Tutto_Misure n.2 - 2021

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METROLOGIA... PER TUTTI

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Rubrica a cura di Michele Lanna

L’analisi del rischio nel settore automotive Esiste un solo bene, la conoscenza, e un solo male, l’ignoranza (Seneca) METROLOGY FOR EVERYONE In this permanent section of the Journal our colleague and friend Michele Lanna, leading expert in metrology, calibration, accreditation of companies, will discuss topics of interest for the majority of industrial measurement users, in simple and immediate terms, with reference to the most recent Norms. Write to Michele to comment his articles and to propose other subjects!

RIASSUNTO In questa Rubrica il collega e amico Michele Lanna, esperto di metrologia, taratura, accreditamento industriale, discute aspetti d’interesse per la maggior parte degli utenti industriali delle misure, con terminologia semplice e immediata, e facendo riferimento alle più importanti e recenti Norme. Scrivete a Michele per commentare i suoi articoli e per proporre ulteriori temi di discussione! PREMESSA

L’analisi del rischio rappresenta uno dei requisiti da applicare a tutti i settori merceologici, codificato dalla UNI EN ISO 9001:2015. Adeguamenti a questo nuovo standard richiedono a tutte le aziende già certificate o che intendono seguire questo standard di prendere in carico i requisiti normativi in essa riportati. Come avviene per tutti i nuovi requisiti, ciò che viene richiesto per rispondere alle esigenze dell’ISO 9001 viene poi applicato a tutte le atre norme gestionali che a essa si rifanno. La declinazione di questi requisiti può essere diversa e può esprimersi con modalità e strumenti non uguali in tutte le realtà. Ci sono certamente settori nei quali già esiste una dimestichezza a considerare l’analisi del rischio tra i requisiti del proprio sistema di gestione qualità, tenendo conto degli elementi critici sia a livello di progetto del prodotto sia a livello di processo. Come riportato nella UNI ISO 31000, “le organizzazioni di tutti i tipi e dimensioni si trovano ad affrontare fattori e influenze interni ed esterni che rendono incerto il raggiungimento dei propri obiettivi. Il “rischio” è l’effetto che que-

sta incertezza ha sugli obiettivi dell’organizzazione”. Ciò è ancor più vero in settori nei quali la complessità del prodotto finito realizzato e tutte le implicazioni derivanti sull’intera filiera produttiva, in termini d’impatto derivante da azioni e comportamenti di tutti coloro che operano all’interno della struttura, non siano consoni a ottenere un prodotto che minimizzi i rischi o abbia fornito risposte adeguate per impatto all’interno del processo produttivo, svolto in più aziende connesse. Queste considerazioni si confanno perfettamente ai settori merceologici più complessi e per i quali i requisiti cogenti impongono la considerazione anche di fattori specifici. Intendiamo parlare del settore automotive e di quello aerospaziale, per fare due esempi. In questo scritto tratteremo dei requisiti specifici del settore automotive. I REQUISITI DI RISCHIO IMPOSTI NEL SETTORE AUTOMOTIVE

L’AIAG (Automotive Industry Action Group), che raggruppa alcune migliaia di aziende della filiera produttiva operanti in tutto il mondo, ha emesso, fin dalla nascita della QS 9000 negli anni ’90, una serie di pubblicazioni specifiche su varie tematiche, tra le quali MSA, APQP, PPAP, FMEA. Gli “Handbook” specifici stanno a significare che il settore, così importante per l’economia di tanti Paesi industrializzati o in via di sviluppo, fornisca indirizzi e prescrizioni su specifiche tematiche trattate nella IATF 16949. In questo scritto vogliamo considerare i requisiti specifici relativi alla gestione del rischio e illustrare come essi possano essere considerati in un sistema di gestione, conforme a tale norma. Esaminiamo brevemente quanto la norma IATF 16949 prescrive per l’analisi del rischio. La norma riprende in più punti l’analisi e la considerazione del rischio, sviluppando un filo conduttore che ne guida tutta l’applicazione, sin dalla progettazione del prodotto e del processo e, ovviamente, al processo di produzione e successivamente alle fasi post produzione e spedizione del prodotto. Ma anche tra le competenze che deve avere l’auditor nella conduzione degli audit di prima e seconda parte. In particolare, si dà ampio spazio alla trattazione del rischio nel p.to 6.1 “Azioni per affrontare rischi e opportunità”, esordendo con un aspetto già trattato ampiamente nell’edizione della ISO/TS 16949:2009, cioè la cosiddetta “Lesson learned da richiami di prodotto, audit di prodotto, ritorni e riparazioni dal campo, reclami, scarti e riparazioni”. Queste poche parole evidenziano la necessità di strutturare all’interno dell’azienda analisi mirate e complete che prendano in considera-

Il settore è tra quelli più strutturati in termini normativi, essendo tra i più trainanti dell’economia di molti Paesi che Studio Lanna & Associati – Roma producono beni di largo consumo. info@studiolanna.it T_M

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