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IMPARARE CON iltinkering

Lisa Aramini Frei

Basata sulla sperimentazione diretta, la metodologia didattica nata a San Francisco ha come scopo l’insegnamento delle materie scientifiche a bambini e ragazzi attraverso la realizzazione di artefatti artigianali, costruiti con materiali di uso comune. Un ottimo bilanciamento tra creatività ed ingegno, che inizia a prendere piede anche nelle scuole del Varesotto condotti dal Mit di Boston, questa metodologia didattica interattiva ha lo scopo di far avere a bambini e ragazzi un approccio diretto e immediato alle materie Stem (scienze, tecnologia, ingegneria e matematica), passando prima dalla pratica, e poi infine, alla teoria. Grazie al Tinkering, termine che deriva dall’inglese “to tinker”, che letteralmente significa “armeggiare”, gli studenti sviluppano diverse competenze come la creatività, il lavoro di squadra e il problem solving. Il modus operandi è semplice: l’attività parte con una sfida rivolta agli alunni da parte del docente. I bambini, divisi per gruppi, ricevono un sacchetto al cui interno sono presenti diversi materiali di riciclo di svariata natura e funzione. Gli studenti sono quindi invitati ad ispezionare il sacchetto, scoprendo gli oggetti a loro disposizione. Successivamente devono rispondere alla richiesta dell’insegnante di creare un artefatto che può andare dal ponte autoportante di Leonardo alla creazione di una catapulta.

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“Oltre allo sviluppo delle competenze classiche come l’ingegnosità e la creatività – racconta Mauro Sabella, docente di laboratorio di chimica all’Istituto d’Istruzione Superiore Andrea Ponti di Gallarate

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