Giornalino febbraio 2014

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N° 6

STIAMO BENE IN FAMIGLIA COME UN SANTUARIO DI DIO Cari fratelli e sorelle, concludendo questo mio messaggio, vi invito a riscoprire il grande dono di essere

sposi,

genitori

e

figli

con

amore

per

diventare icona dell'Amore, dando e ricevendo il dono continuo, gratuito, disinteressato e, anche, faticoso dell'amore. Un amore che è un darsi e sacrificarsi per l'altro, condividere e mettere in comune, fraternizzare coabitando nella diversità, accogliere la vita altrui

segnata dal lavoro come

dal dolore e dalla sofferenza, far crescere ed educare, dialogare nell'amicizia più profonda. Solo così saremo capaci di gettare il seme della cultura del dono e del dare in una società dell'avere e del profitto. Solo così saremo capaci di gettare il seme del sacrificio che si fa solidarietà, portando i pesi gli uni degli altri. Solo così saremo capaci di gettare il seme della comunione in una società dell'egoismo. Solo così saremo capaci di gettare il seme della fraternità e dell'amore servendo il prossimo in Dio e Dio nel prossimo. Solo così saremo capaci di gettare il seme dell'accoglienza della vita, dell'educazione e della comunicazione per costruire la persona non solo fruitrice di beni ma quale essere amato, voluto e desiderato da Dio, aperto al cammino di santità. La famiglia di Nazaret è modello per ogni famiglia cristiana che deve riscoprire la sua dignità e grandezza, secondo il progetto di Dio, la sua missione ad essere ed operare come chiesa domestica, casa e scuola di vita familiare cristiana e divina. O Dio fa’ che i genitori si sentano partecipi della fecondità del tuo amore, fa’ che i figli crescano in sapienza, età e grazia! Auguri di un Natale sereno e di pace, un Natale che sia davvero festa della famiglia.

ANDREA MUGIONE

ARCIVESCOVO METROPOLITA DI BENEVENTO


MOVIMENTO FAMIGLIE

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ESPERIENZA DI FAMIGLIA IN ORATORIO Nasce

finalmente anche a

l’oratorio invernale, di Don Francesco

Dentecane

per interessamento della Parrocchia San

Paolo Apostolo. L'intento è quello di far conoscere l’amore di Dio ed espanderlo tra

le

persone,

con

l'entusiasmante

appoggio morale e la massima disponibilità e partecipazione dei coordinatori che hanno svolto a

Luglio dello scorso anno

per

anno

il

primo

il

grest

(gruppo

estivo). Con lo stesso entusiasmo e la stessa passione lo scopo è quello di donare amore ed allegria agli altri in particolar modo ai bambini e ai ragazzi, in

un' atmosfera di pace e

fratellanza, dove

l’aggregazione e l’unione con gli altri è intesa come una grande “famiglia”, l’oratorio vuol dare un segnale forte e cioè che l’amore per gli altri esiste sempre

nonostante

il malessere sociale e i contatti umani sempre più complessi. Ed è così che l’amore per gli altri si fa sentire anche in questo modo. Cresce e conosce stimoli ed appoggi per vivere al servizio del bene sociale e morale del prossimo. L’anspi, come associazione ecclesiale riconosciuta, dà le fondamenta, gli strumenti e la preparazione per iniziare qualsiasi tipo di progetto che veda come scopo l’unione delle persone. Fu detto da Gesù: “Chiunque fa la volontà di Dio, questi è mio fratello, mia sorella, mia madre”. La “famiglia” intesa

da Gesù

quindi è qualcosa che va oltre l’unione

materiale. Oggi come ieri, ma forse in modo molto più accentuato, il mondo e la vita stessa sembrano

perdere

valore. Abbiamo a poco, a poco perso

questo bellissimo viaggio sulla terra che ci è stato concesso

il senso di

per assaggiare ed

assaporare cosa fosse il bene ed il Paradiso che ci attende. Nonostante ciò, c’ è una forza che batte nei cuori di tanti esseri umani, una forza che trasforma l’oscurità che c’ è intorno

a noi in luce, amore e vita . E' proprio in certe

persone che Dio

Padre ripone fiducia del bene che è vita, veri angeli sulla terra mischiati e spesso non riconosciuti tra indifferenza e freddezza. Viviamo un po tutti una realtà difficile dal punto di vista di crescita dei bambini ed adolescenti, noi qui la sentiamo tanto come forse in altri paesi sopratutto piccoli dove la mentalità è molto chiusa a tutto ciò che è differente dal buio, dall’abitudine e della standardizzazione del vivere sociale.


MOVIMENTO FAMIGLIE Già in famiglia spesso ci sono segnali di malessere, sofferenza, indifferenza internet

sovente

e solitudine dove un videogioco

sembrano essere le migliori vie e

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si respira aria di

ed una connessione ad

non fanno altro che ridurre la comu-

nicazione tra genitori e figli, tra fratelli e sorelle, tra amici, creando così falsi ideali da

rincorrere, obiettivi di massa lontani ed insignificanti,

chiusura verso gli altri. Noi Infatti,

questi segnali forti

portando ad una

li abbiamo intercettati da subito.

dopo l’entusiasmante esperienza vissuta coi bambini durante la

scorsa

estate, dove catapultati in un' atmosfera di gioia all’area aperta tra giochi e balli i loro sorrisi erano sintomo di una liberazione interiore, ora con la prima esperienza di oratorio, incominciano a farsi sentire in modo più accentuato disagi e disequilibri da dover combatter, ed

incomincia a nascere davvero la volontà di non mollare

nonostante le difficoltà. Il nostro oratorio è nato nel periodo natalizio, dove l’atmosfera è quella della gran festa noi abbiamo donato a questi piccoli ogni forma di

bene, e forse proprio grazie alle difficoltà nella loro gestione abbiamo capito

ancor di più l’importanza ed il significato della loro condivisione. Attività come disegni di natale, giochi divertenti a squadre, creazione di palline personalizzate per l’albero di natale,

assemblaggio di un piccolo presepe hanno fatto si

che il natale

fosse vissuto in modo davvero diverso. Dopo una breve interruzione siamo di nuovo in pista, ripartiti alla grande con tante idee e tanta voglia di farli divertire, aiutarli a farli crescere bene tra loro, dando il nostro contributo nella maniera più dolce e profonda possibile. Siamo qui a donare amore e non abbiamo intenzione di mollare, nonostante i disagi e le difficoltà sacrifichiamo noi stessi anche solo per un minuto di gioia, per un

sorriso in più, per un gesto, una parola che può segnare e

cambiare la vita di un bambino, anche uno solo. Basta volerlo e noi lo vogliamo! Bisogna crederci e noi ci crediamo! Bisogna vivere e noi viviamo! Basta volerlo e noi lo

vogliamo! Bisogna crederci e noi ci crediamo!

Bisogna vivere e noi viviamo! A

nome di tutti grazie a Don Francesco Russo che ripone in noi fiducia e stima per lo svolgimento dei progetti coi bambini. Grazie alla coordinatrice Lia Pezzillo che con il suo amore e la sua passione si dedica all’ideazione

delle attività dei giochi e dei

progetti per i bimbi. Grazie a tutti gli animatori che con amore collaborano nello svolgimento dell’oratorio. E come sempre grazie, all’anspi che dedica sempre uno spazio anche per noi nel giornalino, in particolare al carissimo Presidente zonale di Benevento, Rosario De Nigris, per il materiale appoggio morale e soprattutto per il bene che ci vuole. A nome di tutti i bambini: “ grazie a chi ci ama! “

LUIGI PELUSO


MEMORIE

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IL PAPA BUONO SORRIDE...ANCORA Tempo fa, trovandomi per motivi familiari, in un

paesino del Bergamasco e

partecipando alla SS. Messa, il celebrante alla fine della messa, annuncio' che il giorno dopo, su richiesta del Vescovo Mons. Breschi, le campane di tutta la diocesi sarebbero suonate

a festa per ricordare l'incontro dei pellegrini Bergamaschi con

Papa Francesco in occasione del 50° della morte di mente andò a ritroso nel tempo

Papa Giovanni XXIII. La mia

perchè il nome di questo Papa resta legato al

Concilio Vaticano II, da lui voluto quando fu eletto Papa il 25 ottobre 1958 con il nome di Giovanni XXIII. Conoscendo le tappe della vita dell'ANSPI,

bisogna

ringraziare

Papa Giovanni, perchè con la nomina del suo

Montini, a

Papa Paolo VI, abbiamo avuto la nascita della confederazione degli

oratori insieme a Mons. Belloli. Il 3 giugno

del 1963, le

successore,

sue condizioni

si erano aggravate a causa di un tumore maligno allo stomaco già rivolgendosi ai presenti nella sua stanza disse: “ non

Giovanni di salute

il 30 maggio

preoccupatevi troppo di me,

perchè le valigie sono fatte e io sono pronto a partire”. Mori all'età di 82 anni alle ore 19,49 Papa Roncalli non senti mai nel suo cuore l'evento conciliare come una sua proprietà. Il 20 maggio 1963 due settimane prima di morire in un incontro con il Cardinale polacco Stefan

Wyszynski, ad una affermazione del

Cardinale

“ arrivederci a settembre” il Papa con il sorriso sulle labbra rispose: “ a settembre troverete o me o un altro Papa. In un mese, sapete bene, si fa tutto:

funerali

dell'uno ed elezione dell'altro”. Per lui il Concilio era iniziato ma non sapeva quando sarebbe terminato, nel suo

messaggio:

“ potesse finire prima di Natale, ma forse non riusciremo a dir tutto, a intenderci su tutto

bene: ci vorrà un

altro ritrovo. Ma se il ritrovarci così deve sempre allietare le nostre anime, le

nostre

famiglie,

quanto

il

mondo,

vengano

pure questi

tiamo in benedizione”.

Roma tutto

e

tutto intero,

giorni, li aspet-


MEMORIE

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La sera dell'11 ottobre 1962,

apertura del Concilio Vaticano II, si affaccio' sulla

piazza gremita, improvvisando parole destinate a entrare nella storia. Chi può dimenticare quelle parole: “ tornando a casa, troverete i bambini. Date una carezza a vostri bambini e dite: “ Questa è la carezza del Papa”. Si direbbe che persino la luna si è affrettata stasera, osservatela in alto, a guardare questo spettacolo. un Concilio, il Papa percepì “ l'assistenza dello spirito Santo”.In quella assistenza dello Spirito Santo, c'eravamo

pure noi dell'Anspi, con l'avvento di Giovanni Battista

Montini eletto Papa il 21 giugno 1963. Paolo VI

portò a termine il Concilio,

mostrò il volto di un Cristianesimo capace di ascoltare, che proponeva imponeva. A Valle

e non

Sant' Omobono Terme in

Imagna si vede imponente il San-

tuario della Madonna della Cornabusa (roccia bucata) che ho visitato, dove Papa Roncalli si

recava spesso

a pregare

prima di far ritorno a Roma. Quando Giovanni Paolo II visito' quei luoghi il 26 aprile 1981 disse: “ sembra di vederlo per queste strade, per questi colli, tra queste case, il suo caro nido di Sotto

al Monte. Concludo con una testimonianza vissuta

direttamente, la prima miracolata di Papa Giovanni

è stata Suor

Caterina

Capitani. Alla Suora, dopo quattordici interventi, nel corso dei quali le erano stati asportati organi importanti, i medici avevano dato pochissime speranze quando sentì

una voce che le disse

“da oggi sul tuo buco ci sono io. Alzati, vestiti e

mangia”. Abbiamo avuto l'onore di conoscere questa Suora perchè ha lavorato all'Ospedale Civile di Benevento e la sua regola principale era quella di considerare il malato la persona più importante intraprendendo vibrate lotte a tutela di chi in quel momento era bisognoso di cure. Quest’anno il 27 aprile, Papa Francesco, canonizzerà i

due Papi, Papa Giovanni

Paolo II, insieme a Giovanni XXIII, nella

domenica della Divina Misericordia, sarà una giornata dedicata ai dai fedeli.

più apprezzati

ROSARIO DE NIGRIS


FORMAZIONE

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INCONTRI

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L’EDUCAZIONE è COSA DEL CUORE Nell’incontro dell’ANSPI il 31 gennaio scorso abbiamo

riflettuto

sulla paternità

spirituale del sacerdote nei confronti della gioventù… prendendo come modello S. Giovanni Bosco. Si tratta di un argomento molto delicato soprattutto ai nostri giorni, visto che viviamo in un’epoca in cui il ruolo del “padre” inteso come colui che guida con autorevolezza è messo fortemente in crisi. Ci sono troppi padri che materialmente non fanno mancare nulla ai propri figli, ma che mancano di credibilità, che non sono in grado di essere ascoltati, che non vengono percepiti come modelli da imitare. Ci sono troppi padri che non credono sul serio nei propri figli specie quando sono ancora adolescenti e preferiscono investire le proprie energie nella carriera e negli affari piuttosto che nel creare legami di amore. Questo purtroppo accade anche se consideriamo la paternità del sacerdote. E’ proprio in questo campo che diventa interessante l’esempio e l’esperienza di don Bosco, come provocazione

e

come

modello

di

un’attualità

straordinaria,

per

quella

de­terminazione vissuta da lui fino al termine dei suoi giorni, di vivere solo per Dio, da cui scaturiva il suo modo pastorale e pedagogico di leggere la realtà, i problemi e le risorse vocazionali dei giovani. L’esperienza di don Bosco ci ha ricordato ad ogni passo l’importanza della formazione, della preparazione esigente per un servizio competente e serio, non a parole ma nei fatti. «Ragione, Religione, Amorevolezza» devono diventare i tre binari (mente, spirito, cuore) del nostro impegno nella ricerca di un equilibrio personale, di comunità educativa, di ambiente oratoriano. Probabilmente ci è già successo e ci succederà ancora di sentire la fatica del nostro lavoro e anche la delusione di certi momenti: nasce allora la tentazione di lasciar perdere tutto, di credere che l’utopia dell’Oratorio sia stata un «sogno» non più attuabile per noi oggi. «Un pezzo di paradiso aggiusta tutto» è la frase che in questi casi ci ripete don Bosco. Bisogna credere nella meta che dobbiamo raggiungere noi e le persone che ci sono affidate, avere grandi ideali e una infinita fiducia nel Signore che ci ha scelti a lavorare nella sua vigna e che non ci abbandonerà mai. L’esempio di don Bosco può darci coraggio ed entusiasmo. Don Bosco, ci ha raccontato un po’ della sua stra­ordinaria esperienza, per scaldarci il cuore e darci il coraggio di tornare a ri­schiare, tentando qualcosa anche noi. Che la sua intercessione, allora, ci otten­ga di essere dei veri padri nei riguardi di tutti i ragazzi, adolescenti e giovani che incontriamo. Padri della loro crescita verso il sogno grande della loro vita, che è anche il sogno di Dio.

SAC. MASSIMO BORRECA


SPORT

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UN GOAL PER LA VITA Il

Comitato Zonale Anspi di Benevento, su

invito del CESVOB al quale da poco iscritto, ha partecipato

alla IX edizione “ Un goal per la

Vita” il giorno 11 gennaio 2014. La manifestazione si è tenuta presso la Casa Circondariale di Benevento nell’ambito dei progetti attivi del gruppo di Volontariato carcerario. L’incontro sportivo

è nato come attività di rieducazione e

socializzazione per i detenuti, con lo scopo di diffondere

la cultura dello sport contro l’esclusione sociale. L’appuntamento è

consistito in un triangolare di calcio a 11 formato da due squadre di ristretti ed una rappresentativa del Cesvob. Ebbene, l’Anspi è stata rappresentata da quattro giocatori ( Angelo Palombi, Edoardo Serino, Franco Marotta e Gianfranco Maio), Il 5° giocatore, don Massimo Borreca non ha potuto muscolare antecedente la partita. Improvvisandomi

partecipare per uno strappo allenatore della compagine

CESVOB, la partita è stata disputata con tutti i carismi con cui lo sport vero si identifica, in un clima di grande agonismo e contro ogni pregiudizio per i reclusi per cui, al di là del risultato, ha vinto la

partecipazione e la solidarietà. Il torneo è

stato vinto dalla squadra dei ristretti, “ TORI ROSSI” oggettivamente meglio preparati e atleticamente in perfetta forma

fisica. Ciò nonostante, i calciatori

dell’Anspi hanno fatto la loro bella figura cercando di contenere al massimo la furia dei Tori Rossi. Alla fine, salutandoci come vecchi amici di stadio, ci siamo ripromessi di continuare con altri incontri, ma con una formazione interamente ANSPI.

ROSARIO DE NIGRIS


TURISMO

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UNA MERAVIGLIA DA VISITARE A BENEVENTO La chiesa di Santa Sofia fu fondata dal Duca longobardo Gisulfo e completata da Arechi II intorno al 760 d.C. Rappresenta una delle più importanti testimonianze architettoniche della Longobardia Minor e presto divenne il tempio nazionale dei Longobardi che, dopo la sconfitta di Desiderio ad opera di Carlo Magno, si rifugiarono

nel Ducato di Benevento. Il complesso monumentale fu la più ardita e

fantasiosa costruzione dell’alto Medioevo. Fu dedicata alla

Santa Sofia, ovvero alla

Santa Sapienza come l’omonima chiesa di Costantinopoli. Pur essendo di piccole dimensioni, ha un’architettura molto particolare e del tutto nuova per l’epoca. Infatti, la chiesa ha al centro una pianta esagonale ai cui vertici ci sono 6 colonne, probabilmente provenienti dal Tempio di Iside il cui culto era molto sentito a Benevento. L’esagono interno è circondato da un anello decagonale con otto pilastri di pietra calcarea bianca e due colonne ai lati dell’entrata. Il muro perimetrale ha per alcuni tratti forma circolare mentre in altri è a forma di stella. Anche le volte assumono varie forme: quadrangolari, romboidali, triangolari. L’interno era arricchito di affreschi con storie di Cristo e della Vergine, andati completamente distrutti anche in seguito ai rovinosi terremoti

del 1688 e del

1702, quest’ultimo distrusse anche il campanile che crollò interamente sulla chiesa. Santa Sofia aveva annesso un importante scriptorium dove si sviluppò la “scrittura beneventana” unica e famosa in tutto il mondo. Importante da ricordare anche il “canto beneventano”. La chiesa, nei secoli è stata più volte rimaneggiata ma l’ultimo restauro risalente a qualche anno fa, l’ha riportata alle linee originali. giugno 2011 la Chiesa di Santa

Sofia è nella Lista del

Dal 25

Patrimonio mondiale dell’

UNESCO,

inserita

nel

sito

seriale dei luoghi di culto e di potere

dei

Longobardi

in

Italia.

MENA MARTINI


RASSEGNA CORI XI RASSEGNA DEI CORI

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ATTIVITA’ ORATORI

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LA SACRA RAPPRESENTAZIONE …...A BASELICE Un

evento

importante

e

rappresentato sabato 28, 30

imperdibile, 29 e lunedì

dicembre ( funestato dalle cattive

condizioni

meteo),

dalle

17,00

alle

22.00. La “sacra rappresentazione” ha sicuramente visitatori, comuni

i

cuori

provenienti

limitrofi

ma

di

migliaia

non

solo

anche

da

regione. Il borgo medioevale

di dai

fuori

del centro

fortorino, è diventato un palcoscenico d'eccezione per rappresentare attraverso i 50 ambienti la Betlemme di anni fa per poi spostarsi verso la scena della natività con l'arrivo di Maria in groppa ad un asino e Giuseppe alla capanna, l'arrivo dei tantissimi pastori e dei Magi ( di cui uno di colore e precisamente dal Senegal) ma soprattutto si è confermato ancora una volta una delle rappresentazioni sacre in Italia sulla nascita di Gesù. Più di 350 figuranti, 400 animali, 50 scene e oltre mille attrezzature

tradizionali sono i numeri di un appuntamento incredibile che riporta

lo spettatore indietro nel tempo, nella Palestina di 2000 anni fa, grazie anche al contributo di tanti residenti volontari e di una cittadina speciale

caratteristico per

bellezza e valore storico. Scene uniche ed emozionanti, ambientate in cantine, case ed edifici del centro Sannita: dal mercato all'aperto fino al palazzo di Erode con la sua corte, dall'accampamento dei Magi fino alla capanna della Natività, l'arrivo dei pastori, i visitatori hanno potuto passeggiare accompagnati da una guida( 20 guide) tra le fiaccole che illuminano i vicoli medioevali e rendono ancor più magica l'atmosfera. Un percorso che si snoda per oltre un km e mezzo, dai caratteristici delle porte medioevali fino alla Torre del Capitano, passando tra le storiche cantine scavate nel tufo, molte delle quali aperte solo per l'occasione. Tra gli artefici di questo meraviglioso spettacolo che coniuga cultura, storia, fede e tradizione c'è don Michele Benizio, parroco di Baselice, Presidente dell'Anspi, provincia di Benevento, ideatore e curatore del Presepe Vivente. Proprio il Sacerdote motore dell'iniziativa, insieme ai ragazzi dell'Anspi San Leonardo Abbate ha voluto ringraziare tutti coloro che in qualsiasi forma hanno contribuito alla riuscita del Grandioso Presepe Vivente di Baselice.

DON MICHELE BENIZIO


TEATRO

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UN RIMEDIO PER OGNI MALE IN SCENA A TUFARA Ieri pomeriggio, in occasione della festa degli anziani, il gruppo teatrale de “I Soliti Ignoti” della parrocchia Maria SS: Addolorata di Benevento si è esibito a Tufara, mettendo in scena una nuova commedia. Attori e scenografi sono stati ospiti della parrocchia di Tufara, trascorrendo il giorno dell’Immacolata in compagnia degli anziani del paese, pranzando con loro ed allietandoli con Un rimedio per ogni male, una commedia di Colomba Rosaria Andolfi. Nel piccolo teatro adiacente alla chiesa gli spettatori hanno applaudito una storia apparentemente comune a tante famiglie, che però nascondeva un significato che è emerso esplicitamente solo alla fine. Il malato Saverio trascorre ormai le sue giornate ad informarsi su cure e farmaci di ogni genere che possano curare tutti i suoi mali. Sceglie con attenzione i rimedi, anche naturali, ed è pronto ad elargire consigli e diagnosi a chiunque gli chieda aiuto. Sua moglie, che gli sta accanto da una vita, è costretta a sopportarlo annullando la sua esistenza e rinunciando a tutto, anche ad una semplice passeggiata.

Ruotano

attorno

ai

due

protagonisti

altri

personaggi,

come

la

cameriera, sempre presente ad ogni discussione tra i due comiugi, ed altri personaggi minori che non fanno altro che rafforzare la posizione di Saverio di dispensatore di “pillole di saggezza” e quella di martire della moglie. Solo nel finale la donna sembra riscattarsi e riprendersi la sua libertà. La commedia in dialetto napoletano ha fatto ridere di cuore gli spettatori ed ora aspettiamo con ansia che sia rappresentata anche a Benevento.

ZAIRA MAINELLA


ATTIVITA’ ORATORI

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BUONI CRISTIANI E ONESTI CITTADINI Buoni cristiani e onesti cittadini”, diceva il motto di un cittadino un po’ speciale, Don Bosco. E “buoni cristiani e onesti cittadini” sono anche i ragazzi dell’Oratorio Anspi Sant’Alberico Crescitelli che in occasione del 150° Anniversario dalla nascita del Santo di cui portano il nome hanno deciso di donare la palma e l’aureola sprovviste al Santo Martire. Questo dono è stato un onore per l’Oratorio ma anche una scelta fatta alla scuola del Vangelo e intrisa di bene comune, empatia e corresponsabilità: le tre parole che aiutano costantemente gli animatori e i ragazzi dell’Oratorio a dare un metodo nella formazione di una cittadinanza responsabile. Per poter fare delle scelte orientate al bene comune è fondamentale che siano condivise perché la persona non può trovare compimento solo in se stessa, essendo essa se stessa “con” e “per” gli altri (Cfr. Dottrina Sociale della Chiesa, 165). Per poter fare delle scelte condivise è necessario mettersi nei panni dell’altro, allenandosi all’empatia, a quell’atteggiamento che ci porta ad “entrare” in quel tu, chiunque sia, per imparare a vedere tutto ciò che accade dal suo punto di vista. L’oratorio è esperienza concreta, un toccare con mano il cuore e gli occhi dell’altro assaporando il gusto di una relazione profonda (non a caso l’Oratorio ha il nome del Santo Martire Missionario). Allenarsi all’empatia è davvero difficile perché ci obbliga continuamente ad un rapporto profondo e a lasciare che il nostro punto di vista possa essere continuamente modificato e ricompreso. Per poter chiedere corresponsabilità è necessario infine condividere le scelte. Ovvero solo scelte condivise , nate da un’attenta esperienza nei panni dell’altro, potranno diventare azioni corresponsabili e incidere fortemente sul bene comune. Il dono fatto a Sant’Alberico nell’azione di completare la statua delle sue parti mancanti è diventata non solo elogio a questi ragazzi che da anni nel silenzio e nell’ombra sono attenti alle esigenze dei “più piccoli” ma una scelta ad assumersi la responsabilità delle scelte fatte, in comune tra di loro. La corresponsabilità è scuola di comunità, di complementarietà, di reciprocità; è strada difficile, ma insieme, fattibile. Un dono che è anche un metodo che porta a cooperare, a sentirsi parte di qualcosa di più grande, una parte non indispensabile ma necessaria, perché la responsabilità, quando si parla di cittadinanza, non appartiene solo a chi se ne assume il peso o la funzione, ma è di tutti. Pensare, progettare, agire in modo corresponsabile, ossia assumersi le problematiche della comunità, permettere di avere un obiettivo fortemente comune e più facilmente raggiungibile … insieme.

FRANCESCA VILLANI


ATTIVITA’ ORATORI SANTA PAOLINA

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ATTIVITA’ ORATORI

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L’EPIFANIA NELL’ORATORIO SAN FRANCESCO DI LIONI I Bambini e ragazzi dell’”Oratorio san Francesco” in Lioni sono stati protagonisti delle iniziative previste per il giorno dell’Epifania. Quest’anno abbiamo avuto la presenza di p. Sabino Iannuzzi (Ministro Provinciale dei frati minori del Sannio e dell’Irpinia), che ha presieduto l’Eucaristia nel Santuario di S. Rocco alle ore 10,30. La solenne celebrazione, ha visto come protagonisti i bambini e ragazzi che nella processione iniziale hanno consegnato e offerto, una stella a Gesù Bambino, sulla quale avevano precedentemente scritto un loro desiderio. Oltre a fare da ministranti, hanno animato la liturgia: con canti, con la lettura delle intenzioni di preghiera specifiche per questo giorno, con l’offertorio, portando tra gli altri doni anche un cuore simbolo di generosità …. Questa Giornata è importante, perché importante è il valore che ai bambini viene veicolato: quello della solidarietà. Dal Natale all’Epifania il messaggio è chiaro: Dio è venuto a donarci la sua presenza in Gesù, cosicché l’uomo, ogni uomo sperimentando la sua presenza accolga e risponda a questo dono d’amore. Durante il tempo di Avvento vengono aperti nell’Oratorio alcuni laboratori, nei quali si realizzano oggetti, che poi sono venduti durante i mercatini dell’Avvento e di Natale. Quest’anno oltre ai diversi laboratori manuali abbiamo aperto anche uno di recitazione. Così dopo la celebrazione e il bacio del Bambinello, tutti ritornano a casa e ci si da appuntamento per il pomeriggio, per la recita natalizia dal titolo: DILLO FORTE CHE È NATALE. Per loro è stato un pomeriggio pieno di vera gioia e di divertimento, per noi adulti di grande insegnamento. Abbiamo imparato quanto è semplice essere felici e regalare un momento di pace e serenità a noi stessi e agli altri. I protagonisti di questo spettacolo natalizio sono stati: Aldo Riccelli, Angela e Serena Petrosino, Anna Cozzarelli, Andrea e Francesco Tolino, Arianna Soriano, Arsen Mocella, Boris Goman, Chiara e Giulia Garofalo, Chiara Cibellis, Daniel De Marco, Federico Fontana, Francesco e Natalia Soriano, Simona Stefanelli, Francesco Desiderato, Giancarlo e Teresa Mauriello, Giulia Mazzeo, Mattia Agosto, Pietro e Roberta Esposito, Rosaria e Gaetanina Di Leo, Salvatore Martucci. Cercando di cogliere i sentimenti dei presenti tra i quali: le suore vocazioniste, il Ministro Provinciale p. Sabino Iannuzzi, del parroco mons. Tarcisio Gambalonga, del vescovo mons. Pasquale Cascio, del Sindaco prof. Rodolfo Salzarulo, alla presenza dei frati custodi del Santuario di S. Rocco, p. Antonio Garofano e p. Edilson, posso affermare senza esitare che negli occhi e nei teneri volti di questi bambini e ragazzi ci sembra già di intravedere il traguardo, quello che adesso ancora non abbiamo, ma che speriamo di raggiungere alla fine, già lo intravediamo presente nei limpidi volti di questi figli. Grazie e Pace e bene a tutti.

P. ANTONIO GAROFANO OFM


ANSPI NAZIONALE ANSPI NAZIONALE

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CI SCRIVONO

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PROGRAMMA DIS—A.N.S.P.I. Il 22% dei disabili di età inferiore ai 44 anni si è cinema, al teatro o a

recato al

vedere spettacoli vari negli ultimi 12

mesi, e solo il 19% dei disabili legge libri. (ISTAT, 2000) Esiste senza alcun dubbio un

fortissimo mutamento sociale e

culturale, al quale si è assistito in particolare negli ultimi anni, nel modo di percepire la disabilità. Un mutamento profondo che si è verificato sia all’interno che all’esterno di questo mondo così articolato e complesso. Noi del DIS.ANSPI vogliamo aiutare il disabile nella sua quotidianità come:

1.

Innanzi tutto, sembra strano, sapere dove e chi sono... Questo sarà possibile con una diffusione,capillare, della nostra opera tramite l’omelia domenicale.

2.

Dividerli in vari gruppi per età, patologie, autonomia, menomazione

3.

Costituire gruppi

4.

Assisterli nelle loro necessità

…….. a lavoro DOTT. UGO DELL’UNTO

NEL MESE DI APRILE SI ORGANIZZERA’ PRESSO IL PALAZZO DEL VOLONTARIATO (CESVOB) AL VIALE MELLUSI UN CONVEGNO DAL TITOLO “ DISABILITA’: UNA VITA IN SALITA”


RASSEGNA STAMPA

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RASSEGNA STAMPA

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IN EVIDENZA

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APPUNTAMENTI

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MARZO 01/03 FESTA DI CARNEVALE PRESSO L’ORATORIO SAN GIUSEPPE MOSCATI IN BENEVENTO 21-22-23/03 RITIRO NAZIONALE A ROMA PER SACERDOTI, LAICI E CONSACRATI 29/03 RAPPRESENTAZIONE TEATRALE “ UN RIMEDIO PER OGNI MALE” DELLA COMPAGNIA TEATRALE I SOLITI IGNOTI PRESSO LA CASA CIRCONDARIALE DI BENEVENTO

APRILE •

PARTECIPAZIONE ALL’ASSEMBLEA NAZIONALE A CASERTA

PRIMO INCONTRO DEDICATO ALLE FAMIGLIE DELL’ORATORIO DI BENEVENTO

FESTA DI PRIMAVERA

SIAMO CONVENZIONATI P.A. VALLERECCIA SOCCORSO 24h su 24

Sede operativa Benevento

Tel./Fax 0824.776448 Cell. 340.0027160 (Gennaro)

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www.formazionein.com Antonio Spagnuolo ha sviluppato una ricerca artistica e religiosa che interpreta la pittura in senso metafisico come rivelazione del trascendente. In questi anni ha realizzato numerosi restauri di statue religiose e di oggetti vari in carta pesta, gesso, legno , terracotta e ceramica.

Recapito Studio e Laboratorio dell'artista Antonio Spagnuolo : C/da Pagliarone, 3, 83100, Avellino- a.spagnuolo@tin.it


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