


«In questa luce e questo silenzio, anni di furore e notte si scioglievano lentamente. Ascoltavo in me un rumore quasi dimenticato, come se il mio cuore, fermo da tempo, ricominciasse a battere piano.»
TESTI
Patrick Lacan e Marion Besançon tratto da un racconto di Patrick Lacan
Marion Besançon
tunué
prendiamo soltanto il necessario per il weekend.
clarence? dove sei?
sono qui, papà. guarda, una testa da pettinare, come volevo. possiamo prenderla?
ma non è una roba da femmine, quella? e va bene. e vai! ora pensiamo alla spesa. dai, monta.
fatevi furbi, spendete meno sugli acquisti grazie alla carta conso, più economica. supermercati unite, chi è il più furbo? chi è il più furbo?
i più furbi siamo noi, eh... adesso vedrai.
smettila, così è troppo.
smetti, ti dico. siamo passati.
okay. era per sicurezza. mi scusi signora, mio figlio non si sente bene. crede che potrei... sì, sì... prego.
per fortuna che siamo una bella squadra io e te, eh?
TESTA DA PETTINARE
DIVERTITI CON TUTTI GLI
ACCESSORI!
Contiene: una spazzola magica un pettine elegante le per capelli per fare le trecce
uff... non è proprio giornata.
sei grande, clarence!
una bella squadra...
lo senti come ruggisce? siamo dei leoni, clarence!
R O A A AR!
OA R!
dei leoni!
ah, ma sta’ zitto, clarence!
ah ah ah!
come dice?
oh! che scandalo, signora mu!
ti fa male il ginocchio? ehi, ehi, niente parolacce.
niente male, quel taglio.
ma devo proprio farmi vedere da qualcuno... che palle. no, solo un fastidio.
non l’avevo tagliato, questo schifo?
sono un adulto, non conta.
quale schifo?
detesto il piracanta. dà un’impressione di trascuratezza.
hai proprio fame, eh? guarda, hai visto questo bel fiore autunnale?
non l’avevo vista. da quand’è che hanno un bebè?
Questa è la storia di una metamorfosi...
Quella di Clarence, che aspetta il giorno in cui sua madre uscirà dalla giungla di tubi che la mantiene in vita, mentre suo padre si trincera con tutto il suo dolore dietro un’aggressività iperprotettiva.
Quella di Adèle, che non parla – o meglio, che parla soltanto agli alberi che le fanno percepire le pulsazioni del mondo e agli uccelli che le adornano il capo da quando ha cominciato a fiorire.
Quella di Lucien, ipocondriaco e timoroso di qualsiasi contatto con il mondo esterno fino alla comparsa dei suoi primi boccioli.
Quella di un’umanità colpita da un giorno all’altro da un’inspiegabile mutazione vegetale.
È la storia di radici che s ’intrecciano È la storia di radici che s’intrecciano e di legami che si stringono e di che si stringono.