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RICERCA STORICA
A cura di: Angela Ispani
L'Archivio di Stato di Modena si trova in un palazzo in stile neoclassico che, nel 1765, faceva parte del convento dei "Padri di San Domenico", chiamati a Modena "frati bianchi" dalla tonaca e dallo scapolare bianco mentre la cappa e il cappuccio erano neri, per distinguerli dai Benedettini detti "frati neri".
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La permanenza dei frati fu breve perché nel 1797, durante l'occupazione francese, gli ordini religiosi furono soppressi e il convento di San Domenico fu adibito in parte a caserma e in parte concesso ai Frati Minori perché officiassero la chiesa di San Domenico.
Nel 1859, dopo la partenza precipitosa dell'ultimo Duca di Modena, Francesco V d'Austria - Este, fu sede degli uffici della Prefettura. Infine nel 1862, divenne sede dell'Archivio Segreto Estense, trasferito in questo palazzo, in occasione dell'inaugurazione del Palazzo Ducale come Scuola Militare.

Quest'archivio, portato nella nostra città quando fu trasferita la capitale del Ducato da Ferrara a Modena, custodisce documenti riguardanti la storia della città, le vicende della Casa d'Este, sui rapporti del Ducato con altri stati italiani e stranieri.
Oggi l'Archivio di Stato custodisce anche gli archivi della Magistratura, del periodo Napoleonico, notarile, dell'Università di Modena e diversi archivi privati. La mia ricerca si è focalizzata su alcuniproclami del 1796, dove era fatta specifica richiesta alle popolazioni dei territori occupati, di garantire vitto e alloggio ai soldati sia francesi sia italiani e di tenere un elenco delle spese sostenute da presentare periodicamente al governatore per il rimborso, perché l'esercito francese viaggiava senza derrate alimentari al seguito.
Naturalmente i Modenesi all'inizio furono entusiasti delle idee di libertà portate da Napoleone ma le continue guerre, furono causa di carestie e malcontento anche per le numerose imposte richieste dai francesi. Ben presto la popolazione si rese conto che Napoleone cercava soltanto di sistemare la situazione economica francese in quel momento in grande difficoltà.
La vita sotto il Ducato Estense nonostante tutto parve essere migliore, per questo furono entusiasti quando i Duchi rientrarono in possesso dei loro territori.