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Segni morfologici della COLESTASI non sono sempre presenti, ma quando c’è si manifestano come una forte risposta infiammatoria con interessamento dei duttili biliari negli spazi porto-‐biliari. Normalmente l’evoluzione è verso la guarigione ed è caratterizzata dalla scomparsa di fenomeni degenerativi e detriti necrotici, dal riassorbimento dell’infiltrato infiammatorio e dal riordinamento delle strutture trabecolari. - EPATITI CRONICHE: un’epatite si definisce cronica se la durata dei sintomi dura da oltre 6 mesi. La frequenza della cronicizzazione varia a seconda del virus che causa l’epatite: quasi nulla in caso di HAV e HEV, 1-‐10% in caso di HBV, ben oltre il 50% in caso di HVC, 80% in caso di associazione HBV + HDV. La natura dell’HCV è diversa da HAV e HBV. L’epatite B è data dalla perdita di un equilibrio tra il virus e la difesa dell’ospite. L’evoluzione verso la cronicità è data dall’entità della risposta immune. Nell’epatite C l’HCV è di natura MUTABILE e produce fenotipi immunitari diversi che non sono riconosciuti dall’ospite. HCV produce autonomamente la proliferazione epatocellulare. Macroscopicamente il fegato appare ingrandito, con sfumatura verdastra (se c’è colestasi) o giallognola (se c’è steatosi), superficie granulosa e consistenza lievemente aumentata in rapporto con il grado di fibrosi. Microscopicamente le epatiti croniche possono essere considerate LIEVI, MODERATE, SPICCATE, GRAVI a seconda della assenza/presenza e della entità di indicatori di attività e di evoluzione in fibrosi. Gli INDICATORI DI ATTIVITA’ sono l’infiltrazione infiammatoria degli spazi porto-‐biliari, la necrosi coinvolgente la membrana limitante, la necrosi parcellare intralobulare, la necrosi a ponte o in più acini. Gli INDICATORI DI EVOLUZIONE IN FIBROSI sono l’allargamento degli spazi porto-‐biliari, i setti connettivali a ponte, la circoscrizione da parte di questi setti di aree nodulari (inizio della cirrosi!). Un marker utile per verificare l’attività dell’epatite cronica è la “epatite dell’interfaccia”: si tratta della presenza di necrosi vicino alo spazio portale (detta necrosi a BOCCONE o PIECEMEAL NECROSIS). Questa necrosi cresce verso l’interno andando ad isolare una parte del lobulo dalla vascolarizzazione; si forma uno PSEUDOLOBULO che a le stesse caratteristiche del lobulo, ma è seza vascolarizzazione. La diagnosi eziologica è fatta per lo più in base a dati clinici, anamnestici e laboratoristici. La diagnosi istologica può essere utile per lo più per HBV (aspetto a vetro smerigliato). La differenza fra epatite attiva e persistente è data dal rapporto dell’infiltrato con il parenchima circostante. ALTRE EPATITI VIRALI: se non meglio specificato per “epatite virale” si intende una epatite causata da un virus puramente epatotropo (quelli trattati nel paragrafo precendente). Tuttavia esistono epatiti causate da infezioni virali in cui il fegato non è normalmente il bersaglio principale: -‐ MONONUCLEOSI INFETTIVA in corso di infezione con Epstein-‐Barr virus si può avere una epatite ITTERICA mediata da meccanismi immunologici. Le lesioni istopatologiche presenti sono rappresentate da infililtrazioni infiammatorie negli spazi porto-‐biliari e anche in sede intralobulare, con piccoli focolai sparsi di necrosi parcellare. -‐ FEBBRE GIALLA da Arbovirus (Virus Dengue). È una malattia febbrile con ittero e sindrome emorragica, spesso letale. Macroscopicamente il fegato appare di colorito giallo pallido con screziature emorragiche, di consistenza molle. Alla sezione si nota un offuscamente del disegno lobulare. Microscopicamente le lesioni caratteristiche sono: necrosi zonale, corpi di Councilman, detriti intranucleari acidofili. -‐ EPATITE ERPETICA da virus Herpes simplex nel neonato. In pochi giorni può insorgere una malattia grave con tumefazione epatica, ittero e sindrome emorragica. Nel fegato sono presenti focolai miliari formi di necrosi e corpi inclusi in epatociti sofferenti. -‐ EPATITE DA CITOMEGALOVIRUS in neonato e adulti con AIDS. Gli epatociti sono notevolmente ingranditi e presentano spesso corpi inclusi nucleari. Questi sono separati dalla cromatina per interposizione di uno spazio chiaro e conferiscono al nucleo un caratteristico aspetto a “occhio di uccello”. ALTRE EPATITI •
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