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Puglia, 52 vertenze e una crisi profonda A Bari seconda tappa del percorso

ogliamo far arrivare al Governo nazionale e a quello regionale la voce reale del Paese perché ci sembra spesso che chi ci governa stia pensando ad un Paese diverso da quello che noi viviamo”.

Con queste parole il segretario organizzativo nazionale e commissario straordinario Uil Puglia, Emanuele Ronzoni è intervenuto all’assemblea generale regionale di Bari L’assunto su cui si basa Ronzoni è semplice: per far ripartire il Paese bisogna aumentare i consumi e per farlo bisogna dare alle donne, agli uomini, ai giovani e ai pensionati più reddito.

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Insomma, lo scorso 16 febbraio la Puglia è diventata protagonista della mobilitazione nazionale della Uil “Diamo voce al

Paese reale” Quella tenutasi all’Uci Cinemas Showville è stata una grande assemblea regionale, alla presenza del segretario generale nazionale PierPaolo Bombardieri, con interventi di delegati e delegate di tutte le categorie, che ha di fatto aperto una lunga fase di confronto nei luoghi di lavoro e sui territori, per condividere con i lavoratori e le lavoratrici, con i pensionati e le pensionate, idee, temi e proposte per un Paese più giusto, più equo, più solidale, con il lavoro di nuovo al centro.

“Bisogna rimettere nella disponibilità delle persone i soldi e per farlo dobbiamo rivedere i contratti”, ha spiegato Ronzoni ricordando come ad oggi ci siano oltre 7 milioni di lavoratori che aspettano il rinnovo del loro contratto Ma non solo, è fondamentale detassare gli aumenti salariali intervenendo sul cuneo fiscale Redistribuire la ricchezza significa ridurre la forbice tra chi ha troppo e chi ha troppo poco.

“C’è inoltre un problema emergenziale che riguarda i giovani, non possiamo pensare che il reddito di cittadinanza – che pure è una misura importante ma da rivedere - sia la soluzione per il futuro”

La stabilizzazione del lavoro è l’obiettivo e ci sono Paesi europei che si stanno muovendo in questa direzione, come la Spagna “dove hanno fatto una scelta molto coraggiosa eliminando i contratti a tempo determinato, dando ai giovani la certezza di un posto di lavoro e