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II unicusano focus CORRIERE DELLO SPORT / STADIO

martedì 17 maggio 2016

ricerca E CULTURA

in televisione

al festival

A The Voice con Emis Killa Carrà e Pezzali

Nel 2003 la vittoria tra i Giovani

Dolcenera è tra i protagonisti del talent di Rai Due “The Voice”, in cui veste i panni del coach insieme a Raffaella Carrà, Max Pezzali ed Emis Killa. Ieri sera, si sono tenute le semifinali della quarta edizione del programma.

Dolcenera è originaria del Salento e fiorentina d’adozione. Il suo percorso artistico si apre nel 2003 con la vittoria al Festival di Sanremo con il brano “Siamo tutti là fuori”, dove conquista anche il premio della sala stampa.

sport&musica tutta la carica di dolcenera «Quando ero piccola preferivo il tennis al pianoforte oggi l’allenamento quotidiano fa parte della mia vita» Se non avesse fatto la cantante sarebbe diventata sicuramente un’atleta perché ha sempre amato le competizioni e perché «nello sport si gareggia con le stesse armi, mentre nella musica non è così: non ti scontri sullo stesso campo da gioco». Messa da parte la racchetta da tennis, però, Dolcenera si è concentrata sul pianoforte: così oggi è una delle artiste più apprezzate del panorama italiano. Cantautrice e non solo (ha interamente scritto, arrangiato e prodotto il suo ultimo album “Le stelle non tremano”), coach del talent “The Voice” di Rai2 (ieri la semifinale) Dolcenera, all’anagrafe Emanuela Trane, ha una grande passione per lo sport. «Specie per il tennis: sono innamorata di Roger Federer». E ora, dopo quattro mesi intensi dedicati al talent, è pronta a staccare ma non a riposare: «Magari una vacanza sportiva. Io ferma proprio non ci so stare. Nessun relax: preferisco “spaccarmi” in palestra».

foto manuela kali

«Anche quando sono in albergo pesi, elastici e tante flessioni: ferma non ci so proprio stare»

Grazie a “The Voice” abbiamo apprezzato la tua cultura musicale. Ma soprattutto ti abbiamo visto “senza filtri…” «Io sono così. Sono stata me stessa sempre. È impossibile in certi contesti mascherare o essere impostati. Io ci ho messo l’anima. E poi della tv ho sempre odiato la parte formale, la finzione. All’inizio il pubblico è rimasto un po’ sorpreso, poi si è abituato alla verità. Ai ragazzi ho

foto manuela kali

Il talent «Nel ruolo di coach ho spiegato come gestire le emozioni e come affrontare le difficoltà» Successo sui social «Le espressioni facciali mi aiutano: gli amici dicono che sono un cartone animato vivente» cercato di aprire gli occhi e di fargli capire quali sono le difficoltà di questo mondo. Sono stata vicino a loro ore e ore, spiegando come vanno gestite la paura e l’emozione. In questa avventura mi ha accompagnato un grande senso di responsabilità». Puoi ammettere di aver “fatto pace” con la tv? «Prima subivo la tv, il reality e l’accanimento verso la mia vita personale: stavo sempre sulla difensiva. Non parlo mai di me: se lo faccio è attraverso la musica e le canzoni. Non usavo l’ironia e l’autoironia che invece - come mi ha insegnato Raffaella Carrà - sono fondamentali». Sei tra le artiste più seguite sui social network: gif animate, gag ironiche, espressioni facciali… «Non ho cercato io l’attenzione dei social. Mio malgrado comunico. Basta uno sguar-

do, un’espressione. E poi la mia faccia aiuta. I miei amici lo dicono da sempre: sono un cartone animato vivente». Fisico invidiabile. Il segreto? «Lo sport. È il mio sfogo. Quando sto a Firenze, ogni giorno faccio qualcosa: palestra, tennis o crossfit. Per un periodo ho fatto nuoto, poi corsa. Quando mi ritrovo in albergo clava, elastici e tante

flessioni. Mi sento viva solo se muovo il corpo. Mi deprimo se non lo faccio: appassisco. Avrei voluto fare la vita di una sportiva, mi sarebbe piaciuto. Del resto per me da piccola veniva prima il tennis e poi il pianoforte. Mi entusiasmava la preparazione alle gare, l’allenamento». Finito “The Voice” cosa ti aspetta?

nutrizione

«Anche con il tiramisù si può rimanere in forma» La dottoressa Manzi: «La cucina antiaging associa la tradizione alle necessità della salute umana»

La dottoressa Chiara Manzi, esperta di nutrizione

Mangiare sano senza rinunciare al gusto grazie alla “cucina antiaging”: la dottoressa Chiara Manzi, massima esperta di nutrizione culinaria in Europa, ha sfatato alcuni falsi miti legati all’alimentazione a Radio Cusano Campus, la radio dell’Università Niccolò Cusano, nel corso del programma “Genetica Oggi”.

Dottoressa, cos’è la cucina antiaging? «È una rivoluzione, parliamo di dimagrire con una cacio e pepe, di abbassare il colesterolo con una carbonara di mantenersi in forma con un tiramisù. Questo è possibile se si impara a cucinare tenendo presente i principi della Culinary Nutrition, ossia della branca della nutrizione applicata alla cucina e alla pasticceria. È qualcosa di possibile ma non è una bacchetta magica: non basta aggiungere un po’ di curcuma alla carbonara e improvvisamente si dimezzano le calorie, non basta aggiungere un po’

di fibra all’impasto della pizza e improvvisamente diventa antiaging. Bisogna imparare a cucinare in modo diverso. Noi lo stiamo insegnando sia a chi cucina a casa, sia agli chef e ai pasticceri. Ci sono tante realtà in Italia che hanno abbracciato la “Cucina Evolution” ossia una cucina antiaging che sposi la tradizione incontrando le necessità nutrizionali dell’uomo di oggi». Parlando di falsi miti, c’è l’idea che gli Ogm facciano male a prescindere da tutto. È veramente così? «Chi è a conoscenza delle verità scientifiche sugli Ogm sa

bene che sono molto più sicuri di altri alimenti. Prima che un Ogm possa uscire sul mercato deve passare tantissimi controlli, molto di più rispetto a quelli che deve passare il biologico per esempio, che già è qualcosa di molto controllato. L’Ogm è una pianta, come la soia per esempio, che è stata modificata geneticamente in laboratorio attraverso una modifica del Dna, inserendone uno proveniente da un’altra pianta. Si fanno per accelerare ciò che viene fatto in natura da sempre con gli incroci. Oggi per aumentare la produttività dei campi di grano, per esempio, si usa un

grano Ogm per rendere più bassa la spiga e impedire che questa sia strappata dal vento. Si possono così ottenere spighe più forti, incrociando vari semi, impiegando decine di anni, oppure in poco tempo grazie agli Ogm. Gli Ogm oggi sono fatti solo per migliorare la produttività e rendere quindi migliore la coltivazione. Sul mercato escono solo Ogm di cui si è verificato il vantaggio sia per la coltivazione che per la salute dell’uomo. Non esiste nessuna ricerca scientifica che abbia evidenziato un pericolo degli Ogm sulla salute umana». © Copyright Università Niccolò Cusano

«Da qualche giorno è in radio il nuovo singolo “100 Mila Watt” mentre in estate sarò in tour: festival ed eventi live. In autunno, invece, sarò impegnata a teatro. Poi dovrò tornare a progettare… Cerco comunque di concentrarmi sempre sul presente e di viverlo nel migliore dei modi. Non penso al futuro. Altrimenti mi viene l’ansia». © Copyright Università Niccolò Cusano

Per segnalazioni, commenti, informazioni, domande alla redazione dei contenuti del settimanale Unicusano Focus – Sport & Ricerca, potete scrivere all’indirizzo: ufficiostampa@ unicusano.it


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