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FEGATO E VIE BILIARI (Ascenzi e Robbins) Alcune lesioni istologiche elementari importanti NECROSI Ricordare le alterazioni di base del nucleo nella necrosi: • Picnosi: Riduzione progressiva del nucleo per perdita di materiale nucleare più intensamente colorabile. • Carioressi: Frammentazione del nucleo in zolle di varia grandezza. • Cariolisi: Il nucleo si disgrega in zolle di piccole dimensione e si scioglie nel citoplasma. • Vacuolizzazione nucleare: Disintegrazione circoscritta a certe zone del nucleo; Attivazione enzimi idrolitici intranucleari o distruzione diretta degli acidi nucleici. MICROSCOPICAMENTE: - Necrosi Parcellare o a facolaio: si incontra più frequentemente nell’epatite virale acuta. È una necrosi litica in cui e lesioni interessano gruppi di POCHI elementi cellulari e sono sparse nel lobulo. I focolai sono presto infiltrati da cellule infiammatorie (linfociti, granulociti e istiociti). Possono ritrovarsi corpi di Councilman. La necrosi focale è “A SPOTTING”, casuale nel singolo lobulo. Si ha interessamento solo endolobulare. -‐ Necrosi della membrana limitante: è una necrosi a focolaio con particolare localizzazione alle aeree periferiche del lobulo, che risulta di aspetto “sbocconcellato” (rosicchiato) al limite verso il connettivo degli spazi porto-‐biliari. Tipica di epatite cronica e cirrosi. - Necrosi Zonali: interessano una fascia circolare nel lobulo in zona: centrale, intermedia o periferica. Dovuta a fattori tossici o ipossici. - Necrosi zonale centrolobulare: colpisce gli epatociti situati nella fascia circostante a vena centro lobulare. Si manifesta solitamente in caso di intossicazioni da idrocarburi e ipossia nella congestione passiva. - Necrosi zonale Intermedia: interessa una fascia circolare interposta tra le aree centrolobulari e le aree periferiche del lobulo. Caratteristico della febbre gialla e intossicazione da berillio. - Necrosi zonale periferica: interessa le aree più esterne del lobulo, attorno agli spazi porto-‐ biliari. Dovuta per lo più ad agenti tossici come i fosforo, a eclampsia, a colestasi da ostacolo extraepatico. - Necrosi confluenti: interessano aree più estese rispetto alle parcellari. A seconda della loro distribuzione topografica si possono distinguere in: • A PONTE caratteristiche di epatiti virali e croniche. Essa è definita a ponte poiché coinvolge un’intera banda di epatociti. Possono esistere: a) necrosi a ponte porto-‐biliari: si estendono tra spazi porto biliari adiacenti, lungo le zone 1 di due lobuli vicini. b) n. a ponte porto-‐centrali: si estendono tra territori situati tra uno spazio porto-‐biliare e la vena centrolobulare di un lobulo adiacente, e interessano per o più aree di zona 3. c) n. a ponte centro-‐centrali: colpiscono aree comprese tra vene centrali di due louli vicini e interessano aree di zona 3. • NECROSI SUB-‐MASSIVE colpiscono la maggior parte del lobulo in maniera irregolare. • NECROSI MASSIVE coinvolge praticamente tutti i lobuli estendendosi a tutto il parenchima epatico. MACROSCOPICAMENTE: Sono più evidenti le necrosi confluenti, sub-‐massive e massive. Nelle forme massive il fegato risulta rimpicciolito (++ a carico del lobo sinistro) e diminuito di peso (fino a 500g). Se il processo però avviene velocemente paradossalmente è possibile che l’organo appaia ingrandito e aumentato di peso. La consistenza è flaccida e spesso la capsula appare grinzosa. Nelle forme sub-‐massive ci sono aree più o meno ampie di parenchima interessato dalla necrosi. Nelle zone di necrosi il disegno lobulare è completamente cancellato; le zone appaiono di colorito giallastro spesso con porzioni variegate di rosso per stravasi emorragici e di verde per imbibizione biliare. In seguito a necrosi si può avere: fibrosi (con formazione di setti attivi o passivi), rigenerazione (per iperplasia epatocitaria compensatoria), formazione di noduli rigeneranti intrappolati tra setti fibrosi.
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