IL CORRIERE DELL'UTE NR 15 MAGGIO 2024

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Università per la Terza Età APS di Modena APERIODICO INFORMATIVO ON-LINE NR 15 – M A G G I O 2024 LO SPAZIO DEL SAPERE www.utemodena.it Generato con intelligenza artificiale ∙ 26 aprile 2024 alle ore 5:3 1 PM

“LA CITTA’ EDUCATIVA 2024”

L’Università per la Terza Età APS (UTE) di Modena per la terza edizione dell’evento “La città educativa”, ovvero convegno culturale e di confronto con altre istituzioni e realtà formative, ha scelto quale tematica “LO SPAZIO DEL SAPERE: La formazione umana e l’educazione permanente fra natura e storia”

Lo spettro delle finalità formative relative alla educazione permanente si arricchisce sul piano pedagogico e didattico, completando un potenziale format che può rappresentare un modello sostenibile in campo didattico, ovvero la valorizzazione del sapere secondo un approccio laboratoriale.

I potenziali utenti, ai quali ci rivolgiamo, sono da individuarsi come corsisti impegnati e motivati nel campo della riscoperta e approfondimento della propria esperienza culturale pregressa con lo scopo di promuovere un nuovo profilo di apprendente consapevole ed aggiornato in relazione non solo allo studio, ma anche alla ricerca.

Viene dedicato ampio spazio alla Intelligenza Artificiale come nuovo interlocutore nei processi di apprendimento in campo al di là di barriere generazionali e/o di tipo specificatamente professionale. Dalla ricerca in campo scientifico fino al mondo dell’arte UTE si appresta a trovare ed offrire risposte adeguate.

Gli obiettivi che sottendono questo nostro progetto sono i seguenti:

➢ riportare, illustrare e condividere con istituzioni e luoghi deputati alla ricerca le esperienze pregresse in ambito pedagogico/educativo sul territorio

➢ promuovere e divulgare un approccio inter e transgenerazionale nella progettazione didattica su e per il territorio

➢ avvicinare il mondo della ricerca scientifica e tecnologica applicata alla pedagogia e alla didattica agli operatori di settore anche in fase di tirocinio

➢ stabilire e rafforzare modalità collaborative tra enti ed agenzie educative attraverso progetti condivisi

➢ potenziare i contatti e le collaborazioni con media locali e pubblicazioni in rete e cartacee

➢ creare le premesse per partenariati nel campo specifico della accoglienza ed inclusione con il territorio.

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LA CITTÀ EDUCATIVA 2024

LO SPAZIO DEL SAPERE

La formazione umana e l’educazione permanente fra natura e storia Programma

Sabato 25 maggio h. 10

APERTURA DELLA RASSEGNA - SALUTI delle AUTORITÀ (Prof. C. A. SITTA - Presidente UTE)

LO SPAZIO DEL SAPERE – Prof. Carla BERTACCHINI - Rettore UTE

LO SPAZIO DEL SAPERE NELLA PEDAGOGIA INTERCULTURALE prolusione – Prof. Michele CAPUTO (Prof. associato-Dipartimento delle Arti, sett. scientifico Pedagogia generale e sociale-UniBo)

27 maggio h 10 MODENA CITTÀ STORICA

a cura di Prof Franca BALDELLI - Docente UTE “Un Teatro Esemplare” docufilm di Davide BULGARELLI -regista- (produzione UTE)

28 maggio h. 16

LABORATORI DIDATTICI COME SPAZIO DI APPRENDIMENTO a cura di Prof. Carla BERTACCHINI con Prof. Chiara PANCIROLI e Dott. Anita MACAUDA (UniBo)

28 maggio h. 18

LO SPAZIO LETTERARIO

Prof. Marcello FOIS (scrittore) e Prof. Elisabetta MENETTI (UniMoRe) in collaborazione con il Gruppo di lettura “G. Pederiali” dell’UTE

29 maggio h. 17,30

Auditorium Ghiaurov - Modena Via Selmi, 81

LA DIDATTICA DEL CANTO

Prof. Mario SOLLAZZO Conservatorio Vecchi-Tonelli di Modena-Carpi con la Corale Estense dell’UTE diretta dal M°. Marco BERNABEI

30 maggio h. 16 “SPACE ECONOMY”

Prof. Fabrizio PALTRINIERI (UniMoRe) in dialogo con Luigi BORGHI-Docente UTE

31 maggio h 10

PER UNA PEDAGOGIA DELL’ACCOGLIENZAACCOGLIENTI NON SI NASCE, SI DIVENTA

a cura di S. E. Don ERIO CASTELLUCCI - Arcivescovo Diocesi di Modena in dialogo con Prof. Bepi CAMPANA e Prof. Tullio SORRENTINO

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LO SPAZIO DEL SAPERE

La formazione umana e l’educazione permanente fra natura e storia

22 – 31 maggio 2024

Modena, Via Cardinal Morone, 35

ComitatoOrganizzatore

Prof. Carlo Alberto SITTA (Presidente UTE)

Prof. Carla BERTACCHINI (Rettore UTE)

Elena BARBIERI (Segretario Generale UTE)

Luigi BORGHI (Docente UTE)

Paolo SIGHINOLFI (Docente UTE)

Davide BULGARELLI (Regista)

In collaborazione con Unimore, Conservatorio Vecchi-Tonelli, Unibo, Unibz, Unirsm, ERT, Casa delle Culture, Ass. Tempio APS, SNALS, Teatro Pavarotti-Freni, QuiEdit, ProfiloDonna, Ufficio Scolastico Regione E-R, Arcivescovado di Modena-Nonantola, Fondazione Movimento Bambino onlus.

colPatrociniodi

Regione Emilia Romagna

Provincia di Modena

Comune di Modena

Fondazione di Modena

Alma Mater

UniMoRe

UniBo

UniRSM

UniBz

QuiEdit

colcontributodi

Fondazione di Modena

Comune di Modena

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PROVARE, PER CREDERE

La rassegna la città educativa terza edizione

Questo numero del Corriere ha il preciso compito di illustrare ai lettori i vantaggi e le opportunità che il nostro programma annuale UTE ha offerto ai soci, corsisti, all'intera cittadinanza e in quale misura sia possibile coglierne la valenza proprio partecipando al convegno con spirito propositivo e collaborativo.

I diversi obiettivi, che stanno alla base del percorso che abbiamo scelto, e che è stato redatto insieme al collega Sorrentino, sono talmente flessibili e di così vasta configurazione da accogliere un pubblico eterogeneo per formazione, cultura, età...

Sarà dunque questa diversità a funzionare quale comune denominatore pronto a contemplare contenuti, prospettive e riflessioni critiche, da parte di coloro che realmente operano per una educazione permanente di tipo globale.

Forti delle esperienze riguardanti le precedenti edizioni, per ogni incontro abbiamo stilato una sorta di scheda che ne sintetizza gli aspetti fondanti, a supporto del singolo visitatore che potrà organizzare la propria tabella di marcia.

A corollario, il nostro aperiodico ospita, oltre alle tradizionali rubriche, articoli riguardanti il tema del sapere secondo prospettive intergenerazionali con proiezioni in direzione di un futuro prossimo sempre nell'ambito della life long learning. Siamo certi che provare, ovvero scoprirci direttamente come agenzia formativa, in qualità di ospiti alla nostra rassegna, e soprattutto in veste di futuri apprendenti che si confronteranno anche con il valente mondo del volontariato UTE, rafforza il rapporto di fiducia con il mondo esterno che da sempre ci rappresenta. Infine, la sinergia che caratterizza costanti collegamenti con i diversi sindacati afferenti al mondo del lavoro farà da collante per veicolare ottimismo e fiducia nei confronti di una utenza che esige una formazione umana e permanente di significativo spessore. Arrivederci al 25 maggio 2024!

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La città educativa 2023

LETTERA APERTA

a Dirigenti Scolastici e Personale Educativo: GRADITI OSPITI

Gentilissimi,

l’UTEdiModenahail piacerediinformarevoielevostrecomunitàscolastiche,inriferimento alla nostra iniziativa culturale “La città educativa: Lo spazio del sapere”, che è alla sua terza edizione. Ci si propone di divulgare il tema della educazione permanente sul nostro territorio. A tale proposito riteniamo che la partecipazione a questo convegno possa risultare un momentoformativoetransdisciplinareperilpersonalescolasticoededucativocheoperanelle nostre realtà. Lo stesso Ufficio Scolastico per la Regione Emilia Romagna ha riconosciuto la partecipazione al nostro convegno quale momento formativo e ci autorizza a rilasciare certificato attestante le giornate e gli orari in cui il singolo partecipante ha aderito alla nostra iniziativa. Affinché possiate avere informazioni dettagliate al riguardo vi suggeriamo di consultare il programma del convegno con indicazioni relative a calendario ed orario nonché nomi dei relatori/esperti nei diversi settori presi in esame che avete trovato a pagina 4 Le università, soprattutto in ambito pedagogico, hanno aderito con interesse a questo nostro progetto che si sviluppa in termini didattici e di buone pratiche applicabili e spendibili nel momento dell’apprendimento, a qualsiasi età. La vostra presenza sarà gradita soprattutto nella giornata di apertura (sabato 25 maggio) in cui il tema della didattica laboratoriale e interculturale saranno oggetto di riflessione da parte dell’esperto prof. Michele Caputo UniBo. Ovviamente,inumerosiappuntamentirispondono allediverse esigenze che il mondo culturale e scolastico hanno di recente manifestato e che intendono affrontare in un clima proficuo e sinergico. A breve vi consegnerà copie del nostro programma in formato cartaceo unitamente al numero speciale della nostra rivista culturale La Bacca di Lauro

Infine sul nostro sito www.utemodena.it potrete leggere il nostro periodico on line Il corriere dell’UTE, quale guida per una partecipazione consapevole alla Città Educativa terza edizione.

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Agli organi d’informazione

L'Università per la Terza Età di Modena (UTE) continua il suo progetto di rinnovamento attraverso un’azione educativa e formativa che vede nella rassegna La città educativa terza edizione Lo spazio del sapere, la sua azione documentativa e di testimonianza del consolidato rapporto con il territorio. Forte della risposta positiva che la nostra Università ha riscosso in questo anno caratterizzato dalla ricerca e dalla sperimentazione pedagogica e disciplinare, UTE ha individuato nel binomio spazio e sapere l'opportunità per proseguire il proprio percorso esperienziale in termini di spazio quale ambiente, laboratorio e officina, ove l'azione didattica, rivolta ad una utenza adulta e matura, possa orientarsi e attivarsi nelle diverse aree del sapere con sempre maggior consapevolezza e sicurezza. Accanto al fattore tempo che è stato oggetto di riflessione pedagogica e disciplinare, la componente spazio dunque contribuisce alla individuazione di una didattica flessibile, fluida e soprattutto ben focalizzata sulle buone pratiche. Il ricco programma della rassegna contempla interventi da parte di docenti universitari, personalità nel campo delle discipline scientifiche ed umanistiche e del mondo della cultura con l'obiettivo di informare, divulgare e soprattutto dialogare con il mondo della scuola, dell’impresa, dell'Università e dell'editoria in relazione alla educazione permanente.

UTE intende con questa rassegna e con il lavoro dell'intera comunità educativa che la rappresenta, ricordare come i rapporti di collaborazione anche con il mondo del Teatro e dei Conservatori abbiano confermato l'idea vincente nella scelta di una vasta molteplicità degli spazi afferenti all’apprendimento. La pedagogia interculturale ed interdisciplinare ci ha guidato nelle varie fasi del nostro piano dell'offerta formativa consentendoci di inserire nuove discipline come l'intelligenza artificiale e di attivare corsi riguardanti tematiche che esulano dai canoni tradizionali.

Allo stesso tempo, le nostre discipline di lungo corso, hanno trovato nuove conferme anche da parte di utenze più giovani e ancora impegnate nel mondo del lavoro.

La nostra rassegna vedrà momenti ricchi sul piano della continuità orizzontale e secondo una prospettiva intergenerazionale: Università ed altre istituzioni si rapporteranno infatti per condividere lo stesso obiettivo, ossia curare e potenziare la divulgazione della cultura con il fine di un costante e consapevole aggiornamento.

Infine, il riconoscimento, da parte dell’Ufficio Scolastico Regionale Emilia-Romagna, della valenza formativa per il personale scolastico ed educativo che presenzierà alla nostra rassegna chiude felicemente il cerchio: La città educativa terza edizione Lo spazio del sapere è una tappa inderogabile per chi vuole vivere da cittadino aggiornato e partecipe in questa nostra società complessa.

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GUIDA AL

CONVEGNO: ogni giorno ... perché

Sabato 25 maggio h. 10

APERTURA DELLA RASSEGNA - SALUTI delle AUTORITÀ

(Prof. C. A. SITTA - Presidente UTE)

LO SPAZIO DEL SAPERE – Prof. Carla BERTACCHINI - Rettore UTE

LO SPAZIO DEL SAPERE NELLA PEDAGOGIA INTERCULTURALE prolusione – Prof. Michele CAPUTO

(Prof. associato-Dipartimento delle Arti, sett. scientifico Pedagogia generale e sociale-UniBo)

Come ormai da consolidata e felice consuetudine, Sabato 25 maggio alle ore 10 prenderà il via la terza edizione della rassegna “La Città Educativa” dell’UTE, kermesse culturale e di grande socialità giunta alla terza edizione. L’UTE attraverso gli interventi del suo presidente, Prof. C. A. Sitta e del Rettore, Prof.ssa Carla Bertacchini, propone un impegno ad ampio spettro rivolto a istituzioni, gruppi di interesse e singoli cittadini per continuare ed ampliare un progetto ed un’azione educativa in sinergia col territorio. Le forze in campo in questa impresa ambiziosa, ma al tempo stesso molto connotata da una concretezza tipicamente modenese, sono molte e varie e dialogheranno insieme in questa occasione. Il quadro teorico in cui questa strategia di educazione - valida sia per un pubblico giovane e in formazione, sia per un pubblico maturo che abbia voglia di tenersi aggiornato e in sintonia con i tempi - verrà esplicitato dalla lezione magistrale “LO SPAZIO DEL SAPERE NELLA PEDAGOGIA INTERCULTURALE” del Prof. Michele Caputo (Prof. associato al Dipartimento delle Arti, sett. scientifico Pedagogia generale e sociale-UniBo). In conclusione, ponendosi ad un livello che coniuga e declina sia il sapere accademico, sia i momenti divulgativi, sempre però caratterizzati da una alta qualità, questa presentazione degli obiettivi e dei programmi della settimana di studi / ricerca e convivialità, ricapitola tutte le prospettive che intende porsi l’attività dell’UTE.

Michele Caputo

https://www.unibo.it/sitoweb/michele.caputo

Professore associato – Dipartimento delle Arti – Settore scientifico disciplinare:M-PED/01 Pedagogia Generale e Sociale. Laureato in Filosofia all'Università di Catania (1986), ha conseguito il titolo di Dottore di Ricerca in Pedagogia (VI ciclo) presso l'Università Cattolica di Milano (1994) con una tesi di dottorato (relatore Elio Damiano) sull'integrazione scolastica dei magrebini in Francia, trascorrendo complessivamente 6 mesi di studio presso il CIEMI di Parigi (direttore Antonio Perotti).

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PERSONALITÀ impegnate nel saluto alla cerimonia d’apertura

www.comune.modena.it/amministrazione/politici/andreabortolamasi

Già a capo della segreteria del presidente della Regione EmiliaRomagna.Haconseguito lalaureatriennalein Scienzeeconomiche e sociali alla facoltà di Economia Marco Biagi di UniMoRe e la laurea specialistica in “Analisi dei conflitti, delle ideologie e della politica nel mondo contemporaneo”. È stato responsabile marketing del Centro sportivo italiano e Consigliere del Pd in Circoscrizione 3 tra il 2009 e il 2014 (responsabile commissione Cultura) e in Consiglio comunale dal 2014 al 2019, è segretario comunale del partito dal 2015.

Luigi Guerra UniRSM

Direttore dipartimento scienze umane

Già professore ordinario di “Tecnologie dell’istruzione e dell’apprendimento” presso la Facoltà di Scienze della Formazione dell’Università di Bologna e titolare di incarichi di insegnamento presso il Corso di Laurea in Scienze dell’Educazione, il Corso di Laurea in Scienze della Formazione Primaria e la Scuola di Specializzazione per l’insegnamento secondario della stessa Università. Membro del Dipartimento di Scienze dell’Educazione dell’Università di Bologna e del Dipartimento della Formazione dell’Università di San Marino. Direttore di corsi di perfezionamento post-lauream sulle tecnologie educative,sull’educazioneambientale,sulladimensioneeducativadellacooperazioneinternazionale. Ha pubblicato numerose opere a carattere pedagogico, didattico rivolto al personale della scuola impegnato nella formazione.

Dario Ghelfi UniBz https://www.unibz.it/it/faculties/education/academic-staff/person/422dario-ghelf

Laureato in filosofia, abilitato in scienze Umane e Storia, Direttore Didattico, Ispettore Scolastico. Ha collaborato e collabora con varie università italiane nell’ambito della Geografia e Didattica della Geografia. Ha svolto intensa attività di formatore con particolare attenzioneairapportitratecnologieinformaticheedidattica.Docente UTE, ha curato e collaborato con il sito www.argentoeno.it

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27 maggio h. 10

MODENA CITTÀ STORICA

a cura di prof. Franca BALDELLI - Docente UTE “UN TEATRO ESEMPLARE” docufilm di Davide BULGARELLI -regista- (produzione UTE)

Come è noto, l’UTE ha sempre dedicato grande attenzione alla città di Modena e ai territori come spazi di ricerca e di valorizzazione artistica e culturale. L’iniziativa, curata dalla prof.ssa Franca Baldelli - Docente UTE, nota specialista in questo ambito, troverà, oltre ai percorsi di ricerca e alle avvincenti ricostruzioni documentarie, le modalità per condividere questo progetto che nel tempo approfondisce il rapporto UTE/Modena.

In questa occasione si propone al pubblico la visione del docufilm diretto dal dott. Davide Bulgarelli e prodotto dall’UTE. Il cortometraggio avrà la caratteristica di unire la fiction al documentario, ambientando, in alcuni scorci esterni e all’interno di alcuni palazzi storici della città di Modena, interpretazioni attoriali di brani legati alla storia della città. Saranno così ricoperti visivamente gli spazi e i luoghi di questa narrazione storica, in un clima di forte suggestione e di ricostruzione degli ambienti più nascosti o dimenticati.

Franca Baldelli Già responsabile del Servizio Archivio del Comune di Modena. Laureata in Pedagogia (Università di Bologna) e in Filosofia (Università di Bologna). In possesso del diploma di Archivistica paleografia e diplomatica (Archivio di Stato di Modena).

Ha collaborato con l’Accademia delle Scienze dell’Istituto di Bologna. Èsociocorrispondentedell’AccademiaNazionalediScienzeLettereed Arti di Modena e della Deputazione di Storia Patria di Modena. Ha al proprio attivo numerose pubblicazioni ed è coordinatore ANAI didattica Emilia Romagna. Ha ricevuto un attestato di Benemerenza dalla Società Dante Alighieri. Da tempo insegna discipline storicoumanistiche presso l’UTE.

Davide Bulgarelli - regista, attore, produttore e formatore - compagnia Davide Bulgarelli | LinkedIn

Ha conseguito la laurea in lettere È collaboratore di maestri internazionali quali Cobelli, Lavia, Ronconi, Squarzina, De Tomasi, collaborainoltrecongrandistruttureproduttivecomeEliseo,Politecnico Roma, Taormina Festival, Ert, gestisce programmazione corsi e produzioni e pubbliche relazioni per Sted Modena, associazione culturale che fonda nel 1996 diventata centro di formazione teatro e danza tra le più importanti in Emilia. Vince premio Enriquez per drammaturgia e collabora con Premio Riccione Teatro e col Centro studi Enriquez. Docente di cinema presso UTE.

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28 maggio h. 16

LABORATORI DIDATTICI COME SPAZIO DI APPRENDIMENTO

a cura di Prof. Carla BERTACCHINI

con Prof. Chiara PANCIROLI e Dott. Anita MACAUDA (UniBo)

Gli stimoli e le sollecitazioni che il pubblico modenese potrà ricevere da questa occasione di confronto didattico e di informazione sui vivaci laboratori di ricerca - azione e di sperimentazione voluti con energia negli ultimi anni dall’UTE, sono molteplici.

Il Laboratorio artistico, con le sue prospettive riguardanti l’intelligenza artificiale e molto altro saranno i temi e il fuoco centrale degli interventi del rettore dell’UTE, della prof.ssa

Chiara Panciroli e della dott.ssa Anita Macauda e da altri colleghi. Si tratta di interventi di significativa e innovativa valenza pedagogica in cui riflessioni metodologiche e attivismo progettuale troveranno relazione e concretezza.

Chiara Panciroli

https://www.unibo.it/sitoweb/chiara.panciroli

Professoressa ordinaria presso il Dipartimento di Scienze dell'Educazione dell'Università di Bologna nell'ambito della Didattica generale e delle Tecnologie dell'Educazione. È responsabile scientifica dell'Unità AI and Education del Centro Interdipartimentale di Ricerca Alma for Human-Centered Artificial Intelligence. È coordinatrice del corso di Laurea magistrale di Pedagogia; è coordinatrice scientifica del MOdE-Museo Officina dell'Educazione, del Sistema dei Laboratori SmaIL del Dipartimento di Scienze dell'Educazione. È membro della Commissione per la Valutazione della Ricerca di Ateneo. È membro del direttivo della Società Italiana di Ricerca sull'Educazione Mediale. È Consigliere nell'ambito del International Council of Museums.

Anita Macauda Università di Bologna Home Page (unibo.it)

È ricercatrice in Didattica generale e Tecnologie dell'Educazione. È membro esecutivo dell'unità scientifica "AI and Education" dell'Alma Mater Research Institute For Human-Centered Artificial Intelligence (ALMA HUMAN AI).

Le sue ricerche e pubblicazioni riguardano gli ambienti digitali per l'insegnamento e l'apprendimento con particolare riferimento all'intelligenza artificiale, nonché i temi relativi alla didattica museale e alla didattica dell'arte.

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28 maggio h. 18

LO SPAZIO LETTERARIO

Prof. Marcello FOIS (scrittore) e Prof. Elisabetta MENETTI (UniMoRe) in collaborazione con il Gruppo di lettura “G. Pederiali” dell’UTE

Nella giornata di martedì 28 maggio alle ore 10,00 presso la sede UTE, Università per la terza età di Modena, via Cardinal Morone n.35 “Lo Spazio Letterario” sarà il tema affrontato dallo scrittore Prof. Marcello Fois, che in veste di autore, dialogherà con la Prof.ssa Elisabetta Menetti (UniMoRe) sul tema della lettura creativa e complessa, sul rapporto tra generazioni, sulle dinamiche familiari e sull’eterno e sofferto contrasto tra luoghi, spazi e persone. Il gruppo di lettura “G. Pederiali” UTE interverrà come testimone della lettura guidata dell’ultimo volume della saga I Chironi con quesiti, riflessioni e confronti, in relazione ad una scrittura avvincente, realistica che si intreccia e muove in un difficile equilibrio tra personaggi, ambienti e cornici storiche. Incontesto apertoe dialogante-quasicomplice-siricreail continuotessutodirelazioni pubblico / autore, indispensabili a far vivere il gesto artistico. Ci si prefigge di sondare territori di scrittura “altri” dal consueto -e come proposta di sperimentazione narrativa e come proposta di contatto tra culture- che possono esitare in inclusione ma anche, in frizioni o aperti conflitti. Il fascino della sfida fa dunque da sottofondo a queste occasioni letterarie.

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Nato a Nuoro vive e lavora a Bologna. Si laurea in italianistica presso l'Università di Bologna. Saggista, poeta, scrittore di romanzi e racconti, sceneggiatore per la Tv. Scrive il suo primo romanzo, Ferro Recente, nel 1992. Sempre nel 1992 vince il PremioItaloCalvinocon Picta,pubblicatonel 1995;nel 1997, per Nulla riceve il Premio Dessì. Nel 1998 esce Sempre caro, primo romanzo di una trilogia (proseguita con Sangue dal cielo e L'altro mondo), ambientata nella Nuoro di fine Ottocento. Con Sempre caro nel 1998 vince il Premio Scerbanenco. Con Dura madre vince nel 2002 il Premio Fedeli e nel 2007 riceve il Premio Lama e trama alla carriera. Oltre che alla narrativa, Fois si dedica anche alla sceneggiatura, sia televisiva che cinematografica, e al teatro. Con la saga de I Chironi, Marcello Fois ci fa ascoltare il battito del cuore di una famiglia nel corso di un intero secolo.

Elisabetta Menetti - UniMoRe

Professoressa associata e abilitata in prima fascia in LET-FIL-10 (Letteratura italiana). È titolare dell'insegnamento di Letteratura Italiana nei corsi di laurea triennali e nel corso di laurea magistrale del Dipartimento di Studi Linguistici e Culturali di UNIMORE ed è membro del Comitato Scientifico del Corso di Dottorato in Scienze Umanistiche UNIMORE. È membro del Comitato Direttivo del Centro Studi Matteo Maria Boiardo (Scandiano, Reggio Emilia). È membro del Comitato Direttivo della rivista «Arnovit. Archivio Novellistico Italiano». È membro del Centro Interdipartimentale di Ricerca sulle Digital Humanities dell' Università di Modena e Reggio Emilia (Centro DHMoRe). Ha fondato nel 2001 e dirige con Gian Mario Anselmi e Giuliana Benvenuti sia il portale sia la rivista scientifica (A) «Griseldaonline».

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29 maggio h. 17,30

Auditorium Ghiaurov - Modena Via Selmi, 81

LA DIDATTICA DEL CANTO

Prof. Mario SOLLAZZO

Conservatorio Vecchi-Tonelli di Modena-Carpi con la Corale Estense dell’UTE diretta dal M°. Marco BERNABEI

Sembra un’osservazione ovvia e fin troppo scontata il fatto che da sempre la musica e il canto hannooccupatounruolochiavenellaformazioneumana.Tuttavia,nonparescontatoribadirlo anche in questa occasione. Infatti, da sempre l’UTE ha riservato uno spazio di rilievo alla musica, al suo insegnamento e alla convivialità che l’accompagna, con particolare attenzione all’universo delle corali. La sinergia tra l’UTE, la corale diretta dal maestro Marco Bernabei e il nostro Conservatorio cittadino, il Vecchi - Tonelli verrà posta in risalto con tutte le potenziali, benefiche influenze sui partecipanti e sul tessuto della nostra società. Amiamo sottolineare l’importanza di occasioni come queste, perché riteniamo che le energie e le risorse dedicate all’educazione musicale in Italia siano ancora ben lontane dal rilievo che meriterebbero, specie se si considera l’enormità del patrimonio italiano.

Mario Sollazzo è nato a Napoli. Dopo essersi diplomato in pianoforte e musica da camera al Conservatorio “S. Cecilia” di Roma e alla Musikhochschule di Detmold in Germania, ha studiato composizione alla Musikhochschule “Carl Maria von Weber” di Dresda. È laureato in filosofia presso l’Università Tor Vergata di Roma. Ha approfondito lo studio su strumenti storici. Attualmente dal 2006 è docente presso il Conservatorio Vecchi-Tonelli di Modena.

Marco Bernabei

Docente di canto e direttore della Corale Estense UTE

Formazone: Conservatorio "G.B. Martini" di Bologna: Musica corale e direzione di coro (2005) - Università degli Studi di Pavia: Laurea specialistica in Musicologia (2008) - Conservatorio "Arrigo Boito" di Parma Canto lirico (2012). Esperienza: Musicista e docente di musica - Liceo musicale, Cantante (canto classico) concerti, cori, ensemble.

Direttore di coro, Cori di ogni età, arrangiatore.

La Corale Estense
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30 maggio h. 16 “

SPACE ECONOMY”

Prof. Fabrizio PALTRINIERI (UniMoRe) in dialogo con Dott. Luigi BORGHI-Docente UTE

L’incontro che si svolgerà nel primo pomeriggio della giornata di giovedì 30 Maggio p.v., presso la sede di Modena dell’Università per la Terza Età (UTE), conferisce alla settimana di studi una visione veramente allargata a recenti tematiche scientifiche ed economiche, costituendo anche un’ occasione di scambio intergenerazionale, perché saranno presenti alcuni giovani studenti dei Corsi di Laurea attivi nell’ambito dell’offerta formativa del Dipartimento di Scienze e Metodi dell’Ingegneria (DISMI) di UniMoRe. Questi, insieme ad alcuni loro docenti, racconteranno, con la vivacità e la concretezza delle ricerche innovative e sperimentali i primi esiti di programmi avviati nel 2019 nei campi della robotica e del settore aerospaziale, nei quali l’Italia, e nello specifico il nostro territorio, sono all’avanguardia. Si tratta di un’occasione veramente imperdibile di avvicinarsi ai team che, in ampi contesti di partenariato tra università e privati stanno realizzando rilevanti programmi d’avanguardia negli ambiti della progettazione meccanica, elettronica e di controllo, nonché di esercitare abilità trasversali essenziali nel mondo del lavoro In altre parole, si tratta di un’occasione formativa e di un ampliamento d’orizzonte verso un nuovo umanesimo.

Laurea Quinquennale in Ingegneria Meccanica Università degli Studi di Modena. Dottorato di Ricerca in Ingegneria dei Materiali. Attualmente professore Associato (UniMoRe).

Da tempo svolge attività didattica presso la facoltà di ingegneria Meccatronica. Conduce attività di ricerca a livello nazionale ed internazionale sempre nello stesso ambito. Ha al suo attivo significative pubblicazioni di settore.

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31 maggio h 10

PER UNA PEDAGOGIA DELL’ACCOGLIENZAACCOGLIENTI NON SI NASCE, SI DIVENTA

a cura di S. E. Don ERIO CASTELLUCCI - Vescovo Diocesi di Modena in dialogo con Prof. Bepi CAMPANA e Prof. Tullio SORRENTINO

L’incontro del 31 maggio prossimo con il nostro arcivescovo Don Erio Castellucci in dialogo con due docenti UTE, i Proff. Campana e Sorrentino, toccherà un tema chiave sotto molteplici angolazioni, riguardo al nostro futuro di cittadini modenesi inseriti in un contesto sempre più problematico e “sfidante”.

Già il titolo, PER UNA PEDAGOGIA DELL’ACCOGLIENZA -ACCOGLIENTI NON SI NASCE, SI DIVENTA- può suonare come una sorta di ricapitolazione dell’intero programma di eventi, workshop, conferenze, dibattiti che presentano una evidente traccia comune sul filo della realtà globalizzata e della necessità di porsi di fronte al presente con uno sguardo aperto e con strumenti culturali che si concretizzino sempre più in tangibili comportamenti umani.

Erio Castellucci - Wikipedia

Il 3 giugno 2015 papa Francesco lo nomina arcivescovo-abate di Modena-Nonantola; succede ad Antonio Lanfranchi. Il 29 giugno riceve il pallio, nella basilica di San Pietro in Vaticano, dallo stesso papa. Nel settembre successivo riceve l'ordinazione episcopale, nel PalaGalassi a Forlì, dal vescovo Lino Pizzi e prende possesso dell'arcidiocesi, nella cattedrale di Modena. Il giornoseguentefail suoingressonell'abbazia diNonantola. Nel 2020, avendo papa Francesco unito in persona episcopi l'arcidiocesi di Modena-Nonantola con la diocesi di Carpi, è nominato vescovo anche di quest'ultima sede. Ricopre l'incarico di consultore presso diversi organismi della Curia romana Premio per l'infanzia e l'adolescenza di Telefono Azzurro nel 2022: «Per aver dimostrato di essere una tra le personalità del mondo religioso più attente nel portare avanti azioni e progetti volti all'ascolto attivo, al dialogo e alla tutela dei diritti dei minori».

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LO SPAZIO DEL SAPERE AD EST: DA ISTANBUL ALLA MESOPOTAMIA

Luca Cavazzuti

Un viaggio lontano dai sentieri più battuti, attraverso l’altro volto della Turchia… indubbiamente quello più autentico. Situata al crocevia tra Europa e Asia, con la sua storia millenaria e la sua immensa cultura la Turchia risulta essere un luogo unico. Il viaggio non può partire che da Istanbul, vera porta dell’Oriente sin da quando i greci la chiamarono Bisanzio, poi i romani la ribattezzarono Costantinopoli, la Seconda Roma, sino al suo nome moderno.

Per conoscere questa magnifica città partiremo dalle sue icone più note, come la Moschea Blu, la sorprendente Cisterna voluta da Giustiniano, il palazzo Topkapi, la Torre di Galata ed il vivace Gran Bazar, ma con anche la possibilità di fare esperienze uniche come la visita al caleidoscopico Mercato delle Spezie, e di ammirare la città dalle acque del Bosforo. Quindi la Cappadocia, dove le visite iniziano con la possibilità di partecipare ad un suggestivo giro facoltativo in mongolfiera all’alba sopra lo splendido scenario di questo paesaggio incantato: dai "Camini delle Fate", che conferiscono alla valle un aspetto surreale alla Valle dell’Amore, dove nel mezzo dei vigneti, si osservano costruzioni a forma di fungo realizzate nella roccia. Ankara ed i suoi contrasti, moderna capitale voluta da Ataturk, padre della Patria, di cui visiteremo il Mausoleo, ma anche non lontana da Hattusa, l’antica capitale degli Hittiti. Poi la maestosità del Nemrut Dagi, dove vennero portate tonnellate di pietre frantumate per formare il tumulo dei re ellenistici della Commagene. Dalle due terrazze contornate da statue gigantesche si gode di un magnifico panorama sulla valle e sui monti circostanti. Infine sempre più ad est verso la Mesopotamia e la valle dell’Eufrate, un tuffo nel passato, dove il tempo pare essersi fermato, dove le tracce di antiche civiltà come la Grotta di Abramo a Urfa o gli splendidi mosaici romani di Zeugma, quali la famosa “Ragazza Zingara”, sembrano luoghi moderni se paragonati al santuario di Göbekli Tepe, che risale a c. 12.000 anni fa.

Proposta viaggio dal 19 – 30 settembre 2024

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UNABREVE RIFLESSIONE SULRUOLO PEDAGOGICO DELL'UTE

Alcune sottolineature partendo dalla presentazione della prossima Settimana Educativa fatta sabato4maggiodalPresidenteSittaedallaRettriceBertacchini.Èstatogiustamentericordato che, come è ovvio, la competenza ed esperienza didattica è una caratteristica di base dell'insegnante-tipo dell'UTE. Ma un aspetto da mettere in evidenza è che i docenti UTE, per lo più, provengono dalla scuola pubblica, dove oltre alla buona didattica hanno via via sviluppato e raffinato una pratica pedagogica: dato che nel mondo della scuola la semplice didattica sarebbe arida e sterile se non si collocasse in un contesto autenticamente formativo. Il che vale in misura e modi diversi per tutte le discipline: che non sono solo umanistiche, dato che i programmi della scuola italiana a tutti i livelli hanno l'ambizione di coprire tutto lo spettro del sapere, anche scientifico.

Dunque non solo addestramento, ma formazione: contribuire a dare una buona forma umana all'allievo. Mi son chiesto spesso quali sono, se ci sono, le basi di questa competenza e sensibilità pedagogica: tenendo conto che solo una parte dei docenti ha conosciuto questa disciplina specifica a livello universitario. Mi sono risposto che queste basi consistono nella formazione umanistica che, a loro volta, i docenti più giovani a livello generazionale hanno ricevuto a scuola, in particolare nella scuola superiore Intendiamoci, non sto pensando solo al liceo classico, specializzato in umanesimo, perché in tutta la scuola superiore italiana a materie come italiano e storia è stato dato storicamente uno spazio importante e, per quanto ne so da coetanei o conoscenti, almeno dagli anni '50 agli anni '70 anche nelle scuole tecniche modenesi c'erano insegnanti di lettere di prim'ordine. E io questa non esito a chiamarla formazione umanistica. Accanto a questa importante dotazione personale io metto anche, e chiedo scusa per l'apparenteovvietà, quellache untempo sichiamavala “buonaeducazione”:sì, proprioquella di cui erano ben consapevolmente titolari le famiglie di ogni ceto, borghesia colta e popolo di pochi studi. Tasto delicato, che potrebbe portare la nostra riflessione critica sul grado di consapevolezza e sulle capacità educative e formative della famiglia-tipo di oggi: all'altezza o meno del proprio irrinunciabile ruolo.

Ma torniamo alla scuola (e avviciniamoci rapidamente all'UTE...): da tempo nei governi di destra e di sinistra si è fatto strada una tendenza più o meno accentuata a orientare sempre più la formazione scolastica verso il mondo del lavoro: ottima cosa, e ovvia nelle scuole tecniche, ma nemmeno lì, ribadisco, l'addestramento professionale può esaurire il ruolo della scuola. Che è quello di essere un prezioso, indispensabile spazio di “otium” nel quale la classe, anzi ciascuno degli allievi ha l'opportunità di portare avanti, si spera ben sollecitato e guidato da docenti sensibili, la propria autoformazione: tendenzialmente “permanente”!

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E a questo punto è evidente che il tema della formazione e del sacrosanto “otium” lo possiamo portare avanti in parallelo tra scuola per ragazzi e UTE per adulti “maturi”.

“Otium” come rifiuto di lasciarsi travolgere dalla poco salutare ossessione del “negotium”, come dire la pura utilizzabilità del sapere in funzione lavorativa, utilitaristica. Preziosa zona franca,l'”otium”:“area protetta”,nellaquale esaltarelatriplicedimensionedell'arricchimento personale (fare rifornimento di “umanesimo”, e possibilmente di umanità), dal quale non può non discendere una migliore qualità della propria dimensione relazionale, significative e belle relazioni con gli altri, e infine una buona attrezzatura per la dimensione civile, e anche civica in senso stretto: essere un buon cittadino esigente e responsabile.

Evitando la paura, largamente diffusa, che dare troppo spazio fisico e mentale all'”otium”, all'apparente spensieratezza dell'aspetto formativo, indebolisca la capacità di orientarsi verso un mestiere ben fatto.

Nonècosì:comenell'artezendeltiroconl'arco,nellaquale,al dilàdellapreparazionetecnica purindispensabile, èdecisival'energia mentale profonda perfarti cogliere“spensieratamente” il bersaglio.

Come suggerito, aggiungo una nota sul mio libro di prossima pubblicazione

Nel secondo bimestre ho tenuto un corso di storia sul tema “Le grandi parole delle ideologie”, che mi è parso abbia riscosso un particolare interesse, forse anche per certi possibili agganci con la contemporaneità. Avendolo preparato con una certa cura, ho ritenuto opportuno ricavarne un volume in corso di pubblicazione presso Damster Edizioni.

Presumibilmente il libro sarà disponibile in autunno, e potrà essere presentato presso l'UTE, che ne è stata l'origine, in tempi e modi da vedersi.

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LA CITTÀ EDUCATIVA:

UN’OPPORTUNITÀ PER TUTTE LE ETÀ

Lo spazio del sapere. La formazione umana e l’educazione permanente fra natura e storia.

Questo il titolo dato per il convegno dell’Università per la terza età di Modena ‘La città educativa”. La rassegna, in questa sua terza edizione, ha come argomento principe il sapere e, in particolare, i luoghi in cui il sapere viene appreso, trasmesso, condiviso e nutrito. Ma non è solo il tema generale scelto a rappresentare un elemento di curiosità, perché i singoli interventi sono, ognuno di per sé e nella loro peculiarità, una vera occasione di apprendimento e crescita. Si tratterà di pedagogia interculturale, di teatro, di canto e lettura, fino ad arrivare a trattare perfino di una pedagogia dell’accoglienza. Argomenti che spaziano da racconti di esperienze quotidiane ad aree di studio specifiche, da interventi storico-culturali a quelli economico-politici; sempre nell’ottica di informare e approfondire, dando nuovi strumenti per comprendere e riflettere in autonomia, e mai giudicare. Il convegno, in questa sua forma appositamente eterogenea, rappresenta un’opportunità per tutti coloro che amano la cultura, che desiderano ampliare il loro spazio del sapere, o che, anche solo, vogliono confrontare la loro propria prospettiva con nuove e preparate voci. Esattamente per questa sua enorme possibilitàdiapprendimentocherappresenta,l’eventoèapertoatutti:giovaniemenogiovani, corsisti UTE ed esterni, professori e studenti, famiglie e singoli. Non c’è persona esclusa dall’invito, purché vi sia desiderio di conoscere. Perché per quanto si possa pensare di sapere, vi sarà sempre un ambito, un libro, un luogo che non è conosciuto; e per quanti corsi, studi, esami universitari si possano dare, c’è sempre spazio per comprendere qualcosa di nuovo, per cambiare o approfondire ciò che già si ha appreso.

Riportiamo a tale proposito il principio fondante dell'apprendimento linguistico rivolto ad una utenza matura, da sempre considerato un terreno complesso e minato, ma che con le debite variazioni diventa una sorta di spazio del sapere comunicativo che garantisce autonomia ed indipendenza al singolo corsista. In questa riflessione il principio di continuità verticale ed orizzontale unitamente a quello della costante integrazione trai diversi vissuti e competenze si manifesta in tutta la sua forza pedagogica "insegnare e soprattutto imparare una lingua straniera da adulti ed anziani è diventata soprattutto una necessità ed un bisogno educativo/comunicativo e culturale di sempre più ampia fascia di apprendenti che, con volontà e dinamismo, energia psicofisica intendono continuare e migliorare il loro ruolo di cittadini del mondo."

(da Mr Livingstone....I presume " ed. Quiedit 2023.)

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IL SAPERE, OGGI.

Problemi, pericoli, modalità di acquisizione, infrastrutture, richiami e recuperi.

Sapere è il tutto, ma noi ci occuperemo di una sua “sezione”, facendo esplicito riferimento ad una nostra esperienza professionale, di docente, nel campo della GEOSTORIA INSEGNATA, riflettendo su una specifica tipologia di discenti, la generazione Z. Si ha l’impressione, a d un primo approccio, che la generazione Z ignori tutto dello spazio, non sappia nulla di geografia, così come della storia (anche del recentissimo passato, quello che, dopo tutto, l’ha vista già essere presente). Lo dicono tutti, storici e geografi; è cosa risaputa che la geografia non piaccia e che la storia sia solo una faccenda di morti. Discipline, riteniamo (ma è azzardato dirlo, perché non abbiamo dati al riguardo) insegnate poco e forse male (qualcuno di questi giovani ha incontrato ancora, nella scuola “elementare” “MACONGRANPENALERECAGIÙ ”). Mnemotecnica, va bene, ma … Poi rimaniamo stupiti del come appaiano, i giovani oggi, sconcertati a fronte di cose che avvengono “di fronte a loro”. Non possiamo non pensare che durante la scuola precedente all’Università non si si sia “fatto” gran che di geografia (forse un po’ di storia, ma le ore negli attuali programmi sono ridotte) ma soprattutto non siano stati educati a considerare il mondo e la sua evoluzione, per cui appaiono disarmati e incapaci di capire il perché delle cose. Temiamo, tra l’altro, che li conquisti il sapere dell’ “hic et nunc”, la prima fonte in cui si imbattono, semmai la fonte che collima con presunte loro convinzioni, non si sa come precedentemente acquisite. Magari con Wikipedia, considerata però come punto di arrivo e non come punto di partenza (ignorando le stesse avvertenze che l’Enciclopedia on line ci dà). Tornando allo specifico sapere di cui ci occupiamo, la geostoria (assunta come esemplificazione), ci sembra centrale in questo particolare momento storico, riflettere su quella che Kaplan chiama “la rivincita della Geografia”, a fronte della “fine della storia” di Fukuyama. Arriva con perfetto tempismo il dibattito presentato da “Lettura” (l’inserto domenicale del “Corriere della sera”), che ha per titolo “La vendetta della Geografia” (21.04.2024). Ci viene il sospetto che dal punto di vista disciplinare, agli studenti non siano stati dati i fondamentali, presupposto dell’acquisizione di questo sapere (ogni soggetto posto nello spazio fa i conti con il tempo, ha delle relazioni, è inserito in una rete, è coinvolto in rapporti di causa ed effetto), ma, cosa più grave, non siano stati loro offerti input, non siano stati promossi interessi, non siano state accese curiosità (grandissimo motore tout court per l’acquisizione del sapere,).

C’è qualcosa di strano. Le notizie della geopolitica ci sono, ma sono sparse, scollegate, non evidenziate, nei telegiornali, nei giornali, nelle riviste e così non incidono nell’opinione pubblica. Ci sono, ma non VENGONO AVVERTITE. Un esempio. C’è stato un momento in cui tutti i giornali, tutte le TV parlavano degli attacchi degli Huti ai mercantili nel Mar Rosso:

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ma quasi nessuno sapeva, sa chi siano gli Huti (e perché facciano quello che fanno) e dove sia il Mar Rosso, e dove sia il Canale di Suez. Degli Huti, però, si sarebbe dovuto parlare da molto tempo, da quando c’è la guerra civile nello Yemen (ora fortunosamente sospesa), che è andata avanti per dieci anni, una delle più grandi catastrofi umanitarie di questo secolo (le distruzioni nella Sana’a di Pasolini). Come c’è la geografia del sentito dire (la frase dovrebbe essere di Michele Serra), c’è la storia dell’approssimazione, delle conclusioni; del già citato “hic et nunc”, del sapere apodittico, che solo vale, senza aver alcuna contezza di come ci si sia arrivati. Annoiano le spiegazioni, che necessitano di tempo e rimandano a controlli, a validazioni (e chi le fa corre il rischio di risultare “pesante, noioso”). L’immediato è semplice, mentre la situazione è complessa. Non si vuole indagare sui passaggi, sul passato: il punto di partenza è il punto di arrivo (non c’è un prima e non si sa bene cosa potrebbe esserci dopo, perché l’ignoranza del pregresso impedisce anche di cogliere trend, prospettive, scenari inediti …). Lo ripetiamo: un sapere immediato, apodittico, a cui dovremmo opporre la ricerca delle fonti e la loro validazione (chissà perché ci viene in mente una citazione: «Ogni qualvolta una teoria ti sembra essere l'unica possibile, prendilo come un segno che non hai capito né la teoria né il problema che si intendeva risolvere.»; Karl Popper, Conoscenza oggettiva: un punto di vista evoluzionistico., in Wikipedia).

Il sapere immediato è estremamente pericoloso appunto perché impedisce di vedere di cogliere la complessità del problema e di intravedere una molteplicità di soluzioni: chiama ad un cammino forzato, senza deviazioni. La nostra è una società sempre più complessa e l'hic et nunc riduce tutto, semplifica e tutto questo non accade a caso, perché alle spalle della semplificazione ci sono gli interessi dei detentori del sapere UNICO, la solida corazza del sapere “mainstream”. Quando le contraddizioni fanno esplodere il problema, il sapere immediato diventa così lo strumento per decisioni a senso unico.

La situazione è ben strana. Sappiamo già che non è che i dati, le informazioni manchino, anzi sono in sovrabbondanza. Dunque, possiamo approfittare di questa contingenza, pur consapevoli del fatto che dobbiamo mettere ordine, tanto più che oggi il sapere ha di fronte a sé strutture diverse da quelle lineari del libro, a cui eravamo abituati. Le infrastrutture del sapere sono cambiate e ora sono rappresentate dal cosiddetto “link in rete” che va che va a costruire una vera e propria ragnatela di connessioni, giustificata dal fatto che il mondo è troppo complicato e complesso per un’articolazione lineare “in forma lunga”, quella tipica del libro … (vedi D. Weinberger, La stanza intelligente, Torino, Codice Edizioni).

Dunque, abbiamo una molteplicità di fonti e questo è un bene (pericolosissimo è l’uomo “unius libri”). E così, per tornare alle nostre osservazioni sulla geostoria, ecco come le nuove strutture la colleghino a tutte le discipline umanistiche e non, dalla matematica (i dati, che possono e devono diventare informazioni per cui, ad esempio, la percentuale può assumere nel processo di insegnamento-apprendimento una funzione assolutamente “rivoluzionaria), allaletteratura (si può conoscere un Paese solo sesi sono letti i romanzidei suoi autori,meglio delle sue autrici, perché le donne sono più brave a descrivere i problemi della società, perché li patiscono sulla loro pelle), dalla musica (vera propria colonna sonora dell’ ambiente), ai media (il cinema, formidabile; la fotografia, basti pensare a Salgado; il fumetto, dai mari di Pratt al bitume canadese di Kate Beaton). Siamo fortemente legati alla narrativa e alla sua

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capacità di raccordarsi a tutto l’universo del sapere; sì perché si raccontano storie, di uomini e di cose, che si svolgono nel tempo e in un luogo.

Lo abbiamo sperimentato direttamente, anche mentre redigevamo queste note. Stavamo leggendo l’eccezionale capolavoro di Orhan Pamuk, “Le notti della peste”, Torino, Einaudi, e non potevamo non avere continuamente a portata di mano lo smartphone, perché l’autore ci portava a correre continuamente in lungo ed in largo nella storia dell’Impero Ottomano del secolo diciannovesimo e ce ne apriva squarci inediti, come quelli allucinanti sulla logistica dei trasporti dei pellegrini musulmani dall’India alla Mecca, per l’ḥajj. Avevamo bisogno di rafforzare le nostre conoscenze o di sistemare quelle nuove, per poter seguire la trama di questo avvincente romanzo storico. Qui la narrativa che chiamava in causa, e fortemente, la storia. Poi, altro esempio, con Maria Oruna, Un posto dove andare, Milano, Salani – Ponte alle Grazie. Un testo di per sé non facile, con una struttura complessa, a partire dalle intervallanti riflessioni di un personaggio sconosciuto (praticamente fino al termine della storia), all’intrecciarsi di tre storie, che procedono parallelamente. Un libro che al di là del giudizio che gli possiamo attribuire impegna il lettore a districarsi con una narrativa, a volte dai toni didascalici che sembrano non integrarsi compiutamente con la drammaticità della vicenda narrata. Ma è proprio dalla lettura di quelle pagine di informazioni scientifiche che il link in rete esplode; quelle informazioni diventano una fitta rete di connessioni dalle quali non solo derivano conseguenze per la comprensione della storia narrata e per la conclusione della vicenda (si tratta di un giallo), ma che investono il lettore, additandogli vie per recuperare vecchie conoscenze e sollecitandolo ad acquisirne di nuove: il sapere che si ricostruisce! L’ambientazionedelracconto è unastupenda Cantabria, laregionedelnord della Spagna, bagnata appunto dal Mar Cantabrico. È il “paradiso” delle grotte, tra cui la celeberrima Altamira (e l’autrice dichiara espressamente di aver voluto scrivere una storia con “le grotte della Cantabria come protagoniste”). Il tutto funziona come una sorta di richiamo ad una storia “dimenticata” (è il caso nostro). Dalla protostoria (siamo andati a rivedere, in prima istanza su Wikipedia, il quadro temporale dell’età della pietra, “dalla comparsa dei primi ominidi, circa due milioni e mezzo di anni fa, all'8.000-5.000 a.C., epoca incuisiiniziaronoaforgiareiprimimetalli… allesuesuddivisioninelPaleolitico,Mesolitico e Neolitico), alla storia del Medio Evo, a causa dell’entrata nella vicenda di monete di forgiatura medioevale, trovate appunto in una grotta (il “Medioevo con le sue distinzioni nell’ “Alto Medioevo, dal 476 al 1000 d.Ch circa, al Basso Medioevo, dal 1000 d.ch, appunto al 1492).

Poi, un’altra conseguenza di questi approcci al sapere è stata il rimando alla magia del viaggiare; sono stato un viaggiatore di un certo spessore, ma non ho mai percorso il nord della Spagna (la mia conoscenza della penisola è limitata a Barcellona, Madrid, Andalusia) e così Paesi Baschi, Cantabria e Galizia mi appaiono come un sogno.

Ed è proprio il viaggio che mi spinge a scrivere una chiusura a mo’ di divertissement, che chiamerei: sapere elettrico (preoccupazione prima quando si viaggia). Sì perché la ricerca e la produzione del sapere appaiono sempre più legate all’elettricità. Il sapere è ormai elettrico. Dallo smart e dal PC ti colleghi ad internet, che ti riversa addosso una mole incredibile di informazioni, che dovrai vagliare, perché arriva di tutto. Al sapere più o meno “accademico”,

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con connotazioni culturali, le informazioni per muoverti, per soggiornare, per avere un'idea di quello che dovresti vedere o fare. Se non c'è elettricità accumulata o diretta, sei tagliato fuori. Siamo arrivati, così, ormai al “viaggiatore elettrico”, in quanto appena ci si muove (sia per un viaggio breve, sia per un viaggio intercontinentale) entra prepotentemente in gioco l'elettricità, in riferimento ai supporti senza i quali non possiamo letteralmente uscire di casa. Prima di tutto lo smartphone, oggetto che richiama immediatamente in gioco il valore dell’elettricità accumulata, la qual cosa impone un costante controllo del livello della batteria (quante volte abbiamo letto di persone vittime di guai seri perché la batteria era scarica, al momento meno opportuno) e parallelo controllo della presenza di quel salva-persone che è il carica batterie. Di qui l’esplorazione dei luoghi alla ricerca delle prese alle quali allacciarsi (fortunatamente ormai ogni struttura ne è dotata, a partire dai vettori di viaggio, i treni, le auto ed altro). Con l’avvertenza di badare al fatto che potrebbero insorgere problemi in merito alla “non universalità” di questi dispositivi, anche se “Il caricabatterie universale è legge, almeno per l’Europa comunitaria: dal 2024 sarà unico per smartphone e dispositivi portatili. “Approvata in via definitiva dal Parlamento Ue la legge che permetterà ai consumatori di utilizzare un solo tipo di caricatore per gran parte dei dispositivi elettronici” (Altroconsumo). Dai caricabatterie, alle prese ed alle spine: i vettori del sapere elettrico. “In un mondo sempre più globalizzato e interconnesso, le prese elettriche sono essenziali per godere della maggior parte delle comodità della vita moderna. Tuttavia, è curioso che questa connessione non sia così universale come si potrebbe pensare. I diversi tipi di spina utilizzati in tutto il mondo hanno una sorprendente varietà di forme e standard: https://www.ledkia.com/blog/it/tipi-diprese-nel-mondo/., “… dalla spina di tipo A alla spina di tipo N, …[e] … ognuno di questi modelli svolge una funzione identica, ma con uno stile proprio”. Sono a rischio il contenitoreproduttore di sapere che portiamo con noi: il PC portatile e lo smartphone.

Due immagini: all'uscita dall'aeroporto di Baires osservavamo la fila di bancarelle che rivendevano tutti gli adattatori possibili; prima di partire per un viaggio intercontinentale, il passaggio per un piccolo negozio della mia città (quei piccoli empori ora scacciati dalla modernità, che offrivano gamme di prodotti, i più svariati possibili), alla ricerca di tutte le combinazioni possibili di spine e di adattatori, che regolarmente acquistavo e che regolarmente risultavano inutilizzabili (se i modelli vanno dall’A all’N ????). Poi, arrivati ed entrati nella stanza tutti impegnati nella ricognizione delle prese e a terra, in un groviglio di fili.

Dettagli della memoria, preistoria del viaggiatore elettrico (a fronte ora dell’accumulatore portatile)!

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Foto E.B.

APPUNTAMENTI UTE

VIAGGI CULTURALI UTE

Un reportage direttamente dall’Irlanda

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e da …….

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Londra e …. Mamma Mia a teatro - marzo 2024
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Thailandia: sogno d’oriente – marzo 2024

Venezia

mostra Duchamp - La seduzione della copia –marzo 2024

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Forlì...

ai musei San Domenico –mostra I Preraffaelliti aprile 2024

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Marocco… il gran tour

Aprile 2024

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PROGRAMMIAMO VIAGGI CULTURALI PER SCOPRIRE E RISCOPRIRE LUOGHI VECCHI E NUOVI

(www.utemodena.it)

TOSCANA: Pitigliano, Monteriggioni, Abbazia Di San Galgano e Abbazia Di Monte Oliveto Maggiore 28 - 29 maggio 2024

Castello CHIGNOLO PO e PAVIA Venerdì 7 giugno 2024

BASILEA e Mostra Art Basel 13 - 15 giugno 2024

LOMBARDIA: Luoghi dello Spirito 04 – 05 giugno 2024 Conferenza di presentazione 7 maggio ore 16,30

TOUR DELLA SICILIA ORIENTALE tra storia, mito e natura 13-17 giugno 2024

R O V I G O – Palazzo Roverella Mostra Toulouse Lautrec 20 giugno 2024

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ISLANDA: Terra di ghiaccio e di fuoco 27 giugno – 4 luglio 2024

CANADA: MERAVIGLIE DELL’ OVEST 23 settembre al 4 ottobre 2024

Franciacorta- tra pievi e castelli

BLETCHLEY Park – Londra 13/15 settembre 2024

PORTOGALLO: ALENTEJO e ALGARVE il suo cuore autentico –dal 15 al 23 ottobre 2024

Biennale Arte – Venezia17 ottobre 2024 16-17 novembre 2024

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Anno accademico 2023-2024

Sabato 25 maggio 2024 ore 16.00 presso

Sede di Modena Via Cardinal Morone,35

Saggio dei laboratori di pianoforte UTE
Invito
gratuito e aperto a tutti soci e amici UTE seguiràrinfresco 33
evento

IL GRUPPO DI LETTURA UTE “ G. PEDERIALI”

Ilpomeriggiodisabato18maggioore15,30,ultimoincontroprogrammatoprimadell’estate, il gruppo di lettura si incontrerà per alcune riflessioni sul libro “La vita intima” di Niccolò Ammaniti.

Maria Cristina Palma ha una vita all’apparenza perfetta, è bella, ricca, famosa, il mondo gira intorno a lei. Poi, un giorno, riceve sul cellulare un video che cambia tutto. Nel suo passato c’è un segreto con cui non ha fatto i conti.

L’incontro è previsto alle ore 15,30 nella sede in Modena via Cardinal Morone,35

La partecipazione è gratuita e aperta a tutti i soci; per partecipare è sufficiente inviare una mail all’indirizzo gruppodilettura@utemodena.it

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La Corale ESTENSE

si esibirà in concerto

25 MAGGIO 2024 ore 16,30

Insieme alla corale “Ghirlandeina”

Modena Via Nicoli, 162 presso polisportiva Virtus

29 MAGGIO 2024 ore 17,30

Modena Via Francesco Selmi 81 Auditorium Ghiaurov

5 GIUGNO 2024 ore 20,30

Modena

V.le Caduti in guerra, 196 cortile del Tempio

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Eventi aperti a tutta la cittadinanza

LA SCUOLA FINISCE……..

i nostri corsi si concludono ma, altri iniziano sotto il sole di giugno

JUGAR

Dot Art
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BACHECA FUORIUTE

SPETTACOLI ED EVENTI CHE VI POSSONO INTERESSARE

Jane Read, esperta in educazione teatrale in inglese da anni è autrice e regista di spettacoli e commedie teatrali a diversi livelli di competenza linguistica: ciò consente al pubblico di seguire la versione più confacente alle propriecapacitàcomunicative

Consigliamo i nostri soci di cogliere questa opportunità per rinfrescare il “loro inglese” e soprattutto apprezzare uno spettacolo divertente e rilassante.

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STORIE, SEGRETI E CURIOSITÀ

Visite guidate alla scoperta del Teatro Storchi

Un racconto itinerante che attraversa la vita del Teatro Storchi fin dalla sua progettazione. Tra aneddoti, avvenimenti e leggende ripercorriamo insieme una storia iniziata nel lontano 1889 quando, il 24 marzo, andò in scena lo spettacolo Le donne curiose…

Calendario delle visite: Venerdì 17 maggio ore 19

Sabato 18 maggio ore 17

Domenica 19 maggio ore 11

Biglietto unico € 5

Per info e prenotazioni: teatrostorchi@emiliaromagnateatro.com

Info ….. La visita è in lingua italiana. Presenza di barriere architettoniche lungo il percorso.

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I RAGAZZI NON SONO PIÙ QUELLI DI UNA VOLTA: per loro il contatto umano è essenziale

Parte il nuovo progetto della CASA DELLE CULTURE, rivolto a giovani tra i 15 e i 25 anni dal titolo: “I RAGAZZI NON SONO PIÙ QUELLI DI UNA VOLTA: per loro il contatto umano è essenziale”.

I giovani potranno partecipare a un laboratorio musicale, a un laboratorio di disegno, a un percorso sui pregiudizi, alla creazione di un podcast. Potranno anche scoprire il volontariato giovanile in Africa declinato al femminile e alcune lingue delle diaspore presenti a Modena.

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l’UTE insieme all’ le promozioni di Maggio 2024 alla ricerca del benessere psico-fisico !!! (fino al 31 maggio 2024) Angolo del Benessere - Via Enrico Fermi, 50 - 41124 Modena - Telefono 338 3568179 https://www.angolodelbenessere.org/ 43

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TOP LEVEL SPORT via Prampolini, 115 concede il 20% su abbigliamento e articoli sportivi

LINDA HOME Restaurant offre il 10% di sconto su tutte le iniziative

ALFA Cornici via del Perugino, 25 concede il 10% di sconto su tutti i lavori

L’ANGOLO DI BENESSERE via Fermi, 50 riserva il 10/15% sui trattamenti

ANTONIO CELEBRE Chinesiologo Massoterapista via Giardini, 339 concede uno sconto dal 10 al 20% in base al trattamento e terapia

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UMANA strada degli Schiocchi,14 concede facilitazione e sconti sui servizi erogati

Per usufruire dello sconto presentati con la tessera UTE valida

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IL CORRIERE DELL’UTE

Aperiodico informativo on-line

N. 15 – maggio 2024

Direzione: Carla Bertacchini

Redazione: Carla Bertacchini, Luigi Borghi, Davide Bulgarelli, GiuseppeCampana,LucaCavazzuti,RobertoRigo,CarloAlbertoSitta

Collaboratori: Dario Ghelfi, Maria Assunta Devoti, Maria Laura

Marinaccio, Giovanna Guardasoni, Donatella Bertacchi

Segretaria di redazione: Elena Barbieri

Credito fotografico: Alessandro Fornili-Francesca Spallanzani

Contatti: stampa.ute@utemodena.it–Sito Web:www.utemodena.it

Facebook- Instagram-Youtube: Università per la Terza Età Modena

Con il contributo di Bper:

UNIVERSITÀ PER LA TERZA ETÀ DI MODENA APS

Associazione di promozione sociale operante senza fini di lucro per l’educazione e il miglioramento delle condizioni di vita degli adulti. Fondata a Modena il 16 maggio 1988

Via del Carmine 15, 41121 Modena CF 94015200366

Presidente: Carlo Alberto Sitta - Rettore: Carla Bertacchini - Vicepresidente: Luigi Borghi

Tesoriere: Vanna Fontana - Amministrazione: Valentina Colombini

Segretario Generale: Elena Barbieri

Collegio dei Revisori dei Conti: Ornella Margheritini (presidente)

Sede Legale - Ufficio Viaggi/Istruzione: Via del Carmine 15, 41121 Modena. Tel. 059/221930

Sedi didattiche:ViaCardinalMorone35,41121MOtel.059/235326(CulturageneraleeArtiVisive)

ViaEmilia Est429,41122MO-tel.059/366980(LingueeInformatica)

Gruppo Teatrale “L. Riccoboni”: Direttore: Valentino Borgatti - valentino.borgatti@gmail.com

Corale Estense: Direzione: M° Marco Bernabei - ute@utemodena.it

Mutina Swing Orchestra: Direttore: Oreste Peri - orchestra@utemodena.it

Gruppo di Lettura “Pederiali”: gruppodilettura@utemodena.it

Consiglio Direttivo UTE: Barbieri Elena, Bertacchini Carla, Bertozzi Alberto, Borghi Luigi, Botti Barbara, Campana Giuseppe, Cavalieri Lucia, Colombini Valentina, Consoli Claudio, Ferrari Rino, Fontana Vanna, Fornili Alessandro, Gollini Maria Serena, Gollini Rossana, Menza Beatrice, Mezzetti Ermanno, Morselli Luciano, Nerbano Manuela, Penta Maria, Rigo Roberto, Sighinolfi Paolo, Sitta

Carlo Alberto La segreteria di Via del Carmine 15 è aperta al pubblico ogni giorno, escluso il sabato, dalle 10 alle 12. Le segreterie delle altre sedi sono aperte negli orari delle lezioni.

Ai destinatari del CORRIERE DELL’UTE

I Vs. dati sono acquisiti, conservati e trattati nel rispetto della Legge 675/96 e successivi aggiornamenti. Il titolare dei dati potrà richiederne in qualsiasi momento la conferma dell'esistenza, la modifica o cancellazione come previsto dall'articolo 13. In ottemperanza al D. Lgs. n. 196 del 30/06/03 in materia di protezione dei dati personali, le informazioni contenute in questo messaggio sono riservate ed esclusivamente indirizzate al destinatario indicato (oppure alla persona responsabile di rimetterlo al destinatario). Vogliate tener presente che qualsiasi uso, riproduzione o divulgazione di questo messaggio sono vietati. Sperando che Lei gradisca le nostre comunicazioni, Le assicuriamo che il Suoi dati saranno trattati con la necessaria riservatezza e non verranno divulgati. Le informative hanno carattere periodico e sono comunicate individualmente ai singoli interessati anche se trattate con l'ausilio di spedizioni collettive. In ogni momento sarà possibile chiedere di essere rimossi dall'elenco dei destinatari inviando una e-mail con scritto "CANCELLAMI" nella casella dell'oggetto

INDICE

LA CITTÀ EDUCATIVA 2024 1

Lo spazio del sapere - PROGRAMMA 2

Carla Bertacchini: Provare per credere 4

Lettera Aperta 5

Comunicato stampa 6

Guida al convegno: ognigiorno...perché 7

Luca Cavazzuti: Lo spazio del sapere ad est: daIstanbul allaMesopotamia 16

Bepi Campana: UNA BREVE RIFLESSIONE 17

Alessia Bulgarelli: La città educativa: un’opportunità 19

Dario Ghelfi: IL SAPERE, OGGI 20

APPUNTAMENTI UTE

VIAGGI CULTURALI: Unreportageda…. 25

SCOPRIRE E RISCOPRIRE luoghivecchienuovi 31

SaggiolaboratoriodiPIANOFORTE 33

Gruppo di Lettura “G.Pederiali” 34

La Corale ESTENSE in concerto 35

LA SCUOLA FINISCE MA, ….. sottoilsoledigiugno 36

BACHECA FUORIUTE

ALICE IN WANDERLAND: Theatreinenglish 37

INAUDITO … conservatorioVecchi-Tonelli 38

STORIE, SEGRETI E CURIOSITÀ.. visiteguidate 39

HAREM… dalettriciascrittrici..lpassoèbreve 40

I RAGAZZI NON SONO PIÙ QUELLI DI UNA

VOLTA con la Casa delle Culture 42

ANGOLO DEL BENESSERE Promozioni 43

CONVENZIONI che UTE ti offre 44

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