INNOCENZO III
Il «papa-sole» Con Innocenzo III, eletto al soglio di Pietro nel 1198, il disegno teocratico papale assume una delle espressioni piú aggressive: il potere regio viene declassato a istituzione sterile, che vive solo di luce riflessa anche nelle questioni politiche. Negli anni del suo pontificato, Lotario dei conti di Segni si batté duramente contro ogni forma di eresia e si fece promotore della quarta crociata
Nascita
Gavignano o Anagni, 1160
Pontificato 1198-1216
Morte
Perugia, 16 luglio 1216
di Francesco Colotta
Sepoltura
I
cardinali si riuniscono in tutta fretta la sera, appena qualche ora dopo la morte di Celestino III. Si ritrovano nel Septizonio, un edificio-fortezza a piú piani situato ai margini del Palatino. Aprono un conclave storico, che per la prima volta prevede l’utilizzo delle schede per la votazione. Schede che, alla fine della conta, verranno bruciate, per ragioni di segretezza e per impedire al neopontefice di prendere nota dei nomi degli ecclesiastici che non gli avevano accordato fiducia. La fumata bianca arriva subito: quasi all’unanimità, l’8 gennaio 1198, i cardinali eleggono Lotario dei conti di Segni, che prende il nome di Innocenzo III. Anche il nuovo titolare della cattedra di Pietro non si perde in indugi: già pochi mesi dopo l’elezione, vuole lasciare il segno con un attacco frontale al potere imperiale. Il 30 ottobre vara la bolla Sicut universitatis conditor, un vero e proprio inno alla teocrazia. Innocenzo appare assai determinato nel suo radicale proponimento di rovesciare i rapporti di forza che in quel periodo dominavano il mondo: «Cosí, come la luna riceve la sua luce dal sole e per tale ragione è inferiore a
Nome
Lotario dei conti di Segni
Roma, basilica di S. Giovanni in Laterano Nella pagina accanto Subiaco, monastero del Sacro Speco, Chiesa Inferiore. Affresco che ritrae papa Innocenzo III. XIII sec. Il cardinale Lotario dei conti di Segni era nato a Gavignano, nei pressi di Roma, nel 1160. Quando, alla morte di Celestino III, salí al soglio pontificio, aveva meno di quarant’anni. Era il 1198 e, per la prima volta, i cardinali riuniti in conclave utilizzarono le schede per esprimere il proprio voto.
lui, per quantità e qualità, dimensione ed effetti, similmente il potere regio deriva dall’autorità papale lo splendore della propria dignità, e quanto piú è con essa a contatto, di tanto maggior luce si adorna, e quanto piú ne è distante, tanto meno acquista in splendore».
Un decisionista ambizioso
Di ascendenza nobile, Innocenzo III nacque nel 1160 vicino Roma, a Gavignano. Venne elevato a cardinale dallo zio, Clemente III, e si distinse fin da giovane per doti intellettuali fuori dal comune. Prima di diventare papa scrisse il saggio De contemptu mundi, un violento manifesto «ascetico» che invitava al disprezzo totale per il mondo e per i vizi umani: «L’uomo è putredine e il verme è il figlio dell’uomo (…) L’uomo viene concepito dal sangue putrefatto per l’ardore della libidine, e si può dire che già PAPI DEL MEDIOEVO
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