La storia del topo cattivo

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NEIL GAIMAN

traduzione di Omar Martini

per Mary

La storia del topo cattivo

Collana «Prospero’s Books» n. 130 I edizione: gennaio 2023

Sceneggiatura e disegni: Bryan Talbot

Illustrazione di copertina: Bryan Talbot

Traduzione: Omar Martini

Impaginazione e lettering: Maria Letizia Mirabella

Edizione originale:

The Tale of One Bad Rat™

© 1994, 1995, 2010, 2023 by Bryan Talbot. All rights reserved. All prominent characters and the distinctive likenesses thereof are trademarks of Bryan Talbot. Dark Horse Books® is a trademark of Dark Horse Comics, LLC, registered in various categories and countries. All rights reserved.

Mike Richardson • publisher

Randy Stradley & Dick Hansom • series editors

Chris Warner • collection editor

Mickie Villa & Tony Ong • collection design

Per l’edizione italiana

Copyright © 2023 Tunué S.r.l.

Published by permission of Dark Horse Books a division of Dark Horse Comics, Inc.

La postfazione di Jennifer Guerra è pubblicata in accordo con Oblique Studio, Roma

Direzione editoriale: Massimiliano Clemente

Tunué

Via degli Ernici 30 – 04100 Latina – Italia tel. 0773 661760 info@tunue.com | www.tunue.com

Stampato in Slovenia

prefazione di NEIL GAIMAN

I BAFFI DEL TOPO

Conosco Bryan Talbot da oltre un quarto di secolo. È pacato, appassionato, riflessivo, un bravo disegnatore e un bravo narratore. Se lo incontraste, vi piacerebbe.

Una delle cose che rende Bryan Talbot interessante, dal punto di vista della spinta creativa, è il fatto che continua a muoversi, continua a evolversi, continua a sfidare sé stesso. Non smette di imparare; affina nuove tecniche e nuove competenze. Ha iniziato come un giovane artista al di fuori dei radar, fino a diventare un importante creatore al centro dei radar. In ogni progetto che Bryan porta avanti, riconoscerete la sua mano. Ogni progetto è inconfondibile e in ogni progetto vedrete Bryan mostrare nuovi modi di disegnare a matita, inchiostrare, dipingere. Ci tiene immensamente a quello che fa e lo si nota nel prodotto finale. Ha sempre anticipato la massa: il suo primo romanzo a fumetti, Le avventure di Luther Arkwright, era un ambizioso racconto di mondi paralleli letteralmente in anticipo rispetto ai tempi in cui venne prodotto.

La storia del topo cattivo è stato il suo secondo romanzo a fumetti importante. È tratto da molte fonti, tra cui l’amore di Bryan per il Lake District britannico e il suo rispetto per l’opera della moglie di William Heelis, meglio conosciuta come Beatrix Potter.

Beatrix Potter è famosa soprattutto come la creatrice di Peter Coniglio; l’insieme della sua opera si è, sospetto, alquanto confuso nella mente popolare: i libri stessi sono stati lentamente sostituiti da un’ondata sdolcinata di prodotti di merchandising (ricordo di essere entrato in un centro commerciale americano di medie dimensioni trasformato nella terra di Beatrix Potter; ricordo un bambino urlante costretto a stare sul grembo peloso di un mostruoso Peter Coniglio). Le storie in sé però sono belle e oscure. Strani raccontini di maiali e scoiattoli, di gattini e topi, di volpi e conigli antropomorfi, tutti illustrati da acquerelli delicati e precisi. Non c’è niente di caldo nel mondo di Beatrix Potter: è un luogo pericoloso e orribile. Porto con me i ricordi d’infanzia dello scoiattolo grigio Timmy Tiptoes, costretto dagli altri scoiattoli ad attraversare un buco per entrare in una prigione all’interno di un albero cavo e morire di fame; di Tom Kitten, legato e pronto per essere cucinato vivo; delle ossa di coniglio che Benjamin Bunny trova fuori dalla tana della volpe in La storia di Mister Tod; della distruzione deliberata inflitta a una casa di bambole dai due topini cattivi.

Da bambino ho visitato Hill Top, la casa di Beatrix Potter a Sawrey, e sono giunto alla conclusione che la Potter dipingeva ciò che vedeva, e lo dipingeva in modo molto accurato. Sebbene la storia di dolore e guarigione di Bryan usi l’opera di Beatrix Potter come punto di partenza e come motivo ricorrente, la vicenda che racconta non è di animali, ma di persone. È una storia di forza, dolore e sopravvivenza. Non è necessario sapere nulla dell’opera di Beatrix Potter per apprezzare questa Storia del topo cattivo.

La prima volta che ho scritto un’introduzione a Bryan e a quest’opera è stata quindici anni fa. Da allora, è stata pubblicata in più di una dozzina di paesi, ha vinto una ventina di premi, è stata costantemente utilizzata nei programmi di alfabetizzazione degli Stati Uniti e del Regno Unito e nei centri contro l’abuso sui minori di una mezza dozzina di paesi. Bryan ha continuato a realizzare opere straordinarie, reinventandosi a ogni libro (più di recente con il fumetto di non-fiction Alice in Sunderland e il poliziesco steampunk con animali antropomorfi Grandville). È stato anche il primo rappresentante britannico, tra noi che facciamo fumetti, a ricevere un dottorato per il suo lavoro.

Gli anni passano e Bryan rimane gentile e saggio, e il suo lavoro acuto come sempre. Adesso smettete di leggere questa introduzione e iniziate La storia del topo cattivo…

CITTÀ

C’era una volta un topo molto cattivo…

ciao, cosa vuoi?

oh, vuoi fare pipì?
che tointelligente
FiNiTO?
HAi FAME,
MA
CHE COSA SCHiFOSA! ANDiAMO! NON
UOMiNi!
NATA
FAMiMANO UN

Quando gli abusi arrivano dalle persone di cui ti fidi, all’interno dell’ambiente che avrebbe dovuto proteggerti, allora è tempo lasciare tutto e partire. È quello che decide di fare la giovane Helen per non subire più le pesanti attenzioni del padre.

Accompagnata da un topolino, intraprende ciò che all’inizio sembra una semplice fuga, un vagabondare, ma che man mano si rivela un percorso il cui disegno segue le tappe della vita di Beatrix Potter, l’amata autrice delle storie di Peter Coniglio. Storie belle e oscure. Strani raccontini di maiali e scoiattoli, di gattini e topi, di volpi e conigli antropomorfi, tutti illustrati da acquerelli delicati e precisi. Ma non c’è niente di caldo nel mondo di Beatrix Potter: è un luogo pericoloso e orribile.

Infatti il cammino di Helen non sarà né breve né facile: lungo la strada farà incontri che rischieranno di riaprire le ferite e peggiorare i traumi, ma troverà anche persone disposte a comprendere e aiutare.

La storia del topo cattivo è un meraviglioso racconto di forza, dolore e sopravvivenza.

“… una storia intessuta con amore che in fondo parla del valore dell’arte e del raccontare, di cosa possiamo trarre dal passato e portare nel futuro…”

NEIL GAIMAN

Autore di The Sandman e American Gods

“… un’ingegnosa narrazione intertestuale che intreccia bellezza e stravaganza e, soprattutto, la visione del mondo di Beatrix Potter con quella di come esso è diventato ora; il delicato accostato al selvaggio; Peter Rabbit perso fra i cartoni alla stazione. Eccellente sotto ogni punto di vista.”

ALAN MOORE

Autore di Watchmen

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