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La luce dell’arte

Luisa Negri Foto di Andrea Rossetti

Nelle sale dell’Ala Scaligera della

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Rocca di Angera sono in mostra, fino al 1° ottobre, opere di artisti contemporanei provenienti da tutto il globo, che raccontano l’aspirazione a un mondo ideale. “Oltre il buio” è il titolo della rassegna che ha come fil rouge la tematica della luminosità, declinata in svariati ambiti ed ispirazioni differenti

Tra le mete estive lacustri, prediletta da sempre è la sponda lombarda del Verbano, in quel di Angera, dove si eleva la Rocca dei Borromeo. Orgoglio della famiglia, che ne vanta ancora oggi la proprietà e l’attenta gestione, l’antica costruzione, sorta a controllo del lago, si raffrontava un tempo sull’opposta sponda di Arona con un secondo fortilizio. Dove nacque il Cardinal Carlo. Tra le più potenti famiglie che contribuirono a mantenere alto il nome del Lago Maggiore, ornato dai gioielli dell’Isola Bella, Isola Madre e Isola dei Pescatori, i Borromeo, a partire dal ‘400, furono protagonisti assoluti, e ancora oggi lo sono, della lunga storia trascorsa per le stanze dell’imponente Rocca medievale. Che è luogo rinomato per le lotte tra i Visconti e i Torriani, per le parentele dei primi con gli Scaligeri, tappa necessaria per incontrarsi con una tra le più antiche e illustri casate aristocratiche del Bel Paese. Dove i matrimoni, come quello tra Bernabò Visconti e Regina della Scala erano necessari legami destinati a rafforzare i rapporti tra famiglie che reggevano, coi propri destini, quelli di città e territori. E guerre, piraterie e persino pestilenze imperversavano colpendo soprattutto le fasce più povere della popolazione. Uno tra i più illustri membri della famiglia, il Cardinal Federico, ebbe grande fama per i tanti meriti. Non solo per esser stato in campo religioso sostenitore delle riforme del Concilio di Trento e, in campo culturale, il fondatore della Biblioteca Ambrosiana, dove ancora oggi si rivela il suo gusto per il collezionismo. È soprattutto entrato nella storia della letteratura italiana grazie al capolavoro di Alessandro Manzoni, I Promessi Sposi. Che ne fa uno dei personaggi centrali del romanzo e della vicenda del rapimento di Lucia ad opera dell’Innominato. Fatta questa premessa storica, è da sottolineare l’accresciuta importanza del luogo anche come sede museale ed espositiva. Vi si trovano diverse sale, dedicate alla storia della bambola e del giocattolo, che comprendono una delle più originali collezioni tra le tante presenti nei musei del Lago Maggiore. Una dolce ossessione, nata dalle donne della casa, portata avanti nel tempo da Bona Borromeo, con il supporto dell’esperto Marco Tosa e che prosegue oggi con grande impegno, grazie

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