
TCS SEZIONE
TICINO
EVENTI DA NON PERDERE PAGINA 60
CINEMA TCS: DATE DI AGOSTO PAGINA 62
ASSEMBLEA DEI DELEGATI PAGINA 64

EVENTI DA NON PERDERE PAGINA 60
CINEMA TCS: DATE DI AGOSTO PAGINA 62
ASSEMBLEA DEI DELEGATI PAGINA 64
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Film come «Ritorno al futuro» o «Guerre stellari» sono entrati nella cultura pop p. 10 . Al di là della loro trama hanno influenzato la nostra visione del mondo che verrà. Nel presente numero abbiamo rivisitato le tecnologie uscite dal cinema fantascientifico e poi tradotte nella realtà, in particolare nella mobilità. Con qualche sorpresa. Anche la Alpine A290 p. 36 strizza l’occhio al futuro. Agile e dotata di numerosi tocchi innovativi, la piccola elettrica plasmata sulla Renault 5 offre un grande piacere di guida. Le penisole del Pembrokeshire e Gower p. 48 , nel
Galles, sono perfette per chi ama le attività all’aperto: fra scogliere, spiagge e paesini pittoreschi, il litorale nasconde meraviglie da scoprire a piedi, in mountain bike o facendo coasteering, sport avvincente tra arrampicata, tuffi e nuoto.
Felix Maurhofer, caporedattore
Leggere «Touring» in digitale oppure scaricare l’e-paper come file PDF: touring.ch/rivista
La nuova campagna TCS per un percorso scolastico sicuro si rivolge in primo luogo ai conducenti. L’attenzione al volante è primordiale.
TCS Sezione Ticino
60 Eventi dei Gruppi Locali TCS
62 Cinema solare TCS: le date di agosto
63 Eventi promossi dalla Sezione Ticino
64 Assemblea dei delegati TCS 2025
66 Benefit: novità per i soci
a) Azerbaigian b) Qatar
c) Messico
d) Singapore
Un grattacielo di carta in meno all’anno
Pagare le fatture del TCS con eBill permette di risparmiare tempo e fa bene all’ambiente.
Le buste che il club non dovrebbe spedire in un anno vanno a formare una pila alta 246 metri.
A confronto: la Prime
I Campionati mondiali di mountain bike dell’UCI 2025 (30.8–14.9) entreranno negli annali come l’edizione con tutte le otte discipline disputate in un’unica regione, il Vallese. Oltre a gare avvincenti, i visitatori potranno godersi un ricco programma di contorno fatto di concerti, spettacoli ed eventi, come il «Ride to the Champs», l’invito agli appassionati di raggiungere in gruppo i tre luoghi di competizione di Sion, Champéry e Crans-Montana. La prima pedalata, in programma al 31 agosto, convergerà a Sion. Avrà un obiettivo ambizioso: iscriversi nel Guinness dei primati con la sfilata di ciclisti più lunga del mondo (record attuale 1995 persone).
valais2025.ch/ride-to-the-champs
Sono tanti i robot installati ogni 10 000 lavoratori umani nel settore svizzero dell’automobile, che occupa un totale di 224 000 persone. Ciò ne fa il Paese con il più alto tasso di automazione robotica a livello mondiale in questo comparto. In Svizzera il settore automotive genera un fatturato di oltre 94 miliardi di franchi all’anno, ovvero circa il 13% del prodotto interno lordo (PIL).
Il mercato dell’auto svizzero rallenta
Con 113 133 veicoli immatricolati a metà 2025 il mercato delle automobili nuove in Svizzera accusa una flessione del 6,7% sull’anno precedente. Frenano i modelli con motore a combustione, mentre le elettriche hanno fatto registrare un aumento dell’8,5%. La più venduta: Mercedes-Benz GLC davanti a VW Tiguan e Tesla Model Y. auto.swiss
Aeroporti più belli, ecco i fantastici 6
Hanno vinto il Prix Versailles per l’eccellenza in architettura e design 2025: Yantai
Penglai International Airport, terminal 2 (Cina); aeroporti di Marsiglia Provenza e Roland Garros, terminal arrivi, La Réunion (F); aeroporto internazionale del Kansai, Osaka (JPN); aeroporti internazionali di Portland e San Francisco (USA). prix-versailles.com
Barryland, un parco a forma di zampa
Quest’estate ha aperto il primo parco tematico al mondo dedicato ai San Bernardo a Martigny (VS). Un percorso interattivo per scoprire tutto sul cane nazionale svizzero. A cominciare dal leggendario Barry I che ai primi dell’Ottocento avrebbe salvato più di 40 vite umane. Ingresso con sconto soci TCS del 10%. barryland.ch
Tempi difficili in casa Porsche
Dopo le prime misure di risparmio, Oliver Blume, CEO di Porsche, avrebbe annunciato in una lettera ai dipendenti un secondo pacchetto strutturale, a seguito del calo delle vendite e degli utili ridotti. Lo riferisce la «Automobilwoche». Secondo Blume, che è pure presidente del Gruppo Volkswagen, le cause starebbero nelle condizioni quadro critiche.
Osservazioni e riflessioni sulla mobilità in generale da parte di Illustres . Questa volta: ritorno al presente
Treno notturno dalla Svizzera alla Svezia
L’UFT vuole attivare una nuova linea ferroviaria Basilea-Copenaghen-Malmö che da aprile 2026 dovrebbe viaggiare tre volte alla settimana. La Confederazione dovrebbe sovvenzionare il collegamento notturno con 47 milioni di franchi provenienti dalla legge sul CO₂. L’ultima parola spetta alle Camere nell’ambito del dibattito sul preventivo 2026.
Accessorio indispensabile del rocciatore, il sacchetto di magnesite garantisce mani asciutte e presa sicura. Questo, appeso alla trave d’arrampicata usata per esercitarsi, è invece stato occupato da un codirosso spazzacamino che ci ha costruito il nido. Niente allenamenti, quindi, finché mamma uccello alleva i suoi quattro piccoli. La specie, che pesa dai 12 ai 20 grammi, è molto diffusa in Svizzera dove torna a riprodursi, dopodiché migra verso il Mediterraneo per svernare. Caratteristico, oltre alla coda rossa, il curioso canto stridente che risuona prima del levar del sole.
ZH 24
Il canton Zurigo detiene il record della targa venduta a più caro prezzo in Svizzera. Inoltre figura pure al 3°, 4°, 5°, 7° e 9° posto nella top 10 nazionale.
Prezzo: 299 000 franchi
Data: 3 luglio 2024
I ricavi delle aste di targhe finiscono nelle casse del cantone. Non sono vincolati e possono essere destinati a progetti come quelli di prevenzione stradale.
Prezzo: 179 600 franchi
Data: 4 maggio 2022
Sommando gli importi pagati per le dieci targhe più costose si arriva a 1 970 700 franchi. Quelle aggiudicate nel 2025 totalizzano ad oggi 611 350 franchi.
Prezzo: 151 000 franchi
Data: 12 dicembre 2018
La messa all’asta permette di ottenere somme talora esorbitanti per i numeri di targa particolarmente ambiti (corti, bassi o combinazioni speciali).
Prezzo: 233 000 franchi
Data: 14 febbraio 2018
In vari cantoni è possibile, a pagamento, personalizzare la propria targa di immatricolazione, purché il numero desiderato non sia già assegnato o prenotato.
Prezzo: 160 100 franchi
Data: 14 marzo 2017
L’ampio test svolto dal TCS lungo le autostrade in Svizzera e al Sud mette in risalto differenze marcate fra le 150 aree analizzate. Fra tutte, quelle francesi ottengono il miglior voto.
Questa primavera il TCS ha esaminato 58 aree di servizio in Svizzera, 49 in Francia, 33 in Italia e 10 in Spagna, distribuite sui principali assi di transito dell’Europa meridionale. La qualità dell’accoglienza è stata valutata in base a una griglia standardizzata che ha riguardato, fra l’altro, la segnaletica, la disponibilità di stazioni di ricarica, impianti per camper, la pulizia e le aree di gioco per bambini.
Francia eccellente, Spagna in coda
Mobilità, geografia ed opere ingegneristiche: qui puoi scoprire fatti interessanti sulla Svizzera, presentati in forma di hit parade.
Fonte: auktion-ch.ch; foto: uffici cantonali della circolazione (3), Keystone (1), ald (1)
In Francia i risultati sono stati particolarmente positivi. Le aree di servizio sono ben progettate, armoniosamente integrate nell’ambiente e offrono un servizio completo per i diversi tipi di utenti. L’area di Village Catalan sull’A9 in direzione della Spagna ha ottenuto il punteggio più alto (98%). In Italia si sono riscontrate differenze notevoli fra le aree testate. Alcune come Sillaro Ovest (87%), Somaglia Ovest (71%) e Arda Ovest (71%) si distinguono per la presenza di colonnine di ricarica, aree verdi e spazi per i cani. In Spagna solo una delle dieci aree di servizio ispezionate ha ottenuto un punteggio di oltre il 50%, a conferma di un’offerta generale carente. Bilancio nel complesso buono in Svizzera, pur con margini di miglioramento. Le aree che primeggiano sono La Côte Lac (85%), Neuenkirch West (84%) e Kemptthal (83%), ben attrezzate per i camper, colonnine di ricarica, zone relax e anche spazi per i cani.
tcs.ch/aree-servizio-europa
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Nel 2025 «Ritorno al futuro», primo capitolo della trilogia diretta da Robert Zemeckis, compie 40 anni. Fu soprattutto la parte 2 uscita nel 1989
a stupire con le sue invenzioni immaginate. Il film ha marcato la storia del cinema e resta un riferimento, ma anche altri generi provano ad anticipare il futuro ispirandosi allo stato attuale della tecnologia, dalla letteratura fantascientifica ai videogiochi.
«Ritorno al futuro 2» prometteva che nel 2015 l’uomo avrebbe controllato la meteo, si pagava senza contatto e le auto sapevano volare. Dieci anni dopo, la realtà si presenta più triviale di quanto ipotizzato dal regista cult.
Scarpe autoallaccianti
Edizioni limitate di modelli simili a quelle del film (Nike Mag nel 2016 e Nike Adapt BB nel 2019).
Pagamenti contactless o biometrici
Apple Pay, Google Pay e soprattutto TWINT vengono usati su ampia scala.
Videoconferenze
D’uso quotidiano con Zoom e Microsoft Teams oppure FaceTime.
Droni
Molto diffusi sia quelli professionali che ad uso ricreativo ed amatoriale.
Tablet e schermi piatti
Onnipresenti da parecchi anni.
Comandi vocali
Gli assistenti virtuali (Siri, Alexa, Google Assistant) esistono da più di 10 anni.
Riconoscimento biometrico
Impronte digitali, sblocco facciale del telefono cellulare.
Occhiali connessi
Google si era lanciata con Google Glass, ma poi ha accantonato il progetto. Come altri marchi (fra cui RayBan) sta esplorando le potenzialità degli occhiali intelligenti AI.
Hoverboard
Esistono skate a levitazione, ma chi si aspetta di fluttuare come Marty McFly rimarrà deluso. Volano, ma in condizioni molto specifiche (Lexus, Hendo).
Casalinghi smart
Esistono i robot aspirapolvere o tosaerba, ma i robot maggiordomo sono ancora in fase di sviluppo.
Giacca autoregolante e asciugante
Benché solo come prototipi, esistono dei gilet riscaldati (Ororo, Xiaomi) o intelligenti (Levi’s × Google Jacquard).
Un paio di Nike Mag del 2016 prodotte in 89 esemplari costano fino a 100 000 fr.
La mitica DeLorean DMC-12 Usata come macchina del tempo nei tre film, dal 1981 al 1983 ne sono state fabbricate 8583 unità nell’Irlanda del Nord. Nel 2007 ne erano in circolazione 6500 circa. Oggi se ne trovano d’occasione a prezzi che vanno dai 40 000 ai 100 000 franchi.
Auto volanti
Prodotti alcuni prototipi (Terrafugia, AirCar), ma non destinati al mercato di massa.
Controllo puntuale e ultrapreciso del clima
La manipolazione meteorologica è tanto difficile e imprevedible quanto controversa.
Pizza idratata
Non esiste ancora nessun apparecchio come lo speciale forno per idratare la pizza ed ingrandirla venti volte.
Marty McFly ha fatto sognare generazioni con il suo hoverboard e la giacca futuristica.
A volte la realtà è troppo piatta per essere credibile o compresa dall’essere umano. Per renderla leggibile, spesso bisogna deformarla, esagerarla, portarla all’estremo.
In «2001: Odissea nello spazio», quest’ultimo è freddo, silenzioso, implacabile.
Prendiamo la colonna sonora di un film. Nel capolavoro di Stanley Kubrick «2001: Odissea nello spazio» quest’ultimo è lento, freddo, silenzioso. Realistico. Questo silenzio è del resto scientificamente esatto: nel vuoto spaziale non c’è suono, poiché non c’è aria per trasmettere le onde sonore. George Lucas sceglie l’esatto contrario nelle sue «Guerre stellari», colmando lo spazio di rumori: spari, motori, esplosioni. Ma in questa distorsione della realtà, capta un’altra forma di verità: quella del mito. «Guerre stellari» è irrealistico, ma credibile, perché parla al nostro bisogno di narrazioni chiare, di lotte epiche, di filiazioni perse e ritrovate. Ad onor del vero, bisogna mentire con precisione. I suoni dei TIE – i caccia da combattimento utilizzati dall’Impero Galattico – provengono da suoni semplici, come ha spiegato
Ben Burtt, sound designer della saga: «Ho utilizzato il barrito di un elefante, poi l’ho missato con dei rumori di auto che avevo registrato durante un temporale, mentre sfrecciavano a tutta velocità nelle pozzanghere». Ed eccoci, nella realtà odierna, con la vettura elettrica. Anch’essa fa parte di questa iperrealtà. Non è semplicemente un oggetto che veicolerà la transizione ecologica: è il simbolo di un futuro desiderabile, pulito, connesso. Con questa proposta tecnologica si pone anche un problema: le auto elettriche non emettono quasi alcun rumore, soprattutto a bassa velocità, caratteristica che le rende pressoché impalpabili, irreali. Come George Lucas, bisogna renderle artificialmente percettibili e, quindi, barare con coraggio. Uno sviluppo interessante da seguire è quello proposto da Renault. Il repor-
tage «Dietro le quinte del sound design» mostra come Jean-Michel Jarre, musicista francese e pioniere della musica elettronica, ha messo a punto, insieme con i team di Renault e l’IRCAM (Istituto di ricerca e di coordinazione acustica/musicale), il suono della sequenza di benvenuto quando si entra nel veicolo, ma soprattutto il VSP (Vehicle Sound for Pedestrians), un suono d’allerta esterno emesso a bassa velocità per avvisare
i pedoni. Questo dispositivo VSP è obbligatorio in Svizzera per i veicoli elettrici e ibridi. Paradossalmente diventa dunque necessario aumentare la realtà affinché la si possa percepire. Ancora una volta, la fantascienza è confluita nella realtà, intrecciandosi con essa.
Chi è venuta prima: la fantascienza o la scienza? Come nel classico enigma dell’uovo e della gallina, a volte è impossibile dire se sia la realtà a ispirare l’immaginazione o il contrario. Ma spesso, il futuro si sogna prima di essere costruito.
Il Nautilus di «Ventimila leghe sotto i mari» poteva far nascere la vocazione d’ingegnere.
«Quando gli autori scrivono che, domani, le automobili voleranno, ne sono certi»
Frédéric
Jaccaud, direttore della Maison d’Ailleurs
Frédéric Jaccaud dirige la Maison d’Ailleurs a Yverdon-les-Bains, nel canton Vaud. Questo museo propone esposizioni legate alla cultura popolare, all’arte contemporanea e alla scienza, oltre a un’escape room, «K.R.A.K.E.N», ispirata all’universo di Jules Verne. Quando gli viene chiesto quale «mondo» abbia influenzato di più l’altro, la realtà o la fantascienza, la risposta arriva senza esitazioni: «Non c’è da stilare una classifica, perché si tratta di un circolo che non si ferma mai. Affinché una finzione possa esistere, serve una base reale. Nella seconda metà del 19° secolo iniziano ad apparire le grandi città, i grandi mezzi di trasporto e le grandi scoperte, che vanno ad impattare fortemente la finzione, che corre dietro alla realtà: quando gli autori scrivono che, domani, le automobili voleranno, ne sono certi. Quando Jules Verne descrive il sottomarino Nautilus, non lo inventa dal nulla: i sommergibili già esistevano. Verne pensa semplicemente che, se si sviluppano abbastanza, e si portano al massimo le loro possibilità, ecco come saranno. E magari inconsciamente all’epoca un giovane lettore poteva dirsi: ‹Voglio lavorare in questo campo, dal momento che siamo così vicini a ciò che descrive Jules Verne›».
Quando la cultura pop immagina il futuro della mobilità, non si limita a prolungare la strada: inventa nuovi orizzonti. L’immaginario tecnologico alimenta i sogni, e talvolta i progetti, degli ingegneri. Del resto, Elon Musk non lo ha mai nascosto. Tra «Iron Man» e «2001: Odissea nello spazio», la sua azienda Tesla si è costruita tanto su ispirazioni tecniche quanto culturali. L’interfaccia dei cruscotti ricorda la cabina di pilotaggio di un’astronave. Gli aggiornamenti da remoto si ispirano al mondo dei videogiochi. Persino la modalità Sentinella (un sistema di sorveglianza che utilizza le telecamere del veicolo per rilevare e registrare qualsiasi attività sospetta intorno all’auto quando è parcheggiata) ha un nome degno di un film di supereroi.
Da tempo il cinema si presta come campo di sperimentazione per tecnologie ed oggetti futuribili. Spesso ad essere testate sono nuove concept car. Alcuni progetti che all’epoca sembravano delle stravaganze sono poi diventati realtà.
I tre motivi, secondo Frédéric Jaccaud, per cui i brand automobilistici usano le produzioni sci-fi come tavolo di disegno dei loro prodotti futuri: «Sono ideali per testare un nuovo tipo di carrozzeria, vernice o logo. In secondo luogo, per invogliare lo spettatore e potenziale cliente: gli ingegneri possono presentare delle opzioni che sembrano irrealizzabili ma che vanno ad arricchire il mito del marchio. Ed infine, per dare impulso all’innovazione come l’apertura del veicolo
«Minority Report» (2002) Nella pellicola si è tentato di immaginare come sarà nella realtà una vettura nel 2054.
La Lexus firmata Harald Belker non esiste, ma ha permesso di sviluppare delle idee innovative.
con le impronte digitali». Esempi famosi: per il film «Mi nority Report» (2002), Lexus ha concepito un’auto a guida autonoma che anticipa il linguaggio stilistico «L-Finesse» caratteristico dei suoi modelli moderni. BMW ha a sua volta sfruttato il grande schermo come rampa di lancio delle serie Z e M, oltre che per provare i comandi vocali e assistenti avanzati. Al riguardo citeremo: «GoldenEye» (1995), «Il mondo non basta» (1999) e «Mission: Impossible – Rogue Nation» (2015).
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Camaleontica BMW ha svelato il suo prototipo i Vision Dee nel 2023. Prima mondiale, la carrozzeria cambia colore con un clic grazie alla tecnologica E Ink.
Mentre il mondo videoludico ha da sempre esaltato il futurismo e il superamento dei limiti umani, nuovi titoli celebrano una lentezza ritrovata.
Se domani la mobilità diventasse più sobria, più connessa, più condivisa, non c’è dubbio che la cultura pop, ancora una volta, troverebbe il modo di esaltarla. Tanto più che quest’ultima è stata rafforzata dall’arrivo di un (non così) nuovo attore: il videogame. Se, come in ogni opera di finzione, la maggior parte delle produzioni si dedica e/o glorifica un futuro tecnologico, alcuni titoli popolari di grande successo hanno fatto l’apologia di un ritorno alle origini e alla lentezza. Ne sono esempi «Red Dead Redemption II» e «Death Stranding». La prima è un’avventura contemplativa ambientata nel Far West, lenta, a cavallo, in cui bisogna mangiare, dormire e persino imparare la botanica. Nel secondo gioco, un corriere deve consegnare pacchi in un mondo post-apocalittico, evitando gli attacchi di mostri spettrali. Gli spostamenti a piedi in terre devastate sono difficili e vanno preparati e pianificati. In poche parole: una sfida molto realistica. Pubblicato nel novembre 2019, «Death Stranding» ha contribuito, consapevolmente o meno, a normalizzare e valorizzare i codici di uno stile d’abbigliamento ancora oggi in voga presso una clientela più vasta: il gorp-
core. L’universo visivo del gioco si fonda fortemente su un’estetica utilitaristica e funzionale, a metà strada tra il militare, l’outdoor estremo e il survivalismo, che rispecchiano i codici di questa moda interpretata da marchi tecnici come Arc’teryx, The North Face, Patagonia o Salomon. In origine, questi capi di abbigliamento erano usati per l’escursionismo o l’alpinismo. Ma già dalla fine degli anni 2010, la loro estetica sobria, tecnica e robusta ha conquistato anche gli ambienti urbani. Il seguito di «Death Stranding» (On The Beach), uscito a giugno, propone una ricetta simile, aggiungendo un pizzico di dinamismo all’azione che apre l’esperienza a un pubblico più ampio. In tutti questi casi, dalla fiction alla tecnologia, la logica è la stessa: per far comprendere una realtà, a volte bisogna spingerla fino alla deformazione. Se troppo sottile o modesto, il «vero» passa inosservato. Questa è la lezione della finzione come della realtà: amplificare, esagerare, concentrare per far emergere. Non è una fuga dalla realtà, ma una strategia per raggiungerla. Perché per mettere in luce, a volte, bisogna abbagliare. •
Capolavoro contemplativo dalla lentezza, «Red Dead Redemption II» permette di attraversare paesaggi magici.
Nel romanzo «Ready Player One» di Ernest Cline, portato sul grande schermo da Steven Spielberg nel 2018, si chiama Oasis: un universo virtuale in cui chiunque può muoversi con possibilità pressoché illimitate, come, dove e nei panni che preferisce. Mentre il mondo reale offre ormai poche prospettive, le persone fuggono in questo gigantesco videogioco in cui si costruiscono una vita e delle amicizie, e spendono soldi veri per il proprio io digitale, il proprio avatar: per armi, tute, veicoli e abilità.
Stando alle voci che circolano sulle timeline dei social media, un metaverso simile ad Oasis potrebbe davvero essere vicino al suo esordio con il sesto capitolo di «Grand Theft Auto» (GTA). Il seguito dell’iconica saga open-world, – «GTA 5» è il secondo gioco di maggior successo della storia dopo «Minecraft» con ben 215 milioni di esemplari venduti –, la cui uscita è prevista per maggio 2026, potrebbe segnare un nuovo punto di riferimento non solo in termini di grafica, gameplay e dimensioni della mappa di gioco. La versione online dovrebbe infatti includere elementi per costruirsi un’identità virtuale, una vita sociale e persino un posto di lavoro. In breve: la vita e il guadagno si spostano nel metaverso. Oltre alla vendita di abiti, veicoli o armi disegnati dagli utenti stessi, all’acquisto di immobili o al tuning delle automobili, nel rifugio dell’anonimato garantito dall’avatar troveranno spazio anche interazioni personali e servizi umani come ad esempio seguire un corso di formazione, partecipare a una lezione di danza o consultare una psicologa. • dg
Come quella nutrita da Roger Kästle. L’architetto zurighese colleziona oggetti di scena cinematografici. Raccoglie accessori di film di ogni genere, dalla bustina di (finte) droghe fino alle rane. Una passione che coltiva da anni.
Come ha iniziato a collezionare oggetti usati nei film?
Roger Kästle: Sono un grande appassionato di cinema e nel 1999, a una fiera, scoprii uno stand con le rane che nel film «Magnolia» cadevano dal cielo. Erano molto costose, ma più tardi ne trovai tre in plastica su internet per 60 franchi e le comprai. Quello fu l’inizio della mia passione per il collezionismo.
Colleziona qualsiasi tipo di oggetto o unicamente «props» che soddisfano dei requisiti particolari?
Colleziono di tutto, ma l’oggetto deve essere qualcosa che associo immediatamente al film. Per esempio, la videocassetta di «The Ring», che nel film ha un ruolo centrale. Oppure le pillole di «Limitless», che Bradley Cooper prende per sfruttare all’improvviso tutto il potenziale del suo cervello, e non solo il presunto 10 per cento che normalmente usiamo. O ancora il biglietto con cui Jake Gyllenhaal in «Source Code» rivive in loop una sequenza a bordo di un treno.
Come trova gli oggetti da collezione?
Ci sono fiere e ho contatti attraverso i quali è possibile fare baratto. Preferisco di gran lunga lo scambio. Però, se online trovo qualcosa che devo assolutamente avere, partecipo alle aste. Per esempio su eBay oppure Propstore. Quest’ultimo è uno dei tre grandi rivenditori online specializzati in oggetti di scena. Due si trovano negli Stati Uniti, uno nel Regno Unito. Aspetto sempre che l’entusiasmo per un film si sia placato: è allora che i prezzi scendono. Alcuni fan vanno persino nei luoghi delle riprese, ma oggi è molto più difficile trovare qualcosa in quel modo. Un tempo, dopo la fine delle riprese – per esempio di «Guerre stellari» – la troupe lasciava semplicemente nel deserto tutto quello che non serviva più.
Oggi quanto è grande la collezione che possiede?
Ho circa una ventina di oggetti provenienti da film molto famosi. Se volessi vendere la
videocassetta di «The Ring», ci sarebbe molto interesse. Un museo mi ha offerto venti volte il prezzo che avevo pagato io.
Quali sono i suoi pezzi preferiti in assoluto?
Il pacchetto con le finte droghe di «Breaking Bad», le rane di «Magnolia» e una pagina del copione originale del regista di «7 psicopatici» (Seven Psychopaths, n.d.r.).
«Breaking Bad» è stata una serie epocale. È stato difficile procurarsi un pacchetto con la finta droga?
All’inizio, una bustina costava mille franchi. Subito dopo le riprese la blue meth finta veniva venduta in grandi sacchi. A un certo punto, la gente ha iniziato a ricavarne sacchettini più piccoli, e uno di questi l’ho comprato infine per 250 franchi. Le droghe sono il motivo centrale della serie e, proprio per questo, oggetti molto interessanti per i collezionisti. «Breaking Bad» è stata una serie straordinaria e per la complessità della trama ha influenzato enormemente il modo di narrazione delle serie tv. • jl
Le valutazioni di Roger Kästle su 11 145 film: letterboxd.com/kaestle/likes/films
«Un
tempo, dopo la fine delle riprese –per esempio di ‹Guerre stellari› –, la troupe lasciava semplicemente nel deserto tutto quello che non serviva più»
Roger Kästle, architetto ETH, collezionista di oggetti di scena
Rare e costose: le rane di «Magnolia» e la videocassetta di «The Ring».
Nella collezione di Roger Kästle: il biglietto del treno, che in «Source Code» cambia la vita a Jake Gyllenhaal.
Assemblea dei delegati TCS al LAC di Lugano: bilancio di un anno ricco di successi | Caos voli, l’ETI aiuta i viaggiatori bloccati | Nel Giura i motori d’epoca tornano a ruggire
Ruote ferme, bimbi salvi Sulle strisce pedonali la regola continua ad essere la stessa di sempre.
Per prevenire incidenti con bambini, nella nuova campagna per un percorso casascuola sicuro il TCS invoca la responsabilità dei conducenti. Con uno slogan rivolto esplicitamente a loro, e un profumo per auto.
Testo Dominic Graf Foto TCS
«Aspettare, guardare e poi andare» è una frase conosciuta da quasi tutti in Svizzera e ancora oggi viene insegnata ai bambini come regola d’oro prima di attraversare un passaggio pedonale. Sebbene questo slogan abbia probabilmente salvato molte vite e gli incidenti con bambini sono in costante diminuzione, i numeri restano allarmanti: nel 2024 secondo i dati aggiornati dell’Ufficio federale delle strade (USTRA)*, 455 bambini sono stati coinvolti in incidenti mentre si recavano a scuola.
Tre anni, tre messaggi
Gli utenti della strada adulti possono dare un contributo fondamentale a ridurre il numero di incidenti, soprattutto con una maggiore attenzione. La nuova campagna del TCS per un percorso casascuola sicuro, su incarico del Fondo di sicurezza stradale (FSS), è quindi rivolta in primo luogo a loro. Al centro vi è lo slogan «Guarda. Rallenta. Fermati.».
Marc Baertsch, responsabile educazione stradale del TCS, spiega: «Per i bambini, ‹Aspettare, guardare e poi andare› è una vera storia di successo nella prevenzione stradale svizzera. Anche noi adulti potremmo trarre grande beneficio da una frase mnemonica simile. Per questo motivo abbiamo lanciato uno slogan indirizzato ai conducenti, che riassume le tre regole di comportamento più importanti per evitare incidenti con i bambini per strada».
La campagna è pensata per una durata triennale e ogni anno si concentrerà su una delle tre regole. Si parte con «Guarda». «Anche solo due secondi di disattenzione equivalgono, nei centri abitati, a quasi trenta metri percorsi alla cieca. Ecco perché il nostro messaggio principale per il primo anno è: osservare bene», precisa Marc Baertsch. Ciò significa, ad esempio, non distogliere lo sguardo dalla carreggiata e, se succede, il che è umano, solo uno, massimo due secondi. Oppure impostare il navigatore, l’aria condizionata e la radio prima di avviarsi, evitando di maneggiarli durante la guida in città. Inoltre è fondamentale prestare particolare attenzione alla presenza di bambini lungo la strada quando la visibilità è limitata.
Più vigili grazie al profumo
Per lasciare un’impressione davvero duratura, la campagna ricorre a numerosi strumenti, alcuni anche insoliti come il deodorante per auto – stile alberello magico – sviluppato in collaborazione con Farfalla, azienda svizzera leader nel campo dell’aromaterapia. Grazie a un apposito kit creativo destinato alle scuole, in classe vengono realizzate figurine profumate. I bambini le decorano e le regalano ai propri genitori, che le appendono alle bocchette di ventilazione sul cruscotto del veicolo.
Il TCS conviene anche ai ragazzi di meno di 26 anni, sia tramite il societariato famiglia, sia grazie alla tariffa giovani. Beneficiano infatti del miglior soccorso stradale della Svizzera che copre pure le panne in bici, e-bike, motorino o scooter, come pure della protezione maltempo e mezzi pubblici qualora non riuscissero a giungere a destinazione a causa di bus o treni soppressi. Inoltre, il TCS li accompagna verso la patente di guida: possono prepararsi all’esame usando gratuitamente il portale di formazione teorica e risparmiare 100 fr. sul corso complementare (2 fasi) per neoconducenti.
Tutti i vantaggi: club.tcs.ch/licenzadicondurre
Si torna a scuola, occhio ai bambini per strada
Dopo le vacanze, i bambini riprendono a percorrere il tragitto casa-scuola. In questo periodo i conducenti sono chiamati a prestare particolare attenzione e guidare con aumentata prudenza. Iscrivetevi al servizio Safe2school Alert e il TCS vi informerà di volta in volta del rientro con un giorno d’anticipo tramite Whatsapp.
«Le fragranze influenzano il nostro benessere e possono rafforzare la concentrazione, risvegliano ricordi e creano cosiddette ancore emotive. Con il deodorante per auto combiniamo questi effetti per aumentare la sicurezza sul percorso casa-scuola: promuoviamo un’atmosfera di attenzione e richiamiamo alla memoria i messaggi della campagna. E naturalmente, rendiamo l’aria che pervade l’auto più gradevole», spiega Michèle Prévôt, responsabile di prodotto presso Farfalla.
Una responsabilità condivisa
Oltre alla sensibilizzazione dei conducenti, il successo della campagna dipende da diversi partner che possono contare sul materiale messo a disposizione dal TCS. Gli istruttori della polizia svolgono un ruolo centrale nel ricordare le regole di sicurezza a scuola. Anche gli insegnanti contribuiscono alla sicurezza
stradale integrando questi contenuti nei loro programmi didattici, mentre i comuni sostengono l’iniziativa affiggendo puntualmente cartelli, manifesti e striscioni nelle zone scolastiche. Infine, anche i genitori, spesso a loro volta utenti della strada, forniscono un contributo dando un esempio positivo e aiutando i figli a diventare autonomi e consapevoli nella loro mobilità.
Che la sicurezza dei bambini nel traffico sia una responsabilità di tutti lo conferma anche Manuela Carluccio, responsabile progetti e campagne presso il FSS: «Con la campagna nazionale sul percorso casa-scuola, vogliamo sensibilizzare i conducenti a prestare maggiore attenzione e ad adattare le loro abitudini di guida alle esigenze dei bambini. La sicurezza stradale, tuttavia, è una responsabilità condivisa: solo collaborando tutti insieme potremo creare percorsi casa-scuola durevolmente più sicuri per i nostri bambini». •
*Dati del TCS estratti dalle statistiche grezze della banca dati sugli incidenti dell’Ufficio federale delle strade (USTRA).
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Martedì 17 giugno era una giornata afosa al Centro TCS di guida a Cossonay (VD). Ma l’estremo caldo non ha certamente smorzato la voglia di imparare e divertirsi dei circa 150 scolari che si sono disputati la Kids Bike Challenge. Il TCS ha organizzato questa giornata per sensibilizzare i giovani ai pericoli quando circolano in bicicletta, in collaborazione con la polizia cantonale vodese e il sostegno di altre polizie romande. Da molti anni il club è impegnato nella prevenzione stradale. L’obiettivo è cruciale: nel 2024 con 217 feriti i ragazzi tra i 10 e i 14 anni sono stati i più coinvolti in incidenti in bici, mentre tra i 5 e i 9 anni erano 59. È dunque essenziale adottare i giusti comportamenti per evitare i rischi nel traffico. Unendo l’utile al dilettevole, i test teorici sono stati completati con diverse attività ludiche. I ragazzi sono stati sen-
sibilizzati, fra l’altro, agli angoli morti e iniziati ai primi soccorsi. Inoltre si sono cimentati su un percorso di agilità.
Prossima tappa, Belgrado
Dopo la gimcana è stata la volta dello show di acrobazie in cui si sono esibiti professionisti di BMX. Momento clou, quindi, la premiazione dei sei allievi meglio classificati tra tutte e otto le classi presenti alla Kids Bike Challenge: Lily Hostettler, Yuana Lichtenberger e Kiara Philipona tra le ragazze, Marlon Corthesy, Samuel Elmaleh-Morand e Timéo Vallat tra i ragazzi. I primi due di ogni categoria andranno a rappresentare la Svizzera alla finale dell’ETEC, il Concorso europeo di educazione stradale organizzato dalla Federazione Internazionale dell’Automobile (FIA) a Belgrado in Serbia il prossimo mese di settembre. • jb
Sul podio
1° posto:
Lily Hostettler
& Marlon Corthesy
2° posto: Yuana Lichtenberger
& Samuel ElmalehMorand
3° posto: Kiara Philipona & Timéo Vallat
Non esiste il diritto esplicito di poter andare a scuola a piedi. Tuttavia, il diritto a un’istruzione scolastica di base gratuita sancita dalla Costituzione federale impone ai cantoni competenti di garantire un percorso casa-scuola ragionevole.
Ciò significa innanzitutto che, da un lato, il tragitto deve essere sicuro e dall’altro che il bambino deve poterlo compiere in 30 minuti; i tempi di percorrenza devono inoltre consentirgli di fare una pausa pranzo sufficiente a ristorarsi, in via di principio della durata di almeno 40 minuti.
Dato che i ragazzi più grandi camminano più velocemente dei più piccoli, il tragitto verso la scuola secondaria può essere più lungo in termini di distanza rispetto, ad esempio, a quello di un bambino che frequenta l’asilo. A seconda dell’età e delle circostanze concrete è considerato accettabile che gli allievi si rechino a scuola in monopattino o bici oppure con i mezzi pubblici. Se la scuola non è raggiungibile in tempi e modi ragionevoli, allora il comune deve fornire il trasporto scolastico gratuito, specie per i bambini più piccoli.
Vera Beutler Dr. iur., responsabile Info-Center «Diritto & Assicurazioni» lex4you.ch
All’Assemblea dei delegati tenutasi a Lugano, il presidente
centrale Peter Goetschi e il direttore generale Jürg Wittwer hanno illustrato come il TCS abbia rafforzato la sua posizione preminente e ampliato l’offerta per i soci.
In tempi di crescenti sfide sulle strade e nella società, il Touring Club Svizzero dimostra eloquentemente come l’offerta di moderne prestazioni nel campo della mobilità conducano al successo. All’Assemblea dei delegati organizzata in maniera ineccepibile dalla Sezione Ticino al LAC di Lugano a fine giugno, il presidente centrale Peter Goetschi e il direttore generale Jürg Wittwer hanno diffuso cifre ragguardevoli alla presenza del presidente del Consiglio di Stato ticinese Norman Gobbi e del municipale di Lugano Filippo Lombardi: oltre 1,6 milioni di soci, più di 361 000 interventi di soccorso stradale e una forte crescita della protezione viaggi del Libretto ETI sono solo alcuni dei punti salienti di un 2024 all’insegna del successo. In ambito politico il club ha sostenuto l’ampliamento della rete di strade nazionali. E sebbene il progetto di legge sia stato bocciato alle urne, per Peter Goetschi rimane comunque chiaro che:
«La Svizzera ha bisogno di infrastrutture di trasporto efficienti ed affidabili e le strade nazionali sono e rimangono un elemento importante. La loro manutenzione e gestione nonché il loro potenziamento mirato saranno necessari anche in futuro». E già si delineano le ombre della prossima battaglia politica. È stata accolta con favore la decisione del Consiglio degli Stati, in qualità di seconda Camera, di applicare a livello generale il limite di 50 km/h sulle strade orientate al traffico e di 30 km/h solo sulle strade secondarie. È prevedibile che la tematica susciterà un dibattito politico altrettanto emozionale come quello sull’ampliamento autostradale.
Il TCS espande il suo portafoglio
Anche nel 2024 l’assistenza in caso di guasto ha operato 24 ore su 24 al servizio dei soci, con un leggero aumento degli interventi rispetto all’anno precedente. E questo supporto del TCS è ap -
prezzato anche all’estero, testimone l’aumento dei soci in possesso di un Libretto ETI. La centrale ETI ha gestito circa 24 200 dossier veicoli all’estero e 14 400 dossier personali. Con i campeggi di Estavayer sul lago di Neuchâtel e Olivone in Val di Blenio, lo scorso anno il gruppo TCS Camping si è arricchito di due nuove strutture. È invece stato chiuso quello di Gampelen. Pure quest’anno TCS Camping continua ad investire nell’infrastruttura dei propri campeggi in modo che l’offerta turistica in Svizzera rimanga attraente per questo segmento di vacanzieri e che tutti possano beneficiarne.
Anche TCS Ambulance ha registrato una forte crescita. Complessivamente, nel 2024 sono stati effettuati circa 34 800 interventi, di cui 15 548 emergenze, 14 359 trasporti di pazienti e 4893 trasporti di altro tipo e rimpatri. Ha così consolidato la sua posizione di principale fornitore privato di
1300 70
rimpatri in Svizzera sono stati organizzati dal TCS. Negli ultimi due anni, queste operazioni sono aumentate del 24 per cento.
361 000
interventi sono stati effettuati lo scorso anno dal soccorso stradale del TCS, che ha assistito più soci rispetto all’anno precedente (359 000).
secondi è l’intervallo tra due interventi del TCS. In altre parole: il TCS presta aiuto a qualcuno ogni 70 secondi.
soci del TCS sono titolari di un Libretto ETI (anno precedente: 630 000).
8
su 10 persone in panne hanno potuto proseguire il viaggio dopo l’intervento della TCS Patrouille.
642 000 34 800
900 000
pernottamenti sono stati registrati lo scorso anno nei campeggi del TCS.
gli interventi svolti da TCS Ambulance nel 2024, che ha consolidando la sua posizione di maggiore operatore privato nel trasporto pazienti in Svizzera.
servizi di soccorso e trasporti sanitari in Svizzera. Il direttore generale Jürg Wittwer ha sottolineato come questo settore d’attività sia congeniale al TCS: «È da sessant’anni che il TCS è attivo in campo medico e salva vite. Con le nostre ambulanze portiamo avanti questa tradizione».
Quattro nuovi membri nel Consiglio di amministrazione Il Consiglio di amministrazione del TCS è composto da 23 membri e dal presidente centrale. I delegati eleggono i membri del Consiglio di amministrazione ogni tre anni. L’assemblea dei delegati ha eletto quattro nuovi consiglieri
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L’artista ticinese Ivo Soldini (a sinistra) ha creato il «trofeo itinerante» dedicato agli organizzatori dell’Assemblea dei delegati del TCS. Nella foto, Peter Goetschi consegna la scultura a Sibylle Plüss-Zürcher e Lars Guggisberg, co-presidenti della Sezione Berna che ospiterà l’evento nel 2026.
d’amministrazione, ovvero Christian Schnyder (Sezione Svitto), Andreas Zbinden (Sezione Basilea Campagna e Basilea Città), Lars Guggisberg (Sezione Berna) e Roman Lehmann (Sezione Zurigo), che subentrano a Markus Reichmuth, Christoph Buser, Christoph Erb e Thomas Lüthy. I membri del Consiglio di amministrazione François Membrez (Sezione Ginevra), Livio Zanetti (Sezione Grigioni), David Erard (Sezione Neuchâtel) e Michael Meier (Sezione Uri) sono stati confermati per un nuovo mandato. Inoltre i delegati hanno nominato soci onorari Hansjürg Rhyner, ex presidente della Sezione TCS di Glarona, e Marco Vidale, ex presidente della Sezione TCS di Turgovia, entrambi impegnati per decenni, sia a livello di sezione che negli organi centrali del club. •
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Scioperi o intemperie possono mandare in tilt un aeroporto. Per fortuna in situazioni come queste si può contare sull’assistenza ETI.
È con una certa preoccupazione che Claude e Annie, al loro ultimo giorno di vacanza in Sicilia, osservano il cielo. Forti piogge e violenti temporali minacciano seriamente il viaggio di ritorno previsto l’indomani. E infatti nella notte l’aeroporto di Catania sospende completamente il traffico aereo fino a nuovo avviso. Per Claude è una piccola catastrofe: il giorno dopo il rientro ha un appuntamento importante. Ma non tutto è perduto perché è titolare del Libretto ETI. Contatta subito il TCS e spiega la situazione alla Case Manager Jacqueline. Dopo essersi consultata con gli esperti viaggi del TCS, può proporre un’alternativa: raggiungere il continente con il tra-
ghetto fino a Lamezia Terme, e da lì proseguire verso l’aeroporto più vicino per un volo diretto a Zurigo. Per la coppia è la soluzione perfetta. E non finisce lì, Jacqueline prenota subito il traghetto e il volo, inviando via e-mail i biglietti e la carta d’imbarco, interamente a carico del TCS. Grazie a questo supporto rapido e completo, la coppia torna a casa senza stress e Claude rientra in tempo per il suo appuntamento. Che servizio impeccabile!
Più di un’assicurazione di viaggio Claude e Annie non sono un caso isolato: i problemi legati ai voli sono tra le cause più frequenti per cui i soci del TCS
si rivolgono alla Centrale d’Intervento ETI. Oltre a maltempo o blackout, come quello recente in Spagna, sono sempre più numerosi i viaggiatori che rimangono bloccati negli aeroporti a causa di scioperi. Anche in questi casi, il Case Management ETI riesce quasi sempre a trovare una soluzione. Un esempio concreto: il TCS ha organizzato e pagato una notte in albergo alla famiglia Meier, il cui volo di ritorno in Svizzera era stato cancellato a causa di uno sciopero della compagnia aerea. Concluso lo sciopero, il giorno successivo, sono finalmente potuti rientrare. La compagnia aerea non aveva offerto alcuna assistenza. Senza l’ETI, i Meier avrebbero probabilmente dovuto trascorrere la notte in aeroporto.
Episodi come questi si contano a migliaia ogni anno e dimostrano che il Libretto ETI del TCS è molto più di una semplice assicurazione di viaggio. Fabrice Izquierdo, responsabile dell’assistenza alle persone del TCS: «Il nostro Case Management è composto da specialisti e sono orgoglioso di vedere con quanto impegno i nostri collaboratori provedono ad organizzare l’aiuto per i nostri soci». • dg
Sono oltre un milione i soci del TCS che fanno affidamento al Libretto ETI. Ciò ne fa la protezione viaggi più apprezzata in Svizzera nonché quella che vanta la clientela più soddisfatta. È quanto emerge da un sondaggio rappresentativo svolto dal portale di confronto Moneyland: con 8,4 punti su 10, il TCS Libretto ETI si piazza al primo posto nella classifica. Il secondo prodotto ha ottenuto 8,1 punti. Gli utenti hanno valutato: cordialità, consulenza, assistenza fornita, app, costi e premi, rapporto prezzo-prestazioni, soddisfazione generale. Il voto superiore alla media, che è di 7,6 punti, riflette l’elevata qualità della protezione viaggi annuale del TCS.
Appuntamento nel Giura il primo weekend di settembre per la terza edizione del Rétro Circuit PorrentruyCourtedoux, dove si corre come una volta.
Avviso agli appassionati di meccanica e motori rombanti: il Rétro Circuit Porrentruy-Courtedoux torna per una terza edizione. La manifestazione si svolgerà dal 5 al 7 settembre prossimo, nei pressi dell’ex aerodromo dell’Ajoie, nel canton Giura. Sono attesi circa 170 partecipanti con le loro auto e moto costruite prima del 1977. Ford, Porsche, Bugatti, Sauter DKW o ancora Alpine sfileranno davanti agli occhi degli appassionati, ma anche dei semplici curiosi.
Un omaggio alle corse di un tempo
Il primo «circuit» di Porrentruy fu organizzato il 6 luglio 1947. La competizione originaria era riservata a moto e sidecar. Tuttavia, il divieto delle gare motoristiche in circuito sul territorio elvetico segnò la brusca fine della prestigiosa gara, che dal 1947 al 1954 aveva visto confrontarsi i migliori piloti internazionali dell’epoca. Volendo far rivivere questo mitico circuito, dal 2017 un gruppo di appassionati s’impegna a organizzarlo sotto forma di dimostrazione. «È una sorta di museo viaggiante», come lo descrive il suo presidente Daniel Meyer.
Raduno di auto d’epoca
Questa terza edizione del Rétro Circuit si arricchisce di una novità: sabato 6 settembre è previsto un tour nel Giura. Trenta
L’ultima gara del 1954 Spettatori accalcati ai bordi della pista per vedere sfrecciare i piloti.
veterane ne percorreranno infatti le strade, dall’Ajoie alle Franches-Montagnes, passando per la valle di Delémont. Il corteo viaggiante si metterà in moto il mattino dal cortile del castello di Porrentruy ed effettuerà diverse fermate lungo il percorso. «Tutti i giurassiani avranno così l’opportunità di ammirare il passaggio dei diversi veicoli storici dalle loro case», si rallegra Daniel Meyer.
Protagonista anche la moto
Per quanto riguarda gli appassionati delle due ruote, potranno visitare un’esposizione allestita nell’hangar del campo d’aviazione a Courtedoux che ripercorre l’evoluzione della moto dagli anni ’50 del secolo scorso fino ad oggi. Saranno in mostra, in particolare, gli equipaggiamenti e le tute minimaliste utilizzate dai piloti temerari di quell’epoca che continuano ad affascinare fino ai giorni nostri.
Da notare infine che questo evento, dal programma variegato, è aperto a tutte e tutti gli interessati ed è completamente gratuito. • pst
retro-circuit.ch
Per alcuni sono una seccatura in città, mentre altri li usano regolarmente sulle brevi distanze. La micromobilità, e in particolare i monopattini elettrici, si sono affermati rapidamente, soprattutto tra i giovani utenti della strada.
20
km/h è la velocità che può essere raggiunta dai monopattini elettrici senza pedalata assistita. I giovani a partire dai 14 anni possono guidarli dopo aver superato l’esame per il motorino. Dai 16 anni non è richiesta alcuna patente.
12
i monopattini elettrici a noleggio disponibili per ogni mille abitanti a Zurigo nel 2024, più che in qualsiasi altra città in Svizzera.
400
conducenti di monopattini elettrici sono rimasti gravemente feriti tra il 2019 e il 2023, sette dei quali sono morti. Il 90% dei feriti gravi non indossava il casco.
65 000
spostamenti sono stati analizzati nel 2021 dall’ETHZ dimostrando che il bilancio climatico degli e-monopattini è piuttosto scarso; infatti vengono usati prevalentemente per tragitti che prima si percorrevano a piedi, in bici o coi mezzi pubblici.
3
su 4 incidenti gravi con monopattini elettrici hanno coinvolto il solo conducente, nel 40% sotto l’effetto dell’alcol. Nelle collisioni con altri utenti la causa più frequente è il mancato rispetto della precedenza.
1,4
milioni gli utenti registratisi su apposite app per la micromobilità l’anno scorso in Svizzera. Ossia il 35% in più rispetto all’anno precedente.
360
miliardi di dollari USA, questo il valore che il mercato globale della micromobilità dovrebbe raggiungere entro il 2030, secondo un’analisi della società di consulenza McKinsey.
«La mobilità merita regole chiare, regole che permettano ai trasporti nel loro insieme di funzionare senza intoppi, proprio come deve poterlo fare il sangue nel nostro corpo»
Peter Goetschi, presidente centrale TCS
Per il nostro corpo è essenziale che il sangue venga trasportato in tutto l’organismo attraverso vasi sanguigni di dimensioni e caratteristiche diverse: arterie, vene, capillari. Questo sistema articolato permette al sangue di fluire in maniera ottimale, garantendo che il nostro corpo rimanga in buona salute. L’analogia fra circolazione del sangue e stradale è lampante. I flussi veicolari obbediscono a regole fisiche simili a quelle deputate alla circolazione sanguigna. Esperti ed autorità sono unanimi nel considerare una gestione differenziata dei limiti di velocità come soluzione più efficace per evitare la congestione sui tratti fortemente transitati e mantenere così il traffico il più scorrevole possibile.
Nonostante questi dati di fatto, c’è chi insiste a voler ostacolare a tutti i costi il funzionamento della rete chiedendo interventi drastici. Secondo queste cerchie, porre un freno alla modernizzazione delle infrastrutture ed adottare un limite di velocità unico costituirebbe la ricetta magica contro i problemi del traffico e strade notoriamente sovraccariche. Queste richieste sono più ideologiche che basate su evidenze empiriche. Nelle città, in particolare, si assiste ad un’estensione caotica delle zone 30. Introducendo a tappeto un limite generale si ignora completamente la realtà del sistema viario, costituito da un complesso intreccio di grandi assi di scorrimento, strade principali e secondarie che collegano quartieri residenziali, aree industriali e commerciali. Per quale motivo ci si oppone con tale veemenza ad una rete diversificata? Da dove nasce questo rifiuto categorico che rende il dibattito molto acceso e spesso irrazionale?
Tanto più lodevole, quindi, in questo quadro equivoco, la decisione del Parlamento che, dopo intense discussioni in seno alle Camere, chiede al Governo di fare ordine in materia. Al rientro dalla pausa estiva il Consiglio federale dovrebbe presentare una proposta per definire i limiti di velocità nell’abitato e stabilire regole omogenee per il traffico locale. È indispensabile definire in maniera trasparente su quali strade si possa circolare a 50, 30 o 20 km all’ora nelle città, comuni e villaggi. Il TCS auspica che si torni a rispettare rigorosamente la gerarchia stradale, definendo dei criteri oggettivi e precisi sulla cui base le autorità locali potranno giustificare deroghe alla norma dei 50 km/h per le strade orientate al traffico. La mobilità merita regole chiare, regole che permettano ai trasporti nel loro insieme di funzionare senza intoppi, proprio come deve poterlo fare il sangue che scorre nel nostro corpo. È ora di abbandonare i dogmi ideologici e ritrovare finalmente un po’ di buonsenso. •
A U TO INACQUA A PAGINA42--
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Industria auto verso le zero emissioni nette, un cammino lungo e tortuoso | BMW M135, prova su strada della piccola bomba | A pelo d’acqua, hi-tech per il nuoto e le immersioni
Affinché
l’industria automobilistica raggiunga gli obiettivi climatici, non basta ridurre i gas di scarico. Sono fondamentali le emissioni di CO2 rilasciate su tutto il ciclo di vita del veicolo. Renault mostra come avvicinarsi allo zero netto.
Testo Daniel Riesen
Le vetture elettriche fanno discutere, sui social e al bar: sebbene abbiano indubbi vantaggi, non sono esenti da CO2 In questo, i critici hanno ragione: per decenni ci si è focalizzati su quello che esce dal tubo di scarico o, nel caso delle auto elettriche, non ne esce. Ciò ha fatto sì che la legge le considera a zero emissioni. In questa logica, gli obiettivi di flotta CO2 fissati dall’UE e di riflesso dalla Svizzera significano che le nuove auto immatricolate dovranno essere clima neutrali a partire dal 2035. E lo saranno anche durante l’utilizzo, a condizione che siano alimentate con elettricità proveniente al 100% da fonti rinnovabili. Premesso ciò, il traguardo «net zero» sarà raggiunto solo se si terrà conto pure della produzione e dello smaltimento o meglio riciclaggio. I dubbi sollevati sui media sociali sono quindi assolutamente legittimi. Ma sbaglia chi pensa che non se ne parli. Già negli anni ’90 l’allora consigliere federale Adolf Ogi aveva richiamato l’attenzione sull’«energia grigia», cioè quella incorporata nei prodotti, necessaria ad esempio per cuocere le uova sode. Le campagne di sensibilizzazione di un tempo sono diventate concetti politici e, in alcuni casi, regolamenti obbligatori. Ad esempio, le case automobilistiche rientrano nel sistema di scambio di emissioni dell’UE (EU ETS) se superano le soglie di emissione di CO2 . Il conseguente obbligo di acquistare certificati per la compensazione crea incentivi finanziari per ridurle. L’UE sta an-
che utilizzando un’altra leva con l’ESPR (Ecodesign for Sustainable Products Regulation), una direttiva tesa a promuovere il consumo sostenibile. Questo metodo è politicamente più controverso in quanto genera ulteriore burocrazia e costi di trasformazione a carico dell’industria europea.
In ogni caso, la pressione sul settore sta aumentano. La vettura è probabilmente il prodotto di consumo più complesso e di conseguenza più elaborato della nostra epoca. Decarbonizzarlo «dalla culla alla tomba» è quindi una grossa sfida. La catena di fornitura, ossia la rete di fornitori diretti, secondari e terziari, comprende diverse centinaia di aziende. Nessun marchio automobilistico potrà
fare a meno di collaborare strettamente con l’indotto fin dalla fase di sviluppo. Renault indica la via. Tra il 2010 e il 2023, le emissioni di CO2 , riferite all’intero di ciclo di vita sarebbero state ridotte del 28% secondo Pascal Tribotté, responsabile progetto presso Ampere, filiale di Renault specializzata nello sviluppo e produzione di veicoli elettrici. L’obiettivo è raggiungere lo zero netto in Europa entro il 2040 e a livello globale entro il 2050, in parte anche tramite le compensazioni. La Emblème, concept e progetto in uno, rappresenta un passo importante verso la decarbonizzazione. Entro il 2030, la Captur termica dovrebbe trasformarsi dall’odierna auto da 50 tonnellate di CO2 a una che ne emette 5, per l’appunto la Emblème, concepita come shooting brake a 5 porte con motore posteriore da 160 kW.
L’elettrica come tappa intermedia
Per decimare le emissioni di CO2 i francesi giocano la carta dell’elettrificazione che permette di tagliare 25 tonnellate in un solo colpo. Per la Megane E-Tech si
Il modello di confronto, la Renault Captur, emette 50 t di CO₂ nel suo ciclo di vita.
L’elettricità verde e la sua espansione sono fondamentali.
Meno 7 tonnellate: il risparmio di CO₂ che Renault si attende dal ricorso a materiali innovativi e dal loro riciclo.
Solo 5 t di CO₂ o il 90% in meno rispetto alla Captur a combustione: è quanto dovrebbe emettere la Emblème secondo i progettisti.
stima che le emissioni totalizzeranno 25 tonnellate durante l’intero ciclo di vita (assumendo una percorrenza di 200 000 km). Oltre la semplice elettrificazione, i progressi diventano più modesti. È possibile risparmiare 7 tonnellate utilizzando nuovi materiali più facilmente riciclabili o con un contenuto più alto di materie riciclate. Un ruolo importante è svolto da Forvia, fornitore che sviluppa importanti componenti interni, come i pannelli delle porte, gli schermi e il volante ellissoidale Deltawing. Benoit Taillandier, responsabile marketing, promette che il design modulare migliorerà la riparabilità. «Le auto elettriche dureranno più a lungo, avranno una seconda e terza vita». Anche le batterie sono riparabili. Galliker Transport AG gestisce un’officina di riparazione delle batterie per Renault dal 2020, dove celle o singoli moduli difettosi vengono sostituiti.
Il risparmio di 7 t di CO2 tiene conto, oltre ai materiali, anche della produzione di acciaio e alluminio, elementi chiave per il telaio e l’alloggiamento della batteria. Per quanto riguarda l’acciaio, ci si concentra su fonti energetiche a basse emissioni, mentre per l’alluminio si prevede inoltre di utilizzare la massima percentuale possibile
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di metallo riciclato la cui produzione richiede solo un ventesimo dell’energia, secondo il fornitore Constellium.
Nel caso delle auto elettriche, si dovrebbero risparmiare 4 tonnellate di CO2 , ovvero circa il 70%, nella fabbricazione delle batterie (a medio termine nello stabilimento dalla start-up Verkor nel nord della Francia), 5 tonnellate (sempre rispetto alla Renault Captur del 2019) grazie alla propulsione più efficiente. Non puramente elettrica ma costituita da un motore elettrico e una batteria da 40 kWh combinati con una cella a combustibile da 30 kW e un serbatoio di idrogeno da 2,8 kg. «Attualmente ci dà il miglior rapporto tra bilancio carbonico (meno 3,3 tonnellate) e autonomia», spiega Pascal Tribotté, ingegnere con un passato in F1. Nonostante il sistema ibrido, con le sue 1,8 t la Emblème dovrebbe essere relativamente leggera. Renault punta sulla crescita delle energie rinnovabili per tagliare ulteriormente le emissioni: 5 tonnellate di CO2 con l’«elettricità verde», un fattore che non dipende dall’azienda e che dimostra come l’industria non controlla tutte le leve della transizione energetica.
La Volvo da 23 tonnellate
La riduzione dell’impronta di CO2 dei loro prodotti è un impegno che coinvolge tutte le case automobilistiche. A livello di gruppo, sono obbligate a renderne conto nei report di sostenibilità presentati. Questo garantisce maggiore trasparenza anche agli investitori. Per i clienti diventa ancora più interessante quando il costruttore svela il puzzle del CO2 dei singoli modelli. Cosa che fa la
Volvo. Il veicolo più virtuoso della marca svedese per emissioni di gas serra è l’EX30 al 100% elettrica. Nel suo ciclo di vita previsto di 200 000 km, emette 23 t di CO2 . Si tratta del 60% in meno rispetto alla XC40 con motore termico. Il calcolo si basa sui dati del 2023, sul mix elettrico europeo (non completamente decarbonizzato) per le automobili e sull’uso della batteria LFP da 51 kWh. Se si sceglie la batteria NMC da 69 kWh, si arriva a 28 t di CO2 . Per quanto riguarda il processo di fabbricazione, è decisivo il mix di energia elettrica cinese, dal momento che la «piccola Volvo» viene prodotta a Zhangjiakou. Volvo presenta anche interessanti ipotesi per il fine vita del veicolo: l’81% della massa verrebbe riciclato, un altro 17% smaltito nell’impianto di incenerimento e solo piccoli resti finirebbero in discarica.
La decarbonizzazione dell’industria automobilistica è un megaprogetto che
coinvolge la società e la politica. Qualora la situazione globale cambiasse, potrebbe cambiare anche il vento politico. È vero che di recente in Europa si sono viste delle correzioni, ma non un’inversione di rotta. Cléa Martinet, direttrice Sviluppo sostenibile nei vertici del Gruppo Renault, crede fermamente nella tendenza a lungo termine: «Un’industria automobilistica europea più verde potrebbe essere più redditizia e più resiliente». Afferma di non essere per nulla impressionata dalla posizione del presidente degli Stati Uniti a favore dei combustibili fossili: «Rimaniamo fedeli alle nostre ambizioni, anche se dall’altra parte dell’Atlantico è ritornato in voga lo slogan ‘drill, baby, drill!’». •
Al di là delle emissioni di CO₂ dai tubi di scarico
Le normative in materia di CO₂ per il trasporto stradale si concentrano sulle emissioni di gas di scarico degli autoveicoli e furgoni. E siccome le auto elettriche non hanno impianto di scarico e non producono emissioni inquinanti sono considerate ad impatto zero. Da notare che entro il 2035 potranno essere immatricolate nell’UE solo veicoli clima neutrali. Per raggiungere la neutralità carbonica Bruxelles prevede di andare oltre quest’approccio limitativo. Ancora nel corso di quest’anno la Commissione europea presenterà una nuova metodologia di valutazione che tiene conto delle emissioni di CO₂ durante l’intero ciclo di vita delle auto e dei furgoni (veicoli commerciali leggeri LCV). A partire dal 1° luglio 2026, i costruttori potranno così calcolare e comunicare le emissioni di CO₂ sull’intero ciclo di vita dei loro veicoli in conformità a questa metodologia europea.
PORSCHE TAYCAN 4S CROSS TURISMO
La velocità è una tradizione in casa Porsche, anche nel mondo elettrico. Nel 2019, al lancio della prima Taycan, era leader in termini di prestazioni di ricarica e la seconda generazione parte da lì. La batteria, che ha una capacità di circa 100 kWh, può ora essere caricata dal 10 all’80% in 18 minuti in condizioni ideali, e Porsche dichiara una capacità di ricarica massima di 320 kW (50 kW in più rispetto al modello precedente). Valori eccellenti che abbiamo comprovato nella pratica con una Taycan 4S Cross Turismo. La Taycan è disponibile come berlina o break in diverse configurazioni: Sport Turismo o Cross Turismo. Le versioni non differiscono per quanto riguarda l’architettura elettrica progettata per 800 V. Per quanto riguarda la motorizzazione, si può scegliere tra quella veloce (300 kW, 0–100 km/h in 4,8 s) e quella molto veloce (700 kW, 2,4 s). L’auto in prova – 4S a trazione integrale – si colloca a metà strada, con potenza nominale di 380 kW e tempo nello sprint da fermo di 3,8 s. Prezzo di listino con optional: 183 200 fr.
La Taycan non è fatta per i deboli di nervi. Lo sterzo richiede la forza delle mani, il pedale dell’acceleratore non è da meno e l’auto è di dimensioni impressionanti. Con la sua lunghezza di quasi 5 m e larghezza di quasi 2, in città e su strade secondarie va guidata con accortezza e senso delle proporzioni. D’altra parte, è sportivamente bassa, il che spiega perché il volume di carico rimane limitato anche nelle versioni Turismo. Malgrado ciò, si viaggia co -
Lung./larg./alt. : 4,97 / 1,97 / 1,41 m; peso: 2355 kg; bagagliaio: 446–1212 l; Frunk: 84 l
Motore: elettrico, anteriore/posteriore: 380 kW (440 kW con Launch Control), 710 Nm; 0–100 km/h: 3,8 s; batteria: 97 kWh; consumo (WLTP): 22,0–18,7 kWh/100 km
Prezzi: da 128 800 fr., 4S da 144 300 fr.
Bolide con alimentazione elettrica in diverse versioni: Porsche Taycan II.
modi grazie all’abitacolo spazioso e squisitamente equipaggiato. L’ammortizzamento adattivo va da «molto confortevole eppure sportivo» a «molto sportivo ma confortevole», con un minimo di movimento controllato nel telaio. Tipicamente Porsche, eccellente e costosa. • dan
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L’A110, l’unica vettura prodotta dal marchio Alpine è ormai vicina alla dismissione. In attesa della nuova generazione prevista a breve, entra in scena la A290. Imparentata con la Renault 5 elettrica, nasce in chiave sportiva e con un look più muscoloso.
I fari a X ricordano i fari con il nastro adesivo delle vecchie auto da rally.
Interni sportivi ed eleganti: pelle bicolore, grandi pulsanti per la selezione delle marce.
La nuova Alpine ha tutte le carte in regola per far innamorare a prima e seconda vista. Innanzitutto, seduce chi la osserva grazie alla sua compattezza e al suo linguaggio formale. Lo confermano i numerosi sorrisi e pollici alzati dei passanti o conducenti che incrociamo durante il nostro test. Il secondo tuffo al cuore arriva dopo pochi minuti di guida. Sì, perché sotto il cofano si nasconde una piccola bomba! Ogni cambio di direzione è divertente, perché la A290 sterza in modo molto diretto e si infila nel raggio della curva con grande mordente. Non ci vuole molto per abituarsi al piacere di guida, viene naturale, anche a velocità legali. L’unica domanda da porsi è se il colpo di fulmine svanirà o durerà nel tempo, trasformandosi in un rapporto più stabile.
A lungo termine, per l’ultima nata di questo marchio affiliato a Renault, sarà un fattore decisivo quanto porta in dote. Alpine è sinonimo di sportività e costruzione leggera; dopo il rilancio del 2010, da circa otto anni il marchio vende un solo modello, appunto la A110, in diverse varianti. Nell’attesa che la A390, prima elettrica completamente progettata in casa arrivi sul mercato a fine anno, l’utilitaria A290, anch’essa elettrica al 100%, è stata possibile grazie all’apporto tecnico della casa madre e della sua R5. Gli ingegneri di Alpine hanno quindi dovuto lavorare con ciò che era disponibile, principalmente con la trazione anteriore. Scelta certo valida in termini di risparmio di spazio e di costi, ma che impatta sul comportamento di guida. La trazione e lo sterzo si fanno sen-
Simile ma diversa
Alpine, finora marchio monomodello con la A110, utilizza la piattaforma della Renault 5 per la sua prima sportiva elettrica. Telaio, impianto elettrico ed elettronica sono quasi identici. Tuttavia, la firma Alpine è ben riconoscibile: nel design –l’A290 ha un aspetto più aggressivo – e negli interni con pelle, pulsanti e interruttori.
Più motore
La base rimane invariata: un motore elettrico aziona le ruote anteriori. Tuttavia, con più «potenza». La R5 è disponibile con 90 o 110 kW, la A290 con 130 o 160 kW. Se si utilizza la potenza extra, la batteria di pari dimensioni (52 kWh) si scarica più rapidamente. È logico che la batteria opzionale da 40 kWh della R5 non sia nemmeno disponibile per l’Alpine.
Più telaio
Lavorando sull’architettura del sistema, Alpine si è occupata anche dell’hardware, rendendo l’A290 leggermente più lunga (quasi 8 cm) e più larga. La carreggiata è stata aumentata di 60 mm. La «blu» ha anche perso circa 45 chili. Con il Torque Vectoring – qui con intervento di frenata sulla ruota anteriore all’interno della curva – l’Alpine è più grintosa nelle curve.
Veicolo provato
Alpine A290 GTS: 5 porte, 5 posti; A290 da 37 700 fr.; GTS da 43 700 fr. (veicolo del test: 47 000 fr.)
Garanzie: 3 anni / 100 000 km in generale; 8 anni / 160 000 km su batteria e trasmissione; 12 anni anticorrosione; 3 anni mobilità
Importatore: Renault Suisse SA, Bergermoosstr. 4, 8902 Urdorf it.alpinecars.ch
Dati tecnici
Trasmissione: motore elettrico sincrono a eccitazione esterna; max. 160 kW (218 CV); 300 Nm; trazione anteriore; velocità massima: 170 km/h
Batteria: agli ioni di litio (NMC), 52 kWh netti; caricabatteria integrato: 11 kW; potenza di ricarica massima (DC): 100 kW Peso: 1567 kg a vuoto (veicolo del test: 1573 kg), dati incl. 75 kg per peso conducente; peso totale: 1950 kg; carico rimorchiabile: 500 kg
La concorrenza
Abarth 600e, da 43 400 fr. Mini Cooper SE, da 34 090 fr.
Nella ricerca auto del TCS possono essere confrontate tutte le marche e modelli delle automobili in termini di tecnologia e prezzo nonché le emissioni di CO₂ sull’intero ciclo di vita del veicolo: tcs.ch/ricerca-auto
Carrozzeria/bagagliaio
Piccola auto elettrica di forma cubica, quindi con una buona visibilità panoramica. Spazio sufficiente in prima fila, meno nella seconda. Il volume del bagagliaio è ridotto, ma adatto all’uso quotidiano. Soglia di carico alta.
Abitacolo/multimedia
I francesi non sono secondi a nessuno quando si tratta di scegliere materiali e lavorazioni. I pannelli delle porte, la plancia e la console centrale sono generosamente rivestiti in pelle. Sistema multimediale e funzioni Google fluide, controllati tramite touchscreen.
Comfort
Si sale e scende dall’auto senza doversi contorcere come su altre sportive. Sedili morbidi e ampie sedute. Non potendo infilare i piedi sotto il sedile anteriore, chi siede dietro è costretto ad assumere una posizione scomoda. Telaio piuttosto cedevole per una sportivetta.
Comportamento
Sterzo diretto e grande agilità, questi i punti forti dell’A290. A bordo ci si sente a proprio agio, anche sulle strade più tortuose, le sospensioni sono rigide ma non eccessivamente dure.
Motore/trasmissione
La potenza del motore di 160 kW è ben calibrata sul peso del veicolo di circa 1500 kg. Belle riprese senza strappi. Programmi di guida preconfigurati e modalità individuale. Intensità del recupero regolabile su tre diversi livelli.
Note sull’EV
Ricarica non molto rapida, ma nella pratica bastano i 30 minuti promessi (10–80%). La capacità della batteria è un compromesso ragionevole tra dimensioni e peso (e costo). Pompa di calore per l’efficienza termica. Pianificazione della ricarica con Google. Predisposta per la carica bidirezionale.
Consumo/CO₂
Non farsi ingannare dalla B sull’etichetta energetica: l’A290 è concepita per una guida sportiva a bassi consumi, senza cattiva coscienza.
Sicurezza/assistenti
Freni al top. La dotazione di sistemi di assistenza è buona; l’avviso di angolo cieco è un optional a pagamento.
Prezzo/prestazioni
Prezzo di 47 000 franchi non indifferente per un’utilitaria. Tagliando annuale, in compenso la bolletta elettrica non è esagerata.
Dinamica di guida
Accelerazione (0–100 km/h): 6,5 s (fabbrica: 6,4 s)
Elasticità 60–100 km/h: 3 s
Diametro di sterzata: 10,4 m
Frenata (100–0 km/h): 33,8 m
Consumo del test
Percorso RDE-TCS
temperatura monitorata: 23 °C
misto
senza perdite di ricarica: 15,2 kWh/100 km con perdite: 17,8 kWh/100 km autostrada: 18,9 kWh/100 km
Autonomia (RDE-TCS) misto: 342 km autostrada: 233 km
Consumo
Fabbrica (WLTP): 17 kWh/100 km
Emissioni di CO₂: 0 g/km
Media svizzera di CO₂: 113 g/km
Etichetta energia (A–G): B
Costi dei servizi
Manutenzione
km / mesi ore costi (fr.)* 15 000 / 12 1,38 285.–30 000 / 24 2,95 530.–
Manutenzione totale per 180 000 km: 15 000 km/anno 25 4889.–
* incl. materiale, liquidi esclusi
Costi d’esercizio km/anno ct./km fr./mese fissi variabili 15 000 62 523.– 258.–30 000 41 523.– 517.–
Tariffa oraria per il calcolo TCS: 145 fr. (UST)
TCS assicurazione auto
Premio annuale (fr.): 801.20 esempio di offerta per un socio TCS 36enne, domiciliato a Berna, responsabilità civile e casco totale, chilometraggio annuo 10 000 km, garage coperto, premio annuo senza tasse
Manopola rotante sul volante per gestire i livelli di recupero.
Telemetria per documentare il comportamento di guida.
tire sul volante in uscita di curva. Durante il test questo si è verificato spesso sulla versione da 160 kW dell’A290. Un fatto oggettivamente negativo per l’efficienza e la precisione. Con il pedale dell’acceleratore schiacciato, la compatta sportiva non mantiene la traiettoria nemmeno sul rettilineo. Un comportamento questo, che però diverte, in quanto il guidatore si vede fortemente coinvolto nell’azione. Alcuni collaudatori avrebbero desiderato una maggiore potenza, che verrebbe comunque subito imbrigliata dall’ESP. Tra l’altro, non è possibile spingere di più con la leva rossa sul volante, che è piuttosto una sorta di acceleratore a pollice che converte un leggero colpo del pedale del gas in accelerazione a tavoletta. L’abbiamo trovata spassosa? Eccome! In conclusione, l’A290 è ben adatta a una relazione a lungo termine. È una R5 sapientemente perfezionata e come tale saprà essere una compagna fedele, nelle giornate buone, ma anche meno buone. •
Aspetto vivace ed elegante
Agilità
Strumentazione
Idoneità all’uso quotidiano
Freni al top in termini di efficacia e modulazione
Bassi consumi
Spazio per le gambe dietro
Non è una sportiva (se questo è uno svantaggio)
Trazione limitata (solo anteriore)
Autonomia da city-car
Niente maniglie per i passeggeri
Posizione sedile del guidatore relativamente alta
Avviso dell’angolo cieco opzionale
Microlino, fascino retrò per le vacanze al mare
Con la Microlino Spiaggina, la ditta zurighese Micro propone una versione cabrio in edizione limitata. Si ispira alle beach car come la Fiat 600 Jolly e la Citroën Méhari, popolari nelle località del jet-set a partire dagli Anni ’50 e ’60. Infatti, la piccola elettrica non ha né finestrini laterali né lunotto. Nel colore Blu Portofino, è un vero e proprio colpo d’occhio con il suo tetto in tela a strisce. Questo può essere arrotolato o rimosso rapidamente. Il pacchetto Connectivity è di serie. Con batteria da 10,5 kWh e autonomia fino a 177 chilometri. La Spiaggina è disponibile anche nel colore Sardegna Salvia. Da 24 990 fr.
Ben difesi in caso di controversie
Che si venga coinvolti in un incidente stradale senza colpa propria o si scoprano dei difetti nascosti dell’auto acquistata o a noleggio: è sempre confortante sapere di avere al proprio fianco il più grande club della mobilità in Svizzera. La protezione giuridica circolazione del TCS vi tutela e aiuta a far valere i vostri diritti, in Svizzera e all’estero.
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Giunta alla 4a generazione, la BMW Serie 1 unisce design compatto al piglio sportivo che caratterizza tutti i modelli M e si riflette nella velocità, nel piacere di guida e prezzo di acquisto. Nell’allestimento provato costa 80 000 franchi circa, non certo una bazzecola per un’auto della classe Golf. L’offerta è comunque molto ricca, dalla trazione integrale variabile agli interni – non in cuoio ma nelle varianti curate Veganza e Alcantara – fino al controllo tramite touchscreen (poco intuitivo) o vocale.
L’aspetto della nuova Serie 1 è discreto. Il muso ribassato simboleggia la sportività, scrive BMW. Nel complesso, il frontale appare più amichevole che aggressivo, che va anche bene. La M tradisce i muscoli soprattutto con i quattro tubi di scarico. Il 4 cilindri turbo ha un’ampia fascia di coppia e risponde in
Le palette del cambio dietro al volante sono grandi e facili da impugnare.
Lun. / larg. / alt.: 3,36 / 1,80 / 1,46 m; peso: 1625 kg; bagagliaio: 380–1200 l
Motore: in linea a 4 cilindri, 1998 cc, 221 kW (300 CV), 400 Nm; trazione integrale; 0–100 km/h: 4,9 s; velocità max. 250 km/h
consumo: 7,7 l/100 km (WLTP)
Prezzo: da 66 600 fr.
modo estremamente diretto all’acceleratore in modalità Sport; la più piccola M non può certo dirsi soprapotenziata con i suoi 300 CV (6 in meno rispetto a prima). Ma la M135 si lancia di petto sulle strade strette, che possono provocare attacchi di claustrofobia alle M più grandi. Lo sterzo è preciso e sensibile, e le sospensioni adattive sul telaio rigido sono così stabili che neppure i cambi di direzione rapidi causano instabilità. Eccellente pure la logica di funzionamento del cambio a doppia frizione a 7 rapporti, controllato tramite paddle. Se il volante sportivo «cicciotto» rimane una questione di gusti e taluni lo preferirebbero più sottile, l’angolo cieco molto ampio che viene a crearsi fra specchietto retrovisore voluminoso e montante anteriore è penalizzante, almeno per i conducenti più bassi. • dan
Quarant’anni fa, la 205 GTi entusiasmava i giovani e finalmente la Peugeot ha deciso di rilanciarla, svelando la E-208 GTi. La sigla non ha più senso, il nuovo modello non ha iniezione di benzina – infatti la i stava per «injection» –ma in compenso sfodera una bella potenza elettrica. La casa del leone annuncia 206 kW (280 CV), un differenziale autobloccante integrato nella trasmissione e un telaio sportivo (più basso della 208 standard e con una carreggiata più larga). Promesso anche uno sterzo decisamente diretto. Lo spirito sportivo si specchia nel colore rosso esclusivo del modello. Il rosso domina anche negli interni.
La Serie 1 è disponibile in versione a benzina e diesel, con trazione anteriore o integrale.
Che si tratti di un’auto moderna, una moto ruggente, un gioiello d’epoca oppure un camper: nell’ampia gamma di assicurazioni veicoli del TCS troverete senz’altro quella adatta, da integrare con le opportune opzioni supplementari quali la copertura del valore a nuovo per sette anni. Anche chi possiede una vettura elettrica beneficia di condizioni vantaggiose (e-tariffa, copertura aggiuntiva Electra). Nel 2025 l’assicurazione auto del TCS è stata premiata come la migliore in Svizzera, con la più alta soddisfazione della clientela.
Paragonare i premi e passare alla migliore! tcs.ch/veicoli
La Tiger 800 è compatta e leggera, ideale anche per chi non è un marcantonio.
TRIUMPH TIGER 800
Triumph offre diverse Tiger e diversi motori a tre cilindri. La Tiger 800 ne rappresenta un’ulteriore versione. Come la Tiger 660, la 800 è più una sport tourer che un’enduro, con dimensioni compatte, peso piacevolmente basso per la
categoria (214 kg), ruote da 17 pollici e maggiore sensibilità per la ruota anteriore rispetto alle enduro. Il motore è nuovo e con 798 cm³ eroga una coppia massima di 84 Nm e 115 CV (85 kW) a 10 750 giri/min. Il sibilo della trasmis-
sione, caratteristico dei motori Triple di Triumph, è presente ma molto attenuato. La risposta dell’acceleratore è fluida, le vibrazioni non sono mai fastidiose. Il cambio marce senza l’uso della frizione (quickshifter) funziona bene, anche se può risultare brusco quando la trazione è minima.
Sulla 800 si sta in sella leggermente inclinati in avanti, sul manubrio non troppo largo. È sorprendente la facilità con cui questa moto di media cilindrata esprime la sua potenza senza mai sconfinare nel nervosismo. La sella non è molto alta, per cui chi misura sui 170 cm gestisce bene il mezzo. Con pilota di peso medio e uno stile di guida fluido, l’assetto risulta eccellente. La Tiger 800 costa 12 115 franchi, e il pacchetto GT (valigie, manopole riscaldate e paramani) 1259 franchi extra. Prezzi onesti, soprattutto perché gli sforzi per risparmiare sui costi diventano evidenti solo ad una seconda occhiata: un po’ nei materiali e nella lavorazione, un po’ nel display piuttosto semplice. • dan
Utilizzabile pagando alla cassa in tutti i Coop Pronto con stazione di servizio, esclusi i distributori automatici. Il buono non è cumulabile con Valuta Reka, altri buoni o azioni. Buono valido una sola volta. Buono valido dal 14 agosto all’8 ottobre 2025.
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Cosa succede quando l’auto finisce in acqua? Il TCS lo ha testato, con risultati degni di nota. Due in particolare: le elettriche non sono più pericolose e si comportano in modo simile alle termiche.
La situazione è nota a quasi tutti: l’auto sbanda, esce di strada e finisce nel lago. Affonda e si riempie d’acqua. L’ossigeno inizia a scarseggiare e non c’è tempo da perdere. Per fortuna, la maggior parte delle persone ha visto scene di questo genere solo al cinema e alla tv. Eppure non sono così rare. Stando alle statistiche, nel nostro Paese quattro vittime di incidenti stradali su cento muoiono annegate. Inoltre, gli accadimenti degli ultimi anni lasciano presagire il moltiplicarsi di eventi meteorologici estremi, strade inondate e quindi nuovi pericoli. Il modo migliore per prevenire gli incidenti è evitarli. Può sembrare un consiglio banale, ma che si rivela utile nel momento in cui si trova la strada allagata: in quel frangente, mettersi in serio pericolo è più facile di quanto si creda. Per una normale berlina possono bastare trenta centimetri d’acqua per danneggiarla irreparabilmente. A partire da cinquanta centimetri, il veicolo si mette a galleggiare, con il rischio di andare alla deriva e sprofondare nel lago. Ma cosa si deve fare se si finisce davvero in acqua? Il test congiunto del TCS e ADAC fornisce risposte chiare.
• Slacciarsi subito la cintura di sicurezza e aprire i finestrini.
• Entro 60 secondi è ancora possibile uscire attraverso il finestrino laterale prima che la vettura sia sommersa dall’acqua.
• Subito dopo l’impatto potrebbe essere possibile aprire la portiera, ma l’auto tende a inclinarsi rapidamente, ciò che può essere ancor più pericoloso per gli altri occupanti.
• Tenere a portata di mano un martelletto appuntito o un frangivetro con tagliacintura integrato. Se non si riuscisse ad aprire il finestrino, rompere il parabrezza, possibilmente negli angoli.
Nelle prove l’auto ha impiegato dai tre ai quattro minuti per affondare completamente. A questo punto per poter aprire la portiera è necessario attendere che la pressione tra l’esterno e l’interno del veicolo si sia equilibrata, ciò che è stato il caso solo quando la testa del conducente era già completamente sott’acqua da 1 minuto e 37 secondi. Pertanto il salvataggio in extremis alla James Bond nella vita reale non funziona!
Anche rompere il parabrezza si è rivelato problematico. I tester hanno pro -
Non c’è tempo da perdere! Aprire subito il finestrino e uscire dall’auto!
vato ad usare la chiave, la fibbia della cintura di sicurezza o il poggiatesta, ma senza successo. Se ci sono i doppi vetri non c’è niente da fare, nemmeno con un martelletto o frangivetro. I doppi vetri offrono vantaggi in termini di protezione antieffrazione, isolamento acustico e termico, motivo per cui trovano impiego nella classe di lusso e sempre più spesso pure nelle auto elettriche. Il rovescio della medaglia: nemmeno i professionisti sono riusciti a rompere questo tipo di vetri.
Qualcosa di positivo è però emerso dal test: l’impianto elettrico di bordo, compresi gli alzacristalli, si è dimostrato sorprendentemente resistente all’acqua: dopo ben dieci minuti di totale immersione, i finestrini si potevano ancora aprire premendo il pulsante. •
Leggere online come si è svolto nel dettaglio il test sott’acqua: touring.ch/auto-sommersa
Non è affatto scontato che il TCS possa testare una situazione d’emergenza e condividere i risultati con il più vasto pubblico. Quello qui presentato è solo uno di tutt’una serie di test (seggiolini auto, pneumatici, biciclette ecc.) che siamo in grado di svolgere grazie al contributo dei nostri soci. Con la vostra adesione permettete al più grande club dedicato alla mobilità in Svizzera di perseverare nell’impegno – che ci sprona fin dal 1908 – a favore della sicurezza sulle nostre strade e addirittura nell’acqua. Grazie per il vostro prezioso e rinnovato sostegno! club.tcs.ch/il-nostro-impegno
Il design futuristico e il range extender contraddistinguono l’e-bike veloce Specter.
Con il suo telaio in carbonio dalle linee spigolose, la S-Pedelec Specter 1 Long Range ricorda un aereo stealth. La versione a lunga percorrenza della Specter è equipaggiata, oltre alla batteria nel tubo obliquo, di un range extender sul
piantone e raggiunge una capacità combinata di ben 1200 Wh. D’altronde, la potenza è un punto di forza di questa e-bike belga. Il motore centrale e quello integrato nel mozzo della ruota anteriore erogano complessivamente 950 W
con una coppia massima di 136 Nm. La bici utilizza una trasmissione a cinghia Gates a bassa manutenzione.
Buona maneggevolezza
La bicicletta di 26,2 kg è maneggevole, sebbene il peso complessivo e la ruota anteriore dotata di motore ne limitino leggermente l’agilità. Il cambio è un «Heavy Duty Automatiq» a sei marce di Enviolo, che possono essere cambiate anche manualmente. Il comfort di guida è buono grazie alla sella ammortizzata. Sono disponibili tre livelli di assistenza, e cioè: Range, Chill e Fly. La prima modalità prevede che l’assistenza del motore si interrompa a 30 km/h, soluzione intelligente oltre che pratica nelle zone 30. Degno di nota poi il cockpit con il grande display, connesso al produttore tramite rete 4G. Le informazioni meteorologiche e la navigazione giungono via smartphone collegato al display. • fm
Specter 1 Long Range – motori: 950 W, 136 Nm; batteria: 1200 Wh; peso: 26,2 kg; prezzo: da 11 550 fr.
Testo Dominic Graf
Con la «Porsche» degli acquascooter è possibile filare sull’acqua come un fuoribordo o nuotare come un pesce, fino a una profondità di trenta metri.
Il Seabob F9 dispone di un cruscotto digitale con tachimetro, indicatore del livello della batteria, misuratore di temperatura e profondità. In modalità sportiva può raggiungere una velocità di 20 km/h. Accelerazione con il pollice.
Nuoti ancora con la forza dei tuoi muscoli? Oggi, nell’era dei robot e della mobilità elettrica, potresti semplicemente lasciarti trasportare nell’acqua con un ausilio motorizzato. I cosiddetti scooter subacquei o acquascooter stanno conquistando le acque di tutto il mondo e promettono un’esperienza nuova e quasi senza sforzo tra le onde e in immersione. Questi dispositivi, che di solito si tengono con le braccia tese e con entrambe le mani, sono disponibili in diverse forme, potenze e fasce di prezzo. Il modello più imponente sul mercato è
il Seabob F9. Sviluppato dalla Cayago AG di Stoccarda e progettato dallo Studio F. A. Porsche (designer della Porsche 911), si distingue nettamente dalla concorrenza in termini di tecnologia, prestazioni e prezzo. A partire da 10 140 franchi è possibile acquistare questo «water toy» di lusso realizzato in titanio, magnesio e carbonio, con un’autonomia di circa un’ora e una potenza di 2,6 kW (circa dieci volte superiore a quella di una e-bike lenta). E se questo non bastasse, l’F9 è disponibile anche nella versione S con motore da 3,6 kW, stabilizzatori posteriori estraibili e due foil (ali) sul fondo per una propulsione ancora più fluida.
Gli occhialini intelligenti dell’azienda canadese
Form offrono molto più che una chiara
visione sott’acqua. Il display integrato nelle lenti fornisce informazioni in tempo reale su distanza, tempo, velocità, battito cardiaco e numero di bracciate, oltre al programma d’allenamento scelto tramite app.
Gli Smart Swim inclu dono anche una bussola per gli allenamenti in ac que libere. Prezzo: da 111 franchi (da Galaxus).
Surf elettrico a getto
L’attesa delle onde è finita. Con l’Audi e-tron Foil Adventure è possibile surfare pure su acque calme, raggiungendo una velocità di 50 km/h! In collaborazione con la casa automobilistica tedesca, la ditta Aerofoils ha sviluppato una tavola da surf elettrica che garantisce fino a due ore o 40 km di svago. Divertimento che ha un prezzo: da ben 14 000 euro.
I giubbotti di salvataggio dovrebbero esser indossati durante la maggior parte delle attività acquatiche, visto che salvano la vita gonfiandosi in frazioni di secondo tirando una cordicella. Oppure: tramite il sistema a sensore che attiva automaticamente il meccanismo di gonfiaggio in caso di pericolo, come il giubbotto di salvataggio Plastimo SLR 196.
Come su una normale bicicletta, anche sulla bici d’acqua si sale in sella e si pedala. Invece che sulle ruote, però, ci si muove su due galleggianti. L’azienda Waterbike Adventures offre questi mezzi, che possono ospitare tre persone, a noleggio e in vendita. Oppure è possibile prenotare un tour guidato su un lago svizzero.
Le tavole da Stand Up Paddle (SUP) sono ormai di casa sui nostri laghi e fiumi. Chi trova troppo faticoso pagaiare, ora può contare sul motore dell’eSUP Allrounder di Sipaboards. Per 3499 euro è possibile scivolare sull’acqua senza alcuno sforzo fino a una velocità di 5,6 km/h, con spazio e potenza sufficienti per un passeggero.
Alcuni pensano che la trazione elettrica, a causa dell’intensità della corrente, esponga gli occupanti a campi magnetici o radiazioni più forti rispetto alle auto a combustione convenzionali. Tuttavia, uno studio zurighese sui CEM (campi elettromagnetici) del marzo 2023 ha dimostrato che non è così. Per il SUV con motore diesel le emissioni misurate a bordo erano spesso più vicine ai valori limite rispetto a quelle nelle auto elettriche. Il fattore decisivo per l’esposizione ai campi elettromagnetici all’interno del veicolo non è quindi il tipo di propulsione.
Su un’automobile «normale» ci sono 40 o più motorini elettrici, in una di lusso possono essere più di 100: avviamento, pompa carburante, ventilatori, compressori, tergicristalli, finestrini elettrici, regolazione sedili, servosterzo, pompe del liquido di raffreddamento, regolazione specchietti, comandi del telaio e molto altro ancora.
Uno studio condotto dall’Ufficio federale tedesco per la protezione dalle radiazioni nel 2025 conferma i risultati dello studio zurighese. Inoltre, l’intensità dei campi elettromagnetici può variare da caso a caso. Dipende dalla tecnologia utilizzata, dalla posizione dei componenti rispetto al corpo, ma anche dallo stile di guida personale.
Erich Schwizer, esperto senior, TCS Test & Tecnica tcs.ch/esperto
Maso con vista
Immerso nel Jurapark Aargau, a mezza strada fra Mandach e Hottwil, il Rebhüsli Hintererli accoglie gli ospiti all’insegna della quiete e della semplicità, senza elettricità né acqua corrente. Ideale per staccare la spina e ricaricarsi. Da 150 fr. a notte a persona, colazione inclusa. rebhuesli-hintererli.ch
La Bubble Suite svetta sopra i vigneti di Cagiallo nella Capriasca, regione collinare tra la zona nord di Lugano e gli inizi del Monte Ceneri. Ammirate il firmamento e lasciatevi incantare dal panorama spettacolare che vi circonda. Da 299 fr. (colazione, sauna, jacuzzi). adventurly.ch
Non c’è modo migliore di scoprire i vini e sapori della regione che solcando i laghi di Bienne, Morat e Neuchâtel a bordo del Boutique Boatel Attila. Crociere di due giorni e due notti (martedìgiovedì o venerdì-domenica). Prezzi: da 2200 fr. (cabina doppia per 2 persone). attila.swiss
Schloss Schwandegg sorge su una pittoresca collina nella splendida cornice del Weinland zurighese. L’hotel dispone di stanze finemente arredate; cucina curata ed eccellenti vini provenienti dai vigneti del castello. Camera doppia da 170 fr. (per due persone). schloss-schwandegg.ch
Se la schiena limita la mobilità
Il mal di schiena è tra le cause più comuni di limitata mobilità – ecco il parere degli esperti dello Studio medico per la colonna vertebrale di Berna.
Quali sono le opzioni di natura non chirurgica per migliorare la mobilità? Per migliorare la mobilità esistono numerose opzioni di trattamento non chirurgico che possono essere personalizzate in base ai sintomi. Nella maggior parte dei casi, è possibile ottenere buoni risultati associando una terapia motoria mirata, applicazioni di calore e un trattamento farmacologico a base di antinfiammatori e miorilassanti.
In che modo la postura e le misure ergonomiche incidono sulla salute della schiena?
L’ergonomia può essere migliorata soprattutto sul posto di lavoro. Trovare la giusta posizione davanti allo schermo del computer e acquistare una scrivania regolabile in altezza per alternare la posizione seduta a quella eretta sono misure semplici da attuare. Anche brevi pause regolari da dedicare all’esercizio fisico sono facili da integrare nella vita quotidiana.
Quali sono i nuovi approcci al trattamento dei problemi dorsali?
Negli ultimi anni si è fatto molto soprattutto in ambito chirurgico. Si ricorre meno frequentemente agli interventi chirurgici e quando non se ne può fare a meno si prediligono le metodologie poco invasive o le tecniche endoscopiche. L’approccio conservativo (fisioterapia, antidolorifici e infiltrazioni) è sicuramente sufficiente e utile nella maggior parte dei casi.
Per leggere l’intervista completa: tcs.ch/mal-di-schiena
Galles, vacanze attive: dalla mtb al coasteering tra mare e rocce | Castelli, spiagge e Skomer Island: girovagando nel Pembrokeshire | Svizzera: soggiorni per amanti del vino
Il Galles e la penisola del Pembrokeshire sorprendono con un paesaggio unico. Il mare impetuoso, le falesie, tutta la regione attira amanti dell’outdoor e dell’avventura. I più coraggiosi vi trovano un’ottima palestra per provare a fare coasteering.
LLa spiaggia di Whitesands, nei pressi di St Davids, è considerata una delle più belle della penisola del Pembrokeshire ed è una destinazione popolare per i surfisti. Tuttavia, con il mare a quindici gradi, invece di praticare sport acquatici o bagnarsi nell’acqua è preferibile fare escursioni. Il percorso ben segnalato Pembrokeshire Coast Path per un breve
tratto è in salita, ma vale la pena, perché la vista sulla costa è fenomenale. Sotto il sentiero si possono ammirare bizzarre formazioni rocciose di tutti i colori. In contrasto con il mare turchese, è uno spettacolo incantevole. Superata una sorta di passo, appare la spiaggia di Porthmelgan, un altro angolo di paradiso. Il sentiero sale dolcemente fino alla rocciosa St David’s Head. Mi siedo in prima fila su questo promontorio e mi godo la splendida vista sull’isola Ramsey. Qui lascio il percorso ufficiale e seguo un sentiero che sale fino al dolmen di Arthur. Queste tombe preistoriche costruite con grandi pietre si incontrano in tutto il Galles. Per tornare a Whitesands Beach percorro dei sentieri in direzione di Porthmelgan Beach e dopo circa quattro chilometri mi ritrovo al punto di partenza. A proposito: chi desidera cimentarsi con l’intero sentiero costiero intorno alla penisola del Pembrokeshire deve calcolare circa dieci giorni. In molti punti è però anche possibile combinare tratti del percorso ufficiale con brevi escursioni ad anello.
Singletrail con panorama
Il Pembrokeshire ha molto da offrire, ma gli appassionati di mountain bike preferiscono certamente le montagne dello Snowdonia o la valle dell’Afan vicino a Swansea. I percorsi per rampichino iniziano proprio accanto al South Wales Miners Museum a Cynonville. L’infrastruttura è eccellente: presso il negozio di biciclette Afan Valley Bike Shed è possibile noleggiare l’equipag
giamento necessario. Gli itinerari iniziano proprio dietro il negozio e sono disponibili anche servizi igienici. I nove trail ben curati offrono tanto divertimento sia ai ciclisti alle prime armi che a quelli più esperti. E se non bastassero, si può sempre proseguire nella valle fino al Glyncorrwg Mountain Bike Centre. Qui gli itinerari sono più lunghi. Una chicca speciale è lo Skyline Trail, lungo 46,5 chilometri, con una vista mozzafiato inclusa.
Escursione circolare Rhossili Poco prima della discesa verso la punta di Worm’s Head si trovano diversi cartelli di avvertimento perché le scogliere calcaree sono accessibili soltanto con la bassa marea. Chi non li rispetta, con l’alta marea non potrà più tornare sulla terraferma. Anche il Gower Way conduce lungo la costa. La penisola di Gower, vicino a Swansea, è caratterizzata da ripide scogliere costiere, lunghe spiagge sabbiose, baie idilliache, pascoli e boschi di faggi. Non ci sono grandi centri abitati. Dal grazioso villaggio di Rhossili seguo il sentiero in direzione di Worm’s Head. All’altezza della casa della guardia costiera svolto a destra e mi incammino verso Fall Bay. Quando incontro qualcuno ne approfitto per una breve chiacchierata sul percorso e le sue particolari attrazioni. «Scendi lì, vedrai le foche», mi suggeriscono due escursionisti. E infatti riesco a osservare tre animali che stanno cacciando. È interessante vedere come la costa cambia continuamente al ritmo delle maree. ›
Dato che è bassa marea, scendo in una baia e scopro una grotta e alcuni cavalli che pascolano nella zona delle scogliere. Il ritorno attraverso i prati recintati da muretti a secco non è mai noioso. A chi ha appetito consiglio il ristorante The View a Rhossili, che fa onore al suo nome. Dalla terrazza la vista sulla baia di Rhossili è «stunning»!
Pesca con vista
Nella baia di Pwll Deri, lo skipper Ian Kavanagh rallenta il motore e ci invita a gettare le esche in acqua. «Pescate in profondità, le prede sono sul fondo!», ci grida dopo aver dato un’occhiata al fishfinder, un ecoscandaglio. Pochi istanti
dopo, il nostromo Chris Granell annuncia «fish on!» e tira su il primo merluzzo giallo della giornata. Anche le canne di Ian e la mia si piegano. Lo skipper del «Blue Shark» è sollevato, perché l’inizio della nostra battuta di pesca è stato faticoso: di prima mattina, Ian ha guidato la barca fuori dal porto di Fishguard e ha navigato lungo la costa rocciosa in direzione di Strumble Head. Anche i delfini erano già a caccia di pesci e Chris continuava ad avvistare uccelli marini e persino pulcinelle di mare. Durante il tragitto abbiamo pescato in diversi punti, senza successo. Tuttavia, la gita è divertente perché Chris sa raccontare molte cose sulla geologia e la storia
della regione. A Strumble Head si trova una delle stazioni radar a microonde da cui, durante il D Day della Seconda Guerra Mondiale, gli aerei e le navi venivano guidati tramite segnali radar. Oggi la stazione serve per l’osservazione delle focene e degli uccelli marini. Chris racconta che, nonostante il faro, alcune navi si sono schiantate contro le scogliere e sono affondate. Durante il viaggio di ritorno verso Fishguard, Ian vorrebbe pescare ancora qualche sgombro, ma questi non sembrano avere voglia di abboccare. Indipendentemente dal risultato della battuta di pesca, l’escursione con questi due abitanti del luogo è stata unica e molto istruttiva.
Tuffarsi tra le onde
La costa rocciosa scende a picco sulla baia di St Non, vicino a St Davids. Per raggiungere il mare occorre una buona conoscenza del luogo che non manca certo a Pete Ward. L’esperto di sport acquatici e guida di coasteering è cresciuto qui. Dopo alcuni metri di discesa su un terreno scosceso, Pete si ferma su uno sperone roccioso. Sotto di lui si
estende il mare verde blu leggermente increspato. «Da qui ci tuffiamo. Tieni i piedi uniti e le braccia davanti al viso, così non ti succede nulla», spiega. Saltare, arrampicarsi, nuotare e giocare tra le onde: questo è il coasteering. Secondo Pete, è stato inventato proprio qui, sulla costa del Pembrokeshire. Ma non è solo una questione di adrenalina. Pete mi spiega anche dove vivono i crostacei o come i pesci limanda riescono a sopravvivere sulla terraferma con la bassa marea. E io assaggio le alghe rosse piccanti, che si possono mangiare direttamente sul posto. Dietro l’angolo c’è una grande grotta in cui ci lasciamo trasportare dalle onde dentro e fuori. Il consiglio di Pete di nuotare non contro le onde, ma con loro, è molto prezioso. Anche quando si esce dall’acqua, il ritmo delle onde gioca un ruolo fondamentale. Dopo innumerevoli salti e arrampicate, torniamo «a terra». L’avventura finisce troppo in fretta, avremmo potuto divertirci ancora a lungo tra le onde. •
Reportage realizzato con il gentile sostegno di Rolf Meier Reisen.
Come arrivare
Voli diretti da Zurigo con Swiss: giornalmente a Birmingham (eccetto il sabato) e a Manchester come pure due volte a settimana a Bristol
Ingresso
Passaporto con ETA valido
Auto a noleggio
Dall’aeroporto, tcs.ch/autonoleggio
Dove alloggiare
Bristol: Clayton Hotel, claytonhotelbristolcity.com; Roch, Pembrokeshire: Roch Castle, rochcastle.com
Abbigliamento
Abiti e scarpe impermeabili
Cosa fare
Pescare: Blue Shark Charter, fishing-pembrokeshire.co.uk
Mountain bike: mbwales.com, afanvalleybikeshed.co.uk
Coasteering: therealadventurecompany.com
Periodo migliore
Da maggio a settembre
Operatore turistico rolfmeierreisen.ch visitwales.com
I soci TCS beneficiano sempre di uno sconto del 4–5% sulla prenotazione del veicolo tramite TCS autonoleggio. E non è tutto. Pagando con la TCS Member Mastercard gratuita, si aggiunge un altro 5% di cashback. In totale, viaggiate risparmiando fino al 10%. Da notare che il prezzo dell’autonoleggio TCS include sempre protezione casco completa, assicurazione RC e contro il furto, chilometraggio illimitato, secondo conducente gratuito e cancellazione senza penale.
Pembrokeshire, nel Galles sud-occidentale, è famosa per le sue bellissime spiagge, le rocce a strapiombo sul mare, la ricca fauna selvatica e le imponenti chiese, fortezze e castelli.
Località come Tenby, Pembroke, Newgale, St Davids o Fishguard si trovano tutte sulla costa della penisola del Pembrokeshire. Affacciata su tre lati sull’oceano, è tutta da scoprire: sulle coste scoscese e sulle isole al largo si possono ammirare numerosi uccelli marini, foche, delfini e persino balene. Nell’entroterra, graziose cittadine e villaggi con monumenti di importanza storica attendono i visitatori. Oppure lo spettacolare sentiero costiero Pembrokeshire Coast Path, che si snoda in parte attraverso l’omonimo parco nazionale. Ma anche dal punto di vista culinario la penisola ha molto da offrire, soprattutto i frutti di mare appena pescati sono molto apprezzati. • fm
Situata di fronte a Martin’s Haven, la piccola isola di Skomer è famosa per le sue colonie di uccelli marini. Qui nidificano le buffe pulcinelle di mare, che possono essere osservate da vicino. Inoltre, centinaia di migliaia di coppie di berte minori allevano i propri piccoli a Skomer. Si tratta della più grande colonia al mondo di questa specie. Anche altri uccelli marini fanno tappa sull’isola. Con un po’ di fortuna è possibile avvistare foche che giocano sulle coste rocciose. Il tragitto da Martin’s Haven dura solo quindici minuti. Sono disponibili escursioni guidate e vi è pure la possibilità di pernottare sull’isola. welshwildlife.org
L’imponente cattedrale ha una storia movimentata ed è l’ultima delle grandi chiese in stile normanno in Gran Bretagna. L’edificio è stato più volte distrutto da crolli e terremoti per poi essere ricostruito. Lo stesso vale per il palazzo vescovile, che oggi è soltanto un rudere. Dopo la Riforma e la guerra civile inglese, la cattedrale è stata restaurata alla fine del 18° secolo. All’interno della cattedrale ci sono un museo e un negozio. stdavidscathedral.org.uk
Su una roccia a picco sul piccolo villaggio di Roch, nel Pembrokeshire, troneggia l’omonimo castello. In questa fortezza che risale al 12° secolo si può prenotare un soggiorno come cavalieri e damigelle. Il castello è stato amorevolmente trasformato in un hotel e dispone di sei camere. Dall’alto si gode di una vista unica sulla baia di St Brides. Il pernottamento include la colazione, ma manca un ristorante. rochcastle.com
Il castello di Pembroke vanta oltre 900 anni di storia. Fu costruito dai Normanni nel 1093 e successivamente ampliato più volte. Il castello è considerato uno dei più imponenti di tutto il Galles, in particolare l’alta torre delle prigioni (Dungeon Tower). Durante le visite guidate gratuite, i visitatori possono scoprire tutto sugli eventi storici più importanti, come la nascita del primo re Tudor, Enrico VII, fino alla grande battaglia che cambiò il corso della guerra civile inglese. Vi si svolgono regolarmente diverse manifestazioni. pembrokecastle.co.uk
Nell’Alto Malcantone, in Ticino, il sentiero del castagno offre una passeggiata piacevole e istruttiva sulle tracce di questo frutto particolare. Preparate le ceste.
Reportage Pascale Stehlin
Quando arriva l’autunno vengono subito in mente le castagne. Il gradevole odore delle caldarroste invade le nostre strade, invitandoci ad acquistarne un sacchetto caldo. Il loro sapore addolcisce un po’ il grigiore stagionale. Per scoprirle, l’Alto Malcantone è una destinazione ideale. Tra vallate e pianure, il sentiero tematico ad anello si snoda su una lunghezza complessiva di un po’ meno di 15 chilometri passando da selve castanili, boschi di betulla, ruscelli e prati. Ma il tratto più interessante è senz’altro quello tra Arosio e Vezio.
Voglio essere certa di poter raccogliere alcune castagne, così ho scelto l’inizio del mese d’ottobre per questa escursione all’insegna del gusto. Parto dal villaggio di Arosio, situato a 859 metri di altitudine e seguo le frecce gialle decorate con una castagna. Una quindicina di minuti dopo scorgo già il primo castagno. Il suo tronco rugoso si erge dal suolo cosparso con le sue prime foglie morte, riconoscibili dalla loro forma lanceolata. Inizio a guardare per terra, tenendo la mia cesta sul braccio. Un riccio aperto e un frutto di color marrone significano che la castagna è matura. Ognuno può contenere fino a tre frutti, mentre l’ippocastano ne contiene solo uno. Infilo dei guanti per non pungermi cogliendo i frutti brunastri. Riempiendo pian piano la mia cesta, proseguo la passeggiata e attraverso un ponte sopra la Magliasina, il fiume della zona. Poco oltre, un viale alberato mi appare come un’immagine fiabesca, con i castagni, che svettano verso il cielo rivaleggiano per longevità. La quiete è turbata solo dal rumore di un riccio che di tanto in tanto cade al suolo e rotola sul terreno ondulato dell’Alto Malcantone. Alcune capre al pascolo si condividono l’erba
rada. Tendo una castagna a uno degli animali. Apparentemente è di suo gradimento, ed infatti si mette a seguirmi. Gliene porgo ancora alcune, prima di dirigermi verso uno dei pannelli esplicativi del percorso. Leggo che non bisogna mai bacchiare gli alberi per evitare lesioni alla corteccia. Piuttosto sarebbe preferibile accontentarsi dei frutti già caduti a terra.
Tecnica antica
Tra Mugena e Vezio, una casetta in pietra attira la mia attenzione. In passato la graa serviva all’essiccazione delle castagne, con lo scopo di conservarle più a lungo. Costruita su un pendio, il dislivello permetteva di ricavare due piani. Nella parte inferiore si manteneva acceso un debole fuoco mentre nel locale superiore le castagne venivano disposte su un graticcio. Il fuoco veniva alimentato per tre settimane. In Svizzera, prima dell’arrivo del granturco e della patata, la castagna era soprannominata il «pane dei poveri» nelle regioni produttrici come il Ticino. Alimento della salvezza, ha permesso alle popolazioni rurali di sopravvivere durante i periodi di carestia. Si macinava e con la farina si preparava il pane o una zuppa nutriente, in quanto la castagna è ricca di glucidi.
A pochi passi dal seccatoio un passeggiatore mi chiede della mia raccolta. Mi confessa che la sua non è più così abbondante come un tempo. Eppure utilizza un modo più veloce del mio, schiaccia i ricci con il piede. Me la lego al dito per la prossima volta! Intanto, però, proseguo sul sentiero che scende
Attenzione alle dita: per evitare di pungersi quando si tolgono le castagne dai ricci consiglio di portare dei guanti.
Al piano superiore della graa, si mettevano le castagne per farle essiccare. Questo metodo consentiva di conservarle più a lungo.
L’antico metato situato sul percorso, tra Mugena e Vezio.
verso il villaggio di Vezio, affrettandomi per non perdere l’autopostale che da lì conduce ad Arosio.
Tavola autunnale
Impaziente di assaggiare le castagne, accarezzate con gli occhi per tutto il pomeriggio, raggiungo Alessandro Boleso al ristorante del Grand Hotel Villa Castagnola sul Lago di Lugano. Qui, lo chef sublima il prezioso frutto in un risotto arricchito con fichi, sposando così territorio e stagionalità. Alimento di base per i nostri antenati, la castagna ritrova la sua nobiltà, diventando un ingrediente raffinato: «La sua consistenza cremosa e morbida ne fa un ingrediente interessante per le creazioni culinarie», fa notare Boleso. Per strada o nel piatto, la castagna sa come deliziare le nostre giornate autunnali. •
Reportage realizzato con il gentile sostegno del Grand Hotel Villa Castagnola.
Come arrivare
Il sentiero del castagno è accessibile con i trasporti pubblici. Dalla stazione di Magliaso, prendere l’autopostale fino alla fermata « Arosio paese ». In automobile il tragitto dura una ventina di minuti da Lugano. luganoregion.com
Dove mangiare
Al ristorante del Grand Hotel Villa Castagnola a Lugano vanno in tavola i sapori dell’autunno. Cucina squisita che coniuga territorio e innovazione. villacastagnola.com
Da visitare
La chiesa di San Michele ad Arosio merita una visita. Vi si possono ammirare gli eccezionali affreschi del pittore italiano Antonio da Tradate, oltre alla porta d’ingresso intagliata in legno di castagno.
Viaggiare sicuri in Svizzera e all’estero tcs.ch/eti
Nella serie televisiva tedesca «Zürich-Krimi», l’avvocato Thomas Borchert si sposta con una vecchia Mercedes-Benz 220. Questa scelta è legata soprattutto al rapporto che il personaggio ha con il padre. Ma parte anche da una proposta del protagonista Christian Kohlund. Il noto attore televisivo e teatrale ricorda le tante belle 220 SE coupé che si vedevano nella Zurigo della sua gioventù, negli anni ’60. Nato a Basilea nel 1950, ha posseduto per molto tempo una Ford Mustang decappottabile del 1967 rossa fiammante. L’iconica sportiva era il suo sogno sin dai tempi del collegio ad Einsiedeln, quando la guidava il padre di un compagno. «Piano piano ho fatto restaurare la Mustang a regola d’arte. Una volta andai ad un raduno di Ferrari e Lamborghini classiche, potete immaginare le meraviglie presenti. Eppure tutti stavano attorno al mio oldtimer», racconta. Poi, però, siccome la usava poco, alla fine decise di rivenderla. Serba un bel ricordo anche della Mercedes 300 SL cabriolet, che guidava nel ruolo di Alexander Vollmers nella serie TV «La clinica della Foresta Nera». Appassionato di Formula 1, cerca di non perdersi mai una gara. «In Svizzera venivano trasmesse in diretta già ai tempi in cui correva lo straordinario Clay Regazzoni…», si entusiasma Christian Kohlund, tifoso della Ferrari.
Preferisce muoversi in auto
Nella vita di tutti i giorni il figlio d’arte guida una Nissan X-Trail. «Mi piace essere il più indipendente possibile. Perciò negli ultimi anni mi sono sempre spostato in auto. Posso fermarmi dove voglio e non ci sono tempi d’attesa come quando si viaggia in aereo». È molto contento della sua ibrida a trazione integrale, dotata di tutti i sistemi di assistenza moderni e consuma sui 5, 6 litri ogni 100 chilometri. Dal 12 al 14 settembre torna a Zurigo, stavolta non per le riprese della serie poliziesca ma per esibirsi nel «The Clarence Darrow Blues» al teatro Rigiblick. Uno spettacolo concertistico dedicato al leggendario avvocato americano e difensore dei diritti civili. Sono vent’anni che l’attore, a sua volta animato da uno spiccato senso della giustizia, interpreta Clarence Darrow nel recital «Im Zweifel für den Angeklagten» (in dubio pro reo). • theater-rigiblick.ch
Rivista del Touring Club Svizzero
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Leggere attentamente la rivista per rispondere alla domanda del nostro quiz. Il verso di quale animale è stato missato al rumore di auto che passano nelle pozzanghere per i suoni dei caccia TIE utilizzati in «Guerre stellari»?
Ail bramito del cervo in amore
Bil barrito dell’elefante
Partecipazione gratuita entro il 21.9.2025 su touring.ch/quiz-lettori
Cil ringhio dell’ippopotamo arrabbiato
Premio: 1 HotelCard da 99 franchi valevole 1 anno hotelcard.ch
Possono partecipare tutti i lettori e le lettrici di «Touring» domiciliati in Svizzera e nel Liechtenstein, eccetto i dipendenti del TCS e i loro famigliari. I vincitori e le vincitrici saranno estratti a sorte e informati personalmente. In merito al quiz non viene tenuta corrispondenza. Sono escluse le vie legali.
Tachigrafo obbligatorio per i convogli pesanti?
Ho saputo che, dal 1° gennaio 2025, nell’UE è obbligatorio il tachigrafo per i camper con rimorchio se il peso totale supera le 7,5 tonnellate. Il mio camper pesa 7490 chili e, con il rimorchio per la Smart, supero tale limite. Mi chiedo quindi: mi serve un tachigrafo per circolare in Svizzera e nell’UE?
U. Rimensberger @
L’esperto risponde: in Svizzera non ne ha bisogno. Tuttavia, se si reca nell’UE con un camper che da solo supera le 7,5 tonnellate e trasporta beni di uso privato (come un’auto, un cavallo, una barca ecc.), o se viaggia con un convoglio composto da camper più rimorchio che insieme superano le 7,5 tonnellate, allora è obbligatorio installare un tachigrafo e rispettare le norme sui tempi di guida e di riposo, per non incorrere in sanzioni.
TCS Test & Tecnica
Un grande complimento… per il numero di giugno di «Touring»! Fra tutti gli articoli ho letto con particolare attenzione i consigli e suggerimenti di viaggio che si sono rivelati davvero utili. Anche per una giramondo come me, c’erano ancora tante cose da scoprire e da mettere in valigia per il mio viaggio in Australia. Le fotografie d’epoca? Semplicemente irresistibili – tempi in cui a bordo servivano ancora qualcosa da mettere sotto i denti.
M. Scheiwiller @
È fondata la fama del 4×4?
Trovo ingiuste le critiche ricorrenti per la mancanza di trazione integrale su certi modelli. La trazione 4×4 è clamorosamente sopravvalutata e, nella maggior parte dei casi, anzi direi nel 95%, non è affatto necessaria. Dalla metà degli anni Set-
tanta fino al 1995 ho guidato quasi solo auto a trazione posteriore e non ho mai avuto difficoltà in montagna: Lenzerheide, Julierpass, Grindelwald, la vecchia strada per Adelboden, i passi del Giura, ecc. li ho superati senza problemi. Avevo sempre le catene da neve a bordo, ma le ho usate al massimo una volta all’anno, e quasi sempre solo per maggiore sicurezza in discesa.
P. Naegeli @
Rotatorie: rispettare la precedenza, per favore! Chiedo con forza un controllo più rigoroso da parte della polizia sulle rotonde. Sta diventando una vera abitudine infilarsi e pararsi davanti agli altri senza rispettare la precedenza – un comportamento da incivili, oltre che pericoloso.
H. Kratzer @
La redazione si riserva di apportare eventuali tagli e non tiene corrispondenza. È possibile inviare le lettere per e-mail (touring@tcs.ch). Le lettere sono pubblicate anche nella versione online di Touring. touring.ch
Sono nato nel 1948 a Mosca. Fin da piccolo ho sviluppato un particolare interesse per le automobili. Anche se negli Anni Cinquanta l’Unione Sovietica non costruiva molte marche di auto, nella capitale c’era una discreta offerta di vetture. Negli Anni Sessanta i vertici di Mosca siglarono un accordo industriale con la Fiat di Torino per la realizzazione di una fabbrica di auto a Togliatti in Unione Sovietica, che avrebbe prodotto su licenza la loro 124. La versione russa prese il nome di Lada Zhiguli (esportata oltrecortina con il marchio Lada). Ne acquistai una nel 1973. A quei tempi, possedere una macchina in URSS significava molto: era una conferma del tuo stato sociale, ma ti creava non pochi problemi. La maggior parte dei proprietari doveva parcheggiare il veicolo per strada o nei cortili. Dove di notte giravano i ladri. Per evitare che qualche
malvivente mi rubasse la ruota di scorta, ero costretto a portarmela nell’appartamento. Decisi di fissarla nel bagagliaio con un catenaccio. Siccome in città non se ne trovavano dovetti cercarne uno in campagna. Finì per comprare una catena metallica, di quelle che i contadini usavano per il bestiame. Una mattina trovai il bagagliaio forzato, ma la ruota c’era ancora. Poi è arrivato l’inverno e ho scoperto che la serratura si bloccava per l’estremo freddo (–20°C), a quelle temperature gelava pure l’olio motore! Inoltre, dovevi sempre tenere a bordo una pala e un secchio di sabbia per non
Nel 1974 si facevano ore di coda per ottenere solo 20 litri di carburante da 93 ottani.
rimanere incagliato nella neve. L’estate successiva feci un viaggio con la mia Lada Zhiguli fino al Mar Nero. Eravamo in piena crisi petrolifera, quindi non era facile reperire benzina 93 ottani fuori dalle città. Per fare il pieno mi toccava fare due ore di coda dietro ad un centinaio di altre auto per riuscire ad avere appena 20 litri di carburante. Alla fine non ho trovato altra soluzione che riempire il serbatoio con benzina 72 ottani. Era un disastro, perché il motore rischiava di rovinarsi irreparabilmente se ci facevi molti chilometri. • Vsevolod Tcherepakhine
«Poi è arrivato l’inverno e ho scoperto che la serratura si bloccava per l’estremo freddo»
Cercasi: foto scattate dai lettori Nessuno dimentica il primo veicolo e neanche le esperienze che ci ha fatto vivere. Allora raccontateci la vostra storia, curiosa, avventurosa o divertente che sia. Inviare con foto a corredo per e-mail a: touring@tcs.ch
Il 27 giugno 2025 si è tenuta a Lugano la tradizionale Assemblea dei delegati TCS, che a distanza di 18 anni ha fatto il suo ritorno in Ticino.
Una giornata piena di sorprese per celebrare insieme i risultati consolidati nel 2024 con uno sguardo rivolto al futuro.
A pagina 64, il resoconto completo dell’evento e un approfondimento sui temi affrontati durante l’Assemblea.
Questa rubrica ha lo scopo di aggiornare e tenere informati tutti i Soci sulle attività organizzate o promosse dalla Sezione Ticino e dai suoi Gruppi locali, attraverso una breve raccolta di notizie in pillole.
Gruppo TCS del Luganese –Gita Museo Mille Miglia, sabato 18 ottobre 2025
Per i Soci, il TCS Gruppo del Luganese, propone quest’autunno una simpatica occasione per una gita in compagnia al Museo Mille Miglia a Sant’Eufemia (BS). La giornata sarà caratterizzata dalla visita guidata al Museo dedicato alla famosa “Freccia rossa”, soprannome della storica corsa automobilistica “Mille Miglia”, competizione che si è svolta in Italia dal 1927 al 1957 e che è stata rievocata a partire dal 1987 come competizione inizialmente per auto d’epoca e poi aperta anche ad auto moderne. Il Museo è allestito nella splendida cornice del complesso
monastico di Sant’Eufemia. La giornata prosegue poi con un pranzo nella vicina zona del Franciacorta, dove ci sarà
Programma
Iscrizione
Inviare la richiesta via e-mail a: info@ tcs-lugano.ch entro e non oltre il 3 settembre 2025, indicando tutti i nominativi, indirizzo, no. di cellulare e numero di socio di tutti i partecipanti. Gli iscritti riceveranno un’e-mail evidenziante i dettagli per il pagamento della quota di partecipazione. Solo una volta corrisposta la quota di partecipazione sarà notificata, sempre per e-mail, la conferma di iscrizione.
l’occasione di gustare le delizie locali. I posti sono limitati, le iscrizioni saranno prese in ordine di entrata.
• ore 6.30: ritrovo in Via Giacomo e Filippo Ciani a Lugano (Lugano-Stadio lato fiume-parcheggio bus turistici)
• ore 6.45: partenza per trasferta in pullman sino a Sant’Eufemia (Bs)
• ore 10.30: visita guidata Museo Mille Miglia
• ore 12.00: partenza per trasferta in Franciacorta
• ore 13.00: pranzo
• ore 15.30: partenza per rientro a Lugano (Via Giacomo e Filippo Ciani)
• La gita si terrà con qualsiasi tempo.
La quota di partecipazione (sia per adulti che per ragazzi) comprendente andata e ritorno in pullman, visita guidata al
TCS SEZIONE TICINO
Impressum
Bollettino ufficiale dei Soci TCS, Sezione Ticino
Tiratura 69 118 copie | Edizioni 10 volte all’anno
Redazione Marco Colandrea e Gloria Pantè | Layout Sara Bönzli (TCS)
Inserzioni TCS Sezione Ticino, CP 581, 6802 Rivera, sezioneTI@tcs.ch
Stampa CH Media Print AG, Neumattstrasse 1, 5001 Aarau
Vogt-Schild Druck AG, Gutenbergstrasse 1, 4552 Derendingen
Museo Mille Miglia e pranzo: CHF 50.- / socio
Punto di contatto
TCS Sezione Ticino via alla Chiesa 10 6802 Rivera 091 935 91 35 sezioneTI@tcs.ch www.tcs-ticino.ch
Punti di vendita
Kuoni sede Bellinzona, Locarno e Lugano: Societariato TCS, Libretto ETI, Assista e Telepass
Idea Viaggi sede Mendrisio: Societariato TCS, Libretto ETI, Assista, Pedemontana, Telepass e Vignetta CH
Il Gruppo TCS Bellinzonese e Valli organizza per domenica 5 ottobre 2025 un’escursione in montagna nella suggestiva cornice della Valle di Blenio. L’itinerario prevede la partenza dal Passo del Lucomagno e il passaggio dal Passo di Gana Negra e dalla Val di Campo, per giungere alla capanna Bovarina, dove sarà servito il pranzo. Nel pomeriggio si scenderà a Campo Blenio, da lì il bus riaccompagnerà i partecipanti a Biasca. La partecipazione è riservata ai Soci TCS.
Il percorso, lungo 13,2 km (dislivello +657 m / -1259 m), non presenta difficoltà tecniche rilevanti, ma richiede una buona preparazione fisica e un equipaggiamento adatto alla montagna in alta quota. L’età minima per partecipare è di 12 anni. L’uscita sarà accompagnata da una guida esperta. I partecipanti beneficeranno di trasporto organizzato e pranzo in capanna.
Programma indicativo
07:30 Ritrovo a Biasca (piazzale Autolinee Bleniesi SA –parcheggio disponibile)
08:00 ca. Partenza per il Passo del Lucomagno in bus
09:00 ca. Inizio escursione
12:30 Arrivo alla capanna Bovarina e pranzo
14:00 Discesa verso Campo Blenio
15:30 Arrivo a Campo Blenio e rientro in bus a Biasca
Iscrizione e informazioni
I posti sono limitati: l’iscrizione va effettuata tramite il formulario elettroni-
co (scansionando il QR-Code), disponibile dal 20 agosto 2025 fino a esaurimento posti. Verrà poi attivata una lista d’attesa. Per eventuali necessità o domande: manifestazioni.tcs@gmail. com. Quota di partecipazione: CHF 20.– (gratuita per i ragazzi 12–16 anni), comprensiva di trasporto e pranzo con bibita. Il versamento va effettuato dopo l’scrizione tramite modulo per renderla definitiva: BPS SUISSE, Bellinzona –TCS Gruppo Bellinzonese e Valli
IBAN: CH47 0825 2020 3368 C000 C
Equipaggiamento obbligatorio
Per ragioni di sicurezza, non è ammessa la partecipazione con calzature inadatte: sono obbligatori scarponcini da trekking o equivalenti. Gli organizzatori potranno verificare l’equipaggiamento prima della partenza da Biasca. In caso di maltempo, l’escursione sarà annullata e i partecipanti informati. L’assicurazione è a carico dei partecipanti. Gli organizzatori declinano ogni responsabilità per incidenti o danni.
Sabato 11 Ottobre
La tradizionale Gita Sociale del Gruppo Mendrisiotto quest’anno ci porta alla scoperta del Biellese, tra antiche tradizioni, paesaggi suggestivi e sapori autentici. Le iscrizioni sono aperte, non tardate! Il programma completo sarà disponibile nel prossimo numero.
Bonifico bancario
Gr. Mendrisiotto TCS Sez. Ticino c/o Nicola Corti Via Sottobisio 13A - 6828 Balerna
CH14 0024 7247 1590 4440 L Causale: Gita Biellese 2025 La richiesta sarà da inoltrare via E-mail a tcs.mendrisiotto@gmail.com oppure telefonicamente al numero 079 171 48 96. L’iscrizione sarà confermata a pagamento avvenuto. Evento riservato alle Delegate/i e alle Socie/i del Mendrisiotto.
F1 The Movie: Lido di Riva San Vitale, 18 agosto, ore 21:00
Lunedì 18 agosto, il Lido di Riva San Vitale ospita la proiezione di F1 Il Film, uscito nei cinema il 25 giugno e già definito tra i titoli più avvincenti dell’anno. Protagonista della pellicola è Sonny Hayes (Brad Pitt), ex stella della Formula 1 degli anni ’90, la cui carriera si interrompe a causa di un incidente. Trent’anni dopo, lontano dalle corse, Sonny viene richiamato in pista dal suo ex compagno di squadra Ruben Cervantes (Javier Bardem), ora proprietario di una scuderia sull’orlo del fallimento. Il ritorno di Sonny non sarà semplice, soprattutto a fianco del giovane e ambizioso pilota Joshua Pearce (Damson Idris). Un film emozionante e ricco d’adrenalina, tra sfide sportive e riscatto personale.
Condizioni di partecipazione:
Aperto a tutti, per i Soci TCS possibilità di prenotazione anticipata via: www. cinetour.ch/tcs un posto per Soci individuali, fino a quattro posti per Soci famiglia. Per gli amici non soci: biglietti
Quest’estate, non perdete l’occasione di partecipare a una serie unica di proiezioni cinematografiche all’aperto! La Sezione Ticino del TCS è entusiasta di invitarvi al Cinema Solare TCS, una rassegna itinerante alimentata dal veicolo elettrico di servizio, ricaricato tramite pannelli solari installati presso il Centro TCS di Rivera, grazie alla tecnologia di ricarica bidirezionale V2L. Dopo il successo delle prime tre tappe –presso il Centro TCS di Rivera, il Camping TCS di Lugano-Muzzano e il Lido di Locarno – il Cinema Solare TCS chiude in bellezza la stagione con gli ultimi due imperdibili appuntamenti estivi.
Lilo & Stitch: Piazza Grande a Giubiasco, 21 agosto, ore 21:00
La serata conclusiva è in programma giovedì 21 agosto in Piazza Grande a Giubiasco con Lilo & Stitch, atteso live action Disney basato sull’amatissimo classico. Il film racconta l’amicizia speciale tra Lilo, una bambina hawaiana, e Stitch, un irresistibile alieno dispettoso. Un’avventura tenera e divertente che affronta con leggerezza temi universali come amicizia e famiglia. Con questi ultimi appuntamenti, la seconda edizione del Cinema Solare TCS conferma il suo successo, unendo convivialità, divertimento e attenzione all’ambiente. Vi aspettiamo per trascorrere insieme le ultime serate del cinema estivo del TCS!
a CHF 5.– disponibili all’ingresso. Vantaggio esclusivo per i Soci TCS: un bicchiere di popcorn omaggio! È obbligatorio presentare la tessera di Socio TCS all’ingresso. Nota: le iscrizioni sono possibili solo online su www.
cinetour.ch/tcs. Non sono accettate iscrizioni telefoniche o via email. Tutte le informazioni sul programma sono disponibili sul sito.
Giornata dei Seggiolini – TCS di Rivera, giovedì 25 settembre 2025
Giovedì 25 settembre, si terrà un evento gratuito dedicato a genitori, futuri genitori e nonni per conoscere le buone pratiche di sicurezza dei bambini in auto. In programma due momenti (mattina e pomeriggio) con sessione teorica a cura del TCS e dimostrazione pratica da parte del team di esperti CYBEX con il loro Simulatore di Collisione Auto.
Programma della giornata
Mattino:
• 09:30–10:30:
1ª sessione – Formazione teorica TCS
• 10:30–11:30: Dimostrazione pratica
– Crash test con simulatore CYBEX
• 11:30–12:00: Rinfresco
Pomeriggio:
• 13:30–14:30:
2ª sessione – Formazione teorica TCS
• 14:30–15:30: Dimostrazione pratica
– Crash test con simulatore CYBEX
• 15:30–16:00: Rinfresco e chiusura
Durante le sessioni teoriche, verranno spiegate le normative, le categorie di seggiolini e gli errori da evitare. Il crash test CYBEX – parte pratica – dimostrerà visivamente l’impatto di un’installazione scorretta a circa 15 km/h utilizzando la gravità, rendendo tangibili i principi fondamentali di sicurezza. Rispetto ai simulatori di prova professionali, che sono dotati di sensori e strumenti di misurazione per simulare condizioni di incidenti reali e fornire dati sul rispetto degli standard di sicurezza, il Simulatore di Collisione Auto CYBEX ha principalmente uno scopo educativo e di sensibilizzazione. Un’occasione unica per vedere da vicino quanto conti un seggiolino ben installato.
La partecipazione è gratuita ma i posti sono limitati, per annunciare la propria partecipazione scrivere una mail a sezioneti@tcs.ch entro il 19 settembre 2025, inserendo nell’oggetto «Giornata
La Sezione Ticino è lieta di invitare tutti i suoi soci alla quinta edizione della Raiffeisen Tamaro Trail, un evento imperdibile per gli amanti dell’outdoor, in programma domenica 16 novembre 2025.
Con partenza dal parcheggio dello Splash & Spa di Rivera, il percorso si sviluppa fino all’Alpe Foppa, raggiungendo quasi 1600 metri di quota attraverso
un sentiero immerso nel bosco, ideato per mettere alla prova anche i corridori più esigenti. Ritorna anche la «Raiffeisen Tamaro Walking», l’escursione panoramica non competitiva, perfetta per chi desidera assaporare la bellezza del percorso senza l’adrenalina della gara.
I partecipanti, dopo aver superato i 7,6 km e i 1’150 metri di dislivello, avranno l’opportunità di celebrare la loro conquista con un meritato piatto di pasta presso il Ristorante Alpe Foppa. Per il rientro, la telecabina sarà a disposizione senza costi aggiuntivi.
Con grande piacere, la Sezione Ticino annuncia la sua rinnovata partecipazione
dei seggiolini 25.09.2025» e indicando: nome, cognome, n. di tessera socio e il turno di partecipazione desiderato (mattino o pomeriggio). Vi aspettiamo numerosi!
come partner sponsor dell’evento, riaffermando il suo impegno verso le iniziative che valorizzano la mobilità sostenibile e il benessere fisico. Le registrazioni all’evento sono aperte esclusivamente online. I primi cinquanta iscritti, inserendo il codice «TAMAROTCS2025» in fase di checkout, potranno usufruire dello sconto sull’iscrizione sul sito www.tamarotrail. ch, dove troverete tutti i dettagli sull’evento e sulle condizioni di partecipazione.
Unitevi a noi per una giornata di sport in compagnia e paesaggi mozzafiato!
CHF 5.– di sconto per i Soci TCS sulle prime 50 iscrizioni.
A distanza di 18 anni dall’ultima volta, l’Assemblea dei delegati del Touring Club Svizzero ha fatto ritorno nel Canton Ticino. Venerdì 27 giugno 2025, 162 delegati si sono ritrovati nella suggestiva cornice del LAC (Lugano Arte e Cultura) per ripercorrere, insieme ai suoi vertici – tra i quali il Presidente centrale Peter Goetschi e il Direttore generale Jürg Wittwer – il ricco anno di avvenimenti del 2024 e un 2025, sempre all’insegna della condivisione e dello sviluppo della mobilità, che si preannuncia non da meno. Presenti per l’importante occasione anche il Consigliere di Stato Norman Gobbi e il Municipale di Lugano Filippo Lombardi.
La Sezione Ticino ha avuto l’onere e l’onore di ospitare questo importante appuntamento, accogliendo delegati e ospiti (raggiungendo il ragguardevole numero di 350 persone), con il calore e la professionalità che contraddistinguono il nostro territorio.
L’accoglienza di primo mattino sul piazzale del LAC, irraggiata dal colore giallo del sole e da quello del TCS, è stata caratterizzata da una forte identità visiva, anche grazie alla presenza di veicoli utilizzati nel passato e nel presente del nostro Club per soddisfare i bisogni dei propri Soci.
Nel teatro del LAC, l’Assemblea ha preso ufficialmente avvio nel primo pomeriggio, alla presenza del Consigliere di Stato Norman Gobbi e del municipale di Lugano Filippo Lombardi. I lavori si sono concentrati sull’analisi dell’attività del Club e sull’evoluzione dei suoi servizi, con importanti traguardi a beneficio della collettività: dal 2020, il TCS ha accolto oltre 127’000 nuovi Soci, superando quota 1,6 milioni di iscritti. Un dato che conferma il consolidamento e la fiducia della popolazione svizzera nei confronti del Club.
A livello operativo, si segnala anche un traguardo storico: per la prima volta, oltre 2’000 collaboratori operano ogni giorno al servizio dei Soci. In crescita anche le assistenze stradali, con ben 361’000 interventi, e i titolari del Libretto ETI, oggi 642’000. Nonostante l’esito negativo della votazione sull’am-
pliamento della rete autostradale, il TCS ha ribadito l’importanza di infrastrutture moderne per una mobilità sicura ed efficiente.
Il 2024 ha segnato anche il 75° anniversario di TCS Camping, con circa 900’000 pernottamenti e l’apertura di due nuove strutture: una sul Lago di Neuchâtel e una a Olivone, nel cuore della Valle di Blenio. Cresce anche il settore sanitario con TCS Ambulance, attivo da oltre 60 anni, e viene confermato il ruolo di eccellenza di Assista, premiata come miglior assicurazione di protezione giuridica per la circolazione e la tutela privata. L’Assemblea è stata anche momento di passaggio e rinnovamento: quattro nuovi membri sono entrati nel Consiglio d’amministrazione del TCS, e sono stati nominati due membri onorari per l’impegno pluridecennale a favore del Club.
Al termine dei lavori assembleari, ogni delegato ha ricevuto un omaggio contenente una selezione di prodotti locali provenienti dalle singole regioni del Canton Ticino, simbolo delle eccellenze locali e della varietà di prodotti offerti dal nostro cantone: un gesto pensato per lasciare un segno concreto del legame con il Ticino, con le sue regioni e quindi con i Gruppi che compongono la Sezione Ticinese del TCS.
Il programma è proseguito in altre due strutture iconiche della Città di Lugano, dapprima a Villa Ciani e successivamente
al Palazzo dei Congressi, dove la serata ha offerto momenti di valore culturale e simbolico. A questo proposito, uno dei momenti più significativi si è tenuto con la presentazione – in prima persona –della scultura del noto artista Ivo Soldini, opera che Fabio Stampanoni, Presidente della Sezione Ticino, ha consegnato al Presidente centrale Peter Goetschi: un’opera d’arte realizzata appositamente per l’Assemblea 2025, in rappresentanza dei valori TCS, e che sarà futura eredità per le prossime edizioni, venendo essa tramandata di anno in anno alla Sezione che si occuperà di organizzare la prossima Assemblea. Emozionante anche la performance dei giovanissimi ragazzi del coro “Filling the Music”, che hanno cantato una canzone inedita dedicata al TCS nelle quattro lingue nazionali. La Sezione Ticino desidera ringraziare i delegati e chi ha lavorato con impegno dietro le quinte: dal proprio tesoriere Massimo Meroni per l’organizzazione e Cristina Orrù, che si è occupata di tutta la parte visiva dell’Assemblea, al Presidente Fabio Stampanoni che ha avuto un ruolo non solo per la propria carica ma anche nell’organizzazione. Senza dimenticare tutti i collaboratori e volontari che hanno contribuito all’ottima riuscita di questo importante momento, ma soprattutto i suoi Soci, che ogni giorno si affidano al Club. Come recita il detto: TCS – sempre al mio fianco.
Cyclomania è la sfida ciclistica nazionale promossa da Pro Velo Svizzera. L’iniziativa, attiva dal 1° al 30 settembre 2025, incoraggia l’uso quotidiano della bicicletta, con benefici per ambiente, salute e pianificazione urbana.
Nonostante dimensioni contenute e un territorio complesso, Collina d’Oro si distingue per visione strategica e coinvolgimento: cittadini, scuole e
Campra Alpine Lodge & Spa: tra natura, sport e sapori della Valle di Blenio
Per i Soci TCS sconto del 15% su ristorazione e pernottamento, welcome drink, accesso gratuito alla Spa e uso delle mountain bike per escursioni in autonomia.
Nel cuore della Valle di Blenio, a 1’500 metri di altitudine, sorge Campra Alpine Lodge & Spa: un rifugio sostenibile che unisce l’eleganza del design moderno al calore dell’ospitalità alpina. Immerso tra boschi, ruscelli e pascoli d’alta quota, è il punto di partenza ideale per escursioni a piedi, in MTB, con le ciaspole o sugli sci di fondo, a seconda della stagione.
Completamente ristrutturata e certificata Minergie, la struttura dispone di camere
associazioni – incluso il celebre ciclista
Vincenzo Nibali, residente nel comune –sono coinvolti in una vera mobilitazione a pedali.
Cyclomania: pedalare conta
L’obiettivo? Accumulare chilometri in bici – per andare al lavoro, a scuola o utilizzandola nel tempo libero – registrandoli tramite app. Ogni chilometro vale punti per il comune, ma soprattutto rappresenta un gesto concreto per un futuro più sostenibile.
Perché partecipare? Partecipare a Cyclomania significa contribuire in modo semplice ma concreto a un cambiamento positivo. Scegliere la bicicletta per gli spostamenti quotidiani aiuta a ridurre l’inquinamento atmosferico, ha effetti benefici sulla salute e i chilometri percorsi vengono registrati e analizzati
accoglienti e dormitori per gruppi e famiglie, un ristorante con cucina regionale a km0, una Spa panoramica e una bike room attrezzata. In estate, gli ospiti possono esplorare il Campra Alpine Bike Park o concedersi passeggiate nella piana; in inverno, approfittare dei 30 km di piste da fondo.
A rendere il soggiorno ancora più speciale è la proposta gastronomica dello chef Luciano Bellinato, che valorizza i sapori locali con piatti autentici e prodotti del territorio: dalla formagella dell’Alpe Pertusio ai salumi della Macelleria Vescovi.
Campra Alpine Lodge & Spa è una destinazione ideale per famiglie, sportivi, gruppi scolastici e aziende. Inoltre, grazie alle sue sale meeting e ai pacchetti team building, è perfetta anche per eventi e ritiri nella natura.
Scopri di più su: www.campralodge.ch
Athena vince il Soggiorno Linguistico EF con TCS Ticino!
Nel numero di marzo della Rivista
Touring, era stato presentato un concorso EF per un soggiorno linguisti-
per offrire indicazioni utili alla pianificazione di nuove infrastrutture ciclabili.
Eventi a Collina d’Oro: tutti in sella!
Con l’obiettivo di coinvolgere maggiormente la popolazione e partecipare alla sfida in modo divertente, il Comune ha pianificato tre appuntamenti aperti al pubblico:
• 14 settembre – Tour Marchirolo per bici classiche ed elettriche, su percorsi ciclabili,
• 21 settembre – Family tour facile e adatto alle famiglie,
• 28 settembre – Wild tour per mountain bike (anche elettriche) su sentieri tecnici.
Il via ufficiale sarà il 31 agosto, durante l’evento “Sport in Collina”, con uno stand dedicato a Cyclomania.
co, organizzato in collaborazione con la Sezione Ticino del TCS.
È arrivato il momento di annunciarvi la vincitrice! Ad aggiudicarsi questa vittoria è Athena che ha scelto di vivere questa esperienza nella splendida località bilingue tra la Sicilia e la costa del Nordafrica, Malta!
Athena vivrà una settimana super intensa tra lezioni di inglese, gite organizzate con i ragazzi della scuola di EF e spiagge con acque cristalline e panorami mozzafiato.
TCS Sezione Ticino rimane sempre al suo fianco e le augura buon viaggio, pieno di divertimento ed esperienze indimenticabili!
Novità: anche per le emergenze mediche il TCS vi aiuta. Con il TCS Libretto protezione d’emergenza, per una maggiore mobilità in caso di malattia o infortunio: copertura degli tragitti quotidiani con i mezzi pubblici o i taxi fino a CHF 10’000.– e delle spese per i trasporti d’emergenza in ospedale.
tcs.ch/libretto-protezione-emergenza Per saperne di più
Riservate ora
Il TCS è vantaggioso anche per il noleggio di moto e ciclomotori
In oltre 80 paesi e 600 città in tutto il mondo. – Accesso a oltre 25 000 moto e scooter – I soci TCS beneficiano sempre di uno sconto fino al 3 %
Saperne di più su tcs.ch/mondodeiviaggi