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ASCESSO: una delle complicanze più temibili; è una raccolta di pus in una cavità NEOFORMATA!! Il pus può farsi strada verso l’esterno o verso la pleura EMPIEMA: è una raccolta di pus in una cavità GIA’ FORMATA. Se il pus giunge alla pleura si avrà empiema pleurico. Infarti ischemici PERICARDITE PURULENTA Triade di Marchiafava Insufficienza MIOCARDICA per aumento pressione polmonare Morte
Polmonite a focolaio o Broncopolmonite: i bronchi sono colpiti perché servono funzionalmente il parenchima polmonare e si trovano al suo interno. Possono essere causate da un gran numero di agenti eziologici (stafilococchi, streptococchi, pneumococchi, haemophilus, pseudomona aeruginosa, funhi e virus). Colpisce più bambini ed anziani. Interessa un focolaio sublobare, che non corrisponde ad un segmento anatomico, direttamente contiguo o servito da un bronchiolo. Caratteristiche: coinvolgimento del bronchiolo e localizzazione focale. Condizioni predisponenti: diabete (perché il muco è abnormemente glicato!), fumo, bronchite cronica, ipertensione arteriosa (il cuore sx è ipertrofico e il polmone risulta edematoso e congesto). I focolai possono essere multipli e di grandi dimensioni. Focolai multipli possono confluire in un apparente unico focolaio e coinvolgere un intero lobo, ma non si può confondere con una polmonite lobare per due caratteristiche: 1) ASINCRONIA della lesione (la sincronia è tipica della polmonite lobare) 2)Presenza di coinvolgimento dei bronchi (infatti nelle broncopolmoniti all’RX non c’è il broncogramma aereo). Il focolaio alevolitico riguarda gli alveoli ma risparmia il parenchima. I focolai sobo spesso bilaterali, localizzati ai lobi inferiori e di dimensione variabile (acinose, lobulari, lobari se confluiscono). Macroscopicamente le lesioni sono simili a quelle della polmonite lobare, ma il grado di epatizzazione è sempre meno pronunciato nelle broncopolmoniti. Microscopicamente si nota essudato intralveolare più povero di fibrina rispetto alle pol. Lobari. Il modo in cui la lesione evolve ed esita è simile a quello della polmonite lobare, e tende a sterilizzarsi con risoluzione dell’essudato in 7-‐9 giorni. Con gli antibiotici disaccoppio i due eventi e l’essudato non si risolve; l’evoluzione della patologia nei casi (trattati o non trattati) in cui l’essudato non si risolve è la formazione da parte della fibrina di una matrice provvisoria che crea aderenze pleuriche e la seguente organizzazione con il collageno in una struttura stabile e definitiva con fibrocellule e vasi, che riempie il lume degli alveoli (carnificazione). In ogni caso all’Rx l’opacità permane (non si fa prima di 3 mesi, che il pz è guarito lo dice il decorso clinico). Complicanze: -‐ Carnificazione -‐ Ascesso: più frequente evoluzione di necrosi del parenchima, di broncopolmonite da aspirazione e di bronc. Ab ingestis Polmonite Interstiziale: sono polmoniti dovute per lo più a virus, ma anche a micoplasmi, clamidie e rickettsie. Morfologicamente sono caratterizzate dal fatto che il processo infiammatorio non riguarda gli alveoli (come nelle alveoliti) ma riguarda l’INTERSTIZIO, cioè tutto ciò che si trova intorno agli spazi aerei (si distingue in grosso e fine) e l’infiltrato infiammatorio interstiziale NON ESSUDATIVO in quanto c’è flogosi produttiva e sono sempre di tipo cronico! Da un punto di vista clinico vengono definite come polmoniti ATIPICHE PRIMARIE: atipiche clinicamente parlando (tosse più stizzosa della polmonite lobare) primaria perché non era conosciuto l’agente eziologico. Può dare broncopolmonite batterica come complicanza di una infezione delle alte vie aeree. Ci possono anche essere alveoliti necrotizzanti sostenute da virus (grandi pandemie), ma sono delle eccezioni; queste avvengono per infezione diretta virale della parete alveolare con successiva necrosi e insufficienza respiratoria ingravescente.
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