Tutto_Misure n.2 - 2022

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LETTERE AL DIRETTORE

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Rubrica a cura di Alessandro Ferrero

(alessandro.ferrero@polimi.it))

Commento all’articolo: C’è un metrologo a Roma? La direttiva 6/12/2021 del MISE

LETTERS TO THE EDITOR In this section of the journal, we host letters and comments to published articles received by our readers. In this issue, we publish, together with a reply from the Author, a comment to paper “Is there a metrologist in Rome?”, published on issue n. 1, 2022 of the journal, received by Dr. Domenico Cariati. LETTERE AL DIRETTORE In questa rubrica ospitiamo lettere e commenti ad articoli pubblicati che ci inviano i nostri lettori. In questo numero pubblichiamo il commento all’articolo “C’è un metrologo a Roma?”, pubblicato sul n. 1, 2022, inviatoci dall’Ing. Domenico Cariati, seguito dalla risposta dell’autore.

Gent.mo Prof. Ferrero, L’articolo pubblicato sulla rivista da Lei diretta rappresenta uno scenario apocalittico, a corredo del quale chiama in soccorso prove di cui Lei dice di disporre, delle quali però ha evitato di fornire ogni necessario dettaglio. Quale migliore strumento della rivista da Lei diretta per una pubblicazione che, viceversa, dettagli aspetti così importanti? Premetto che quello che seguirà è una considerazione personale e non investe quindi, a nessun titolo, opinioni e/o pareri dei componenti del tavolo tecnico istituito dal MiSE, di cui anch’io ero componente in rappresentanza di Associazioni di Laboratori/Organismi che eseguono verificazioni periodiche. ERRORE E INCERTEZZA: I RISCHI D’INCAUTE COMBINAZIONI

In merito all’opzione ulteriore che la Direttiva presenta, con riferimento al requisito richiesto dal decreto, ritengo che, per gli Organismi che eseguono verificazioni periodiche, è forse di scarso interesse il contributo probabilistico da Lei rappresentato, per dimostrare che la condizione (|E|+U) ≤ 1/3 MPE, rappresenti chissà quale stravolgimento a quanto previsto nell’All.II del DM93.

originano campioni di lavoro da 25.000 litri o superiori. La predetta condizione può consentire di applicare la correzione del certificato, per cercare di ottenere errori per l’utilizzatore/consumatore, più vicini a quelli disciplinati dal Regolamento sulla fabbricazione e dal D.P.R. 1215/58 (ricordo che in ambiti fiscali la controparte è lo Stato). La condizione rappresenta comunque una opzione e l’Organismo può decidere se applicarla o meno. In merito alla perplessità da Lei rappresentata sull’utilizzo di 1/3 piuttosto che della tolleranza, “Ci si può domandare quale motivazione abbia portato a definire il valore di 1/3, dal momento ….”, ritengo che fissare per il campione di lavoro uno scostamento non superiore a 1/3 MPE dello strumento sotto test (al valore di prova) sia stato un buon compromesso, che lega la precisione del campione al risultato atteso (vedasi in proposito le Raccomandazioni OIML pertinenti). Riguardo poi a 1/5 MPE per il Master Meter tarato con acqua e non con il prodotto che di volta in volta sono destinati a misurare, rimando sia alla R117 2, che introduce l’MPE ridotto quando è tecnicamente ed economicamente impraticabile raggiungere valori d’incertezza tali da soddisfare il criterio di accettabilità, sia al know how di Istituti Metrologici Primari, presso i quali siffatti strumenti sono tarati con acqua. Per il master meter, l’opzione introdotta può significare una svolta per il superamento del requisito previsto e una rivoluzione strumentale, a vantaggio anche delle condizioni di sicurezza (e non solo).

In realtà è forse cosa più semplice far constatare che la differenza tra i due percorsi è da ricercare nel valore dell’incertezza con cui è determinato l’errore che, nel caso di tarature accreditate su serbatoi da 20 litri (per Carb. o GPL), spazia da 2 ml a 6 ml, a fronte di un MPE di 100/200 ml. Se è lo stesso Organismo che procede a una verifica interna della propria strumentazione (laddove il decreto consente la deroga al certificato), lo stesso potrà valutare il percorso che riterrà più opportuno per soddisfare il requisito previsto sullo scostamento e sull’incertezza. Valeva la pena introdurre questa opzione rispetto a quanto previsto dal DM93? Certamente sì, se si dispone di un certificato di taratura a fronte del quale può essere applicata la correzione sul volume letto, in maniera da considerare il campione con il suo valore vero e non con il valore nominale (problematica ben più importante per serbatoi campione da 1.000 litri e superiori, destinati al controllo di misuratori volumetrici di portata elevata). Lei saprà che il Regolamento sulla Fabbricazione accordava a queste misure un MPE di 100 ml a dispetto del ±0,5% sulla pari quantità erogata, il che si traduce in un MPE di 5 litri che, se sommato all’errore di pari valore permesso I METODI PER LA VERIFICAZIONE: sullo strumento in verifica, diventa una SONO EQUIVALENTI? quantità importante, in special modo quando dal campione di 1.000 litri si Nell’articolo ha fatto riferimento alla T_M

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