Beato Anglico

Page 1

Beato Angelico Di Luca Pesenti

G

uido di Pietro, in arte Beato Angelico, nasce a Vicchio del Mugello, intorno al 1935. Negli anni successivi alla sua morte, la vita d’uomo di chiesa, la sua devozione per l’arte religiosa hanno portato i posteri a definirlo Angelico e poi Beato. Egli si forma in ambiente fiorentino, nella compagine culturale impegnata nelle dissertazioni sulla prospettiva del Brunelleschi e del Donatello. La prima notizia dell’attività sua di pittore risale al 1418; nel 1423 Guido ha preso i voti e, con il nome di fra’ Giovanni, risulta impegnato nell’affresco di una croce per l’ospedale di Santa Maria Nuova. Nel convento di San Domenico a Fiesole dipinse assiduamente con l’aiuto di scolari; le sue opere abbelliscono le maggiori chiese fiorentine. Nel 1433 è a Brescia, dove attende ad una “Annunciazione” per Sant’ Alessandro. Lo stesso anno gli viene commissionata la realizzazione di un tabernacolo per l’ Arte dei Linaioli. Nel 1436 sembra che realizzi la “Deposizione” mentre l’ anno seguente è la volta di un trittico in una chiesa di Perugia. Agli stessi anni si fa risalire la decorazione con affreschi della chiesa di San Marco consacrata da Papa Eugenio terzo. L’ opera finisce probabilmente nel 1446, anno nel quale fra’ Giovanni viene chiamato dal Papa a lavorare a Roma. Qui dipinge una cappella in Vaticano, oggi 1


perduta, e la cappella Niccolina. Prima di rientrare a Fiesole trascorse del tempo ad Orvieto, dove inizia i lavori nella cappella di San Brizio nel Duomo. Tra il 1449 e il 1451 è priore di San Domenico a Fiesole. E’ probabile che, pochi anni prima di morire, si sia trasferito a Roma per altri lavori. Qui infatti si spense nel 1455.

L’opera di Beato Angelico

L’ opera di Beato Angelico è vastissima. Tutta la produzione è d’ argomento cristiano, le prime opere tra il 1418 e il 1423, sono andate purtroppo perdute. Una certa bidimensionalità e la ricchezza dell’ornamento della cuspide suggeriscono un richiamo alla pittura medievale, più senese che fiorentina. Eppure, le figure hanno un loro sviluppo volumetrico importante, carattere rinascimentale. Una maggiore cura del senso prospettico fa pensare che il “Giudizio universale” sia databile al 1430. Nel “Giudizio” sono rappresentati, secondo un’ iconografia medievale, gli eletti assunti in cielo, che, sulla sinistra, si avviano verso la città di Dio, e i dannati, sulla destra, condannati a pene diverse e divisi in gironi come nella “Commedia” dantesca. Sempre risalente a questi anni si suppone sia la “Deposizione di Santa Trinità”, oggi nel museo di San Marco a Firenze. La composizione risulta più viva e la tripartizione viene sottolineata dalle arcate sovrastanti.

2


Fra Medioevo e Rinascimento

Del Beato Angelico, considerato un personaggio spirituale e mistico, la critica d’ arte ha tracciato profili tanto dissimili da sembrare quasi una disputa. Se in molti lo hanno definito l’ “ultimo pittore mistico”, altrettanti hanno visto in lui un erede non laico di Masaccio. E la pratica di soggetti religiosi è tipica del periodo Gotico, sebbene frequente e fondamentale anche nel Rinascimento. Non è un caso che egli venga chiamato Angelico, termine usato per la prima volta da Domenico Corella nel 1469. L’ accezione è da intendersi come assunto in cielo, mentre pochi anni dopo, Landino ribadisce l’ “angelico” per le modalità dell’espressione artistica. La critica romantica non esita a definire Beato Angelico oppositore della modernità di Masaccio e legato agli stilemi di Giotto in modo superato. Marchese lo considera l’interprete pittorico dell’opera di Dante. Da molti considerato più “mistico che pittore”. Una parte della critica del 900 ritrova nelle opere del frate la novità rinascimentale, soprattutto nell’adesione al naturalismo. La critica più recente ha sottolineato l’adesione dell’angelico al sistema figurativo di Brunelleschi.

3


Annunciazione

L’Annunciazione è un dipinto realizzato tra il 1432 e il 1434 da Beato Angelico. L’artista ne dipinse più versioni fra cui quella conservata al museo diocesano di Cortona e quella conservata al museo del Prado di Madrid. Il dipinto risedente al museo diocesano è ambientato in un ricco loggiato rinascimentale, immerso in un giardino recintato che simbolizza la purezza e la castità della Vergine Maria, seduta sul porticato. La Madonna non si ritrae come le altre figure della Vergine, ma incrocia le mani come per sentire e proteggere il grembo. I colori sono vivaci, freschi, caldi; l’alternanza fra i colori caldi e colori freddi sono legati alla simbologia religiosa, la Madonna indossa un mantello di tonalità azzurra riconducibile al Divino ed al Cielo, creando una sorta di unione spirituale. L’Angelo indossa una veste rossa volendo creare l’unione fra ciò che è spirito e ciò che è vita. Lo sfondo dell’opera, la recinzione del giardino, si occupa di fornire al quadro la profondità prospettica. La luce è frontale e le ombre sono per lo più accorgimenti del pittore che si limita all’osservazione del reale.

4


Cristo coronato di spine

Il Cristo coronato di spine è un dipinto di Beato Angelico conservato presso la cappella del Santissimo Sacramento del Duomo di Livorno. Si tratta di una tavola che raffigura il volto di Gesù durante il calvario, coronato con spine e vestito di scarlatte. Inizialmente era attribuito alla scuola di Giotto, ma nel corso degli ultimi decenni è stato definitivamente attribuito a Beato Angelico. Possibile datazione fra gli anni 1430 e 1435. La storia del dipinto è ignota; solo nel 1837 si ha notizia della sua presenza; durante la 2^ Guerra Mondiale il dipinto fu rubato ed in seguito venne recuperato. Nel 1955 fu portato all’attenzione degli studiosi e del pubblico grazie ad una mostra su Beato Angelico che si tenne al Museo Nazionale di San Marco. In seguito è stato protagonista di altre esposizioni e nel 2006 ha trovato la definitiva collocazione nella Cattedrale di Livorno.

5


Opinione Personale

La mia opinione su Beato Angelico è che è stato un pittore che utilizza molto sia colori caldi che colori freddi, come nell’Annunciazione, che ho imparato ad apprezzare. A dir la veritĂ non sapevo chi fosse Beato Angelico prima di fare questa ricerca, ma poi leggendone la biografia e vedendo le sue opere mi sono interessato, e devo dire che le opere analizzate in precedenza mi hanno colpito.

6


Issuu converts static files into: digital portfolios, online yearbooks, online catalogs, digital photo albums and more. Sign up and create your flipbook.