Tutto_Misure n.1 - 2021

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N. 01 ; 2021 I lockdown, che hanno caratterizzato a macchia d’olio il no stro Paese in quest’ultimo an no, hanno reso difficile la vita a tutte le imprese, comportando la necessità di rapidi adeguamenti e, in certi casi, l’avvio di radicali processi di cambiamento … (L. Cariglia) L’emergenza ha certamente accelerato l’approccio delle aziende agli strumenti e sistemi innovativi la cui adozione era da tempo in stand-by e che le norme in materia di distanziamento e prevenzione del contagio hanno fatto improvvisamente diventare indispensabili in tutti i settori d’attività. Basti pensare allo smart working, che nel nostro caso ci ha trovati pronti già da qualche anno, a livello sia d’infrastruttura sia di contratti specifici con i fornitori dei relativi servizi. E non mi riferisco soltanto alla possibilità di lavorare da remoto per il personale della ES-Tek ma anche per i nostri clienti, sempre più numerosi, che di colpo hanno iniziato a chiederci massicciamente di poter usare da remoto i nostri software. Sono parecchi e rilevanti gli effetti negativi della pandemia sull’andamento delle nostre aziende, e li cono-

sciamo purtroppo tutti molto bene; tuttavia fra i pochi aspetti positivi della pandemia, ripeto, va considerata la quantità di tempo resa disponibile a favore di tutti i decisori e responsabili di funzione, per analizzare e ripensare l’organizzazione delle proprie aziende in funzione delle mutate (spesso radicalmente) esigenze. Nel nostro caso, il codice ATECO di ES-Tek ci ha consentito di poter lavorare anche in presenza, a differenza di buona parte dei nostri clienti. Con molto tempo a disposizione abbiamo potuto rivisitare a fondo la nostra organizzazione, cercando di renderla più snella e pronta a rispondere alle esigenze, e soprattutto pensare a nuovi prodotti, che contiamo di sviluppare nei prossimi mesi per facilitare la gestione dei documenti per i diversi processi, come ad esempio la preparazione di documentazione PPAP per il settore automobilistico. In precedenza, ha accennato ai positivi ritorni che possono derivare a un’azienda dagli investimenti nella qualità: vorrebbe dettagliare maggiormente questa sua certezza…? (L. Cariglia) Lo sviluppo tecnologico da tempo in atto comporta profondi cambiamenti nei meccanismi che regolano i rapporti di fornitura. Il committente tende a scaricare sui fornitori sempre maggiori responsabilità (e relativi costi) a livello di controllo di qualità del prodotto e ciò rende evidente come il successo aziendale dipenda strettamente dalla capacità del fornitore stesso di soddisfare le esigenze del committente. Di conseguenza, i lotti che il committente affida al fornitore capace di diventare partner sono, ovviamente, sempre più sostanziosi, ma a fronte di un aumento esponenziale nella richiesta di controlli da effettuare e documentare: come dicevo, stiamo passando rapidamente dalle 4/5 quote da verificare a cento volte tante. Soddisfare tale richiesta (vitale per il mantenimento e consolidamento della clientela) implica la necessità di automatizzare il più possibile le operazioni di controllo qualità, abbattendo tempi e

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potenziale valore aggiunto da esso offerto, negli scorsi mesi per certi versi facilitato dal maggior tempo a disposizione durante la pandemia, sta gradualmente crescendo. Possiamo dire che nel settore meccanico si sta rapidamente andando verso un “nuovo” MUST: “Devo controllare tutto”. Ma tutto ciò è sempre più difficile e rischioso da svolgere manualmente, mentre il supporto di efficaci ed efficienti soluzioni informatiche, come la nostra, può portare all’utente elevati vantaggi, in termini di guadagno di tempo, incremento di qualità e affidabilità del controllo. Un altro aspetto molto positivo da non trascurare è legato alla possibilità d’importare tutti i dati acquisiti dalle macchine di misura o strumenti digitali, con la conseguente opportunità di generare vari tipi di report sulla base delle singole specifiche esigenze.

TECNOLOGIE IN CAMPO

costi, aumentando la qualità e affidabilità dei controlli e la possibilità di produrre reportistica di ogni tipo, secondo specifiche del cliente. Siamo ancora in una fase di crescita ragionevole dell’automazione, in quest’ambito, ma dovremo tenere conto che nella fase di ripartenza proprio questa capacità di supportare in modo innovativo le aziende committenti nel controllo qualità rappresenterà una delle discriminanti principali in fase di selezione dei fornitori. Il mio suggerimento ai decisori aziendali, pertanto, è quello di porre estrema attenzione al miglioramento dei processi connessi al controllo qualità, partendo da una certezza di base da tenere sempre ben presente nel prossimo futuro: senza garanzie della qualità, sempre più evolute, non si acquisiranno più commesse. Quindi iniziamo a informarci ora, anche se il cliente ci chiede una manciata di quote da verificare, e magari iniziamo a predisporre in tale ottica la nostra organizzazione: tra l’altro, se riuscissimo ad anticipare la sua richiesta più corposa di controlli, potremmo essere noi a proporglieli autonomamente, acquisendo così un vantaggio competitivo rispetto a eventuali potenziali concorrenti. Per convincere anche i titolari più scettici nei confronti di investimenti che non siano legati direttamente al “truciolo”, alla produzione, aggiungo che innovare il controllo qualità può soddisfare anche l’orgoglio personale dei vertici aziendali, offrendo la possibilità di documentare, esternamente e internamente, il livello della qualità che produciamo. Questo significa non solo gratificazione, motivazione, stimolo al miglioramento continuo, ma anche la possibilità di fronteggiare eventuali contestazioni da parte del cliente in merito alla conformità di un lotto, che altrimenti potrebbe essere rispedito al fornitore, con tutti i danni economici e d’immagine che ne deriverebbero. Tanti validi motivi per giustificare l’importanza degli investimenti legati alla qualità nella classifica degli strumenti prioritari per le aziende oggi impegnate nella ripartenza…! T_M  69


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