Tutto_Misure n.4 - 2023

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STORIA E CURIOSITÀ

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Riccardo Nicoletti

Un ricordo di Emilio Borchi Gli elettrometri di Thomson

IN MEMORY OF EMILIO BORCHI This article wishes to celebrate Emilio Borchi, who cooperated with this journal and that passed away on last July 27. He was a sismologist and meteorologist and a passionate of ancient instruments. The last part of this article will republish an article he wrote for Tutto_Misure on Thomoson electrometer. RIASSUNTO Questo articolo vuole ricordare Emilio Borchi, che ha a lungo collaborato con Tutto_Misure, scomparso lo scorso 27 luglio. Fu un rinomato sismologo e meteorologo e un appassionato di antichi strumenti. Per ricordarlo ripubblichiamo, in calce a quest'articolo, ciò che scrisse per Tutto_Misure sull'elettrometro di Thomson.

Il fisico Emilio Borchi, noto studioso di meteorologia e sismologia e docente di Fisica, è scomparso lo scorso 27 luglio. L’annuncio della scomparsa è stato dato dall’Università di FirenRiccardo Nicoletti ze, dove era professore ordinario di fisica generale. Nato a Pistoia nel 1938, Borchi ha cominciato la carriera accademica nell’Ateneo fiorentino nel 1967. È stato docente anche presso l’Università di Padova. A Firenze ha svolto attività didattica presso i corsi di laurea d’Ingegneria, afferendo all’allora Dipartimento di Energetica. Borchi ha ricoperto l’incarico di direttore dell’Osservatorio Ximeniano fino alla nascita della Fondazione nel 2004, nonché di direttore del museo dell’Osservatorio. È stato autore di molte pubblicazioni scientifiche e divulgative di rilievo, nonché collaboratore storico di Tutto_Misure. Tra i suoi libri figurano (solo per citarne alcuni): “Le origini della moderna si-

cio qui adesso, e lo condivido con tutti voi. “Millo”, così lo chiamavano gli amici più cari, se n’è andato in silenzio, senza tanti clamori. Non gli è mai piaciuto fare pubblicità o dare troppa importanza alle cose. E così, allo stesso modo, sono convinto che siano pochissimi a sapere che Emilio non c’è più. Purtroppo, la sfortuna si è accanita nella sua vita, come spesso accade ai buoni di cuore, a quelli che rispettano maggiormente gli altri e li trattano con amore. E lui non lo meritava assolutamente. Però è andata così. Ci siamo conosciuti quando ero suo studente a Ingegneria. Ho avuto l’onore e la fortuna di seguire le sue lezioni di Fisica I e Fisica II. Andavo al ricevimento per chiedere chiarimenti, fino al giorno in cui mi chiese se fossi disponibile a tenere una lezione al suo posto. Accettai, e da quel momento cominciò tutto. Mi offrì ospitalità nel suo studio a Santa Marta, mentre studiavo, e ogni tanto lo aiutavo con le lezioni. Poi nacquero le dispense per gli studenti. Acquistammo quello che era necessario per realizzarle: lo scanner, la stampante, il PC nuovo… lavoravamo assiduamente alle dispense che presto divennero un libro. Il primo. Poi seguirono il secondo volume, la seconda edizione, e poi ancora il libro di esercizi. Per me era un’avventura fantastica, e tutto era nato dalla sua generosità e dalla fiducia che aveva riposto in me. Ci frequentavamo anche privatamente. Ho conosciuto le sue figlie, in tenera età, e insieme a sua moglie mi accolse come un figlio nella propria famiglia.

smologia” (Nardini, 2013), “Gli oftalmoscopi” (Fabiano, 2003), “Le pioggie a Firenze (1812-2007)” (Pagnini, 2010), “Antichi strumenti di meteorologia dei Licei scientifici fiorentini” (Pagnini, 2010), “La rete meteorica della Toscana” (Nardini, 2015), “Letture di ottica” (Pagnini, 2012), “Osservatori astronomici in Toscana nell’età di Giovanni Inghirami” (Pagnini, 2010), “Osservatori astronomici nell’età di Leonardo Ximenes. Strumenti e tecniche di misurazione nell’Europa del Settecento” (Pagnini, 2008), “Meteorologia a Firenze. Nascita ed evoluzione” (Pagnini, 2009). Il professore ha fornito contributi scientifici rilevanti nel campo della fisica degli stati condensati, nell’ambito dello sviluppo di materiali e dispositivi innovativi per la fisica delle alte energie, nel settore dei superconduttori, nella salvaguardia del territorio e dell’ambiente e in fisica medica. Io ho avuto la fortuna di averlo come docente e poi di lavorarci insieme in ambito didattico. Abbiamo condiviso l’ufficio alla Facoltà d’Ingegneria dal 1989 fino a quando è andato in pensione. Purtroppo ho appreso della sua scomparsa mentre ero in Australia per lavoro e, pur sapendolo malato, non sono Espansione Group (Export Manager) riuscito a dargli un ultimo saluto. Lo fac- r.nicoletti@gmail.com

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