5 minute read

NUOVO PEUGEOT 2008, TUTTO QUELLO CHE C’È DA SAPERE

La Casa del Leone rinnova il più piccolo dei suoi SUV nell’estetica e nella tecnica, con 12 versioni inedite, frutto della combinazione tra 3 livelli di allestimento e 5 motorizzazioni con 3 diverse alimentazioni.

Tutta

Advertisement

da scoprire la new full electric E-2008

Peugeot 2008, il B-SUV della Casa del Leone, si rinnova e nella gamma italiana arrivano 12 versioni, frutto della combinazione tra 3 livelli di allestimento e 5 motorizzazioni con 3 diverse alimentazioni. Tutte hanno già una nutrita dotazione di contenuti prodotto e di aiuti alla guida (ADAS), ulteriormente integrabili. Il listino parte da 25.850 euro chiavi in mano e il lancio commerciale è previsto per settembre. Dopo gli oltre 60mila esemplari consegnati ai clienti italiani dal 2020, il rinnovamento del nuovo SUV 2008 riguarda principalmente l’identità felina e la tecnologica. La prima si svela nel nuovo logo e nella firma luminosa LED a

3 artigli integrata in un frontale inedito, uguale per tutte le versioni. Cambiano anche i gruppi ottici posteriori: ora a LED sono costituiti da 3 doppie lamelle orizzontali sovrapposte, sottili ed eleganti. La seconda, invece, è ciò che meglio caratterizza i 4 nuovi allestimenti: Active, Allure, GT e First Edition. All’interno dell’Active si trova il

TEP nello speciale tessuto con cuciture Quartz a contrasto. GT rappresenta l’allestimento premium del nuovo 2008. Di serie ha i fari full LED technology con firma luminosa inedita, keyless access&start con funzione di prossimità, retrocamera HD 180° e ricarica wireless per lo smartphone. All’interno, un quadro strumenti digitale 3D configurabile e l’Ambient LED pack in 8 colorazioni. Ma il nuovo 2008 è disponibile al lancio anche nell’allestimento serie speciale First Edition, riservato esclusivamente alla motorizzazione full electric di E-2008. Questa è dotata del nuovo climatizzatore automatico a comando digitale e il touchscreen centrale da 10’’ con wireless mirrorscreen. Dietro al volante, completa la plancia un quadro strumenti analogico con schermo centrale da 3.5’’ a matrice attiva. L’Allure offre un livello superiore in termini di stile, comfort e tecnologia, con i cerchi in lega da 17’’ diamantati, la calandra in tinta carrozzeria, i vetri posteriori e lunotto oscurati e i sensori di parcheggio anteriori. All’interno, il quadro strumenti digitale 2D caratterizza l’i-Cockpit® , mentre l’abitacolo adotta i rivestimenti motore da 156 CV, in grado di coniugare performance e ampio range di utilizzo. Grazie alla nuova batteria da 54 kWh raggiunge i 406 km di autonomia in ciclo misto WLTP e fino a 576 km in ciclo urbano WLTP. Basato sul GT, l’allestimento First Edition si arricchisce ulteriormente proponendo, di serie, gli interni Executive Alcantara, il Peugeot i-Connect Advanced e il caricatore trifase da 11 kW. Disponibile esclusivamente nell’inedita tinta Grigio Selenium, è ordinabile online da giugno.

Elmec Solar racconta alle aziende presenti sul territorio italiano quali sono gli step da seguire per approfittare delle due opportunità offerte dai recenti decreti: 1. realizzare l’autoconsumo a distanza; 2. fondare una comunità energetica rinnovabile. Secondo la guida ENEA alle comunità energetiche, le stime prevedono che entro il 2050 circa 264 milioni di cittadini europei diventeranno dei prosumer - utenti che non si limitano solo al consumo ma che sono parte attiva del processo produttivo di energia - con la possibilità di generare fino al 45% di energia elettrica da fonti rinnovabili.

Le comunità energetiche rinnovabili rappresentano una delle opportunità per le imprese per far fronte al caro bollette e aumentare la loro indipendenza energetica. Queste aziende, oltre alla possibilità di autoprodurre energia dal fotovoltaico, possono oggi aderire ad una comunità energetica rinnovabile e beneficiare di una remunerazione addizionale per l’energia non consumata.

Elmec Solar, l’azienda del gruppo El Elmec che si occupa di realizzare chiavi in mano e manutenere impianti fotovoltaici residenziali e industriali, ha stilato i passaggi operativi per le aziende italiane che intendono avviare il processo di costituzione di una CER attraverso un Vademecum alla fondazione di una comunità energetica rinnovabile

“La direttiva RED 2 - che stabilisce che entro il 2030, a livello europeo, le energie rinnovabili dovranno incidere per almeno il 32% sul consumo finale lordo di energia e il ‘decreto comunità energetiche’- in approvazione alla UE - offrono alle aziende due principali opportunità”, afferma Alessandro Villa, Amministratore Delegato di Elmec Solar e Membro del Consiglio di Italia Solare. “La prima è l’autoconsumo diffuso, a distanza, con linea diretta o con utilizzo della rete di distribuzione. Nel caso di autoconsumo con linea diretta, un’azienda può collegarsi direttamente a impianti di produzione di energia rinnovabile in spazi della stessa azienda purché dislocati a non più di 10km di distanza. Invece, in caso di utilizzo della rete di distribuzione, ossia senza il collegamento diretto, cade il vincolo dei 10km di distanza ma è solo necessario che impianto di produzione e l’utenza che usufruisce dell’impianto siano ubicati nella medesima zona di mercato. La seconda opportunità è quella di aderire ad una comunità energetica. In questo caso, oltre al risparmio in bolletta dato dall’autoconsumo dell’energia prodotta dagli impianti rinnovabili, si aggiunge il guadagno (tramite gli incentivi statali) sull’energia che viene immessa in rete e contemporaneamente consumata dai membri della comunità (su base oraria).” Secondo la guida ENEA alle comunità energetiche, le stime prevedono che entro il 2050 circa 264 milioni di cittadini europei diventeranno dei prosumer - utenti che non si limitano solo al consumo ma che sono anche parte attiva del processo produttivo di energia - con la possibilità di generare fino al 45% di energia elettrica da fonti rinnovabili, aiutando il raggiungimento della neutralità climatica grazie alla loro partecipazione attiva.

Ma quali sono le novità introdotte per aiutare lo sviluppo delle CER nel nostro Paese e i passi da seguire per costituirne una?

1. Valutare la fattibilità di impianti FER e individuare i principali attori, tra cui un referente, che avrà tra le altre cose il compito di ricevere e distribuire gli incentivi tra i membri della CER.

2. Individuare i soggetti che possono aderire alla CER e che devono essere serviti dalla stessa cabina primaria. La rete di distribuzione di Enel Distribuzione è divisa in 2.198 Cabine Primarie che trasformano l’energia in ingresso ad alta tensione in energia a media tensione e oltre 450.000 cabine secondarie. Per individuare chi è all’ interno della cabina primaria è sufficiente accedere al sito di e-distribuzione e consultare la mappa delle cabine primarie che ci mostra i suoi confini.

3. Valutare i profili di consumo degli aderenti alla comunità. Uno dei requisiti fondamentali per massimizzare il ritorno degli incentivi economici per le CER è che ci sia contemporaneità, su base oraria, tra l’energia prodotta dagli impianti rinnovabili e quella consumata dai membri della CER. In altre parole è importante che il profilo di consumo di energia dei membri e quello di produzione degli impianti siano il più possibile sovrapposti dal punto di vista temporale. Per valutare tale sovrapposizione e di conseguenza l’entità degli incentivi ottenibili dalla CER, esistono vari strumenti come ad esempio un simulatore del GSE o come l’applicativo web RECON, sviluppato da Enea e fruibile gratuitamente.

4. Al fine di individuare gli aderenti ideali, è necessario pertanto divulgare l’iniziativa. Questo step può essere effettuato attraverso qualsiasi modalità che permetta di raggiungere gli eventuali interessati, dal volantinaggio all’utilizzo dei social media, alla pubblicazione di una pagina sul quotidiano locale fino al coinvolgimento del Comune.

5. La costituzione del soggetto giuridico (quale un’associazione, una cooperativa, ecc..) che rappresenti i futuri soci della comunità e, per concludere, l’interazione con il GSE (Gestore dei Servizi Energetici) per aprire il conto CER, avviare le pratiche di riconoscimento della CER e richiedere gli incentivi.

“I vantaggi che derivano dall’adesione ad una CER sono molteplici: il risparmio in bolletta dato dall’autoconsumo, gli incentivi statali per l’energia prodotta e contemporaneamente consumata dai membri della comunità e la riduzione di emissioni inquinanti”, conclude Ocleto D’Arcangelo, Ricercatore della Divisione Smart Energy di Enea ed esperto di CER. “Ma un’ulteriore beneficio, che è anche uno degli obiettivi principali attorno cui una CER si sviluppa, è la creazione di un valore sociale nella zona in cui la comunità energetica risiede, attraverso cui l’azienda ha la possibilità di diventare un esempio per i cittadini ed esercitare un impatto positivo sull’ambiente e sulle persone” elmecsolar.com

This article is from: