Cambiare e Vivere Labico news 2008

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Anno 2, numero 2

28 febbraio 2008

Cambiare e Vivere Labico News

Osservazioni al PRG: a chi giova? Abbiamo impiegato 5 estenuanti sedute per discutere di 29 osservazioni al PRG. Non sarebbe di per sé un cattivo risultato, se si fosse proceduto per logica. Invece navighiamo a vista e non certo per colpa nostra, quando dico nostra intendo quella mia e di Danilo. La colpa, se mai, è da ricercare nel gruppetto di maggioranza: il sindaco, Giordani, il vicesindaco, Galli, l’assessore all’Urbanistica, Di Stefano, l’assessore ai servizi sociali, Scaccia. Già, che c’entra Scaccia, mi direte voi? Non lo so, potrei rispondervi io! Forse - vado ad intuito - l’assessore Scaccia ha la funzione di guardiano di qualche interesse specifico. Anzi ad essere ancora più preciso, non solo lui, ma tutti i componenti di maggioranza hanno il medesimo compito: restituire qualche favore elettorale promesso durante la campagna per le amministrative. Già alla riunione preliminare abbiamo capito qual era l’antifona: non sapevano neanche loro il motivo per cui si trovavano lì. Noi abbiamo cercato di esporre le nostre motivazioni e il nostro criterio di lavoro: bisognava individuare una vocazione del nostro territorio e proseguire su quel percorso. Tutto sarebbe diventato più facile: le osservazioni sarebbero state accettate o rifiutate in base a ciò che il nostro territorio sarebbe stato in grado di offrire. Invece, nulla. Su nostra specifica domanda non hanno saputo rispondere, anzi ci hanno detto che Labico non ha più una vocazione. A noi è parso subito chiaro che mentivano, perché dall’accoglimento delle osservazioni ci siamo accorti che la vocazione la conoscevano benissimo: quella degli affari, se degli amici ancora meglio. E’ veramente scandaloso il modo senza logica di procedere. Secondo noi, sarebbe stato importante dividere le osservazioni per zona o per attinenza, avremmo avuto in tal modo un maggiore quadro d’insieme. Avremmo potuto accogliere o respingere in blocco osservazioni spinte da un unico obiettivo. Invece, il fatto di procedere in ordine di protocollo, cioè in base alla data di presentazione, non ci permette di sapere quante osservazioni sono indirizzate su un territorio o su territori attigui, rischiando di accoglierne una e respingerne altre o viceversa. Forse è stato architettato ad arte, proprio per fare in modo di accoglierne una, per poi creare un precedente ed accogliere tutte le altre della stessa tipologia, anche se prive di logica e svincolate dal contesto urbanistico. Forse, la cosa è fatta di proposito, in modo da non darci la possibilità di

di Maurizio Spezzano

capire il giochetto, quello cioè di svelare in anteprima la volontà di costoro di dividere le osservazioni in buone e cattive: buone quelle degli amici, cattive tutte le altre. Abbiamo avuto la prova provata che sia così, da un episodio accaduto in una seduta e che mi riservo di rendere pubblica alla prima occasione utile. La verità è che mancando di una visione complessiva del paese, cioè di un progetto per Labico, si procede a tentoni, in previsione di un’ulteriore colata di cemento. Anche questa potrebbe essere una vocazione per il nostro paese: fare di Labico un paese dormitorio (più di quanto già non sia) con edilizia a basso costo, che intercetti tutti i fuoriusciti dalla città di Roma. Ma se si vuole che sia così, devono avere il coraggio di dirlo e di non mascherarlo sotto le spoglie del falso progresso. Ora che ho la possibilità di studiare più a fondo la variante al PRG, ho la sensazione che chi l’ha redatta non aveva cognizione di ciò che faceva. O meglio l’avevano coloro che hanno saputo mascherare i propri interessi, trasformandoli nel disegnino senza capo né coda della cartografia. Faccio solo qualche esempio: verde pubblico a macchia di leopardo, disseminato sulla zona più lontana e tale da non poter essere fruito; zona di recupero con alcune particelle catastali di notevoli ampiezze, ma che non hanno nulla da recuperare; zone di espansione edilizia, incastonate in altre zone senza logica alcuna, se non quella di far fare soldi a palate a qualcuno, anche se al momento non abbiamo capito chi, o meglio, lo abbiamo capito ma ci sfuggono alcuni particolari; errori seminati in quantità industriale; e, colmo dei colmi, cartografia risalente al 1997 e quindi non aggiornata, che non tiene conto di ciò che è avvenuto a Labico negli ultimi anni. Infatti, per poter comprendere appieno alcune osservazioni, bisogna fare ricorso ad una fotogrammetria, cioè una foto scattata dall’alto che ci indica con precisione la presenza o meno di costruzioni su un determinato territorio. Nell’ultimo incontro, io e Danilo, abbiamo depositato una dichiarazione scritta, chiedendo una sospensione dei lavori, affinché si aggiorni la cartografia, che fino a prova contraria è l’unico documento ufficiale di lavoro per la Commissione, la stessa cartografia su cui sono state avanzate le osservazioni. Ora se questa non corrisponde al vero, è chiaro che chiunque fra i citSegue a pag 2…


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