Gente Comune Maggio 2010

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Arte e Cultura

Campo delle Fraschette, la storia è passata di qui Presentato il libro di Mario Costantini e Marilinda Figliozzi

Marilinda Figliozzi e Mario Costantini

È il 1976 quando vengono ufficialmente chiuse le porte del campo Le Fraschette e, con esse, uno spiacevole capitolo della nostra storia. "La storia nostra è la storia della nostra anima; e storia dell'anima umana è la storia del mondo", diceva Benedetto Croce. Per Alatri, il campo di concentramento, internamento e raccolta profughi de Le Fraschette, ha segnato un intero periodo storico:

dal 1942 alla seconda metà degli anni '70, orme di memoria hanno solcato quei luoghi, prigione e crocevia per civili, italiani, tedeschi, dalmati, croati, anglomaltesi, sloveni… Una storia vestita di nero che è stata affrontata, ripercorsa ed esposta lo scorso 15 maggio, in occasione della presentazione del libro "Le Fraschette di Alatri - Da campo di concentramento a centro raccolta ri-

fugiati e profughi" di Mario Costantini e Marilinda Figliozzi. Studiosi, storici, letterati e luminari hanno partecipato alla presentazione tenutasi presso l'Istituto d'Istruzione Superiore "Sandro Pertini" di Alatri. Il risultato di questa lunga ricerca è stato accolto con estremo interesse dai presenti in sala, dal Dirigente scolastico del "Pertini", Matteo Affinito, che ha aperto la conferenza e dall'assessore alla cultura, Giulio Rossi. Orgoglioso e soddisfatto dell'iniziativa, Rossi ha portato all'attenzione alcuni problemi che ancora attanagliano le competenze e l'eventuale riqualificazione del territorio del campo: non mancano dispute e incomprensioni. In rappresentanza dell'associazione "La materia dei sogni" è intervenuta la professoressa Nadia

Gli utensili alatrensi (ricerca di Gino Maiello; Foto di Giuseppe Gatta)

Colonnello: lo scopo del sodalizio è quello di avvicinare gli studenti al territorio ciociaro. Alcune progetti, infatti, sono volti a promuovere iniziative culturali dei generi più disparati, aiutando anche la crescita di una cultura editoriale tramite la presentazione di libri. "Le Fraschette - da campo di concentramento a centro raccolta rifugiati e profughi" è stato curato dall'associazione nazionale partigiani cristiani, con il contributo della Regione Lazio, ed è stato realizzato da due alatrensi: Mario Costantini e Marilinda Figliozzi. I due autori hanno portato a termine la conferenza di presentazione illustrando i contenuti dell'opera e le modalità di ricerca sul campo: anni di indagine hanno dato vita a un testo ricco di storie, ricordi, foto, documenti e testimonianze.

colino); "gli cuttrigli" (un piccolo paiolo) usato per cuocere la pasta o fare "gli pappon" (la polenta) o "gli frafoto 2 scategli" (una polenta di farina bianca) o lessare le verdure; "gli cuttron" (un paiolo grande) usato per fare "la cunserwa d pumpdor" (passata di pomodoro), per le marmellate, che costituivano l'unico modo di conservazione della frutta; o per "l sapon" (il sapone) che veniva fatto con il grasso del maiale.

Il campo è stato a lungo teatro di storie e vite sofferte. Da campo di concentramento, a campo di internamento, fino a diventare centro di raccolta rifugiati e profughi, Le Fraschette sono state e sono tutt'ora lo specchio di una guerra e di una ricostruzione post-bellica che forse ancora fatichiamo ad attuare. È la memoria a tenere ancora in vita chi è passato di lì, buoni e cattivi, giovani e anziani, uomini e donne pronti a lottare per un futuro migliore, per sé stessi e per le generazioni a venire. Un percorso attraverso una storia testimone dei tempi, una storia che va aiutata e sostenuta affinché non si rivesta d'oblio. Perché la storia esiste solo se qualcuno la racconta: il racconto è la vita della memoria. Miriam Minnucci

Altro materiale molto usato era il coccio. Di coccio erano infatti "la tiana" (pentola bassa con un solo manico) usata per il sugo e "la pignata" (pentola più alta con due manici e forma a brocca) usata per i fagioli e le patate. Erano di legno invece "gli murtal" e "gli pistigli" (mortaio di legno con pestello) per polverizzare il sale e il pepe. Utensili quindi, lontani miglia dai più moderni ed innovativi design industriali. Giuseppe Gatta

lontani né vicini costituisce testimonianza d'una tradizione più viva che mai. Il rame, data la sua maneggevole semplicità era il materiale più adatto in cucina. Data la sua alta resistenza con la fiamma e con le alte temperature veniva usato soprattutto per la fabbricazione di pentole. La facilità per la pulizia era evidente, infatti, un composto di aceto di vino e sale riportava subito alla luce il suo bel rosso splendente. Le pentole erano stagnate all'interno; si evitava cosi la formazione di sali di rame, che, a contatto con il cibo diventavano velenosi. Di rame era "la statera" (la bilancia); Qual è il funzionamento di questi Buoni Spesa destinati alle famiglie? "gli sregli" (il mestolo; fo- I Buoni spesa, richiesti on-line attraverso il sito www.eurosic.info, vengono spediti gratuitamente to 1); "gli test" (il testo; a casa alle famiglie, pronti per essere utilizzati presso un circuito nazionale di convenzionati in foto 2); "gli callar" (reci- continua espansione che, a seconda del settore merceologico di appartenenza, stabiliscono di acpiente per scaldare l'ac- cettare in pagamento questi Buoni in percentuali diverse. Esempio: Un Buono Spesa da 1,00 euro viene accettato mediamente ogni 10,00 euro di spesa sostenuta al supermercato. qua, o per fare il formagDove indirizzano gli acquisti i consumatori che a migliaia stanno richiedendo gratuitamengio); "gli scolabrod" (il te, questi innovativi Buoni Spesa? Presso tutti gli imprenditori, commercianti o artigiani, disposti ad accettare che una percentuale (mediamente 10%) del costo dei propri prodotti o servizi venga pagata con questi buoni. La buona notizia per chi accetta i Buoni Spesa Eurosic è che questi possono essere liberamente L'Ass. non profit A.R.S. di Alatri in collaborazione con la Coop Lazio, riutilizzati… senza così perdere nulla! Le imprese interessate ad accettare in pagamento il gran raccoglie libri per adulti e bambini da consegnare come donazione, numero di Buoni Spesa Eurosic circolanti, possono inoltrare la propria candidatura. all'ospedale S. Benedetto di Alatri. La raccolta prende il nome di Daniela Caliciotti "Libri randagi". Il presidente dell'associazione Sergio Vigliani fa un appello in merito: "chiunque abbia a disposizione libri da donare può farlo direttamente alla biblioteca comunale il martedì, il mercoledì e il giovedì dalle ore 9:00 alle 12:00. La raccolta servirà innanzi tutto ad ampliare la biblioteca già esistente al quinto piano dell' ospedale, dando modo ai ricoverati, adulti e bambini, di poter leggere un libro". Con questa iniziativa pertanto si vuole ringraziare per aver contribuito alla raccolta libri: la biblioteca Comunale, Pizza in piazza, Pixel, Gruppo Gelateria Artigianale e Creperia "In Centro". Si spera che aderiscano in tanti a questa bella iniziativa che può incoraggiare a leggere almeno durante la degenza in ospedale, invogliando alla lettura che oggi è un valore quasi emarginato. Con la nascita di Internet e dei vari motori di ricerca la lettura è diventata poco allettante e superficiale: non si legge più e si scrive ancora meno. Gli argomenti su internet sono molteplici ed interessanti, ma non sostituiranno mai un buon libro! Oltre alla suddetta lodevole iniziativa della raccolta libri per l'ospedale ci auguriamo ne seguano altre che invoglino le persone a leggere. Erika Rossi

Seconda puntata - Dopo la cucina alatrense la seconda tappa del nostro viaggio verte sugli utensili ciociari e in particolare quelli alatrensi. Tutt'oggi in alcune case ciociare sono visibili resti di tali oggetti e a volte, ove le tradizioni sono più radicate è possibile ancora vedere l'uso corrente che ne avviene. Nella cucina, quasi sempre vicino al cafoto 1 mino, ad un telaio di legno appeso al muro si trovava la suppellettile in rame. Ancora oggi l'appendere utensili di rame sul camino costituisce il più marcato orgoglio ciociaro; orgoglio che, rievocando passati non troppo

Raccolta libri per l'ospedale S. Benedetto

€uroSic: grande successo dell'iniziativa Facebook


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