ITINERARI MTB TREMILA
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UTILI AUSTRIA
CIVIDALE DEL F. UDINE PORDENONE
SLOVENIA
GORIZIA
TRIESTE
a cura di STEFANO OSSO
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racciando un triangolo sulla cartina con i vertici su Savorgnano del Torre, Buttrio e Cividale del Friuli si racchiude una zona che ha caratteristiche simili a quella dei “magredi” nella destra Tagliamento (vedi box a lato). In questo piacevole giro andremo alla scoperta dei guadi sui torrenti che solcano da nord a sud questo territorio. Si tratta di corsi quasi sempre secchi, la cui acqua sprofonda nel letto alluvionale appena raggiunta la pianura. Basta però che piova intensamente per uno o due giorni e si trasformano in fiumi impetuosi che fino a pochi anni fa allagavano le campagne circostanti. Infatti sono stati tutti regimati con alti argini e briglie per contenere le loro piene improvvise. Proprio per la loro caratteristica di essere quasi sempre asciutti diverse strade, anche asfaltate, li attraversano con guadi, come ad esempio quello tra Cerneglons e Casali Malina, o quello tra Remanzacco e Ziracco nei pressi di Case in Magnis. Le strade di accesso ai campi non fanno eccezione e in questo giro andremo alla ricerca dei guadi sul Malina, sul Grivò e sul Chiarò (la confluenza di questi ultimi due dà origine all’Ellero), percorrendo la vasta rete di sterrati e piste in terra battuta che attraversa quest’area.C’è solo da prestare
50 | 07 03 2018 | TremilaSport+
attenzione al fatto che non abbia piovuto molto nei giorni precedenti all’escursione altrimenti guadare i torrenti potrebbe essere un guaio e si rischierebbe di finire a mollo. Come nota a margine, a parte quello sul Malina, i guadi sul Grivò e sul Chiarò sono parte del tracciato della ciclovia FVG-3.
Il giro, quasi tutto su strade bianche e piste in terra battuta, è lungo 29,4 km, un dislivello trascurabile e li si percorre in un paio d’ore. Non presenta grosse difficoltà ma è indispensabile la mountain bike per via dei numerosi tratti in terra spesso fangosi. I primi due guadi vanno percorsi con la bici a mano mentre quello sul Chiarò va fatto necessariamente in sella visto che c’è sempre qualche centimetro d’acqua sul fondo in cemento. Non ci sono punti di appoggio ma i paesi (Moimacco, Remanzacco, Ronchis) sono a poca distanza. Acqua la si trova a poco più di metà percorso, a Ronchis, dove c’è una bella fontana in piazza. Data l’esposizione e la zona lo si può percorrere in qualsiasi periodo dell’anno, basta però evitare la giornata successiva a grosse piogge perché i guadi non sono praticabili; comunque, come i torrenti si ingrossano velocemente, altrettanto velocemente tornano asciutti. In ogni caso tratti fangosi non mancano mai.
Curiosità Sebbene in Friuli la zona dei “magredi” (terreni “magri”, sassosi) è quella alla confluenza dei torrenti Meduna e Cellina, anche l’area ai piedi delle prealpi tra Savorgnano, Buttrio e Cividale ha caratteristiche simili: terreni alluvionali solcati da torrenti con piene impetuose che rapidamente si esauriscono e campi dove la terra è piena di sassi (nella brughiera a sud di Moimacco sono evidenti i cumuli creati dal dissodamento dei terreni). A conferma c’è Magredis, frazione di Povoletto, che con il suo nome testimonia la natura di questo territorio.