Anatomia patologica appunti[1] unlocked

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Le emorragie apoplettiche molto grandi possono ROMPERSI e il sangue può versarsi nei ventricoli (INONDAMENTO VENTRICOLARE) oppure direttamente negli spazi sub aracnoidei (EMOCEFALO INTERNO). La patogenesi di questa emorragia non è nota, ma ci sono fattori considerati influenti per la rottura della parete del vaso: 1. Regime pressorio del vaso 2. Alterazioni della parete arteriosa (aterosclerosi) 3. Modificazioni del tessuto periva sale: alterazioni regressive dei tessuti periva scolari causerebbero una mancanza di CONTROPRESSIONE sulla parete vasale. -­ Demenza multinfarto  i pazienti che ne corso di mesi e anni soffrono di infarti multipli e bilaterali della sostanza grigia e bianca possono sviluppare una sindrome clinica caratterizzata da alterazioni del movimento e sintomi pseudo bulbari, spesso con sovrapposizione di deficit neurologici focali. Questa sindorma è detta DEMENZA VASCOLARE (o multinfartuale) ed è causata da una patologia vascolare MULTIFOCALE che consiste in: 1. Aterosclerosi cerebrale 2. Trombosi vasale o embolizzazione a partenza dai vasi carotidei o dalle cavità cardiache 3. Sclerosi cerebrale arteriolare da IPERTENSIONE CRONICA. -­ ANEURISMI INTRACRANICI ed EMORAGGIA SUBARACNOIDEA  gli aneurimi intracranici possono essere dovuti a numerose cause: • Di natura mal formativa • Provocati da aterosclerosi o arteriti • CONGENITI: sono i più frequenti. Sono il risultato di una IPOPLASIA congenita della parete vasale, nella maggior parte dei casi. Il difetto interessa solitamente a tonaca media. Si manifesta in età tardiva (circa nel V decennio!). Macroscopicamente si tratta di un aneurisma sacciforme le cui dimensioni variano da una testa di spillo fino a 30 mm e si presenta a forma di BACCA. Le localizzazioni più comuni sono lungo la arteria cerebrale media a livello della sua prima o seconda biforcazione e il punto di confluenza della comunicante anteriore con una arteria cerebrala anteriore. L'arteria di Charcot (cerebrale media) o dell'emorragia cerebrale è dove si formano i microaneurismi di Charcot-­‐Bouchard, grandi come un quarto di una capocchia di spillo, la rottura dei quali causa lo "sfacelo" dell'emisfero cerebrale. Istologicamente la parete dell’anuerisma è costituita da un sottile strato di connettivo fibroso sul cui versante interno ci sono trombi laminari in via di organizzazione. La limitante elastica risulta sfibrillata e degenerata. La maggior parte di questi aneurismi va incontro a rottura e il paziente può morire. Lo spandimento emorragico avviene solitamente negli spazi SUBARACNOIDEI e distrugge e invade gli emisferi cerebrali. La rottura avviene in seguito a traumi e sforzi di entità limitata (come un colpo di testa o una caduta), mentre in altri casi è dovuta a esercizi e sforzi fisici violenti. In caso di spandimento sub aracnoideo il sangue rimane confinato al di sotto dell’aracnoide e la superficie cerebrale si presenta di aspetto CRUOROSO (termine che indica il sangue intero o il coagulo), ma il lavaggio non permette la rimozione dello stravaso. Il versamento sub aracnoideo causa una condizione irritativa delle leptomeningi, che si manifesta con rigidità nucale che poi diventa rachidea. Se il paziente non muore il sague stravasato viene rimosso da macrofagi pigmenti fero e il liquor si fa xantocromico. Clinicamente i sintomi sono dovuti ad un improvviso aumento della pressione intracranica. IPERTENSIONE ENDOCRANICA: complesso costante dei sintomi di interesse neurologico che compaiono tutte le volte che la pressione aumenta all'interno della scatola cranica. Ciò accade per un tumore, per un edema cerebrale, per la chiusura dei fori che mettono in comunicazione i ventricoli cerebrali con la zona posta tra il sistema nervoso e la teca ossea (fori attraverso i quali defluisce il liquido cefalorachidiano), per una difficoltà all'uscita del sangue venoso (dovuta a stasi circolatoria) dal cranio e per un aumento nella secrezione del liquido cefalorachidiano. I sintomi dell'ipertensione endocranica sono: la cefalea, accentuata dalla stazione eretta e dalla tosse (dovuta a compressione e stiramento delle arterie e delle fibre sensitive dei nervi cranici); il vomito (talora senza nausea, a getto, presente la mattina, facilitato dalle oscillazioni del capo); la papilla da stasi, cioè la papilla ottica che all'oftalmoscopio appare sollevata sul fondo dell'occhio, con margini sfumati e qualche emorragia; le vertigini; i cambiamenti di carattere; le convulsioni epilettiche; la paralisi del muscolo oculomotore resto esterno. Naturalmente non tutti i sintomi sono presenti contemporaneamente.

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