Manutenzione_Novembre_2023

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ANNO XXX - N.11 NOVEMBRE 2023

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TIMGlobal Media Srl Con Socio Unico – POSTE ITALIANE SPA – SPED. ABB. POSTALE 70% LO/MI

ORGANO UFFICIALE DI:

JOBS & SKILLS DI MANUTENZIONE

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Rivivi le due giornate di convegno

24 IL MESE DELLA MANUTENZIONE

Tutti i protagonisti e i contenuti dell’edizione Novembre 2023

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I compressori alternativi e le loro emissioni in atmosfera

Benefici a colpo d’occhio

I compressori alternativi sono fondamentali per le prestazioni e il funzionamento dell‘intero impianto.

 Sistemi standardizzati e adatti a tutte le esigenze e applicazioni

Tuttavia, sono stati identificati come una delle principali fonti di emissioni fuggitive che non solo hanno un impatto negativo sull‘ambiente, ma possono anche rappresentare un rischio significativo per la sicurezza degli operatori che lavorano nelle aree di funzionamento dei compressori.

 Lo stato di efficienza dei pacchi tenuta principali ed intermedi è continuamento monitorato, il che permette di passare da una manutenzione preventiva a una manutenzione “Conditionbased” (predittiva) che riduce i costi superflui di manutenzione

Lo sbarramento con azoto è un modo efficiente ed efficace per eliminare le perdite di gas incontrollate da un compressore e quindi garantire la tenuta della camera di compressione. Conseguentemente, protegge l‘ambiente dalle emissioni di gas dalla macchina.

 Il sistema opera in autonomia, senza componenti elettrici. Tuttavia, può essere facilmente integrato con strumentazione elettronica in modo da poter essere monitorato dalla sala di controllo  Certificato ATEX per l’uso in atmosfera esplosiva (aree di zona 2) e conforme alle API 618

In caso di guasto degli anelli del pacco tenuta, i gas pericolosi vengono evacuati in modo sicuro verso il sistema di recupero (vent). Ma non solo: il consumo di azoto è ridotto al minimo e monitorato grazie all’alimentazione proporzionale rispetto alla pressione del gas di “vent” collegato al pacco di tenuta principale.

Principio di funzionamento

Ingresso Azoto

Lo scopo del pacco tenuta principale è di mantenere il gas ad alta pressione “intrappolato” nel lato addietro della camera di compressione. Per prevenire le emissioni di gas pericolose in atmosfera per il compressore, è necessario aver istallato uno sbarramento ad azoto veicolato verso il sistema di recupero.

Al recupero “vent” del distanziale incastellatura

Lato Cilindro

Azoto

Gas pericoloso

Un “buffer” di azoto pressurizzato all‘estremità della flangia del pacco principale crea una barriera di tenuta tra la camera del cilindro in pressione e il distanziale intermedio dell’incastellatura del compressore. Ciò garantisce che il 100% della perdita sia diretto in un luogo sicuro attraverso la linea di recupero. La pressione della linea di recupero viene continuamente monitorata e, conseguentemente, la pressione di alimentazione viene regolata costantemente per mantenere una differenza di pressione di almeno 1 bar tra la pressione del “vent” e la pressione dell’ultima tazza del pacco.

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Figura 1: Schema di funzionamento del sistema di sbarramento ad azoto sul pacco principale

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“C’èManutenzioneXTe!”

Orhan Erenberk, Presidente Cristian Son, Amministratore Delegato

Highlights RoadShow #EuroMaintenance2024

Filippo De Carlo, Direttore Responsabile

Fabio Fresi, Facility Manager presso Humanitas Gardenigo

REDAZIONE Marco Marangoni, Direttore Editoriale m.marangoni@tim-europe.com Paola Capitanio, Redazione p.capitanio@tim-europe.com

COMITATO TECNICO – SCIENTIFICO Bruno Sasso, Coordinatore Giuseppe Adriani, Federico Adrodegari, Andrea Bottazzi, Fabio Calzavara, Antonio Caputo, Damiana Chinese, Francesco Facchini, Marco Frosolini, Marco Macchi, Marcello Moresco, Vittorio Pavone, Antonella Petrillo, Marcello Pintus, Maurizio Ricci Aree Tematiche di riferimento: Competenze in Manutenzione, Gestione del Ciclo di Vita degli Asset, Ingegneria di Affidabilità e di Manutenzione, Manutenzione e Business, Manutenzione e Industria 4.0, Processi di Manutenzione

Paolo Barilla, Vice Presidente di Barilla

MARKETING Marco Prinari, Marketing Group Coordinator m.prinari@tim-europe.com

PUBBLICITÀ Giovanni Cappella, Sales Executive g.cappella@tim-europe.com Valentina Razzini, G.A. & Production v.razzini@tim-europe.com Francesca Lorini, Production f.lorini@tim-europe.com

Pasquale Casillo, Presidente e Amministratore delegato di Casillo Group

Giuseppe Mento, Production Support g.mento@tim-europe.com

DIREZIONE, REDAZIONE, PUBBLICITÀ E AMMINISTRAZIONE Centro Commerciale Milano San Felice, 86 I-20054 Segrate, MI tel. +39 (0)2 70306321 fax +39 (0)2 70306350 www.manutenzione-online.com manutenzione@manutenzione-online.com La Direzione non assume responsabilità per le opinioni espresse dagli autori nei testi redazionali e pubblicitari. Società soggetta all’attività di Direzione e Coordinamento da parte di TIM Global Media BV

PRODUZIONE Stampa: Sigraf Srl - Treviglio (BG) La riproduzione, non preventivamente autorizzata dall’Editore, di tutto o in parte del contenuto di questo periodico costituisce reato, penalmente perseguibile ai sensi dell’articolo 171 della legge 22 aprile 1941, numero 633.

Rosario Pistorio, CEO di Sonatrach Raffineria Italiana

© 2023 TIMGlobal Media Srl con Socio Unico MANUTENZIONE & Asset Management Registrata presso il Tribunale di Milano n° 76 del 12 febbraio 1994. Printed in Italy. Per abbonamenti rivolgersi ad A.I.MAN.: aiman@aiman.com – 02 76020445 Costo singola copia ¤ 5,20

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EDITORIALE

Un design affidabile per resistere al freddo Cari lettori di Manutenzione e Asset Management, Eccoci al nostro consueto appuntamento in questo mese di novembre. Il primo vero freddo ci avvolge mentre ancora portiamo le cicatrici delle ferite inflitte dalle recenti alluvioni nel Centro Italia. Anche nel contesto della protezione dei concittadini dagli eventi meteorologici estremi, un mondo così apparentemente lontano dalla nostra quotidianità lavorativa, risuona il termine “manutenzione”, e questa volta, purtroppo, per evidenziare una condotta inefficace a contenere la furia degli eventi meteorologici. Il tema che ho scelto per questo mese è il “Design for Reliability”, DFR, un approccio progettuale che permette di massimizzare l’affidabilità e la disponibilità degli asset industriali, minimizzandone i costi di manutenzione. Banalizzando il concetto, DFR significa “progettare pensando già alla manutenzione”, ovvero cercare di prevedere fin da subito quali componenti si guasteranno, come e perché lo faranno. Identificare i punti deboli delle apparecchiature e strumentazioni e rinforzarli, inserire ridondanze e agevolare gli interventi futuri sono attività che possono essere realizzate al meglio solo se individuate nella fase di progettazione del sistema. I benefici sono notevoli: meno guasti e inattività, perché gli asset sono nati per durare; costi di gestione ottimizzati. E quando (inevitabilmente) qualcosa si rompe, riparazioni e tempi di fermo ridotti al minimo. Certamente, applicare queste logiche richiede competenze trasversali e una visione a 360 gradi dell’intero ciclo di vita. Occorre superare i confini tra progettazione e operation. I progettisti devono pensare da manutentori (e viceversa!). Quest’ultima condizione è forse la più complessa da realizzare, visto che i business model di produttore e conduttore di un macchinario sono ontologicamente diversi.

Prof. Filippo De Carlo, Direttore Responsabile, Manutenzione & AM

Ed è proprio qui che diamo valore alla nostra rivista di manutenzione: come negli ultimi trent’anni vogliamo continuare a creare un terreno di incontro e confronto costruttivo tra gli addetti alla progettazione di macchine e impianti e chi poi dovrà gestirne attività operative e manutenzione. Le nostre pagine raccolgono contributi teorici, casi di applicazione, testimonianze e coltivano il dialogo tra queste figure. Ci auguriamo che una comprensione dei reciproci legittimi punti di vista, effettuata sin dalle prime fasi, possa portare a asset industriali eccellenti in termini di affidabilità e manutenibilità. Quindi diamo spazio al design for reliability, diffondendone principi e vantaggi, alla continua ricerca dell’affidabilità. Un caro saluto, Filippo De Carlo

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Lubrificazione intelligente, applicazione smart Un sistema di lubrificazione efficiente aumenta le prestazioni e la durata di esercizio dei cuscinetti volventi I cuscinetti volventi devono essere riforniti automaticamente con la corretta dose di lubrificante tramite lubrificatori e sistemi di lubrificazione. In questo modo si evita il motivo più frequente di danneggiamento dei cuscinetti volventi causato da una lubrificazione insufficiente o errata. Considerando quindi che circa il 90% di tutti i cuscinetti è lubrificato con grasso, la corretta lubrificazione erogata con la giusta quantità di grasso e a intervalli regolari dalla serie CONCEPT di Schaeffler, determina un aumento significativo della vita operativa dei cuscinetti. www.schaeffler.it NOVEMBRE 2023 - www.manutenzione-online.com

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L’ORGANIGRAMMA A.I.MAN.

PRESIDENTE

VICE PRESIDENTE

SEGRETARIO GENERALE

Bruno Sasso

Giorgio Beato SKF INDUSTRIE

Francesco Gittarelli FESTO CTE

presidente_b.sasso@aiman.com

Service Sales & Field Maintenance Service Manager giorgio.beato@aiman.com

Responsabile del Centro Esami di Certificazione Competenze di Manutenzione Festo-Cicpnd francesco.gittarelli @aiman.com

CONSIGLIERI Giuseppe Adriani MECOIL

Riccardo Baldelli RICAM GROUP

Stefano Dolci AUTOSTRADE PER L’ITALIA

Lorenzo Ganzerla ROECHLING AUTOMOTIVE

Fondatore giuseppe.adriani@aiman.com

CEO riccardo.baldelli@aiman.com

Responsabile Ingegneria degli Impianti stefano.dolci@aiman.com

Manager Maintenance Plant Network lorenzo.ganzerla@aiman.com

Rinaldo Monforte Ferrario GRUPPO SAPIO

Marcello Pintus SARLUX

Maurizio Ricci RENRISK

Alessandro Sasso MAN.TRA

Direttore di Stabilimento Caponago (MB) rinaldo.monforte_ferrario @aiman.com

Head of Asset Availability marcello.pintus@aiman.com

CEO ad interim & Founder maurizio.ricci@aiman.com

Presidente alessandro.sasso@aiman.com

LE SEZIONI REGIONALI Calabria

Liguria

Puglia

Toscana

Martino Vergata

Alessandro Sasso

Antonio Lotito

Giuseppe Adriani

Campania-Basilicata

Marche-Abruzzo

Sardegna

Triveneto

Daniele Fabbroni

Mauro Pinna

Marzia Mastino

Fabio Calzavara

Piemonte

Sicilia

Fabio Fresi

Gioacchino Mugnieco

calabria@aiman.com

liguria@aiman.com

campania_basilicata @aiman.com

marche_abruzzo@aiman.com

Emilia Romagna Pietro Marchetti

emiliaromagna@aiman.com SEGRETERIA Patrizia Bulgherini

patrizia.bulgherini @aiman.com

puglia@aiman.com

piemonte@aiman.com

sardegna@aiman.com

cristian.son@aiman.com

triveneto@aiman.com

sicilia@aiman.com

MARKETING & RELAZIONI ESTERNE Cristian Son

toscana@aiman.com

COMUNICAZIONE & SOCI Marco Marangoni

marco.marangoni @aiman.com

SEDE SEGRETERIA Viale Fulvio Testi, 128 20092 Cinisello Balsamo (MI) Tel. 02.76020445

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SOMMARIO

A.I.MAN. INFORMA ANNO XXX - N.11 NOVEMBRE 2023

10. Notiziario dell’Associazione

years

TIMGlobal Media Srl Con Socio Unico – POSTE ITALIANE SPA – SPED. ABB. POSTALE 70% LO/MI

ORGANO UFFICIALE DI:

13. Road to EuroMaintenance 2024: SIMa – Salone Italiano della Manutenzione 24. Il Mese della Manutenzione: gli appuntamenti di Novembre

JOBS & SKILLS DI MANUTENZIONE 32. A.I.MAN. ACADEMY al servizio della Formazione e sviluppo delle Competenze per la Manutenzione JOBS & SKILLS DI MANUTENZIONE

33 SCOPRI L’A.I.MAN. ACADEMY

13 SIMa 2023

Rivivi le due giornate di convegno

24 IL MESE DELLA MANUTENZIONE

Intervista a Bruno Sasso, Presidente, A.I.MAN.

36. Dopo le certezze del 4.0, qualche dubbio sulla formazione on-line Vittorio Pavone, Responsabile training, Festo Academy aree Manutenzione e Tecnologie

Tutti i protagonisti e i contenuti dell’edizione Novembre 2023

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41. Strategie per la qualificazione delle competenze di manutenzione Raffaele Chiovelli, Operations Manager di Delifrance

EDITORIALE 30. È nata una stella Francesco Gittarelli, Segretario Generale A.I.MAN.

44. Dai treni agli autobus: come evolvono le competenze del personale di manutenzione Alessandro Sasso, Coordinatore Sezione Trasporti, A.I.MAN.

ESCLUSIVA 59. Vetropack inaugura lo stabilimento a Boffalora Sopra Ticino

Informativa ai sensi dell’art. 13. d.lgs 196/2003 I dati sono trattati, con modalità anche informatiche per l’invio della rivista e per svolgere le attività a ciò con­nesse. Titolare del trattamento è TIMGlobal Media Srl con Socio Unico - Centro Commerciale San Felice, 86 - Segrate (Mi). Le categorie di soggetti incaricati del trattamento dei dati per le finalità suddette sono gli addetti alla registrazione, modifica, elaborazione dati e loro stampa, al confezionamento e spedizione delle riviste, al call center e alla gestione amministrativa e contabile. Ai sensi dell’art. 13. d.lgs 196/2003 è possibile esercitare i relativi diritti fra cui consultare, modificare, aggiornare e cancellare i dati nonché richiedere elenco completo ed aggiornato dei responsabili, rivolgendosi al titolare al succitato indirizzo. Informativa dell’editore al pubblico ai sensi ai sensi dell’art. 13. d lgs196/2003 Ad sensi del decreto legislativo 30 giugno 2003, n° 196 e dell’art. 2, comma 2 del codice deontologico relativo al trattamento dei dati personali nell’esercizio dell’attività giornalistica, TIMGlobal Media Srl con Socio Unico - Centro Commerciale San Felice, 86 - Segrate (Mi) - titolare del trattamento, rende noto che presso propri locali siti in Segrate, Centro Commerciale San Felice, 86 vengono conservati gli archivi di dati personali e di immagini fotografiche cui i giornalisti, praticanti, pubblicisti e altri soggetti (che occasionalmente redigono articoli o saggi) che collaborano con il predetto titolare attingono nello svolgimento della propria attività giornalistica per le finalità di informazione connesse allo svolgimento della stessa. I soggetti che possono conoscere i predetti dati sono esclusivamente i predetti professionisti nonché gli addetti preposti alla stampa ed alla realizzazione editoriale della testata. Ai sensi dell’art. 13. d.lgs 196/2003 si possono esercitare i relativi diritti, tra cui consultare, modificare, cancellare i dati od opporsi al loro utilizzo, rivolgendosi al predetto titolare. Si ricorda che ai sensi dell’art. 138, del d.lgs 196/2003, non è esercitabile il diritto di conoscere l’origine dei dati personali ai sensi dell’art. 7, comma 2, lettera a), d.lgs 196/2003, in virtù delle norme sul segreto professionale, limitatamente alla fonte dello notizia.

RUBRICHE Manutenzione in fum…etto 46. Distribuzione Efficiente Manutenzione: storia e storie 48. Sulla strada della Manutenzione moderna 50. Pillole di Manutenzione Sicurezza e Manutenzione 52. Il pesce avariato Racconti di Manutenzione 54. La manutenzione in tempi di crisi Manutenzione & Trasporti 82. L’asset management e la gestione finanziaria delle flotte

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Job & Skills di Manutenzione 84. Competenze per il Problem & Solving: la Root Cause Analysis Appunti di Manutenzione 86. Manutenzione e Intelligenza artificiale

APPROFONDIMENTI Top Maintenance Solution 65. Acciaio a basse emissioni ambientali 89. Industry News 90. Elenco Aziende

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A.I.MAN. INFORMA Se si rinnova ora la quota associativa si è soci fino a DICEMBRE 2024 A.I.MAN. ha deciso di offrire ai propri simpatizzanti l’opportunità di essere Socio fino al 31 dicembre 2024, pagando la quota entro la fine di quest’anno. Aderire è molto semplice… è possibile pagare la quota direttamente dal sito www.aiman.com, selezionando dal menù la voce « Come Associarsi ».

Premiazione A.I.MAN. Maintenance AWARDS 2023 In occasione del XXXI Congresso A.I.MAN. organizzato il 10 ottobre, nel contesto di SIMa – Salone Italiano della Manutenzione, presso il Centro Fiera del Garda, a Montichiari BS, è stata tenuta la cerimonia di premiazione degli A.I.MAN. MAINTENANCE AWARDS 2023. Questi premi, promossi dalla Salvetti Foundation e istituiti da A.I.MAN., riconoscono l’eccezionale contributo dei professionisti in merito alla gestione e alla manutenzione degli impianti industriali in Italia. La cerimonia è stata introdotta dalle parole del Presidente A.I.MAN. Bruno Sasso e da Stefano Salvetti, Presidente di Salvetti Foundation. Sono stati proclamati vincitori: Manager di Manutenzione: Matteo Diani, Maintenance & Investments Director, Cogne Acciai Speciali, Aosta Ingegnere/Supervisore di Manutenzione: Giuseppe Cavalleri, ECM Manager e Detentore, Siemens Mobility, Milano Pofessionista donna “She A.I.MAN.”, premio intitolato a Dora Priano Salvetti: Cinzia Intili, Equipment Reliability Engineer, Vado Gateway, Vado Ligure Una Menzione Speciale, voluta dal Comitato di Presidenza A.I.MAN., è stata assegnata a Dimitri Angelo Lazzaroni, Responsabile Tecnico e Impianti, Industrie Chimiche Forestali. A tutti i candidati è stata consegnata una pergamena di partecipazione e riconosciuta l’adesione all’Associazione per il 2024. La Giuria che ha vagliato le candidature pervenute era formata da: Antonio Casimiro Caputo, Professore Ordinario Dipartimento Ingegneria Industriale Elettronica e Meccanica, Università Roma Tre Damiana Chinese, Professore Associato in Impianti Industriali Meccanici, Università di Udine Rosario De Marchi, Direttore Operations, Serena Wines 1881 Rinaldo Monforte Ferrario, Dirigente, Gruppo Sapio

A.I.MAN. ACADEMY In occasione del XXXI Congresso A.I.MAN., tenuto il 10 Ottobre nel contesto di SIMa – Salone italiano della Manutenzione, è stata presentata la Divisione ACADEMY dell’Associazione: A.I.MAN. ACADEMY. Come riportato nello Statuto “l’Associazione Italiana Manutenzione, denominata A.I.MAN., con finalità primarie scientifiche e culturali, è stata costituita per assistere e favorire lo sviluppo, la crescita ed il miglioramento professionale in tutte le attività di Manutenzione”. Per dare piena attuazione a quanto sopra è stata istituita la Divisione A.I.MAN. ACADEMY attraverso la quale A.I.MAN. vuole rivestire un ruolo centrale nella gestione della formazione riguardante la manutenzione a tutti i livelli. La mission di A.I.MAN. ACADEMY parte dalla convinzione che la manutenzione sia uno dei pilastri fondamentali nella gestione degli asset e che la formazione in manutenzione è una priorità da affrontare consapevolmente e con tutti i mezzi necessari. A.I.MAN. ACADEMY intende: - Porsi super partes, depositaria e promotrice della cultura e dei principi della manutenzione che un soggetto qualificato intenda erogare; - gestire le eventuali richieste di formazione avvalendosi dei soggetti ritenuti più idonei; I percorsi formativi saranno altamente qualificati, tarati sulle esigenze dei professionisti e in linea con le più recenti indicazioni legislative associate. La formazione, così erogata, può essere personalizzata e sviluppata in azienda. A.I.MAN. ACADEMY, per lo sviluppo della manutenzione e l’affermazione della sua importanza, ritiene necessario, in supporto alla formazione, favorire per quanto possibile quei soggetti che si avvalgono di competenze riconosciute da strutture accademiche o Enti terzi certificatori. A.I.MAN. ACADEMY si propone come garante delle attività di formazione, aventi come tema la Manutenzione, effettuate da Centri di Formazione specialistici collaboranti, assicurando la qualità della formazione stessa. Il rapporto generale tra A.I.MAN. ACADEMY e ogni Centro di Formazione (CDF) è definito in apposito protocollo di intesa con riferimento alle linee guida sul rapporto stesso approvate dal Consiglio Direttivo A.I.MAN. I CDF sono: • Società di formazione nazionali e locali • Associazioni ed Enti con propria ACADEMY interna • Aziende con proprio entro di formazione • Studi professionali specializzati nella formazione • Altri soggetti potenzialmente interessati Sono chiamati a fare parte della struttura di A.I.MAN. ACADEMY: • I componenti del comitato scientifico di A.I.MAN. • i Soci che per la loro esperienza e competenza possono rispondere adeguatamente alle impostazioni formative. • Docenti I docenti, a seconda delle necessità, potranno essere: • Manager di manutenzione certificati livello 3 secondo la EN 15628 • Professori universitari • Professionisti con particolare esperienza nel settore A.I.MAN. ACADEMY si rivolge ad Aziende, Associazioni, Enti, alle strutture scolastiche ed universitarie e a tutti gli altri soggetti potenzialmente interessati con le seguenti tipologie di corso: • Corsi brevi (seminari, workshop) con attestato di frequenza. Utenti preferenziali potranno essere professionisti, tecnici specialisti o neolaureati • Corsi di supporto e consulenza verso gli Enti Titolati per attività di: - Progettazione Formativa e Docenze specialistiche - Partnership per la realizzazione di progetti formativi con finanziamento europeo - Master.

Anche questa edizione ha avuto il supporto della Salvetti Foundation.

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PARTNER SOSTENITORI A.I.MAN. 2023 Oltre alla possibilità di avere il loro logo sul sito A.I.MAN. e nella Rivista Manutenzione & Asset Management, i Partner Sostenitori potranno utilizzare il logo personalizzato A.I.MAN.-Azienda Partner Sostenitore nelle comunicazioni e canali media preferiti per tutto

il 2023 ed avranno un post istituzionale linkedin dedicato; nella quota è inoltre compresa una pagina di pubblicità sulla Rivista Manutenzione & Asset Management. Per ulteriori informazioni aiman@aiman.com

ABB https://global.abb/group/en

AESSEAL www.aesseal.com

AMARÙ www.amaru.it

ATM Engineering lameccanica.it/it

At4 Smart www.at4s2.cloud

Axial Fans www.axialfansint.com

CICPND https://www.cicpnd.it/

COEMI www.coemi.it

Compressor Controls Corporation

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DarkWave Thermo www.darkwavethermo.com

Dipietro Group www.dipietrogroup.it

Ergo Meccanica http://www.ergomeccanica.com/

Ekso https://www.ekso.it/

Hunters Group www.huntersgroup.com

IMC SERVICE https://www.imcservice.eu/

I.S.M.E www.ismesrl.com

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LO.BE Engineering Group

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Priver Industriale www.priverindustriale.com

Rendelin www.rendelin.it

Pi Greco Industry solutions www.pigrecoindustrysolutions.com

Planrardar www.planradar.com

Rossi www.rossi.com/it/

SEA www.serviziecologiciambientali.it

Umas Technology www.umastechnology.it

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Aggiornato al 7 settembre 2023

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Dal 1959 riferimento culturale per la Manutenzione Italiana

Dal 1972 A.I.MAN. è federata E.F.N.M.S European Federation of National Maintenance Societies.

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MISTERY MANUT racconta...

Road to EuroMaintenance 2024

SIMa – Salone Italiano della Manutenzione 2023 10 – 11 Ottobre, Centro Fiera del Garda Montichiari (BS)

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Road to EuroMaintenence 2024 ASSEMBLEA PLENARIA – 10 OTTOBRE Proclamazione di vincitori della 4° Edizione dei Maintenance Award:

Professionista donna “She A.I.MAN.”, premio intitolato a Dora Priano Salvetti: Cinzia Intili, Equipment Reliability Engineer, Vado Gateway, Vado Ligure

Manager di Manutenzione: Matteo Diani, Maintenance & Investments Director, Cogne Acciai Speciali

Ingegnere/Supervisore di Manutenzione: Giuseppe Cavalleri, ECM Manager e Detentore, Siemens Mobility

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Road to EuroMaintenence 2024

Menzione Speciale, voluta dal Comitato di Presidenza A.I.MAN., assegnata a Dimitri Angelo Lazzaroni, Responsabile Tecnico e Impianti, Industrie Chimiche Forestali

Bruno Sasso, presidente A.I.MAN. e Mauro Rizzolo, presidente FEDERTEC hanno firmato uno storico accordo tra le due associazioni

Gioacchino Mugnieco, Coordinatore della Sezione A.I.MAN. Sicilia, premiato come miglior Coordinatore Regionale, racconta la Reliability Improvement attraverso un modello organizzativo

Mariangela Tosoni, presidente di FNDI, interviene ricordando l’importanza delle Sinergie di filiera

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SIMa 2023 10 OTTOBRE - SALE PARALLELE Chairmen: Lorenzo Ganzerla, Maintenance Manager & Energy Management Plant Network Leifers, Röchling Automotive Marcella Gonella, Direttore di Esercizio, Metro Brescia

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Road to EuroMaintenence 2024 ASSEMBLEA PLENARIA – 11 OTTOBRE

Il secondo giorno si è aperto con la presentazione di EuroMaintenance 2024, a cura di Cristian Son, Delegato A.I.MAN. per EFNMS

Francesco Gittarelli ha presentato l’ACADEMY di A.I.MAN

Carlo Picchietti, Settore Tecnico, Biblioteca Nazionale Centrale di Firenze con un intervento sulla manutenzione dei luoghi di conservazione del patrimonio nazionale

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Road to EuroMaintenence 2024

Hanno parlato le associazioni partner di A.I.MAN., protagoniste di una rete di rapporti fruttuosi, sinergici e duraturi. Luigi Seragni, Consigliere di ANTIM – Associazione Nazionale Tecnici Industria Molitoria Francesco Santi, Presidente di AIAS Associazione Italiana Ambiente e Sicurezza Michael Reggiani, Direttore Generale di CICPND ed Ezio Tuberosa, Presidente di AIPnD Alberto Pietro Paolo Monteverdi, Responsabile Pubbliche Relazioni di UNI - Ente Italiano di Normazione Cesare Pierpaolo De Palma, Presidente Sezione Meccanica Elettrica ed Elettronica di Confindustria Bari

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SIMa 2023 11 OTTOBRE - SALE PARALLELE Chairmen: Francesco Gittarelli, Senior Consultant Area Manutenzione e Gestione degli Asset, Festo – Coordinatore Sezione Manutenzione & Formazione, A.I.MAN. Stefano Dolci, Resp. Ingegneria Impianti, Autostrade per l’Italia Antonino Sannolo, Head of Electromechanical Engineering Division, Compagnia Valdostana delle Acque

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#ROADTOEUROMAINTENANCE2024 10 – 11 Ottobre SIMa 2023 29 settembre Giornata A.I.MAN

14 Settembre Giornata A.I.MAN.

Salone Italiano della Manutenzione Settore Infrastrutture

TRIVENETO + Settore Sicurezza

31 Maggio Giornata A.I.MAN.

PIEMONTE

22 Giugno Giornata A.I.MAN.

LIGURIA + Settore Trasporti

Novembre Giornata A.I.MAN.

CENTRO ITALIA

8 Giugno Giornata A.I.MAN.

PUGLIA

Nel 2023 A.I.MAN. organizza un vero e proprio roadshow di avviciniamento al grande appuntamento di EuroMaintenance, 16 - 18 settembre 2024 Rimini. Tanti gli appuntamenti in programma sul territorio italiano per mettere la manutenzione al centro.

SICILIA

30 Giugno Giornata A.I.MAN.

Piano eventi aggiornato al 5 settembre 2023

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SPECIALE “IL MESE DELLA MANUTENZIONE”

IL MESE DELLA MANUTENZIONE NOVEMBRE 2023 Anche quest’anno, torna il secondo appuntamento con gli eventi del Mese: scopri tutti i contenuti, anche on demand

Per rivedere qualsiasi webinar, contattateci: Il Mese della Manutenzione

https://t.me/mesemanutenzione

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ilmesedellamanutenzione@gmail.com

Eventi_industriali

GLI ABSTRACT Il gioco di squadra di Asset Management, Data Collection, Industrial IoT e dispositivi mobile Dai Agilità al tuo team di manutenzione e incrementa l’efficienza dei tuoi impianti! Il webinar si concentra sull’importanza dell’integrazione efficace di sistemi CMMS/ EAM (Computerized Maintenance Management System/Enterprise Asset Management), analisi dei dati e monitoraggio in tempo reale per migliorare l’efficienza delle operazioni di manutenzione. L’obiettivo è fornire ai team di manutenzione gli strumenti necessari per ottimizzare le attività loro assegnate e ottenere benefici in termini di disponibilità degli asset, riduzione degli

scarti ed efficientamento degli impianti. Il webinar si propone di rispondere a diverse domande chiave: quante attività deve svolgere un team di manutenzione? Come possono i team di manutenzione portare avanti e ottimizzare tutte le attività loro assegnate? Quali strumenti sono disponibili oggi? Durante il webinar, si delinea una “giornata tipo” del team di manutenzione, identificando le esigenze più comuni e dimostrando come la piattaforma integrata di Wonderware Italia possa rappresentare la soluzione ideale per qualsiasi reparto di manutenzione in ogni azienda. L’attenzione sarà posta sulla mobilità e sulla possibilità di intervenire rapidamente in caso di fermi improvvisi degli asset.

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Alessandro Bertoli, Portfolio & Solutions Manager Wonderware Italia

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SPECIALE “IL MESE DELLA MANUTENZIONE”

Respirare la Manutenzione, un dovere una necessità

Elisabetta Turella, Direttore Laboratorio – Veneta Engineering

Il webinar sottolinea l’importanza della manutenzione come complesso di operazioni per conservare la funzionalità ed efficienza delle strutture e dei macchinari. Viene evidenziato il ruolo della manutenzione nel prolungare la vita utile, migliorare la sicurezza, ridurre i costi e le responsabilità. Si discute poi delle diverse tipologie di manutenzione, tra cui reattiva, preventiva, predittiva e prescrittiva. La manutenzione predittiva, basata su monitoraggi delle grandezze fisiche, mira a individuare il tempo residuo prima di un guasto. Si evidenziano i diversi fattori, chimici, fisici e meccanici, che possono contribuire al deterioramento delle strutture. Si parla delle prove e indagini utilizzate per valutare lo stato delle strutture, tra cui

Sistemi di gestione: uno strumento per ottenere processi efficaci. Gestione delle macchine, monitoraggio e manutenzione preventiva Il webinar si focalizza sull’importanza cruciale dei sistemi di gestione, concentrandosi specificamente sulla gestione delle macchine, il monitoraggio in tempo reale e la manutenzione preventiva nelle attività aziendali. L’obiettivo principale è esaminare come questi sistemi, se integrati efficacemente, possano incrementare l’efficienza delle azioni manutentive, offrendo vantaggi tangibili come la maggiore disponibilità degli asset, la riduzione degli scarti e l’ottimizzazione degli impianti. Viene spiegato come i sistemi di gestione rappresentino un pilastro fondamentale per tradurre l’efficienza operativa in un vantaggio competitivo. Si esaminano i processi

esami visivi, prove non distruttive e monitoraggi. L’importanza di progettare e programmare la manutenzione per prevenire il deterioramento è sottolineata. Vengono forniti esempi concreti di strutture danneggiate, come ponti corrosi a causa della corrosione delle barre d’armatura. Si affronta anche il monitoraggio attraverso esempi di Venezia, con monitoraggio durante l’infissione di palancole e monitoraggio di fessure e temperatura/ umidità in cantine. Infine, si sottolinea l’importanza di scegliere partner adeguati alla manutenzione, coinvolgendo specialisti di diverse discipline. Si conclude con l’idea che molte problematiche possono essere identificate durante la manutenzione ordinaria, e la storia dimostra l’importanza di tali pratiche, specie in situazioni recenti di eventi tragici che avrebbero potuto essere evitati con una manutenzione adeguata.

standardizzati, la formazione e il coinvolgimento del personale come elementi chiave nell’implementazione di tali sistemi. La tecnologia è presentata come un elemento crescente nella ottimizzazione delle operazioni, con sistemi di monitoraggio avanzati e sensori che forniscono dati in tempo reale sulla performance delle macchine. Prosegue, poi, con l’analisi dei vantaggi derivanti dall’implementazione di un sistema di gestione, tra cui l’ottimizzazione delle risorse meccaniche, una produzione più rapida, la riduzione dei tempi di fermo non pianificato e il miglioramento complessivo della qualità del prodotto. Vengono presentati casi studio senza rivelare i nomi delle aziende, ma dimostrando concretamente come tali implementazioni abbiano portato a risultati come la riduzione dei tempi di fermo, l’aumento della produttività e il miglioramento della qualità del prodotto.

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Damiano Segantini, HSE Mgr & Key Account Mgr – NECSI

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SPECIALE “IL MESE DELLA MANUTENZIONE”

Dalla manutenzione preventiva a quella predittiva… al tempo della Digital Transformation Il webinar esplora la trasformazione digitale dell’azienda, concentrandosi sulla manutenzione predittiva. Il relatore illustra l’organizzazione della manutenzione di Raiway, che ha adottato un modello standardizzato ciclico dal 2018, basato sulla metodologia del Reliability Centered Maintenance (RCM). La presentazione si focalizza sulle sfide specifiche di Raiway, un’azienda di servizi che gestisce reti di diffusione e trasmissione per Rai. Si sottolinea la necessità di adottare la manutenzione predittiva per garantire la massima efficienza delle squa-

dre di manutenzione nel mantenimento dei livelli di servizio concordati con la casa madre Rai. Viene esaminato il percorso di Raiway nell’implementare tecniche avanzate di manutenzione predittiva, compresa la raccolta e l’analisi di dati tramite tecniche statistiche e algoritmi di machine learning. Si discute anche l’utilizzo di sensori IoT per raccogliere dati ambientali e radioelettrici, con un focus sull’implementazione di soluzioni sia in cloud che in edge per l’analisi dei dati. Si evidenziano le sperimentazioni di Raiway, sottolineando la collaborazione con fornitori esterni come mipu e Motus ML. L’importanza di un’ingegneria di manutenzione competente nella creazione di modelli efficienti è enfatizzata.

La Manutenzione a supporto dell’Efficienza e della Produttività

Flavio Beretta, CEO & Founder – AT4S2

Il webinar si concentra sulla gestione ottimale della manutenzione in varie industrie, come l’automotive e le utility, offrendo principi e suggerimenti chiave. Viene sottolineata l’importanza di integrare i sistemi e di adottare approcci di manutenzione preventiva basati sulle condizioni degli asset. La sfida centrale della manutenzione è bilanciare l’efficienza immediata con la necessità di garantire l’affidabilità a lungo termine delle attività. Si evidenzia che l’efficienza sostenibile è possibile attraverso la gestione delle previsioni e il monitoraggio continuo dei risultati a breve e lungo termine. Vengono presentati 12 principi chiave per raggiungere l’eccellenza nella manutenzione, tra cui la gestione di indicatori eterogenei, la defini-

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Alberto Fassio, Operations, Responsabile North Area & Plant Operations – RAI WAY

zione di budget correlati alla produzione e la pianificazione basata sulle condizioni degli impianti. Si sottolinea l’importanza della cultura della manutenzione, della gestione del rischio e del cambiamento. Successivamente, il webinar affronta i 12 principi di un sistema di gestione aziendale intelligente per supportare la manutenzione. Si evidenziano elementi come il calcolo automatico dei costi a breve, medio e lungo termine, la definizione del ciclo di vita dei componenti, la generazione automatica delle frequenze di manutenzione e la gestione semplificata degli ordini di lavoro. Si mette in luce l’importanza della standardizzazione dei magazzini basata su una completa parametrizzazione degli oggetti tecnici e sulla correlazione con le macchine. Inoltre, si discute della necessità di digitalizzazione dei processi, della formazione continua del personale e della valorizzazione della cultura della manutenzione. Infine, vengono esaminati approcci per ottimizzare aspetti specifici come l’efficienza energetica, la qualità e la sicurezza sul luogo di lavoro. Il webinar fornisce una visione dettagliata di come implementare una gestione della manutenzione avanzata e integrata all’interno di un contesto aziendale più ampio.

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SPECIALE “IL MESE DELLA MANUTENZIONE”

Discover the value of asset management across their full lifecycle Il webinar tratta della gestione degli asset nell’intero ciclo di vita aziendale. Si inizia con l’analisi dei driver principali della manutenzione e una demo dell’Enterprise Asset Management. Viene presentata la soluzione Ifs Cloud, evidenziando la gestione completa degli asset, la visualizzazione in tempo reale

e funzionalità avanzate. La demo mostra la pianificazione ottimizzata delle attività basata su algoritmi di intelligenza artificiale, il monitoraggio dei KPI attraverso dashboard configurabili e l’esperienza semplificata del tecnico sul campo, compresa la firma digitale e la reportistica dettagliata. Infine, viene menzionato uno studio IDC che evidenzia miglioramenti operativi e finanziari ottenuti attraverso l’uso di Ifs Cloud.

La riqualificazione energetica e sismica degli edifici

Francesco Ronzoni, Chief Operating Officer & Strategic Director – Racco Group

Vito Giordano, Direttore Tecnico – Racco Group

Nel webinar vengono presentati due casi studio riguardanti interventi di manutenzione con bonus sismico in Lombardia. Il primo caso riguarda un edificio storico a Cisano Bergamasco, risalente al 1800, situato lungo la sponda sinistra dell’Adda. Vengono aff rontate le sfide legate al recupero e alla manutenzione di edifici storici, evidenziando le fasi di intervento, come la rimozione della struttura portante del tetto e la realizzazione di nuovi diaf rammi in legno per convogliare le forze in modo verticale. La muratura portante viene consolidata attraverso un intonaco strutturale, l’applicazione di una rete biassiale in fibra

Trasformare il dato in conoscenza: il ruolo del IIot nella manutenzione predittiva Il webinar affronta l’evoluzione del mondo della manutenzione, guidata dall’inserimento di componentistica intelligente nelle apparecchiature. Nello specifico si analizza come la manutenzione stia evolvendo verso il digitale e come i piani di manutenzione si stiano adattando alle nuove tecnologie. Successivamente, un rappresentante di un’azienda leader nella produzione di lieviti e ingredienti, sottoloniea l’importanza della manutenzione continua nel loro processo di produzione 24/7. Un

di basalto e connettori in fibra d’acciaio. Il secondo caso riguarda un complesso condominiale a Vimercate, costruito negli anni ‘60. Si evidenzia la necessità di migliorare la struttura sismica, con un’analisi storica, prove non invasive sui cementi armati e una simulazione al computer per valutare la vulnerabilità sismica. Vengono descritti interventi come l’irrigidimento dei telai di testata, il rinforzo dei cementi armati, l’uso di controventature e l’innovativo inserimento di un esoscheletro nella facciata ventilata per contenere eventuali tamponamenti in caso di sisma. Entrambi i casi studio rappresentano esempi di interventi di manutenzione straordinaria con un focus su aspetti storici e moderni, evidenziando soluzioni innovative per migliorare la sicurezza sismica e l’efficienza energetica degli edifici.

progetto di rinnovamento delle apparecchiature elettriche ha portato a significativi risparmi energetici nel processo di fermentazione. Risulta centrale l’impegno di Schneider Electric per la digitalizzazione dell’energia e la responsabilità ambientale attraverso l’uso di tecnologie all’avanguardia. Infine, è stato introdotto un approccio alla manutenzione, posizionandosi tra un alto investimento e l’ignorare completamente la manutenzione, cercando un equilibrio ottimale. L’importanza dei dati è stata evidenziata nel determinare la quantità ottimale di manutenzione necessaria, consentendo un approccio efficiente ed equilibrato.

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Ruggero Breda, Senior Solution Architect – IFS

Michele Massalini, Digital Service Specialist – Schneider Electric

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SPECIALE “IL MESE DELLA MANUTENZIONE”

I PROTAGONISTI della 4a stagione di “C’èManutenzioneXTe!”

Il primo e unico talk show sulla Manutenzione in Italia

Un viaggio verso la manutenzione digitalizzata

Mattia Tonati, Director Lifetime Solutions Europe, Schaeffler Italia

Heidelberg Materials Italia Cementi, con l’obiettivo di standardizzare il monitoraggio delle proprie macchine, ha intrapreso la ricerca di un partner affidabile per la digitalizzazione delle informazioni. La scelta è caduta su Schaeffler che si è impegnata a testare le potenzialità del sistema su uno degli impianti per ottimizzare l’efficienza operativa e implementare soluzioni avanzate di monitoraggio industriale.

Paolo Isolabella, Plant Engineering Manager, Heidelberg Materials Italia Cementi

Viaggio nella manutenzione: le soluzioni SKF per Lavazza

Stefano Torta, Service Sales Development, SKF

La partnership tra SKF e Lavazza nasce dalla necessità di implementare un sistema di monitoraggio delle condizioni sugli impianti strategici di torrefazione. Lavazza, consapevole dell’importanza cruciale di tali impianti per il processo di confezionamento dei prodotti, ha cercato una soluzione che garantisse un controllo costante senza compromettere la produttività, vitale in un contesto in cui la linea di produzione non può mai essere interrotta.

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Alessandro Ballante, Responsabile Funzione Supporto Tecnico Direzione Tecnica, Lavazza

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SPECIALE “IL MESE DELLA MANUTENZIONE”

Manutenzione straordinaria di una conca di navigazione: una scelta sostenibile per impianti con interfaccia idraulica

Andrea Pivato, Key account manager, HYDAC Italia

Infrastrutture Venete ha intrapreso un significativo intervento di manutenzione sulle conche idriche, mirando a migliorare la viabilità e promuovere la sostenibilità. Particolare attenzione è stata dedicata al recupero funzionale di una conca di navigazione, la cui inaugurazione risale a 150 anni fa. Soggetta a vincoli ambientali e storici, questa conca rappresenta un patrimonio da preservare. Per affrontare questa sfida complessa, Infrastrutture Venete ha scelto di collaborare con HYDAC, un partner tecnologico noto per il suo approccio cooperativo e soluzioni innovative. L’intervento di HYDAC è stato fondamentale per garantire un efficiente e sostenibile programma di manutenzione.

Francesco Veronese, Responsabile Uffici Navigazione Interna, Infrastrutture Venete

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Quarta Stagione

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MANUTENZIONE & FORMAZIONE

È nata una stella Il racconto di un’Academy che punta ad assumere il ruolo di “Agorà”, diventando un punto di incontro e riferimento per la Cultura della Manutenzione, testimoniando il presente e proiettandosi verso il futuro

La prima volta che ho sentito parlare di un’Academy in A.I.MAN. risale a circa trent’anni fa. C’è sempre stato, da parte di A.I.MAN., il tentativo di “fare scuola”, ma le diverse formule adottate negli anni hanno dato origine solo a iniziative senza continuità. In A.I.MAN., con la presenza in Commissione UNI e soprattutto con la preparazione della Norma che darà poi origine alla Norma Europea 15628 “Qualificazione del Personale di Manutenzione”, si comprende che forse il ruolo che A.I.MAN. deve avere non è quello di insegnare, ma piuttosto di diventare un’“Agorà”, punto di incontro e riferimento di una Cultura della Manutenzione, testimone del presente e con lo sguardo attento al futuro. Francesco Gittarelli, Segretario Generale, A.I.MAN.

Agorà era uno spazio pubblico centrale nelle antiche città-stato greche. Il significato letterale della parola è “luogo di raccolta” o “assemblea”. L’Agorà era il centro della vita artistica, scientifica, culturale e politica della città. Il negozio è il luogo dove prevale l’arte del saper esporre la propria merce, e la negoziazione è la capacità di portare l’interlocutore su un’unica direzione, a condividere una scelta. È quanto sta facendo A.I.MAN. in questi anni, anche per merito degli uomini che l’hanno saputa interpretare. Nelle vetrine del negozio A.I.MAN. troviamo infatti esposte le pietre miliari che hanno segna-

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to l’evoluzione della manutenzione in Italia, come il Congresso EFNMS del 1984 a Venezia, con la presenza di Nakajima che portò il TPM in Europa, la nascita e i primi passi della Ingegneria di Manutenzione, la Norma Europea UNI EN 15628 che pone una regolamentazione alle figure professionali operanti in Manutenzione, lo sviluppo tecnologico e innovativo della Industry4.0, la Sicurezza, la Sostenibilità. E chi entra nel negozio A.I.MAN. oggi, trova una perla preziosa in via di preparazione, il Congresso Internazionale di Manutenzione a Rimini 2024. Quello del negozio A.I.MAN. è un processo che non termina mai, si amplia, approfondisce, diventa modello di riferimento per chi punta a una Manutenzione di eccellenza. E A.I.MAN. adesso può proporsi come Scuola di Pensiero, appunto, una Accademia, per diventare sempre più quel faro che illumina la notte. Ma diventa fondamentale il possesso di un linguaggio che sia comprensibile ai più. Perché è il momento di presentare la Manutenzione fuori dalle quattro mura del negozio per portarla là dove più serve. Nei territori devastati dalla furia delle intemperie e dalla trascuratezza degli uomini, nelle infrastrutture distrutte da guerre fratricide, nei macchinari obsoleti e insicuri. È una Manutenzione che esce dalla sua comfort zone per misurarsi con i reali bisogni del Mercato, del territorio, della Nazione, pronta a dare una risposta ad ogni esigenza espressa. Una Manutenzione che non rinuncia ad esporre pubblicamente il proprio pensiero, anzi, è fiera di poterlo fare. È il momento di smettere con il teatrino mediatico di esperti che parlano di Manu-

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tenzione senza nulla sapere di Manutenzione. È il momento che A.I.MAN., attraverso la sua ACADEMY possa mettere la propria qualificata esperienza al servizio della Comunità. “Parlare in Pubblico” diventa quindi una competenza chiave, dove parlare non è sinonimo di blaterare, ma la capacità di proporre soluzioni che nascono da una profonda conoscenza e analisi delle cause che generano i problemi eterni che affliggono la Nazione. Ma i buoni propositi hanno bisogno di motivazione e disponibilità da parte di chi ha a cuore la Manutenzione. Uomini che potranno mettere al servizio di A.I.MAN.

ACADEMY la loro competenza specifica, la loro professionalità perché A.I.MAN. ACADEMY è, appunto, un’agorà, e l’agorà non ha porte. Il numero di novembre della rivista “Manutenzione &Asset Management”, da sempre dedicato al tema del Job & Skills, diventa quindi la bacheca naturale sulla quale annunciare la nascita di A.I.MAN. ACADEMY. Al Presidente Bruno Sasso il compito, non solo istituzionale, ma soprattutto per la passione che ha messo, di presentarci A.I.MAN. ACADEMY, la sua missione, il suo volere e dovere essere ricchezza della Nazione. Buon lavoro a tutti.

All’inizio l’Agorà servì anche come un mercato in cui i mercanti tenevano bancarelle o negozi per vendere i loro prodotti. Da questa duplice funzione dell’Agora come spazio politico e commerciale derivano i due verbi “negoziare” e “parlare in pubblico” Due verbi che si legano molto a quella che vuole essere la Missione di AIMAN ACADEMY

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PRODUCT PROFILE

L’impiego dei droni in ambito manutentivo industriale RINA Services SPA Nel settore industriale l’uso dei droni per l’ispezione e la manutenzione di infrastrutture critiche, come i camini industriali, ha rivoluzionato le operazioni, consentendo ispezioni remote visive e termografiche dettagliate, riducendo i rischi per i lavoratori e migliorando la conservazione delle strutture. Per superare le sfide legate all’accessibilità a questi luoghi pericolosi e di difficile raggiungimento si utilizzano droni indoor, progettati per navigare ed eseguire ispezioni in spazi confinati. Nel dettaglio, le ispezioni di camini industriali coinvolgono tre fasi principali: 1. ispezione visiva remota: droni con telecamere ad alta risoluzione effettuano ispezioni visive aeree catturando immagini dettagliate di tutte le superfici del camino; 2. riprese termografiche: queste termografie possono rivelare punti critici di calore o freddo, segnali di potenziali problemi strutturali o isolamento termico difettoso; 3. valutazione delle condizioni strutturali: l’analisi consente di valutare in modo preciso lo stato di conservazione delle superfici del camino, inclusi i rivestimenti refrattari interni, fornendo una visione completa della sua salute. I dati raccolti forniscono informazioni dettagliate che possono essere utilizzate per: 1. priorità di manutenzione: identificare e classificare difetti in base alla loro gravità, consentendo un’allocazione efficiente delle risorse di manutenzione; 2. pianificazione delle operazioni: semplificare e razionalizzare gli interventi di

manutenzione programmando in base alla gravità dei problemi rilevati; 3. prevenzione di guasti: identificare potenziali difetti in fase iniziale, consentendo correzioni prima che si verifichino guasti gravi. Il processo di ispezione coinvolge diverse fasi, dall’approntamento del cantiere temporaneo passando per l’elaborazione dei dati acquisiti e fino ad arrivare all’analisi commentata dei risultati. Durante una nostra ispezione sono state rilevate diverse criticità, tra cui superfici esterne deteriorate, mancanza di rivestimento refrattario interno, deformazione della bocca del terminale superiore, fuori piombo del camino e fessurazioni. In sintesi, l’ispezione ha rivelato una serie di gravi difetti strutturali e di conservazione del camino industriale che hanno richiesto interventi immediati per garantire la sua sicurezza e integrità.

Il contributo di RINA La formazione dei piloti di droni riveste un ruolo fondamentale per il successo delle ispezioni e la conformità alle normative. RINA, multinazionale di ispezione, certificazione e con-

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Via Corsica, 12 16128 Genova Tel. 010-53851 marketing.cert@rina.org

sulenza ingegneristica, si impegna non solo a eseguire ispezioni di alta qualità ma anche a formare i piloti ispettori del futuro. RINA è riconosciuta dall’Ente Nazionale per l’Aviazione Civile (ENAC) come Recognised Entity (centro di addestramento) e possiede le competenze necessarie per fornire la formazione aeronautica e formazione tecnica avanzata. La formazione fornita da RINA è un investimento nel futuro della manutenzione industriale e assicura che le ispezioni siano condotte con precisione, sicurezza ed efficacia. In conclusione, l’impiego dei droni nell’ispezione delle infrastrutture industriali rappresenta una svolta significativa in termini di sicurezza, efficienza e precisione. La sinergia tra tecnologia, normative e competenze umane sta aprendo nuove prospettive per l’industria della manutenzione, portando a una manutenzione più efficiente e migliorando la longevità delle infrastrutture industriali.

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A.I.MAN. ACADEMY al servizio della Formazione e sviluppo delle Competenze per la Manutenzione In occasione del XXXI Congresso A.I.MAN., tenuto il 10 Ottobre nel contesto di SIMa – Salone italiano della Manutenzione, è stata presentata la Divisione ACADEMY dell’Associazione: A.I.MAN. ACADEMY. Abbiamo rivolto al Presidente A.I.MAN. Bruno Sasso alcune domande al riguardo

Perché una A.I.MAN. ACADEMY? Nella presentazione della mia presidenza all’inizio del 2022, avevo elencato tra gli obiettivi il rafforzamento e soprattutto il rinnovamento dell’immagine di A.I.MAN. Questo coinvolgeva l’adattamento all’attuale contesto attraverso un uso mirato dei social e l’inserimento attivo nelle aziende e nel mondo produttivo e dei servizi, posizionandosi come un partner essenziale per la gestione delle attività manutentive. L’obiettivo era fornire non solo le basi culturali ma anche la formazione necessaria. Inoltre, una particolare attenzione doveva essere dedicata alle sfide della formazione dei manutentori a tutti i livelli, vista la mancanza di una politica formativa adeguata nel paese. La gestione delle competenze è ormai una risorsa strategica che guida l’Azienda nel raggiungimento degli obiettivi di performance. I nuovi modelli organizzativi, favoriti dall’innovazione tecnologica, hanno creato le basi per una radicale modifica dello sviluppo e della gestione delle conoscenze. Al lavoratore non viene richiesta solo la disponibilità ad acquisire conoscenze ed abilità, ma soprattutto la volontà e la motivazione (voler sapere) che lo accompagnano lungo tutto l’arco della sua vita professionale (knowledge life cycle).

Tutto ciò ha suscitato interesse sia nelle aziende che nelle associazioni del panorama A.I.MAN. In sede di Comitato di Presidenza ci si è quindi posti la domanda su come fare f ronte a queste esigenze e si è ipotizzata una struttura denominata A.I.MAN. Academy.

Cos’è A.I.MAN. ACADEMY? Come riportato nello Statuto, “l’Associazione Italiana Manutenzione, denominata A.I.MAN., con finalità primarie scientifiche e culturali, è stata costituita per assistere e favorire lo sviluppo, la crescita ed il miglioramento professionale in tutte le attività di Manutenzione”. Per dare piena attuazione a questo, è stata istituita la divisione A.I.MAN. ACADEMY attraverso la quale A.I.MAN. vuole rivestire un ruolo centrale nella formazione riguardante la manutenzione a tutti i livelli. La sua mission parte dalla convinzione che la manutenzione sia uno dei pilastri fondamentali nella gestione degli asset e che la formazione in manutenzione sia una priorità da aff rontare consapevolmente e con tutti i mezzi necessari. A.I.MAN. ACADEMY ha l’ambizione di diventarne testimone attraverso un progetto che sappia coniugare istanze diverse, tutte orientate allo stesso risultato: confer-

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Bruno Sasso, Presidente, A.I.MAN. Coordinatore Comitato Tecnico Scientifico, Manutenzione & Asset Management

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MANUTENZIONE & FORMAZIONE concorrenza con altri Enti di formazione ma intende: 1. porsi super partes, depositaria e promotrice della cultura e dei principi della manutenzione che un soggetto qualificato intenda erogare 2. gestire le eventuali richieste di formazione avvalendosi dei soggetti ritenuti più idonei.

A chi si rivolge A.I.MAN. ACADEMY?

mare che A.I.MAN. è il punto di riferimento della Manutenzione in Italia. Un progetto quindi capace di coinvolgere giovani da indirizzare alla professione di manutentore, o personale già occupato, desideroso di perfezionare le proprie skills, o ingegneri, capaci di trasformare modelli matematici in programmi operativi, ed anche Manager pronti ad accettare le sfide dell’Economia.

Quali sono gli obiettivi di A.I.MAN. ACADEMY? L’obiettivo primario di A.I.MAN. ACADEMY è la diffusione della cultura della manutenzione secondo le indicazioni dello Statuto, curando gli aspetti tecnici, scientifici, giuridici e gestionali. I suoi percorsi formativi saranno altamente qualificati, tarati sulle esigenze dei professionisti e in linea con le più recenti indicazioni legislative associate. La formazione, così erogata, può essere personalizzata e sviluppata in azienda. A.I.MAN. ACADEMY non vuole mettersi in

MANUTENZIONE & ASSET MANAGEMENT

A.I.MAN. ritiene strategica l’azione di A.I.MAN. ACADEMY nella gestione e promozione della formazione in campo manutentivo. A.I.MAN. ACADEMY si rivolge quindi ad Aziende, Associazioni, Enti, alle strutture scolastiche e universitarie e a tutti gli altri soggetti potenzialmente interessati allo sviluppo della cultura manutentiva con le seguenti tipologie di corso: 1. Corsi brevi (seminari, workshop) con attestato di f requenza. Utenti preferenziali potranno essere professionisti, tecnici specialisti o neolaureati 2. Corsi di supporto e consulenza verso gli Enti Titolati per attività di: ■ Progettazione Formativa e Docenze specialistiche ■ Partnership per la realizzazione di progetti formativi con finanziamento europeo

Chi sono i partner di A.I.MAN. ACADEMY? A.I.MAN., analogamente ad altre associazioni, può organizzare/gestire eventi formativi/workshop, seminari ecc.) e attraverso A.I.MAN. ACADEMY mette a disposizione di tutti i soggetti interessati programmi di formazione di carattere generale sui principi e sulla evoluzione della manutenzione. Per eventuali richieste di formazione pervenute che riguardino argomenti specifici (esempio sicurezza) o specifici settori di competenza (esempio infrastrutture, trasporti, formazione personale, normazione eccetera) saranno indicati idonei soggetti convenzionati definiti Centri di Formazione (CDF). Nella fase di avvio della Academy si ricorrerà pertanto a convenzioni con enti formativi che vantano una significativa esperienza nell’area della Manutenzione. Il criterio di scelta degli enti è stato, in primis, quello di essere “ente titolato” e quindi la possibilità di rilasciare attestati di qualificazione (attestazione di parte seconda, ai sensi dei criteri di qualificazione

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MANUTENZIONE & FORMAZIONE professionale europea). I centri di formazione sono stati individuati in funzione del loro core business. Negli accordi abbiamo stabilito le condizioni generali perché possano avere il bollino blu A.I.MAN. (significa che la loro organizzazione risponde ai requisiti generali per fare formazione). Ci impegniamo a rivolgerci a loro per i settori specifici che rappresentano (e per questo ci saranno appositi accordi economici). Naturalmente i CDF possono fare formazione a loro clienti diretti indipendentemente da A.I.MAN. ACADEMY.

Cosa propone A.I.MAN. ACADEMY? Come ribadito più volte, noi siamo A.I.MAN. e come tali rivendichiamo la nostra funzione di rappresentanza della cultura della manutenzione. Ne fa fede il nostro percorso associativo e le numerose pubblicazioni che A.I.MAN. e i suoi soci hanno espresso negli anni. Il compito di A.I.MAN. ACADEMY sarà pertanto quello di illustrare e sviluppare la cultura generale della manutenzione. La Academy non ha la pretesa di mettersi sul mercato in concorrenza ad altri centri di formazione, soprattutto per la formazione specifica nei vari settori industriali e dei servizi. A.I.MAN. ACADEMY mette pertanto a disposizione la propria attività per quanto riguarda i principi della manutenzione, la sua organizzazione e la sua evoluzione.

Quindi progetti ambiziosi? Come è impostata la struttura di A.I.MAN. ACADEMY? Sono chiamati a fare parte della struttura di A.I.MAN. ACADEMY: ■ I componenti del comitato scientifico di A.I.MAN. ■ I soci che per la loro esperienza e competenza possono rispondere adeguatamente alle impostazioni formative. ■ Docenti In particolare, i docenti potranno essere di diverse tipologie, per esempio: a) Manager di manutenzione certificati livello 3 secondo la EN 15628 b) Professori universitari c) Professionisti con particolare esperienza nel settore d) Altro…

Cosa può fare A.I.MAN. ACADEMY per la Scuola? A.I.MAN. attribuisce importanza fondamentale al ruolo della formazione nelle

scuole e nelle università. In questa ottica, oltre alle collaborazioni già in essere con diverse associazioni e con il mondo accademico, A.I.MAN. attraverso la Academy sta mettendo a punto un progetto “A.I.MAN. per la scuola” che mira a coinvolgere in particolare gli Istituti Tecnici Superiori (ITS) e le ultime classi degli Istituti Tecnici Industriali (ITIS) e le università per l’erogazione di Master mirati alla manutenzione. Per concludere, possiamo annunciare la nascita di una nuova entità che potrà testimoniare l’impegno primario di A.I. MAN. di essere punto di riferimento della Cultura della Manutenzione? A.I.MAN. ACADEMY non è una avventura alla cieca o un modo per dire “ci sono anch’io”. Crediamo fermamente in questa nuova impostazione che vuole ribadire da un lato il preminente ruolo culturale di A.I.MAN. e dall’altro il ruolo di supporto fondamentale che A.I.MAN. ACADEMY può dare agli Enti che erogano formazione nel campo della manutenzione.

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Dopo le certezze del 4.0, qualche dubbio sulla formazione on-line La formazione in remoto dà solo vantaggi? I moderni strumenti di connessione on-line riescono a garantire la stessa efficacia ed efficienza di quegli strumenti digitali da tempo a disposizione in tutti i settori, compreso quello della manutenzione, e che questa mette già a frutto per le proprie diagnosi e i propri processi di gestione degli asset? Quesiti e perplessità che si pone chi si occupa di training, oggi

Manutenzione moderna: un impiego intelligente di tecnologie digitali

Vittorio Pavone, Membro del Comitato tecnicoscientifico di M&AM, Responsabile training Festo Academy aree Manutenzione e Tecnologie

Da anni la manutenzione convive con gli strumenti e le logiche legate alla trasformazione digitale, e ha imparato via via a utilizzarli con una certa disinvoltura, fino a personalizzarli per le proprie finalità e applicazioni. Tutte le attività manutentive hanno ricevuto dalla transizione digitale un impulso decisivo verso criteri di modernità gestionale e tecnica. La Lean Maintenance, basata sul miglioramento continuo, ne ha indubbiamente giovato, ponendosi come servizio all’avanguardia, in quanto preventivo e non solo risolutorio, di mera esecuzione. E quindi a maggior ragione la manutenzione è man mano divenuta attività strategica non solo per l’Impresa, ma per la società tout court. Si pensi per esempio al cambiamento climatico, e alla possibilità di prevedere eventi disastrosi, e pianificare presidii di monitoraggio e difesa a tutela del territorio, delle inf rastrutture e dell’intera collettività. L’evoluzione verso quella che oggi definiamo manutenzione moderna è figlia anche di sistemi di gestione industriale che hanno saputo adottare e utilizzare al meglio le metodologie del Total Productive Maintenance. Ecco perché quella evoluzione non può prescindere da uno dei pilastri

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del TPM, la formazione, ovvero la crescita delle competenze (sia tecniche che soft) realizzata innestando metodologie e strumenti di analisi sull’esperienza di campo dei maintenance professional.

In che termini la formazione può evolvere con il digitale La formazione, come processo di approfondimento di know-how e di trasferimento di conoscenze teoriche e pratiche, è per sua natura basata sulla comunicazione. D’altra parte, la comunicazione è l’architrave dei rapporti umani di qualunque tipo. In un’aula, essa deve scorrere a doppio senso, sia f ra il Trainer e i professional intervenuti, che fra i professional stessi, in uno scambio di idee, opinioni, esperienze, modalità gestionali e approcci professionali che arricchisce di contributi ampi ed efficaci ogni sessione formativa. Non siamo a scuola. (Anche se persino a scuola l’insegnante ha necessità di verificare il feedback dei suoi alunni, per poter dire di fare un lavoro di qualità). In una vera e propria osmosi, nei nostri corsi da una parte il partecipante ha sempre avuto modo di verificare immediatamente quel che approfondisce, dimostrando a sé stesso di saper applicare in azienda il know-how; dall’altra, spesso riporta in aula criticità e dubbi, alimentando un dibattito

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MANUTENZIONE & FORMAZIONE e un confronto che rappresentano un valore aggiunto per tutti. Specie riguardo ai corsi sulla manutenzione e le tecnologie. Il che presuppone però che vi sia la ricerca costante di una forte interazione f ra gli attori in gioco.

Il valore dell’interazione Nella formazione, dunque, l’interazione è in grado di collocare gli interlocutori su un piano dialettico, consentendo agli uni di poter esprimersi liberamente con gli altri, e viceversa. Permette di dare un feedback immediato a entrambe le parti, con il beneficio di una maggiore chiarezza nella comunicazione, senza intoppi. Quando poi l’approccio formativo si fonda sul pragmatismo, come nelle nostre aule, si ha la possibilità di verificare immediatamente l’applicabilità del tema trattato. Solo i dogmi teoretici non presuppongono un interlocutorio. La formazione professionale, specie su tematiche gestionali quale è la governance dell’intero processo di manutenzione, si serve del dibattito e si alimenta del conf ronto, dello scambio f ra professionisti che hanno analoghi problemi ed esigenze, e che possono mettere a

fattor comune soluzioni e passaggi efficaci, magari già collaudati dalla prassi di altri casi aziendali o da best practice che hanno dimostrato di funzionare. Oppure anche dagli errori commessi nel passato, dai quali si impara sempre moltissimo. Una comunicazione attraverso l’interazione è dunque un must perché un buon progetto formativo abbia successo. Le moderne scienze dell’educazione sono piuttosto concordi nel ritenere il grado di empatia dell’insegnante uno dei fattori chiave per un corretto sviluppo cognitivo di chi apprende. Ammesso che l’insegnante medio disponga senza eccezioni di tale caratteristica, certamente togliere immediatezza e fisicità a un incontro tra persone può essere una mutilazione menomante. Ne sanno qualcosa gli studenti e i docenti transitati per il flagello della didattica a distanza, ormai nota come DAD. Traslato nel training professionale, in cui con gli opportuni distinguo - le dinamiche dell’apprendimento rimangono simili, il discorso non può non considerare anche l’aspetto dell’efficacia formativa. Il rapporto investimento-risultati infatti rappresenta, insieme alla qualità della formazione erogata, un valore distintivo nel rapporto Un momento di interazione fra i partecipanti di un’aula di training

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MANUTENZIONE & FORMAZIONE contrattuale con il committente, vale a dire l’azienda che alloca nei propri budget cifre anche importanti per gli iter formativi dei suoi Collaboratori. È in questo senso, nell’importanza dell’interazione tra umani, tra volti, espressioni e forme di comunicazione anche non verbale che normalmente rendono efficace o meno la formazione, che dobbiamo considerare la validità delle tecnologie atte a erogare la formazione a distanza.

Piattaforme e aule on-line Gli strumenti di collaboration quali le piattaforme software tipo Zoom, Teams, Webex, Go-to-Meeting, che hanno avuto giustamente un impulso straordinario e inaspettato con il Covid, consentendo di sviluppare lo smart working anche in un’ottica corretta di sostenibilità, sono evoluti negli ultimi tre anni? Verrebbe da pensare che tre anni, nella transizione tecnologica, sono un’era evolutiva, eppure sembra che questi strumenti “balbettino” ancora parecchio, come quando hanno fatto la loro comparsa nelle nostre abitudini. “Mi vedete?” “Mi sentite?” “Spegnete la webcam”, sono espressioni ancora usate, e

lungi dal tramontare. Il che significa che un mezzo concepito per facilitare e alleggerire la comunicazione, in realtà la appesantisce e forma ancora degli imbarazzanti colli di bottiglia. Con la conseguenza che un buon progetto formativo, con alte potenzialità di qualità e di efficacia, diventa mediocre se non le può interamente esprimere e declinare con le metodologie della miglior comunicazione. È in larga parte quel che sta accadendo negli ultimi tre anni nelle nostre sessioni formative, in cui non danno segno di mostrarsi pienamente soddisfatti né i Clienti né il Fornitore. Per non parlare poi delle soluzioni miste, ovvero quelle che ospitano una parte di f requentanti in presenza e un gruppo che segue da remoto: pur di non scontentare nessuno dei due gruppi, si finisce con l’accontentare molto poco entrambi. Per eventi di questo tipo, che ricalcano le stesse dinamiche delle trasmissioni televisive, occorrerebbero strumentazioni audio-video avanzate e una regia, uno storyboard e uno stuolo di tecnici pronti a evitare ogni tipo di imprevisto, per non distogliere tempo ai contenuti. Cosa che

Il monitor del Trainer come appare durante una sessione formativa on-line con 15 partecipanti

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MANUTENZIONE & FORMAZIONE è impropria alla formazione, che non ha le finalità di intrattenimento tipiche dello spettacolo.

Curiosando fra le statistiche Ciò considerato, diamo uno sguardo a come viene vissuto oggi lo strumento della piattaforma on-line per le video conferenze, quello maggiormente utilizzato nelle sessioni on-line di training: ■ Il 47% delle aziende riduce i viaggi di lavoro grazie alle videoconferenze. ■ Il 79% dei professionisti ritiene che le riunioni virtuali siano ugualmente se non più produttive di quelle di persona. ■ 4 lavoratori in smart-working su 5 partecipano ora a più riunioni che in ufficio. ■ 7 lavoratori su 10 pensano che le videoconferenze siano meno stressanti di quelle in presenza. ■ Negli USA si dedicano mediamente 8 ore alla settimana (un’ora e mezza al giorno) alle videoconferenze ■ Più della metà dei dipendenti (54%) pensa che il loro capo debba migliorare nel facilitare le discussioni nelle videoconferenze. ■ Il 90% degli utenti fa altre attività durante le videoconferenze, in particolare: - Svolge altri compiti lavorativi (76%) - Controlla le email (68%) - Messaggia o legge messaggi (50%) - Controlla i social network (20%) - Legge notizie (13%) - Circa il 58% degli utenti sostiene che tra le sfide principali delle riunioni online vi siano i problemi tecnici. Come si vede, notevoli pregi ma anche grandi difetti, dopo tre anni di implementazione e diffusione di questi strumenti a livello planetario. Una qualità di trasmissione dati ancora troppo inaffidabile, che nel caso della formazione comporta varie conseguenze: ■ Feedback troppo parziali dall’aula ■ Perdita del linguaggio non verbale e dei dettagli espressivi utili a rafforzare tali feedback ■ Impossibilità per il trainer di verificare il clima d’aula, necessario per sintonizzarsi con gli interlocutori e migliorare in efficacia ■ Impossibilità di coinvolgere tutta l’aula, specie con presenze a video superiori a un certo numero, per garantire parità di

tempo da dedicare a ciascuno ■ Scoraggiamento dell’iniziativa di intervento da parte di ciascuno, date le difficoltà a intervenire ■ Possibilità per i partecipanti di mimetizzarsi fra gli altri o addirittura nascondersi dietro lo schermo, anche “in buona fede” per fare altro, e perdendo in concentrazione Una bassa qualità nella trasmissione dati da parte delle piattaforme di connessione on-line può sporcare la qualità nel servizio che si intende erogare, con la forte probabilità di causare danni d’immagine e reputazionali a chi lo eroga. Ecco che può sorgere una certa diffidenza non solo nei conf ronti degli strumenti digitali non ancora perfezionati, ma anche verso una tipologia di comunicazione ancora non adatta a quella forte interazione che la formazione richiede.

Conclusioni Molto spesso, affascinati dalla potenzialità delle nuove tecnologie, si tende istintivamente a rottamare il vecchio e innamorarsi del nuovo, più comodo e confortevole, senza verificare e testare di continuo il miglioramento che ci si aspetta possa realmente generare. È successo per le email e i social network, concepiti per snellire e incrementare le comunicazioni, ma che oggi rischiano molto spesso di diventare addirittura una pausa di inefficienza, quando non vera e propria causa di stress, nel nostro lavoro. La modalità on-line, se può funzionare per eventi di workshop o convegnistici, in cui non è vitale per il relatore avere un feedback da parte dell’uditorio, si presta molto meno per l’interazione d’aula (anche nei casi di one-to-one, in cui addirittura l’elemento della noia associato alle molte ore davanti al PC è un rischio sempre presente da una parte e dall’altra dello schermo). Nelle sessioni di training non ci sono un relatore e un uditorio; ma piuttosto un trasferimento di informazioni reciproco, e l’invito ad approfondire temi tecnici o trasversali con la modalità del confronto. Un confronto che dobbiamo continuare ad alimentare non soltanto come plus per l’efficacia della nostra formazione, ma che sia anche generatore di valore aggiunto e, in definitiva, essenza stessa del progresso.

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Strategie per la qualificazione delle competenze di manutenzione Le competenze del personale di manutenzione emergono come un asset strategico essenziale per mantenere la competitività degli stabilimenti sul mercato, e Raffaele Chiovelli di Delifrance discute l’evoluzione di tali competenze e l’integrazione sempre più stretta tra formazione del personale di manutenzione e produzione

La produzione, sia alimentare sia siderurgica, pone problemi di cura ed efficienza dei mezzi di produzione, che diventano sempre più evoluti ed intelligenti. In questo ambito, la Manutenzione è il percorso obbligato per la ricerca del miglioramento e l’innalzamento delle performance. Le competenze del personale di manutenzione diventano così l’asset strategico necessario per sostenere la sfida che vede lo stabilimento sempre più competitivo sul mercato. Ne parliamo con Raffaele Chiovelli (ruolo di Chiovelli) di Delifrance per comprendere, nel caso di un’industria del settore alimentare, quali sono, a suo parere, le competenze che caratterizzano e caratterizzeranno la figura del personale di manutenzione del prossimo futuro, e in particolare che ruolo ha avuto, o avrà, la formazione, sia del personale di manutenzione che del personale di produzione, in una visione sempre più integrata delle due funzioni. In Delifrance avete avviato un progetto TPM e avete concluso la parte relativa all’implementazione della Manutenzione Autonoma. Quali sono stati i risultati conseguiti dalla vostra azienda a seguito dello svolgimento di questa attività? Quali sono stati i principali ostacoli alla sua implementazione e al suo sviluppo? In che modo il Servizio di Manutenzione ha contribuito all’implementazione delle attività della Manutenzione Autonoma?

Nella mia esperienza professionale, non c’è mai stata una divisione netta tra Produzione e Manutenzione. Come Operations Manager, ho sempre seguito l’area produzione e manutenzione, consapevole dell’importanza dell’integrazione per il raggiungimento di un obiettivo aziendale comune. La produzione guida i tecnici per permettere il mantenimento del flusso produttivo. Con questo concetto di integrazione, l’obiettivo è sempre stato avere personale adeguatamente formato per poter guidare i processi di Problem Solving e di miglioramento continuo. Quali sono i risultati attesi? Soddisfazione del cliente attraverso un processo produttivo tecnicamente efficiente che assicuri sicurezza sul lavoro e qualità del prodotto finito. Per questo, la manutenzione entra nella produzione e la produzione guida la manutenzione, assicurandone i risultati. Essere una squadra significa lavorare in sinergia, lasciando eccellere ognuno nel proprio ruolo. Con il progetto di TPM di Manutenzione Autonoma, abbiamo guidato il miglioramento delle relazioni tra produzione e manutenzione valorizzando i talenti. Un team di conduttori di linea e di manutentori ha lavorato per analizzare i dati di performance, definire le macchine critiche e generare le JES (Job Element Sheet) per rendere semplici le attività di manutenzione necessarie per garantire l’efficienza. Il miglioramento della conoscenza delle macchine ha portato a un

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Raffaele Chiovelli, Operations Manager di Delifrance

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MANUTENZIONE & FORMAZIONE miglioramento dei KPI di stabilimento (OEE, Scarti, Guasti). Altro traguardo che reputo importante e chiave in un’azienda moderna è il coinvolgimento finalizzato alla crescita del personale che si rende autonomo nella gestione delle attività, aumentando il proprio perimetro di responsabilità. L’operatore di linea diventa un “Pilota” che guida il gruppo al miglioramento continuo della propria area di lavoro. La manutenzione partecipa in modo attivo alla definizione dei programmi produttivi, indicando le esigenze tecniche, e la produzione migliora la sua capacità di individuare i “segnali deboli” delle macchine, anticipando futuri fermi o anomalie nella modalità di lavoro. Un processo che ha visto come ostacolo principale il preconcetto per cui la manutenzione lavora sulle “rotture” e misura la propria efficienza nella capacità di far ripartire le macchine, mentre la produzione è responsabile solamente di una macchina funzionante. L’implementazione della Manutenzione Autonoma ha comportato un diverso modello organizzativo del Servizio di Manutenzione? Attraverso quali strumenti e metodi si è creata integrazione tra Produzione e Manutenzione? Quanto conta nella vostra organizzazione avere Operatori di Produzione capaci di intervenire in un processo di problem solving? Sono state coinvolte anche persone di Qualità e di Engineering?

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Il modello organizzativo è rimasto lo stesso, ma l’approccio è cambiato. Con il contributo dell’Ingegneria di Manutenzione, abbiamo rafforzato le riunioni giornaliere in cui, attraverso l’analisi di dati reali forniti dalla produzione, si sono aggrediti i fermi per guasto lavorando sulle attività di manutenzione preventiva attraverso il Problem Solving. L’Engineering ha iniziato a guidare il processo attraverso l’utilizzo dei modelli classici della Root Cause Analysis, coinvolgendo le funzioni esterne che, oltre alla produzione, comprendevano la sicurezza, la qualità ed il servizio di pulizia e sanificazione. Abbiamo iniziato ad utilizzare l’approccio del “Back to Basic,” riportando le macchine al loro stato originario e successivamente cercando di individuare i segnali deboli attraverso il costante monitoraggio dei conduttori di linea. L’integrazione è un processo costante, nato facendo partecipare i referenti della produzione alle riunioni di manutenzione giornaliere e la manutenzione alle procedu-

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MANUTENZIONE & FORMAZIONE re di pulizia/sanificazione e di collaudo delle linee. In questo processo di condivisione, è stato necessario avere come supporto le funzioni di Sicurezza e Qualità, coordinate dall’Ingegneria della manutenzione. Avete assistito a un cambiamento nella assunzione delle responsabilità da parte degli operatori nei riguardi delle problematiche di Produzione (attenzione ai KPI, attenzione al comportamento delle macchine, ecc.)? Si è manifestata una maggiore disponibilità al lavoro di gruppo ed alla condivisione delle informazioni? Il processo è lento e, riguardando i comportamenti degli individui, difficile da misurare direttamente. Rimane però certo un miglioramento di tutti gli indicatori di performance ed in particolare quelli legati agli sprechi e alla qualità del prodotto. Abbiamo riscontrato un interesse maggiore da parte degli operatori su tutti gli aspetti legati alla linea e questo li porta ad interfacciarsi in modo diretto e più veloce alle funzioni di supporto. La comunicazione è diventata più lean ed efficace. In Delifrance, parallelamente all’implementazione della Manutenzione Autonoma, è stato aperto un “cantiere” per la formazione di nuovi tecnici con l’ausilio del personale di manutenzione. Puoi raccontarci di questo progetto e degli obiettivi attesi? Da 4 anni abbiamo iniziato un percorso tecnico con l’obiettivo di avere personale adeguatamente formato per le necessità della nostra realtà. Ma se 4 anni fa l’esigenza era quella di completare o migliorare le abilità già in parte presenti in azienda, negli ultimi mesi abbiamo iniziato un percorso che potesse coinvolgere personale nuovo, con poca esperienza nel mondo della manutenzione manifatturiera. Il progetto è iniziato creando una mappatura delle abilità costruita sulla nostra realtà produttiva. Queste abilità spaziano dalla capacità di Problem Solving, alla meccanica, alla pneumatica, fino alla conoscenza base delle utilities. Si tratta di una combinazione di competenze utile ai componenti del team per affrontare le problematiche e guidare verso una risoluzione definitiva. Per creare questo percorso, con l’aiuto di una società esterna, abbiamo individuato all’interno della nostra squadra di manu-

tentori una figura di Tutor che, definendo le abilità necessarie e attraverso un’autoanalisi effettuata a tutto il personale, sta permettendo di definire un percorso ad hoc che comprende formazione teorica ed addestramento. La novità rispetto a quanto fatto negli anni passati è nella responsabilizzazione della figura del Tutor nell’assicurare, dopo la parte teorica, l’addestramento reale in campo. Sarà lui a creare i presupposti per portare il tecnico a cimentarsi su ogni abilità precedentemente individuata. Quale sarà il risultato? È presto per dirlo, ma sicuramente sta iniziando un percorso di crescita che tutti valutano come stimolante. Avere persone motivate rimane un punto di forza aziendale.

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Dai treni agli autobus: come evolvono le competenze del personale di manutenzione Il settore ferroviario italiano ha regolamentato le competenze di manutenzione attraverso il “Decreto ANSF 04” del 2012, seguendo poi un percorso simile nel settore autoferrotranviario: nonostante le attuali discussioni sull’armonizzazione delle normative europee, l’analisi dei rischi rimane fondamentale per identificare le competenze necessarie alla sicurezza

Alessandro Sasso, Coordinatore Sezione Trasporti, A.I.MAN.

Come noto, nel settore ferroviario le competenze del personale di manutenzione hanno trovato un quadro organico in Italia a partire dall’introduzione della parte dell’ex ANSF, oggi ANSFISA, del noto “Decreto 4” del 9 agosto 2012, il quale definiva in maniera specifica gli organi di sicurezza di un veicolo e le relative competenze del personale di manutenzione. Nel settore autoferrotranviario un approccio simile risulta in corso e sta seguendo, pur con le dovute differenze, il medesimo percorso concettuale di quello ferroviario Va detto che lo stesso citato decreto è attualmente oggetto di discussione a seguito della proposta da parte dell’Agenzia Europea delle Ferrovie (ERA) di armonizzare maggiormente disposizioni nazionali. Quale che sia lo sviluppo del dibattito in corso, resta la necessità di individuare mediante l’analisi dei rischi quelle attività che comportano effetti sulla sicurezza, di fatto confermando l’esistenza di componenti di ciascun veicolo per mantenere i quali occorrono competenze specifiche.

La manutenzione come “attività di sicurezza” Nel settore ferroviario, la riforma della gestione delle competenze è stata conseguente al riassetto generale del comparto che, come

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altri, ha visto in tutto il mondo una progressiva liberalizzazione. Si è dunque partiti, in Italia, dai soggetti che operano sulla rete in carico al gestore dell’infrastruttura RFI (RFI stessa, imprese ferroviarie e detentori) con l’introduzione del “Soggetto Responsabile della Manutenzione” (SRM) di cui sono stati definiti ruolo, responsabilità e organizzazione. E che ha dunque in capo l’obbligo di prevedere e far rispettare quanto previsto in tema di competenze del personale. Queste sono state introdotte dal citato decreto 4/2012 come “requisiti professionali (competenze) dell’attività di sicurezza “manutentore di veicoli ferroviari” che reca, nel proprio allegato 5, una sintesi di tali competenze. Un’evoluzione che, laddove estesa al campo stradale, rappresenta una potenziale vera e propria rivoluzione. L’evoluzione si è poi estesa dapprima alle ferrovie “formalmente interconnesse” e successivamente alle cosiddette “ferrovie isolate” (in maggior parte a scartamento ridotto) per poi investire il campo delle metropolitane e infine quello dei sistemi tranviari e filoviari. Questi ultimi sono caratterizzati da notevoli interferenze rispetto agli altri soggetti che operano sulle medesime infrastrutture stradali e si caratterizzano per prassi consolidate che derivano dall’applicazione del Co-

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dice della Strada. Proprio il passaggio sotto le competenze ANSFISA di tram e filobus (“sistemi di trasporto a impianto fisso”) sta rappresentando per le società esercenti una vera e propria sfida. Sebbene le competenze già USTIF non siano state ancora compiutamente definite a livello ANSFISA, risulta evidente come l’approccio stia passando dalle prassi meramente impositive (prescrizioni da rispettare periodicamente, a pena di sanzioni) a quelle basate sull’analisi del rischio. Tale analisi va rivolta, nel campo dei veicoli, a ciascun sottosistema identificato come di interesse per la sicurezza e comporta dunque il richiamo a una serie di competenze che in parte rientrano fra quanto previsto dal quadro normativo e legislativo vigente e in parte attengono specificatamente all’organo di sicurezza individuato. Un’analisi di dettaglio di tali competenze basata su una comparazione con la prassi in atto nel settore ferroviario mostra come solo alcune delle figure professionali che ne derivano siano realmente previste per il settore su gomma (per i tram estremamente più facile di identificare i medesimi sottosistemi e le medesime competenze del settore ferroviario). Proprio il filobus rappresenta un campo di applicazione importante, che consente in prospettiva di poter estendere potenzialmente la metodologia all’intero comparto del Trasporto Pubblico Locale, ossia anche agli autobus tradizionali a partire da quelli dotati di sistemi di propulsione elettrica. La comparazione fra gli “organi di sicurezza” ferroviari e gli analoghi sottosistemi automobilistici consente di mappare le competenze come segue:

Veicoli ferrotranviari

Veicoli su gomma

Definizione delle competenze

Rodiggio

Ruote, pneumatici, sospensioni e organi di trasmissione

Gommista, meccatronico (L. 224/2012)

Carrelli

Sterzo e organi di guida

Meccatronico (L. 224/2012)

Sistemi frenanti

Impianto frenante

Meccatronico (L. 224/2012)

Apparecchiature di bordo per la sicurezza della condotta

Cronotachigrafi, sistemi ADAS, sistemi controllo assetto

Meccatronico (L. 224/2012)

Organi di trazione e repulsione

Sistema di accoppiamento veicoli-rimorchi

Meccatronico (L. 224/2012)

Organi di sicurezza dei circuiti elettrici e loro messa a terra

Impianto elettrico 24 V ed eventuale elettrico di trazione

Meccatronico (L. 224/2012)

Porte e relativi dispositivi

Porte e relativi dispositivi (TVCC, blocco, kneeling)

Meccatronico (L. 224/2012)

Telaio (cassa e strutture portanti)

Telaio/carrozzeria portante

Carrozziere (L. 224/2012)

A quanto previsto dalla cosiddetta disciplina dell’autoriparazione (già Legge 122/92) sono in ogni caso da aggiungersi anche le necessarie specializzazioni quali, per esempio, l’abilitazione ai lavori in quota, l’attribuzione delle qualifiche PAV/PES “VEI” (ossia con verticalizzazione per il trasporto su strada sancita dalla linea guida CEI in itinere), i patentini di saldatura, le certificazioni per l’esecuzione di incollaggi strutturali e dei controlli non distruttivi.

Conclusione Considerato l’ampiezza del cambiamento in atto, che interessa un po’ tutti i settori industriali dei quali il trasporto è solo una declinazione, conviene fin da subito ridefinire un “sistema di gestione della manutenzione” orientato alla sicurezza (SGS), che deve comprendere dunque un sistema di gestione mantenimento delle competenze (SAMAC) basato sull’analisi del rischio per ciascuna tipologia di veicolo anche nel trasporto pubblico locale. Se per i soli filobus questo sta diventando un obbligo che deriva dal passaggio di consegne fra USTIF e ANSFISA, per i ben più numerosi e diffusi parchi di autobus si tratta comunque di un’opportunità per formare una nuova generazione di manutentori, che per effetto della transizione energetica avranno comunque da confrontarsi con tecnologie che richiedono specifiche competenze oggi assai rare a trovarsi.

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MANUTENZIONE in FuM...etto

MANUTENZIONE IN FUM…ETTO Ganassa detto anche SuperMan

A partire dal numero di Settembre della rivista, alle diverse rubriche, gli approfondimenti e ai consueti appuntamenti proposti si affiancherà una nuova sezione: Manutenzione in fum…etto. Si tratta di strisce a fumetto che si occuperanno di illustrare tutta una serie di casistiche e problematiche che si presentano quotidianamente nel mondo della manutenzione. La rubrica, testi e grafiche, è curata da Antonio Dusi, un manutentore per i manutentori.

Tentenna detto anche DoubtMan

Malizio detto anche DiaboMan

I personaggi Ogni mese verrà proposta e analizzata una situazione diversa, verranno mostrati e affrontati i vari approcci – reali – ai contesti presentati e la migliore metodologia da adottare a seconda delle casistiche e delle difficoltà. Le “storie” degli interventi, situazioni e/o problematiche saranno quindi narrate graficamente, attraverso le immagini e le voci di diversi personaggi. A cominciare da quella narrante: YungMan (detto anche, dagli amici, GoodMan).

Fabbrichino detto anche PrOpe

Bla bla

Dei suoi colleghi Ganassa (detto anche SuperMan, Manutentore “troppo” fiducioso nella sua esperienza…), Tentenna (detto DoubtMan, pieno di dubbi e di timori), Malizio (detto anche DiaboMan, propenso a furbizie per YungMan non rispettare obblighi e divieti), Fabbrichino (detto anche PrOpe, sempre un po’ agitato per i problemi delle sue macchine e talvolta infastidito dai vincoli che gli interventi manutentivi comportano) e il suo collega Bla bla; il loro Capo OldMan (detto anche Prudenzio) e il Capo di Produzione (detto Speedy); con anche ExtMan (manutentore esterno all’azienda) e tanti altri ancora… tra cui “amici” virtuali come gli attrezzi tipici di lavoro “umanizzati” e parlanti, o alcuni dispositivi di protezione e di messa in sicurezza, come AllegatoSic, Mister Lucchetto, il più grande amico del manutentore, oppure GrilloMan, il “grillo parlante” che dà voce alla buona coscienza dei manutentori esperti e prudenti.

OldMan detto anche Prudenzio Speedy

ExtMan

AllegatoSic

Mister Lucchetto

Attrezzi da lavoro GrilloMan

Non ci resta quindi che attendere il prossimo numero per poter leggere la prima storia e augurarvi buona lettura!

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in FuM...etto

Distribuzione Efficiente (importanza pezzi ricambio in tempo)

abbiamo Accidenti! Non sto Q i ricambi… ue tevamo guasto non po lo preveder …

Accidenti! Un guasto al Tornio 18, il mandrino vibra in maniera anomala…

Intanto lo ripariamo come possiamo…

Ovviamente la riparazione non durerà molto…

Devo sentire gli approvvigionatori se possono procurare il pezzo nuovo tempestivamente.

… Siamo fortunati, abbiamo un fornitore che ci procura il pezzo in giornata…

… ottimo così possiamo già effettuare la riparazione in maniera definitiva…

… Riparazione effettuata con successo!

Per una manutenzione efficiente serve una distribuzi ne efficiente

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MANUTENZIONE: STORIA E STORIE

SULLA STRADA della Manutenzione moderna Storia della Manutenzione Predittiva: perché è stata ideata e come si è evoluta alle origini in Italia, parte seconda di due a cura di Francesco Maria Cominoli, Maintenance Engineering Senior Consultant e past Vice President A.I.MAN. La Predittiva, dunque, riusciva teoricamente a “smontare” alcune giustificate critiche dalla Ciclica statistica. 1 Si ferma per manutenzione generale/grande revisione un macchinario che sta ancora funzionando. 2 Si spendono un sacco di soldi e regolarmente si buttano componenti ancora perfettamente in grado di funzionare a lungo. 3 Alla ripartenza ci sono guasti più frequenti di quando ci si è fermati; e, durante il ciclo di lavoro, la frequenza media di guasti è elevata e molto instabile (varianza elevata) Il grafico in figura 1 è un contributo del sottoscritto al testo “A. Baldin – L. Furlanetto LA MANUTENZIONE SECONDO CONDIZIONE” Franco Angeli 1979. Si trattava di un impianto di recupero di monomero (depolimerizzazione), il cui “cuore” era un reattore con agitatore ad asse verticale, che lavorava in condizioni di corrosione, temperatura e pressione che oserei definire...sadiche. È evidenziato l’andamento guasti/mese e anche la deviazione standard, attingendo al corso di statistica. Il grafico in figura 2 fa parte dello stesso studio (effettuato nel 1975) e mostra cosa è successo sull’impianto al passaggio alla Predittiva, detta anche MSC. I guasti/mese sono molto meno frequenti e il loro andamento è molto più stabile. Buona parte di questi era dovuta a interventi di Correttiva

su componenti per i quali era stato effettivamente deciso di intervenire su guasto; segnatamente su sistemi ridondanti. Le richieste di fermo impianto, derivanti principalmente da avarie al riduttore dell’agitatore e delle “bronzine” (specialmente quella della piletta di fondo) del medesimo, potevano essere programmate in base al tempo residuo deducibile. Il fabbisogno di intervento programmato derivante dalla Predittiva NON è pianificato. Sono pianificati i cicli di rilevazione strumentale; quindi si hanno ancora fermate non previste nel piano generale di fermata, assimilabili a quelle su guasto, ma solo in termini di mancata programmazione, NON in termini di imprevisto e con una serie di notevolissimi ammortizzatori sulle conseguenze, dalle perdite di produzione ai danni indotti. Sicurezza. A titolo esemplificativo e non esaustivo, intervenire su una tubazione perché il rilevatore ad ultrasuoni mi dice che lo spessore si sta riducendo pericolosamente NON è come intervenire su una tubazione che perde. La tubazione può essere svuotata e bonificata in sicurezza. Manutenzione Opportunistica. Interessante, invece, evidenziare le possibilità che la Predittiva offre nel ricorrere a quella che è definita Manutenzione Opportunistica. Se ne parla poco anche perché, dopo “soli” 48 anni

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dal lancio della TPM, almeno in Italia, il coordinamento tra Manutenzione e Produzione è troppo spesso carente. Viceversa, inserire un intervento di prevenzione nell’ambito di una fermata già programmata per esigenze produttive permette di ottimizzare la risorsa tempo”. La Predittiva molto spesso richiede interventi necessari ma di piccola entità. Nel peggiore dei casi, potrebbe essere necessario prolungare per manutenzione una fermata comunque già prevista. Ne vale ampiamente la pena. Il tipico “prodotto” dell’Ingegneria di Manutenzione consiste nell’ottimizzazione progressiva in ottica di economicità del mix delle quattro politiche di manutenzione classiche: ■ Correttiva ■ Preventiva ciclica/Statistica ■ Predittiva o Secondo Condizione ■ Migliorativa. Pertanto non sta scritto da nessuna parte che non si debba mai intervenire su guasto. La probabilità zero non esiste e un accanimento nella prevenzione sarebbe antieconomico. L’inserimento della Predittiva tra le politiche ha portato però ad un abbassamento del ricorso alla Correttiva. È abbastanza diffusa l’idea che la quota di risorse destinata alla Migliorativa debba comunque estinguersi. Non è così. Si riduce quella destinata a migliorie progettuali, al ricorso a materia-

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MANUTENZIONE: STORIA E STORIE

li/componenti alternativi più affidabili. Una volta superata questa fase iniziale, buona parte della Manutenzione Migliorativa si concentra sulla manutenibilità e sul rendere monitorabili componenti che non lo sono e dove la prevenzione può essere solo di tipo ciclico statistico. Questo non è irrilevante, perché alle origini tale approccio ha aperto la strada alla sensoristica di bordo moderna, grazie alla quale è la macchina stessa ad allertare automaticamente l’uomo. Questo risolve uno dei punti critici della Predittiva alle origini, quando l’Ispezionatore faceva i suoi giri e le sue rilevazioni punto per punto: gli esiti con allarmi erano relativamente pochi. La cosa era frustrante sul campo e alla fine ritenuta inutile nelle... sale da riunione. L’errore sovrano, diffusissimo, era quello di interrompere i cicli ispettivi e andare a misurare solo se c’erano segnali inquietanti, con buona pace della captazione dei “segnali deboli” o sintomi premonitori, NON percepibili sensorialmente. Qualunque forma di prevenzione, Predittiva compresa, comporta infatti un costo ben rilevabile e quantificabile a fronte di una serie di non – eventi (guasti) ovviamente non rilevabili e che “....magari non sarebbe successo niente lo stesso....”. L’impopolarità della prevenzione a livello “stanza dei bottoni” nasce da questo: il dubbio (anche capzioso e talvolta, purtroppo, micidiale) di fare spese inutili. Se però si rilegge la considerazione fatta poc’anzi, dove si osserva che una fermata non programmata indotta dalla diagnostica precoce ha qualche

attinenza con la fermata per guasto, si può tentare di stimare quanti guasti si sono evitati su un item soggetto a Predittiva e impostare un’analisi costi – benefici anche per questa politica. Condizione necessaria e sufficiente perché un allarme scaturito dalla Predittiva evolva in guasto conclamato è che la diagnosi sia esatta. Chiedere una fermata straordinaria per una diagnosi sbagliata, faceva perdere irreversibilmente credibilità a tutto il sistema. Con le gestioni informatizzate attualmente disponibili, un dato percentuale utilizzabile come probabilità statistica di diagnosi esatta si dovrebbe cavar fuori agevolmente. Stupefacente l’attendibilità delle diagnosi rilevata (a mano) dal sottoscritto a metà anni ‘70, rifacendo tre volte i conti perché mi sembrava troppo elevata. La diagnostica era relativa ai cuscinetti volventi con strumento a protocollo SPM (Shock Pulse Meter ). Nel 92% dei casi il problema era reale. Sto parlando dei casi successivi al primo livello di allerta (Warning), quando si ripetono le rilevazioni per sicurezza e se ne intensifica la frequenza per verificare se si stia innescando il trend esponenziale tipico dell’usura. Confermato questo, è possibile stimare la “vita residua” e passare da “Warning” a “Alarm” e chiedere la fermata ad hoc. Ecco, in questi casi dal rapporto di fine lavoro quando si andava ad intervenire fisicamente, il 92% degli allarmi era giustificato, come pure la stima della “vita residua”. Del rimanente 8 % l’errore nella stima del tempo residuo (nel senso che si sarebbe potuto aspettare di più), copriva

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il 6%. Ricordo che la sonda era appoggiata manualmente sui supporti e da più persone.... niente a che fare con la ripetitività delle condizioni di rilevazione grazie ai sensori ultra precisi posizionati stabilmente sulle macchine moderne. Il rimanente 2% era effettivamente diagnosi errata, falso allarme; figuraccia e ironia. Però se c’era una criticità il sistema la rilevava. NB In quel 92% erano compresi anche i guasti conclamati (relativamente pochi), avvenuti per mancato intervento nei tempi previsti. Non sempre si può fare tutto, ma la diagnosi era esatta. Se non altro l’evento era uno stimolo a rivedere le priorità della lista d’attesa. Negli anni successivi, fuori SNIA, mi è capitato anche di assistere a mancate rilevazioni dello stato di criticità, cosa invero assai rara, in quanto lo strumento di solito sbaglia per eccesso di cautela. Salvo errore umano, che può verificarsi sia nella rilevazione sia nell’interpretazione dei dati (in tutti i casi). Concludendo, con un buon CMMS correttamente popolato, allo stato attuale è possibile rilevare agevolmente a consuntivo la percentuale di “Alarm” giustificati che, espressa in forma decimale, è una buona stima della probabilità di evitare il guasto conclamato nel periodo di riferimento, proiettabile verso il periodo successivo. Controllare regolarmente eventuali trend di questo parametro, costituisce un buon indicatore del livello di servizio della Predittiva e della reattività del sistema Manutenzione – Produzione, una quasi – Affidabilità Parallela. Che i colleghi di UNI mi perdonino.

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PILLOLE DI MANUTENZIONE Rubrica a cura di Ing. Davide Bolzan, Socio A.I.MAN. e Maintenance and Engineering Manager

FORNITORI E CONTRACTOR Sono aziende che forniscono beni o servizi di manutenzione ed installazione. La gestione dei fornitori e dei contractor è una delle attività più delicate, dalle loro forniture o servizi dipende parte del buon funzionamento degli impianti e della sicurezza del personale. Il rapporto di collaborazione con i contractor deve essere regolamentato da capitolati d’appalto e contratti che definiscono esattamente le attività che devono essere svolte, costi e tempi di esecuzione.

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CONSIGLIO

Scegliete con cura, non fermatevi solo a chi lavora bene e/o costa poco, ma affidatevi ad aziende che garantiscono la fornitura di tutta la documentazione di sicurezza (e relativa attuazione), di impianto e le relative abilitazioni professionali e che vi possano assistere nel post vendita.

IDONEITÀ MEDICHE Ogni lavoratore è sottoposto a visite mediche ed esami per valutarne lo stato di salute. Le visite vengono programmate (tipologia e frequenza) in base alla mansione, alla valutazione del rischio e per l’utilizzo di particolari attrezzature. Il medico competente in base ai risultati rilascia l’idoneità alla mansione oppure no, in alcuni casi potrebbe rilasciarla con limitazione o con la prescrizione dell’uso di DPI specifici. L’idoneità medica è uno strumento fondamentale per individuare le corrette attività da far eseguire ai manutentori.

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CONSIGLIO La tipica idoneità con limitazione è relativa ai carichi manuali da sollevare; perciò, il personale di manutenzione va dotato di strumenti idonei al sollevamento di ricambi o pezzi di macchine, per es. paranchi manuali o elettrici, sollevatori a pantografo, carrelli elevatori ecc.

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PILLOLE DI MANUTENZIONE Rubrica a cura di Ing. Davide Bolzan, Socio A.I.MAN. e Maintenance and Engineering Manager

BATTERIE Le batterie nell’industria possono essere per trazione (carrelli elevatori - 48v / 80v), elettroutensili (avvitatori, trapani a percussione, ecc. - 18v / 36v) o di emergenza/back-up (illuminazione, centrali antincendio e antintrusione - 12v). Qualsiasi sia l’applicazione devono essere periodicamente controllate e verificate per garantire il corretto ciclo di carica e dell’erogazione della tensione nominale e per verificarne il buono stato di conservazione. Rigonfiamento del corpo batteria, ossidazione dei poli o esalazioni acide.

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CONSIGLIO

Mappare dove sono installate le batterie e creare dei piani di verifica e controllo, se utilizzate come back-up di sistemi di sicurezza schedulare una sostituzione ciclica prima dell’esaurimento della batteria stessa. Una volta sostituite le batterie vanno smaltite tramite smaltitori abilitati.

PERMESSI DI LAVORO Le attività di manutenzione spesso comportano lavori specifici pericolosi, perciò vengo redatti i permessi di lavoro che sono delle check list specifiche di controllo e relative prescrizioni di sicurezza che devono essere rispettate. I permessi di lavoro devono essere firmati per accettazione e verifica delle condizioni dall’esecutore e da un responsabile di funzione e/o di area. I permessi tipici sono quelli a caldo, spazi confinati, lavori in quota, lavori di scavo. I permessi vanno firmati sul posto di esecuzione delle attività una volta verificato il rispetto delle condizioni di sicurezza.

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CONSIGLIO

Alcuni permessi di lavoro sono relativi ad attività che richiedono corsi di formazione specifici (quota, spazi confinati) perciò assicuratevi che i manutentori scelti per l’attività abbiano i requisiti. I permessi di lavoro devono essere redatti per uno specifico lavoro, non possono essere fatti cumulativi per più attività, le condizioni di sicurezza potrebbero cambiare.

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MANUTENZIONE E SICUREZZA

Il pesce AVARIATO Analisi dettagliata e metodica: un approccio visuale per la risoluzione di problemi complessi nel contesto industriale A cura di Fabio Calzavara, Responsabile Sezione Manutenzione & Sicurezza A.I.MAN.

Problem solving è una definizione di moda: versione in inglese del concetto di “Risolvere i Problemi”. Certo, dirla in lingua anglosassone fa tutto un altro effetto, e chi la pronuncia assume un’aria forse più manageriale, ma la sostanza è la stessa: si tratta della capacità di dare la migliore risposta possibile a una situazione critica. Questa qualità è molto richiesta a tutti i livelli gerarchici nell’attuale contesto industriale, dove le imprese affrontano forze di estrema variabilità. Il mix di deviazioni è vario, quindi è fondamentale condurre analisi mirate ed efficaci, oltre a conoscere l’utilizzo di strumenti per trovare la soluzione nel modo più veloce e semplice possibile. Tuttavia, come abbiamo visto in varie occasioni, l’attività deve coinvolgere persone di diversa esperienza ed estrazione, con vissuti quotidiani molto diversi: stimolare il dialogo tra un manager di livello organizzativo e un tecnico che affronta problemi pratici non è semplice a causa di differenze terminologiche e di approccio. Uno strumento che mi ha sempre affascinato per la sua efficacia e semplicità è il diagramma “a lisca di pesce”, noto anche come “Diagramma FishBone” o “Diagramma di Ishikawa”. Il termine deriva dal suo inventore, Kuarou Ishikawa, un ingegnere giapponese e professore

universitario nato a Tokyo nel 1915. Dopo la Seconda guerra mondiale, la produzione in Giappone era considerata di bassa qualità, e Ishikawa propose nel 1943 un diagramma per individuare le varie cause a monte di un evento. Solo nel 1982 questo strumento ebbe diffusione mondiale. Rimane emblematica una Sua frase celebre: «Non date niente per scontato. Siate sospettosi nei riguardi dell’esperienza e del sesto senso; dubitate della tradizione e dell’intuizione», che ci spinge a diventare investigatori del nostro lavoro, a passare in rassegna ogni singolo dettaglio. Lo strumento facilita la condivisione di diverse esperienze nel mondo lavorativo, portando sia chi opera a livello strategico sia chi opera nella

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realtà operativa allo stesso tavolo. Il nome “a lisca di pesce” richiama la struttura di un pesce, ma la definizione più tecnica sarebbe “Causa ed Effetto o Cause & Effect”. Questo ordina il processo per individuare un problema complesso, con implicazioni che dipendono sia dalla tecnologia che dal comportamento umano. Consentendo a ciascuno di fornire spiegazioni basate sulla propria esperienza quotidiana, questo metodo ordina gli elementi in diverse categorie. “Non si fa torto a nessuno”, mi verrebbe da dire, favorendo così il dialogo e la comunicazione ed evitare particolari tensioni. Incoraggia i team di lavoro a esaminare tutte le informazioni disponibili e a discutere la migliore linea d’azione.

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MANUTENZIONE E SICUREZZA

Nella pratica, il metodo inizia scrivendo il problema da risolvere sul lato destro del foglio, descrivendone l’effetto visibile o percepibile. Si traccia una linea centrale verso sinistra, da cui partono altre linee secondarie rappresentanti le possibili cause del problema. Il numero di assi corrisponde alle diverse categorie di fattori coinvolte nel processo: ■ Metodi: tipologia del metodo di lavoro utilizzato in quel dato processo ■ Manodopera: cause correlate all’attività fisica dell’operatore e con suo addestramento ■ Strumenti: cause correlata a macchine e impianti o loro regolazione dei parametri ■ Materiali: materie prime o materiali usati nel processo che possano aver causato un certo effetto negativo ■ Misure: analisi e misure in genere che per eventuali ragioni non sono state esaustive oppure sono state sbagliate. Ciascun fattore viene indicato come linee che intersecano a 45° la freccia orizzontale che porta al problema. Successivamente, si aggiungono frecce che intersecano gli assi, rappresentando sottocategorie omogenee di fattori che necessitano di analisi e misurazione. Importante: durante l’inserimento di questi fattori non ci si deve porre

l’obiettivo di trovare una soluzione ma solo concentrarci sulla correlazione causa – effetto, ovvero la semplice relazione Y = f(x): noi stiamo solo individuando la variabile “x”, ma non il modo con cui farla variare. La semplicità del sistema consente inoltre di porre ulteriori modifiche per essere sicuri di avere compreso la totalità dei fattori e ci si può spingere a più sottolivelli. Ovviamente per arrivare a tali formulazioni possiamo a nostra volta utilizzare altri metodi, quali per esempio il metodo dei “5 PERCHÈ ” ( o “5 Whys” per gli estimatori della lingua inglese). Un tipico modo di procedere può essere il seguente: 1) Capire bene la manifestazione del problema

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2) Formare un gruppo eterogeneo di persone coinvolte nel problema 3) Indicare il problema 4) Chiedere a ogni singolo partecipante di formulare le proprie ipotesi 5) Chiedere a ogni singolo partecipante di esporle al gruppo 6) Scrivere man mano le idee sul diagramma (condiviso). A questo punto otteniamo una rappresentazione grafica e intuitiva di tutti i fattori possibili, che può essere ripresa in più volte, ma almeno avendo la certezza che tutto è stato condiviso. Successivamente inizia la fase di studio delle soluzioni, assegnando delle priorità alle cause e capire quale ha il maggiore peso sull’effetto. Si può utilizzare in questa fase il diagramma di Pareto. Non penso di avere scritto qualcosa di sconosciuto, gran parte di Voi credo lo utilizzi. Quello che posso testimoniare invece che anche in campo di ricerca delle cause di infortunio è un metodo molto efficace, soprattutto quando è appena accaduto un incidente, o un infortunio, e gli animi sono particolarmente irrigiditi dall’emozione. Di seguito, un esempio che ho utilizzato per rappresentare un infortunio in cui l’operatore ha subito una contusione all’occhio per una situazione anomala sia della postazione di lavoro che per utilizzo non corretto.

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RACCONTI DI MANUTENZIONE

La manutenzione in tempi di CRISI Sopravvivere alla crisi: il ruolo strategico della manutenzione nell’industria e i suggerimenti per gestire le sfide economiche con intelligenza e proattività a cura di Pietro Marchetti, Coordinatore Regionale sezione Emilia-Romagna, A.I.MAN.

Ormai è cosa acclamata e conclamata. Prima eravamo in pochi a dirlo e magari ci davano anche del “complottista”, ora invece lo dicono anche in TV e, se lo dicono in TV, è vero di sicuro. Se qualcuno ancora non ne fosse convinto, lo invito ad andare a fare benzina o gasolio al più vicino distributore, si convincerà così che siamo in crisi. La crisi la percepiamo al distributore, la vediamo quando siamo al supermercato, la sentiamo quando arrivano le bollette, ne siamo più che sicuri quando apriamo l’estratto conto. La sua manifestazione più brutta, però, è quella che vediamo a lavoro, quando prima iniziano a girare delle voci poi dei comunicati ufficiali con relative brutte certezze. Ebbene si, anche le nostre aziende sono in crisi e in qualche modo si apprestano a fronteggiare questo periodo non proprio bello mettendo in atto una serie di politiche, in genere, atte a contenere i costi e ridurre al minimo le spese. E’ un po’ come farebbe il “buon padre di famiglia” che, nei periodi duri, taglia tutte le spese superflue e dedica tutte le sue risorse alla sopravvivenza della sua famiglia e al superamento del periodo di crisi, sperando che sia breve e conservando risorse per ripartire quando i tempi bui saranno terminati. Nel mio lavoro ho la possibilità di

conoscere molte aziende del settore manifatturiero e di osservarle dal punto di vista particolare dell’officina di manutenzione. Quasi tutte, tranne qualche mosca bianca, stanno risentendo della crisi e stanno mettendo in atto politiche di riduzione delle spese e dei costi. Quando si parla di costi nel settore manifatturiero sappiamo tutti che i più invisi sono i “costi indiretti di produzione” e sappiamo altresì tutti che la manutenzione è il più consistente dei vari “costi indiretti di produzione”. Visto che i nostri manager e i nostri dirigenti sanno fare due più due, la prima cosa che fanno è tagliare la manutenzione, sia per quanto riguarda spese che il personale. Non ho la pretesa di insegnare nulla ai nostri manager, ma in questo articolo darò loro qualche suggerimento per dimostrare che se è vero che due più due fa quattro anche due per due fa quattro. Il periodo di crisi solitamente è vissuto insieme a un periodo di ridotta produzione, quindi, scarso utilizzo degli impianti e delle macchine e qui già si vede la differenza tra la mentalità del buon padre di famiglia e quella del dirigente. Il dirigente, che di solito non è un tecnico, pensa che se una macchina non funziona può rimanere lì ferma nel mezzo del capannone in attesa che

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tornino gli ordini e possa poi essere rimessa in funzione. Poco importa se è sotto la polvere, poco importa se dopo qualche mese, disalimentata, la sua batteria tampone si scaricherà e perderà qualche memoria. Lui non sa che i cuscinetti, se fermi per molto tempo sotto carico, possono deformarsi. Ignora che alcuni particolari non sottoposti a lubrificazione possono ossidarsi. Non sa tante altre cose, lui sa solo che togliendo l’alimentazione alla macchina e chiudendo il rubinetto dell’aria compressa il suo consumo sarà pari a zero. Poco importa che tra un mese o un anno, quando finirà la crisi, e dovremo ripartire la macchina non sarà in grado di funzionare o funzionerà male. Il manutentore, invece, come un buon padre di famiglia conosce tutte le debolezze delle macchine, quindi, anche in caso di non funzionamento sa cosa fare per mantenerle in perfette condizioni fino a quando dovranno ripartire. Un po’ come facciamo tutti noi quando in inverno non usiamo la moto o lo scooter: è cosa buona ogni tanto accenderlo e fare un giro. Un altro aspetto che i manager non considerano è l’aiuto che i manutentori potrebbero dare nel campo del risparmio energetico, d’altronde, la prima fonte di risparmio è evitare gli sprechi. Nei mesi passati fin-

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RACCONTI DI MANUTENZIONE ché doveva seguire la produzione il manutentore non ha potuto fare molto per il risparmio energetico, ma ora può iniziare una stagione di caccia alle perdite e alle dispersioni. Bastano un paio di strumenti che oggi si possono acquistare a prezzi da supermarket per poter individuare con certezza perdite di aria compressa o vapore o dispersioni di calore e, una volta individuate, il manutentore può ripararle. Se qualcuno ha fatto una seria campagna di “leak detection” sa di cosa sto parlando e quanto si può risparmiare in un’azienda eliminando le perdite e le dispersioni. Un altro aspetto che i manager non approfondiscono in tempo di crisi è la ridefinizione delle politiche di make or buy o, se lo fanno, lo fanno sbagliando, dal mio punto di vista, aumentando il buy rispetto al make, soprattutto per quanto riguarda i servizi generali. In periodi di crisi si depotenzia la manutenzione che, come abbiamo già detto, è un costo indiretto di produzione e si fanno contratti quadro con società di general service per la gestione dei servizi generali e le piccole manutenzioni di impiantistica. Questo in prima istanza, o per dirla come davvero stanno le cose, in sede di definizione di budget garantisce un costo fisso e predefinito in alcune voci. Il fatto è che, però, le compagnie di general service che fanno questi contratti non guadagnano sul contratto di manutenzione preventiva a costo fisso e spesso stracciato, ma su quella miriade di piccole chiamate che si faranno durante l’anno e che potrebbero essere eseguite da un manutentore, qualora ci fosse. Un esempio per spiegarmi meglio: possiamo affidare il controllo mensile dei neon dei nostri uffici a un elettricista esterno che ogni mese, come da contratto, viene e cambia quelli esausti, ma sappiamo tutti che quando un neon dell’ufficio dell’AD o della sala riunioni in cui stanno per arrivare dei clienti inizia a lampeggiare, va cambiato immediatamente e per

questo si chiama l’elettricista esterno che alla fine emetterà una fattura con ■Diritto di chiamata ■ Rimborso chilometrico ■Tempo di viaggio ■Tempo inoperoso (se non è potuto entrare subito nell’ufficio dell’AD) ■E per finire 15 minuti di manodopera per la sostituzione e il costo del neon vero e proprio. È facile capire che paghiamo la sostituzione di un neon come un lampadario in vetro soffiato. Per non parlare poi dei lavori di piccolo giardinaggio e di piccola manutenzione degli immobili. Anche qui i costi di trasferta dei vari operatori sono paragonabili a quelli di manodopera per i lavori che poi vanno a eseguire. La mia piccola opinione è che nei periodi di crisi la manutenzione vada rafforzata. Innanzitutto, il personale di manutenzione non va ridotto, ma aumentato e vanno riportate all’interno

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tutte quelle operazioni manutentive che prima erano state date in appalto esterno. In questo modo si avrà sicuramente una diminuzione delle spese e, in seconda istanza, si avrà un utile affiancamento tra i vecchi manutentori e i nuovi passati al servizio manutenzione, con i primi che inizieranno a trasferire competenze tecniche ai secondi creando, così, dei nuovi manutentori. E questi, una volta finito il periodo di crisi, potranno riprendere il loro lavoro con una notevole conoscenza tecnica in più (utilissima, tra l’altro, per l’implementazione del TPM) e saranno pronti a subentrare al posto di un manutentore nel caso in cui questo vada in pensione o cambi lavoro. Queste sono soltanto poche impressioni scritte in fretta in un pomeriggio autunnale, ma invito tutti voi a declinarle nelle vostre realtà produttive. E, comunque, speriamo che passi presto la crisi.

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UNA GAMMA COMPLETA DI PRODOTTI E SERVIZI DI MANUTENZIONE

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PRODUCT PROFILE

L’offerta Experts & Tools di NTN Gamma premium per la manutenzione industriale Da diversi anni NTN sviluppa soluzioni globali di lubrificazione e manutenzione con il marchio SNR per il montaggio e lo smontaggio dei cuscinetti, un complemento essenziale per il loro funzionamento ottimale. Questa offerta di prodotti e servizi consente di ridurre i costi di manutenzione e migliorare la qualità degli interventi di manutenzione per una maggiore durata operativa degli impianti.

Gamma NTN di utensili per la manutenzione dei cuscinetti Gli utensili NTN con marchio SNR per la manutenzione sono proposti in tre diverse gamme. La gamma di apparecchi per riscaldamento ad induzione SmartTEMP garantisce prestazioni, facilità d’utilizzo e sicurezza di riscaldamento per tutti i componenti, anche i più sensibili (pignoni, cuscinetti, ecc.). Questa generazione di riscaldatori è una delle più efficienti sul mercato in quanto offre un controllo totale delle temperature, perfetta integrità strutturale dei materiali e assoluta sicurezza in fase di montaggio dei componenti. SmartTEMP è uno strumento su misura dalle elevate prestazioni per tutti i mercati industriali, garanzia per una maggiore durata operativa dei macchinari e una riduzione dei costi di gestione. La gamma di ghiere idrauliche garantisce un montaggio e smontaggio semplice e sicuro dei cuscinetti con foro conico ed una regolazione del gioco radiale precisa e affida-

bile. Si tratta di un prodotto unico sul mercato per via del suo sistema brevettato Back & Fort (ritorno automatico del pistone), con trattamento superficiale per proteggere dalla corrosione e superficie zigrinata sul diametro esterno per una manipolazione facile e sicura. La “funzione di arresto di emergenza” impedisce la fuoriuscita e caduta del pistone. Infine, la gamma di estrattori e utensili per l’assemblaggio a freddo che comprende estrattori meccanici e idraulici autocentranti, utensili per l’assemblaggio a freddo, pompe e strumenti di ispezione come spessimetri, termometri laser, utensili di montaggio, ecc.

NTN-SNR Italia SpA Via Riccardo Lombardi, 19/4 20153 Milano (MI) Tel +39 02 4799861 info-ntnsnritalia@ntn-snr.it http://www.ntn-snr.com

Soluzioni di lubrificazione NTN Le soluzioni NTN di lubrificazione con marchio SNR garantiscono maggiore durata operativa dei cuscinetti e un’ottimizzazione dei costi. Gli ingrassatori proposti sono selezionati per diverse applicazioni e dotati di tutte le risorse necessarie per distribuire in modo affidabile il corretto volume richiesto per ogni componente meccanico. La prima proposta è la gamma dei sistemi di lubrificazione automatici single-point, per una lubrificazione continua, affidabile, pulita ed estremamente precisa. Facili da integrare in diversi tipi di applicazioni (industrie meccaniche e automobilistiche, acciaierie, cartiere, ecc.), gli ingrassatori automatici single-point READY, SMART e DRIVE ottimizzano la funzione di lubrificazione senza modificare le installazioni. La seconda proposta è la gamma dei sistemi di lubrificazione automatici multi-point POLIPUMP per una lubrificazione centralizzata ad alte

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prestazioni, economica e facile da usare. Con un’installazione in 4 passaggi che non richiede competenze tecniche, POLIPUMP facilita la lubrificazione da 1 a 35 punti (a seconda del modello scelto) fino ad una distanza di 20 metri. L’ultima proposta di NTN è la gamma dei lubrificanti, vale a dire grassi e oli sviluppati appositamente per soddisfare le esigenze di qualsiasi applicazione, per prolungare la durata operativa dei cuscinetti e disponibili in diverse confezioni quali cartucce, lattine, secchi o fusti, a seconda del modello.

Link diretti al nostro sito: https://www.ntn-snr.com/it/attrezzature-di-manutenzione-cuscinetti https://www.ntn-snr.com/it/lubrificazione

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ESCLUSIVA

Nuovo stabilimento HIGH TECH La nostra redazione ha seguito l’inaugurazione del nuovo stabilimento high-tech di Vetropack Italia a Boffalora sopra Ticino: un impianto che promette di rivoluzionare l’industria con innovazioni sostenibili, processi efficienti e un forte impatto positivo sulla comunità locale

Nel cuore della Lombardia, tra le rive del Naviglio Grande e l’ombra dei secolari alberi, sorge un faro di innovazione nel mondo del packaging in vetro: il nuovo stabilimento high-tech di Vetropack Italia a Boffalora sopra Ticino. Un’inaugurazione carica di significato, avvenuta questa mattina, ha reso tangibile la trasformazione da un’antica area industriale in disuso a un centro produttivo all’avanguardia, guidato dai principi dell’innovazione, della sostenibilità e dell’efficienza. Con un investimento di oltre 400 milioni di franchi svizzeri, Vetropack Italia ha traghettato il suo patrimonio di esperienza nella produzione di contenitori in vetro da Trezzano sul Naviglio a questo nuovo impianto, portando con sé una storia lunga più di mezzo secolo. Questo passo ambizioso non solo risponde alla crescente domanda del mercato ma segna un impegno radicato verso la sostenibilità, con processi produttivi più efficienti e attenti all’ambiente.

Vetropack ha inaugurato il suo nuovo stabilimento high-tech a Boffalora sopra Ticino (MI). L’azienda, con sede centrale in Svizzera e una lunga storia, ha fatto il suo ingresso in Italia nel 2015, acquisendo una storica vetreria attiva dal 1960 a Trezzano sul Naviglio (MI). L’obiettivo di consolidare la sua presenza in Italia ha portato a un investimento di oltre 400 milioni di franchi svizzeri nella nuova sede, estendendo la superficie a 347.000 mq, di cui la metà è destinata agli impianti produttivi.

nibilità e all’efficienza. Nasce da un investimento brownfield, riqualificando un’area industriale dismessa. La sostenibilità si riflette anche nella gestione del cantiere e nella costruzione, con l’integrazione di standard urbanistici, sociali ed ambientali a tutela del territorio. Il Presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana, ha evidenziato l’allineamento del progetto con il Programma Regionale di Sviluppo Sostenibile, sottolineando l’importanza di un investimento che non cambia la vocazione industriale dell’area. Anche il Sindaco di Boffalora sopra Ticino, Sabina Doniselli, ha

Il Ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, ha salutato l’inaugurazione come un notevole impegno del Gruppo Vetropack nei confronti del settore, sottolineando l’importanza del vetro come simbolo del made in Italy in vari settori, tra cui cosmetica, vino, alimentare e farmaceutico.

Sostenibilità ed efficienza Il nuovo stabilimento, operativo dal primo semestre 2023, è stato progettato con attenzione alla soste-

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ESCLUSIVA

sottolineato i benefici economici e le opportunità create dal nuovo sito.

Uno sguardo al futuro: produttività, welfare e efficienza Il magazzino automatizzato a Boffalora sopra Ticino è un punto di riferimento nel settore, basato su carrelli automatici LGV per ottimizzare la gestione logistica, riducendo l’impatto ambientale e aumentando la sicurezza. La struttura è unica nel suo genere, offrendo una visione del futuro per il settore. Il coinvolgimento e l’attenzione per il benessere dei dipendenti emergono come elementi fondamentali nella visione di Vetropack Italia. L’a-

zienda ha avviato percorsi di formazione, promuovendo la salute e il benessere sul luogo di lavoro. Vetropack Italia è stata riconosciuta come azienda WHP - Working Health Promotion dalla Regione Lombardia nel 2022. Il nuovo impianto è stato progettato con un occhio attento all’efficienza energetica e alla capacità produttiva, ospitando 8 linee produttive e utilizzando tecnologie all’avanguardia. Questa struttura all’avanguardia garantisce una maggiore flessibilità operativa e un aumento impressionante del 70% della capacità produttiva, posizionando Vetropack Italia come leader nel mercato europeo di contenitori in vetro.

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Sostenibilità L’approccio sostenibile di Vetropack è evidente anche nella progettazione del sito. La scelta di Boffalora sopra Ticino, un’area già industriale in disuso, riflette l’impegno verso una crescita responsabile. Il sito è stato progettato non solo per soddisfare le esigenze produttive, ma anche per integrarsi armoniosamente nell’ambiente circostante. L’attenzione alla sostenibilità si estende alla gestione del cantiere, alla bonifica dell’area e alla creazione di un parco pubblico, contribuendo al miglioramento della qualità della vita nella regione. In termini di efficienza energetica, il nuovo stabilimento adotta pratiche innovative per ridurre l’impatto am-

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bientale. L’uso ottimizzato dell’energia è garantito da sistemi di riciclo e recupero avanzati, che impiegano acqua e calore residui dei forni per il riscaldamento e il raffreddamento degli uffici. La scelta di forni di fusione energeticamente efficienti e a basse emissioni contribuisce a un controllo più preciso delle temperature e a una produzione di vetro più uniforme. Particolare enfasi è posta sulla sostenibilità ambientale attraverso l’impiego di vetro riciclato e la tecnologia del vetro leggero. Vetropack Italia si impegna a ridurre l’uso di materie prime ed energia, abbattere le emissioni e fornire soluzioni di imballaggio più eco-sostenibili.

Magazzino automatizzato Il magazzino automatizzato a Boffalora sopra Ticino è un’innovazione nella gestione logistica. L’uso di carrelli automatici LGV migliora la sicurezza e la tracciabilità dei prodotti, garantendo una gestione ottimale delle merci. Questo approccio rivoluzionario è un esempio tangibile dell’impegno di Vetropack verso un’efficienza operativa senza precedenti. La valorizzazione delle risorse umane è una pietra angolare della filosofia di Vetropack Italia. Il trasferimento del personale da Trezzano sul Naviglio a Boffalora sopra Ticino è stato gestito con attenzione per

preservare i posti di lavoro e fornire continuità occupazionale. Inoltre, l’azienda ha collaborato con le scuole locali per creare le “Scuole del Vetro”, offrendo opportunità di formazione e riqualificazione professionale. L’impegno nell’istruzione continua è ulteriormente evidenziato dal piano formativo più ampio mai attuato dal Gruppo Vetropack, con particolare attenzione alla formazione “sul campo”.

Welfare L’attenzione al benessere dei dipendenti è una priorità per Vetropack Italia, che ha ricevuto il riconoscimento come azienda WHP dalla Regione Lombardia. Il coinvolgimen-

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to dei dipendenti è evidente nella progettazione degli spazi di lavoro, dove l’ergonomia è stata al centro delle scelte di design. La formazione continua e l’attenzione alla salute e al benessere dei dipendenti confermano l’impegno a creare un ambiente di lavoro sano e appagante. In sintesi, il nuovo stabilimento di Vetropack Italia a Boffalora sopra Ticino rappresenta un esempio di eccellenza nel settore, combinando innovazione, sostenibilità e una visione centrata sulle persone. Vetropack continua a dimostrare il suo impegno verso il futuro, posizionandosi come un punto di riferimento nell’industria europea dei contenitori in vetro.

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Presenti sul mercato dal 1958, disponiamo di un’efficiente rete di distribuzione di prodotti e servizi per l’industria. L’organizzazione si basa su unità distributive dislocate sul territorio e coordinate dal centro logistico di Monza che si sviluppa su 10.000 mq di superficie. I prodotti offerti si articolano nelle linee cuscinetti, movimentazione lineare, trasmissioni di potenza, oleodinamica, pneumatica, utensileria. I moderni magazzini, la formazione continua del personale tecnico commerciale e la stretta collaborazione con i fornitori rappresentati, ci permettono di soddisfare in tempi rapidi le più svariate richieste dei clienti. In collaborazione con i fornitori offriamo corsi di formazione dedicati alla manutenzione, progettazione, affidabilità e diagnostica. Forniamo un qualificato servizio di montaggio di componenti meccanici, monitoraggio di impianti, installazione di impianti oleodinamici, pneumatici e di lubrificazione. Disponiamo di un moderno centro di pressatura per tubi oleodinamici ad alta pressione.

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PRODUCT PROFILE

Misuratore di Portata per canali a cielo aperto e tubazioni Misurare la portata in continuo, nei fiumi e nei canali, senza contatto con il flusso, consente di avere informazioni significative per il controllo e la regolazione delle acque in diversi ambiti: idrologico-ambientale, nei sistemi irrigui, negli acquedotti, negli impianti idroelettrici e nell’industria in genere. Oggi la tecnica più diffusa per la misura della portata di un canale a cielo aperto è la misura radar doppler.

Misuratore radar doppler SQ Sommer Uno dei più sofisticati strumenti in grado di garantire la misurazione di portata con tecnologia radar doppler è il misuratore SQ Sommer che utilizza onde elettromagnetiche radar per rilevare il livello del pelo liquido e le velocità superficiali dell’acqua, sia nei canali a cielo aperto, ma anche per tubazioni parzialmente piene. Le informazioni rilevate vengono poi gestite da sofisticati modelli idraulici che consentono di fornire misure di portata affidabili anche in condizioni atmosferiche avverse. Lo strumento incorpora un sensore radar 80GHz per la misura del livello ed un sensore 24GHz per

la misura della velocità superficiale mediante l’effetto doppler.

Nessuna manutenzione Il vantaggio dei misuratori di portata SQ con tecnologia radar e radar doppler è la totale assenza di contatto con il flusso. Vengono infatti installati sopra il pelo del liquido e non vi è alcun tipo di contatto con il liquido. Dunque, al contrario dei sistemi doppler immersi sul fondo dei canali o condotte parzialmente piene, non ci sono particolari prescrizioni per operazioni di manutenzione periodica. Il sistema sostituisce anche la tecnica di misura con stramazzi per i quali la misura di portata viene calcolata solo misurando fisicamente il livello dell’acqua e relazionando il risultato con la geometria dello stramazzo utilizzato. In questi casi, in presenza di acque con trascinamenti solidi, la manutenzione diventa ancora più importante in quanto lo stramazzo non è altro che un manufatto che riduce il passaggio del flusso dell’acqua e richiede costanti pulizie di raccolta dei detriti accumulati. Inoltre, la particolare costruzione del misuratore con tasche scavate in prossimità dei sensori radar, li rendono immuni da depositi delle acque sporche in caso di immersione totale post annegamento.

Funzione di machine learning Funzione Machine Learning (modulo di auto apprendimento) è estremamente importante per minimizzare gli errori di misura introdotti da condizioni ambientali avverse (vento, pioggia, neve, nebbia, etc.).

Qualità certificata

Modelli idraulici proprietari Modelli dinamici avanzati, testati in applicazioni su fiumi ove le criticità di installazione sono gravosissime, hanno permesso al costruttore austriaco di acquisire un’esperienza unica messa al servizio degli impianti di trattamento acque e nell’indu-

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stria. Fattori K calcolati in base a MODELLO IDRAULICO SOMMER©, per ogni livello d'acqua, considerando forma e rugosità della sezione trasversale.

Il misuratore SQ ha ottenuto l’accreditamento dell’istituto Metrologico svizzero METAS.

Distributore per l’Italia: ITAL CONTROL METERS www.italcontrol.it info@italcontrol.it

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Acciaio a BASSE emissioni ambientali ArcelorMittal fornirà a Schneider Electric l'acciaio riciclato e prodotto in modo rinnovabile, noto come XCarb®, che verrà utilizzato per la costruzione di armadi e cabine elettriche

ArcelorMittal, specialista nel settore siderurgico e minerario, e Schneider Electric, pioniere della trasformazione digitale della gestione dell'energia e dell'automazione, hanno annunciato una collaborazione strategica volta a ridurre l'impatto ambientale dei prodotti attraverso l'utilizzo di acciaio a basse emissioni di carbonio. L'acciaio XCarb® è prodotto presso lo stabilimento ArcelorMittal di Sestao, in Spagna, attraverso un processo che impiega un alto contenuto di acciaio riciclato e un forno elettrico ad arco alimentato al 100% da energia rinnovabile.

Basse emissioni ambientali per la sostenibilità L'utilizzo di XCarb® consente una riduzione delle emissioni di CO₂ del 70% rispetto a prodotti simili realizzati con acciaio tradizionale. Questo acciaio innovativo sarà impiegato da Schneider Electric per la produzione dei nuovi armadi a pavimento PanelSeT SFN, progettati per proteggere quadri elettrici di grandi dimensioni destinati all'automazione industriale, alla distribuzione di energia e alle applicazioni elettroni-

che. L'acciaio XCarb® è rivestito con Magnelis®, un materiale che offre un'elevata resistenza alla corrosione, garantendo durabilità in ambienti operativi sfidanti.

Una collaborazione tecnica La collaborazione tra ArcelorMittal e Schneider Electric è il risultato di una stretta cooperazione tecnica durata diversi mesi, mirata a identificare il tipo di acciaio e rivestimento più adatti al progetto. Schneider Electric ha recentemente aperto un'officina di profilatura a basse emissioni di carbonio presso il suo stabilimento di Sarel, in Alsazia, Francia, per preparare parti di armadio in acciaio, mentre l'acciaio a basse emissioni di carbonio proviene dal centro di

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distribuzione di Reims, in Francia. Rohan Kelkar, Executive Vice-President della divisione Power Products di Schneider Electric, ha dichiarato: «In Schneider Electric, la sostenibilità è al centro della nostra missione. La partnership con ArcelorMittal è un passo significativo verso la realizzazione della nostra visione di Elettricità 4.0, unendo tecnologie digitali e elettrificazione per un futuro più sostenibile.» Cédric Bouzar, CEO di ArcelorMittal Downstream Solutions, ha sottolineato l'orgoglio nell'essere partner di Schneider Electric, evidenziando il contributo positivo alla sostenibilità e alla riduzione delle emissioni di CO2 nella catena del valore.

Impegno per la sostenibilità Schneider Electric, impegnata per l'azzeramento delle emissioni entro il 2030, punta a essere "net-zero ready" in tutte le sue attività e ha fissato obiettivi specifici per aumentare del 50% l'uso di materiali green, tra cui l'acciaio a basse emissioni di carbonio, nei suoi prodotti. L'azienda è anche membro dell'iniziativa Responsible Steel, promuovendo l'uso responsabile dell'acciaio nella produzione.

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TOP MAINTENANCE SOLUTIONS

RIPENSARE, RIDURRE, RICIRCOLARE L'adozione dell'economia circolare emerge come fondamentale per eliminare gli sprechi, promuovere il riutilizzo e favorire la sostenibilità a lungo termine, offrendo anche opportunità economiche e spinta all'innovazione: le soluzioni Danfoss Drives

Nell'odierno panorama globale, caratterizzato da un'economia guidata dalla crescente domanda di beni e servizi, emerge la necessità di una riflessione profonda sul modo in cui concepiamo, utilizziamo e smaltiamo i prodotti. Con il progressivo esaurimento delle risorse naturali e l'aumento dei rifiuti, diventa sempre più cruciale concentrarsi sull'eliminazione degli sprechi e sull'adozione di pratiche di riuso. L'economia circolare, ora ritenuta un pilastro fondamentale per costruire una sostenibilità a lungo termine, offre opportunità economiche e spinge all'innovazione.

La circolarità parte dal design L'economia circolare propone un nuovo approccio al ciclo di vita dei prodotti, superando il tradizionale modello "produci, usa, getta". Il focus è sul recupero dei materiali, il riutilizzo e la riduzione delle risorse impiegate. La sostenibilità di un prodotto inizia già nella fase di progettazione, dove vengono stabilite le specifiche operative, di produzione e di smaltimento. Le aziende, consapevoli di ciò, stanno rivisitando le loro strategie operative e promuovendo servizi di revisione e riparazione per estendere la durata dei prodotti in un'ottica sostenibile.

Nuovi comportamenti, nuovi modelli di business Prolungare la vita utile dei prodotti e favorirne il riuso sono tappe fonda-

mentali verso un'economia circolare. Il recupero delle parti di un prodotto giunto a fine vita, anziché lo smaltimento indiscriminato, diventa essenziale non solo per la sostenibilità, ma anche per sviluppare nuovi servizi e modelli di business. Danfoss ha adottato la politica delle "3R": Ripensare, Ridurre, Ricircolare.

Framework circolare Danfoss, attraverso l'approccio Rethink-Reduce-Recirculate, guida le politiche di innovazione e sviluppo. Il Danfoss Circularity Framework del 2022 mira a calcolare in modo misurabile la circolarità dei nuovi prodotti, identificando opportunità di miglioramento. "Rethink" implica cambiamenti nella progettazione e nell'approccio al decommissioning, "Reduce" si concentra sul contenimento del consumo di materiali ed energia, mentre "Recirculate" promuove il mantenimento in uso il più a lungo possibile. Entro il 2030, Danfoss si impegna a rendere oltre l'80% dei nuovi prodotti migliorativi in termini di circolarità e sostenibilità ambientale rispetto alle alternative disponibili.

Servizio Preventive Maintenance Il servizio DrivePro® Life Cycle offre soluzioni mirate, inclusa la gestione dei ricambi e la manutenzione predittiva. Il servizio DrivePro® Preventive Maintenance, in particolare, garanti-

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sce l'operatività ottimale degli azionamenti, riducendo i guasti e massimizzando la loro affidabilità e durata. Gli interventi specializzati di Danfoss Drives si basano su un'analisi dettagliata dello stato degli azionamenti, permettendo piani di manutenzione personalizzati per prevenire inconvenienti e prolungare la vita utile.

Servizio per i ricambi Anche il servizio DrivePro® Spare Parts contribuisce alla sostenibilità, offrendo ai clienti accesso rapido alle parti di ricambio necessarie per evitare la sostituzione dell'azionamento. Le opzioni di servizio, che includono componenti come schede elettroniche e moduli di potenza, garantiscono interventi tempestivi, riducendo i tempi di fermo macchina e supportando la durata utile degli azionamenti. La strategia "Rethink-Reduce-Recirculate" di Danfoss si traduce in azioni concrete, sottolineando l'impegno dell'azienda verso un futuro circolare e sostenibile.

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Cuscinetti orientabili a rulli per l'industria ALIMENTARE I cuscinetti SKF, dotati di grasso e tenute approvati, non solo rispettano i rigorosi requisiti normativi in materia di igiene, ma offrono anche una durata di esercizio superiore rispetto ai cuscinetti aperti, migliorando così gli standard di sicurezza nel settore alimentare

SKF ha lanciato sul mercato: i primi cuscinetti orientabili a rulli appositamente progettati per l'industria alimentare. Questa innovativa linea, conosciuta come SKF Food Line, è caratterizzata da grasso e tenute specificamente approvati per garantire la massima igiene. La sua progettazione non solo soddisfa i rigorosi requisiti normativi in materia di sicurezza alimentare, ma va oltre, offrendo una durata di esercizio superiore rispetto ai cuscinetti aperti tradizionali. Grazie a queste caratteristiche avanzate, la SKF Food Line rappresenta un significativo innalzamento degli standard di sicurezza nel settore alimentare, fornendo soluzioni affidabili e conformi alle esigenze più stringenti.

Sicurezza e affidabilità alimentari La gamma di caratteristiche dei cuscinetti Food Line contribuisce a minimizzare il rischio di contaminazione degli alimenti, migliorare l'affidabilità delle macchine e estendere gli intervalli di manutenzione. “Il nuovo cuscinetto orientabile a rulli SKF,

con grasso e tenuta conformi agli standard alimentari, migliora le prestazioni delle macchine e rispetta gli standard igienici”, afferma Benjamin Geiser, Application Specific Offer Manager di SKF. Il cuscinetto è completamente conforme agli standard del settore alimentare e offre una notevole capacità di carico.

netto è realizzato in acciaio ad alta resistenza alla fatica, appartenente alla classe di prestazioni Explorer. Ciò contribuisce ad aumentare la capacità di carico dinamico, ridurre le vibrazioni e la generazione di calore. In generale, i cuscinetti orientabili a rulli SKF Food Line offrono una durata di esercizio fino a tre volte superiore rispetto ai tipi aperti.

Tecnologia avanzata per l'industria alimentare

Benefici per la sostenibilità

Il cuscinetto è pre-riempito con grasso NSF di categoria H1, ottimizzato per l'utilizzo nell'industria alimentare. Una tenuta in gomma nitrile butadiene, approvata dalla FDA e dalla Comunità europea, impedisce l'ingresso di acqua, detergenti e agenti contaminanti, riducendo al minimo il rischio di fuoriuscite di grasso. La sua colorazione blu facilita la rilevazione visiva di eventuali frammenti di elastomero negli alimenti. Autoallineante, il cusci-

L'utilizzo di questo cuscinetto può contribuire alla sostenibilità, grazie alla tenuta a basso attrito che riduce il consumo di energia e le emissioni di CO2. La maggiore durata del cuscinetto riduce la frequenza di sostituzione e la domanda di materie prime, produzione e logistica. Inoltre, le perdite di grasso sono minime, riducendo le esigenze di riacquisto, rilubrificazione e smaltimento. Con il lancio di questo nuovo prodotto, SKF amplia ulteriormente la sua offerta per l'industria alimentare, completando il cuscinetto radiale a sfere Food Line presentato l'anno scorso.

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Accelerare l'introduzione di nuove terapie con bioreattori INNOVATIVI Sartorius ed Emerson: una partnership tecnologica rivoluzionaria per il settore biofarmaceutico

Emerson e Sartorius, azienda biofarmaceutica di spicco a livello internazionale, hanno collaborato per integrare il sistema di controllo distribuito (DCS) DeltaV™ di Emerson nella famiglia di bioreattori Biostat STR® di terza generazione di Sartorius. Questa innovazione, denominata Biostat STR di terza generazione per DeltaV di Emerson, offre una soluzione pre-ingegnerizzata che accelera il processo di portare sul mercato terapie che migliorano la qualità della vita dei pazienti.

Un salto tecnologico per la produzione biofarmaceutica L'integrazione del DCS DeltaV nei bioreattori Sartorius Biostat STR di terza generazione è un passo avanti cruciale per le aziende biotecnologiche. Spesso, la connessione delle apparecchiature di processo ai sistemi di automazione è un compito complesso e temporizzato. Questa collaborazione elimina tale complessità, consentendo una connessione agevole e veloce, riducendo fino all'80% il tempo di integrazione delle apparecchiature. Il risultato è un sistema che offre

maggiore automazione, riducendo la necessità di operazioni manuali e accelerando il time-to-market.

Tecnologie per la Biofarmaceutica I bioreattori Biostat STR di terza generazione integrati con il DCS DeltaV di Emerson sono progettati con tecnologie all'avanguardia, tra cui il marshalling elettronico DeltaV con dispositivi CHARM, riducendo operazioni di cablaggio e configurazione durante l'installazione. La facilità di integrazione con il controllore PK DeltaV e con i controllori delle serie S e M di Emerson è un altro punto di forza di questa innovazione.

Un passo verso l'industria farmaceutica digitale L'integrazione agevole dei bioreattori con il DCS DeltaV aiuta i produttori di biotecnologie a realizzare un impianto connesso, cruciale per raggiungere il livello 3 del modello di maturità degli impianti digitali Biophorum. Inoltre, l'accesso facilitato alle avanzate strategie di automazione e diagnostica del DCS DeltaV prepara il terreno per le tecnologie più predittive necessarie per il livello 4. Ogni passo verso la maturità digitale avvicina gli impianti all'operatività autonoma, garantendo una scalabilità più semplice e la replicazione di tecniche di installazione in diverse aree di processo o impianti in tutto il mondo.

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■Teledyne Flir

Adattatore per porte e ottiche termiche Un'ottica a 80° con ampio campo visivo, rivoluzionando il monitoraggio e la manutenzione. Compatibile con le termocamere fisse FLIR Serie Axxx e modelli portatili FLIR Exx, T5xx e T8xx, l'ottica permette di coprire ampie aree con meno termocamere. In ambienti di ispezione, come forni o serbatoi, offre maggiore efficienza catturando più scene

in un'unica immagine. In applicazioni di monitoraggio delle condizioni, l'ottica a 80° associata a una termocamera FLIR portatile consente ispezioni precise in spazi ristretti. L'adattatore per porte semplifica l'ispezione attraverso

aperture di terze parti. L'acquisizione di immagini più dettagliate facilita decisioni informate sull'identificazione di anomalie termiche, riducendo tempi di ispezione e migliorando la flessibilità degli ispettori.

■ Traco

■ Hoffman

Le serie THN 15UIR e THN 20UIR definiscono l'eccellenza dei convertitori CC/CC, con potenze rispettivamente di 15 e 20 watt e un campo di tensione d'ingresso ultra esteso di 12:1. Con dimensioni compatte 1”x1”, queste soluzioni offrono prestazioni eccezionali mantenendo un design affidabile. Queste serie sono progettate per affrontare ambienti estremi, operando senza degradamento da -40 °C a +70 °C. Certificazioni secondo norme rigorose come EN 50155, EN 45545-2 e EN 61373 testimoniano la robustezza di queste soluzioni, perfette per applicazioni ferroviarie, vibrazioni e sicurezza antincendio. Il design completamente incapsulato, con isolamento I/O rinforzato da 3000 VCA, sottolinea l'impegno per la sicurezza e la durata. Le serie THN 15UIR e THN 20UIR includono un collegamento dedicato al condensatore di permanenza o "holdup", eliminando la necessità di condensatori ingombranti.

La precisione nelle misurazioni metal-meccaniche è essenziale per garantire la qualità, la sicurezza e l'efficienza economica nella produzione. La ritaratura periodica degli strumenti di misura è un requisito fondamentale, contribuendo a rispettare gli standard di qualità e a ridurre i costi di responsabilità e di acquisto di nuovi strumenti. Hoffmann Group, in partnership con Trescal, leader mondiale nella taratura, offre un servizio completo e affidabile. Con un nuovo catalogo, Hoffmann Group consente alle aziende di accedere a una rete di centri di taratura in tutta Europa, semplificando il processo e fornendo un unico punto di riferimento. La procedura di ritaratura è efficiente e rapida, con il ritiro e la consegna degli strumenti gestiti direttamente da Hoffmann Group.

Convertitori CC/CC

Ritaratura degli strumenti di misura

■Melchioni Ready

Prodotti chimici industriali Melchioni Ready, nel suo assortimento del brand LTF, offre prodotti chimici industriali ICP con applicazioni nei settori idraulico, aria condizionata, sanificazione, nautica, industria, ferramenta e automobilistico. Il catalogo comprende gel antisettici, pulitori, detergenti, sgrassanti, oli, grassi, prodotti tecnici per segmenti specifici, zincanti, vernici e traccianti. La selezione di lu-

brificanti e sbloccanti include un lubrificante multifunzione e uno sbloccante protettivo, entrambi versatili e idrorepellenti. Vernici e traccianti offrono soluzioni fluorescenti per la marcatura su diverse superfici. Olii e grassi, come l'olio da taglio e da filettatura, sono progettati per applicazioni in industria meccanica, gom-

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ma, plastica e legno. La gamma comprende anche colle multiuso ICP, ideali per incollare materiali diversi come legno, plastica, vetro, carta e metalli, grazie al loro erogatore regolabile. La varietà di prodotti offerti da Melchioni Ready risponde alle esigenze di professionisti e hobbisti, garantendo soluzioni affidabili e versatili.

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PRODOTTI DI MANUTENZIONE

■Hydac

Sistemi multipurpose I sistemi multipurpose per Testing, Maintenance e Service sono delle unità meccatroniche sviluppate e sviluppabili ad hoc per offrire una risposta concreta alle più attuali e concrete necessità di automazione. Trovano impiego in molteplici ambiti dalle macchine operatrici a quelle agricole, a quelle utensili sino agli impianti siderurgici, con finalità di Testing, Ser-

vice e Maintenance di qualsiasi impianto o componente oleodinamico. Si tratta di sistemi elettroidraulici multifunzionali, automatizzati e interconnessi, delegabili ad esempio alle fasi di produzione a fine linea come controllo qualità, collaudo e Testing,

o alla manutenzione e al Service, o semplicemente al monitoraggio continuo dei parametri macchina o impianto. Totalmente scalabili e modulari, sono progettate seguendo un’architettura d’automazione che, in relazione alle specifiche richieste.

■Netsurf

■ GMC Instruments

Nell'era in cui la sostenibilità e l'efficienza energetica sono al centro delle strategie aziendali, l'Energy Analytics System (EAS) è una piattaforma completa per il monitoraggio e l'ottimizzazione dei consumi energetici aziendali. Accessibile sia in modalità cloud che on-prem, offre una soluzione flessibile per la raccolta e il monitoraggio in tempo reale dei consumi di energia elettrica, gas, acqua e altre utility industriali.Ciò che rende unica l'esperienza con EAS è la generazione automatica di report basati su indicatori chiave di performance (KPI). Questi report forniscono una panoramica dettagliata dei livelli di consumo rispetto agli obiettivi mensili, facilitando la valutazione delle performance energetiche aziendali. EAS non si limita al monitoraggio passivo; integra un sistema di allarme per segnalare valori anomali.

Il PROFITEST|Prime è uno strumento All-in-One AC/DC per verifiche elettriche in una vasta gamma di applicazioni. Con un design intuitivo, permette misurazioni su macchinari, quadri, elettronica, e altro senza la necessità di cambiare strumenti. Garantisce la conformità alle norme internazionali e offre una gestione dati efficiente. Le sue caratteristiche principali includono misure fino a 1000 V AC/DC, verifica di guasti, misurazione di resistenze, verifica dell'isolamento, misure di polarizzazione, test dielettrici, verifica di interruttori differenziali e altro ancora. È un investimento efficiente in termini di tempo e risorse. Il PROFITEST|Prime rappresenta un avanzato strumento All-in-One AC/DC per verifiche elettriche in una vasta gamma di applicazioni, garantendo la conformità alle norme internazionali e semplificando notevolmente le operazioni di misura e verifica.

Energy Analytics System

Strumento di verifica All-in-One

■Getecno

Giunti a lamelle per sistemi di collaudo I giunti a lamelle a gioco zero di RULAND possono trasmettere coppie elevate, hanno un’alta rigidità torsionale e sono in grado di compensare tutte le forme di disallineamento dell’albero, e sono pertanto adatti ai requisiti dei sistemi di collaudo, misurazione e verifica. Disponibili in versione a raccordo singolo o doppio, permettono al progettista

di conformare le prestazioni del giunto ai requisiti dell’applicazione. I giunti a lamelle sono costituiti da due mozzi in alluminio anodizzato e da diverse rondelle piatte (lamelle) in acciaio inossidabile. Nel caso dei giunti a lamelle nella

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versione a raccordo singolo, le rondelle sono direttamente fissate ai mozzi. Nella loro versione corta sono una soluzione per le applicazioni che richiedono dimensioni di installazione compatte.

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• Sede di Brescia: Roncadelle - via F.lli Cervi 20 tel: 030 2584777 - brescia@tosoni.it • Filiale di Milano: Cinisello Balsamo - viale F. Testi 145 tel: 02 6122241 - milano@tosoni.it • Filiale di Bergamo: Treviolo - viale Europa, 52 tel +39 035 691224 - bergamo@tosoni.it

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PRODOTTI DI MANUTENZIONE

■Ital Control Meters

Stazione

Il misuratore FLUXUS F/G 831, distribuito in Italia da Ital Control Meters è certificato per operare in “zona 1” secondo le norme ATEX/IECEx, quindi sostanzialmente senza alcuna limitazione di impiego in zone a rischio di esplosività. È uno strumento che garantisce l’applicabilità in ogni immaginabile condizione di esercizio, senza limitazioni di aggressività chimica del fluido o di pressione ed anche di temperatura (dispone di trasduttori per temperature da -190°C fino a +630°C). Inoltre garantisce misure stabili ed affidabili anche per fluidi non omogenei (liquidi con solidi e/o gas sospesi oppure anche gas con percentuali consistenti di liquidi sospesi) ed in condizione di particolare turbolenza. Fluxus F/G831 offre anche un’interfaccia verso l’utente di eccezionale flessibilità, con qualsiasi protocollo bidirezionale di comunicazione (Modbus, Profibus, Fieldbus, Hart, …) inclusa la parametrizzazione e l’analisi diagnostica anche con connettività wireless.

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■ Siemens

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Innovazione per l’industria alimentare

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Siemens, con la sua vasta esperienza, offre soluzioni hardware e software integrate. Queste soluzioni collegano il mondo reale a quello virtuale attraverso l'approccio olistico orientato alla sostenibilità. Ciò comprende l'automazione tradizionale, la simulazione del ciclo di vita del prodotto tramite il digital twin e soluzioni chiavi in mano per magazzini automatici e intralogistica. Queste soluzioni migliorano l'efficienza e la sostenibilità delle produzioni alimentari. La partecipazione di Siemens a Cibustec 2023 offre alle aziende alimentari l'opportunità di scoprire le ultime innovazioni tecnologiche. Siemens è impegnata a sostenere il settore nell'adattamento alle sfide mutevoli, riducendo gli sprechi e migliorando la qualità dei prodotti. Questo impegno mira a rendere l'industria alimentare più competitiva e a soddisfare le esigenze dei consumatori finali.

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tecnologia IMC Service per il controllo e la gestione del parco scaricatori condensa.

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piattaforma utilizzabile su intranet aziendale, con possibilità di installazioni locali.

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PRODOTTI DI MANUTENZIONE

■Finder

Programmable Logic Relay Finder risponde alla crescente richiesta di dispositivi compatti ad alte prestazioni nell'automazione industriale e terziaria con il Programmable Logic Relay OPTA. Questo versatile relè, adatto a complesse automazioni, offre soluzioni in settori come la distribuzione energetica, il controllo inverter, la gestione dell'il-

luminazione di sicurezza e l'HVAC a prezzi competitivi. Grazie alla partnership con Arduino Pro, può essere programmato utilizzando Arduino IDE o il software PLC IDE 1.0.3.1 basato sulla norma IEC61131-3. Inoltre, è disponibile un alimentatore dedicato con protezioni contro sovratensioni, sovratemperature e cortocircuiti,

garantendo una tensione stabile a 24 V DC.

■RS Components

Piattaforma Purchasing Manager L'implementazione di RS Purchasing- degli acquisti da comManager™ presso I.M.D. Generators plesse ricerche. Inoltre, ha portato notevoli vantaggi opera- RS PurchasingManativi. I tecnici responsabili dell'approv- ger™ offre un controlvigionamento possono ora consulta- lo costante delle spese re documentazione, certificazioni e attraverso report sugli ordini effetschede tecniche dei prodotti, sempli- tuati, riconducibili ai singoli centri di ficando la selezione dei componenti costo, contribuendo a una gestione più CL adatti e alleggerendo i colleghi più efficiente delle risorse finanziarie. LInax PQ5000 Manut.qxp_Layout 1 17/07/23 09:48 Pagina 1

L'adozione di RS PurchasingManager™ ha notevolmente migliorato l'efficienza e la precisione del processo d'acquisto, riducendo il rischio di errori umani e consentendo una consegna più rapida dei prodotti necessari per la produzione.

LINAX|PQ5000CL L’ANALIZZATORE DI POWE QUALITY PER SMART GRID

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La sfida per applicazioni nelle reti intelligenti: combinare i dati di misura con le nuove esigenze dei clienti, e metterli in relazione —> flessibilità, valori in tempo reale, integrazione a sistemi di controllo esistenti oppure connessione a nuove soluzioni, connettività, base per analisi specifiche, sicurezza informatica. • Misura di Power Quality in conformità IEC 61000-4-30 Ed. 3 classe A • Misurazione dell’energia in conformità IEC 62053-22 Classe 0,5 • Sistema flessibile per la gestione combinata fino a 10 linee • Misurazione sincronizzata per tutte le linee monitorate • Report di conformità immediato con visualizzazione degli eventi via PQEasy tramite web browser (Es. Report EN50160) • Contatore tariffario di rete (acquisto e consegna)

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• Registrazione degli eventi di tensione e corrente (IEC 61000-4-30 Ed. 3) • I valori di corrente sono sincroni nel tempo rispetto alla tensione (IEC 61000-4-30) • Diverse interfacce di comunicazione (Modbus TCP/IP, Modbus RTU, REST API, EIEC 61850, Cloud con MQTT, Webbrowser) consentono elevata flessibilità di connettività a sistemi di livello superiore • Implementazione rapida con una solida tecnologia di misurazione

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PRODUCT PROFILE

La digitalizzazione è la chiave per il successo del manifatturiero Le aziende manifatturiere che hanno ottimizzato il proprio percorso di trasformazione digitale (DX) hanno visto aumentare i profitti del 40%. Lo studio IDC “Shaping the Future of Manufacturing”, commissionato da IFS ha rivelato il livello di trasformazione digitale (DX) e identifica le aree in cui le organizzazioni manifatturiere possono massimizzare la loro crescita. Questo studio che ha coinvolto 160 senior decision maker appartenenti al settore manifatturiero in Europa, America e Asia, sottolinea che un’analisi dei piani di investimento futuri, la strategia IT e le relative sfide consentono lo sviluppo delle aziende manifatturiere. IFS, azienda globale di Cloud Enterprise Software, rappresentata in esclusiva in Italia da FI Solutions, ha messo in evidenza attraverso questo studio, i principali ostacoli delle aziende manifatturiere, come l'aumento del costo della manodopera (61%), delle materie prime (42%) e i problemi che coinvolgono la catena di approvvigionamento (42%) che continuano a essere prioritari. Tuttavia, l'urgenza di affrontare queste sfide ha fatto sì che le aziende manifatturiere non differenziassero le proprie attività. Nel complesso scenario economico internazionale, i produttori devono adattare i loro modelli di business e concentrarsi su aree che si distinguono dai tipici settori di riferimento.

fatti a investire in iniziative digitali per supportare le operazioni di core business. Quelle che hanno superato con successo le fasi pilota del proprio percorso di trasformazione digitale, perseguono attivamente la maturità digitale e stanno registrando un aumento dei profitti. L'indagine mostra che le organizzazioni manifatturiere che riportano un livello ottimizzato di DX hanno visto aumentare i profitti del 40%, mentre quelle con una maturità DX meno avanzata hanno subìto una riduzione dei profitti nell'ultimo anno fiscale. È fondamentale che i produttori continuino a riconoscere l'importanza di far progredire le loro iniziative digitali. Tuttavia, per garantirne il successo, è necessario trovare un equilibrio tra gli investimenti DX e le priorità di business. Non conforta rilevare che il 62% delle aziende manifatturiere intervistate non abbia ben chiaro il ROI derivante dalle proprie iniziative di trasformazione digitale. Se la situazione persisterà, i produttori rischieranno di perdere il proprio vantaggio competitivo e di mettere a repentaglio la portata e l'implementazione di iniziative future. Per avere successo, oggi le aziende devono seguire l'esempio delle organizzazioni manifatturiere che si impegnano attivamente con nuovi ecosistemi (28%), creano nuovi

flussi di entrate (26%) e/o esplorano nuovi mercati (25%) per ottenere un vantaggio sui concorrenti. I risultati dell’indagine mostrano che i maggiori guadagni in termini di ROI derivano dalle iniziative di trasformazione digitale che vanno al di là dei progetti pilota e dall'implementazione di una strategia DX matura che contribuisce a gestire al meglio processi e persone. La ricerca ha rivelato inoltre che i benefici in termini di ROI vengono raggiunti o addirittura superati attraverso iniziative digitali mature mirate allo sviluppo di nuovi modelli di business (51%) e al coinvolgimento di nuovi ecosistemi (37%). Maggie Slowik, Global Industry Director for Manufacturing di IFS, ha dichiarato: "Le aziende manifatturiere sono sottoposte a una crescente pressione per differenziarsi in un panorama caratterizzato dalla volatilità, pur mantenendo l'agilità, requisito essenziale per costruire la propria resilienza operativa. Siamo consapevoli che la maturità digitale abbia un impatto sui profitti. Tuttavia, senza trasparenza e ROI misurabile, sarà sempre più difficile per le aziende manifatturiere scalare e ottenere benefici tangibili dai loro investimenti." Una copia dello studio di IDC, commissionato da IFS, "The Future of Manufacturing" (doc #EUR150205923, aprile 2023), è disponibile sul sito FI Solutions (fisolutions.it)

Come evidenzia lo studio, la trasformazione digitale (DX) è saldamente presente nelle roadmap strategiche delle aziende manifatturiere: più della metà (53%) continua in-

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PRODOTTI DI MANUTENZIONE

■Parker Hannifin

Filtrazione del carburante I filtri a barriera CDFX-B per l'acqua privi di SAP presso verranno presentati presso l’Inter Airport Europe 2023, un evento mondiale per il settore aeroportuale in programma a Monaco di Baviera dal 10 al 13 ottobre. Questi filtri, conformi alla seconda edizione dell'EI-1588 e approvati da JIG/A4A/CSA, offrono opzioni di

montaggio flessibili per sostituire i monitor SAP e garantiscono l'eliminazione sicura di acqua e contaminanti dal carburante per l'aviazione. Parker presenterà anche altri prodotti di filtrazione all'avanguardia, inclusi filtri VF-65 e ACOX per alloggiamenti compatti, sensori Waterin-Fuel (WIF™) e dispositivi di mo-

nitoraggio della contaminazione da particelle LaserCM230.

fica l'implementazione, consentendo a un singolo DataMan 380 di superare molti lettori convenzionali. La tecnologia di intelligenza artificiale velocizza il throughput, distinguendo rapidamente simbologie miste e consentendo una maggiore velocità di produzione senza compro-

mettere la precisione nella lettura dei codici. Il DataMan 380 è ideale per applicazioni logistiche e produttive come il pick-and-place robotizzato, la scansione di confezioni su pallet e la lettura di codici a barre su pneumatici. Si tratta di una soluzione avanzata che migliora significativamente le operazioni industriali.

■Cognex

Lettore di codici a barre Un lettore di codici a barre a montaggio fisso DataMan 380, progettato per migliorare l'efficienza in applicazioni di logistica e produzione. Questo lettore utilizza un avanzato imager ad alta risoluzione e l'intelligenza artificiale per massimizzare il throughput e la velocità di lettura dei codici a barre 1D e 2D. L'ampio campo visivo sempli-

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THE FACTORY IN THE COUNTRY

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MANUTENZIONE & TRASPORTI

L’asset management e la gestione FINANZIARIA delle flotte Nel trasporto pubblico locale permane una differenza di impostazione significativa fra i grandi gestori di dimensioni europee e gli operatori locali che, pur di natura privatistica sono costituiti da società controllate da enti locali: la gestione finanziaria della flotta

Le origini del problema

Alessandro Sasso, Coordinatore Sezione Trasporti, A.I.MAN.

Fin dall’origine del trasporto pubblico motorizzato, che risale alla prima metà del Novecento, i parchi veicolari hanno rappresentato un asset finanziario vero e proprio per la natura privatistica dei gestori, spesso legati anche societariamente ai costruttori di autobus e autocorriere. L’epoca delle cosiddette “pubblicizzazioni”, avvenuta nel secondo dopoguerra, ha modificato questa impostazione per l’avvento di soggetti che, legati alle pubbliche amministrazioni, avevano quale obiettivo l’efficacia dell’offerta a discapito dell’efficienza legata alla sua produzione. I parchi veicolari si sono conseguentemente adattati sia nella consistenza che nella varietà degli stessi. I grandi gruppi privati, anche dopo le trasformazioni nel frattempo avvenute, mantengono una forte capacità di gestione finanziaria quando non sono essi stessi emanazione di istituti di credito o proprietà di fondi di investimento. Nel settore “pubblico” tuttavia, a valle delle molte riforme del settore che in tutta Europa hanno introdotto i concetti di contratto di servizio e monopolio “per il mercato”, con trasformazione dei gestori in società di diritto privato, permane diffuso un approccio che trascura spesso la gestione degli asset dal punto di vista finanziario, facendo mancare a numerose società di traporto pubblico l’elemento centrale del classico trio “amministrazione, finanza e controllo”,

MANUTENZIONE & ASSET MANAGEMENT

rendendo la governance problematica e fortemente dipendente dalla disponibilità di finanziamenti pubblici. Questo descritto è uno dei fenomeni alla base della forte differenziazione in atto fra aziende in grado di produrre piani di autofinanziamento per il rinnovo delle flotte e società con bilanci in sofferenza che possono far fronte ai soli finanziamenti pubblici previsti dai contratti di servizio.

L’unica via di uscita Le aziende di trasporto pubblico urbano italiane, caratterizzate da dimensioni ridotte se valutate su scala europea, hanno oggi la necessità di un recupero di efficienza che non può che passare anche da un corretto approccio alla gestione finanziaria dei parchi veicolari, se vogliono darsi orizzonti di “business continuity” che guardino oltre al decennio. Il tema è reso ancora più urgente dalla ormai avviata “transizione” che sta portando soprattutto in ambito cittadino alla sostituzione dei parchi autobus con veicoli totalmente elettrici, caratterizzati da diversi costi del ciclo di vita (LCC) e da una vita utile più elevata, con la ulteriore complicazione di dover prevedere uno o più cambi batterie durante tale ciclo di vita. A ciò si aggiunge la complicazione del portafoglio stesso degli asset, con un ritorno delle infrastrutture (sotto forma di impianti di ricarica overnight o lungo i percorsi)

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MANUTENZIONE & TRASPORTI riproponendo quel modello dei primi del Novecento che grazie alle reti filotranviarie aveva abituato i gestori a considerare il trasporto pubblico quale “sistema” e non come semplice servizio da svolgere con veicoli “usa e getta”. Che fare dunque? Il processo di gestione del valore economico degli asset (asset management) deve necessariamente essere strutturato secondo pochi ma fondamentali passaggi, da svolgersi con l’ausilio di professionalità non facili a trovarsi e di strumenti software pensati per tale scopo: ■ individuazione delle risorse aziendali destinate a gestire il processo: si tratta della costituzione di un gruppo di lavoro possibilmente partecipato da esperti esterni con un forte skill tecnico e da responsabili dell’azienda sia dal punto di vista tecnico (maintenance manager terzo livello UNI EN 15628, se presente, direttore o responsabile tecnico, CFO, direzione acquisti); ■ censimento degli asset tecnici: veicoli su gomma e su ferro, impianti di alimentazione/ricarica, infrastrutture vanno non solo catalogati (cosa semplice se esiste un software di gestione della manutenzione che gestisca le anagrafiche degli asset) ma anche caratterizzati dal punto di vista della vita utile, dello storico delle manutenzioni dei valori economici correnti. Non tutti i CMMS (Computerized Maintenance Management System) risultano realmente adatti da questo punto di vista; ■ valutazione del parco e degli impianti dal punto di vista sia amministrativo sia tecnico; se la prima accezione risulta relativamente semplice trattandosi di fatto di un mero calcolo contabile degli ammortamenti, la seconda necessita metodi rigorosi e non sempre disponibili in letteratura; per la valorizzazione dei parchi autobus torna utile lo standard UNI 11282:2008 “Manutenzione dei mezzi di trasporto collettivo - Valutazione e valorizzazione di flotte di rotabili su gomma” che consente di rappresentare il più correttamente possibile il valore associabile al bene; lo stesso infatti subisce necessariamente influenza dei fenomeni tecnici che dipendono dall’effettivo utilizzo dei beni e dal loro stato di conservazione. Vanno inoltre svolte considerazioni relative ai fattori di mercato che possono eventualmente influire sul prezzo dell’usato,

laddove questo rappresenti una variabile significativa; ■ la formazione continua delle risorse coinvolte in questo processo è anch’essa da svolgersi, in parallelo con l’impostazione di un vero e proprio standard interno aziendale da monitorare mediante idonei indicatori di prestazione. Si tratta di un aspetto imprescindibile per mantenere nel tempo la capacità di governare aspetti finanziari che hanno nella natura tecnica dei beni la principale caratteristica; ■ infine, come per ogni sistema di gestione è necessario programmare audit periodici anche a cura di soggetti terzi, non necessariamente organismi certificati ma con le idonee competenze, per supportare nel tempo il processo.

In sintesi Molte aziende a controllo analogo, partecipate cioè da enti pubblici si trovano ad operare grazie a contratti in house e risultano sulla strada di un difficile risanamento. Le nuove tecnologie di propulsione degli autobus e gli investimenti in sistemi di trasporto rapido di massa a impianto fisso impongono una nuova centralità ad una gestione degli asset al tempo stesso tecnica e finanziaria, per affrontare la quale occorre dotarsi di processi, strumenti software e professionalità specifiche.

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JOB & SKILLS DI MANUTENZIONE

Competenze per il Problem & Solving: la Root Cause Analysis Esplorazione degli strumenti, dalla “Causa vs Effetto” al “Metodo dei 5 Perché”, per affrontare sfide deterministiche e probabilistiche con proattività e precisione

L’analisi delle cause, radicata nel problema, rappresenta la sfida principale nello sviluppo di una soluzione ai problemi. Diversi sono gli strumenti metodologici disponibili, e la scelta dello strumento è direttamente collegata al modello rappresentativo del problema identificato. L’analisi “Causa vs Effetto” può essere efficace in presenza di modelli deterministici, spesso gestita attraverso il “metodo dei 5 perché”. Tuttavia, le prospettive cambiano se il problema ha una matrice probabilistica o quando la conoscenza delle cause è affrontata in fase progettuale, consentendo di prevedere e correggere preventivamente le possibili falle del sistema. Come affermava l’ottimista Murphy, “Ogni evento generico si combina con la totalità degli altri eventi casuali, in modo da avere sempre la peggiore combinazione di eventi possibile”. Francesco Gittarelli, Segretario Generale A.I.MAN e Coordinatore Sezione Manutenzione & Formazione.

L’analisi delle cause rappresenta uno dei pilastri delle metodologie di Problem & Solving ed è fondamentale in quanto l’azione correttiva (Solving) deve essere finalizzata alla soluzione radicale del problema, ovvero la eliminazione della causa radice. Nel Problem & Solving l’analisi delle cause, spesso, viene affrontata con il metodo dei 5 perché. Chiariamo subito che il metodo 5Way, pur cercando di andare in profondità nella analisi delle cause, non è comunque la Root Cause Analysis

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Il metodo dei 5 Perchè è molto utilizzato perché è intuitivo e per questo di facile applicazione. Una facilità che però, a volte, ne impedisce di valutarne l’inefficacia se non, addirittura, portare all’errore nell’applicarlo. L’applicazione del 5Why prevede infatti una successione di domande ( il perché del perché) che via via approfondiscono la conoscenza della cause che hanno portato al guasto, esempio: W1:il problema A è causato da B, w2:il problema B è causato da C, w3: il problema C è causato da D, w4: il problema D è causato da E w5: l problema E è causato da F. Quindi individuiamo nella causa F la condizione che ha dato origine al tutto, rimuovendo F , si risolve il problema A. Ma questa soluzione è incompleta, in quanto non è vero che A è stata causata solo da B ma potrebbe essere stata causata da B1, o B2 o altro. Quindi esistono più risposte alla stessa domanda, ovvero più cause “indipendenti”. Per esempio: Modo di Guasto: motore elettrico bruciato Causa 1: picco di corrente determinato dal carico (pompa intasata) Causa 2: blocco cuscinetto albero motore. A queste (o altre ancora) cause indipendenti, va poi associata l’analisi dei 5 why ( cause dipendenti)

La Root Cause Analysis- RCA La RCA è una metodologia che diventa necessaria in presenza di eventi di rilevante gravità, (disastri ferroviari, ambientali etc) ma non si

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JOB & SKILLS DI MANUTENZIONE presta nei casi determinati da azioni criminali (dolo). Il presupposto della RCA è che non bisogna cercare il colpevole ma occorre prendere in considerazione tutto il sistema che può aver creato le premesse all’accadimento. Questo perché il «sistema» può contenere delle falle, ovvero dei “buchi“ nascosti e quindi può determinare quell’errore che crea le condizioni per il manifestarsi dell‘ l‘errore umano Sarà quindi necessario scavare in profondità, andando anche lontano nel tempo, a partire dal progetto fino al suo utilizzo più recente. Quindi, non solo indagare sul come un fatto possa essere avvenuto, ma perché è avvenuto. Per far questo diventa utile utilizzare strumenti di brainstorming (diagramma di Ishikawa) per individuare i fattori di processo, o la tabella per la descrizione cronologica degli avvenimenti (carta EFC -eventi e fattori casuali). L’errore umano non si può eliminare, però si può rendere difficile sbagliare, oppure attivare difese in grado di arginare le conseguenze di un errore che si è verificato Per arrivare a questo bisogna operare un cambio di paradigma. Occorre considerare l’errore come fonte di apprendimento. Per evitare il ripetersi delle circostanze che hanno portato a sbagliare occorre promuovere la cultura dell’imparare dall’errore e non a nasconderlo.

Il modello del formaggio svizzero (modello di Reason) Immaginiamo di sovrapporre tre fette di formaggio svizzero (coi buchi). Le “fette” rappresentano le difese del sistema. I “buchi” sono invece i difetti del sistema. Il nome si rifà alla esemplificazione grafica che J. Reason diede per descrivere in quale modo può manifestarsi un evento avverso. Reason infatti immagina quella particolare condizione che vede le tre fette poste in modo tale da determinare una coincidenza nella posizione dei buchi, attraverso i quali l’errore può, quindi superare la barriera posta con le fette e rendere possibile l’evento negativo.

Comportamenti a rischio I comportamenti a rischio, che possono generare errori o incidenti nella pratica lavorativa, possono derivare da: ■ usi errati o impropri dovuti a mancata percezione del rischio ■ motivi di urgenza ■ mancata comprensione del funzionamento

del prodotto/servizio ■ difficoltà di esecuzione delle operazioni richieste ■ Sovrastima delle proprie capacità ■ Sottostima del pericolo ■ Disordine ■ Distrazione La RCA è quindi una metodologia che presenta l’incidente come l’evento finale non voluto di un percorso che parte dalle cosiddette ■ latent condition (condizioni organizzative e di contesto di lavoro con lacune, inefficienze ed errori di tipo progettuale) ■ latent failure (condizioni concrete in cui gli individui si trovano ad operare), ■ active failure (azioni non sicure, errori umani e violazioni, che portano all’insorgere dell’incidente).

Relazione finale Ogni progetto di analisi con la RCA si conclude con un rapporto finale Nel rapporto occorre riportare tutte le informazioni e le indicazioni che sono maturate durante l’attività quali: ■ il flow-chart di descrizione degli eventi, ■ i diagrammi che classificano le cause profonde identificate e i fattori contribuenti, ■ il piano di implementazione delle azioni di miglioramento proposte dal gruppo di lavoro. ■ informazioni relative alla sicurezza. Le azioni saranno valutate e decise dalla Direzione che ne valuterà fattibilità e affidabilità. I risultati ottenuti saranno resi visibili in modo da diffondere la validità delle azioni di miglioramento.

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APPUNTI DI MANUTENZIONE

Manutenzione e Intelligenza artificiale Scopriamo come la tecnologia digitale, dall’IA alla realtà aumentata, affianca e potenzia l’abilità umana, proiettando il settore verso nuove prospettive. Affrontiamo le sfide della carenza di manodopera specializzata e sveliamo se l’IA può essere il virtuoso che colma il divario, mantenendo l’uomo al centro

Maurizio Cattaneo Amministratore, Global Service & Maintenance

Fare innovazione, creare e moltiplicare valore ai confini del caos è Human Driven, Digital Driven o una buona combinazione di entrambi? Questi e altri interrogativi hanno condotto Alberto De Toni e Alberto De Zan nel 2018 a fare una riflessione che oggi noi riproponiamo formulando un ulteriore quesito più vicino alle aspettative della Manutenzione: L’intelligenza artificiale (IA) oggi è uno degli argomenti più attuali ma che dire della IA nella Manutenzione? Quali prospettive abilita? Quali opportunità nasconde? Bisogna riconoscere che l’innovazione nel segmento Digital Driven è tumultuosa e oggi possiamo comprendere in esso l’Intelligenza Artificiale, Internet delle Cose, Big Data, Realtà Aumentata e altre diavolerie che si stanno integrando sempre più nel segmento Human Driven postulato da De Toni. I manutentori hanno osservato con attenzione l’evoluzione delle tecnologie digitali e non solo per i sistemi informativi, da sempre elemento di coordinamento e controllo della manutenzione. Negli anni ’80 ci fu un gran parlare in manutenzione dei sistemi esperti. Allora fra mille difficoltà si era nel pieno di una fase di digitalizzazione della manutenzione, tuttavia, non mancavano pionieri e innovatori. La Francia in questo settore era all’avanguardia dato che l’enorme patrimonio di conoscenze accumulato con il nucleare si riversò in quel periodo nelle pratiche di manutenzione dando vita a diversi esperimenti con i Si-

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stemi Esperti. In un viaggio organizzato nel 1985 da AFIM-ACTIM, quale rappresentante di Aiman ebbi modo di constatare di persona le risultanze di quelle pratiche, assai modeste per le aspettative di allora. Alla fine degli anni ’80 non c’erano sistemi efficienti per trattare i sempre più numerosi dati diagnostici, quelli che oggi definiremmo Big Data, mentre con la IA ciò che allora sembrava impensabile oggi è divenuto possibile. Alla IA si aggiungono i risultati ottenuti e ottenibili con la realtà aumentata sempre più utilizzata dai maggiori produttori di macchine per supportare le azioni di manutenzione. Nel numero scorso della nostra rubrica (Maintenance Crisis, MA&M, ottobre 2023) avete sperimentato il grande bisogno di manodopera tecnica specializzata e il rischio rappresentato dal ritiro in pensione dei cd boomers, con un divario rispetto ai nuovi assunti calcolato in 100.000 addetti anno da qui al 2030 dei quali circa il 5-10% (in relazione al settore) manutentori. Ci sono stati anche altri riscontri da rileggere sul futuro del lavoro in Manutenzione (La manutenzione… aspettando l’Industria 4.0, MT&M, dicembre 2018). Ci viene spontanea allora una domanda: posto che c’è una oggettiva carenza occupazionale di tecnici in Manutenzione e se ne prospetta una ancora più grave: può l’IA sopperire almeno in parte a tale carenza sostituendo alcune posizioni manutentive con opportuni algoritmi o vantando per

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APPUNTI DI MANUTENZIONE esse una crescente esperienza e produttività acquisibili con la IA? Potrebbe essere una buona occasione. Perché se così non fosse dovremmo intervenire da subito sul sistema scolastico mobilitando almeno in parte quei due milioni di giovani italiani che non studiano e non lavorano e indirizzandoli verso competenze tecniche indispensabili alla crescita tecnologica e sociale del nostro paese. Secondo De Toni, le innovazioni Human Driven sono essenziali per lo sviluppo di soluzioni creative che consentono di aumentare il valore di ogni (singolo) impiego delle conoscenze possedute; mentre le innovazioni Digital Driven sono invece decisive per la moltiplicazione dei possibili impieghi della stessa conoscenza, moltiplicandone così anche il valore ricavabile dal loro riuso. La IA promuove entrambe? Cioè, in altre parole: è possibile fare leva su una maggiore automazione “intelligente” in una situazione dove non abbiamo abbastanza tecnici di manutenzione ed ancor meno ne avremo in futuro rispetto alla bisogna? Quanto vale l’apporto di ciascun tecnico per il mantenimento in efficienza dell’intero sistema? Ci sono attività surrogabili o che consentano perlomeno di migliorare la produttività del singolo manutentore al punto da compensare i crescenti fabbisogni di personale nella manutenzione dei sistemi? Le tecnologie digitali, anche quelle più avanzate, non sono tutto. Ricordate nella logica della fabbrica a luci spente il robottino di manutenzione che ripara il robot di produzione in linea e senza interrompere il ciclo produttivo? Ne abbiamo dato riscontro Luciano Furlanetto ed io in Manutenzione a Costo Zero (Isedi, 1985). Non fu solo teoria. In Italia abbiamo avuto nella seconda parte degli anni ’80 la rilevante esperienza di Cassino, che fu un prototipo di fabbrica automatica all’avanguardia per l’epoca, poi superato dal modello di Azienda Hotel nel decennio successivo. Con meno automazione e più attenzione alla catena di fornitura. Le esperienze di automazione più avanzate hanno dimostrato che, perlomeno in manutenzione, il fattore umano, come lo aveva definito il compianto Giuseppe Meneguzzo (Past President di Aiman), era ed è tutt’oggi un elemento determinante. Come gli esoscheletri possono dare una mano alla persona sul piano fisico, la IA

può potenziare nella persona le risorse intellettuali. Questo mi pare l’approccio corretto. La formazione e l’adeguamento delle competenze dei tecnici di manutenzione, in un contesto di sviluppo tumultuoso della tecnologia e di cambiamenti epocali legati alla transizione Green, richiede un impegno notevole di risorse e l’assimilazione di nuovi approcci e conoscenze. Analogo ragionamento vale per migliorare l’efficienza e i ritorni economici rispetto agli obiettivi della decarbonizzazione. La formazione, non solo in manutenzione, non è quindi cosa da poco e se venisse potenziata e accelerata dalle innovazioni Digital Driven ecco che il transitorio risulterebbe più accettabile oltre che meno oneroso e altresì rispettoso dei tempi di apprendimento del personale tecnico. Per cogliere queste possibilità e potenzialità, occorre fare di più, e più in fretta. Le necessità formative potrebbero risolversi oltre che nei programmi di Scuole Tecniche e Università anche con i Fab Lab, quei centri per addestrare i giovani al pensiero creativo e al coding, pietre miliari per le future generazioni di tecnici. In un recente passato l’automazione costituì un problema sociale a causa della credenza (falsa) che l’automazione spinta avrebbe cancellato numerosi posti di lavoro. Invece pur trasformando numerose mansioni il saldo occupazionale fu zero se non in crescita. Richiese, questo sì, un adeguamento formativo e profondi cambiamenti di mentalità. In manutenzione non ci saranno ripercussioni sociali causate dalla diffusione della IA e dal timore per il posto di lavoro. La maggiore produttività dei manutentori che la IA consentirà andrà a colmare quel divario fra domanda e offerta di lavoro che viene vista oggi come una criticità insuperabile specie dopo il pensionamento dei boomers. La scarsità dell’offerta richiederà di saturare la domanda con un aumento di produttività e con la IA. Nonostante le meraviglie che la IA può suscitare, concordiamo con le conclusioni di De Toni: “… gli automatismi sono essenziali per rendere agevole la gestione dei problemi più facilmente codificabili e prevedibili. Ma non sostituiscono le persone, il cui apporto creativo è indispensabile per gestire i livelli di complessità eccedenti le capacità delle macchine.”

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PRODUCT PROFILE

La nuova frontiera del Real Time Risk Management Renrisk Srl RENrisk è una startup innovativa nata per promuovere ed implementare lo standard tecnologico innovativo IPlant+IRIS, attraverso cui è possibile misurare il livello di rischio in tempo reale ed avere una gestione più consapevole ed efficace dei processi produttivi. RENrisk si rivolge in primis alle realtà̀ industriali soggette a Rischio di Incidente Rilevante (RIR) (Legge Seveso, D. Lgs. 105-15) ed in generale ovunque le tematiche di Real Time Risk Management (RTRM) e di Ingegneria della Resilienza rappresentino aspetti non solo qualificanti ma strategici per la vita aziendale. I settori principali sono chimico, petrolchimico, gas tecnici, farmaceutico, trattamento rifiuti, energia. RENrisk si pone l’ambizioso obiettivo di contribuire a creare una società più sicura, sostenibile e resiliente.

La soluzione software IPlant + IRIS La soluzione software IPlant+IRIS (acronimo di Indicatore di RIschio Sapio) è stata progettata e realizzata come un’architettura aperta in grado di interfacciarsi con i vari sottosistemi coinvolti, presenti all’interno dello stabilimento. Possiede funzionalità scalabili che le permette di essere

applicata su hardware locale (Edge) e su sistemi Cloud ad alte performance. Questa caratteristica consente un approccio semplificato per piccole realtà, che può evolvere successivamente verso soluzioni Enterprise, per grandi realtà anche distribuite su scala geografica. Il sistema di gestione dinamica del rischio IPlant+IRIS, nel suo insieme, consiste nell’interazione tra l’uomo, la tecnologia e le macchine, esaltando le migliori capacità di ognuno. Il modello di gestione dinamica del rischio fornisce indicazioni in tempo reale sul livello di rischio all’interno dello stabilimento, aggiornato continuamente in funzione degli eventi che si verificano durante l’esercizio effettivo dell’impianto, predicendone il comportamento analizzando lo stato operativo e termodinamico delle varie unità di processo coinvolte e supportando proattivamente i referenti M&O coinvolti.

I principali benefici che apporta Dal punto di vista della gestione, la migliore percezione oggettiva del rischio in tempo reale a tutti i livelli (stabilimento, linea produttiva, singolo asset) consente di prendere decisioni consapevoli che portano ad un aumento della disponibilità degli impianti, ad una riduzione degli eventi negativi e alla valorizzazione di investimenti precedenti in sistemi di CBM, CM e di manutenzione predittiva. La conseguenza è una riduzione del rischio stesso. Verso l’esterno invece si ottiene da un lato una migliore trasparenza nei confronti del pubblico, degli enti preposti e di tutti gli stakeholder, dall’altro una migliore considerazione delle imprese assicuratrici per una potenziale riduzione dei premi assicurativi.

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Via Domenico Fiasella 16/5, 16100 Genova info@renrisk.it www.renrisk.it

Il pilota, la validazione e la fase di crescita attuale La messa a terra del primo “progetto pilota” è durata circa due anni e ha coinvolto varie figure professionali quali project manager, ingegneri, sviluppatori software, data scientists, i referenti dello stabilimento SAPIO di Mantova. Il sistema IPlant+IRIS è entrato in funzione nel Luglio 2021. A cavallo tra il 2022 e il 2023, CHEMGAS, società del Gruppo SAPIO e NIPPON GAS con sede nel Polo industriale di Brindisi, ha scelto la soluzione IPlant+IRIS di RENrisk integrandola con il preesistente Sistema di Gestione della Manutenzione, delle Operation e del SGS-PIR. RENrisk ha trattative per l’implementazione presso alcuni dei più importanti operatori nell’ambito chimico, gas tecnici, pharma e petrolchimico.

Ambizioni normative L’ambizione di RENrisk è quella di portare il modello di gestione dinamica del rischio a livello di diventare lo Standard di riferimento in vista della direttiva Seveso IV che va verso tali approcci. A tal fine si sta lavorando con varie Arpa per la definizione di una Linea Guida che possa aprire la strada e anticipare l’applicazione di tale best practice.

Link diretti al nostro sito: https://www.renrisk.it/iplant-iris/ https://www.renrisk.it/tecnologia/

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INDUSTRY WORLD 30 anni di eccellenza nella tecnologia di misura Ital Control Meters (ICM) celebra con orgoglio il suo trentesimo anniversario come azienda leader nel settore della strumentazione per il controllo e la misurazione dei processi industriali. Fondata nel 1993 da Roberto Checchinato e Gianantonio Favalessa, ICM ha evoluto da una società di rappresentanza e distribuzione a un punto di riferimento globale per soluzioni avanzate in settori chiave come l'oil & gas, il chemical & petrochemical, l'industria metallurgica e la produzione di energia. ICM si distingue per la sua specializzazione nelle misurazioni di portata, offrendo una gamma completa di tecnologie per soddisfare le esigenze più diverse. La società, ha visto una crescita costante grazie alla dedizione e alla ricerca di opportunità, diventando un distributore di fiducia.

Una ricerca sul procurement dei materiali indiretti RS Italia, in collaborazione con ADACI e l'Università Europea di Roma, presenta la seconda ricerca sul procurement dei materiali indiretti, focalizzandosi sulle tendenze MRO (Maintenance, Repair, Operations) nel contesto italiano. L'indagine esamina i processi di acquisto delle imprese italiane, analizzando aspetti chiave come sostenibilità, digitalizzazione, servitization e gestione dei fornitori. Nel primo capitolo, si evidenziano le pressioni competitive sull'efficienza degli approvvigionamenti, con un aumento dell'interesse per la centralizzazione degli acquisti MRO e l'adozione di strumenti digitali. Nel secondo, si analizza la servitization come strategia per offrire servizi a valore aggiunto integrati ai prodotti venduti. Il terzo modulo esplora l'efficienza, la tecnologia e la sostenibilità.

Due nuovi consiglieri per il CDA AVEVA ha annunciato l'ingresso di due nuovi consiglieri nel Consiglio di Amministrazione: Yanbing Li, esperta di ingegneria digitale con esperienza imprenditoriale e innovativa negli Stati Uniti e in Cina, e Carl Bass, con una vasta esperienza nella crescita aziendale attraverso acquisizioni strategiche e lo sviluppo di nuovi prodotti. L'ingresso di queste due figure avviene in un momento cruciale per AVEVA, che sta consolidando il suo impegno nella transizione verso il modello SaaS e nell'espansione globale. AVEVA mira a diventare il principale fornitore SaaS di intelligenza industriale, evolvendo il suo modello di business verso un abbonamento.

Crescita della digitalizzazione d’impresa La fiera MECSPE Bari, evento di riferimento per l'industria manifatturiera del Centro e Sud Italia, evidenzia che la crescita digitale delle imprese italiane è stata significativa nel II quadrimestre 2023, con il 70% degli imprenditori dichiarando una crescita da media ad alta. L'Intelligenza Artificiale (IA) sta guadagnando popolarità, con il 67% degli intervistati che prevede un impatto positivo sull'industria. Tra le tecnologie innovative, la sicurezza informatica e la robotica collaborativa sono le principali, ma l'IA sta emergendo come una priorità. Quasi il 20% delle aziende afferma di utilizzare già l'IA, mentre il 51% si sta muovendo per raccogliere informazioni e implementare soluzioni basate su questa tecnologia. Le aree principali in cui le aziende intendono introdurre l'IA sono la manutenzione predittiva (32%), la pianificazione della produzione (27%) e la supervisione dei processi (26%).

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INDICE

AMARÙ

66

NTN-SNR

AVEVA SOFTWARE

89

PARKER HANNIFIN

81

CADMATIC

4

PI GRECO INDUSTRY SOLUTIONS

70

COGNEX

81

RENRISK

88

DANFOSS

67

RICAM

2

DARKWAVE THERMO

72

RINA SERVICE

32

DONADONSDD

77

ROSSI

58

EMERSON

71

RS COMPONENTS

79

FI BUSINESS SOLUTIONS

80

SCHAEFFLER

6

FINDER

79

SCHNEIDER ELECTRIC

65

GETECNO

75

SEIPEE

40

SIEMENS

77

SKF

69

GMC - INSTRUMENTS

75, 79

56, 57

HOERBIGER

swing cover

HOFFMANN

73

TELEDYNE FLIR

73

HYDAC

75

TERRANOVA

81

IMC SERVICE

78

TOSONI FLUIDODINAMICA

76

TRACO ELECTRONIC

73

ITAL CONTROL METERS

64, 77, 89

KLÜBER LUBRICATION

8

USAG

92

LINK INTERNATIONAL

68

VEGA

91

MELCHIONI READY

73

VERZOLLA

NET SURFING

75

62, 63

NEL PROSSIMO NUMERO

MANUTENZIONE & INFRASTRUTTURE

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