma di ricerca ARD, gestita a livello mondiale dalla società GRAPA della famiglia Karniel. La

ai fini della struttura commerciale di riferimento. Se non si se­

vendita delle uve Arra è riservata in esclusiva europea alla

gue questo criterio – conclude – anche la varietà più bella può

organizzazione commerciale della AVI.

diventare, al momento della vendita, un problema".

UvadaTavola ­ n. 1

febbraio­marzo 2014

5

Vincoli e oneri a carico del produttore che intende

Il grado zuccherino è per entrambe elevato 18–22° Brix e

produrre uve Arra

oltre.

Il produttore deve sottoscrivere il contratto con il quale

Per finire il sapore: "Il caratteristico sapore di moscato pre­

ottenere la licenza per produrre le varietà Arra. La tassa di

sente in

ingresso al progetto è di 1000 dollari/ha e l'estensione mi­

Storelli – è stato l’elemento che al primo anno di commercia­

nima da realizzare è di 5 ha. Il materiale è reperibile, in forma prevalentemente di barbatelle innestate, dopo aver sottoscritto e versato tale tassa presso il vivaio Vitroplant di Cesena. Il produttore può prenotare, con un anno di anticipo e previa versamento di una impegnativa, la pre­ parazione delle piante sulla barbatella di sua preferenza, posto il parere favorevole dei tecnici AVI responsabili del progetto.

A carico del produttore/commerciante o del commerciante che acquista le Arra viene trattenuta una percentuale sul

tutte le uve della collezione Arra – ricorda il dott.

lizzazione è stato ben accolto e molto apprezzato dai consu­ matori,

tanto

che

ci

ha

permesso

di

ridimensionare

fortemente gli effetti negativi che avrebbe potuto causare la presenza, se pur lieve, di macchie sull'epidermide alla base degli acini.

Arra 15: il fenomeno del "browning" Ottimo calibro, elevato grado zuccherino e sapore moscato.

Ma anche una puntinatura marrone che si è osservata nel 2013 sull'epidermide della bacca, localizzato nella parte bassa degli acini. Fenomeno, sconosciuto ed inatteso per le Arra,

prezzo di vendita come royalty a favore del breeders

che si è manifestato anche su altre varietà senza che se ne

(GRAPA). AVI percepisce invece una commissione sul

conoscessero le cause. "Il browning (termine inglese utilizzato

prezzo di vendita dell'uva commercializzata.

per descrivere questo fenomeno), si è manifestato nel 2013 in un lasso di tempo di 8–10 giorni – spiega il dott. Simone – tra

Arra 11 e Arra 15: calibro, grado zuccherino e sapore di

la fine di agosto e l'inizio di settembre. Il fenomeno si è poi

moscato

arrestato. Quanto accaduto in quei 10 giorni è stato oggetto

Come già ricordato, l'Arra 11 e l'Arra 15 sono 2 varietà a

di studio. I tecnici, in estrema sintesi, riconducono il fenome­

bacca bianca, la prima precoce, la seconda di epoca media ma

no del browning ad uno stato di stress occorso alla pianta,

con buona resistenza ed adattabilità sia per il mantenimento

causato dalle condizioni climatiche e accentuato dalla non

sulla pianta, sia per la frigoconservazione e la lavorazione.

corretta gestione agronomica di alcuni impianti".

Arra 11

Arra 15

6

UvadaTavola ­ n. 1 febbraio­marzo 2014

Arra: tutto venduto nel 2013 Si è molto parlato nella scorsa stagione del browning che si è osservato sull'Arra 15. Ma secondo il dott. Storelli il "problema della macchia" è stato, per diversi motivi ed interessi, artatamente amplificato più del dovuto da molte delle figure che operano a vario titolo nel mondo della produzione di uva da tavola. "Fortunatamente il consumatore ha prestato più attenzione al calibro e al gusto". Storelli ricorda che lo scorso anno non si è avuta grande difficoltà a commercializzare l'Arra 15 anche se sulla buccia vi era presenza di macchia. E conclu­ de: "È stato tutto venduto, con soddisfazione del produttore e del commerciante; alcuni produttori sono meno soddisfatti di altri, ma questi produttori non hanno seguito in modo stretto le indicazioni del servizio tecnico di Arra. La cosa certa è che tutte le uve Arra nel 2013 sono state vedute. Tutte. La struttura AVI offre al produttore la certezza del collocamento del prodotto, vantaggio che non è garantito da nessun altro programma varietale: chi fa un impianto di uve con o senza semi lo realizza senza sapere se, quando e a chi venderà il prodotto; né se incasserà le somme rivenienti dalla vendita.

Rischi, questi, che con AVI vengono azzerati".

Rino Storelli, Laurea in Economia e commercio, titolare della DR.RINO STORELLI, da 48 anni impegnato nella diffusione e vendita di prodotti ortofrutticoli in tutto il mondo.

Confezionamento di Arra 15.

Maurizio Simone, Agronomo, direttore servizio tecnico AVI, dopo diverse esperienze italiane ed estere, in ambito sia statale sia privato, fonda e dirige Doctor Farmer s.r.l., società dedita alla ricerca privata, informazione scientifica, rappre­ sentanza e assistenza in campo, operante in ambito interna­ zionale da 10 anni.

Per ulteriori informazioni: Dr. Rino Storelli ­ Presidente rino.storelli@avifruit.com Maurizio Simone ­ Resp. tecnico e sviluppo maurizio.simone@avifruit.com SIGLE: AVI (Agricultural Varieties Innovation): Società per la diffusione delle varietà Arra e vendita in formula esclusiva dei frutti delle stesse.

GRAPA: Distributore in esclusiva mondiale delle varietà Arra.

ARD (Agricultural Research and Development): Società di ricerca e breeding varietale.

ARRA: nome delle varietà derivante dalla finale del nome della famiglia Italoamericana GIUMARRA, breeder delle varietà.

Pallet di Arra 15 pronto per il trasporto.

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Sun World: non solo Sugraone

L

Midnight Beauty® e Sable Seedless®: nere precoci Sugrathirteen (Midnight Beauty®) e Sugrasixteen (Sable

a Sun World, col suo programma di breeding che du­

Seedless®) sono 2 varietà precoci (maturazione i primi di

ra da ormai trent'anni, è una delle più importanti

agosto) a bacca nera. Ma mentre Midnight Beauty® ha una

realtà del pianeta in questo campo. Oltre che della

bella bacca e un sapore neutro, Sable Seedless® si caratte­

Sugraone (Superior Seedless ), la società californiana ha co­

rizza per un acino che resta piuttosto piccolo (non supera i 20

stituito numerose altre varietà di uva da tavola senza semi,

mm) e un sapore molto particolare.

tra cui Sugrathirteen (Midnight Beauty®), Sugrasixteen (Sable

"Il sapore della Sable – ricorda il dott. Ventura ­ è unico e ca­

Seedless®), Sugraeighteen (Sophia Seedless®) e Sugranine­

ratteristico, molto particolare, tropicale, elemento che sta de­

teen (Scarlotta Seedless®).

terminando il successo commerciale di questa varietà in

Maurizio Ventura, responsabile per l'Europa dello sviluppo

Inghilterra".

delle licenze di Sun World, ci ha fornito maggiori informazioni

Ventura ritiene tuttavia che in Italia la Sugrasixteen resterà

sulle caratteristiche e sullo sviluppo di queste varietà.

una varietà di nicchia, a causa della sua scarsa risposta alle

®

gibberelline e allo spessore un po' elevato della buccia, altro

Una scelta comune tra produttori, commercianti, Sun

elemento negativo che viene frequentemente rilevato nel no­

World e il mercato

stro paese. Sulla Sugrathirteen, invece, il suo parere è di­

"Scarlotta Seedless®, Sophia Seedless®, Sable Seedless® e

verso: "La produzione di questa varietà, per le caratteristiche

Midnight Beauty® – spiega il dott. Ventura – sono il risultato

del grapplo e dell'acino, si svilupperà maggiormente in Italia

di una scelta presa in comune tra produttori, commercianti,

rispetto a Sable Seedless®; l'unico difetto che ha Midnight

Sun World ed il mercato. Siamo partiti 10 anni fa da un

Beauty® è una eccessiva colatura in fioritura se il vigore è

gruppo più ampio composto da 15 varietà, per arrivare pro­

eccessivo, ma è un difetto gestibile con una accorta pratica

gressivamente ad individuarne 4".

agronomica”.

Cos'è la Sun World

Sun World è contemporaneamente un'azienda agricola che si sviluppa su circa 4 mila ettari in California, un packer (confezionatore) con delle stazioni di confeziona­ mento e un breeder con un programma che dura da ormai trent'anni. Le attività principali sono quelle di produzione e commercializzazione di uve da tavola, ma anche di drupa­ cee, agrumi e peperone.

Oltre che in Europa con il dott. Ventura, altri Responsabili per lo Sviluppo delle Licenze di Sun World sono presenti in Cile, Sudafrica ed Australia e in Messico, più una presenza in Brasile ed in Perù.

Sugraeighteen (SOPHIA SEEDLESS®)

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Grappolo di Sugranineteen (SCARLOTTA SEEDLESS®)

Sugranineteen (SCARLOTTA SEEDLESS®)

Scarlotta Seedless®: rossa tardiva L'altra varietà di cui il dott. Ventura ritiene sarà maggore lo sviluppo sul nostro territorio è la Sugranineteen (Scarlotta Seedless®),

una

varietà

a

bacca

rossa

che

matura

2

settimane dopo Crimson e di cui dovrebbe prendere il posto principalmente perchè non mostra problemi di colorazione.

Ventura sottolinea però che l'enormità dei grappoli (250­300 bacche a grappolo) unito all'elevatissima fertilità (anche 100 grappoli a pianta) rappresenta una caratteristica che va gestita opportunamente per evitare che queste caratteristiche si trasformino in un problema: "È necessario praticare una tecnica simile all'acinino – spiega Ventura – che prevede l'eliminazione di parte dei rachilli del grappolo (gli assi secondari che si dipartono dal rachide)". Scarlotta dovrebbe prendere

il

posto

della

Crimson.

Non

ha

problemi

di

colorazione ed è molto produttiva.

Sophia Seedless®: bianca senza semi con aroma di mo­ scato Le peculiarità che caratterizzano la Sugraeighteen (Sophia Seedless®), forma del grappolo e dell'acino, produttività della pianta, sapore di moscato, ne avrebbero di certo garantito una rapida diffusione, se non fosse per la sua scarsa attitudi­ ne alla conservazione. "Sophia Seedless® può essere gestita solo sulla pianta – considera Ventura – e dunque non credo che questa varietà riuscirà a diffondersi più di tanto. Credo

Sugrathirteen (MIDNIGHT BEAUTY®)

che insieme a Sable Seedless®, Sophia Seedless® resterà una varietà di nicchia".

Superficie in Italia: ancora spazio per inserirsi Attualmente sul territorio italiano sono presenti compessiva­ mente, tra le 4 varietà descritte, circa un centinaio di ettari.

"Il tetto massimo che abbiamo ipotizzato ­ ci spiega Ventura ­ è arrivare a circa 400 ettari, salvo diversa indicazione deri­ vante dal mercato. Solo se il mercato fornirà input, nel senso di una maggiore domanda di prodotto, si potrà pensare di svi­ luppare ulteriori superfici con tali varietà. Questo per tutelare il produttore che ha creduto nelle varietà Sun World”.

Come fare per coltivare varietà Sun World Per coltivare varietà brevettate Sun World è necessario prendere contatto con uno dei 4 distributori autorizzati attualmente presenti in Italia: Apofruit Italia, Di Donna Trade, Peviani S.p.A. e Giuliano s.r.l. Puglia Fruit. "Il sistema di li­ cenze – conclude Ventura – è lo stesso che viene applicato nelle altre parti del Mondo: trattandosi di varietà brevettate, il produttore deve versare delle royalty. Ulteriori informazioni si possono ricevere direttamente dai distributori autorizzati".

Maurizio Ventura: Agronomo, per Sun World è Responsabile dello Sviluppo delle Licenze per l'Europa.

Per ulteriori informazioni: www.sun­world.com

Sugrasixteen (SABLE SEEDLESS®)

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Grape & Grape: Apulia, Luisa e Fiammetta, varietà selezionate in Italia

D

a qualche anno, soprattutto in Puglia (e in minor misura anche in Basilicata e Sicilia), si sta co­ minciando a coltivare una varietà di uva da tavola

senza semi nota come Apulia. Si tatta di una varietà molto produttiva a bacca rossa­violacea selezionata in Puglia dal dott. Stefano Somma, agronomo che da oltre vent'anni si occupa di breeding di varietà di vite ad uva da tavola, oltre che da vino. Al dott. Stefano Somma e al dott. Tonio Romito, agronomo impegnato da 25 anni a fornire, con il gruppo Agri­ project, assistenza tecnica e agronomica alle aziende di pro­ duzione

di

uva

da

tavola,

abbiamo

chiesto

maggiori

informazioni su Apulia e sulle altre varietà oggi disponibili per i produttori.

“Le varietà che ho brevettato – esordisce il dott. Somma – sono attualmente 3: Apulia, Luisa e Fiammetta. Apulia, già presente e coltivata sul nostro territorio è di colore rosso­vio­ laceo; Luisa è giallo oro, mentre la varietà Fiammetta, di co­ lore rosso, è attualmente in fase di sperimentazione e non ancora in produzione.

Apulia – continua Somma – è una varietà a maturazione tardiva, più o meno la stessa epoca di maturazione della

Apulia Seedless

Crimson, ha una buona resistenza sulla pianta, elevata pro­ duttività, basso costo di produzione e una buona resistenza

Con i teli è possibile anticipare ulteriormente, si stanno

alla frigoconservazione oltre ad elevata shelf­life.

conducendo prove in Sicilia in questo senso.

Luisa è una varietà precoce, a fine luglio è già pronta in pieno

Fiammetta è una varietà caratterizzata da un colore rosso

campo senza copertura, ha leggero sapore di moscato e ha un

intenso, che viene proposta per realizzare confezioni di uve a

interessante ed intenso colore giallo che attira i consumatori

due

che richiedono varietà con colori definiti e forti. È una varietà

attraenti".

colori,

rosso­giallo

o

rosso­nero,

particolarmente

che resiste bene sulla pianta, non si macchia, non spacca.

Necessità di rinnovare il parco varietale La distribuzione sul territorio di queste varietà è affidata alla società Grape & Grape, nata dalla collaborazione delle società Agrisoil e Agriproject Group: “Il mondo della produzione di uva da tavola in Italia ha bisogno di rinnovare la gamma va­ rietale, ed è necessario ridimensionare le estensioni destinate alla coltivazione della varietà Italia. Queste varietà – sostiene il dott. Romito – sono state selezionate sul nostro territorio e Meccanismo di commercializzazione

saranno coltivate solo in Italia, elemento che rappresenta,

Apulia, Luisa e Fiammetta sono 3 varietà brevettate per la

credo, un punto di forza rispetto alle altre opzioni oggi dispo­

cui coltivazione è necessario versare a Grape & Grape, so­

nibili”.

cietà distributrice delle varietà, una royalty a pianta da versare una tantum. A fronte di questo, l'agricoltore ha poi

Apulia: fertilità costante ed elevata

la possibilità di coltivarla e di commercializzarla come me­

Delle tre varietà distribuite da Grape & Grape, l'Apulia è

glio crede. Gli unici obblighi a cui il produttore è vincolato,

quella che ad oggi vanta una distribuzione più ampia (i primi

mediante stipula di un contratto, sono la distruzione dei

6­7 ettari di Luisa entreranno in produzione da quest'anno

residui di potatura, l’impegno a non diffondere il materiale

2014, mentre per Fiammetta bisognerà attendere). Questa

di

varietà è coltivata da 4 anni in Puglia dove attualmente vi so­

propagazione

e

la

comunicazione

commerciale a cui l'uva è stata venduta.

del

soggetto

no circa 30 ettari in produzione; nel 2014 si impianteranno altri 25 ettari tra Puglia e Sicilia. Il dott. Romito descrive

10

UvadaTavola ­ n. 1 febbraio­marzo 2014

quanto rilevato in campo: “In 4 anni di produzione ho os­

parco varietale italiano limitando l'utilizzo delle nuove varietà

servato fertilità costante ed elevata negli anni (forse troppo

senza semi a pochi produttori e pochi commercianti”.

elevata), forma del grappolo ottima, rachide robusto, tenuta alla pianta eccellente. Si tratta di una varietà che da un punto

Apulia e Luisa: uve che profumano di territorio

di vista ampelografico è da considerare tardiva, ma che nel

L'obbiettivo di Grape & Grape è di permettere il ricambio va­

2013 in campo, zona Turi, Arco Jonico e zona Barletta, si è

rietale in Italia, utilizzando varietà selezionate sul territorio e

potuta raccogliere da fine agosto a fine novembre. Quanto

ad esso collegate in modo stretto. “Apulia, Luisa e Fiammetta

alla resistenza ai patogeni credo sia più corretto non sbi­

profumano del nostro territorio e della nostra tecnica agrono­

lanciarsi troppo su questo tema, ma riguardo gli insetti ho

mica – osserva il dott. Romito – perchè sono varietà selezio­

constatato che Apulia è molto resistente ai tripidi (ci sono

nate nel nostro ambiente e che verranno coltivate solo in

innesti di Apulia per i quali non è stato necessario trattare

Italia. Nessuno, in altri Paesi, potrà produrre queste varietà”.

l'insetto). Il germogliamento avviene sempre sotto rete ed i

“Le altre varietà senza semi ­ conclude il dott. Somma ­ si

teli vengono posizionati da agosto in poi solo se si intende

coltivano già da tempo in tutto il mondo, elemento che rende

spingersi a raccolta ad ottobre od oltre. Il dott. Somma

queste uve prive di identità. Apulia, Luisa e Fiammetta hanno

aggiunge che un “difetto”, se così si può chiamare, è che Apu­

invece il pregio del legame stretto con il territorio. È questo

lia tende ad avere un grappolo spesso troppo grande: “si arri­

l'approccio, credo, per continuare a coltivare uva ancora a

va facilmente a superare i 2 kg a grappolo, quindi se il

lungo”.

produttore lascia troppi grappoli sulla pianta, si possono avere ritardi nella maturazione".

Stefano Somma, agronomo, con Agrisoil srl (servizi e ricerca in agricoltura), si occupa di breeding di varietà di vite da ta­

Solo royalty all'impianto

vola e da vino.

Il meccanismo di commercializzazione delle 3 varietà che stia­ mo considerando, prevede solo il pagamento di una royalty in

Tonio Romito, agronomo, fin dal 1990 con la società di

fase d'impianto, poi l'agricoltore è libero di vendere a qualsia­

servizi in agricoltura Agriproject Group s.r.l. fornisce assi­

si commerciante. “Grape & Grape ha deciso di andare

stenza tecnica e agronomica per produzioni integrate e biolo­

incontro al produttore – ci spiega il dott. Romito – evitando di

giche di uva da tavola in ambito nazionale ed internazionale.

costruire meccanismi di limitazione della produzione e della commercializzazione. Non crediamo sia possibile rinnovare il

Per ulteriori informazioni: info@grapeandgrape.it

Luisa Seedless

Fiammetta Seedless

UvadaTavola ­ n. 1

febbraio­marzo 2014

11

Agricoper: 10 nuove varietà senza semi, tra bianche rosse e nere

I

l 2014 sarà l'anno della verità per le uve senza semi di cui l'azienda di esportazione Agricoper è licenziataria.

Vito e Domenico Liturri, rispettivamente responsabile

forniscono alcuni dettagli sull'argomento: “Delle diverse deci­ ne di varietà ricevute in sperimentazione dai due breeder cali­ forniani abbiamo, negli ultimi anni, individuato una decina di varietà che hanno mostrato migliore adattamento alle nostre caratteristiche di clima e suolo oltre che caratteristiche esteti­ ed

organolettiche

che

difficoltà di pigmentazione, acinellatura”.

Procedere con cautela

della produzione e della commercializzazione per Agricoper,

che

mento del rachide, imbrinimento o arrossamento della bacca,

pensiamo

possano

essere

apprezzate dal mercato”.

Il percorso, però, è piuttosto lungo. Domenico e Vito Liturri spiegano che sono ormai 8 anni che valutano le differenti va­ rietà su piccole superfici e solo in questo 2014 arriveranno a frutto i primi 20 ettari. Per questo, secondo Domenico, il 2014 sarà l'anno della verità: “A partire da questa stagione 2014 potremo commercializzare le uve derivanti da questi primi 20 ettari, così da fare le prime valutazioni circa le risposte che il mercato darà su queste 10 varietà”.

Uve bianche, rosse e nere

Nonostante tutti gli elementi positivi appena elencati, Vito e Domenico Liturri preferiscono non fornire, ad oggi, i nomi delle varietà da loro individuate: “credo sia corretto non crea­ re aspettative su alcuna delle varietà che abbiamo individuato fino a quando non vi sarà certezza assoluta dei risultati che è possibile raggiungere, sia in campo che sul mercato. Con i dati di questo 2014, quando raccoglieremo i primi 20 ettari, avremo modo di essere più chiari. Nel 2015 arriveranno a frutto ulteriori 20 ettari”.

Meccanismo di commercializzazione tipo club Il meccanismo è quello del “Club” nel quale è possibile indivi­ duare un ristretto numero di distributori (licenziatari) ed un contenuto

numero di produttori. Il produttore in fase di

impianto deve versare una royalty sulla pianta (una tantum) che va al costitutore. In più ogni anno il netto ricavo, deri­ vante dalla vendita delle uve conferite dal produttore al distributore autorizzato, viene decurtato di una marketing fee (che rimane al distributore autorizzato) e della

royalty sul

frutto (destinata al costitutore).

Vito Liturri: Responsabile della produzione Agricoper.

“Tra le 10 varietà – spiega Vito Li Turri – ce n'è una bianca di mezza stagione, molto interessante, con epoca di raccolta che

Domenico Liturri: Responsabile della commercializzazione

però si sovrappone in parte con la Sugraone. Poi ci sono 2 va­

Agricoper.

rietà rosse, medio tardive, che dovrebbero sostituire la Crimson e altre varietà nere”.

Per ulteriori informazioni: liturri@agricoper.it

Tutte le uve individuate sono accomunate dal gusto e dalla fa­ cilità di coltivazione: “Il gusto di tutte le uve attenzionate è davvero eccezionale e hanno in più il pregio di essere molto produttive e, soprattutto, di richiedere bassi costi di produzio­ ne, elemento imprescindibile nella viticoltura da tavola del prossimo futuro.

Ovviamente nessuna delle cultivar presenta alcuno dei feno­ meni negativi che possono colpire le uve: cracking, dissecca­

Due delle varietà, a bacca nera e a bacca bianca, ricevute in sperimentazione da due breeder californiani e coltivate presso l'azienda agricola Agricoper.

12

UvadaTavola ­ n. 1 febbraio­marzo 2014

Vitroblack: nera, senza semi e precoce

T

La Vitroblack è una varietà brevettata, pertanto il produttore che intende impiantarla è soggetto ad una royalty in fase di

ra le varietà senza semi brevettate attualmente disponibili, vi è anche la Vitroblack. Nera, precoce (arriva

a

maturazione

due

settimane

prima

di

SugraOne) è simile alla Black Magic e in più, come ci spiega Agostino Ferri, Perito tecnico agrario per Vinea s.r.l., “ha pregio di essere senza semi e di non avere grossi problemi dal punto di vista produttivo”.

impianto da riconoscere a Vinea s.r.l. (la società che detiene i diritti per questa varietà). “Il quantitativo minimo di piante che è possibile acquistare da parte del singolo produttore – conclude Ferri ­ è di 1300 piante, che coprono una superficie pari a 1 ettaro”.

Per ulteriori informazioni: vineasrl@libero.it Che cos'è Vinea s.r.l.

Vinea s.r.l, società attiva dal 1986, produce barbatelle innestate e barbatelle franche di tutte le varietà.

È

attualmente impegnata nella vostituzione di nuove varietà in collaborazione con numerosi Istituti Nazionali e Interna­ zionali impegnati in programmi genetici. Vinea s.r.l. è esclusivista in tutto il territorio nazionale e nel Bacino del Mediterraneo di

Red Globe e numerose varietà apirene

come Afrodite, Centennial seedless e Dawn seedless sulla base si un contratto stipulato per la moltiplicazione e la vandita della suddette piante di vite brevettate con la Vitroblack, varietà precoce a bacca nera

Zanzi fruitgrowing s.r.l. di Ferrara.

Nutrizione

Calciocianamide: concime a base di azoto e calcio per aumentare gli standard quali­quantitativi e la resistenza alle malattie dell'uva da tavola

S

ulla rivista di Frutticoltura n.1­2 del 2011 sono stati

calciocianamide alla fase di gemma d’inverno, poco prima

pubblicati i risultati delle ricerche sulla concimazione

del germogliamento. La somministrazione di 80 kg/ha

a base di azoto e calcio sulla vite per la produzione

di N + 200 kg/ha di Ca sono stati più che sufficienti per

di uva da tavola della cv Italia. Il lavoro, condotto dal Dott.

ottenere un buon equilibrio vegeto­produttivo della vite.

Mario Colapietra, ha valutato gli effetti dell’impiego della

• Dall’inizio dell’invaiatura è utile intervenire con 1 q/ha di

calciocianamide, somministrata durante le fasi fenologiche di

calciocianamide perché contiene 50 kg di calcio utile in

gemma d’inverno, gemma cotonosa e grappoli separati, ri­

questa fase. Da ricerche svolte è emerso che le uve pre­

spetto alla somministrazione di urea agricola e cloruro di

sentano

calcio, miscelati nelle dosi necessarie per ottenere gli stessi

maggior croccantezza e anticipo di maturazione.

quantitativi di azoto e calcio della calciocianamide.

maggior

resistenza

alle

muffe

e

marciumi,

• I grappoli delle viti concimate con calciocianamide aveva­

Di seguito vengono riportati i risultati più significativi:

no inizialmente alla raccolta una colorazione tendente al

• Le concimazioni con urea e cloruro di calcio hanno de­

verde, utile per le uve della cv Italia per dilazionare

terminato un maggior accrescimento iniziale dei germogli rispetto al test e alla concimazione con calciocianamide.

• Con

l’analisi

fogliare

effettuata

in

fioritura,

è

stato

accertata una maggiore concentrazione di azoto nelle la­

l’offerta di alcuni giorni.

• Gli effetti della concimazione con calciocianamide sul contenuto

di

zuccheri

sono

risultati,

in

generale,

leggermente migliori rispetto all’impiego dell’urea.

mine delle foglie concimate con calciocianamide rispetto al

• In conclusione emerge che il periodo più indicato per la

test e alle concimazioni con urea e cloruro di calcio. La

concimazione azotata della vite per la produzione di uva

concentrazione di calcio ha seguito un andamento simile.

da tavola è prima del germogliamento, alla fase fenologica

• I grappoli più sviluppati e le produzioni per ceppo più ele­ vate sono stati ottenuti con le concimazioni effettuate con

di gemma d’inverno.

L'intervista

Prospettive sulla stagione dell'uva da tavola 2014 Con la stagione 2013 ormai definitivamente alle spalle, abbiamo chiesto ad alcune figure che operano nel mondo della viticoltura da tavola di fare una previsione sulla prossima campagna 2014 che sta per avere inizio.

La viticoltura è anche passione, ma se i conti non

vembre) – continua Gentile – ma non è facile trovare una va­

tornano i tendoni saranno sostituiti da seminativi.

rietà che sostituisca l'Italia. Non c'è molta scelta, perche con

“Il mio parere – esordisce Giuseppe Serini, titolare, insieme ai

le precoci soffriamo la competizione di Nord Africa e Spagna,

fratelli Pietro e Giovanni, di un'azienda di 120 ettari quasi tutti

poi a settembre ed ottobre ci sono le produzioni che giungono

coltivati ad uva da tavola in agro di Ginosa – è che, tutto

da Grecia e Turchia (sia Thompson che Superior). Varietà che

sommato, nel nostro territorio (arco Jonico, n.d.r.) l'agricoltu­

si stanno testando sono Princess (Melissa), Autumn Giant e

ra sta sopravvivendo grazie alla viticoltura da tavola. Tutto il

Timpson (una medio tardiva con buona tenuta sulla pianta).

resto è peggio, dalle ortive agli agrumi. Ma la previsione per

Saranno presto lanciate anche altre nuove varietà ma ad oggi

la campagna 2014 che sta per cominciare non è affatto positi­

è prematuro parlarne”.

va. Molti commercianti sono più demoralizzati di noi produtto­

"Continuare a produrre uve di nicchia (come la pizzutella)

ri, perchè non hanno guadagnato quello che si aspettavano,

andrà ancora bene, ma bisognerà puntare sulla produzione di

quindi non si spingeranno più di tanto negli acquisti”.

apirene da poter commercializzare a prezzi accessibili e

Giuseppe Serini sottolinea anche che l'attività agricola sta di­

competitivi (max 0,60–0,70 euro) come fanno gli altri Paesi

ventando, purtoppo, un'attività sempre più rischiosa da

nostri competitori. Per questo credo che varietà come la

condurre: “Basta un anno sbagliato per essere fuori dai gio­

Crimson saranno progressivamente abbandonate, a vavore di

chi, e in giro ci sono veramente tante aziende a cui le cose

varietà più fertili e produttive, come la Allison, la Scarlotta e

non sono andate bene nello scorso 2013”.

la Apulia Rose”.

In chiusura, una riflessione sull'importanza che l'agricoltura

Gentile conclude con una considerazione sulla prossima

rappresenta per ampie fette di popolazione nei nostri territori:

campagna: “Nel 2014 mi aspetto quantitativi di produzione

“I costi sono ogni anno più alti – nota Pietro Serini – il prezzo

più bassi. Fare oggi previsioni sull'annata 2014 è prematuro,

del gasolio è aumentato, lo stesso vale per teli, concimi, pro­

ma se avremo, come credo, volumi di produzione più conte­

dotti fitosanitari. Il prezzo dell'uva, invece, è diminuito. Se

nuti in tutto il Bacino Europeo (non solo Paesi che si affaccia­

nella nostra zona le cose continueranno a peggiorare, si

no sul mediterraneo ma anche le nuove aree di produzione di

bloccherà tutto, si fermerà tutta l'economia. Gli operai che la­

uva da tavola come la Georgia e l'Armenia), avremo una sta­

vorano queste terre sono migliaia. Noi ci occupiamo di uva da

gione discreta (forse non buona come il 2012 ma neanche

tavola anche per passione, ma se i conti non tornano, non si

pessima come il 2013). Ovviamente non si può prescindere

può continuare. E su queste terre i vigneti ad uva da tavola,

dalla qualità elevata delle uve”.

purtroppo, potrebbero finire per essere sostituiti da distese di seminativi”.

Qualità buona senza costi elevati per fare profitto e garantire prezzi accessibili ai consumatori.

Uva apirena, bianca e tardiva per ridimensionare la va­

Anche Giacomo Suglia – esportatore di ortofrutta oltre che

rietà Italia.

Presidente di Apeo, Vicepresidente di Fruitimprese e del

“L'annata 2013 è stata negativa almeno quanto quella 2012

consorzio IGP Uva di Puglia – è convinto che la strada da

era stata positiva – dice Francesco Gentile, tecnico libero pro­

percorrere sia quella di produrre uva di qualità senza far lie­

fessionista – a causa delle produzioni troppo elevate (in tutti i

vitare troppo i costi di produzione: “Il 2013 è stato l'anno do­

Paesi del bacino Europeo dove si produce uva) e della bassa

ve si è pienamente dimostrato come il mercato nel quale

qualità delle nostre uve”.

operiamo si è completamente trasformato, per diventare to­

Questo, spiega il tecnico, ha portato le GDO di tutta Europa a

talmente globalizzato. Le nostre produzioni agricole soffrono

rivolgere la propria attenzione verso altre aree di produzione

la concorrenza dei Paesi terzi. Si tratta, purtroppo, di un fe­

di uva da tavola, come ad esempio il Brasile. “In futuro sarà

nomeno di cui prendere atto, che ci piaccia o no”. E conclude:

d'obbligo ridurre l'estensione dei vigneti della varietà Italia a

“Sarà necessario fare tutti insieme una attenta riflessione al

favore di altre varietà apirene, bianche e tardive (ottobre­no­

fine di contenere i costi e puntare ad una qualità di livello

16

UvadaTavola ­ n. 1 febbraio­marzo 2014

alto, badando bene però a non strafare, per cercare di raggiungere un livello di qualità più alto di quello che il mercato è in grado di remunerare (salvo rare eccezioni).

L'obiettivo, in questi tempi di crisi congiuntiurale di lungo pe­ riodo dove il potere di acquisto dei cittadini tende ad abbas­ sarsi, deve essere produrre uva di qualità a prezzi accessibili per il consumatore medio”.

Molto male la campagna 2013. Necessaria più comuni­ cazione.

“Il 2013 è stato un disastro e tutte le varietà (con e senza se­ mi) hanno deluso le aspettative”. L'opinione di Vito e Domeni­ co Liturri, rispettivamente responsabili della produzione e

Gennaio 2014: in alcune aziende l'uva da tavola della varietà Italia non

della commercializzazione dell'azienda di esportazione Agrico­

era ancora stata raccolta

per, è netta. "Sul mercato si è osservato una evidente contra­

sul

zione

dei

commercializzata verso un determinato mercato? Ad oggi non

Principali produttori del Bacino del Mediterraneo (Italia, Spa­

è possibile rispondere in modo certo. Un settore importante

gna e Grecia) che hanno riversato quantitativi enormi di pro­

come quello dell'uva da tavola ha bisogno di questi dati per

dotto sui mercati europei. E quando l'eccesso di offerta si

pianificare le scelte strategiche in modo ragionato. Gli altri

somma alla contrazione della domanda, il risultato non può

Paesi nostri concorrenti dispongono di queste informazioni”.

della

domanda,

unito

alla

sovrapproduzione

territorio

di

una

data

varietà?

Quanta

uva

viene

che essere disastroso”.

La soluzione a una parte dei problemi che tanti danni provo­

Mirko Sgaramella

cano al nostro territorio, concludono entrambi, passa per un

Agronomo

miglioramento della comunicazione dei dati e delle informa­ zioni tra le diverse figure del settore: “Quanti ettari ci sono

La dormienza e la sua interruzione

C

ome ogni anno, a Gennaio scoppia la fobia di

Note sull'uso dell'induttore del risveglio vegetativo

conteggiare le ore di freddo soddisfatte dalle nostre

BREAKOUT

piante per tranquillizzarsi sulle fertilità delle gemme

e sulla produttività delle coltivazioni frutticole e di uva.

I prodotti BreakOut LG e BreakOut Plus vanno impiegati in

In passato si ricorreva a prodotti altamente stimolanti che

miscela la 4a­5a settimana antecedente la presumibile data

avevano effetti in quanto talmente aggressivi sulle piante da

di “partenza” della pianta, che corrisponde, per la vite, allo

stimolarne la ripresa vegetativa in anticipo e in maniera più

stadio di rottura gemme ­ inizio germogliamento e, per il ci­

omogenea. Le recenti legislazioni del settore e la maggior

liegio, rottura gemme ­ inizio fioritura.

attenzione al rispetto dell'ambiente hanno indotto produttori e

Nell'areale pugliese 4­5 settimane prima di tale fase

consumatori ad una sempre maggior attenzione delle pratiche

vegetativa significa intervenire con il prodotto da metà

agronomiche e all'impiego di formulati meno pericolosi, nono­

a fine Febbraio (19­25 Febbraio nel 2011, 20­26

stante i notevoli vantaggi forniti dalla chimica del novecento.

Febbraio nel 2012, 22­28 Febbraio nel 2013). Anticipa­

A distanza di anni si sono introdotti, come soluzioni meno

re o ritardare oltre l'intervallo consigliato non garanti­

invasive, prodotti che avessero tutt'altro meccanismo d'azio­

sce il corretto funzionamento del prodotto.

ne, fino ad arrivare ad uno stravolgimento del concetto di

Per i vigneti coperti per l'anticipo della raccolta, l'applicazione

"interruttore di dormienza", andando ad alimentare la pianta

del prodotto deve essere anticipata di una settimana.

a tal punto e con tale equilibrio da farla ripartire prima e so­

Le dosi di impiego da rispettare sono quelle di etichetta,

pratutto meglio di una pianta anche ben "riposata" in termini

ovvero, BreakOut LG di 100 litri per ettaro e BreakOut Plus

di ore di freddo, ma mal alimentata.

sempre al 2% del volume di soluzione impiegato per uva da

Il concetto della ricerca L.Gobbi di questi 8 anni è quello di

tavola.

fornire alla pianta tutto ciò che necessita per poter riprendere

Dunque per la vite, preparando 600 litri di soluzione finale,

a svolgere tutte le funzioni fisiologiche che necessita dalla ri­

avremo: BreakOut LG 100 litri, BreakOut Plus 12 litri (2% di

partenza fino alla raccolta.

600 litri), acqua 488 litri. Con 500 litri di soluzione finale

Il BreakOut, frutto di tale ricerca, fornisce alla pianta la nutri­

invece avremo BreakOut LG 100 litri, BreakOut Plus 10 litri

zione perfetta affinché riparta con anticipo ma soprattutto in

(2% di 500 litri), acqua 390 litri.

maniera omogenea, senza lasciar chiuse o indietro gemme.

Alla base di questo studio fisiologico della pianta e quindi nel rispetto delle naturali azioni metaboliche interne alla pianta, BreakOut và somministrato circa 4­5 settimane prima del presunto germogliamento della vite alle dosi di etichetta, ga­ rantendo sia su viti coperte che scoperte un germogliamento

Tabella esemplificativa:

omogeneo delle gemme ed un incremento di fertilità e pro­ duttività. A questo si aggiunge una visibile miglioria nutrizio­

Condizioni di impiego

nale di tutte le piante anche nelle fasi successive, con foglie

Le

più scure, prive di chiarori e carenze, anche con primavere

successive all’intervento sono molto importanti: meglio se

fresche. Inoltre grappoli più lunghi e con minori problemi di

superiori ai 10 gradi centigradi e non superiori ai 18. Il

acinino sono stati riscontrati in tutte le prove condotte da

prodotto và applicato in un unico passaggio.

centri certificati come l'Istituto di viticultura di Turi e altri

La ditta non risponde per usi inappropriati del prodotto che

centri di saggio.

non seguano quanto indicato in etichetta, inoltre si sottolinea

La soddisfazione del progetto, ancora in evoluzione per mi­

che il BreakOut è consigliato solo su ciliegio, uva da tavola e

gliorare sempre i risultati, la formulazione, e i costi applicati­

actinidia. Evitare di trattare altre colture.

temperature

durante

e

nelle

ore

immediatamente

vi, nasce dall'aver ottenuto un prodotto altamente efficiente senza compromettere la salute dell'operatore e del pianeta in

Simone Dr. Agr. Maurizio

cui operiamo. Inoltre l'espansione commerciale graduale e

DOCTOR FARMER srl

controllata della distribuzione del prodotto, ha permesso in

Viale della Repubblica, 40 ­ BARI

questi anni di analizzare i risultati e di correggere limiti o

mobile: +39.333.5929981

errori che potessero limitare l'efficienza applicativa. Si ri­

email: mausimone@libero.it skype: doctorfarmer

manda alla scheda ed alle note per un corretto impiego del prodotto.

facebook: Dottor Farmer (visitateci) UvadaTavola ­ n. 1

febbraio­marzo 2014

19

Ricerca

Utilizzo di nematodi entomopatogeni per il controllo di Planococcus

ficus

U

n recente lavoro, condotto dal Dipartimento di

ficato, inoltre, che entrambe le specie completano il loro ciclo

Entomologia

di vita nell’ospite producendo una nuova generazione.

dell’Università

di

Stellenbosch

(Sud Africa) e pubblicato sul South African Journal

Lo studio ha dimostrato che la suscettibilità di P. ficus è di­

for Enology and Viticulture, ha valutato l’utilizzo di alcuni ne­

pendente dalla concentrazione di nematodi entomopatogeni.

matodi entomopatogeni come potenziali agenti di biocontrollo

Infatti, tra i nematodi che hanno mostrato la maggiore effica­

di Planococcus ficus (Cocciniglia farinosa della vite). Sono

cia, l’LC50 e l’LC90 (concentrazioni che provocano rispettiva­

state selezionate sei specie di nematodi autoctoni (Steinerne­

mente la morte del 50% e del 90% dei soggetti usati in prova

ma citrae, S. khoisanae, S. yirgalemense, Heterorhabditis sa­

dopo un periodo di tempo specifico) erano pari a 19 e 82 per

fricana, H. zealandica, H. noenieputensis) e due specie di

H. zealandica, 13 e 80 per S. yirgalemense

nematodi disponibili in commercio (S. feltiae, H. bacteriopho­

bacteriophora.

ra) al fine di valutare la loro efficacia nel controllo di femmine

Infine, è stato riscontrato che sia H. zealandica che S. yirga­

adulte di P. ficus.

lemense sono in grado di spostarsi di circa 15 cm per andare

Tra le specie autoctone, i nematodi che hanno mostrato i ri­

ad infettare P.ficus, garantendo un tasso di mortalità pari ri­

sultati più promettenti sono stati H. zealandica e S. yirgale­

spettivamente all’82% e al 95%.

mense, responsabili rispettivamente del 96% e del 65% della

Questo studio ha dimostrato che P.ficus è un ospite ideale per

mortalità dell’insetto.

i nematodi entomopatogeni autoctoni H. zealandica e S.

e 36 e 555 H.

La prova ha previsto anche la conduzione di alcuni test per

yirgalemense, che potrebbero essere considerati, in futuro, un

confrontare

potenziale strumento per il controllo dell’insetto.

l’efficacia

delle

due

specie

disponibili

commercialmente. H. bacteriophora ha garantito un tasso di www.uvadatavola.com

mortalità maggiore rispetto a quello di S. feltiae. È stato veri­

Cile: sequenziato per la prima volta il genoma dell’uva sultanina

P

er la prima volta i ricercatori cileni hanno analizzato e descritto il genoma dell’uva bianca senza semi della varietà sultanina (Thompson seedless), che

rappresenta un’icona per l’export di frutta del Cile essendo la seconda varietà più esportata di uva da tavola del Paese.

Il lavoro è stato condotto dai ricercatori di varie istituzioni: il Centro FONDAP de Regulación del Genoma, il Centro de Mo­ delamiento Matemático (CMM) dell’Università del Cile, il Centro di Biotecnologia Vegetale dell’Università Andrés Bello (UNAB) e l’Istituto di Ricerca Agricola (INIA).

“Conoscere

il

genoma

di

questa

varietà

apporta

molti

vantaggi, perché permette l’analisi diretta e l’identificazione

Thompson Seedless

dei geni legati alle qualità che la caratterizzano, oltre a permetterci di affrontare al meglio il controllo dei parassiti e

specie. I ricercatori sono stati in grado di stabilire che il ge­

le problematiche legate all’accrescimento degli acini” ha di­

noma dell’uva da tavola è per l’80% identico a quello dell’uva

chiarato l’ingegnere in bioinformatica e membro del CRG, Ca­

da vino. Tuttavia ci sono importanti differenze. Sono state

rol Moraga. Quando i ricercatori hanno sequenziato il genoma

identificate, infatti, una serie di varianti strutturali e 240 nuo­

dell’uva sultanina, tutte le sequenze di geni sono state ana­

vi geni, tra i quali ci sarebbe quello responsabile dell’apirenia.

lizzate e confrontate con i genotipi di viti da vino, in particola­ re con la varietà pinot noir, genoma di riferimento per la

20

UvadaTavola ­ n. 1 febbraio­marzo 2014

www.uvadatavola.com

Mirko Sgaramella Agronomo

Salute

Il

resveratrolo

contenuto

nell’uva

aiuta

a

combattere

la

tossicodipendenza Il resveratrolo, un polifenolo che si trova naturalmente in

servati nelle persone con malattia di Parkinson.

molti frutti, soprattutto nella buccia dell’uva, potrebbe essere

“Il resveratrolo regola questi neuroni dopaminergici ed è in

efficace per bloccare gli effetti della metanfetamina (droga

grado di proteggere dalla malattia di Parkinson, una malattia

altamente assuefante). Già studi precedenti avevano dimo­

in cui le cellule nervose degenerano, quindi, abbiamo cercato

strato che lo stesso resveratrolo può minimizzare l’impatto del

di comprendere se il resveratrolo può influenzare i cambia­

morbo di Parkinson, dell'ictus e del morbo di Alzheimer nelle

menti indotti nel cervello dalla metanfetamina”.

persone che seguono una dieta sana.

“In base ai risultati della nostra ricerca ­ continua ­ il resve­

Dennis Miller, professore associato di Scienze Psicologiche

ratrolo potrebbe essere incluso in un regime di trattamento

all’Università del Missouri, studia nuove terapie per le malattie

per i dipendenti da metanfetamine e potrebbe avere il po­

neurodegenerative e legate alla tossicodipendenze. La sua ri­

tenziale per ridurre il desiderio di assumere droga”.

cerca si rivolge in particolare ai trattamenti per abuso di me­

“Il resveratrolo si trova in tantissima frutta, soprattutto

tanfetamina e si concentra sul ruolo del neurotrasmettitore

nell’uva e ha pochi effetti collaterali. Tutti dovremmo consu­

dopamina nella tossicodipendenza. Gli alti livelli di dopamina

mare resveratrolo per una buona salute del cervello e la no­

che si rilevano nel cervello dopo l’uso di metanfetamine indu­

stra

cono gli utilizzatori al consumo continuo di tale sostanza, no­

cambiamenti a livello cerebrale che si verificano con lo svi­

nostante le conseguenze negative. Con l’uso ripetuto di

luppo della tossicodipendenza”.

ricerca

suggerisce

che

potrebbe

impedire

anche

metanfetamine i neuroni dopaminergici degenerano causando

Domenico Zagaria

disturbi neurologici e comportamentali, simili a quelli os­

info@uvadatavola.com