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diventano grigiastri, duri, asciutti, poco demarcati dal tessuto circostante. L’epitelio iperplastico è caratteristicamente sollevato in escrescenze papillari. Inoltre si possono rinvenire localmente piccole aree infartuati con metaplasia squamosa ai margini. Clinicamente i sintomi sono dovuti a due conseguenze: 1. Compressione dell’uretra: disuria con getto poco potente 2.Ritenzione urinaria: produce inizialmente distensione e ipertrofia della vescica (detta “a colonne” per la prominenza dei fasci muscolari lisci). Nella fase di scompenso si ha iscuria paradossa, infezioni urinarie ascendenti fino all’IRC (prodotta dalla pielonefrite cronica e dall’idronefrosi). Nella vescica possono formarsi pseudodiverticoli dati dalla protrusione della mucosa in conseguenza dell’aumentata pressione interna. È stato definitivamente dimostrato che l’iperplasia prostatica NON è una lesione precancerosa. - Iperplasia atipica: è detta anche ADENOSI. Si tratta di una lesione istologica circoscritta formata da piccoli acini con scarso stroma interposto. È una lesione importante perché può essere confusa con un adenocarcinoma e presumibilmente è una lesione precancerosa. - Iperplasia cribiforme a cellule chiare: detta MICROACINARE. Il lume degli acini è occupato da tessuto epiteliale formato da cellule con ampio citoplasma chiaro contenente glicogeno. - Adenosi sclerosante: ci sono piccoli acini mal configurati ed irregolarmente distribuiti che si associano ad uno stroma ricco di cellule. CARCINOMA PROSTATICO È il cancro più frequente del sesso maschile (69 x 100000 abitanti in USA, seguito da quello del polmone Classificazione: che lo supera però come mortalità). L’incidenza è ancora 1) K clinico: palpabile attraverso maggiore se si considerano i focolai microscopici esplorazione rettale carcinomatosi di riscontro occasionale (carcinoma latente o incidentale), che non danno problemi durante la 2) K incidentale o latente: vita: fino al 70%(!) oltre la settima decade di vita. Vi asintomatico, non palpabile, di sono importanti differenze geografiche: questo tumore è dimensioni microscopiche, estremamente raro tra gli asiatici ma essi acquisiscono il rilevabile solo con indagini rischio della popolazione residente quando migrano. Per istologiche cui oltre fattori genetico-‐razziali sono importanti anche quelli ambientali. L’età media alla diagnosi è 73 anni: 3) K occulto: si manifesta con le quindi l’incidenza è aumentata negli ultimi anni anche metastasi per l’innalzamento dell’età media. I fattori di rischio sono poco conosciuti: l’insorgenza in età avanzata e i dati sulle popolazioni migratorie confermano l’importanza dei fattori ambientali. Tra questi si è pensato a una dieta ricca di grassi che potrebbe innalzare i livelli di testosterone, mentre forse risulta protettivo il complesso vitaminico A. Gli androgeni hanno un ruolo quantomeno permissivo (trofismo delle cellule epiteliali ghiandolari), in quanto il carcinoma prostatico non si verifica mai dopo orchiectomia. Per quanto riguarda la base genetica e molecolare, in 1/3 dei casi familiari è stato mappato un gene di suscettibilità sul cromosoma 1q24-‐25, più un’altra serie di geni oncosoppressori localizzati sui cromosomi 8p, 10q, 12p, 16q22 (gene per la caderina-E). Morfologiamente in più della metà dei casi il carcinoma insorge nella zona periferica – posteriore, ed è quindi palpabile all’esplorazione rettale. Macroscopicamente il tumore si confonde con il tessuto normale, mentre al tatto è molto più duro, stridente al taglio. L’origine può anche essere multicentrica al momento della diagnosi e ci può essere infiltrazione degli organi limitrofi (vescica, vescicole seminali, retto). Istologicamente la maggior parte sono adenocarcinomi derivati dagli acini ghiandolari o dai dotti e conservano un’architettura ben riconoscibile, tuttavia lo strato cellulare basale, più esterno è assente (mentre c’è nella prostata normale e in quella iperplastica) e gli acini hanno disposizione disordinata. I nuclei delle cellule hanno atipie aspecifiche come ipercromasia, prominenza dei nucleoli, moderato pleomorfismo. La diagnosi differenziale con iperplasia nel caso di un carcinoma ben differenziato può essere ardua anche perché le mitosi sono rare. Un elemento che contraddistingue il carcinoma è il tipo di crescita schiena-‐schiena delle ghiandole (cioè tutte addossate, con scarso stroma), oltre a segni di malignità come il superamento della capsula, infiltrazione di vasi, linfatici e spazi perineurali. Nelle forme meno differenziate le cellule sono riunite in cordoni o nidi.
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