EDITORIALE
Alessandro Ferrero
Prospettive
Future prospects
Cari Lettori, mai come quest’anno avrei voluto sfuggire da quella vetusta e spesso un po’ vuota tradizione che impone, all’inizio di un nuovo anno, di guardare alle prospettive future. Sia perché, non essendo particolarmente versato nell’arte di leggere una sfera di cristallo, che non possiedo, mi esporrei al ridicolo di insulse banalità o di previsioni puntualmente smentite dai fatti; sia perché gli eventi di questi ultimi tempi hanno fatto nascere in me qualche dubbio su quello che ci possiamo attendere. Mai come quest’anno, però, avrebbe significato nascondere la testa sotto la sabbia. Dopo aver perso il conto delle volte in cui ho cancellato e riscritto questo editoriale, ben conscio che quando lo rileggerò pubblicato mi apparirà inadeguato come le precedenti versioni, scossi via i residui di sabbia, provo a decifrare ciò che il nostro mondo delle misure si può attendere. Evito qualunque analisi geopolitica, che non mi compete e per la quale non mi sento per nulla attrezzato, limitandomi al piano strettamente tecnico. Stavamo, molto probabilmente, uscendo dalla fase più acuta di una pandemia, che stava dando segni di voler diventare endemica, e i segnali raccolti in questi due difficili anni ci indicavano con sufficiente chiarezza che la realtà delle misure aveva sofferto meno di altre realtà. Tra tanti segnali negativi di come la mancanza di una diffusa cultura metrologica avesse impedito di affrontare la pandemia sulla base di dati metrologicamente validati e, quindi, affidabili, è emerso un aspetto promettente e significativo: il mondo produttivo ha iniziato a dare maggiore importanza alle misure, come importante strumento per ottimizzare la produzione in un momento di crisi, in cui ridurre i costi senza penalizzare la qualità è diventata sempre di più l’arma vincente per restare competitivi. Non c’è stato neppure il tempo di pensare di rallegrarsene che è scoppiato il conflitto tra Russia e Ucraina, che sta tenendo tutti con il fiato sospeso per l’imprevedibilità degli sviluppi che può assumere. Uno sembra però chiaro: una nuova crisi energetica, almeno per quei Paesi (come il nostro) poveri di risorse primarie e, soprattutto, della lungimiranza necessaria per gestirle al meglio (ma
ricchi di aprioristici rifiuti che, se si potessero convertire in energia, ci renderebbero autosufficienti). La migliore arma per ridurre, nell’immediato, gli effetti della ridotta disponibilità di energia primaria è certamente quella di ottimizzare i consumi, eliminando qualunque spreco. Ci ritroviamo, in modo altrettanto, se non ancora più drammatico, nella stessa situazione in cui ci ha messi la pandemia: produrre al meglio con il minimo delle risorse. Ancora una volta sapere cosa misurare, come misurarlo, quale incertezza obiettivo ci serve per quella data applicazione e come garantirla nel tempo sembra essere lo strumento adatto per affrontare la crisi. Lo abbiamo saputo usare per limitare i danni della pandemia, ci può aiutare a superare questa crisi e ancor più, in prospettiva futura, a produrre senza sprecare risorse sempre più preziose per la nostra stessa sopravvivenza. Forse, nonostante gli eventi, il pessimismo più nero non è giustificato, perché qualche strumento per venire fuori da questa situazione lo abbiamo. Mai come in questi tempi, però, mi torna alla mente ciò che disse Churchill parafrasando, pare, le parole di Santayana: chi non impara dalla storia è condannato a ripeterla. Vale per gli aspetti geopolitici, ma vale anche in un campo, quello scientifico-tecnico, che deve per sua natura guardare avanti. In questo campo, la storia rappresenta una sorta di specchietto retrovisore in cui guardare, di tanto in tanto, per ricordare cosa ci ha portati al punto in cui ci troviamo, comprenderne gli aspetti positivi, per trarne insegnamento, e quelli negativi per non ripetere gli errori. Tutto_Misure ha un obiettivo: sviluppare e disseminare la cultura delle misure in tutti i suoi aspetti, senza dimenticare il percorso seguito per trarne utili insegnamenti. È per questo che, tra le nostre rubriche, ce n’è una su Storia e Curiosità. Per non rischiare di ripetere gli errori del passato e per contribuire a vedere il futuro sotto prospettive un pochino meno cupe di quel che sembrano. È il nostro piccolo contributo a sviluppare cultura e conoscenza, le uniche armi che, invece di distruggere, costruiscono. Se saremo bravi, avremo prospettive. Altrimenti… No, non ci possiamo permettere un altrimenti! Buona lettura. Alessandro Ferrero (alessandro.ferrero@polimi.it)
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