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Cause predisponenti sono: infezione delle prime vie aeree da parte di pneumococco, che può essere subclinica (pneumoc. Saprofitico) o debolmente clinica; ingestione di alcool (sia per alcolismo cronico sia per ingestione occasionale neanche eccessiva). Cause scatenanti: esposizione a PERFRIGERAZIONI ACUTE (sbalzi di temperatura): ridistribuzione di sangue in circolo vasocostrizioni e shunt dal sistema superficiale a quello profondo: il sangue viene indirizzato verso il circolo splancnico per evitare perdita di calore dalla cute congestione polmonare. In questo caso se il polmone è congesto e viene inalato uno pneumococco si ha la polmonite lobare. E’ una patologia NON CONTAGIOSA perché AUTOINFETTIVA che si basa su una precedente infezione e su cause scatenanti. Prima della scoperta degli antibiotici era letale nel 50% dei casi. Oggi con l’uso degli antibiotici è letale solo nel 5% dei casi. Questi dati comprendono sia casi non riconosciuti sia riconosciuti e trattati di solito complicati da sepsi pneumococcica. La sepsi è il venir meno dei meccanismi di circoscrizione del microbo da parte del sistema immunitario. Quando si diagnostica una polmonite lobare bisogna stabilire se c’è sepsi o meno; se c’è sepsi il trattamento è diverso. Per capire se è presente sepsi o meno è utile ricordare la TRIADE METAPNEUMONICA DI MARCHIAFAVA che racchiude le manifestazioni tipiche della sepsi pneumococcica, cioè: Polmonite lobare + Meningite pneumococcica + Endocardite batterica acuta! Aspetto macroscopico: interessa un lobo INTERO in modo SINCRONO e UNIFORME. Nella patologia si susseguono 4 fasi anatomopatologiche nel giro di 9 gg: 1) INGORGO comincia la malattia clinica acutamente con brividi e febbre oltre 40°C, di solito SENZA sintomi tipici di malattia respiratoria. Tutti i capillari dei setti sono dilatati e ingorgati di sangue. Con l’auscultazione si sente la CREPITATIO INDUX (rumore patologico che si avverte quando negli alveoli sono presenti contemporaneamente aria ed essudato;si apprezza nelle fasi iniziali della polmonite -‐ stadio dell'ingorgo -‐ quando sulla parete alveolare si va formando un tenace essudato fibrinoso), nella fase ascendente della malattia. Macroscopicamente: lobo colpito è disteso, rosso scuro, pesante e pastoso, ricco di sangue e di liquido emorragico che sgorga al taglio. Microscopicamente: alveoli contengono molti globuli rossi + liquido essudatizio coagulato + macrofagi + numerosi pneumococchi; i capillari appaiono dilatati. 2) EPATIZZAZIONE ROSSA il polmone è rosso scuro e ha la consistenza aumentata, solida come quella del fegato perché gli alveoli non contengono più aria ma essudato fibrinoso. E’ detta “rossa” perché viene mantenuta l’intensa congestione dello stadio di ingirgo. Il parenchima non è più crepitante. In questa fase sono presenti diversi segni: -‐ Ottusità di coscia: alla percussione non c’è aria -‐ Soffio bronchiale trasmesso: alla auscultazione -‐ Assenza di murmure vescicolare perché non c’è aria negli alveoli ma c’è ancora nei bronchi -‐ RX: si vede l’opacizzazione uniforme con il disegno dei bronchi liberi da essudato. Il cosiddetto segno del “broncogramma aereo” -‐ Quando l’essudato aumenta la P chiude i capillari della parete alveolare 3) EPATIZZAZIONE GRIGIA i vasi non sono più congesti ma aumenta la fibrina che conferisce il colore grigio. La fibrina aumenta fino a comprimere i capillari alveolari e i macrofagi digeriscono le emazie accumulando emosiderina. I capillari diventano anossici; i granulociti neutrofili (che causano la glicolisi anaerobia) si attivano e producono idrolasi acide che abbassano il PH e portano a degradazione dell’essudato fibrinoso e digestione contemporanea del parenchima. 4) RISOLUZIONE Eliminazione dell’essudato con l’espettorato, l’aria torna negli alveoli. Si ha una guarigione acuta per CRISI, con sfebbramento e tosse produttiva cui consegue la risoluzione completa. Se viene trattata con antibiotici il pz sfebbra in molto meno di 9 gg. Senza terapia il meccanismo che elimina l’essudato è lo stesso che elimina l’infezione. Con terapia, gli antibiotici hanno azione battericida ma non agiscono sull’essudato, quindi anche dopo lo sfebbra mento l’essudato e l’epatizzazione rimangono anche per mesi. -‐-‐ COMPLICANZE: le complicanze della polmonite lobari sono: • CARNIFICAZIONE: è la più frequente nelle polmoniti lobari trattate. La fibrina residua richiama fibroblasti che trasformano essudato in collagene.
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