Tutto_Misure n.2 - 2022

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COMMENTI ALLE NORME

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Rubrica a cura di Nicola Dell’Arena

17025 Presentazione dei risultati Undicesima parte: Contenuto del documento finale COMMENTS ON STANDARDS: UNI CEI EN ISO/IEC 17025 A great success has been attributed to this interesting series of comments by Nicola Dell’Arena to the UNI CEI EN ISO/IEC 17025 Standard. RIASSUNTO Prosegue con successo l’ampia e interessante serie di commenti di Nicola Dell’Arena alla norma UNI CEI EN ISO/IEC 17025. In questo numero continuiamo a parlare della presentazione dei risultati.

CAMPIONAMENTO

Proseguo in questo articolo a trattare il campionamento, la cui parte introduttiva è stata affrontata nel numero precedente. Il paragrafo 7.8.5 a) prescrive “la data del campionamento”. È di semplice e immediata applicazione e non abbisogna di particolari commenti. Il paragrafo 7.8.5 b) prescrive “l’identificazione univoca dell’oggetto o del materiale campionato (compresi il nome del produttore, il modello o il tipo di designazione e il numero di serie, per quanto appropriato)”. Il requisito è chiaro nel dire cosa bisogna fare: “l’identificazione univoca dell’oggetto” e cosa riportare. Anche questo requisito è di semplice e immediata applicazione, se non fosse per la precisazione: “per quanto appropriato” che rende tutto molto più opinabile. Il paragrafo 7.8.5 c) prescrive d’indicare “il luogo di campionamento, compresi diagrammi, disegni o fotografie”. Questo requisito merita un commento. Secondo la lettera della norma bisogna riportare sul certificato: 1) luogo di campionamento; 2) diagrammi; 3) disegni; 4) fotografie. La domanda che mi pongo è: tutte queste informazioni sono necessarie? Forse il “per quanto appropriato” stava meglio in questo punto che non al punto precedente.

ratorio di possedere il piano e il metodo di campionamento. In realtà non è necessario che lo imponga la norma, perché senza questi due strumenti non è possibile effettuare un campionamento. Sia il piano che il metodo possono essere identificati con una sigla alfanumerica, per cui nel certificato basta riportare queste due sigle d’identificazione. Il paragrafo 7.8.5 e) prescrive di riportare i “dettagli relativi a qualsiasi condizione ambientale durante il campionamento che possa influenzare l’interpretazione dei risultati”. La norma è chiara: se ci sono condizioni ambientali che possano influenzare i risultati, ad esempio la temperatura di conservazione di una derrata alimentare, sul Rapporto/Certificato bisogna riportare le condizioni presenti al momento del campionamento. Il paragrafo 7.8.5 f) prescrive di riportare “le informazioni necessarie per valutare l’incertezza di misura per la successiva fase di prova o taratura”. Come sapete non sono un tecnico, ma il campionamento non serve a scegliere l’oggetto da sottoporre a prova o taratura tra altro materiale…? Se fosse così, che informazioni si possono avere? Forse il contributo all’incertezza introdotto dal metodo di campionamento adottato…? In tal caso, andava meglio specificato. Al di là del dubbio sul significato di questo paragrafo, vediamo come applicarlo e cosa riportare. Il requisito è molto generico ma affermativo (non c’è nessun aggettivo o avverbio che ponga in dubbio se applicarlo o meno) e, pertanto, la risposta è: bisogna riportare tutto quanto richiesto. Naturalmente le informazioni da riportare dipendono

Il campionamento sotto la responsabilità del laboratorio può essere eseguito in due luoghi: 1) presso i locali del laboratorio; 2) presso i locali del cliente. I locali del cliente possono essere di sua proprietà o di proprietà dei suoi clienti (ad esempio, la prova sui calcestruzzi in un cantiere). Non essendo un tecnico e non essendomi mai imbattuto, nella mia funzione d’ispettore, in alcun diagramma relativo a un campionamento, mi riesce difficile commentarne l’impiego e anche capire come un diagramma possa influire sui risultati di prova/taratura. I disegni possono essere di diverse tipologie, a cominciare dalla planimetria del luogo di campionamento. Si consideri, ad esempio, il crollo del ponte Morandi di Genova. Un disegno che indichi il luogo da dove è stato prelevato il materiale da sottoporre a prova per risalire alle cause del crollo è importante. Ma, in questo caso, i disegni possono essere sostituiti benissimo da fotografie. Nonostante riconosca l’importanza di disegni e fotografie per alcune prove, anche se non per tutte, non mi è affatto chiaro come gli stessi possano influenzare i risultati di prova/taratura. Il paragrafo 7.8.5 d) prescrive “un riferimento al piano di campionamento e Former: Responsabile Qualità - ENEA al metodo di campionamento”. Prati- Casaccia - RETIRED camente questo alinea impone al labo- ndellarena@hotmail.it T_M

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